dicembre

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Natale un giorno per sempre

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Mensile di cultura religiosa e popolare

Anno 54 - Dicembre 2011 / n. 12

L’invocazione di pace del Papa ad Assisi

Mai più Dio in guerra

di Ulderico Bernardi

della politica Armando Di Landro a pagina 7

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genitori solo di una fetta di vita

luoghi del potere e protagonisti Muscardini a pagina 8

La

violenza

e lo scempio del tiranno Saltini e Zois a pagina 9

L’alfabeto di chi educa: vedi alla lettera B Florio a pagina 11

Lo spirito di Assisi continua con la sua forte carica di profezia. Ad accenderlo, nell’epoca moderna, fu Papa Giovanni, il 4 ottobre del 1962, alla vigilia dell’apertura del Concilio. Poi, nel 1986 ci fu l’incontro voluto da Papa Wojtyla che radunò, nella città di San Francesco, i rappresentanti di tutte le religioni. Giovanni Paolo II tornò, già sofferente, nel 2002. Benedetto XVI, nello stesso giorno voluto da Wojtyla - il 27 ottobre scorso - ha riconvocato i leader religiosi di tutto il mondo. In 300 si sono impegnati a promuovere pace, giustizia e prosperità fra i popoli: prima in Santa Maria degli Angeli, poi sul piazzale delle Basiliche. Basta arruolare Dio per la propria religione, ha implorato il Papa, chiedendo perdono anche per l’uso della violenza fatto in nome della fede cristiana. “Lo riconosciamo, pieni di vergogna”. Alle pagine 4 e 5

Salgono le temperature, si sciolgono i ghiacciai

Simoncelli, i rischi mortali dei campioni Editoriale dei lettori a pagina 17

Tema 2012: la “parabola” degli asinelli

L’infedeltà delle stagioni Frate Indovino dal 1946 il più amato dagli italiani vista dal meteorologo

C’

è dal 1946, resiste a tutte le mode, è il calendario, in assoluto, più amato dagli italiani. Parliamo di Frate Indovino e di una intuizione che è cresciuta nel tempo fino a diventare, con il passare degli anni, il libro stesso del tempo. Questo popolarissimo taccuino, nato quando la società era ancora contadina e si affidava alla tradizione, ha registrato nella

sua storia i mutamenti non solo climatici di un Paese e di un popolo. Con le previsioni del tempo, che hanno fatto la sua fortuna, il calendario di Frate Indovino ha portato nelle case una bisaccia di esperienze e di consigli con il tratto sempre della bonomia e dell’ottimismo, anche quando le note non potevano essere liete. Il 2012 è dedicato agli “asini” e alla rivalutazione degli ultimi.

➢ Zois alle pagine 12 e 13

DOno ai lettori

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150 anni d’Italia

➢ continua a pagina 2

Insopportabili

Come

Zaugg a pagina 2

I

teneri vagiti di quel Neonato unico al mondo non hanno smesso, da 2011 anni, di raggiungere il mondo. Superando l’indifferenza dei distanti, l’ostilità di tanti fanatici, e toccando il cuore di quanti credono in Lui, nel Suo annuncio adulto, e nell’unità della Famiglia divenuta Sacra, in cui tutti i cristiani si riconoscono. Il Santo Natale rimbomba nuovamente sulla terra, a perpetuare un annuncio che l’umanità attendeva dalle origini. Il suo riscatto, la sua emancipazione dal peccato e dalla morte. Un Dono che non ha pari. Da accogliere con trepidazione ed esultanza, consapevoli del valore inestimabile di quella nascita. Talvolta può sembrare che la confusione nei continenti, i rumori di guerra, l’enfasi spendacciona dei consumisti, che si affannano a coprire la voce del Bambino con le frenesie degli acquisti, rendano inudibile ai più il flebile richiamo alla conversione dei cuori. Ma c’è sempre chi si trova in situazioni che lo pongono nella condizione di avere orecchie più attente, per avvertire il senso profondo della Festa. Come i naviganti dispersi negli oceani, lontanissimi dai loro cari, in particolare quanti tra loro sono prigionieri di pirati e nella loro sofferta solitudine invocano speranza. Come gli ammalati, che trascorreranno la gran giornata dedicata alle effusioni tra parenti e amici cari in una stanza d’ospedale. Come i prigionieri, magari giovani, che stanno pagando alla società il prezzo dei loro errori, e in questo giorno avvertono con maggiore amarezza la pena del restringimento.

All’interno

Una volta c’era la saggezza popolare e c’erano i proverbi a scandire la fedeltà e la puntualità delle stagioni, non c’erano le previsioni meteo, ma la gente sapeva “leggere” anche dalle nuvole il tempo che ci sarebbe stato l’indomani. Adesso le stagioni non sono più affidabili. Le previsioni, pur tecnologicamente sofisticate, possono essere solo probabilistiche. Il meteorologo Matteo Lacavalla ci aiuta a leggere i segni dei tempi: gas-serra, aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai, insomma il clima febbricitante. (Carissoni a pagina 3)

Il calendario dell’avvento e quello da scrivania

07/11/11 15.15


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