Febbraio

Page 1

/ Febbraio 2015

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/C1/PG/2012 Abonnements - Poste - Taxe Perçue

www.frateindovino.eu

La

Mensile di cultura religiosa e popolare

www.facebook.com/frateindovino

Connessi e isolati

colpa scaricata sulla gente Avvolti dalla Rete, andiamo sempre più lontani ignorando i vicini

L

a “gente”. È il loro alibi. Ogni volta che emerge l’accusa di fare della TV spazzatura, non si trova di meglio che rinviare la colpa alla “gente”. Quanti formino questo insieme di ottusi resta un mistero. Gli operatori del settore li tengono nel conto di un’accolita di ritardati, bramosi solo di emozioni forti e di scandali, poco importa se veri o presunti. La “gente” vuole così, insiste il bravo presentatore. Si chiamano anche intrattenitori, e vivono di disgrazie, ingrassano sulle tragedie, campano sui delitti più atroci e le angoscianti crisi familiari. Le sventure umane sono il loro pane. Ulderico Bernardi ❏ servizio a pagina 4

S

La tecnologia ci sta disconnettendo da noi stessi.

Interventi di Florio, Guidi, Ortolani e Zaugg, 15-18

Buone notizie sbocciano Difendiamo la salute anche nel gelo della “nera” Dieci consigli per sentirsi bene

S

Che cosa è consigliabile per il buon funzionamento dell’intestino? Quali i cibi da assumere o scartare? Carini a pagina 19

iamo talmente sotto un diluvio di pessimismo, di grigiore e sfiducia per le cattive notizie che ci piovono addosso, da non riuscire più a scorgere ciò che di buono c’è attorno a noi. La negatività - che è il filo conduttore della cronaca - ci annebbia e ci porta alla rassegnazione, all’indifferenza o all’indignazione. Di notte tutti i gatti sono bigi. Anche noi rischiamo di veder tutto nero. La cronaca nera urla, quella bianca ha la vocina e in quest’epoca di troppi urlatori si fatica a percepire il suono del bene. A Milano, una nobile figura di imprenditrice che fa onore

alla sua categoria, ha disposto nel testamento che tutta la sua collezione di preziosi fosse messa all’asta, destinando il ricavato al sostegno di studentesse universitarie in difficoltà economiche alla Statale e alla Cattolica. Questa donna, Piera Santambrogio, morta nel 2009, aveva portato nella Milano di metà Novecento le strumentazioni mediche più avanzate, frutto anche dei suoi viaggi e delle sue ricerche. Non sfugge a nessuno il forte valore simbolico di questo grande gesto filantropico. Fra’ Ginepro ➣ continua a pagina 30

iamo connessi, sempre più connessi, ormai non possiamo fare a meno di muoverci senza auricolari, smartphone, cellulari vari, tablet di ogni specie, insomma l’evoluzione continua della tecnologia. Ma con tutto questo bagaglio al seguito, che ci consente di avere il mondo in mano e di comunicare in tempo reale con i punti più remoti del pianeta, non possiamo dire di essere più comunicativi e dialoganti. Siamo connessi da stelle a stelle, sia di giorno che di notte, ma - come ha detto Benigni nei suoi Dieci Comandamenti alla TV - siamo sempre più disconnessi dal nostro intimo, dai nostri cari. Andiamo di corsa con il corpo, ma restiamo indietro con l’anima, che boccheggia. Quanto ci parliamo, in famiglia? Stanno sorgendo barriere che neppure la cattiva maestra TV di massa è riuscita in questi 60 anni a erigere. Arriviamo ai confini della terra, spesso con un’iniziativa unilaterale nostra, e perdiamo di vista il vicino, il prossimo, dalla famiglia a tutta la comunità che ci circonda. E quale sarà il risultato di questa disconnessione dal reale? Senza dimenticare il fatto che molti forniscono dati personali, dunque si fanno “controllare” - quanto ha visto lontano Orwell! - e non sanno come saranno “usati”. Scarichiamo App a tutto spiano, sorvolando su informative poco chiare. Quale potrà essere il trattamento di tanti dati sensibili? Siamo in un oceano di domande, dove mettiamo tutta la nostra privacy ignorando gli infiniti pericoli che corriamo. Giuseppe Zois

Ritorno alle maschere dell’allegria dell’infanzia

Questo mese

È tempo di Carnevale! Quanta attesa dietro questa festa... Imperversa il clima di baldoria che da qualche parte rappresenta un vero e proprio evento. Nel vortice di rappresentazioni, sempre più spesso ispirate a temi di attualità, si rischia di risultare nostalgici se si spera di individuare, tra le mille feste carnevalesche, qualche raro partecipante vestito da Arlecchino ma, nonostante la polvere depositata sulla memoria delle maschere classiche, queste rimangono luminosi esempi della tradizione italiana seppur rappresentanti di numerosi vizi e assai poche virtù! E proprio per tornare sotto le luci della ribalta, 12 maschere in cerca di gloria bussano alle nostre porte grazie a una simpatica iniziativa editoriale. Frate Indovino riscopre le maschere italiane, le porta sul teatrino di cartoncino tridimensionale, realizzato per accendere la creatività dei bambini, sia nella messa a punto delle stesse, sia nelle parti che ciascuna dovrà interpretare sulla scena. Elena Starnini Sue ❏ Mormando e Starnini Sue alle pagine 20-21

■ Focus

La mala pianta della burocrazia in Italia. a pagina 2

■ Europa oggi

I tedeschi e la paura della loro egemonia. a pagina 5

■ Solidarietà

“Fratelli è possibile” sfida vincente alla crisi. alle pagine 10 e 11


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.