/ febbraio 2016
Anno 59 - Febbraio 2016 / n. 2
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Clima, dal dire al fare terra in emergenza ma la politica fissa nel 2020 l’inizio della terapia
Colonialismo degli uteri in affitto
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anto tuonò che piovve. Sul filo di lana, dopo tira e molla infiniti, come in un gioco di bambini, i grandi della Terra - ben 195 seduti al gran tavolo del vertice di Parigi - hanno trovato un accordo sul clima, “giuridicamente vincolante”. Entrerà in vigore fra 5 anni, un bel lasso di tempo, vista la gravità della situazione, che avrebbe richiesto addirittura una partenza immediata, meglio ancora un valore retroattivo. Il malato è gravissimo, ma la terapia può attendere. I gas a effetto serra emessi non dovranno essere superiori a quelli che possono essere assorbiti da foreste e oceani. E ogni 5 anni ci sarà una verifica dell’applicazione: la prima avverrà nel 2025 e chissà come saremo messi allora! Non si è andati per il sottile nella liturgia finale e nella celebrazione della retorica di rito che suggella simili eventi. L’Amen è giunto dopo 11 febbrili giorni e la metafora non è casuale visto quanto indica inesorabilmente il termometro. Abbondanza di parole, più delle bollicine di champagne, Hollande che usa iperboli complessive ridon-
QUesto Mese ■ PIAZZA AFFARI
Come scegliere obbligazioni sicure
danti per averne un riverbero su uno smalto opacizzato, perfino le lacrime del redivivo Fabius… Si è fatto un passo avanti, questo è innegabile. Da 40 anni si aspettava che scoccasse quest’ora. Anche a Kyoto (1997) e a Copenaghen (2009) si era parlato di svolta e si erano sprecati auspici, poi sappiamo com’è andata. Sterilità globale, nonostante il massiccio abuso dell’aggettivo “storico”. Vista la distanza fra i protagonisti in campo all’ombra dell’Eiffel, è già un successo. A partire dal fatto che: il riscaldamento del pianeta - condannato a una sauna insopportabile - dovrà essere
■ L’intervistA il cittadino e il pianeta
“Un’azione isolata può avere scarso impatto, ma 7 miliardi di azioni possono cambiare il mondo”. Lo dice stefania Proietti delineando l’impegno che ciascun cittadino può assumere per salvare il pianeta. Giulia Maio a pagina 3
contenuto sotto i 2 gradi centigradi, con impegno perché non superi la soglia di 1,5°”. Questa è l’architrave dell’intesa. Si vedrà all’atto pratico, già alcuni scienziati mettono le mani avanti e dicono che si arriverà a 2,7°; la Cina, tergiversante fino all’ultimo, ci ha messo la sua firma, ma ha allungato la scadenza fino al 2030 con un generico impegno a “fermare” l’aumento delle emissioni; i potenti ricchi (Paesi del Nord, imputati principali del surriscaldamento terrestre) verseranno 100 miliardi di dollari all’anno ai Paesi poveri o - eufemismo di rito - emergenti, India in testa. Anche qui gli Zii Paperoni aspetteranno il 2020 per aprire i cordoni della borsa. Chi nel frattempo fosse passato dagli “emergenti” ai “potenti”, sarà chiamato alla cassa; sono state poste le basi per una radicale inversione di marcia, seppellendo le energie fossili - in primis petrolio, poi carbone e gas - per passare a quelle pulite. Giuseppe zois ➢ segue a pagina 2
a condizione dello schiavo o della schiava è durata millenni, e per certi aspetti sopravvive ancora. In tutto il suo orrore. nei secoli della civiltà greca e romana, chi veniva sconfitto in guerra diventava proprietà del vincitore. Vinti e loro familiari. nel Medioevo si poteva anche finire in schiavitù per debiti non pagati. una realtà terribile, perché c’era su questi disgraziati chi aveva potere di vita e di morte. nei conflitti era pratica comune che i pirati pretendessero riscatti a peso d’oro, se cadevano nelle loro mani nemici importanti. Ma certamente il più orribile dei delitti collettivi fu la “tratta”, cioè il commercio marittimo di popolazioni rapite e vendute per diventare macchine da lavoro negli immensi latifondi delle Americhe. del Sud e del nord. I negrieri (arabi ed europei) s’impadronivano con le armi di intere tribù africane, per poi trasferirli sui velieri, oltre Atlantico. Quattrocento anni è durato l’infame commercio. Più di 54.000 viaggi sono stati registrati sulle navi impegnate tra l’Africa sub-sahariana e il nuovo mondo, guadagnando enormi ricchezze con i traffici negli imperi spagnoli, portoghesi e inglesi delle Americhe. Senegal, Congo, Angola, Costa d’Avorio, Mozambico, Ghana: donne e uomini strappati alle famiglie per essere venduti come merce umana. ulderico Bernardi ➢ segue a pagina 28
Un rapporto sempre più complesso
alla scoperta di un mondo misterioso
❏ Dossier alle pagine 15-18 (Buffi, Florio, Guidi, Mormando)
❏ Intervista con Lorenzo Brandi a pagina 13 (Starnini Sue)
Internet e “privacy”
Inseguendo le comete
Moretto-Rocca a pagina 4
■ RELIGIONI
Fedi sotto il cielo del Corno d’Africa Imbimbo a pagina 11
■ ALIMENTAZIONE
Mangiar vegetariano basta per la salute? Carini a pagina 24