Anno 62 - FEBBRAIO 2019 / n. 2
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C’
è sempre da imparare dalle cose antiche, siano libri, pensieri, idee. Anche suggestioni e sentimenti. Perfino leggende e proverbi. Tutti stimoli fertili per sollecitare confronti con il presente. Dai miti greci ci viene la mostruosa immagine dell’idra dalle nove teste. Un serpentone marino micidiale. Bastava il fiato uscito dalle sue bocche per uccidere un uomo. Spuntava dalle tenebre, poteva essere ovunque e sa-
Parole senza controllo
A
bbiamo perso il controllo delle parole e abbiamo un diluvio di prove. Non c’è frase che non finisca nell’insulto, come a dare tono e gusto a quanto si va dicendo. Più crassa è la parlata, più fa colpo, con contorno di risate o anche applausi; più il linguaggio è greve e tracotante, più fa notizia. Qualcuno ipotizza che i protagonisti della politica “siano vittime di un contrappasso, di una sorta di boomerang dello stile che loro stessi hanno sdoganato”, con addio ai filtri e con uso di un linguaggio diretto, a volte anche crudo, diciamo pure rozzo, sbracato, senza un minimo di ritegno. Proliferano i teppisti verbali. Lasciamo perdere i social, basta accendere la TV per trovarvi riscontri ad ogni ora, con quote tracimanti nei talk show, soprattutto alcuni. La volgarità ha cambiato nome - osserva Massimo Gramellini -: ora si fa chiamare sincerità. E l’educazione è diventata come la cultura: il sintomo di un comportamento asociale. In pubblico basta dire una parolaccia per prendersi l’applauso. Quando la verità fosse evidente e brutalmente nuda, toccherebbe alla saggezza rivestirla. Ma forse è vero che sono finiti gli indumenti o si risparmia esageratamente sulla stoffa.
G.Z.
❏ Monego a pagina 21
Mensile di cultura religiosa e popolare
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Ritorniamo cercatori di futuro peva assumere volti diversi, anche ingannevoli. Perfino fisionomie care come quelle di un padre, di una madre, dei propri figli. E facce grifagne di assassini, di terroristi, di sgozzatori, di gente che spara nel mucchio o semina la morte, investendo sul marciapiede ignari turisti a passeggio. Ecco: l’idra contemporanea si chiama aggressività omicida
con le mille modalità che sa assumere nello scenario del pianeta. Dentro a una scuola americana, tra le pareti domestiche, in piazza per un raduno festoso, ai mercatini di Natale. Il mondo intero appare incattivito e preso da un’isteria ribalda. Ribolle di insofferenza, di intolleranza e butta fuori il suo soffio malefico che contamina, avvelena, spegne le vite con
la ferocia che solo mostri nient’affatto immaginari possono far sbucare da ogni angolo della terra. Delinquenti, fanatici, criminali, esaltati di ogni risma, uomini del male. L’elenco appare interminabile. Nei tempi passati i nostri vecchi osavano lasciarsi andare a un’espressione che fa paura solo a pensarla. Scuotendo la testa e stor-
cendo la bocca dicevano: Ci vuole una guerra. Orribile. Voleva significare che si era giunti all’esasperazione. Che ormai lo stato del pianeta era esplosivo. Che tutto, generazioni e luoghi, appariva gonfio di rabbia, di miasmi pestilenziali che, se si vuole, hanno una sola origine: lo squilibrio tra aspettative, tra desideri e bisogni, tra speranze e capacità di soddisfarle.
Ulderico Bernardi
➢ segue a pagina 32
Troppi genitori hanno rinunciato al ruolo di educatori
Adolescenti fragili I
l genere di educazione oggi prevalente è adeguato alle esigenze del vivere nel presente? Si sentono molte lamentele sul diffuso vuoto esistente e sulle troppe rinunce o abdicazioni del mondo adulto verso i doveri con le nuove generazioni. È indubbio che ci sono molte carenze, sia pure con diverse attenuanti. Dedichiamo l’approfondimento di questo mese proprio all’educazione: a quella che ci vorrebbe, cioè autorevole, e non solo fatta di concessioni per compensare assenze con i figli, specialmente nel periodo adolescenziale. Lo abbiamo chiesto a due autorevoli personalità, Jolanda Stevani e Tilde Giani Gallino. ❏ De Luca e Di Teodoro alle pagine 19-21
Il reportage
Circolazione
Alimentazione
Venezia
Monte Athos
Auto elettrica
Latte è salute
Palazzo Ducale
Siamo stati tra i monaci dei 20 monasteri del Monte Athos. Nella foto: Megisti Lavra. ❏ Fornoni alle pagine 2-3
Il diesel è bocciato, si punta sull’auto elettrica, ma è una strada nuova su una dura salita. ❏ Fiorucci a pagina 10
È un alimento completo che accompagna dalla nascita in poi e fa bene alla salute. ❏ Carini alle pagine 12-13
È uno dei grandi simboli di Venezia: la residenza del doge e cuore del potere dell’epoca. ❏ Cambruzzi a pagina 30