/ febbraio 2014
Anno 57 - Febbraio 2014 / n. 2
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Povera Europa che taglia le sue radici!
Mensile di cultura religiosa e popolare
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Osservati speciali Il contagio globale del Grande Fratello
I
n Francia tira un’aria vecchia di secoli. Il 9 dicembre scorso il governo ha imposto la “Festa della laicità”. Un evento che fa discutere e che contribuisce a raggelare l’idea di Europa. Risveglia spettri giacobini, voglie di ghigliottina e di calendario rivoluzionario. Quando gennaio doveva chiamarsi Nevoso, tutti i santi del calendario erano stati cancellati, e i giorni cambiavano nome: non più lunedi, martedi, bensì primedi, duodi, tridi e così via, ciascuno dedicato alla Livella, al Berretto, alla Coccarda ecc… Per dieci giorni di fila, perché la domenica (il giorno del Dominus, del Signore) era stata fatta sparire, essendo i mesi divisi in tre decadi che si concludevano con il giorno del Riposo. Con la precisa volontà di rimuovere qualsiasi riferimento alla religione. Sugli altari delle chiese smantellate si alzava la dea Ragione. E c’era chi veniva condotto a morire sulla ghigliottina sospirando: libertà quanti delitti in tuo nome! Contorno euforico ai massacri di preti, monache e cattolici erano le “feste repubblicane”. Avevano il preciso scopo di cancellare anche la memoria delle processioni, al suono festoso delle campane. Come avvenne per quella del Corpus Domini del 1793, proibita e sostituita con la “Festa dell’unità e dell’indivisibilità della Repubblica”, con archi di trionfo, statue di Ercole che abbatte il mostro del Federalismo, salve di cannone e voli di colombi. Spettacoli profani che si ripeteranno 150 anni dopo, negli sterminati stadi della Germania nazista, in adorazione di Hitler e della guerra. Povera Europa, nuovamente tentata da un paganesimo che rinnega le sue radici cristiane! Ulderico Bernardi ➣ contina a pagina 6
Osservatorio
Decadenza
collettiva: il malcostume purtroppo è un’infezione nazionale, dai politici agli studenti
Bonvecchio a pagina 4
■ Futuro incerto Ce la faremo a uscire dalla grande depressione? Carrara a pagina 6 ■ Economia Il segreto bancario tormenta i sonni della Svizzera. Porta a pagina 7 ■ Società Con Chiara Frugoni nella storia dei nostri paesi. Zois a pagina 8 ■ Città che vai Il fascino dirompente del Carnevale di Venezia. Borea a pagina 9 ■ Educazione Costruttori di ottimismo anche all’interno di un deserto di valori. Florio e Zaugg alle pagine 11 e 13
Sì, osservati speciali dovrebbero essere i bambini nell’uso di tutti i nuovi, moderni mezzi tecnologici digitali, dai tablet agli smartphone. È facile arrivare alla dipendenza, con danni anche sul piano fisico. Ma osservati, purtroppo, e in questo caso a loro insaputa, sono gli adulti, intercettati, spiati, tenuti al… guinzaglio online. Galeazzi e Capodicasa alle pagine 2 e 3
■ Mondo in saio La scelta di fra’ Fulgenzio con gli ultimi in Amazzonia. Zois a pagina 18
Nel cuore della famiglia ci portano scienza e tecnologia
Dove
F
ino ad un passato non lontano, era chiamato con paura “il mal della pietra”. Colpiva i vecchi e li decimava. La “prostata” non è più un incubo che teneva in ospedale anche due o tre settimane. Oggi i chirurghi compiono prodigi con una bacchetta magica di nome “laser”, che risparmia l’invasività del vecchio intervento con tutte le conseguenze prolungate. Di più: dopo un giorno, si viene già dimessi dall’ospedale. Aveva ragione il futurologo Herman Kahn, che aveva annunciato che “tutto presto sarebbe venuto dalla scienza” e, in parallelo dalla ricerca. E con il passar del tempo, la gente rimuove diffidenze e timori e si concede agli entusiasmi che la modernità mette a disposizione, alle speranze che questa accende. Il “mal della pietra” oggi è polverizzato da un filo sottile come un capello, immateriale, che, guidato, rimuove, risolve, guarisce. Icona, una delle tante, dei progressi dell’intelletto. Se è vero che il domani dell’uomo è nelle sue mani, nelle mani del dottor Ivano Vavassori c’è il laser che ha debellato il fantasma antico legato appunto alla prostata, restituendo serenità, sensazioni,
desideri, impulsi ritrovati, in una parola il piacere di vivere. Gli ho chiesto dove ci sta portando la scienza. “Fra pochi anni - dice lui - saremo in grado anche in Italia, con una spesa minima, di farci un test salivare per scoprire se abbiamo un’alterazione genetica nel nostro DNA, che ci predispone ad una data malattia. Stiamo andando verso cure ritagliate ad hoc per ogni singolo paziente”. Giuseppe Zois ❏ servizio a pagina 16
Anche in tempi di grandi trasformazioni, la famiglia resta la cellula principale della società. La Chiesa ha indetto due Sinodi, fino a ottobre del 2015. Carrara a pagina 12
Note di speranza
Dentro la Giustizia
L
Con la loro musica e le loro canzoni portano un messaggio di speranza e ottimismo. Sono il gruppo rock modenese dei Controtempo. Zois a pagina 15
a macchina della Giustizia in Italia è una delle piaghe più acute: viaggia ingolfata, con tempi lunghissimi per ogni causa che viene intentata. Ed è anche questa una delle ragioni principali per cui gli investitori stranieri non considerano il nostro Paese, che è alla crescita zero (e qualcuno trova motivo di brindare perché siamo arrivati a questo… alto traguardo). La durata di un processo da noi è di circa 10 anni e le cause in corso presso i vari tribunali sono una montagna imponente di quasi 5 milioni. In questo panorama, per la “revisione della spesa”, alcune sedi periferiche sono state o devono essere tagliate, con prevedibili ulteriori ritardi. Uno snodo importante potrebbe essere la mediazione civile, con risparmio di tempo e di soldi. Cristiano Riciputi ❏ servizio a pagina 5