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Quel
flusso misterioso che anima la speranza
di Ulderico Bernardi
C
inquant’anni fa, più o meno. Tanto per ricordare. Ci sono generazioni che hanno vissuto quell’epoca, e altre che per l’età ignorano quanto è avvenuto allora. Altro che Sessantotto, quelli furono anni formidabili per la nostra Patria! Poco tempo era trascorso dalla fine della guerra, le città recavano ancora i segni della distruzione, nelle case e negli animi. Eppure, in un breve volgere d’anni, si tirarono su interi quartieri, si aprirono nuove fabbriche, legioni di contadini lasciarono le campagne sempre più servite da macchine, mentre poco a poco si veniva chiudendo la piaga dell’emigrazione all’estero, e da tutte le regioni del sud e di quello che sarebbe diventato il benestante Nord Est di oggi, affluivano verso il cosiddetto “triangolo industriale” (GenovaTorino-Milano) gli affollati treni della speranza. In tanto fervore di iniziative, c’erano artigiani che trovavano il coraggio per aprire la loro officina, il loro negozio di servizi, preparandosi a diventare talvolta futuri medi o grandi imprenditori. In politica, l’elettorato aveva detto un secco no a qualsiasi suggestione totalitaria, optando senza se e senza ma per la democrazia. Ma non c’era solo lavoro senza limiti, in più c’erano la ricerca e il gusto della bellezza. Nasceva il design, nell’architettura moderna che rinnovava i centri storici (i grattacieli di Milano), negli oggetti d’uso corrente. Un caso esemplare è quello della Vespa, quel ciclomotore che per l’armonia della sua linea sarebbe finito in mostra al Museum of Modern Art di New York (MoMa), come prototipo del made in Italy.
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Mensile di cultura religiosa e popolare
1962-2012: cinquant’anni dall’evento
Il vento del Concilio Il 2012 porta sul suo nuovo calendario la ricorrenza di uno storico evento che si irradiò dalla Chiesa al mondo: il Concilio Ecumenico Vaticano II, profeticamente voluto da Giovanni XXIII per cercare di interpretare come Chiesa, nella visione di “Madre e Maestra”, gli epocali cambiamenti in atto nella società. Si era chiusa ormai la civiltà contadina e stava esplodendo la modernità. A mezzo secolo di distanza c’è da dire che forse più che celebrare il Concilio bisognerebbe attuarlo in profondità. Abbiamo intervistato sul prima e sul dopo-Concilio l’arcivescovo mons. Loris F. Capovilla, segretario particolare di Papa Giovanni che così gli si rivolse: “Ma tu ragioni come un imprenditore”. Gennaio è anche il mese dell’unità dei cristiani: su questo delicato e decisivo tema abbiamo intervistato il cardinale Kurt Koch.
e meno italiani? Muscardini a pagina 7
Sala
000Gennaio2012_Zois.indd 1
a
Perugia
intitolata a
Giovanni Paolo II Del Frate a pagina 9
La
televisione
con YouTube è online Guidi a pagina 18
Grandi scoperte: la pentola a pressione Muscardini a pagina 23
La macchina delle macchie
educativi
Ma è vero che c’è il “cocco” di mamma?
F. Schneider
Giuseppe Zois a pagina 3
rivoluzione del gelsomini per la libertà o per Allah?
siamo più europei
Gli eccellenti
in Virginia
La
Sabino Acquaviva:
Giuseppe Zois alle pagine 11, 12, 13 e 14
Momenti
All’interno
Gambino a pagina 5
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un italiano
Anno 55 - Gennaio 2012 / n. 1
Tra fratelli e sorelle, la mamma ha un suo “preferito”? Il “cocco” è una figura ben presente nella letteratura infantile, ma quanto c’è di vero? E, all’interno della famiglia, come si può coniugare il verbo crescere? Amore e libertà, in che rapporto stanno? (Florio, Carissoni e Monego alle pagina 15, 16 e 17)
La democrazia sospesa e i bengalini sull’elefante
S
embriamo proprio un Paese senza misura. Passiamo dalla rabbia e dall’insulto all’esaltazione collettiva, all’idolatria. Prima pollice verso contro Berlusconi e i suoi, che non si sono proprio risparmiati per meritare la disistima e lo scherno con l’azione politica ma non solo, basti pensare a certi comportamenti del premier. Poi la santificazione immediata di Monti, del Governo del Presidente e del Rettore con i suoi 18 Professori. Non sono mancati i detrattori: sono, anzi, una costante. Lo sport più praticato è quello di andare a rovistare negli armadi, di trovare qualche traccia anche minima di sporco per dichiarare immediatamente in sospetto questo e quello. Si è visto di tutto, folle di ragazzini urlanti, mocciosi incapaci di dire soggetto, verbo e complemento oggetto senza incappare in errori: Monti non aveva ancora ottenuto la fiducia dal Senato che già si protestava contro lui, perché
interprete degli ordini dell’Europa sempre più a trazione (egoistica) della Germania; delle grandi banche; del Vaticano (quello è un indiziato d’ufficio), delle università private, con grave (ancora tutto da provare) nocumento per la scuola pubblica in generale. La rozzezza è un’alluvione impetuosa. È da censurare senza riserve, perché il rispetto è una premessa irrinunciabile. Sempre e per tutti. (*)
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Società
L’importanza di ritrovare la dignità Claudio Bonvecchio a pagina 4
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