/ Giugno 2015
Anno 58 - Giugno 2015 / n. 6
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Mensile di cultura religiosa e popolare
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Le traversate dei disperati
Il Vescovo Sigismondi
Importanza di prenderci Esodi infiniti in cerca di un nuovo futuro. Migliaia di vittime cura degli altri
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uanto sta accadendo nel Mediterraneo in questi mesi fa paura. La sequenza interminabile di ecatombe da una parte solleva una pietà sconfinata verso le decine e centinaia di vittime, colpevoli solo di cercare un diverso destino alla loro sorte, tra fame e guerre; dall’altra fa inorridire per la disumana ferocia dei nuovi schiavisti. La carretta del mare che è sprofondata davanti alle coste libiche, dopo uno schianto contro un mercantile portoghese, si è inabissata trascinando con sé quasi un migliaio di disperati. Non si sa nemmeno il numero con esattezza. Si va per approssimazione. Nemmeno le bestie dovrebbero subire una tale violenza contro la dignità. Tutto calpestato. Terribile pensare a un intero quartiere inghiottito dalle onde. In questa macabra contabilità, pare che l’ultimo naufragio di poveretti sia il più colossale: l’escalation procede per centinaia. Giuseppe Zois ➢ segue a pagina 3
I cristiani buttati a mare nell’indifferenza
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iente folle oceaniche e cortei irti di bandiere di parte. Qualche editoriale irritato nei grandi giornali, pochi minuti alla radio e in TV, ma per il resto gli agitati, sempre pronti a indignarsi e a manifestare nelle piazze in nome dei sacri principi laici e democratici o dei diritti sindacali, se ne rimangono a casa. Tanto, i cristiani sono nati per soffrire. Offrono l’altra guancia. Perdonano. E allora che vadano pure al macello. Come se fossero solo i cristiani le vittime sacrificali degli assassini blasfemi che sgozzano a loro dire in nome di Dio. È l’umanità intera che viene decapitata, in Asia, in Africa. Ulderico Bernardi ➢ segue a pagina 2
■ Le pagelle UE
Università italiane penultime in Europa Porta a pagina 6
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Ondate continue di sbarchi dall’Africa, soprattutto dalla Libia, alle coste italiane. E l’Europa suggella alla grande la sua solidarietà: a chi toccano, toccano! Servizi alle pagine 2-3
Giocare con la vita Dall’esaltazione fino al disprezzo
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a tempo scienza e tecnologia si lanciano verso l’immortalità, tese a scoprire e prevenire malattie, negando la parabola di ognuno di noi nel suo calare. Contemporaneamente, guerre e genocidi, crimini ed egoismi hanno spazzato il mondo. Si immagina che, in periodi di benessere e relativa pace, tutti la proteggano, la vita, colorandola di gioia e di amore. Invece no: lo sforzo sociale e individuale si industria a frantumarla, disfacendo famiglia, scuola, istituzioni, certezze. E oltre al disprezzo della vita altrui, si fa strada il paradosso: molti giocano con la propria, come con una palla che si tira sempre più in alto, per vedere se Con tanta frutta
Contro la sete nei mesi caldi
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rutta, tanta frutta, sempre frutta, abbinata naturalmente alle verdure: è il modo migliore per dissetarsi in estate e per mantenere una corretta idratazione. C’è solo l’imbarazzo della scelta: occorrono un po’ di tempo, gusto e fantasia per preparare - con facili ricette succhi, centrifugati e frullati. Roberta Carini ❏ a pagina 14
la si prenderà, o se cadrà nel vuoto. Sport estremi, gare insensate, jumping d’ogni tipo, giochi d’azzardo... l’elenco è lungo, lo stile, sempre lo stesso: si gioca con la vita. È l’insensato voler essere quasi dèi. Ogni volta che ci si salva la vita dal rischio che le si è imposto, è come aver vinto la morte. Visto che la certezza su questa terra di vincere la morte non la si può avere, alcuni, sempre più numerosi, se la inventano, ma devono continuamente confermarla. La lista delle morti inutili si allunga. Come Pascal, credo sia meglio scommettere sulla vita futura, da meritare adesso. Federica Mormando ❏ alle pagine 7, 16, 17 e 30
entro l’anima della comunità: continua il nostro itinerario tra i Vescovi per sentire dalla loro esperienza e dalla loro sensibilità qual è il clima della fede nel nostro tempo. Abbiamo intervistato il Vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi. Nell’Anno Santo speciale della Misericordia, indetto da Papa Francesco e che inizierà l’8 dicembre, mons. Sigismondi ci ha detto che “l’opera più importante da attuare con carità e verità è la correzione fraterna”. E ancora: “È necessario piegare le ginocchia per adorare il Signore. E per servire i fratelli ci si deve inginocchiare”. ❏ a pagina 11
Nepal in ginocchio, 8 milioni di terremotati
Otto milioni di terremotati nel Nepal, un milione i senzatetto: ora come potrà risollevarsi questo Paese stremato? A pagina 4
La risorsa dell’ottimismo Dieci strade sicure per essere ottimisti: una risorsa irrinunciabile che fa bene alla persona, migliorando la vita. Florio a pagina 15
Questo mese ■ fatti&rifatti
Turismo e bellezza: la via della Thailandia. Dalpozzo a pagina 8
■ Noi e gli altri Cosa trasmettiamo con il nostro volto.
Martignoni a pagina 22
■ Storie d’italia Archivio di Stato di Perugia declassato per la crisi. Imbimbo a pagina 25