Anno 61 - Giugno 2018 / n. 6
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Mensile di cultura religiosa e popolare
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La scuola va in vacanza ma troppi problemi restano aperti
Giugno, cari libri addio G
iugno per la maggior parte degli studenti è il mese più atteso dell’anno: è la porta sulle vacanze. La scuola chiude i battenti, un altro anno se ne va. Ma, nonostante le riforme che ogni ministro vuol lasciare del suo passaggio all’Istruzione, sono molti i problemi che restano: sia sul piano dei contenuti didattici sia su quello formativo. La scuola è la più importante agenzia di socializzazione e di integrazione. È diventata multietnica, con tutti gli aspetti che questa evoluzione comporta. In più, dentro e fuori le classi occorre fare i conti con un problema che si aggrava: la violenza dei troppi bulli contro compagni indifesi, che spesso sopportano anche a lungo nel silenzio, per paura; e le aggressioni che purtroppo hanno costellato l’anno dal Nord al Sud dell’Italia contro i docenti. “I bulli non sanno litigare perché non sono stati educati al conflitto e alla cooperazione”, ci ha detto in un’ampia intervista il pedagogista Daniele Novara. Bisogna insegnare ai ragazzi a vivere con gli altri, partendo dalla necessità del rispetto degli altri, per progredire giorno dopo giorno nella conquista di una qualità decisiva: l’equilibrio. Un compito primario per la categoria degli insegnanti e degli educatori, accanto alle famiglie. ❏ Giuseppe Zois alle pagine 20 e 21
Insaziabili nella fame di denaro
V
ile tu uccidi un uomo morto! Chi non ricorda la celebre frase, coraggiosa e sprezzante che ci portiamo nella memoria fin dalla scuola elementare. Rinfreschiamoci la memoria. Ogni tanto le vicende lontane della storia Patria sanno offrirci occasioni per risvegliare la coscienza dei contemporanei. Lo scenario in quel 1530 è quello delle lotte tra città, Signorie, Impero e Papato. La Repubblica di Firenze ha cacciato i Medici, ma gli avversari intendono rimetterli al loro potere. Protagonisti dello scontro sono Francesco Ferrucci, condottiero della Repubblica e Fabrizio Maramaldo, soldato di ventura, originario del Regno di Napoli. Nella battaglia di Gavinana, tentando di infrangere l’assedio di Volterra, il Ferrucci venne sconfitto e ferito. Giace sul campo prossimo a morire. Il Maramaldo, che vuole vendetta, infierisce sul morente e Ferrucci con l’ultimo fiato pronuncia la celebre frase che resta nei secoli: “Vile tu uccidi un uomo morto!”.
Ulderico Bernardi
➢ segue a pagina 36
Vetrina globale con troppi occulti manovratori e speculatori
Facebook in piazza
F
acebook, da uno scandalo all’altro. Il Russiagate è ancora una nebulosa avvolta da mille ombre e interrogativi che vanno dal Cremlino alla Casa Bianca. È scoppiato nel frattempo un altro tsunami e il suo nome è Cambridge Analytica. Chiamato in causa in primissima persona il padre stesso della grande scoperta della comunicazione moderna, Mark Zuckerberg. Un polverone che non risparmia niente e nessuno, tra rivelazioni sempre nuove che sommergono le precedenti. Si parla di 87 milioni di utenti di cui sarebbero stati venduti a loro insaputa i dati personali. Per l’Italia si parla di 214.134 profili. Pro e contro si intrecciano. Però se uno si mette in piazza con il suo tavolino, non può illudersi di non essere visto. ❏ Barcella e Maio alle pagine 22 e 23
Questo mese La Festa a Nola degli otto Gigli
Si tiene ogni anno la prima domenica dopo il 22 giugno, ha per teatro Nola a 28 km da Napoli, in onore di san Paolino, ritenuto inventore delle campane. I Gigli sono 8 torri. Imbimbo a pagina 15
Tanta frutta in tavola La dieta in estate dovrebbe prevedere un’alimentazione con abbondanza di frutta, grazie anche alla ricchezza offerta da Madre Natura. Carini a pagina 25
Traguardo inseguito ma molto sfuggevole
Un misto di magia e mistero in cielo
Il portafoglio e la felicità
Quando vediamo l’arcobaleno
T
utti parlano del PIL che sembra essere diventato l’architrave di ogni economia nazionale. Già, ma a livello delle persone? Forse sarebbe più giusto parlare di “felicità” interna lorda, più che “prodotto”, nella relazione di ciascuno con i soldi. E in questo caso contano la qualità dell’ambiente, dei servizi pubblici offerti ai cittadini e la natura dei rapporti sociali. ❏ Moretto a pagina 11
A
ppare nel cielo in genere dopo un violento temporale: è l’arcobaleno, un misto di magia e mistero che ci intriga sempre, evocando ricordi e suscitando emozioni. È un simbolo di rinascita dopo la tempesta, di pace, di speranza. Rassicura gli uomini sul legame che unisce cielo e terra. Ma come e perché nasce l’arcobaleno? ❏ Brandi e Battistoni
alle pagine 12 e 13