/ maggio 2014
Anno 57 - Maggio 2014 / n. 5
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Tutto
sulle baby prostitute, zero sulle migliori studentesse
U
na donna uccisa da un uomo, ogni due giorni (177 nel 2013!). E bambini uccisi perché hanno visto, o perché a portata di coltello. Fra i tanti delitti, questi hanno un impatto particolare. Perché hanno una storia lontana e vicina, nata dai tempi in cui il padrone uomo possedeva l’oggetto fertile donna, e poteva sfogare su lei qualunque impulso, e godere della certezza del possesso. All’origine è l’ira impotente, dovuta al complesso d’inferiorità maschile. Il miracolo della gravidanza e della nascita, incomprensibile e inimitabile dal maschio, ne ha determinato la paura e la voglia di annientare la donna, cui infatti per millenni è stata proibita l’esistenza come persona. L’uccisione delle neonate, il divieto allo studio, la negazione dei diritti civili, sono espressioni del disperato senso d’inferiorità maschile. Che è alla base delle calunnie e vessazioni cui da sempre, e fino a pochissimo tempo fa anche presso di noi, le donne sono state sottoposte, negli infiniti assurdi paradossi di cui “quei” maschi non si rendono conto. Se la donna è tua proprietà, perché non curartene come di un bene prezioso, e usarla invece per picchiarla e maltrattarla? Perché la proprietà in questo caso è fusa con il potere di distruzione, e con il piacere di poterlo impunemente esercitare. E distruggere è per i più poveri di spirito il modo facile per sentirsi potenti. Oggi in Occidente la dignità femminile è legale. I successi femminili, innegabili. Ma il DNA porta i segni dell’antico, nelle donne che non fuggono un partner violento e negli uomini che non accettano la libertà femminile. Federica Mormando psichiatra, psicoterapeuta ➣ continua a pagina 20
Testimoni
Don Luigi Ciotti e Libera, il coraggio di far rinascere la speranza Zois a pagina 7
Mensile di cultura religiosa e popolare
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il gelo nel cuore Troppe case trasformate in luoghi di violenza e di morte
È diventato un pianeta insostenibile, assurdo nelle sue crudeltà sempre più spietate, fuori di ogni misura umana che non sia quella di un’improvvisa follia. È il pianeta della violenza nelle famiglie. Donne uccise dai mariti o dai compagni, tre l’8 marzo nel giorno della donna, 177 l’anno scorso, una ogni due giorni. Un femminicidio che sta diventando un drammatico stillicidio. Poi la strage di Lecco, dove una mamma ha ucciso le sue tre bimbe, Sidney, 3 anni, Casey, 10, Simona 13. Lei, Edlia Dobrushi, 38 anni, che poi ha tentato di suicidarsi, dice di averlo fatto, perché voleva “salvarle” da un futuro di miseria e di prostituzione. Bisognerebbe fermarsi qui. Dinanzi a quei tre volti di bambine che sorridono all’obiettivo fotografico, allo sguardo luminoso di Casey, a quello pensieroso di Simona, che, dicono, più delle sorelline stava soffrendo la situazione famigliare in crisi, a quello appena sbocciato alla vita di Sidney. Uomini che uccidono donne, mamme che uccidono i figli... Bonanate e De Luca a pagina 11 Mariapia Bonanate
Giovani
e lavoro
La
fatica di risalire dal fondo del sacco
C
Il posto pare sempre più un miraggio per molti giovani che si vedono chiudere porte in faccia. E spesso non resta che tentare fortuna andando all’estero. Borea e Zaugg alle pagine 2 e 3
■ Panorama E Putin volle l’annessione della Crimea alla Russia. Porta a pagina 4
Voler
onsolarci col solito luogo comune: “tanto, tutto il mondo è paese”? Guai a noi, perché è una bugia colossale. Lo vediamo bene ogni giorno, quanto sia diversa la situazione tra le nazioni: dove la sicurezza, la stabilità, il rispetto per le persone, la tranquillità o le difficoltà del vivere sono ben differenti. I giornali e i notiziari televisivi ci rovesciano addosso da mane a sera immagini e informazioni che smentiscono decisamente
bene alla terra
■ Italia Stipendiati e pensionati d’oro. La casta degli intoccabili. Bonvecchio a pagina 5 ■ Il dramma Povertà e denutrizione, Erode è arrivato in Grecia. Capodicasa a pagina 12 ■ mass media Crescono distacco e sfiducia tra cittadini e informazione. Florio a pagina 13
Si scrive biodinamica e significa agricoltura rispettosa dell’ambiente. Cioè, la terra per amica. Riciputi a pagina 9
questo appiattimento. Quel che si vede sono solo i sintomi. La diagnosi della malattia va cercata nel profondo. Prendiamo una peste moderna, che avvelena e stravolge tutte le relazioni internazionali: la corruzione. Si chiama con tanti nomi. Da noi il termine consueto è “tangente”, ma all’estero ci conoscono anche con la parola dialettale siciliana pizzo, anche per il successo che hanno avuto film e fictions televisive sulla mafia, prodotti in Italia e venduti in tutto il mondo. Certo non siamo i soli, comunque è innegabile che siamo tra i Paesi più corrotti al mondo. Da tempo. Esiste un gruppo privato di ricerca tedesco che si chiama “Transparency International”. Ogni anno compila un rapporto che indaga sulla percezione a lasciarsi corrompere nella pubblica amministrazione, nella politica e nei traffici in un gran numero di Paesi. Negli anni Novanta del Novecento l’Italia si classificava come la più corrotta nell’Unione Europea, e si collocava al quarto posto nella classifica mondiale con Cina, Sud Corea e Taiwan. Sono passati anni grassi e grami. Ulderico Bernardi ➣ continua a pagina 20