Maggio

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Anno 60 - maggio 2017 / n. 5

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Rigenerare ideali e valori

S

ono passati ormai 10 anni di magra, e le bibliche vacche grasse ancora non tornano. Abbiamo sospirato, spiato ogni luce, fidando, come si dice, “nell’uscita dal tunnel”, come stancamente continuano a ripetere i nostri governanti, sempre più a testa bassa. Formulette di luoghi comuni. Sembra proprio che le povere bestie vaganti si siano smarrite, E con loro tutti i pastori che avrebbero dovuto ricondurcele. Volgiamo gli occhi all’indietro, spingiamo la vista lontano, ma quegli uomini che si facevano ascoltare, che ispiravano i pensieri dell’avvenire si sono ridotti a pallide larve eteree. Una trentina di partiti o gruppi o branchetti striminziti. Dove le guide, dove i personaggi circonfusi di carisma, di buon senso e serietà? Girano per le piazze televisive soggetti disposti fin che si vuole a blaterare, cacciare urli, sbavare, rinchiudersi a confabulare nelle conventicole di chi non sa fare altro. A questo è ridotta la politica (e non solo)? Povertà di cultura, miseria di ideazione, riferimenti raso terra. Non si tratta di invocare il Capo (i Capi) ma di ritrovare quella spinta ideale che nei momenti difficili del Paese ha sempre saputo permetterci un colpo d’ala, grazie alla grande e diversa quantità di intelligenza creativa che le nostre comunità hanno saputo trarre dalla mente.

Ulderico Bernardi

➢ segue a pagina 30

Mensile di cultura religiosa e popolare

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L’importanza degli oratori nell’aggregazione e nella formazione

Per i giovani di domani Oratori tra ieri e domani. Come stanno cambiando questi luoghi di aggregazione e di formazione delle nuove generazioni, con il coinvolgimento delle famiglie e della comunità. ❏ inserto alle pagine 19-22

Lì ci siamo cresciuti di Giacomo Poretti*

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Assediati in casa dalla criminalità

Libertà solo di subire?

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n uomo si alza nel cuore della notte. Sono le tre e mezza, ha sentito dei rumori. Si sveglia la famiglia: la moglie, il figlio e la sua compagna. Ladri in casa. Sì, sono quelli che nel linguaggio comune sono definiti “malviventi”. Gente che infrange la legge, mettendo a repentaglio l’incolumità dei cittadini presi di mira per furto o rapina. Siamo in una cascina di Casaletto nel Lodigiano, all’interno di una trattoria che è anche tabaccheria. Il titolare, un uomo di 67 anni, cacciatore, prende il fucile anche a scopo intimidatorio, per mettere paura al/ ai ladri. Scende con precauzione, i “clienti” indesiderati sono 3, forse

Uno spazio per i bambini

4. Obiettivo primario: le stecche di sigarette arrivate poche ore prima. A prescindere dalla refurtiva e dal valore, chiunque si ritrova nella morsa della paura. Fingere la sordità e lasciarsi svaligiare la casa o reagire? O tentare una chiamata ai carabinieri o alla polizia? Pur con il massimo di buona volontà, si sa che le forze dell’ordine non possono giungere sul posto in tempo reale. E dunque: o ci si rassegna o si tenta una reazione. I minuti sono pochi per riflettere, l’adrenalina è alle stelle in genere: quando i ladri sono sorpresi sul fatto, o fuggono o reagiscono con violenza.

Giuseppe Zois

➢ segue a pagina 30

Se i ciclisti eccedono

Pedalare sicuri è un diritto, con la consapevolezza che la strada è di tutti. A pagina 4

Dal cacao al cioccolato

a prima volta che ho varcato la porta di un oratorio avevo 6 anni, era quello del mio paese dove sono nato e cresciuto (poco). Il mio oratorio si chiamava S. Giovanni Bosco e S. Chiara. Fino alla quarta elementare sono stato convinto che S. Chiara fosse la moglie del signor S. Giovanni Bosco. Che meraviglia l’oratorio! C’era di tutto: il calcio balilla, il ping-pong, e quando ti veniva sete c’era anche un bar. Solo che l’unica bevanda disponibile era la gazzosa, c’era qualche bambino che ne beveva tre o quattro ogni pomeriggio e verso le 17 si sfidavano in una gara di rutti. Oltre alla sala del bar c’erano altre innumerevoli stanze, ma la cosa straordinaria era il campo da calcio in erba da 11 giocatori! L’unico problema è che lì sopra ci giocavamo in 280, ossia tutti i bambini dai 6 ai 13 anni del paese. Le porte erano fatte con i maglioni o i cappotti ammonticchiati; quando alla sera si andava a casa spesso si ritornava con gli indumenti di un altro.

*attore del trio Aldo, Giovanni e Giacomo

➢ segue a pagina 22

Questo mese ■ Ambiente

La diagnosi del geologo sul territorio italiano alle pagine 2 e 3

■ esperienze

Se Goethe viaggiasse oggi nel Belpaese a pagina 5

■ Utenti RAi “Frate Indovino” apre uno spazio per i bambini, affidato alla psicoterapeuta Federica Mormando. Alle pagine 24 e 25

Il cacao è la base del dolce preferito. Ecco il viaggio: da dove arriva fino a quando diventa cioccolato. Alle pagine 14 e 15

Che voto diamo all’informazione? a pagina 17


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