/ marzo 2017
Anno 60 - Marzo 2017 / n. 3
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Ora che buttiamo i sentimenti...
L
a torta è sulla tavola, ornata di candeline accese. Quante? Una, cento? Non è il numero la cosa più importante. Il fuoco, piuttosto. La piccola fiamma che splende, illumina e punta dritta al cielo. Il segno della festa, della celebrazione condivisa. Un rito modesto ma esemplare attorno a cui si stringe la famiglia. Ecco la comunità, che si rinnova nell’affetto verso chi è nato. In lui si onorano genitori e parenti, vivi e trapassati. Il fuoco sacro, il dolce di anniversario. Simboli che perpetuano la memoria del ceppo familiare. Come avviene da tempi immemorabili, da quando si fondò il primo focolare. È da una piccola cerimonia come questa che comincia, la costruzione della cultura: il patrimonio prezioso che si accumula nel ricordo delle generazioni. Spesso i più piccini pretendono che il rito si ripeta, continuando ad accendere e spegnere le fiammelle. Per far durare di più il gioco. Ma nel profondo, quel soffio e quell’accensione ripetute chiedono non sia cancellata definitivamente la memoria dell’evento. Il buio non la luce incute la paura, il timore che la morte spenga la vita. Solo gli adulti ne avranno consapevolezza. I piccini lo comprenderanno più avanti, negli anni maturi.
Ulderico Bernardi
➢ segue a pagina 36
Mensile di cultura religiosa e popolare
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Troppe intollerabili storie di violenza contro la donna
Quando finisce l’amore ■ Troppa propensione alla violenza nei maschi nasce da piccoli in famiglia con la tolleranza delle madri verso atteggiamenti già aggressivi dei figli. Nell’adolescenza poi, qualche volta, si assiste a esplosioni di odio fino ad ammazzare. Ieri a Novi Ligure, oggi nel Ferrarese. a pagina 5
L’8 marzo è la giornata della donna: Una data che dovrebbe servire a tutti per una riflessione sul rapporto tra uomo e donna, come dovrebbe essere e come purtroppo spesso è, precipitando in una spirale di violenza, troppo di frequente mortale. In Italia è spaventoso il numero dei femminicidi. Quando un amore finisce oppure per gelosia oppure per possessività all’eccesso, non ci si rassegna e si passa dai maltrattamenti fino all’acido sul viso per sfigurare e all’uccisione. Intervista con Anna Oliverio Ferraris. ❏ Zois alle pagine 4 e 5
Viaggio al Pronto Soccorso spesso con attese infinite
■ Il pianeta adolescenza è un grande trascurato: richiede pazienza, attenzione, vigilanza discreta, capacità di dialogo e soprattutto autorevolezza. E per giunta in questo tempo sta scomparendo il buon senso. De Luca e Mormando alle pagine 19 e 22
L’inadeguatezza dei politici, la concretezza del Papa
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Tutti nella vita, prima o poi arriviamo in un Pronto Soccorso e ci rendiamo conto di persona di quanto vi passa, giorno e notte. Cronaca vera di un’esperienza vissuta. Monego a pagina 14
e c’era bisogno di un’ulteriore prova del distacco che separa l’attuale classe politica dal popolo, questa è venuta dai fatti, che rivelano la diversa sensibilità e il differente modo di porsi di fronte alle necessità, in questo caso addirittura di un’emergenza epocale. Parliamo del freddo che a inizio anno - come per altro previsto dal Calendario di Frate Indovino - ha colpito il Paese, con particolare accanimento nel Centro Sud e con disagi moltiplicati nelle zone già devastate dai terremoti. In due giorni, 8 morti, da Milano a Firenze, da Latina ad Altamura, poi Avellino, Aversa e Messina. La fascia
Scosse e neve in Centro Italia: il doppio flagello Il 18 gennaio sarà ricordato come data particolarmente funesta: fase 4 di un sisma infinito in 4 regioni del Centro Italia. Dal 24 agosto 2016, 46 mila scosse. A queste si è aggiunta un’enorme quantità di neve con una valanga che ha spazzato via un albergo, il Rigopiano, con 29 morti (11 superstiti). Bilancio complessivo al 26 gennaio: 334 morti e 10 miliardi di danni. Servizi alle pagine 6-8
più vulnerabile con l’ondata di freddo polare abbattutasi su tutta l’Europa, con vittime ovunque, era quella dei poveri, dei senzatetto, dei clochard. Da una parte la neve paralizzava e isolava paesi, con i soliti soccorsi in ritardo. Dall’altra i politici continuavano imperterriti i loro riti di siparietti, trattative, manovrine, capriole dialettiche e verbali di autoalimentazione, la maggior parte in beata vacanza. A dare l’esempio di cosa si deve fare quando si ha a cuore l’uomo e a muoversi concretamente e non a parole, è stato il Papa.
Giuseppe Zois
➢ segue a pagina 28
Questo mese ■ carte false
È vero che siamo un Paese di imboscati? a pagina 11
■ Usi e virtù
Dopo l’acqua, viene il tè come più bevuto alle pagine 24 e 25
■ Arte e storia Italia da conoscere: questo mese Perugia alle pagine 26 e 27