novembre

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Italia,

un futuro al passato di ULDERICO BERNARDI

Mensile di cultura religiosa e popolare

Anno 54 - Novembre 2011 / n. 11

Di fronte a un Paese disamorato di sé

Purificare l’aria

➢ continua a pagina 2

CENSIMENTO

Con gli stranieri siamo triplicati in questi Gino Carrara a pagina 4

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150 anni

Province:

aboliamole, sì però, ma…

È in corso il censimento: ci dirà come siamo

U

na coppia di sposi sono insieme da un bel po’ di anni, a un certo punto della vita prova a fare un bilancio. Magari non c’è più quello slancio passionale che li prendeva i primi anni, che aveva fatto superare anche i difetti individuali, le reciprocità mancate. Tutto sepolto sotto la coltre degli slanci amorosi. Poi sono venuti i figli, i coniugi si sono trovati ad affrontare insieme le difficoltà della vita d’ogni giorno, le crisi importanti, un certo mutamento dei caratteri, gli scontri, anche violenti. Ma resta il fatto che sono rimasti uniti. L’aiuto reciproco è assicurato. E non si tratta solo di soldi messi in comune, garantiti dal marito piuttosto che dalla moglie o da entrambi. Nel conto affettivo vanno messi gli stimoli all’intelligenza, la buona qualità della cucina di casa, la disponibilità a farsi carico delle cure e dei lavori domestici. È chiaro, stiamo parlando del matrimonio italiano, tra Nord e Sud del Paese. Oggi, ritorna a risuonare, lugubre, il richiamo alla secessione. E pare una sollecitazione fuori dal vaso. Centocinquantanni non sono passati invano. Le memorie messe insieme pesano eccome nella storia collettiva. I morti di due guerre mondiali e di altri conflitti, le occupazioni straniere, le esperienze di un secolo di emigrazioni, l’orgoglio di una grande trasformazione industriale, le gioie condivise di grandi eventi sportivi, le consuetudini di consumo relative agli spettacoli televisivi, sono altrettanti legami stabiliti nel ricordo dei popoli italiani. Radicati nella propria appartenenza regionale, provinciale e comunale, ma riuniti sotto uno stesso tetto di civiltà.

All’interno

Zois a pagina 5

Circo mediatico da Avetrana a Brembate Di Landro a pagina 7

I

nostri lettori e i privilegi della casta a pagina 13

Bonatti, Pilastro delle cime Carrara a pagina 14

Messico, L’Italia sta attraversando una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. È in vasta compagnia, in Europa e nel mondo. Ma noi siamo un Paese sfiduciato, disamorato, con uno sviluppo sempre più fiacco, il lavoro manca, i giovani sono disoccupati. I vescovi reiterano i loro allarmi. Per evitare un “default” si è fatta una prima manovra, ne è seguita un’altra per rastrellare miliardi ai soliti noti. Ce ne sarà quasi sicuramente una terza. Quando si parla di tagli, è musica che nessuno vuole sentire. E intanto stiamo contandoci: è in corso il censimento. (Bonvecchio, Carrara e Zois alle pagine 3, 4, 5 e 6)

la frontiera della morte Reportage, Todeschini a pagina 17

In un tempo di rapidi cambiamenti nella società, pagine di aiuto per tutti

Il nuovo alfabeto degli educatori Alla lettera A: Amicizia, Amore, Ascolto e Autorità a pagina 8

Abitare il TEMPO: dobbiamo imparare dai bambini e dagli anziani. Corinne Zaugg

E dobbiamo guardare alla sostanza

Nina Buffi a pagina 9

Quando il pericolo viene dalla rete. Guida al Web protetto Roberto Guidi a pagina 10

Nostro figlio sarà un genio? Risponde la psichiatra Laura Di Teodoro a pagina 11

N

on sono una psicologa, né una pedagogista (però ho fatto le magistrali!) una neuropsichiatra o una psicoanalista. Sono “solo” una mamma di 4 figli che fa parte dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose e ha la fortuna di conoscere, tante mamme, tanti papà e tante storie, anzi,… numerose. È da questo pulpito, non troppo alto in verità, che mi viene da scrivere queste pagine: la mia esperienza di mamma tra tante mamme, con un marito presente e molte amiche, molte letture, molti tentativi, molti dubbi, delusioni, “ripartenze”. Forse queste pagine potreste averle scritte voi, o potrete scriverle fra qualche anno, con i figli più grandi come sono ormai, quasi, i miei. Per ora l’ho fatto io e quindi parlano tanto della mia vita. Mi è stato utile ripensare e riflettere sulle parole che riempiono la vita di un a famiglia: educazione, amore, bellezza, dolore… Spero

possa tornare utile anche ad altri, come è utile uno specchio o una parola di conforto. La ricetta, quella non c’è, e nemmeno la chiave e la soluzione in fondo al libro: c’è solo la speranza di avere fatto del nostro meglio. Regina Florio

➢ servizio a pagina 8

MARZIA VERONA

Se una scrittrice decide di fare la pastora Anna Carissoni a pagina 15

10/10/11 15.57


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