Novembre

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Anno 60 - Novembre 2017 / n. 11

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Avremo un algoritmo della coscienza?

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o chiesto una volta ad un saldo forgiatore di spiriti liberi quale fosse la gramigna più devastante del tempo presente. Quel timoniere, che aveva attraversato mari di umanità varia per la sua pervicace ostinazione a credere negli altri, senza esitare, è andato al cuore del problema: l’eclissi della coscienza. È sceso il buio su molti valori. Che non sono opinabili, negoziabili o di passaggio come le mode, né di parte, ma di tutti, ovunque. Stiamo procedendo a vista con la coscienza, come fosse un menù dal quale scegliere a piacimento, con i risultati che vediamo. Mettiamoci pure la tara di una comunicazione che, a sua volta, pare aver smarrito il senso della misura e dell’orientamento, ma è indubbio che ci sentiamo spesso frastornati. Precari nel cogliere al di là di quello che vediamo. Fragili di fronte alle conquiste e agli avanzamenti della scienza e della tecnologia. Ciò che prima maturava in lunghe stagioni, adesso deve essere veloce, rapido, senza che si riesca ad interiorizzare ciò che viviamo. Nuova unità di misura sono diventati i “mi piace”, i like. Di chi (o cosa) la responsabilità di questo epocale mutamento che spesso ci lascia sconcertati, esitanti anche nell’esprimere una valutazione, nel formulare un giudizio, esposto al veloce mutare dei venti? Perché latita la coscienza?

Mensile di cultura religiosa e popolare

Nuove tecnologie, un mondo e un lavoro che cambiano

Agricoltura con i droni Sta cambiando tutto e anche molto velocemente. Sempre più lontano il tempo dei buoi che trascinavano l’aratro e ispiravano i poeti. Anche i trattori stanno cambiando la meccanica e si fa strada l’elettrico. L’agricoltura, è inevitabile, entra a passo sempre più deciso nel campo nuovo che il futuro le assegna. Alla fine di un’annata, che tradizionalmente si collocava a San Martino, a novembre, cerchiamo di fare il punto su come è andato il 2017 nella produzione, in un anno meteo segnato da gelate tardive e lunga siccità. E monitoriamo il contadino dell’epoca tecnologica sempre più avanzata. ❏ Riciputi alle pagine 19-21

Tesoro di nome

turismo

Dopo il voto in Germania, Unione Europea verso quale futuro?

Sotto il peso della paura e non solo

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Italia ha un patrimonio enorme su cui investire: si chiama turismo, in virtù di una ricchezza che non ha uguali al mondo. Bisogna crederci. ➢ Capodicasa a pagina 2

er come stanno uscendo responsi dalle urne, uno dopo l’altro, l’Unione Europea deve interrogarsi con urgenza, a tutti i livelli, per sapere da che parte si deve andare. Il popolo quando si esprime, manda segnali che non possono essere disattesi o snobbati. Al di là delle ripercussioni sulla politica interna dei vari Stati coinvolti, prima fra tutti la Germania, locomotiva del Vecchio Continente con Angela Merkel solida macchinista alla guida, l’avviso ai conducenti è chiaro e inequivocabile. La Cancelliera tedesca ha vinto, ma è uscita fortemente indebolita dal voto di fine settembre con un vistoso calo di consensi (-8,6%). Traduzione: bocciata nelle sue aperture. La Mutti è comunque intenzionata non a

USA e Cina, cattivi esempi

Questo mese

Giuseppe Zois

➢ segue a pagina 8

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ono le prime due potenze mondiali, Stati Uniti e Cina. Purtroppo questi due grandi Paesi figurano in testa anche per altro. Da una parte - gli USA - per lo storico e irrisolto problema della violenza razziale; dall’altra - la Cina - per la mancanza di libertà e per la violazione dei diritti umani. ➢ Alle pagine 14 e 15

stravolgere il suo passato ma a ottimizzarlo e in questo si conferma ormai l’unica con il DNA della statista. La SPD di Martin Schulz, che è stato ai posti di comando a Bruxelles

prima di scendere in campo a Berlino, ha registrato un tonfo non casuale (peggior risultato della storia: 20,5%, cioè -5,2%). Joseph Augelang ➢ segue a pagina 36

La nostra ricchezza

Rischi in strada

Vita e fede

Due verbi da coniugare con urgenza: investire contro i rischi sul territorio (alluvioni e sismi) e recuperare i capolavori dell’arte. Alle pagine 4 e 5

Sono calcolati in 5 milioni i conducenti che in Italia circolano senza assicurazione. Che fare se capitasse un incidente con uno di loro? Starnini a pagina 10

Novembre mette a confronto con interrogativi che interpellano ogni uomo: il vivere, il senso dell’esistere, il credere, l’aldilà. Alle pagine 26 e 27

Proteggere e recuperare

Che senso dare Se chi guida non è assicurato all’esistenza?


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