Novembre

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Anno 57 - Novembre 2014 / n. 11

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Mensile di cultura religiosa e popolare

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Mangiamo sano?

Decisiva importanza di una corretta alimentazione per la salute

G

ià il filosofo Feuerbach sosteneva che noi “siamo quello che mangiamo”, attribuendo in tal modo una fondamentale importanza all’alimentazione. Oggi sappiamo molto, anzi, sempre di più sui cibi, sulla composizione degli alimenti, ne conosciamo la provenienza, ma possiamo davvero dire che a tavola mangiamo sano? Le riviste, soprattutto quelle femminili, fanno a gara per illustrare diete con le quali stare in forma: tot di questo, tot di quell’altro… E intanto le statistiche ci dicono anche che è in aumento l’obesità; le cronache ci informano che proliferano le frodi alimentari con sofisticazioni, truffe, prodotti malamente clonati, pur di far cassa. Una volta si ridicolizzava quasi il contadino per quel che mangiava, oggi paradossalmente spendiamo cifre rilevanti per mangiar genuino come faceva il contadino.

Com’è la nostra alimentazione a tavola?

Intervista con Fra’ Celestino Di Nardo

Capodicasa, Riciputi e Carini alle pagine 2, 3 e 14

Fatti, protagonisti e responsabilità

Presenza Cappuccina Un frullato di realtà L

San Francesco, la sua terra d’Umbria, i Cappuccini, la loro presenza, la loro azione, le prospettive in un’intervista con il Ministro Provinciale, Celestino Di Nardo. ❏ Zois alle pagine 12 e 13

a cronaca ci perseguita: omicidi, femminicidi, figlicidi, assassinii a caso… e commenti. Molti dei quali sull’onda delle illusorie rivendicazioni iniziate negli anni ’70, che seducevano deresponsabilizzando nella ricerca delle colpe degli altri. Anche dei crimini, si sosteneva e troppo si sostiene, la colpa è della società, delle famiglie, delle condizioni socioeconomiche. Tutti corresponsabili, tanto che l’attore del delitto poco ci manca appaia come vittima, e la vittima vera quasi colpevole. A lei si dedicano comunque poche attenzioni. Tutto questo è sin-

La generazione digitale Gli adolescenti vivono sempre più in simbiosi con la tecnologia, nello studio e nel tempo libero e siamo ormai alla dipendenza digitale, con tutti i rischi annessi. Il mondo di internet è una miniera per le conoscenze e per tutto quello che può servire all’apprendimento, dalle prime nozioni a quelle più avanzate. Ma c’è anche il rovescio della medaglia: e qui tocca soprattutto ai genitori e alle famiglie vigilare per evitare pericolose imboscate. ❏ Guidi a pagina 15

tomo e causa di drammatiche confusioni, nate in arbitrari frullati di psicologia, ideologia, visione stravolta dell’umanità e poca voglia di prendere coscienza della realtà. Partiamo dalla responsabilità e dalla sua relazione con la pena. La prima ad essere invocata a scusante è l’incapacità di intendere e volere, temporanea o perenne. Che porta a riduzione della pena, a soggiorni a tempo in strutture riabilitative, come se queste ultime fossero antibiotici e il crimine una particolare polmonite. Negli anni ’70 si diffuse l’idea che la società e in particolare la famiglia siano responsabili della malattia mentale. Interessante, se si pensa che i malati di mente sono costretti per lo più a restare in famiglie, che peraltro ne hanno la vita distrutta. L’abitudine di dare la colpa agli altri ha diffusione capillare. Brutti voti? È la scuola che non prepara o la maestra che non ti capisce. Se inciampi in un gradino, è il Comune che deve pagare. Se sei fragile e reagisci male alle normali frustate della vita, puoi chiedere i danni morali. E così via, tanto da pensare ad attenuanti se diverse culture autorizzano gesti contrari ai diritti umani. Federica Mormando ➣ continua a pagina 4

Quelli

che uccidono chi ama Dio in modo diverso

L

a nostra preghiera ogni giorno si rivolge al Creatore di tutte le cose, visibili e invisibili. E ogni essere è per noi fratello e sorella (Fratello Sole, Sorella Luna…). La violenza voluta contro uomini e cose è una bestemmia a Dio che le ha espresse. Sacrilegio, negazione del Divino. È questo che ci sconvolge quando vediamo le scene atroci della riduzione in schiavitù e della decapitazione di poveri innocenti nel nome di Dio! Questi carnefici si proclamano credenti, e la parola brucia blasfema sulle loro labbra. Uccidono gli “infedeli”, chi ama Dio in altro modo. Pretenderebbero di convertire a questo credo assassino ogni uomo sulla terra. Alzano le loro bandiere luttuose con l’alibi dell’Islam, ma non sono mussulmani. Non sono così i mussulmani. Né ora, né, tanto meno, secoli fa. Quando la civiltà araba e persiana esprimevano un pensiero altissimo, in ogni campo: dalla matematica all’astronomia, agli splendori architettonici, a tecniche, letteratura, scienza politica e voglia di scoprire l’altro con lunghi viaggi. Si può dire che fino al XV secolo gli arabi sono stati avanti, e gli europei dietro. Poi la situazione si è rovesciata. Chi legge le poesie di Omar Khayyam, antiche di mille anni, incontra un mistico, lodatore del vino e del buon vivere, scienziato, umanista, uomo aperto, studioso raffinato. Ulderico Bernardi ➣ continua a pagina 4

Questo mese ■ Autonomie

L’Europa dopo il voto della Scozia. Bernardi a pagina 4

■ Dopo il Muro

Come si vive a Berlino e in Germania. Buffi a pagina 7

■ Educazione

Vite sospese tra i però. Gli SOS per gli adulti. Zaugg e Florio alle pagine 16 e 17


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