Ottobre

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Anno 57 - Ottobre 2014 / n. 10

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Mensile di cultura religiosa e popolare

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Cataclisma etnico

SIRIA

C’

O

Genocidi senza fine con esodi di popoli e massacri di minoranze

era una volta il Mare Nostrum. Una denominazione che faceva del Mediterraneo lo spazio vitale della civiltà romana. Che ha arricchito le sponde orientali di città, monumenti e strade, ma ha anche conquistato e distrutto in modo terrificante società vive e attive nei commerci come la Cartagine punica. Quando le navi e le legioni di Roma hanno raggiunto le coste siriane, egiziane, libiche, marocchine, già grandi civiltà si erano succedute in quei Paesi. Assiri e Egizi avevano dato alla conoscenza l’alfabeto, l’astronomia, l’esperienza di costruzioni complesse. La Grecia, col suo pensiero classico, aveva sparso il seme fecondo della democrazia. La Palestina ebraica aveva rivelato l’unico Dio. Il Mediterraneo dunque è stato sempre luogo di arricchimento reciproco delle culture, ma anche scenario di conflitti feroci. Comunque si consideri questo mare circoscritto resta luogo di straordinarie mescolanze, matrice di religioni, filosofie, civiltà, costumi, lingue, conoscenze tecniche. E tale potrebbe continuare a essere se lo scambio fecondo non fosse compromesso dal massacro e dalla liquidazione fisica di interi popoli. Quello che sta accadendo sotto i nostri occhi è un cataclisma etnico sotto forma di migrazioni. Ulderico Bernardi ➣ continua a pagina 5

QUESTO MESE ■ SOCIETÀ

L’Italia dei furbi e dei disastri idrogeologici. alle pagine 6 e 7

■ EUROPA

Come va la Germania 20 anni dopo il Muro alle pagine 8 e 9

■ COSTUME

La grande stagione di maghi e cartomanti: istruzioni di difesa. a pagina 15

servizi alle pagine 2, 3, 4 e 5

Una cronaca quotidiana piena di orrori

Perché così crudeli?

I

n cronaca, si moltiplicano gli assassinii, anche senza l’alibi di una guerra. Casuali. In famiglia. Di figli, anche neonati. Di bambini. Di fronte a bambini. Seguono affannose spiegazioni di psicologi ed esperti. Uno sforzo di spiegazione simile a una giustificazione. Nell’illusione che l’uomo sia una bestia buona che può, per qualche motivo, divenire un mostro. Eppure non solo le fiabe, ma tutta la storia dimostra l’esistenza di buoni, cattivi e pecore. I meno evidenziati sono i buoni; alcuni si commemorano, molti diventano vittime e nessuno lo sa. Non perché siano deboli, ma perché non hanno sviluppato la cattiveria cieca che serve per ammazzare o far del male. I cattivi si vedono spesso fin da piccoli. Le pecore sono la maggioranza: si fanno plasmare da educazione, cronaca, modelli. I modelli negativi sono profusi: post, articoli, servizi, film, videogiochi. Con particolari che sono manuali d’istruzioni su come far funzionare il delitto. Ciò ne favorisce la riproduzione, escludendo la paura delle conseguenze. L’idea comune è che tanto la galera, se c’è, è un soggiorno breve, con puntuali buoni-sconto. Così, in persone poco evolute, ogni ostacolo all’impulso immediato è da abbattere, anche se è un neonato

che piange disturbando il sonno. Si uccide anche per dormire meglio. Complice, l’educazione a farsi sempre i fatti propri, soddisfacendo subito pulsioni e capricci. Come far scegliere ai bambini cosa vogliono a pranzo, dirgli sempre di sì, farsi comandare da loro. Farli sentire all’infinito il centro egoico dell’universo. Addestrarli all’assenza del sacrificio e alla negazione del dovere. Al demonizzare la fatica in vista di un obiettivo, in modo da vietar loro la visione del futuro e quindi la speranza. Federica Mormando ➣ continua a pagina 5

E IRAQ: STRATEGIE DI UNA GUERRA INFINITA rrore e sbigottimento nel mondo per la rabbrividente esecuzione del giornalista americano James Foley, rapito in Siria nel novembre 2012. Chiunque può immaginare quali siano state le condizioni di questo uomo nel percorso di avvicinamento alla macabra e truce fine. Il giornalista è stato decapitato dai jihadisti dell’Isis che hanno postato in rete anche la scena dell’uccisione e il boia - secondo quanto emerso dalle prime indagini sarebbe un ex-rapper. Una perversa conseguenza di questa scena che ha fatto il giro del mondo è stata l’agghiacciante imitazione da parte di un bambino già follemente indottrinato che decapita un bambolotto. Il video è poi stato descritto con questa didascalia: “procedure e lezioni applicative” per spiegare la Jihad. Giuseppe Zois ➣ continua a pagina 4

Domande doverose di fronte ad un problema

L’utero in affitto

Madri surrogate una scelta che esige normative internazionali che disciplinino una materia così complessa. ❏ Dalpozzo e Zaugg, 12-13

UN TEMPO FORTE D’IMPEGNO Ottobre è il mese missionario. È un tempo speciale per un messaggio di presenza, di impegno e di coinvolgimento per le nuove generazioni. “Non siamo fatti per essere isole, anzi dobbiamo protenderci verso gli altri in uno slancio di comprensione, aiuto e solidarietà. Dobbiamo risvegliare l’aurora dell’amore nel cuore del prossimo sull’esempio del Vangelo e di San Francesco” dice Padre Carlos Acácio. ❏ Zois a pagina 20 e 21


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