Willy Verginer A FlOR DI PELLE
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ARCHITETTURA 2012
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FRATTURA SCOMPOSTA settembre 2012 EDITORE: sergio curtacci
CAPO REDATTORE: vania elettra tam
COLLABORATORI DI REDAZIONE marco besana isabella elena avanzini giorgio barassi raffaella caruso silvia giulia fabbri
SI RINGRAZIA PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONE SI RINGRAZIA PER LA PREZIOSA COLLABORAZIONE Paola C. Manfredi Studio Via Marco Polo, 4 ‐ 20124Milano Tel . +39 02 87 23 80 04 Fax + 39 02 87 23 80 14 press@paolamanfredi.com
www.fratturascomposta.it redazione@fratturascomposta.it info@fratturascomposta.it
INDICE
FRATTURA SCOMPOSTA settembre 2012
ARTISTI IN EVIDENZA
GALLERIA IN EVIDENZA
Willy Verginer Anna Frida Madia Annalù Vania Elettra Tam
orizzonti arte ‐ ostuni
SONO… SARANNO FAMOSI Anna Caruso Angelica Dass David Oliveira Marco Mazzoni Alessandro Gallo Serpeinseno Leatherheart Stefano Bonazzi Federica Perazzoli Christian Tagliavini Nicoletta Ceccoli Agostino Iacurci Emiliano Ponzi Milena Cavallo Alessandro Pianca Donato Novellini
VISITATI PER VOI Premio ART GALLERY Officine Creative Ansaldo Collezione Villa Panza 22 Pittori Italiani L'associazione Creative ed il patrimonio culturale astigiano Le mostre al Guggenheim di Venezia BIENNALE DI ARCHITETTURA 2012 common ground PALAZZO GRASSI la voce delle immagini PROSSIMAMENTE PopMakers Capolavori del Museo Nazionale Picasso di Parigi Gunther von Hagens’ BODY WORLDS A. R. PENCK FABRIZIO PLESSI Il Flusso della ragione
ARTISTI IN EVIDENZA
Willy Verginer a fior di pelle
Willy Verginer a fior di pelle Willy Verginer a fior di pelle Se non lo avete già fatto, prendete nota di questo nome: Willy Verginer. Dietro questo nome, di innegabile g fascino, troviamo uno dei piÚ p interessanti scultori del panorama italiano. Nato nel 1957 a Bressanone, questo artista altoatesino ricorda le sue origini con una pproduzione vicina all’artigianato g di zone come la Val Gardena, ma rileggendole in una chiave personalissima ed innovativa: la scultura in legno si fonde con un universo magico dai colori quasi pop. Le sue figure (quasi) ad altezza naturale dominano lo spazio: i colori acrilici, stesi a blocchi orizzontali, puri e vibranti, le rendono misteriose e affascinanti; non meraviglia che Willy Verginer sia arrivato anche negli USA. www.verginer.com willy@verginer.com
ANNA MADIA PEAU D’ÂME
ANNA MADIA PEAU D’ÂME Anna Madia, nata a Torino nel 1976, vive e lavora tra la Francia e ll’Italia Italia . Si è diplomata in pittura presso l’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino nel 2002. Attiva va aartisticamente s ca e e in Italia a a e aall’estero es e o è stata s a a finalista a sa al Premio Cairo nel 2006, al British Portrait Award della National Portrait Gallery di Londra nel 2007 ; ha vinto nel 2008 il Premio Renaissance dell’Italian Cultural Institut di Londra e il Premio La Fenice et des Artistes di Venezia. Nel 2009 le è stata assegnata la borsa di ricerca come tutor presso l’Accademia delle Belle Arti di Torino . Nel 2010 ha vinto una residenza triennale p presso il Centro d’Arte Ginkgo nella città di Troyes in Francia. Nel 2011 è uno degli artisti invitati da Vittorio Sgarbi alla Biennale di Venezia, Padiglione Piemonte presso la Castiglia g di Saluzzo ((Cn). ) Artista selezionata nel progetto « Artothèque ephémère » 2012-2014 curata dalla l’Orcca, Francia. www.annamadia.fr anninamadia@yahoo.it
ANNALU ANNALU’ LE VOYAGE IMAGINAIRE
ANNALU’ LE VOYAGE IMAGINAIRE
"Annalù appartiene a quel genere di artisti per i quali il dominio d i i della d ll materia, t i della d ll chimica, hi i delle d ll sostanze fisiche, è parte integrante di un più ampio processo di esplorazione, che coinvolge certamente l’arte, ma anche le dimensioni più impalpabili dello spirito. i it Non N è, è quindi, i di un’artista ’ ti t di mimesi, i i di ricalco, ma piuttosto una discepola della metamorfosi, intenta a penetrare i misteri della creazione" (Ivan Quaroni) "Annalù assembla a volte materiali strani, apparentemente incongruenti, che non vorrebbero proprio saperne di stare insieme. Ossimoro di materiali. t i li Resine, R i cortecce. t Lana L di vetro. t Strani St i incontri. Forme bizzarre. Architetture dell’immaginario. ... Alberi sospesi. Dormienti irreali. Sedie impossibili Panchine fl impossibili. fluttuanti. tt anti Altalene di piume. pi me Farfalle implapabili. Il paradosso della Rêverie, nel lavoro di Annalù, è più che mai intatto. Cristallino. Palpitante, come acqua di fiume." (Alessandro Riva) annalu.it
“ Il suo è un lavoro di aspetto intensamente lirico ed evocativo ma anche di grande impatto formale, con immagini di coinvolgente potenza e decantata allure simbolica. simbolica.”(Bianca (Bianca Pedace) "L’immaginazione di Annalù è ardita e mimetica, capace di trasportare il lettore in una continua rivelazione e sorpresa p di collegamenti g e dislocazioni. Come i poeti hanno visioni e profezie che li fanno volare lontano, così anche la sua arte rappresenta la mutevolezza delle forme mutevoli,, impersonando p desideri,, sogni, g , emozioni e fissando il tempo nell’istante di un’emozione vissuta."(Lucia Majer). "Nelle opere p di Annalù è sempre p presente p un senso di passaggio, di evoluzione, una sorta di viaggio fra stati diversi, fra realtà differenti, uno spirito di ricerca che condivide alcuni aspetti p tipici p della scienza alchemica. Il lavoro di Annalù si pone in quell’istante di transizione fra pittura e scultura, in un terreno ibrido che però concede all’artista di sperimentare differenti p possibilità espressive". p ((Igor g Zanti))
Un salto nel blu vetroresina, cemento, foto, inchiostro cm 30 x 30 x 55 2012 L'opera realizzata per il progetto inedito "Out of the blue" della Galleria Forni di Bologna all'interno della fiera Roma Contemporay 2012 sintetizza la ricerca dell'artista concentrata sull'alchimia di creare leggerezza con materiali pesanti o sintetici così' come la fluidità' con i solidi trasparenti per creare un mondo sospeso tra poesia e sogno. L L'incipit incipit del piede sulla punta delle dita teso nello stesso istante del crearsi degli spruzzi d'acqua lascia allo spettatore la libertà' di creare un'idea di volo o di moto tra il blu dell'acqua dell acqua e quello del cielo che si specchia sotto il piede.
Close to the edge the edge carta, fibra di vetro, vetroresina, inchiostro, sabbia , sasso cm 165 x 165 x 145 cm 165 x 165 x 145 2011 L' Opera e' un mandala creato con flussi e vortici ispirandosi al lancio di un ipotetico sasso su una superficie d'acqua che e' rivestita da ali di farfalla e pinne di pesci volanti in continua metamorfosi. La scultura, quindi, si snoda su un piano orizzontale in resina sostenuto dalla traiettoria solidificata del sasso che si immerge e si deposita sul fondo (base della scultura). Il confine che si vuole creare e' quello dello sguardo tra visione ed effetto dello "splash". "Close to the edge" e' la vertigine della gravita' , il camminare sul bordo di un precipizio, una sottile linea immaginaria (ma anche reale) dove dialogano sia il mondo acquatico con le dinamiche dei flussi sia il mondo surreale e fiabesco che le onde evocano.
Vania elettra tam IL CIELO IN UNA STANZA
Nel ciclo pittorico “Un cielo in una stanza” Vania Elettra Tam mette a confronto la vita frenetica, al limite dell’isteria che la società contemporanea impone provocando stati di ansia ed equilibrio precario, con la vita che ciascuno desidererebbe e meriterebbe condurre, ovvero una sana esistenza rilassata e giocosa a contatto con la natura. Ed ecco allora che “questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti.” come canta Gino Paoli, ma a differenza dalla canzone a far vedere il cielo in una stanza non è l’amore ma il desiderio di far emergere il bambino che ognuno porta dentro ma che solitamente tende a reprimere. Tutto però pare avvenire a livello inconscio, come in una sorta di viaggio onirico, in cui la natura è solo un’ombra… quasi un ricordo lontano o una chimera irraggiungibile. Oggetti di uso quotidiano, simboli di molte fobie e frustrazioni, riportano alla realtà del quotidiano e ci rammentano, semmai ve ne fosse bisogno, quanto l’uomo sia prigioniero di una sorta “d’incapsulamento” in spazi chiusi nei quali si è costretti a trascorre la maggior parte dell’esistenza, incappando in ostacoli e lottando contro problemi per lo più generati da una malsana immaginazione ma con il concreto desiderio di nobilitarsi bili i e rifarsi if i ad d antichi i hi valori. l i
Vania elettra tam IL CIELO IN UNA STANZA
Vania Elettra Tam, come ormai sua consuetudine, tratta i problemi del vivere quotidiano con ironia e leggerezza, facendo entrare le opere più facilmente nell’animo osserva evitando di servirsi nell animo di chi le osserva, della provocazione fine a se stessa che spesso molti artisti utilizzano per attirare l’attenzione nella speranza di un più facile successo; ma che il più delle volte respinge lo spettatore e lo disorienta. disorienta Non a caso Vania Elettra Tam in questa sua nuova ricerca sceglie di usare tonalità tendenzialmente monocrome utili a rafforzare la sensazione d’incertezza che l’artista intende comunicare, oltre ad offrire una chiave di lettura più immediata ma assolutamente non banale, sottolineata dalla presenza di ombre di elementi vegetali. vegetali Una Vania Elettra Tam sempre ironica e spiritosa ma decisamente più spirituale ed introspettiva.
vaniaelettratam.it vaniaelettratam@alice it vaniaelettratam@alice.it
SONO… SARANNO FAMOSI
Anna Caruso
Anna Caruso nasce a Cernusco sul Naviglio (Mi) nel 1980.Nel 2004 consegue il diploma di Laurea presso l'Accademia di Belle Arti di Bergamo, con specializzazione in pittura ed incisione Nello stesso anno apre e dirige lo incisione. Studio d'Arte Picart a Treviglio (Bg), dove vive e lavora. Numerosissimi sono i viaggi che annualmente compie nel mondo , disegnando e fotografando aspetti culturali culturali, usanze e dettagli dell’essere umano, per elaborare e sviluppare la sua ricerca in continua evoluzione.Dal 2000 ad oggi ha esposto in numerose collettive , Personali e Fiere di Arte Contemporanea Contemporanea, in molte città italiane ed europee. Ha partecipato anche ad Art Basel Miami 2010, in seguito alla selezione di 25 artisti italiani operata dalla Regione Lombardia per il padiglione Italia. Italia www.picart.it info@picart.it
Angelica Dass Humanae è un progetto realizzato dalla giovane fashion designer di Rio de Janeiro Angelica Dass, che mi ha incuriosito fin da quando l'ho notato la prima volta. volta Angelica vuole realizzare un coinvolgimento diretto con pubblico, approfondendo tematiche quali l'identità sociale e la culturale razziale. razziale Humanae è un inventario che riflette sui colori oltre i confini dei codici, facendo riferimento allo schema cromatico dei pantoni. Una serie di ritratti con sfondi colorati con l'esatta tonalità pantone, estratti da un campione delle dimensioni di 11 × 11 pixel del ritratto del volto. Lo scopo di questo progetto in corso è quello di creare un catalogo di tutte le tonalità possibili della pelle umana. I colori Pantone sono ormai all'ordine del giorno in ambito grafico e tipografico tipografico, ma il suo utilizzo in ambito artistico è una novità assoluta soprattutto inserito in un progetto come questo intrigante ed emozionante. www.angelicadass.com angelicadass@gmail.com
:P ANTONE 7522 C
PANTONE 75-7 C
PANTON E 109-6 C
PANTONE 324-6 C
PANTONE 7675 C
David Oliveira
David Oliveira è un artista portoghese che crea delicate sculture figurative con sottili fili di ferro realizzando opere eteree che sembrano schizzi d’inchiostro disegnati su carta fotografica. Oliveira ha la capacità di trasformare un materiale rigido e impalpabile come il filo metallico in figure fluide e languide, sculture che galleggiano nello spazio come prive di gravità. Opere che vivono in un mondo incorporeo, come un ricordo o un sogno. davidmigueloliveira.blogspot.pt
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Marco Mazzoni Non si dovrebbero mai fare discorsi a favore di una tecnica piuttosto di un’altra, ma spesso nel mondo dell’arte e dell’illustrazione troviamo queste prese di posizione. Così non è raro, anche se inconsciamente e in buona fede, considerare la pittura la tecnica più completa ed espressiva. Per fortuna molti artisti ci riportano sulla retta via, dimostrandoci come qualsiasi mezzo sia adatto a realizzare grandi cose e che a fare la differenza è solo il contenuto di ciò che si propone, la visione, lo stile o il linguaggio adoperato. Marco Mazzoni è uno di questi autori, che con semplici matite colorate riesce a realizzare complesse illustrazioni, ricche di dettagli, intriganti e, naturalmente, di sicuro impatto per l’osservatore, il cui occhio si perde tra i motivi floreali che contornano le facce “senza sguardo”, ossessivamente raffigurate. marcomazzoni.tumblr.com
Alessandro Gallo
Settembre 2011, 54 Biennale di Venezia, Padiglione italia. Staziono, in piedi, da circa 20 minuti davanti a Metro, una sorprendente opera di Alessandro Gallo, non posso abbandonarla senza prima entrarci dentro e percorrervi una breve tratta della Northern Line di Londra. Cosi divento un pacato osservatore che associa i passeggeri del vagone a svariati animali. Ad un tratto mi rendo conto di essere un koala, attento ma assonnato dallo sguardo anonimo e penso a quanto noi individui siamo connessi agli animali e quanto un romantico amante assomigli ad un gallo, una tenera vecchia a una capretta e uno scaltro broker a un serpente. Gallo dice: “Il camaleonte che, cambiando colore della pelle e potendo vedere a 360° grazie ai suoi occhi indipendenti. può rappresentare un predatore attento e opportunista“.
“Gli animali si spiegano da soli, creano dirette e immediate associazioni in chi li osserva. Alcuni hanno una storia culturale precisa. L’asino per esempio è cocciuto per antonomasia, l’aquila nobile, il maiale ingordo e lussurioso. Altri hanno comportamenti e istinti meno codificati ma altrettanto emblematici. In qualche modo quindi li uso come caricature ironiche di noi stessi, espressioni visibili di caratteristiche interiori” Direi che Alessandro Gallo sia stato una piacevole scoperta di cui valeva la pena approfondire la conoscenza. Nonostante associare gli animali agli uomini non sia cosa nuova nell’arte, egli riesce a rendere il tutto molto attuale, strappando sorrisi e anche profonde riflessioni sull’uomo e la società/zoo. alessandrogallo.net info@alessandrogallo.net
SerpeInSeno SerpeInSeno è una e trina: Susanna Campana, Camilla Falsini e Giovanna Pistone sono amiche di lunga data , dal liceo negli anni 80. La sigla la creano nel 2005, e da lì è un tripudio di grotteschi pupazzoni pseudohorror, surreali saghe bambinesche e humor nero da cartolina. L‘immaginario g delle tre è colorato, infantile, tondeggiante e fatto in casa. Ma è anche feroce, giocoso, ironico e malsano. . In effetti, a indagare sulle radici del trio,, ne esce un composito p mosaico che non si cura di distinguere tra punk e fratelli Grimm. In mezzo, la fascinazione per certo folklore popolare come per le Favole al telefono della coppia pp Gianni Rodari e Bruno Munari,, classico della narrativa per bambini risalente a quasi cinquant‘anni fa, ma fresco e straniante oggi come allora. 2008. Il tutto p però viene centrifugato, g , digerito g e riletto in chiave ostinatamente underground: più che una parola d‘ordine, "autoproduzione" è per le Serpi una necessità-virtù, una tattica di sopravvivenza. p Spiegano p g le tre: «Se parliamo di illustrazione, il panorama editoriale italiano è desolante.
Viene considerata solo quella per bambini, e anche questa è ridotta a decorazione di contorno, il più possibile innocua. Pensa che, secondo regole non scritte, nell‘illustrazione per l‘infanzia è sconsigliato l‘uso del nero. Il motivo? Semplice: è un colore troppo pesante, troppo opprimente, troppo grave, per poveri e impressionabili fanciulli nostrani». Eppure all‘editoria per l‘infanzia SerpeInSeno ha regalato un gioiello, scritto e disegnato con l‘autore Christian Raimo: si intitola La solita storia di animali? e il punto interrogativo finale lascia intendere una sottile critica all‘ovattato e un po‘ rassicurante universo della narrativa per bambini. Tra le altre esposizioni, hanno partecipato a Scala Mercalli, la mostra sulla street art italiana presentata all‘Auditorium di Roma nel 2008. serpeinseno.it info@serpeinseno.it
Leatherheart Leatherheart si presenta così: “Sono Marco, lucano d’origine, vivo a torino da 6 anni. Neolaureato in grafica. In cerca di certezze. La prima scelta sullo pseudonimo era Leatherface, ma qualcuno l’aveva già usato. Da allora mi appello Leatherheart senza rimpianti. p Scatto foto dal 2007,, tutte in analogico, tutte con macchine maltrattate, ma con rispetto. Mi piace sporcarmi le mani.” “Il fisiognòmica project consiste in una serie di ritratti ottenuti dalla ricomposizione p di sei diverse foto del medesimo volto. Ogni singola parte è uno scatto a sé, con una propria prospettiva e una propria illuminazione. La distorsione causata dai diversi p punti di ripresa, p , unita al 35mm in evidenza e ai difetti di sviluppo, modifica i lineamenti spersonalizzandoli. Da qui è possibile iniziare lunghi g discorsi ppindarici da gallerista g ma fortunatamente non ne sono capace più di tanto”. leatherheart.net marco.calab@libero.it
STEFANO BONAZZI Nato a Ferrara nel 1983, dove vivo e lavoro. Autodidatta, sono appassionato d’arte moderna, grafica digitale, videoarte, design architettonico. Le tecniche che uso per i miei lavori sono il disegno a carboncino, carboncino il fotoritocco digitale e la fotografia. “Ogni mio lavoro è intriso della prospettiva con la quale affronto la vita: una visione disillusa e cinica che mi porta a concentrarmi sugli aspetti negativi delle cose. cose Questo mio modo di osservare la realtà non vuole però essere un disincanto fine a sé stesso, ma piuttosto un punto di vista alternativo al buonismo diffuso e alla falsità di fondo costitutivi della nostra società. Il mio percorso creativo si snoda attraverso la rappresentazione di stati d’animo tormentati, ma mai definitivi. Mi affascinano le infinite sfumature intermedie che colorano il nostro vivere contemporaneo; amo i grigi, piuttosto che il bianco e nero. I sentimenti di inquietudine e disagio, disagio che appartengono in qualche modo a ognuno di noi, così come l’approccio che abbiamo nei confronti della morte, tematiche così abitualmente occultate da una società che dipinge sé stessa come eterea ed onnipotente, sono i punti centrali attorno ai quali ruota il mio lavoro lavoro. All’immagine ingannevole di una realtà caricata di falsi colori artificiali, preferisco una pittoresca visione a tinte più essenziali e ridotte. Trovo particolarmente congeniali alla realizzazione delle mie rappresentazioni le tecnologie digitali, digitali un vero caleidoscopio di sfumature espressive che consente all’artista di ampliare infinitamente le proprie possibilità di intervento ed elaborazione.”
Federica Perazzoli
Paesaggi tranquilli attraversati da una vena inquieta che, ognuno di noi, prima o poi, ha attraversato dentro o fuori di sé. Federica Perazzoli ci conduce all’interno di questi luoghi. Chi è in 5 aggettivi Federica Perazzoli? Instabile, irascibile, schiva, ricettiva, determinata. Sempre 5 aggettivi per descrivere il tuo lavoro. Ironico, intimo, apparentemente poetico, surreale, empatico. Come mai la pittura? Sin da piccola sono rimasta affascinata dalla pittura, forse perché in casa c’erano tantissimi quadri, o riproduzioni di tele che normalmente si vedono sui libri, o nei musei.
Quando guardavo una tela di Rubens, del Caravaggio, di Bacon, andavo letteralmente “fuori di testa”, e l’unica cosa che pensavo era che avrei voluto fare quello nella vita: dipingere. Inoltre, la vicinanza di mio zio Emilio Tadini, e il continuo osservare come usava il colore mi mandava in “trance”; sono sempre stata affascinata dalla velocità dell’uso del colore, l’odore degli acrilici, degli oli, del gesso preparatore sulla tela. Ho sempre pensato che la pittura fosse un mezzo fantastico per raccontare. Sono molto incuriosita dalle “affinità elettive”, dalle reazioni chimiche che ci sono tra i colori, l’acqua, e da quello che succede involontariamente sulla tela. federicaperazzoli.com fperazzoli@gmail.com
Christian Tagliavini Tredici mesi di lavoro del fotografo italosvizzero Christian Tagliavini, hanno prodotto 1503; Una serie di scatti ampiamente ispirati ai maestri del Rinascimento con particolare riferimento al lavoro del Bronzino. Nove personaggi sono ritratti in abiti ( da lui stesso creati ) dalla sorprendente fattura artigianale, che permettono a Christian un totale controllo della composizione e donano alle sue immagini g un che di contemporaneo e straniante. Il geniale mix di moda, pittura, sartoria e fotografia, fanno di 1503 un progetto unico e imperdibile. p Autore: Mauro Caramella
christiantagliavini.com contact@christiantagliavini.com
Nicoletta Ceccoli
Nata N t nell 1973 nella ll Repubblica R bbli di San S Marino, dove vive e lavora, Nicoletta Ceccoli si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte di Urbino, nella sezione di cinema d'animazione. Si ddedica di però ò all'illustrazione ll'ill t i di libri lib i per l'infanzia, pubblicando più di venti opere per le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Fabbri, Arka, Fatatrac, San Paolo) e per alcune l straniere, t i in i Inghilterra, I hilt a Taiwan Ti e in i Svizzera. I suoi libri sono stati tradotti in Francia, Corea, Messico, Spagna e negli Stati Uniti. Nel 2001 le è stato conferito il premio Andersen-Baia delle Favole, quale migliore illustratore dell'anno, mentre nel 2002 le sue illustrazioni per il Pinocchio edito dalla Mondadori hanno ricevuto l'"Award of excellence" da Communication Art (USA). Ha partecipato a numerose mostre, in Italia e all'estero (Osaka, Tokio e Bratislava).
Per la Repubblica di San Marino ha realizzato tre serie di francobolli dedicati ai diritti dell'infanzia, al Natale e al circo. La serie dedicata al Natale ha ricevuto il premio Cavallino d'oro Bolaffi, all'autore del miglior bozzetto originale del 2001. Giampaolo Mascheroni (nota critica) nicolettaceccoli.com nceccoli@omniway.sm
Agostino Iacurci Romano di adozione, Agostino Iacurci è nato a Foggia nel 1986, il suo curriculum mostra la sua capacità di spaziare dall’advertising all’arte e alla riqualificazione urbana. Proprio per questo è uno degli artisti coinvolti da Memorie Urbane, il festival di street art che si sta tenendo in questi giorni (fino al 15 giugno) a Gaeta. Formatosi come illustratore, Agostino crea le proprie opere per mezzo di immagini di solito figurative. Tali immagini, estrapolate dalla quotidianità si risolvono in illustrazioni validissime sia su carta che su muro. Ha realizzato grandi murales in spazi pubblici, partecipando a festival internazionali importantissimi come Outdoor e Picturin Festival. Nel 2009 ha realizzato un murales di oltre 300 metri per una scuola in Algeria e nel 2011 ha preso parte al progetto “Rebibbia on the wall” realizzando, con il contributo dei detenuti, due grandi murales all’interno dei passeggi del reparto di massima sicurezza del carcere di Rebibbia. Docente all’Accademia di Illustrazione di Roma e assistente allo Ied, i suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre e festival internazionali in Francia, Stati Uniti, Korea, Giappone e Taiwan. agostinoiacurci.com agostino.iacurci@gmail.com
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Emiliano Ponzi
10 x 10 è uno spazio bianco, candido come la luna che splende fuori dalla finestra, piccolo come un pensiero appena nato ma già pieno d’i d’immaginazione, i i una pagina i da d riempire i i di colore e tratti a matita. 10 x 10 è anche un piccolo appartamento a Milano, dove ha inizio un sogno che piano piano si schiude e diventa realtà, ltà il talento t l t di chi hi riesce i a trasformare t f un’idea in disegno, semplice ed essenziale. E’ lì che, nel 2001, la passione di Emiliano Ponzi comincia a prendere forma e colore. Non cii sono maestri, t i non cii sono percorsii prestabiliti t biliti da seguire. Solo l’immaginazione, il coraggio e la tenacia di chi ha deciso di voler fare dell’illustrazione il proprio mestiere. O i a dieci Oggi, di i annii di distanza, di t Emiliano E ili celebra l b questa sua “passeggiata” con un libro, intitolato appunto 10 x 10. “Quel libro,” racconta lui, “rappresenta gli sforzi per rendersi visibile e la motivazione ti i di lavorare l in i qualcosa l in i cuii sii crede.
La stanza in cui ho abitato è stata un involucro utile per concentrarmi e costruire la prima parte del mio percorso”. Eppure, lavorare in un ambiente domestico, o al di fuori della mura di casa, non fa molta differenza: “10 x 10 è più che altro uno spazio mentale”. Per noi, invece, 10 x 10 è decisamente qqualcosa di più. p E’ una finestra che ci da la possibilità di affacciarci sul suo mondo di illustratore e vederlo all’opera. E’ l’officina di un tecnico del tratto e del colore, della fantasia tradotta in disegno. g Ed è per p questo q che il libro raccoglie, oltre ai disegni, una presentazione quasi astratta dell’artista, un percorso del tempo che ha passato disegnando per vivere, nonché tanti frammenti ((esilaranti!)) delle email di lavoro scambiate con i suoi committenti. Lucia De Stefani emilianoponzi.com info@emilianoponzi.com
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Milena Cavallo
Milena Cavallo è una giovane artista che ha studiato illustrazione e animazione multimediale tra Roma (IED) e Milano (MImaster). Nei suoi l lavori i pulizia li i e semplicità, li ità come neii disegni di i di Beardsley, una tra le sue principali fonti d’ispirazione. 3 gli elementi spesso ricorrenti, 3 i livelli: il corpo, la sua sensualità e la capacità di emozionare. i Milena ha esposto in mostre d’arte contemporanea, illustrazione e design in Italia e all’estero. In questi giorni i suoi lavori sono in mostra t presso Tuba T b Bazar B Erotico E ti – Libreria Lib i delle Donne, se siete a Roma fate un salto al Pigneto e andate a vedere i suoi acquarelli. flickr.com/photos/milenacavallo
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Alessandro Pianca Giovanissimo protagonista della scena artistica italiana (nel 2001 e nel 2011 La Biennale di Venezia e dalla fine degli anni '90 90 un concatenarsi di personali, collettive e collaborazioni - tra le gallerie Artiscope, Silbernagl, Ierimonti, Zaion, Santo Ficara, Sr Contemporary, Eidos Immagini Contemporanee...- e tra le istituzioni Palazzo dell'Arengario, g , Milano;; S.Caterina, Finalborgo; Biennale di Videofotografia contemporanea, Alessandria; Museo del Piccolo Miglio, Brescia) Pianca usa un linguaggio fotografico unico: stampa p su ppellicola trasparente, p , regalando g alla bidimensionalità della fotografia, la tridimensionalità della vita.. Questo concorre a togliere al suo lavoro il patinato e il glamour per assumere le sbavature e le sfocature della reale imperfezione. p Che sono poi però le sfocature del sogno, quelle che ci permettono di vedere scorrere in sovrapposte sequenze chewingums, bambole con orecchie da coniglio, g , orsacchiotti,, ggelati e caramelle,, lolitas,, frigoriferi e lavatrici. Il mondo dei manga e di Takashi Murakami: un fluo-pop insomma con i suoi ludici ed inconfessabili desideri. zaiongallery.com
DONATO NOVELLI
Nato a Bozzolo nel 1973. Dal 2008 espone le sue opere tra Mantova e Cremona. Dal 2011 diventa curatore e ideatore di collettiva e prosegue la presenza con le l sue opere all’interno ll’i t di manifestazioni creative. Da gennaio 2011 è presidente dell’Associazione IMPRIMATVRBiennale d’Arte contemporanea. premioceleste.it/artista-ita/idu:55162
GALLERIA IN EVIDENZA orizzonti i ti arte t - ostuni t i
Orizzonti arte La galleria Orizzonti Arte Contemporanea nasce nel 2006 con ll’intento intento di realizzare un un’esposizione esposizione permanente ed itinerante di arte contemporanea; lo scopo è quello di divulgare il messaggio dell’arte attraverso la promozione di artisti emergenti e la valorizzazione va o a o e deg degli artisti a s storicizzati. so c a . Il progetto nasce in seguito al convincimento della reale importanza culturale del linguaggio nelle varie forme d’Arte, per sensibilizzare nel nostro territorio, coloro i q quali considerano il mondo dell’Arte riservato solo a pochi eletti. La collaborazione con le varie amministrazioni comunali, la partecipazione alle più prestigiose Fiere d’Arte Contemporanea p in ambito internazionale e la scelta di alcune strutture alberghiere che hanno fatto dell’Eccellenza il loro denominatore comune, aiutano il progetto ad esplicarsi nei migliori dei modi, portando l’Arte nei luoghi p g della ggente e facendo si che lo spettatore non sia passivo ma diventi fruitore attivo e partecipe dell’opera d’Arte.
Lo scopo è quello di creare sempre più attenzione e movimento intorno al messaggio artistico locale e non, artistico, non puntando sull’interazione e l’integrazione come motivo di scambio e quindi di crescita, per superare le barriere del momento e lanciare invece un messaggio di positività, positività armoniosità e benessere. La galleria Orizzonti Arte ha sede ad Ostuni, la famosa Città Bianca, in Puglia. La sede della galleria, galleria situata in un prestigioso palazzo storico della cittadina, ospita, prevalentemente d’estate, mostre ed eventi che coinvolgono artisti in ambito nazionale ed internazionale di riconosciuto spessore artistico. Molti di loro sono vincitori di concorsi e premi ambiti nell’ambiente dell’Arte Contemporanea.
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alcuni artisti rappresentati
Gianmaria Giannetti Nato a Milano, Giannetti è artista multiforme e multicolore come le sue opere. Nei suoi quadri danzano parole e nei suoi versi nuotano colori. Linee e forme geometriche, geometriche all all’apparenza apparenza molto semplici e colori decisi e vivi, disegnano quadri che “vivono” nella scansione di versi puliti, brevi, essenziali, all’apparenza senza visione “vera” vera . Nei lavori di Gianmaria cc’èè tutta la leggerezza e la sofferenza, la profondità e la fragilità di una ricerca che affida alla capacità conoscitiva del paradosso e alla forza dissacratoria dello sberleffo, sberleffo una serissima ma scanzonata riflessione sul nostro essere al mondo.
Laureato in Filosofia Estetica all’Università degli Studi di Milano, l’artista e poeta Giannetti, ha ricevuto, durante il suo percorso, numerosi riconoscimenti e premi che lo hanno visto protagonista e portato quindi ad esporre in diverse città italiane ed europee; nel 2010 viene ufficialmente invitato alla nuova Biennale di Lione; nel 2011 la Biennale di Venezia lo inserisce nella sezione staccata “Puglia giovani artisti”mentre a Cannes, gli viene riconosciuta la Palma d’Oro durante la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea. Nel 2012 è fra gli artisti prescelti in mostra presso il nuovo Museo d’Arte Contemporanea Pino Pascali di Polignano a Mare.
Mimmo Matera La ricerca stilistica di Mimmo Matera parte sicuramente dal segno. “La materia incisa dal segno a partire dalle prime manifestazioni sulla pietra fino a oggi". É questo al centro della sua oggi poetica. Il segno è comunicazione, espressione intesa come gesto, istintivo e immediato. La trascrizione di una sensazione Per Mimmo Matera il sensazione. dipinto deve nascere e terminare velocemente; la creazione è legata al momento preciso dell'intuizione: il segno e il colore sono ll'espressione espressione di una sensazione presente ed effettiva, quasi autonoma..
Ogni lavoro nasce dall'osservazione del mondo e si trasforma in grafia astratta e pulita che mai si confronta con lo spazio, inteso come tridimensionalità ma è capace di crearne uno dove tridimensionalità, ascisse e ordinate rispondono ad un io che si manifesta quasi di nascosto. Il risultato è piena libertà d'interpretazione:" libero da una interpretazione guidata come quella che può suggerire il titolo... senza titolo, perché chi legge i miei segni spero che trovi da solo la propria corrispondenza". Mimmo Matera, Matera vive e lavora a Roma
Loredana Cacucciolo Artista barese, inizia il suo percorso ponendo l'attenzione sulle opere dei maestri della storia dell dell’arte arte e sulla pittura figurativa, da quella antica a quella espressionista, fondamentale nel corso degli anni alla sintesi del proprio linguaggio personale; la padronanza tecnica, maturata attraverso il ritratto di soggetti tradizionali "classici" classici , contribuisce notevolmente a maturare la consapevolezza di come e dove indirizzare una ricerca piÚ personale e piÚ confacente a quello che è il suo obiettivo artistico. Nel 1998, 1998 indirizza la sua ricerca verso il paesaggio paesaggio, avviandosi verso uno studio intimistico dei paesaggi suburbani, luoghi di solitudine e riflessione, tema per lungo tempo approfondito. Attualmente gran parte della sua produzione artistica ee' ispirata dalle letture dei romanzi di Charles Bukowski: Loredana Cacucciolo rivive l'intenso pathos dell'artista rappresentando, nelle sue tele, interni alto borghesi: le stanze si trasfigurano in luoghi dell'animo dell animo, espressioni delle inquietudini quotidiane. Selezionata e vincitrice di importanti premi di pittura nazionali ed internazionali, collabora attualmente con importanti gallerie nazionali ed estere. estere
visitati per voi
premio art gallery 2012
Anche quest’anno la Galleria Campari ospita la Terza Edizione del Premio ArtGallery. ArtGallery Promosso dall’omonima associazione no profit, che dal 2003 sostiene gratuitamente il lavoro di artisti emergenti attraverso una galleria d’arte on line (www associazioneartgallery org ), (www.associazioneartgallery.org ) in partnership con aziende che hanno deciso di condividere quest’importante progetto, il premio è diviso in due sezioni: ARTE e DESIGN. Ad aggiudicarselo sono stati Stefano Pasini e Tino Seuber. Con le sue iniziative ArtGallery, nel corso di questi anni, anni ha dato visibilità a numerosi artisti e designer, molti dei quali hanno raggiunto importanti traguardi professionali. Testimone della mission dell’Associazione è il giovane designer emergente Matteo Beraldi classificatosi secondo alla scorsa edizione del premio ArtGallery per la sezione design, e che quest’anno ha realizzato un importante progetto per Febal con la cucina Alicante. Alicante
Con questo è nata la collaborazione con Galleria Campari, uno spazio nato per festeggiare i primi 150 anni di attività e inaugurato nel giugno 2010 con una mostra dedicata a Depero con Campari. Più di 70 opere, tra dipinti, arazzi, chine, disegni, maquette, libri, la maggior parte dei provenienti dall’archivio d’azienda. Un luogo che racconta il percorso del proprio marchio attraverso le espressioni dell’arte moderna e contemporanea, e che rinnova nel presente il forte e inesauribile interesse a promuovere e supportare i giovani creativi emergenti A identificare i vincitori ci ha pensato un nutrito Comitato Scientifico, composto da rappresentanti del mondo dell’arte, del design e delle aziende, tra cui Igor Zanti, critico d’arte milanese, presidente del premio Arte Laguna di Venezia.
Stefano Pasini è un giovane fotografo con la vocazione del reporter, un giramondo instancabile. Ha messo a punto una tecnica di rielaborazione del colore grazie alla quale ottiene risultati quasi irreali. Tutti i suoi lavori hanno come centro focale l’uomo, anche quando il ppaesaggio q gg sembra ppreponderante. p Serie che hanno soprattutto un intento narrativo, dove Pasini cerca di raccontare le vite delle persone che abitano i luoghi che lui rappresenta. pp Tino Seubert si è formato tra Milano e Parigi. Come Pasini presenterà il suo progetto in Galleria Campari. p La sua è una ricerca molto particolare, che trae ispirazione dai fatti salienti della storia del XX secolo; una ricerca che lo occupa da qualche anno e che ha chiamato “History y is forming g furniture”. Un po’ come dire che la storia da forma ai mobili.
oca officine creative ansaldo
Parte all'ex Ansaldo l'officina della creatività. Ma non c'è Macao Boeri: «Impegnate molte energie culturali» MILANO - E' partita dall'ex Ansaldo la tre giorni della creatività con 250 progetti, ma nel programma non c'è traccia di Macao. «Macao non è un partito - frena l'assessore alla Cultura, Stefano Boeri - è un'entità molto fluida. So per certo che una parte delle energie di Macao sarà presente all'Ansaldo». Il collettivo dei lavoratori dell'arte che con le occupazioni di Torre Galfa prima, e Palazzo Citterio poi, aveva sollevato il problema della mancanza di spazi per la cultura non ha risposto alla chiamata del Comune e non ha presentato progetti. Ma Boeri è fiducioso. «Ci saranno molte delle energie che abbiamo incontrato». In ogni caso, sottolinea l'assessore, «Macao ha posto un problema grave sul quale la giunta stava già lavorando e ci ha spinto ad accelerare delle politiche che erano però già state avviate». E ancora: «Macao ha avuto un ruolo importante nel farci presente che c'è una grande urgenza e la risposta non è una risposta a Macao ma a tutte le realtà creative».
La prima risposta di Palazzo Marino è una tre giorni di incontri, tavoli, spettacoli ed eventi che si son svolti negli spazi di via Tortona, dov'è andato in scena «Oca», acronimo di Officine Creative Ansaldo. Ansaldo Gran finale con «la notte bianca della creatività». Il progetto è il risultato di un lavoro che ha coinvolto più assessori: oltre a Boeri, Lucia Castellano (Lavori pubblici), Chiara Bisconti (Tempo libero) e Cristina Tajani (Politiche per il lavoro), tutti protagonisti di workshop sulle imprese creative e culturali e sul tema degli spazi della città. Ma «Oca» offrirà soprattutto una piazza virtuale dove ognuno potrà esprimersi. «Sono arrivate 250 proposte e daremo voce a tutte», assicura Boeri Progetti musicali Boeri. musicali, oltre 20 teatri, teatri festival del cinema, il Teatro alla Scala con il laboratorio di scenografia, il Piccolo, scuole, università e altro ancora, con aggiornamenti garantiti su Facebook e Twitter. Twitter Tutti coloro che hanno risposto al bando del Comune sono stati accolti.
L'iniziativa è costata all'amministrazione 50 mila il euro, «solo l in i logistica l i ti - puntualizza t li Boeri - Gli eventi sono gratuiti». Dopo aver calato il sipario sulla tre giorni dell'ex Ansaldo, gli spazi potranno riaprire ed essere utilizzati in maniera i definitiva, d fi iti secondo d l'assessore, l' «entro t i primi di ottobre». Per sistemare tutti i 6000 metri quadrati serve un investimento di «3-4 milioni di euro per impianti e sistemazione di b base, per rendere d agibili ibili il primo i e il secondo d piano». Gli spazi verranno quindi assegnati con bando, ma non solo. «Valuteremo anche formule più snelle - spiega Boeri - come l' ffid l'affidamento t a progetto». tt Rossella Verga milano.corriere.it il i it
Villa Menafoglio Litta Panza
Circondata da un magnifico giardino all'italiana, Villa Menafoglio Litta Panza di Biumo è stata costruita t it alla ll metà tà del d l XVIII secolo l per volontà l tà del marchese Paolo Antonio Menafoglio e ampliata in epoca neoclassica dall'architetto Luigi Canonica, su incarico del duca Pompeo Litt Visconti Litta Vi ti Arese. A Fin da giovane Giuseppe Panza manifestò un profondo interesse per la storia dell'arte. Nei primi anni cinquanta, trasferitosi dopo la laurea negli Stati Uniti, venne in contatto con gli esordi dell'espressionismo astratto, rimanendone f t fortemente t colpito. l it Tornato T t in i Italia, It li approfondì f dì la conoscenza delle nuove tendenze europee e americane e cominciò ad acquistare le prime tele, orientando da subito la sua ricerca verso personalità lità artistiche ti ti h ancora sconosciute i t all grande pubblico.
L'ampio appartamento al primo piano si arricchì quindi di molte opere d'arte americana, creando reazioni controverse nei numerosi ospiti della casa. Ben presto la collezione Panza iniziò a essere conosciuta nel mondo, divenendo meta di studiosi e appassionati, che resero omaggio alla lungimiranza e alla straordinaria sensibilità artistica del proprietario. p p Dopo aver occupato lo spazio disponibile del piano nobile, dalla fine degli anni sessanta Giuseppe Panza adattò gli ambienti delle scuderie e dei rustici per ospitare le installazioni d'arte ambientale dei californiani James Turrel,, Maria Nordman e Robert Irwin. Alcuni di questi lavori - in prevalenza interventi sullo spazio e sulla luce che tendevano a creare nuove situazioni percettive furono progettati e realizzati permanentemente per Biumo dagli stessi artisti fra il 1973 e il 1976. Ampiamente rappresentato in questa ala anche il newyorkese Dan Flavin, di cui la collezione Panza vanta la più grande concentrazione di opere perennemente esposte. Ap partire dagli g anni ottanta,, è la volta di Phil Sims,, David Simpson, p , Ruth Ann Fredenthal, Stuart Arends, Max Cole e altri ancora: artisti meno noti dei precedenti ma identificati da Panza come i possibili depositari dell'arte delle generazioni future. Nelle splendide sale dell'ala padronale i loro lavori sono mirabilmente accostati a mobili di alta epoca e a opere d'arte africana e precolombiana, altre passioni del collezionista milanese. fondoambiente.it/beni/villa-e-collezione-panza.asp
22 pittori italiani
POW GALLERY Piazza Castello TORINO Mostra a cura di Edoardo Di Mauro Direzione artistica Alessandro Icardi dal 9 al 26 maggio 2012 La mostra ha proposto un viaggio nel tempo, dalla seconda metà degli anni Ottanta ai giorni nostri, per capire in che modo la pittura riesca sempre a rinnovarsi dal punto di vista iconografico abbinando un agire artistico attento ai cambiamenti sociali, ma anche in grado di decontestualizzarsi dalle contingenze del proprio tempo tempo. Sono ventidue gli artisti selezionati per rappresentare l'evoluzione dell'arte pittorica nel nostro Paese: Orma, xel, Marco Ara, Guglielmo Aschieri, Angelo Barile, Alessandro Caligaris Cappio, Cappio Daniele Contavalli, Contavalli Francesco Correggia, Aldo Damioli, Domenico David, Dany Duò, Gianni Gianasso, Paolo Maggi, Giordano Montorsi, Sandra Moss, Gianluca Nibbi, Francesco Nox Dana Danica Ondrejovic, Nox, Ondrejovic Andrea Petrone, Petrone Gianfranco Sergio, Vania Elettra Tam, Fabrizio Visone.
CRE[AT]IVE è un’associazione culturale senza scopo di lucro, volta alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio culturale astigiano. Attraverso l'incontro sinergico fra strutture private, pubbliche e associazioni culturali,, CRE[AT]IVE [ ] mira a potenziare le risorse del territorio. Distinti e complementari al contempo, p , l’arte e il territorio,, se uniti, divengono fonte di stimolo, di arricchimento sociale e culturale. Tutto questo è possibile in virtù di un valore attribuibile all’arte che noi amiamo definire “necessità primaria”. L’Associazione CRE[AT]IVE crede nell’arte q quale insegnamento g e crescita: educare all’idea che l’arte possa far parte del nostro quotidiano diventa un processo possibile e naturale se si utilizzano p un linguaggio e uno spazio accessibili a tutti.
BOTTIGLIE D’ ARTISTA Sei imprenditrici, imprenditrici un gruppo di produttori vinicoli e la passione d'artista trasfigurano un oggetto d'uso comune in opera d'arte. L’associazione CRE[AT]IVE, costituita da sei donne astigiane (Paola Malfatto Presidente -, Donatella Curletto – segretaria -, Roberta Bellesini, Bellesini Tiziana Caluisi, Maristella Manfredi e Sara Morandi) nasce dall’esigenza di dare nuovi impulsi e proiettare Asti e il suo territorio in un futuro mediatico e culturale più consono alle sue eccellenze e alla sua storia. Diventa quindi fondamentale ll’interazione interazione tra strutture private e istituzioni pubbliche che, attraverso questa simbiosi, ci accompagnino ad una più completa espressione delle potenzialità del nostro territorio.
L’incontro tra i sottocitati produttori di vino e un gruppo di sensibili artisti ha permesso a CRE[AT]IVE di realizzare l’evento “ BOTTIGLIE D’ARTISTA “. Berta Braida Cascina Tavijn Chiarlo Isolabella della Croce MGM il Mondo del Vino Stefano Perrone Pescaja Tenuta la Tenaglia Verranno prodotte dodici bottiglie in vetroresina alte due metri e mezzo e i seguenti artisti daranno vita alla loro personale interpretazione dell’oggetto: Giorgio Conte Mario a o Dee Leo eo Giorgio Faletti Paolo Fresu Giacomo Ghiazza Guido Giordano Marcello Giovannone Antonio Guarene Mac Renato Missaglia g Luigi Piccatto Yarno Piras
Saranno esposte ad Asti, nel cortile del Michelerio, dal 6 al 24 settembre. Durante la rassegna “ Bottiglie d’Artista “, si svolgeranno due eventi: 12 settembre ore 21.00 21 00 “ LABORATORIO CREATIVE “ (presentazione progetti elaborati da giovani emergenti) 24 settembre ore 19.00 “ FINISSAGE “ (serata dedicata allo sport e alla salute con ospite dd’onore onore Dott. Giorgio Calabrese) Al termine dell’evento, le bottiglie saranno ambasciatrici delle nostre eccellenze in altre città d’Italia. Successivamente saranno vendute e il ricavato sarà destinato al proseguimento dei lavori di ristrutturazione e restauro del Palazzo Alfieri. L’arte e il territorio sono emblemi della nostra cultura e questa sinergia non potrà che condurci a un potenziamento delle nostre risorse. Il gruppo CRE[AT]IVE si prefigge di ritrovare la stessa stimolante cooperazione in vari ambiti produttivi e culturali per poter realizzare altri progetti che sono allo studio.
mostre al guggenheim
CICLISMO, CUBO-FUTURISMO E LA QUARTA DIMENSIONE Al velodromo di Jean Metzinger 9 giugno-16 settembre 2012 A cura di Erasmus Weddigen La mostra ruota intorno al dipinto di Jean Metzinger Al velodromo (Au Vélodrome) del 1912, una delle più importanti opere cubiste della Collezione Peggy Guggenheim. Per far luce sul soggetto dell’opera, saranno esposti altri due dipinti e un disegno di Metzinger sullo stesso tema, oltre a numerosi dipinti sul tema del ciclismo. Come il quadro di Metzinger, così la mostra unisce la passione per il ciclismo alla questione sulla natura della quarta dimensione, argomento d’interesse e dibattito nella cerchia di Metzinger. Saranno esposti diversi modelli di biciclette, attuali e del passato, insieme alla bicicletta di Einstein per illustrare la teoria della relatività. Materiale fotografico del velodromo di Roubaix, biciclette da corsa vecchie e nuove e altri oggetti contestualizzeranno il dipinto di Metzinger. In mostra anche una scultura sul tema del d l tempo dell’artista d ll i svizzero i contemporaneo Paul Wiedmer.
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UNA VISIONE INTERIORE: Charles Seliger negli anni '40 9 giugno - 16 settembre 2012 A cura di Jonathan Stuhlman Prima mostra in Italia dedicata agli innovativi dipinti che Charles Seliger (1926 – 2009) crea durante il primo decennio della sua carriera, ispirato dal Surrealismo europeo che aveva spostato il suo centro d’interesse da Parigi a New York. L’esposizione riunisce oltre trenta dei migliori lavori degli anni ‘40, provenienti da collezioni pubbliche e private, per tracciare l’evoluzione artistica di Seliger ed esplorare il percorso che lo portò allo stile più maturo degli inizi degli anni ’50 50. Fu Peggy Guggenheim a organizzargli la prima personale, nel 1945 nella sua galleria newyorkese Art of This Century. La mostra è organizzata dal Mint Museum, Charlotte, NC, Usa.
prossimamente
Il Vittoriale degli italiani
Villa Baiana
Via Vittoriale, 12 Gardone Riviera (Bs)
8 -16 settembre 2012
Via Baiana, 15 Monticelli Brusati (Bs) 8 settembre - 7 ottobre 2012
September 8 " - 16 •
September BD to October
2012
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2012
Tutti i giomi: 9:30- 19:00
Da lunedì a venerdì: 9-12/14-18
Everyday
Monday to Friday
POPM ELIO FIORUCCI E TRAMO
Questa mostra nasce dalla constatazione di come il linguaggio pop sia ancora oggi necessariamente vivo ed attuale È pop ogni opera che parli il linguaggio dei media o meglio della strada e questo fil rouge che lega arte e vita trova la propria efficacia tautologicamente proprio grazie al linguaggio utilizzato. Ma questa esposizione nasce soprattutto da un incontro, quello di Elio Fiorucci con Ludmilla Radchenko. Un guru della moda quale Fiorucci, amico di Warhol e che non a caso vide transitare nel negozio di Galleria Passarella a Milano L.A.2 ed Haring , che ha fatto proprio il concetto di serialità, di accessibilità del prodotto, l'importanza di un suo valore estetico che lo renda oggetto del desiderio a prescindere da un non più necessario costo elevato, dialoga con una giovane promessa dell’arte contemporanea. Il linguaggio comune è l’ironia, il terreno di confronto la vita, attraversata con leggerezza e genialità. Grande comunicatore ed innovatore, Fiorucci lega il suo nome ad alcune innovazioni nella moda ancora oggi nel nostro costume: il colore, quello allegro, vitale, il bubble pink, il fluo, nei suoi oggetti la luce dei neon della grande Mela, zeppe, cappelli da cow boys, monokini e ancora quei jeans sdruciti e push up, trasversale l vessillo ill di ognii generazione i e latitudine.
Così Ludmilla Radchenko, approdata in Italia e legata in qualche modo allo showbiz e al mondo della comunicazione, compie esattamente il processo inverso dei famosi “quindici minuti di notorietà” dell' assioma warholiano. Lei, che di quel mondo ha fatto parte, lo abbandona per la pittura, suo primo amore, lo osserva e tratteggia con disinvolta ironia, la stessa che Fiorucci regala alle sue creazioni, utilizzando tutti gli stilemi del consumismo e la forza iconica di prodotti e personaggi. La matrice europea inevitabilmente la guida così ad una pittura che partendo da immagini pop analizza in chiave sociale, dunque realistica, gli aspetti economico e sociali della contemporaneità. Si tratta dunque di due outsider, in continuo equilibrio tra arte e moda, due pop lovers ma soprattutto due pop makers: due generazioni, due mondi ma la stessa inesauribile energia. a cura Raffaella A. Caruso Silvia Landi ufficio stampa Mariachiara Gallia Michele Gallia press@popmakers.it @ k i popmakers.it
Picasso
Capolavori del Museo Nazionale Picasso di Parigi
Milano celebrerà il ritorno del grande artista a Palazzo Reale con la mostra "Picasso "Picasso. Capolavori del Museo Nazionale Picasso di Parigi", una collezione unica ed eccezionale con oltre 200 capolavori tra dipinti, disegni, sculture, fotografie, libri illustrati e stampe. Un evento artistico irripetibile organizzato dal Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, Palazzo Reale, in collaborazione con il Museo Nazionale Picasso di Parigi, il fondamentale contributo di UNIPOL e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE. In esposizione dal prossimo 20 settembre sino al 6 gennaio 2013. Il grande ritorno di Pablo Picasso a Milano con una mostra antologica opere molte delle quali mai uscite dal museo antologica, parigino, un vero e proprio excursus cronologico sulla produzione dell'artista, un confronto tra le tecniche e i mezzi espressivi con i quali il maestro si è espresso nella sua lunga vita artistica artistica. L'evoluzione del linguaggio artistico, ravvisabile nell'antologica, rappresenterà anche un autorevole esempio del percorso seguito dalle arti figurative nel XX secolo secolo, nel quale Picasso è stato maestro indiscusso con capolavori come "La Celestina" (1904) "Uomo con il mandolino" (1911), "Ritratto di Olga" (1918), "Due donne che corrono sulla spiaggia" spiaggia (1922), (1922) "Paul Paul come Arlecchino Arlecchino" (1924), (1924) "Ritratto di Dora Maar" e la "Supplicante" (1937)
All'interno dell'iter espositivo, sarà presente anche documentazione della grande tela "Guernica", già esposta nel 1953 per la prima volta in Italia sempre a Palazzo Reale, nella Sala delle Cariatidi; dove nella prossima mostra sarà visibile una sezione di approfondimento con immagini, lettere, e carteggi originali Curatrice della mostra è Anne Baldassari che è anche direttrice del museo parigino, considerata a livello internazionale tra i più importanti studiosi di Picasso. Il Museo Pablo Picasso, che conserva la collezione più ricca al mondo del grande maestro, resterà chiuso per alcuni mesi, onde consentire una radicale ristrutturazione; ciò consentirà un giro per i continenti delle opere. Milano sarà una delle tappe più significative. Il catologo che accompagna la mostra è pubblicato da Catalogo 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. Palazzo Reale, Milano 20 settembre 2012 – 06 gennaio 2013 Info e prenotazioni - mostrapicasso.it
Gunther von Hagens’BODY WORLDS
In autunno Gunther von Hagens’BODY WORLDS – il vero mondo del corpo umano arriverà a Milano, prodotta da Arts & Sciences Italy in collaborazione con il Comune di Milano - Cultura Moda Design, allestita presso la Fabbrica del Vapore. Grazie alla tecnica della “plastinazione”, inventata e brevettata dallo scienziato tedesco Gunther von Hagens, BODY WORLDS consente ai visitatori una visione unica e affascinante dell’interno del corpo umano. Il procedimento della plastinazione permette di conservare perfettamente tessuti e organi sostituendo ai liquidi corporei polimeri di silicone. In questo modo l’esperienza del visitatore è diretta,, non mediata dalla ppresenza di filtri,, come i boccali e la formalina in cui in passato venivano immersi i campioni anatomici. presenterà a Milano un allestimento mai visto BODY WORLDS p prima in Italia, senz’altro tra i più completi al mondo. La mostra celebra la meraviglia del corpo umano riservando un’attenzione particolare al cuore, considerato il “motore” della vita,, primo p organo g a formarsi dopo p il concepimento. p Attraverso il confronto tra organi sani e organi affetti da patologie, mostrando peculiarità e dettagli dell’anatomia, BODY WORLDS divulga ed educa sui temi della salute, del benessere, della corretta nutrizione,, permettendo p alle persone p di comprendere p esattamente cosa accade quando il corpo si ammala e come uno stile di vita sbagliato possa minare la salute.
BODY WORLDS è basata su un proprio straordinario programma di donazione dei corpi curato dal German Institute for Plastination, che conta più di 13000 donatori registrati, tra cui nove italiani. Gli ex spazi industriali della Fabbrica del Vapore, dall’architettura severa, sono stati destinati dal Comune di Milano come luogo g dedicato ai giovani e all’espressione della creatività contemporanea: hanno già ospitato mostre e workshop, anche in occasione di BODY WORLDS è p previsto un ricco programma di attività e laboratori per i giovani che affiancherà la visita all’esposizione.
Gunther von Hagens’ BODY WORLDS Milano, Fabbrica del Vapore Via Procaccini 4 Dal 3 ottobre 2012 bodyworlds.it milano@bodyworlds.com @ y
A. R. PENCK
La retrospettiva che Cardi Black Box dedica al grande artista tedesco vuole documentare quella parte fondamentale della produzione artistica di A. R. Penck che va dalla fine degli anni Settanta sino ai lavori più recenti, con gruppi pittorici e scultorei scu o e riconducibili co duc b alle a e varie va e fasi as della de a sua ricerca artistica. In mostra saranno presentate circa 40 opere, tra dipinti di grande formato e sculture, dove sono rintracciabili i motivi e i temi centrali della sua estetica. L’esposizione p offre l’occasione per conoscere meglio il lavoro scultoreo di Penck, a tutt’oggi ancora meno noto al grande pubblico per il minor numero di esposizioni p incentrate su questa q pparte della sua produzione. A.R. Penck, pseudonimo di Ralf Winkler, nasce nel 1939 nell’allora Germania dell’Est; avversato dal regime g comunista pperché ritenuto elemento sovversivo, gli viene negata l’ammissione all’Accademia di Belle Arti. La sua formazione si svolge dunque da autodidatta e si orienta verso disparati p campi, p , dalla ppittura alla filosofia,, dalle scienze alla storia delle religioni sino alla musica. Un background ricco che confluirà nelle diverse fasi della sua eterogenea produzione artistica,, che spazia p dalla pittura p alla ggrafica fino a sperimentazioni negli ambiti della musica jazz, della poesia e della cinematografia.
A.R. Penck è riconosciuto come uno degli artisti che hanno maggiormente contribuito al rinnovamento della pittura in Germania Germania. Sin dagli esordi della sua attività pittorica, l’artista si allontana dalla pittura tradizionale per seguire un percorso autonomo, sviluppando nell’ambito neo-espressionista uno stile personale che combina figurazione e astrazione mediante un tratto marcatamente infantile e un cromatismo intenso. Traendo ispirazione dalla pittura preistorica, le sue composizioni combinano segni pittorici e immagini arcaicizzanti, che insieme compongono un lessico universale - comprensibile e utilizzabile da tutti - e un mondo visivo inediti che hanno spesso come tema centrale il rapporto tra individuo e società. società Con questa mostra Cardi Black Box ribadisce l'orientamento eclettico e versatile della galleria, che sa guardare ai giovani come ai grandi maestri, al contemporaneo come allo storicizzato. storicizzato Orientamento programmaticamente rimarcato per la prima volta con l'esposizione di un altro grande artista tedesco, Jörg Immendorff, al quale la Galleria dedicò nel 2010 la personale intitolata ‘Late Late Paintings Paintings’. 6 settembre - novembre 2012 Cardi Black Box Corso di Porta Nuova 38 Milano cardiblackbox.com
FABRIZIO PLESSI Il Flusso della ragione
La mostra, L t evento t saliente li t dell’edizione d ll’ di i 2012 – 2013 del RAM – Ricerche Artistiche Metropolitane, il format autunnale particolarmente attento ai linguaggi della contemporaneità, intende ripercorrere, con una grande d iinstallazione t ll i e una serie i di disegni di i progettuali, tt li gran parte dell’attività creativa di Fabrizio Plessi, artista di fama internazionale, veneziano d’adozione. L’intento della mostra è quello di rileggere la storia creativa ti dell’artista d ll’ ti t attraverso tt i disegni di i che h rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni d’arte contemporanea t del d l mondo. d Il catalogo con la presenza di numerosi interventi critici è curato da Annamaria Sandonà. I disegni saranno parte di una grande installazione che, h progettata tt t dallo d ll stesso t Plessi, Pl i attraverserà tt à lo l spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori. Per Plessi il disegno è lo strumento str mento per «sovvertire «so ertire l’ordine statico delle cose» e una « attività naturale e vitale come il respiro».
FABRIZIO PLESSI Il Flusso della ragione 27 ottobre-13 gennaio 2013 Padova, adova, Palazzo a a o della de a Ragione ag o e Ufficio Stampa Studio Lavia, piazzetta San Michele, 5/1 Padova tel. 049.8364188 - fax 049 659378 info@studiolavia.it studiolavia.it
Un percorso che si snoda appunto come un “flusso” di pensieri, di modifiche, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando ll’insorgere insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo p p di far vedere il lavoro principale p p dell’artista, che è quello della progettazione. Presentando l’evento, Plessi ha ringraziato il Comune di Padova per il «privilegio straordinario» che gli ha concesso,, nel ppermettergli g di misurarsi con il Palazzo della Ragione, un «monumento che ha richiami ancestrali e una capacità liberatoria». Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere g il titolo della mostra che,, come pprecisa,, «non si limiterà a ripercorrere la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande sfida, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del p passato con la realtà tecnologica del presente».