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La città ideale The Ideal City Dopo Filarete che progetta Sforzinda, una città ideale in onore di Francesco Sforza, anche Leonardo è affascinato dall’idea di pianificare una città come un organismo formalmente compiuto. After Filarete’s project for Sforzinda, an ideal city in honor of Francesco Sforza, Leonardo, as well, was fascinated by the idea of planning a city as a formally complete organism.
Le vie d’acqua sono importanti quanto le strade ma “a volere che questa cosa abbia effetto […] è necessario eleggere sito accomodato come porsi vicino ad un fiume il quale ti dia i canali…” . Il problema di Milano è la mancanza di un grande fiume con portata costante come il Ticino. Leonardo lo indica nei suoi progetti, pensando forse a un ruolo nuovo per Vigevano, città cara a Ludovico il Moro.
Plastico urbanistico della città ideale, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Relief model of the Ideal City, Milan, The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology.
The waterways are as important as the streets, but “if you want this to have effect […] you must choose an appropriate site, for example, placing it next to a river that will provide you for canals …” Milan’s problem was the lack of a large river with a constant flow like the Ticino. Leonardo indicated this in his projects, possibly thinking of a new role for Vigevano, a city favored by Ludovico Il Moro.
Per evitare le violente piene del fiume, Leonardo colloca la sua città a una certa distanza collegata tramite un “canale maggiore”, dotato di una conca: “quando serri la porta l’acqua empie la conca e le navi basse s’alzano e tornano allo universal piano della città”. In order to avoid the violent floods of the river, Leonardo positioned his city at a certain distance and connected it by means of a “larger canal,” equipped with a lock: “when you close the door, the water will fill the lock and the low ships will rise and return to the general level of the city.”
Leonardo da Vinci, La collocazione della città ideale in prossimità del Ticino, Manoscritto B f. 38r, Parigi, Institut de France
Leonardo da Vinci, Piano d’assieme della città ideale, Manoscritto B f. 15v, Parigi, Institut de France
The positioning of the Ideal City in the proximity of the Ticino, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 38r. Paris, Institut de France.
Overall plan of the Ideal City, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 15v. Paris, Institut de France.
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I canali e la pulizia della città Leonardo da Vinci, Canale della città ideale, Manoscritto B f. 37v, Parigi, Institut de France
The Canals and the Cleaning of the City
Canal in the Ideal City, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 37v. Paris, Institut de France.
Il complesso reticolo di canali disegnato da Leonardo rappresenta un sistema circolatorio indipendente dalla rete stradale. Le strade sono articolate su due livelli, distinti l’uno dall’altro. Per le strade alte non de’ andare carri […] anzi, sia solamente per li gentili uomini; per le basse devono andare carri ed altre some ad uso e comodità del popolo. […] Per le vie sotterranee si de’ votare destri (i bagni), stalle e simili cose fetide
The complex network of canals designed by Leonardo provided a transportation system that was independent from the street network. The streets were planned on two levels, each independent from the other. “Wagons or other similar things ought not to go by the high streets, rather, those should be only for gentlemen; wagons and other loads for the use and convenience of the people ought to go by the low ones. […] Latrines, stalls, and such fetid things as these ought to be emptied onto the subterranean streets.”
A causa della pestilenza che colpisce Milano nel 1484, Leonardo dà grande importanza a pulizia e igiene: progetta palazzi porticati e ampie strade in cui l’aria possa circolare liberamente, e annota “ ancora sarà comodità di lavare spesso la città […]. E questo si vorrebbe fare ogni anno una volta”, consapevole del ruolo per Milano dell’asciutta dei navigli. Particolare della città ideale, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Detail of the Ideal City, Milan, The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology.
Leonardo da Vinci, Studi Architettonici, Manoscritto B f. 18v, Parigi, Institut de France Leonardo da Vinci, Studi Architettonici, Manoscritto B f. 18v, Parigi, Institut de France
Building for the Ideal City, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 16 r. Paris, Institut de France.
Because of the plague that infested Milan in 1484, Leonardo gave great importance to cleanliness and hygiene: he projected buildings with porticoes and broad streets where the air could freely circulate, noting “and further, it would be useful to clean the city frequently […]. And this ought to be done once a year,” as he was aware of the impact upon Milan when the canals went dry
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Leonardo da Vinci, Palazzo della città ideale, Manoscritto B f. 16r, Parigi, Institut de France Architectural studies, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 18v. Paris, Institut de France.
L’architettura della città The Architecture of the City Nel disegno degli edifici della “sua” città, Leonardo si esprime attraverso l’architettura rinascimentale nella sua declinazione lombarda. In tempo di pace credo satisfare benissimo a paragone de onni altro in architettura, in composizione di edifici e pubblici e privati […] conducerò in sculptura di marmore, di bronzo, e di terra, similiter in pictura, ciò che si possa fare a paragone de omni altro e sia chi vole Codice Atlantico, f. 391r
Leonardo’s architectural plans for buildings in “his” city were based on the Lombard expression of the Renaissance style. “In times of peace, I believe I can satisfy very well in comparison with anyone else, in architecture, in the composition of public and private buildings […] I will execute works in sculptures of marble, of bronze, of clay, and works in painting, that can be compared with anyone else’s, whoever it is…” Codex Atlanticus, f. 391 r.
Leonardo disegna numerosi progetti per chiese e palazzi, riflettendo sul tema della pianta centrale, ritenuta canone di equilibrio, simmetria e perfezione. Ma nessuno dei suoi progetti architettonici pensati a Milano è stato realizzato. Leonardo designed many projects for churches and buildings based on central plans, which was considered to be the canon of equilibrium, symmetry, and perfection. But none of his architectural projects designed in Milan was realized.
Chiesa a pianta centrale, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Church based on a central plan, Milan. The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology.
Artista lombardo, Crocifissione, inizi XVI sec., affresco staccato da Santa Maria Incoronata, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (in deposito dalla Pinacoteca di Brera) Lombard artist, Crucifixion, early sixteenth century. Fresco removed from Santa Maria Incoronata. Milan, The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology (on loan from the Pinacoteca di Brera).
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L’espansione della città
Antonio Lafrery, Pianta di Milano, 1573, Milano, Civiche Raccolte Bertarelli
The Expansion of the City
Antonio Lafrery, Plan of Milan, 1573. Milan, Civiche Raccolte Bertarelli.
Intorno al 1493, Leonardo progetta per Ludovico il Moro un piano di ammodernamento di Milano incentrato sull’espansione della città dalla cerchia dei Navigli fino al Re’ de fossi. Questo canale era stato costruito nella prima metà del Quattrocento per rafforzare le difese dei borghi cresciuti oltre la cerchia dei Navigli. E trarrai di dieci città cinquemila case con trentamila abitazioni e disgregherai tanta congregazione di popolo
Around 1493, Leonardo produced a plan for Ludovico Il Moro for the modernization of Milan, concentrating on the expansion of the city from the ring of canals out to the Re’ de Fossi. This canal had been constructed in the first half of the Quattrocento to strengthen the defenses of the villages that had developed outside the ring of canals. “And you will take five thousand houses with thirty thousand dwellings, into ten cities, and you will separate such a congregation of people…”
Il progetto prevedeva la costruzione di trentamila abitazioni, suddivise in cinquemila case e distribuite in dieci quartieri, per diradare la città medioevale e attirare nuovi abitanti dal contado o da altre città. The project planned for the construction of thirty thousand dwellings, subdivided into five thousand houses and distributed throughout ten quarters, to space out the medieval city and to attract new inhabitants from the countryside or from other cities.
Leonardo da Vinci, L’espansione della città dalla cerchia dei navigli al canale Redefossi, RL19115, Windsor, Royal Library The expansion of the city, from the ring of canals to the Redefossi Canal, from Leonardo da Vinci, RL 19115, Windsor, Royal Library.
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Un quartiere modello A Model Quarter Nella città immaginata da Leonardo l’impianto di infrastrutture è costituito, oltre che dalla rete viaria, dall’imponente sistema di canalizzazione che univa i Navigli Grande e Martesana al fossato e al canale Redefossi. The city conceived by Leonardo was provided with an infrastructure that included not only a network of streets, but also an imposing system of canals connecting the Naviglio Grande and the Martesana Canal with the moat and the Redefossi Canal.
Leonardo disegna uno dei dieci nuovi quartieri che avrebbero permesso lo spostamento della popolazione dalle zone affollate, “a similitudine di capre l’uno addosso all’altro stanno, empiendo ogni parte di fetore….” e il trasferimento degli abitanti dalle campagne “per istare in più magno loco”. Abitare nei nuovi quartieri può anche essere fonte di investimento e, “se pure (lui) in Milano abitare non vorrà, esso sarà fedele per non perdere il frutto della sua casa insieme al suo capitale”.
Donato Montorfano, La Crocifissione, particolare, 1495, Milano, Refettorio di Santa Maria della Grazie
Leonardo designed one of the ten new quarters that would have permitted the relocation of many people away from the crowded zones of the city, where “they stand, like goats, one on top of the other, filling every part with their stench …,” as well as accepting the transfer of country dwellers, allowing them “to reside in a place of greater importance.” Living in the new quarters could also be a source of investment, and “if someone still does not want to live in Milan, he will [do so in being] faithful, in order not to lose the gain of his house along with its capital.”
Donato Montorfano, detail from The Crucifixion, 1495. Milan, Refectory of Santa Maria della Grazie.
Leonardo da Vinci, Planimetria di un settore urbano, Codice Atlantico. f 184 v, Milano, Biblioteca Ambrosiana Planimetry of a sector of a city, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 184. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
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La curiosità per i fontanili Curiosity about Springs Leonardo da Vinci, Fontanili, Codice Leicester, f. 7v, Seattle, Bill Gates Collection
Springs, from Leonardo da Vinci, Codex Leicester, f. 7v, Seattle, Bill Gates Collection
L’uso di rintracciare e destinare all’irrigazione dei terreni le acque dei fontanili suscita in Leonardo una grande curiosità per la natura dell’acqua, per le leggi meccaniche che ne regolano il comportamento e per gli aspetti tecnici della sua realizzazione pratica. La vena dell’acqua, che cade dalla radice dei monti, quanto più s’apre allo ingiù, tanto spesse volte si rende più abbondante. […] Sia fatti e’ fossi per quel verso, dove li pozzi voti rendan con più prestezza l’acque alla prima altezza onde si parte; e mai si faccia essi fossi per fare li fontanili, che prima non si facci più pozzi per più linie diverse.
The custom of seeking out waters from springs and diverting them for use in irrigating fields aroused a great curiosity in Leonardo regarding the nature of water, for the laws that govern their behavior and for the technical aspects of realizing this in practice. “In a vein of water that falls from the roots of mountains, the more it opens outward in the downward direction, the more abundant it becomes […] Have the moats made in that direction where the empty wells will more readily give their waters at the first height from which they originate; and never use these moats for making springs before first making several wells along various lines.”
Per realizzare un fontanile si scava il terreno per mettere allo scoperto la sorgente d’acqua. Con canali detti aste si trasportano le acque dei fontanili ai terreni da irrigare. Insieme ai grandi canali (tra i quali il più antico è la Muzza, segnalata da Leonardo) e ai piccoli fiumi, le aste dei fontanili costituivano il sistema capillare di irrigazione. In order to realize a spring, the ground is excavated in order to reveal the source of water. Using channels called “staves,” the waters from the springs are transported to the fields to be irrigated. Together with the large canals (among which the oldest is the Muzza, indicated by Leonardo) and the small rivers, the waters of springs constituted the capillary system for irrigation.
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Fontanile Spring
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La scala ad acqua The Water Ladder Durante il soggiorno a Vigevano, città cara agli Sforza, Leonardo descrive una ingegnosa opera di bonifica di terreni paludosi fatta per mezzo dell’acqua.
Scala ad acqua, Vigevano Water ladder, Vigevano.
Scala di Vigevine (Vigevano) sotto la Sforzesca, 130 scaglioni (scalini), alti 1/4 e larghi 1/2 braccio per la quale cada l’acqua e non consuma niente nell’ultima percussione e per tale scala e disceso tanto terreno, che ha secco una palude, cioè riempito, e se n’è fatto praterie di palude di gran profondità. Codice Leicester f. 32r
During his stay in Vigevano, the city favored by the Sforzas, Leonardo described an ingenious project for reclaiming marshy lands, to be executed using water. “Ladder at Vigevano, below La Sforzesca: 130 large stairs, 1/4 braccio high and 1/2 braccio wide, and the water falls over these and does not consume anything in its last percussion. And so much earth will come down along this ladder that you can [use that to] dry out a marsh, that is, fill it in, and meadowlands can be made even from very deep marshes.” Codex Leicester, f. 32 r.
La “scala di Vigevano” viene inizialmente utilizzata per bonificare e in seguito per portare l’acqua su un prato marcitoio in forte pendio: è un manufatto di grande interesse sia per la tecnica della bonifica che per quella dell’irrigazione. Leonardo osserva che in generale “lo atterramento di paludi saran fatti quando in essi paludi sian condotti, li fiumi torbidi”. The “ladder” at Vigevano was initially used for reclaiming land and subsequently for bearing water to an irrigated meadow on a steep slope: it was a construction of great interest in terms of the techniques of reclaiming and irrigation. Leonardo observed in general that “marshes will be filled in with earth when turbid rivers are conducted into them.”
Leonardo da Vinci, Scala ad acqua, Manoscritto H f. 65v, Parigi, Institut de France Water ladder, from Leonardo da Vinci, Manuscript H, f. 65v. Paris, Institut de France.
Cristoforo De Predis, Galeazzo Maria Sforza in preghiera, 1477, M. 342, Londra, Wallace Collection Cristoforo De Predis, Galeazzo Maria Sforza in Prayer, 1477. M. 342, London, Wallace Collection.
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Canali e mulini Canals and Mills Oltre agli studi e alle osservazioni di bonifica, idraulica e irrigazione, gli appunti di Leonardo confermano i suoi interessi per il funzionamento dei mulini e dei canali che li alimentavano. I disegni risalgono probabilmente al 1493-94, periodo in cui Leonardo era a Vigevano.
Veduta della Sforzesca, una delle cascine modello volute da Ludovico il Moro nel territorio di Vigevano View from the Sforzesca, one of the model farms that Ludovico Il Moro wanted built in the territory around Vigevano.
Besides his studies and observations in regard to land reclaiming, hydraulics, and irrigation, Leonardo’s notes confirm his interest for the operation of mills and the canals that propelled them. These drawings probably date from 1493-1494, when Leonardo was at Vigevano.
Le note includono calcoli sul rendimento dei mulini, preventivi di spesa per le diverse parti e schizzi di ingranaggi per migliorare la meccanica. Oltre ad essere utilizzati in agricoltura, Leonardo ricorda le numerose applicazioni dei mulini in campo tessile o per la fabbricazione della polvere da sparo. His notes include calculations about the yields of the mills, expense estimates for various parts, and sketches of gears intended to improve the mechanical operation. Leonardo recorded some of the many applications, besides agriculture, for which mills could be used, such as in the production of textiles or in the manufacturing of gunpowder.
Leonardo da Vinci, Mulino a cilindri multipli, Codice Atlantico f. 830c v, Milano, Biblioteca Ambrosiana Multiple cylinder mill, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 830c v. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Mulino a cilindri multipli, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Con il contributo scientifico di
Multiple cylinder mill, Milan, The “Leonardo da Vinci� National Museum of Science and Technology.
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Il ponte canale The Canal Bridge Leonardo disegna un ponte canale simile a quello costruito a metà del Quattrocento per far superare al Naviglio della Martesana il fiume Lambro. Il gran peso della barca che passa per il fiume sostenuto dall’arco del ponte non cresce peso a esso ponte, perché la barca pesa di punto quanto il peso dell’acqua che tal barca caccia dal suo sito […]
Leonardo designed a canal bridge similar to the one constructed in the middle of the Quattrocento, to allow Lambro river to pass over the Martesana Canal. “The great weight of the boat that passes along the river supported by the arch of the bridge will not add any weight onto this bridge, because the boat weighs exactly as much as the weight of the water that the boat displaces from its site […].”
A proposito dei carichi che gravano su un ponte canale, Leonardo dimostra di conoscere bene il principio di Archimede, secondo il quale ogni corpo immerso in un liquido riceve una spinta verso l’alto pari al peso del volume del liquido spostato. In relation to the loads that would charge onto a canal bridge, Leonardo demonstrated that he knew Archimedes’s principle well, according to which, any body immersed in a liquid receives an upward thrust equivalent to the weight of the volume of the liquid that has been displaced.
Ponte canale del Naviglio Martesana sul Lambro, tra Milano e Vimodrone, Illustrazione del XIX sec. Canal bridge for the Martesana Canal over the Lambro, between Milan and Vimodrone. Nineteenth century illustration.
Leonardo da Vinci, Ponte Canale, Codice Atlantico f. 1007 r, Milano, Biblioteca Ambrosiana Canal bridge, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 1007 r. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
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Ponti e draghe Bridges and Dredging Machines Tra il 1493 e il 1494 Leonardo è a Vigevano. Durante il soggiorno visita le campagne del Vigevanasco e della Lomellina, dove, per volere di Ludovico il Moro, fervono opere di bonifica, di irrigazione e di idraulica. Leonardo was in Vigevano between 1493 and 1494. During his stay, he visited the countryside outside Vigevano and Lomellina, where reclaiming and drainage, irrigation, and hydraulic works were bustling by order of Ludovico Il Moro.
Leonardo annota un preventivo di spesa per la realizzazione di un canale e schizza alcuni elementi costruttivi tra cui un ponte largo “braccia 8”. In un altro disegno progetta una draga lagunare per “cavare la terra” dai fondali di conche e canali. Quattro pale mosse da una manovella raccoglievano il fango e lo depositavano in una zattera ormeggiata al centro. Leonardo made notes for an estimate of expenses for the realization of a canal, sketching some of the construction details, among which was a bridge labeled as being “8 braccia” [4.8 m] wide. In another drawing, he projected a dredging machine for “digging the earth” from the bottoms of locks and canals. The machine bore four “shovels” that were to be moved by a crank to collect mud and deposit it onto a raft moored at the center.
Leonardo da Vinci, Draga Lagunare, Manoscritto E f. 75 v, Parigi, Institut de France Dredging machine, from Leonardo da Vinci, Manuscript E, f. 75 v. Paris, Institut de France. Draga Lagunare, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
Leonardo da Vinci, Ponte su un corso d’acqua, Manoscritto H f. 40v, Parigi, Institut de France
Dredging machine. Milan, The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology.
Bridge over a watercourse, from Leonardo da Vinci, Manuscript H, f. 40v. Paris, Institut de France.
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I laghi brianzoli The Brianza Lakes Durante la dominazione francese, Leonardo studia due tracciati di canali per completare la navigazione tra Milano e il lago di Como, già possibile da Trezzo sull’Adda a Milano grazie al Naviglio della Martesana ma impraticabile nel tratto vorticoso dell’Adda in corrispondenza della Gola di Paderno. Il lago di Pusian(o) versa in nel lago di Serio e d’Anon (Annone) e di Sala […] Il lago d’Anon ha 22 braccia più alto la pelle della sua acqua che la pelle del lago di Lecco
During the French domination, Leonardo studied two canal tracts in order to complete the navigational route between Milan and Lago di Como, which was already available from Trezzo sull’Adda to Milan via the Martesana Canal, but impracticable through the tumultuous tract of the Adda corresponding to the Gola di Paderno. “The Lago di Pusiano pours into the Lago di Serio, the Lago d’Annone, and the Lago di Sala […] The surface of the waters in the Lago d’Annone is 22 braccia higher than the surface of the waters of the Lago di Lecco.”
Giovanni Segantini, Sera a Pusiano, 1882, collezione privata Giovanni Segantini, Evening in Pusiano, 1882, private collection
In uno schizzo che illustra i laghi brianzoli, il Lambro e la parte terminale del Lago di Lecco, Leonardo prende in considerazione un canale che porti dal lago al Lambro e quindi a Milano. Questa ipotesi, subito scartata, ha il merito di regalare alla cartografia lombarda la prima immagine dei laghi minori, fino ad allora completamente ignorati dai cartografi. In a sketch illustrating the Brianza lakes, the Lambro, and the final part of the Lago di Lecco, Leonardo took considered a canal that would lead from the lake to the Lambro and from there to Milan. Though this hypothesis was immediately rejected, it has the merit of having presented Lombard cartography with the first image of the minor lakes, which until that time had been completely ignored on maps.
Leonardo da Vinci, Planimetria dei laghi brianzoli, Codice Atlantico f. 740 r, Milano, Biblioteca Ambrosiana Planimetry of the Brianza lakes, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 740 r. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
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Il Naviglio di Paderno The Paderno Canal La seconda ipotesi dell’estensione della navigazione dal Lago di Como a Trezzo sull’Adda è indicata in uno splendida veduta della media valle del fiume, dal lago all’inizio della Martesana, dove Leonardo disegna un bypass del fiume, in corrispondenza della gola di Paderno. Facciasi una concavità né Tre Corni dove si fermi il muro che chiude l’acqua” Codice Atlantico, f. 388 v.
The second hypothesis for the extension of the navigational route from Lago di Como to Trezzo sull’Adda is indicated in a splendid view of the middle valley of the river, from the lake to the beginning of the Martesana, where Leonardo drew a short canal in correspondence with the Gola di Paderno. “Have a concavity be made in the Tre Corni, where the wall stands, closing the water.” Codex Atlanticus, f. 388 v.
Prima delle anse di Trezzo sull’Adda, Leonardo disegna un altro canale che si dirama verso la pianura Milanese per irrigare un ampio territorio a nord della Martesana. Leonardo designed another canal before the river bends at Trezzo sull’Adda, which diverted toward the Milanese plain, for irrigating a broad territory north of the Martesana.
Carlo Pagnani, Decretum super flumine Abduae, Milano, Biblioteca Ambrosiana Carlo Pagnani, Decretum super flumine Abduae. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Leonardo da Vinci, Planimetria di un tratto dell’Adda, Codice Atlantico f. 911 r, Milano, Biblioteca Ambrosiana Planimetry of a tract of the Adda, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 911 r. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
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Il traghetto tra Vaprio e Canonica The Ferry between Vaprio and Canonica Ospite nella villa del suo allievo prediletto Francesco Melzi, posta sull’altura di Vaprio d’Adda, Leonardo disegna il traghetto de “la canonica” con la fune tesa tra le due sponde, ritratto mentre attraversa il fiume con un carico di bestiame. Il disegno, databile tra il 1509 ed il 1511, rappresenta anche la confluenza del fiume Brembo nell’Adda, la diga e l’opera di presa della roggia di Vailate (1474 circa) per l’irrigazione del comprensorio del Pontirolo. While a guest at the villa of his favorite pupil, Francesco Melzi, located at the heights of Vaprio d’Adda, Leonardo designed the ferry of “La Canonica,” with a cord extended between the two banks, to be drawn across the river with a load of livestock. The drawing can be dated between 1509 and 1511; it also represents the junction of the Brembo with the Adda, the dike, and the outlet for the artificial canal of Vailate (c. 1474) for the irrigation of the Pontirolo district.
Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso nord-ovest, 1744 ca., Milano, collezione privata Bernardo Bellotto, Vaprio and Canonica toward the Northwest, c. 1744. Milan, private collection.
Due secoli più tardi, i pittori Gaspar van Wittel e Bernardo Bellotto disegnano e dipingono il porto tra Canonica e Vaprio d’Adda, con lo stile analitico e oggettivo tipico dei vedutisti. Nel Settecento questo porto è divenuto uno dei luoghi meta del “Gran Tour”. Two centuries later, the painters Gaspar van Wittel and Bernardo Bellotto drew and painted the port between Canonica and Vaprio d’Adda, with the analytical and objective style typical of painters of vedutas. During the eighteenth century, this port became one of the stopping points on the Grand Tour.
Leonardo da Vinci, Il traghetto tra Vaprio e Canonica, RL 12400, Windsor, Royal Library The ferry between Vaprio and Canonica, from Leonardo da Vinci, RL 12400, Windsor, Royal Library.
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Il castello di Trezzo The Castle of Trezzo Durante il soggiorno a Vaprio, Leonardo disegna una pianta del Castello di Trezzo sull’Adda. Collocato in posizione strategica tra le due anse del fiume, il Castello di antica origine medioevale viene ricostruito da Bernabò Visconti a partire dal 1365. During his stay at Vaprio, Leonardo drew a plan of the Castle of Trezzo on the Adda. Positioned strategically between two bends in the river, the medieval castle was reconstructed by Bernabò Visconti, beginning in 1365.
Giovan Battista Clarici, Il fiume Adda, il castello di Trezzo e l’incile del Naviglio Martesana, 1592, Milano, Archivio di Stato Giovan Battista Clarici, The River Adda, the Castle of Trezzo, and the Inlet of the Martesana Canal, 1592. Milan, Archivio di Stato.
Dotato di un sistema di gallerie sotterranee che permettevano la discesa all’Adda, il sistema difensivo era completato da un famoso ponte a piani sovrapposti che scavalcava il fiume con un’unica arcata di 72 metri, distrutto nel 1416. Il fatto che Leonardo lo disegni nella stessa posizione indica forse una sua ipotesi di ricostruzione. Equipped with a system of underground tunnels allowing access to the Adda, the defensive system was complemented by a famous tiered bridge that crossed the river over a single arch of 72 m, which was destroyed in 1416. The fact that Leonardo drew it in the same position perhaps indicates his hypothesis for reconstruction.
Leonardo da Vinci, Il castello di Trezzo, RL 19007, Windsor, Royal Library The Castle of Trezzo, from Leonardo da Vinci, RL 19007, Windsor, Royal Library.
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La rifondazione di Pavia Rebuilding at Pavia Nel ruolo di ingegnere ducale, Leonardo visita la città di Pavia. Con acuto spirito di osservazione annota le sue considerazioni sulla rifondazione delle mura della città lungo le rive del Ticino. Osserva dimensioni dei pali e suggerisce il procedimento con cui rinforzare gli argini per resistere alla pressione dell’acqua. Ho visto rifondare alcuno pezzo delle mura vecchie di Pavia, fondate nelle rive del Tesino. I pali che lì erano vecchi, quelli che furono di quercia, erano neri come carbone, quelli che furono d’ontano, avevano un rosso come verzino. Erano assai ponderosi e duri come ferro e sanza alcuna macula. […] Questo muro per fare resistenza alle rive de’ fiumi vuole essere grosso braccia 4
In his role as engineer to the duke, Leonardo visited the city of Pavia. With his acute spirit of observation, he noted his considerations on the rebuilding of the city walls along the banks of the Ticino. He observed the dimensions of the piles and suggested procedures for reinforcing the banks to resist the pressure of the waters. “I have watched the rebuilding of some pieces of the old walls of Pavia, based on the banks of the Ticino. Of the old piles that were there, the oaken ones were as black as coal, while those of alder had a red like pernambuco. They were quite heavy, and as hard as iron, and without a spot. […] This wall, to make resistance to the banks of the rivers, ought to be four braccia thick.”
La cinta muraria e le fortificazioni di Pavia nel 1555, Milano, Archivio di Stato The City Walls and the Fortifications of Pavia in 1555. Milan, Archivio di Stato.
Leonardo da Vinci, Ricordo della rifondazione di Pavia, Manoscritto B f. 66r, Parigi, Institut de France Battipalo, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Pile driver. Milan, The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology.
Record of the rebuilding of the walls at Pavia, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 66 r. Paris, Institut de France.
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Un palazzo per il Governatore A Palace for the Governor Richiamato a Milano nel 1506 dai nuovi signori del Ducato, i francesi, Leonardo riceve l’incarico di progettare una nuova residenza per il governatore di Milano Charles d’Amboise. Disegna alcuni elementi architettonici del palazzo, mai realizzato. Farassi mediante il mulino molti condotti d’acqua per casa e fonti in diversi lochi e alcuno transito, dove, chi passerà, per tutte le parti di sotto salterà l’acqua allo in su, e così farà a posta di chi vorrà bagnare sotto alle femmine o altri che di li passerà
Leonardo was called back to Milan in 1506 by the French, who were the new rulers of the duchy. He received the commission of projecting a new residence for the governor of Milan, Charles d’Amboise. He designed some architectural elements for the palace, which was never realized. “The mill will be used to make many tracts of water, for the home and for fountains, in various locations and passageways, so that wherever one is passing by, one will see waters leaping up from below, and this arrangement will be convenient for those who may want to bathe, beneath the women or others passing by.”
Questo incarico offre a Leonardo l’occasione di studiare il Nirone e la Fontelunga, i due corsi d’acqua che delimitavano l’area scelta. I canaletti derivati avrebbero dovuto alimentare i giochi d’acqua del “giardino di delizie” e servire allo scarico delle acque nere. This commission offered Leonardo the opportunity to study the Nirone and the Fontelunga, the two watercourses that delimited the chosen area. The small derivative canals were to have been used for feeding the ornamental waterworks for the “garden of delights” and for taking away discharge waters.
Leonardo da Vinci, Planimetria di un tratto del Nirone e della Fontelunga, Codice Atlantico. f 831 v, Milano, Biblioteca Ambrosiana
Planimetry of a tract of the Nirone and of the Fontelunga, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 831 v. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Leonardo da Vinci, Schizzi e note per il progetto del palazzo di Charles d’Amboise, Codice Atlantico. f 629b r, Milano, Biblioteca Ambrosiana Sketches and notes for the project of the palace for Charles d’Amboise, Codex Atlanticus, f. 620b r. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Leonardo da Vinci, Studio di fiori, Manoscritto B f. 14r, Parigi, Institut de France Study of flowers, from Leonardo da Vinci, Manuscript B, f. 14r. Paris, Institut de France.
l giardino di delizie The Garden of Delights Del progetto organico dell’edificio e del giardino non resta traccia. Insieme ai dettagli architettonici Leonardo annota una descrizione delle fantasiose invenzioni idrauliche per il “giardino di delizie”. col molino farò generare vento d’ogni tempo della state, farò elevare l’acqua surgitiva e fresca […], e altra acqua correrà per il giardino, adacquando li pomeranci e cedri ai lor bisogni. Li pesci debbano essere di quelli che non intorbidino le acque, cioè non vi si metta anguille, ne tinche, ne ancora lucci, perché distruggono li altri pesci……….di sopra faremo una sottilissima rete di rame, la quale coprirà il giardino e rinchiuderà sotto a se varie sorte di uccelli; e così arete musiche continue insieme con li odori di fiori di cedri e limoni . Col mulino farò continui soni di vari strumenti, li quali tanto soneran, quanto durerà il moto di tal molino
No traces remain of the organic project of the building and the garden. Along with the architectural details, Leonardo included a description of his fantastical hydraulic inventions for the “garden of delights.”
Leonardo da Vinci, Studi sul volo degli uccelli, Manoscritto E f. 42v 43r, Parigi, Institut de France Study of the flight of birds, from Leonardo da Vinci, Manuscript E, ff. 42v, 43r. Paris, Institut de France.
Leonardo da Vinci, Studio di pianta, RL 12424, Windsor, Royal Library Study of a plant, from Leonardo da Vinci, RL 12424, Windsor, Royal Library.
“…I will use a mill to generate winds during the summer, in all sorts of weather, and to make waters rise, like cool springs […], and other waters will flow through the garden, watering the orange trees and cedars, as they need. The fishes ought to be of that sort that do not sully the waters, that is, do not put in eels, nor tenches, nor pikes, because they destroy the other fish. Overhead, we will make a very fine netting in copper, which will cover the garden and enclose various sorts of birds within; and in this way, there will be continual music, along with the perfumes of the cedars and the lemon blossoms. With the mill, I will make for the continual sounding of various instruments, and these will continue sounding for as long as the motion of the mill shall last.”
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco Leonardo da Vinci, Studio per un ponte retrattile, Codice Atlantico. f 698 v, Milano, Biblioteca Ambrosiana
I ponti mobili
Study for a retractable bridge, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 698 v. Milan, Biblioteca Ambrosiana.
Drawbridges Leonardo è molto interessato allo studio di ponti mobili sui corsi d’acqua per consentire la navigazione o connettere e isolare palazzi, borghi e città. Come spiega nella sua lettera di presentazione a Ludovico il Moro, questi ponti hanno spesso funzioni militari. Vengono progettati per essere costruiti velocemente utilizzando materiali di fortuna, come assi e barche. Ho modi di ponti leggerissimi e forti, e atti a portare facilissimamente, e con quelli seguire e alcune volte […] fuggire li inimici, e altri securi e inoffensibili da foco e battaglia, facili e commodi da levare e ponere. Codice Atlantico, f. 391r
Leonardo was very interested in the study of drawbridges over courses of water, for use with navigation or for connecting or isolating buildings, or villages, or cities. As he explained in his letter of introduction to Ludovico Il Moro, these bridges could often have military uses. They were designed to be built quickly and using whatever materials could be found at the time, such as planks or boats. “I have methods for making bridges that are very light and strong, and suitable for being carried most easily, and so that with them you can follow or even […] give flight to the enemy; and others that are safe, and not subject to being damaged by fire or battle, and which are easy and convenient to put in or remove.” Codex Atlanticus, f. 391 r.
Tra le diverse soluzioni proposte, la più creativa è quella del ponte retrattile studiato per la residenza di Charles d’Amboise al fine garantire la massima sicurezza e una più facile movimentazione sul canale. È una versione moderna del ponte levatoio.
Leonardo da Vinci, Ponte mobile costruito su barche, Codice Atlantico. f 857 r, Milano, Biblioteca Ambrosiana
Among the various solutions proposed, the most creative was that of the retractable bridge planned for the residence of Charles d’Amboise, which was to guarantee the maximum security and to facilitate movement on the canal. The invention anticipates the modern drawbridge.
Drawbridge constructed on boats, from Leonardo da Vinci, Codex Atlanticus, f. 857 r. Milan, Biblioteca Ambrosiana
Ponte mobile costruito su barche, Milano, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci Drawbridge constructed on boats, Milan, The “Leonardo da Vinci” National Museum of Science and Technology.
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il CODICE di eonardo da vinci nel castello sforzesco
Allegoria della navigazione Allegory of Navigation Nel 1516 Leonardo si trasferisce in Francia su invito di Francesco I e si stabilisce nel castello di Cloux, presso Amboise. Dedica al sovrano un’Allegoria della Navigazione e ripropone per la residenza reale di Romorantin alcune delle idee sviluppate ai tempi della città ideale per Ludovico il Moro. Leonardo moved to France in 1516 at the invitation of Francois I, settling at the Castle of Cloux at Amboise. He dedicated an Allegory of Navigation to the ruler as well as proposing for the royal residence at Romorantin some of the ideas that he had previously developed for the Ideal City for Ludovico Il Moro.
Leonardo muore nel 1519 e, secondo una tradizione pittorica del tutto infondata, spira tra le braccia del Re che lo aveva tenuto in così gran reputazione. Leonardo died in 1519. According to a completely unfounded pictorial tradition, he breathed his last breath in the arms of the king, who had held him in such high esteem.
Leonardo da Vinci, Allegoria della navigazione, RL 12496, Windsor, Royal Library Allegory of Navigation, from Leonardo da Vinci, RL 12496, Windsor, Royal Library.
Jean Auguste Dominique Ingres, La morte di Leonardo da Vinci, 1818, Parigi, Musée du Petit Palais Jean Auguste Dominique Ingres, The Death of Leonardo da Vinci, 1818. Paris, Musée du Petit Palais.
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