Intervista a Brian Cannon, l'ex grafico degli Oasis

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Ha conosciuto da vicino due delle più grandi band del paese e si è sempre contraddistinto per un'etica del lavoro impareggiabile e un atteggiamento rock'n'roll di chi fa seguire i fatti alle parole. Stiamo parlando di Brian Cannon, classe 1966, che è stato Direttore Artistico di numerosi progetti con Oasis e The Verve, oltre ad aver creato artwork per numerosi brand di fama mondiale quali Converse e Levi's. La sua compagnia, la Microdot, ha appena festeggiato i 25 anni da protagonista del Rock 'n' Roll britannico. oasisnotizie ha tradotto l'intervista fatta a Cannon dal sito zani.co.uk. Come hai conosciuto gli Oasis? Brian Cannon: Noel mi ha chiesto di fare l'artwork per gli Oasis dopo aver visto le prime copertine dei Verve. Che impressione ti eri fatto della Creation Records? La Creation era qualcosa di unico e, abbinato al fatto che stavo lavorando con gli Oasis, non ho mai avuto una tale libertà creativa con un'etichetta. Mi hanno lasciato fare e poi hanno pagato il conto ... non posso certo criticarli. Alcune delle copertine che hai fatto, tra cui quella per il singolo degli Oasis Some Might Say, trasmettevano il messaggio del testo della canzone attraverso l'artwork. Senti sempre la canzone prima di decidere da quale angolazione lavorare o raccogli solo delle idee? Trovo sorprendente che la gente progetti le copertine prima di sentire o addirittura senza sentire affatto il disco. Penso sia impossibile fare un buon lavoro in quel modo. Ho la responsabilità di 'vestire' un pezzo musicale, quindi ho SEMPRE ascoltato il brano/i brani quanto più possibile e ho cominciato a ragionare sul testo. Hai fatto un tour di 12 mesi con gli Oasis nel 1993, proprio prima che decollassero. Dev'essere stato qualcosa di speciale stare "nell'occhio del ciclone": cosa ricordi del periodo ... se ricordi qualcosa?


oasisnotizie.blogspot.com Ricordo che fu una cosa molto emozionante. La band stessa ci era completamente presa. Non sopporto le band con l'aria di disapprovazione che pensano che tutto sia loro dovuto e che lo stile di vita rock'n'roll sia la norma. Bonehead faceva l'intonacatore prima che la band spiccasse il volo e lui, più degli altri, non ha mai dimenticato cosa avrebbe fatto in alternativa. Era un periodo di grande divertimento. È vero che tu e Liam una volta avete offerto da bere ad un intero pub? Non posso confermare né smentire, ma non mi sorprenderebbe. Tu c’eri durante la breve, ma frenetica, sessione di registrazione di (What The Story) Morning Glory?, in cui (secondo voci) Noel colpì Liam con una mazza da cricket dopo che aveva portato tutto il pub nello studio. È vero che tu ti sei chiuso nella tua stanza mentre fuori si scatenava l'inferno? Assolutamente. Ero tra loro due e non c'era NIENTE che si potesse fare per placare la situazione. Io andai nella mia stanza, mi presi una birra e aspettai che tutta quella cosa si calmasse. Raccontami della sessione fotografica per la copertina di Wonderwall. La ragazza nella cornice non era un'impiegata della Creation? Originariamente facemmo la sessione fotografica con Liam ritratto attraverso la cornice (un'idea che ho fregato ai dipinti del pittore surrealista belga René Magritte). A metà della sessione, e qua ti giuro che sono serio, successe che Noel passò in taxi. Dico, sto parlando di una coincidenza. Stavamo facendo la sessione a Primrose Hill, Londra, e Noel Gallagher per caso passò di lì con la macchina. Ovviamente non aveva ricevuto il messaggio che avevo inoltrato al suo manager riguardo la sessione fotografica. Il taxi si fermò sgommando e, tra la sorpresa di tutti, saltò fuori Noel e ci gridò di fermarci, dicendo che doveva esserci una ragazza nella foto. Questo mi fece battere totalmente in ritirata, visto che l'artwork doveva essere consegnato in pochi giorni. Primrose Hill era a poche centinaia di metri dall'ufficio della Creation Records all'epoca; chiamammo Anita Heryet, che lavorava lì, e fu così che divenne lei la stella della copertina. Pensi sia giusto dire che per un po' hai detenuto tu la palma di sesto membro degli Oasis? Non facevi parte anche del gruppo che ha aggiunto i battiti di mani ad All Around The World agli Air Studios? Non conosco la storia del sesto componente, ma facevo parte dellla 'cerchia ristretta'. Devi capire che li conoscevo prima che fossero famosi e quando alla fine divennero grandi molta gente provò a farseli amici e a far trapelare storie alla stampa. Mi conoscevano e sapevano che i tipi della Microdot erano persone di cui ci si poteva fidare. Liam si presentava nel mio appartamento di Camden all'ora del tè un venerdì sera e si ubriacava con noi tutto il weekend, sapendo che niente sarebbe comparso sui giornali. Sì, ho fatto i battiti di mani per All Around The World e ho anche suonato la tastiera per la title track di What’s The Story? Un fatto poco noto. Era un momento da "datemi un pizzicotto (sto sognando)"? Tutta la storia con gli Oasis è stata un momento da "datemi un pizzicotto". Potresti condividere con noi l'episodio di quando tu e Dave Halliwell avete suggerito l'idea di un magazine sugli Oasis per il 1996 in edizione unica ad un certo editore? (Solo se vuoi ovviamente,


oasisnotizie.blogspot.com l'ho letto sulla tua pagina Facebook, sembra curioso). Ho suggerito l'idea di un magazine ufficiale degli Oasis a Noel e al manager degli Oasis Marcus Russell come contrappeso per tutta l'immondizia che all'epoca veniva scritta su di loro dalla stampa. Mi hanno dato il via libera per pubblicarlo. Di questo progetto io ero Redattore e Direttore Artistico, Dave Halliwell (che fu il primo manager dei The Verve) era direttore commerciale. L'industria editoriale lavora sulla base di questa premessa: vieni pagato solo se un magazine viene venduto fisicamente al banco e quindi ti puoi aspettare di ricevere solo il 50% del prezzo di copertina. Avevamo un prezzo di copertina di 3,5 sterline e siamo riusciti a convincere il Virgin Megastore Group a prendere il magazine su base esclusiva se ci avesse dato 3 euro a copia e ci avesse pagato in anticipo ... Io e Dave ce ne andammo dalla riunione nel suo ufficio con un assegno da 30.000 sterline e in quel momento non avevamo neanche le copie del magazine stampate!

La Microdot ha recentemente celebrato il suo 20esimo compleanno e tu ancora lavori duro. Ma qual è il momento di cui sei più orgoglioso o personalmente il tuo momento più bello? Sono molto fiero di molte delle mie opere passate e di quello che hanno significato per la gente. Ancora ricevo email da tutto il mondo da gente che letteralmente mi ringrazia per aver reso la loro esperienza musicale migliore mediante gli artwork. I momenti che spiccano? Essere a Maine Road durante Live Forever, quando tutte le immagine delle rock star defunte venivano proiettate su uno schermo gigantesco, per culminare con John Lennon – l'intera sequenza fu un'idea mia e le immagini le scelsi io – Mi tolse il fiato. Nemmeno Liam non sapeva che sarebbe successo quello. Hai messo insieme un libro che celebra la Microdot, includendovi tutte le opere che hai fatto per i The Super Furry Animals, i The Verve e gli Oasis. Tra tutte queste fotografie qual è stata la più difficile da partorire e quale la più divertente? Quella del primo album dei The Verve, A Storm In Heaven, è stata un'impresa ardua e mi ha quasi fatto fuori, ma ad oggi resta la mia opera migliore. Quanto alla più divertente, Roll With It sulla spiaggia di Weston-Super-Mare è stata una cosa spassosissima e fare le sessioni fotografiche per la copertina di Lucky Man per i The Verve a New York è stato fantastico. Per finire, Brian, c'è un artwork per un album o per un singolo che a guardarlo pensi: "Vorrei averlo fatto io"? Never Mind The Bollocks. http://www.zani.co.uk/Interviews.aspx?id=92 translated by oasisnotizie.blogspot.com 30.09.2010


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