Right Before I Was GAETANO CUNSOLO, BARBARA ESPOSITO, LORI LAKO
Barbara Esposito, Sketch, matita su carta (pencil on paper), 10x10 cm, 2014
Right Before I Was GAETANO CUNSOLO, BARBARA ESPOSITO, LORI LAKO
un progetto di F_AIR-Ganzo Collective a cura di Lucia Giardino a project by F_AIR-Ganzo Collective curated by Lucia Giardino 29 aprile - 13 giugno 2014 April 29 - June 13 2014
Lucia Giardino
I NT RO DUZIONE
Right Before I Was presenta gli esiti di riflessioni sul recente passato artistico di Firenze da parte di 3 giovani artisti d’età e di provenienze leggermente sfalsate. Un passato che include luoghi, personaggi e riferimenti topici non sperimentati in prima persona, ma appresi tramite racconti per lo più orali e visivi da parte di Gaetano Cunsolo (Catania1986, ma di educazione fiorentina), Barbara Esposito (Isernia 1979), Lori Lako (Albania, 1991). Consci del potere evocativo delle immagini, l’idea di Right Before I Was prende il via dalla possibilità di voli pindarici da potersi effettuare tramite un documento visivo condiviso tra i protagonisti di quegli anni (la gallerie Schema e Zona, la casa editrice Centro D, i progetti futuristici di Archizoom, Superstudio, dei Radicals, ecc..) e i giovani artisti in mostra. La negazione dell’offerta di tale documento, la reticenza al confronto, ha conformato il secondo pensiero strutturale della mostra, da cui Firenze emerge come una città provinciale e domestica, dove quest’ultimo termine ritiene tutte le sfumature positive del senso del comfort, dell’abitare, della famiglia e della sicurezza, ma anche quelle negative dell’elitarismo, della chiusura verso l’esterno, del protezionismo culturale e dell’autoreferenzialità. Eppure, condensate nel decennio del 1970, ma elaborate subito prima, s’intravedevano le possibilità di una Città-senza-confini , che pur tenendo (al)le mura di Arnolfo, le riportava ad un dato di fatto e all’interno di un dialogo fruttuoso con l’alterità geografica e culturale; soprattutto le trasferiva nel contesto di una dimensione scherzosa che allentava le maglie di controllo delle narrazioni instaurate
Right Before I Was durante la metà dell’Ottocento e di lì congelate nell’immagine della città cartolina inventata dalla vista da piazzale Michelangelo di Giuseppe Poggi. Sebbene per Right Before I Was si sia partiti dalla considerazione di movimenti visionari e creativi che hanno allargato, se pur per poco, l’orizzonte scopico di Firenze, è curioso come, alla fine si sia tornati a parlare della città storica e della sua granitica architettura di pietra serena. I tre artisti in mostra sembra che abbiano evitato accuratamente un richiamo diretto al recente passato della città. Cunsolo, Esposito, Lako, hanno quindi evitato di proposito il confronto con i fatti artistici più prossimi di Firenze, ignorando le premesse della mostra? Credo piuttosto il particolarismo, l’indolenza alla condivisione della propria storia da parte dei protagonisti di quei decenni - atteggiamento che porta necessariamente all’isolamento e al prevalere delle retoriche storiche vincenti - abbiano represso le deviazioni dal testo principale, specifiche di Pindaro ed essenziali agli artisti, per un commento articolato e vitale di ciò che è stato, poco prima che essi nascessero.
Questa mostra è anche nata dall’esigenza di offrire agli studenti internazionali di Florence University of the Arts, primo pubblico della programmazione di F_AIR, uno spiraglio su alterità artistiche fiorentine di grande interesse, eppure poco trasmesse, con la convinzione che un accenno possa essere la premessa alla scoperta individuale o collettiva di un panorama allargato.
Lucia Giardino
I NT RO DU C T ION
Right Before I Was presents the results of considerations on the recent artistic past of Florence (1960 - 1980) by 3 young artists of different ages and backgrounds. It includes places, characters and topical references not experienced firsthand, but learned orally and through fragmented visual documents by Gaetano Cunsolo (Catania 1986, Florentine education), Barbara Esposito (Isernia, 1979), and Lori Lako (Albania, 1991). Aware of the evocative power of an image, the idea of Right Before I Was springs from the possibility of Pindaric flights that young artists in the present exhibition may take through a visual document by the protagonists of those years (the galleries Schema and Zona, the publishing house Centro D, the futuristic projects by Archizoom, Superstudio, the Radicals, etc...). The refusal of the offer of such a document, the reluctance to confrontation, has molded the second major concept of the show: Florence emerges as a provincial and domestic town; whereas the word domestic implies a sense of comfort, family and security, as well as a sense of elitism, closure to the outside, cultural protectionism and self-referentiality.
Condensed primarily in the decade of 1970’s, there was the possibility for a No-Stop-City ; the latter, while still caring about the walls of Arnolfo di Cambio, considered them as mere data to use in fruitful dialogues with the geographical and cultural otherness. The No-Stop-City meant transferring the walls and history of Florence in a playful context that loosened the control of the mid-Nineteenth
Right Before I Was century narratives, and that one recalls in the image of the postcard-city as in the view from Piazzale Michelangelo invented by Giuseppe Poggi.
Though Right Before I Was began from the considerations of visionaries and creative movements that expanded, albeit briefly, the scopic horizon of Florence, it is curious how in the end, the artists on show have returned to talk about the historic city and its granitic architecture of lime stone. The artists seem to have carefully avoided any direct reference to the city’s more recent past. Have then Cunsolo, Esposito, and Lako, purposely avoided the confrontation with the recent artistic events in Florence, ultimately leaving behind the premises of the show? I believe, instead, that the particularism of the protagonists of those facts, and their indolence to share their stories - an attitude which leads to isolation and the prevalence of rhetorical visions - have repressed the Pindaric flights from the main text, which are essential to the artists to vitally comment and articulate on what happened right before they were .
This exhibition is also born out of the necessity to offer to the international students of Florence University of the Arts, our main public for the events on schedule at F_AIR, a glimmer of little known Florentine artistic otherness of great interest, with the conviction that this may be the start for individual or collective discoveries.
Ground Relief , work in progress, 2014
G AETANO C U NS O LO
GAETANO CUNSOLO esplora la porzione circoscritta dai viali di circonvallazione (ancora frutto del piano urbanistico di Giuseppe Poggi), i quali diventano il limite per un conteggio delle piazze al suo interno. La piazza, per molta arte urbana degli anni Settanta, luogo delle possibilità e dello scambio, è riportata alla dimensione fallimentare del mero incontro di strade, dello slargo, in cui la relazione interpersonale e sociale è da riprogettare. I suoi rilievi del suolo, mancando di una visione prospettica ed essendo “a contatto”, lasciano intendere un’allusione alla miopia fiorentina e al tempo stesso sono un azzeramento per la possibilità di riprogettare.
Right Before I Was Piazza de Rossi , Firenze 1972 , stampa su carta (print on paper), 2014
GAETANO CUNSOLO explores the portion of Florence surrounded by the boulevards (still the result of the urban plan by Giuseppe Poggi), which become the limit for a count of the piazzas inside. For 1970’s urban art, the piazza was a place of possibilities and exchange; here it is instead shown as a mere crossroad, an open space, where the social and interpersonal relationships are to be redesigned. Cunsolo’s blueprints of the ground, lacking perspective and being contact reliefs or frottages , allude to the myopia of Florence, marking a ground zero for future redesign.
Sketch , matita e penna su carta (pencil and pen on paper), 10x10 cm, 2014
BARBARA ESPOSITO i mpernia il suo intervento sulla distorsione di una forma compatta, l’ottagono
(quindi il battistero di San Giovanni, come forte modello di rappresentazione simbolica di Firenze): un atto generativo di ulteriori possibilità, che, come è accaduto nel Cinquecento con gli irregolari Rosso
BARBARA E S P OS I T O
Fiorentino e Pontormo, può produrre nuove e fertili, seppur brevi, stagioni artistiche. È anche questo il senso dell’allestimento in mostra, che invita a ricalcare un modello, ammettendo tuttavia l’errore, o la devianza, da parte del pubblico. Il battistero fiorentino ha la valenza duale della concretezza terrena e dell’astrazione celeste: a differenza della città-cartolina di Giuseppe Poggi vista dall’alto di Piazzale Michelangelo, il battistero è considerato dall’interno della città, in una dimensione terrena, praticabile, per cui democratica. L’edificio diventa quindi un punto di riferimento di navigazione per chi abita la città; allo stesso tempo le sue coordinate, trasferite al livello celeste - e poetico -, diventano quelle della stella polare, guida per eccellenza.
Right Before I Was Octagonus , stampa su carta fine Arts (print on fine art paper), 10x9.96 cm, 2014
BARBARA ESPOSITO focuses her work on the distortion of a compact form, the octagon (an
allusion to the Baptistery of St. John, as a symbolic representation of Florence): a generative act of further possibilities, which, as happened in the sixteenth century with the Irregulars Pontormo and Rosso Fiorentino, can produce new and fertile, albeit brief, artistic seasons. This is also the meaning of the exhibition display, which invites the public to trace on a drawing, allowing mistakes or deviances. The Florentine Baptistery has a dual value of both earthly concreteness and celestial abstraction: differently from the postcard-city by Giuseppe Poggi seen from the hills of Piazzale Michelangelo, the baptistery is examined from inside the city, on the ground level, and therefore accessible and democratic. The building becomes a landmark for the inhabitants of the city; while, when its coordinates are transferred in the sky it poetically turns into a North Star for all.
Same days? , stampa digitale (digital print), 70x100 cm, 2014
LORI LAKO vede senza conflitti la città-cartolina iconicizzata dal Poggi, la quale non viene per niente
scalfita dalla creatività dei decenni 1960 - 1980. La mole della calotta del Brunelleschi rimane per lei l’elemento dominante di un paesaggio sia reale che astratto; l’indiscutibilità di un segno assunto a eterno paradigma del genio ingegneristico ed estetico. Per la giovane albanese le problematicità sono
LO RI LAKO
altrove, ad esempio nell’impossibilità di incuneare al proprio sistema di rappresentazioni - mutuato e a suo agio con le narrazioni dominanti - un’estensione temporale che per lei rimane grigia, in quanto non vissuta in prima persona. Il primo passo è quindi organizzare cronologicamente i dati, per una disamina della casistica, da cui forse si può generare un’opera o un segno grafico.
Right Before I Was Same days? , stampa digitale (digital print), 70x100 cm, 2014
LORI LAKO sees without conflict the postcard-city iconized by Poggi, which remains unscratched
by the creativity of 1960’s - 1980’s. Brunelleschi’s bulky dome is for her dominant element of the landscape both real and abstract; an unquestionable paradigm of engineering and aesthetic genius. For the young Albanian, issues lie elsewhere. For example in her inability to wedge her own system of representations - unproblematically borrowed from the dominant narratives - with a temporal extent that she sees as gray, since not personally experienced. The first step is therefore to organize the data chronologically for case study discussions, which may perhaps generate a work or graphic sign.
BIO Gaetano Cunsolo (Catania 1986, vive e lavora a Firenze). Studia a Firenze (Accademia di Belle Arti), a Milano (Naba) e a Minneapolis (MCAD, Minnesota). Secondo una definizione di Germano Celant, si definisce artista off media, per indicare una condizione comune dell’artista postmoderno, ma che in lui acquista una valenza costitutiva determinante e per offuscare i confini tra ideazione, processo e realizzazione dell’opera. Con questa convinzione affronta il suo insegnamento a Florence University of the Arts, nel cui dipartimento di Fine Arts collabora dall’inizio del 2014. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 - disUmanesimi, Biagiotti Progetto Arte, Firenze; Madeinfilandia, Pieve a Presciano, Arezzo; Dalla Memoria alla Materia, a cura di Andris Brinkmanis, Quartiere Umanitaria, Milano; La Mala Educaciòn, a cura di Pietro Gaglianò, Biagiotti Progetto Arte, Firenze; 2012 - The Wall (Archives) #2, un progetto di Pietro Gaglianò, Ex officine automobilistiche, Roma 2011 - Sul Disegnare (curata da Lorenzo Bruni, Via Nuova Arte Contemporanea, Firenze; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 1), Kiehle Gallery, St. Cloud State University, Minnesota; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 2), Dressing Room, Minneapolis, Minnesota; Storie dai Margini, Teatro Studio, Scandicci, IT, 2010. Gaetano Cunsolo (Catania 1986, lives and works in Florence). Studied in Florence (Accademia di Belle Arti), Milan (Naba), and Minneapolis (MCAD, Minnesota). According to a definition by Germano Celant, the common condition of the artist in the post-modern era is off media; this condition is particularly suitable for Gaetano Cunsolo who incorporates many media, as well as the processes in his art. This practice is also vital in his approach to teaching at Florence University of the Arts, as a professor of the School of Fine Arts, since the beginning of 2014. Principal solo and group exhibitions until 2010: 2013 - disUmanesimi, Biagiotti Progetto Arte, Florence; Madeinfilandia, Pieve a Presciano, Arezzo; Dalla Memoria alla Materia, curated by Andris Brinkmanis, Quartiere Umanitaria, Milan; La Mala Educaciòn, curated by Pietro Gaglianò, Biagiotti Progetto Arte, Florence; 2012 - The Wall (Archives) #2, a project by Pietro Gaglianò, Ex officine automobilistiche, Rome 2011 - Sul Disegnare curated by Lorenzo Bruni, Via Nuova Arte Contemporanea, Florence; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 1), Kiehle Gallery, St. Cloud State University, Minnesota; On the Ideology of Snow: Shifts (Part 2), Dressing Room, Minneapolis, Minnesota; Storie dai Margini, Teatro Studio, Scandicci, 2010.
Barbara Esposito (Isernia 1979, vive e lavora a Roma). Da sempre interessata al “luogo nelle sue potenzialità non immediatamente percettibili… non solo come territorio d’indagine, ma anche come eventuale metafora dell’identità di chi lo abita” Barbara Esposito predilige interventi di stampo minimale, spesso annullando le differenze tra l’opera finale e le fasi progettuali, dove l’impiego del disegno e della carta rappresentano il limite massimo per visualizzare sua ricerca condotta su basi astratte. Principali mostre personali e collettive fino al 2010: 2013 – SIGHT 13/14, a cura di Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pe); VIS à VIS - Fuoriluogo 16, a cura di Silvia Valente, Oratino (Cb); Sentieri emozionali, a cura di S. Valente, Caffè letterario, Montemitro - Galleria Limiti Inchiusi (CB); 2012 - RestArt, a cura di S. Valente and Tommaso Evangelista; Museo Light, a cura di Patrizia Ferri, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); L’orto dell’arte, Visioni Contemporanee, a cura di Lea Contestabile e Marcello Gallucci, Castello Piccolomini, Ortucchio; Papiroflexia, a cura di Lorenzo Canova, ARATRO, Campobasso; 2011 - Autumn Contamination, a cura di Luca Basilico, Axa Palladino Company, Campobasso; Art linking-Project, a cura di S. Valente, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Il grado zero dello sguardo, a cura di Maurizio Coccia, E. De Leonibus, Giuseppe Di Liberti, Domenico Spinosa, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Premiata Officina Trevana 2011, a cura di M. Coccia and Matilde Martinetti, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2010 - Sight, a cura di E. De Leonibus, Museolaboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Kalenarte, a cura di S. Valente, Casacalenda (CB); Premio Termoli - Imago, a cura di Miriam Midolla, Galleria Civica di Arte contemporanea, Termoli (CB); Poetiche nomadi, a cura di E. De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Sogni d’oro, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Godart, a cura di E. De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE). Barbara Esposito (Isernia 1979, lives and works in Rome). Always interested in “the potentials immediately obvious of the places... not only as a territory to investigate, but also as a possible metaphors of the identity of those who inhabit them.” Barbara Esposito prefers minimal interventions, often eliminating the differences between final works and projectual stages, where the use of drawing and paper are the maximum limit to display her abstract research. Principal solo and group exhibitions until 2010: 2013 – SIGHT 13/14, curated by Enzo De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (Pe); VIS à VIS – Fuoriluogo 16, curated by Silvia Valente, Oratino (Cb); Sentieri emozionali, curated by S. Valente, Caffè letterario, Montemitro – Galleria Limiti Inchiusi (CB); 2012 - RestArt, curated by S. Valente and Tommaso Evangelista; Museo Light, curated by Patrizia Ferri, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); L’orto dell’arte, Visioni Contemporanee, curated by Lea Contestabile e Marcello Gallucci, Castello Piccolomini, Ortucchio; Papiroflexia, curated by Lorenzo Canova, ARATRO, Campobasso; 2011 – Autumn Contamination, curated by Luca Basilico, Axa Palladino Company, Campobasso; Art linking-Project, curated by S. Valente, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Il grado zero dello sguardo, curated by Maurizio Coccia, E. De Leonibus, Giuseppe Di Liberti, Domenico Spinosa, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Premiata Officina Trevana 2011, curated by M. Coccia and Matilde Martinetti, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2010 - Sight, curated by E. De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacch, Città Sant’Angelo (PE); Kalenarte, curated by S. Valente, Casacalenda (CB); Premio Termoli - Imago, curated by Miriam Midolla, Galleria Civica di Arte contemporanea, Termoli (CB); Poetiche nomadi, curated by E. De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE); Sogni d’oro, Galleria Limiti Inchiusi, Campobasso; Godart, curated by E. De Leonibus, Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo (PE).
Lori Lako (Podradec, Albania, 1991, vive e lavora a Firenze). Terminato il liceo artistico in Albania, si trasferisce a Firenze per continuare a studiare all’Accademia di Belle Arti, in cui sta conseguendo il biennio specialistico in nuovi linguaggi espressivi. Per sua stessa ammissione, il suo interesse vira verso la condizione dell’uomo post-moderno, surclassato da immagini e messaggi, che ostacolano la decodifica del mondo e l’ascolto del sé. L’Albania è spesso presente nei suoi lavori e fa emergere il gap di comunicazione propria della condizione di cui sopra. Principali mostre personali e collettive: 2014 – Nuovo Cinema Masaccio, a cura di Pierluigi Tazzi, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Come sé, a cura di Arabella Natalini e Elena Magini, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno. 2013 - Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro, a cura di Sumesh Sharma e Serena Trinchero, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Topography of citizenship, a cura di Pietro Gaglianò, SRISA Gallery, Firenze; Wet Paint, Galleria Frediano Farsetti, Firenze; Lessfull, doppia personale a cura di P. Tazzi, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago; StART point, Galleria Sensus, Firenze. 2012 - Il paese di fronte, a cura di Xhovalin Delia, Museo della Civiltà Romana, Roma. 2011 - Mostra personale, Galleria Lasgush Poradeci, Pogradec, Albania. Lori Lako (Podradec, Albania, 1991, lives in Florence). After the art school in Albania, she moved to Florence to continue studying at the Academy of Fine Arts, where she is obtaining the two-year specialization in new media and languages. By her own admission, her interest turns to the condition of the man of the post modern era, overwhelmed by images and messages that hinder decryption of the world and listening to the self. Albania is often present in her work and brings out the gap of communication, characteristic of the condition above. Principal solo and group exhibitions: 2014 - Nuovo Cinema Masaccio, curated by Pierluigi Tazzi, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Come sé, curated by Arabella Natalini and Elena Magini, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno. 2013 – Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro, curated by Sumesh Sharma and Serena Trinchero, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno; Topography of citizenship, curated by Pietro Gaglianò, SRISA Gallery, Firenze; Wet Paint, Galleria Frediano Farsetti, Florence; Lessfull, double solo curated by P. Tazzi, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago; StART point, Galleria Sensus, Florence. 2012 - Il paese di fronte, curated by Xhovalin Delia, Museo della Civiltà Romana, Rome. 2011 – Solo Exhibition, Lasgush Poradeci Gallery, Pogradec, Albania.
Right Before I Was GAETANO CUNSOLO, BARBARA ESPOSITO, LORI LAKO Un progetto di F_AIR - Ganzo Collective a cura di Lucia Giardino a project by F_AIR - Ganzo Collective curated by Lucia Giardino 29 aprile - 13 giugno 2014 April 29 - June 13 2014 Cat alog o Catal og Testo Text Lucia Giardino Trad u zioni Trans l ati ons Lisa Torquato Ideazione Grafi ca Graphi cs Alberto Simoncioni Assist enza Logi s ti ca Ex hi bi t io n L o g is t ic A s s is t a n t s F_AIR - Ganzo Collective, Enrica Quaranta, Nora Takacs, Tatyana Valova Su p p ort o Tecni co Techni cal Su p p o r t Federico Bacci, Enzo Sivillo Fascetto, Enrica Quaranta Press Of f ice Pal azzi Ring raziamenti Acknowl edgme n t s Gabriella Ganugi - Presidente di Palazzi e di Florence University of The Arts President of Palazzi and Florence University of The Arts F_AIR - Ganzo Col l ecti v e è un gruppo scelto di studenti di Florence University of the Arts, che include il corso di Gallery Assistant Experiential Learning ed è coordinato da Lucia Giardino e Antonio Locafaro. Durante il semestre Spring 2014 F_AIR - Ganzo Collective comprende gli studenti Tatyana Valova, Lama Kaddura, Ivana Malvoni e Lisa Torquato. F_AIR - Ganzo Col l ecti v e is a group of selected students of Florence University of the Arts, including students of the course of Gallery Assistant Experiencial Learning, coordinated by Lucia Giardino and Antonio Locafaro. Spring 2014 F_AIR - Ganzo Collective includes students Tatyana Valova, Lama Kaddura, Ivana Malvoni, and Lisa Torquato. F_AIR - F l orence Arti s t I n Re s id e n c e via San Gallo 45/r 50129 Firenze +39 055 0332950 fair.palazziflorence.com