Zine! n. 7

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Zine! [zi:n!] #7 - Settembre-Novembre 2013

Zine! [Zi:n!]

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La fanzine di fumettisulweb.it Pubblicazione senza fini di lucro, distribuita gratuitamente in formato elettronico

â?ą in questo numero:

SteG Akira HappyMach Domenico Martino Claudio Cardinali TeD Fam Tinoshi Manuel & Mika

#7 Settembre - Novembre 2013


Zine! [zi:n!] #7 - Settembre-Novembre 2013

Zine! [Zi:n!] è una fanzine (fan-magazine) realizzata dalla community fumettisulweb.it n. 7 Set-Nov 2013

SOMMARIO EDITORIALE

Case editrici fumettisulweb o autoproduzione?

Pubblicazione senza fini di lucro, distribuita gratuitamente in formato elettronico In attesa di registrazione Direttore editoriale: Andrea Pistoia Art director: Fabio Magliocca Hanno collaborato a questo numero: SteG, Akira, HappyMach, Domenico Martino, Claudio Cardinali, TeD, Fam, Tinoshi, Manuel Ruffo, Mika, Provolik, Tacchan

di Manuel 4

FUMETTI Abbey Road di Akira

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GUTENBERG A proprie spese (Aps) a cura di Manuel

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FUMETTI Monday di HappyMach

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LUDUS IN TABULA/1 Quei goblinm cosi` versatili a cura di Provolik

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FUMETTI Nessuna rete disponibile di Domenico Martino

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LUDUS IN TABULA/2 Gratuito e non a cura di Provolik

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FUMETTI Pulci di Claudio Cardinali

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LUDUS IN TABULA/3 Once Upon a time a cura di Manuel

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FUMETTI Tamaro e Demonia di TeD

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ANIMECLICK Non uccidero` piu` le uova 50 a cura di Tacchan

FUMETTI Lurko e la melanzana pazza 25 4ª parte - di Fam FUMETTI Tinoshi strip di Tinoshi

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GLI AUTORI

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CONTROCOPERTINA di Mika

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3. Graffettate i fogli sul lato sinistro della rivista.

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1. Stampate le pagine dispari di Zine! sulla vostra stampante.

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AUTOPRODUZIONI a cura di G. Moeri

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RACCONTO Vita di un commesso (non viaggiatore) di TeD

L’INTERVISTA Turel a cura di TeD

Potete stampare la vostra copia cartacea di Zine! con pochi semplici passi. © 2013 La collaborazione con Zine! [Zi:n!] è volontaria e non retribuita, i diritti di pubblicazione restano di proprietà dei rispettivi autori.

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FUMETTI La morte di Manuel 2ª e ultima parte - di Manuel & Mika

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EDITORIALE

Case editrici o autoproduzione?

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Qualsiasi autore, un giorno o l’altro, dovrà scontrarsi con una dura domanda: pubblicherò mai la mia opera? È a questa domanda che, a partire da questo numero, ospiteremo su Zine una serie di articoli dedicata non solo all’autoproduzione, ma anche consigli per cercare una casa editrice che possa supportare la nostra opera. In questo numero avrei dovuto scrivere un articolo con diversi consigli per chi volesse affacciarsi all’autoproduzione, ma varie letture e riscritture dell’articolo mi hanno convinto a dover cominciare con un altro articolo. Questo sarà più generale e meno specifico di quello che avevo scritto, ma in esso ho voluto gettare le basi che secondo me saranno la chiave di lettura di tutta questa serie di articoli. Buona lettura e... a presto! Manuel Ruffo.

PS: Per rendere omaggio all’opera di Johann Gutenberg (per chi ancora non lo sapesse fu l’uomo che nel 1455 creò la stampa a caratteri mobili) ho deciso di chiamare così questa rubrica: Gutenberg. Tuttavia, ci tenevo a fare una piccola digressione che forse pochi sanno: nel 1483, ovvero solo 28 anni dopo la nascita di questa magnifica invenzione, la stampa a caratteri mobili arrivò anche in Italia. A Soncino infatti, una città della provincia di Cremona, una famiglia ebraica aprì l’ormai storica Stamperia Ebraica Soncino. Purtroppo, a causa dell’oppressione cattolica, la famiglia Soncino fu costretta a lasciare la città, trasferendo la loro attività in altri luoghi quali Barco, Brescia, Casalmaggiore, Fano, Pesaro, Napoli, Salonicco e Costantinopoli. Furono importanti e prolifici stampatori, lo dimostra anche il fatto, che una delle prime edizioni tascabili della Bibbia fu stampato proprio da loro. Per chi ne volesse sapere di più, consiglio di visitare il Museo della Stampa ( http://www.musei.confartigianato.it/ museo.asp?id=35 ) nella bellissima città di Soncino...

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L’INTERVISTA

Turel

fumettisulweb

A cura di TeD

Ciao! Ahh! Chi sei?! Come sei entrato qui?! Innanzitutto una domanda di rito: perché ti fai chiamare Turel? Esistono numerose leggende in merito al vero motivo. Ovviamente alimenterò le suddette leggende inventando una nuova versione: mi chiamo Turel perché al contrario si leggeva Lerut e suonava bene. Ma soprattutto: chi è Turel? Raccontaci un po’ di te? Boh… non so chi sia Turel o Turello, è più che altro una sorta di personaggio che nella vita non fa altro che scrivere. Secondo la definizione originale dello Zingarelli, fumettista sarebbe uno scrittore banale e superficiale, quindi a conti fatti, Turel è un fumettista. A volte scrive sceneggiature, a volte canzoni, a volte soggetti. A volte li vende anche. Suonava Progressive Rock in una band ma non era bravo, voleva fare un fumetto ma non sapeva disegnare, voleva far credere alla gente cose che non erano vere. E ci sta riuscendo a conti fatti. Su internet ti si trova in svariati siti. Ci puoi spiegare questa scelta di avere più siti e come si differenziano gli uni dagli altri? Mi si ritrova in svariati siti per un motivo molto semplice: i miei lavori non fanno parte di una sola categoria. Mi muovo su più settori, in maniera addirittura dispersiva. L’homepage del mio sito ufficiale turelcaccese.com infatti altri non è che una sorte di blogroll di link in cui ogni click porta su un sito differente disperso nel web. Tra l’altro faccio per arrotondare anche siti Web,

Una striscia tratta da «Alienation & Reflection»

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programmazione CNC, coordinazione Wordpress e altre tipologie di lavoro che non coincidono con i fumetti. Per dirla in un singolo aforisma: faccio un po’ di cose tutte insieme. I tuoi progetti online si perdono ‘nella notte dei tempi’. Dei vecchi progetti, perché ne hai portati avanti alcuni (che troviamo nei siti: http://www.turelcaccese.com, http://www.acidi.biz, http://turelcaccese.blogspot.com, http://sceneggiatoredisegnatore.tumblr.com) e abbandonati altri? Come poter rispondere a questa domanda… Mmhh… Hai in mente quel momento nella vita quando stai con gli amici e tutto d’un tratto tiri fuori quell’idea malsana di dover aprire un bar? Ecco… le mie idee sono così: tutto ad un tratto mi esce fuori un’idea, vedo come realizzarla, cerco di coinvolgere possibili collaboratori, mi studio per mesi il tutto e vedo se effettivamente l’idea è possibile. In passato ho tirato fuori decine e decine di idee che per la maggior parte ho abbandonato per mancato interesse da parte del pubblico (il pubblico è capace di lasciare dei feedback non influenzati dal fatto di conoscermi o meno, ma può risultare un’arma a doppio taglio). Quei pochi che leggono e ti seguono, ti fanno i complimenti, ma la cosa non si diffonde e, ahimè, muore. Ci sono un sacco di esempi. Uno era “Esercizi di Stile” ideato da me & Trepicomics sulla base degli esercizi di stile di Queneau: una sceneggiatura breve, con delle regole, ma aperta, dove ogni autore poteva reinterpretarla utilizzando la propria fantasia in modo da creare una versione a fumetti su carta del capolavoro di Queneau. L’idea quando uscì sembrava interessare un gran numero di persone, ma a conti fatti, solo una persona in 6 mesi consegnò una sua interpretazione. Vatti a fidare delle parole della gente online… Però un sacco di roba che ho fatto la riprenderò in momenti migliori e con più calma, questo è certo. Da dove ti viene l’ispirazione per tutte le tue storie, sketch, articoli e recensioni? Mmm.. vediamo. Le storie sono distorsioni di ciò che mi accade nella realtà. Poi, nella mia ipocondria, soffro di una strana variazione della sindrome di Aspenger e quindi molte cose sono vite degli altri vissute da me. Gli articoli invece provengono dalla mia curiosità di capire come lentamente l’umanità si autodistruggerà implodendo e parlo di cose con la speranza di dare un messaggio a qualcuno che reagisca di conseguenza, anche provocando. Le recensioni invece le fanno tutti e portano traffico sulla fanpage o sul blog. Non sono un buon recensore, sono solo uno che ha sempre qualcosa da dire. Scrivi soggetti e sceneggiature ma hai mai pensato di darti anche al disegno? Ahahahahcoff coff… Gli unici ad avere dei miei disegni a mano sono i ragazzi del collettivo Fumetti Disegni Male. Indovina un po’ il perché? Sarebbe da chiarire la differenza tra scarabocchio umoristico e fumetto, io faccio i primi per conto mio e i secon-

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La copertina della raccolta di strisce di Alienation & Reflection


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di li faccio disegnare a gente capace. Sono due differenti forme artistiche; non potrò mai considerare fumetti reali quelli disegnati da me. Ecco perché, se posso, evito di disegnarli.

Tavola tratta da «Alienation & Reflection»

La tua opera più famosa è ‘Alienation and Reflections’. Ci racconti com’è nata l’idea, come si è sviluppata e come ti sei mosso per realizzarla? Non è un’idea che nasce: è una presa di coscienza di come stavo per morire! In pratica mi ero reso conto che fino all’età di 20 anni, l’unica cosa che avevo fatto era stata sognare ad occhi aperti e giocare ai videogiochi… A 15 anni ho conosciuto un ragazzo biondo che aveva tutte le consolle esistenti e passavo le giornate ad andarlo a trovare. Poi un giorno ci siamo detti: - Hey apriamo un bar? - Ok! E facciamo pure un fumetto! - Ma non sappiamo disegnare! - Allora apriamo un Bar! Invece realizzammo una cosa chiamata Web-Comic. Infatti non so se una storia a fumetti realizzata con un solo disegno sia un Web-Comic. Io nemmeno sapevo cos’era un Web-Comic. L’ho capito dopo aver pubblicato qualcosa come 50 strisce. Io e Alessandro (Il biondo) iniziammo a pubblicare su Altervista, poi continuai su Shockdom, e poi solo sulla fanpage Facebook e sul mio sito ufficiale. Ora sto pubblicando la storia versione albo con un senso logico perché mi piace raccontare storie che hanno una fine. Sempre restando in tema: qualunque autore ha un sogno nel cassetto, ovvero vedere pubblicata la propria opera. È inevitabile allora parlare di case editrici e pubblicazioni. Dopo le tue esperienze, ci vuoi dare un tuo personale punto di vista sulla questione? Quando parlo delle case editrici, cerco di mettermi sempre nei loro panni: ipotizzando che io sia una casa editrice (La “Turello Editore” che suona pure figo) quello che mi importa, avendo Partita Iva e dei dipendenti da pagare, avendo i costi delle stamperie e sapendo di dover investire dei liquidi in fiere e presentazioni, è cercare di arrivare a fine mese senza andare a perderci dei soldi. E’ ovvio che io casa editrice, cerchi di acquistare i diritti di prodotti già testati, magari autori di blog con degli afflussi di visite alti che hanno già un pubblico, autori che magari hanno qualcosa da dire o magari no, che si ripetono all’infinito oppure no… L’importante è che io (Turello Editore) non ci vada a perdere nel decidere di far firmare un contratto ad un autore. Le case editrici, almeno il buon 80% di quelle medio e medio grandi, ragionano in questa maniera. Io editore, col cazzo che vado a rischiare per qualcosa che non ha ottenuto successo dal web. Se non ci sei riuscito lì, come puoi ottenerlo su carta che tra l’altro costa pure? E ci vuoi mettere la retribuzione di chi te lo deve impaginare? Non bisogna pagare anche lui? E il revisionatore? E il rilegatore? No… Non posso ri-

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schiare… Devo andare a colpo sicuro. Che poi magari a me editore quell’autore piace pure. Solo che non è conosciuto. Quando sarà conosciuto, allora comincerò a credere in lui. Funziona così. Se nessuno parla di te, non potrai farcela, se la gente parla di te (anche male sia chiaro), hai qualche possibilità di realizzare un libricino… Che poi alla fine non ci guadagni comunque un cazzo! È naturale chiederti anche dell’autoproduzione. Pensi che in futuro userai questo mezzo per far conoscere le tue opere o hai in mente altri modi? Circa un anno fa, il mio amico Studio Pazzia (fumettista coi controcoglioni che ha disegnato anche roba scritta da me) mi contatta dicendo: “Ti invito al Rovigo Comics come ospite e ti diamo anche un banchetto.” Sapendo di dover pagarmi solo il viaggio e l’alloggio decisi di rientrare con le spese mettendo in stampa un volumetto di una trentina di pagine, scritto in 48 ore, dal titolo “Come far credere a tutti di essere un fumettista”. Così, senza pensarci, ne stampai una cinquantina di copie. Non so come ma la fiera andò bene, e riuscii a vendere un numero di copie che mi permise di pagarmi spese di viaggio e alloggio (poi le esaurii nel giro di tre mesi tramite internet). L’autoproduzione funziona. Il Crowfounding anche (ma devi avere un buon seguito che ormai il crowdfounding lo fanno tutti e non è più una novità). Se ci sono delle idee che le case editrici non accettano, autoproducetevi. Le case editrici non rischieranno per voi, ma voi dovete rischiare per voi stessi se ci credete davvero in quello che fate. Ed è l’unico modo per far aprire gli occhi a quei simpaticoni degli editori. Oppure aprite un bar e fategliela vedere a quei bastardi! L’incubo di ogni sceneggiatore è di non trovare nessun disegnatore che voglia realizzare la propria opera o, anche peggio, di trovarlo ma di ‘perderlo per strada’ lasciando così l’opera incompleta. Tu sceneggi mentre svariati disegnatori ti realizzano le tavole. Come sei riuscito a mettere insieme così tanti disegnatori e a mantenere vivo il loro interesse per la tua opera? Li hai minacciati? :) Ti do ragione: trovare dei disegnatori e perderli per strada è una cosa orribile. Per fortuna che, nel giro di questi 3 anni che pubblico online, ho conosciuto autori e disegnatori incredibili (e non ho ancora dato un volto ad ognuno, alcuni non li ho mai visti di persona). Ognuno di loro ha deciso di aiutarmi senza avere nulla in cambio, solo perché credeva in quello che stavo facendo e questo, anche se in un mondo governato dalla virtualità dei rapporti sociali, è qualcosa di bello se è sincero. Oddio, la parte brutta sono i tempi di attesa, soprattutto se sei trepidante nel vedere il tutto, ma attendere aiuta a tenere i piedi per terra e darsi da fare sempre. E comunque, sì, li ho minacciati, soprattutto per l’episodio finale di Sceneggiatore & Disegnatore (di cui

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Tavola tratta da «Disegnatore e sceneggiatore»

Un nuovo tassello alla teoria evoluzionistica, secondo Turel


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Tavola tratta da «Drink oppio»

a oggi 18 giugno 2013) sto ancora attendendo due disegnatori bravissimi e con una certa fama che ovviamente hanno un sacco da fare e non mi hanno ancora consegnato niente… Voi due, so dove abitate… E’ che sono pigro sennò già ero lì a fissarvi con occhio languido fino al giorno della consegna... Sei in circolazione (su internet) da parecchi anni. Che idea ti sei fatto sui blog-comics? Hai visto un’evoluzione oppure un ‘adesso vanno online cani e porci’? Ho passato gli anni migliori della mia vita su internet, ma grazie ai fumetti ho scoperto che adesso vanno alla grande cani e porci. E quando dico cani intendo dire porci. Negli ultimi anni hai trovato qualche idea originale, qualche opera che si sia distinta dalla massa? Idee geniali ce ne sono un botto se sai dove cercarle e non tutte hanno il dovuto successo… In Italia le cose che mi hanno più colpito inducendo nella mia persona stima nei confronti dell’autore sono gli Scarabocchi di Maicol&Mirco, Lise & Talami, ConDre, Sio che ridoppia Diabolik, i Ravioli Uéstern di Pierz ma soprattutto un sacco di fumetti disegnati male (li trovate qua http://digilander. libero.it/fumettidisegnatimale/index.html?V=1) tutti geni con capacità artistiche ridotte, ma geni. Anche se la parola genio oggi ormai è una parola troppo sopravvalutata. Ho scoperto anche nella musica un tizio che si chiama Musica Per Bambini, che fa tutto a computer e mischia un sacco di robe con testi interessantissimi… E’ di sicuro la cosa che mi ha colpito di più ultimamente. Parlando di idee originali, sul sito www.acidi.biz troviamo i Papertoy. Ci spieghi cosa sono e come ti è venuta questa idea? Dovresti chiederlo a Plunk. Li ha ideati lui, come ha ideato il sito Acidi.biz (dove partecipo con i miei articoli). Che poi se non lo sai Plunk è anche il disegnatore ufficiale dell’altra mia serie Sceneggiatore & Disegnatore… Aspè ora te lo chiamo… Eccolo. Plunk) L’idea dei Papertoy è venuta così: visto che avevamo fame e non essendoci nulla da mangiare abbiamo scannato il cavallo.

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Hai un progetto nuovo molto accattivante che promette faville: drink oppio. Di che cosa si tratta? Ce ne vuoi parlare più approfonditamente? Ti copio e incollo la testata di presentazione che ho scritto da sobrio: Drink Oppio è magia. E’ una simpatica pioggia estiva con un tornado imminente, il colpo della strega durante il funerale del tuo gatto. Drink Oppio è quello che tua madre non dovrà mai sapere sennò a letto senza cena e frustate con il silicio che manco Dan Brown masochista. Non posso dirti molto a riguardo, stiamo lavorando come dei matti. Siamo 4 simpaticoni con alcune special guest saltuarie. Io per lo più farò lo sceneggiatore. Di più non posso dirti Quali piani hai a riguardo? Come ti muoverai per farlo conoscere in giro? Hai già qualche idea in mente? Dai, spoilereggia un po’! Strategie di Marketing turelliche: ho già “venduto” l’esclusiva ad alcune fan page per la diffusione. Poi saranno anche in inglese quindi sto contattando siti interessati a pubblicarle sui loro portali (senza togliere le firme sulle immagini ovviamente!). Ho scoperto che scrivi (o scrivevi?) anche testi per un gruppo musicale. Ti trovi meglio in questo ruolo o in quello da sceneggiatore? Perché? Ma soprattutto, c’è modo di ascoltarli? Prima dei fumetti scrivevo molti testi… Ho scritto due album per i Dirty Blood, l’album Generator e il nuovo Album (che non ha un nome). Potete ascoltarli qui: https://soundcloud.com/dirty-blood/. Mi piacerebbe tornare a scrivere, ma solo su commissione stavolta. Tanti si sono cimentati in questi anni nel disegnare e nel mettere online le loro opere. Segui qualche autore in particolare? Mentre a livello cartaceo quali sono i tuoi autori preferiti (sia come disegnatori che sceneggiatori)? Come ti dicevo prima, ce ne sono un sacco che mi piacciono, a prescindere dall’essere o non essere geniali. Anche se a dir la verità leggo davvero pochi fumetti. M’ispiro di più al cinema e ad altre arti, anche quando faccio i fumetti o che diavolo faccio (non mi è mai stato chiaro). Ti do una lista di nomi a caso, da cui mi ispiro (vai a capire se sono nomi di opere, nomi di autori, di sceneggiatori o di chicchessia. Tanto c’è Google ad aiutarti!). Craig Thompson; Ranxerox; Steven Wilson; Loldowell; Xkcd; Cyanide & Happiness; Ron Gilbert; David Lynch; Mattioli 2; Charlie Kaufmann; Kevin Smith; Peter Falk; Sam & Max; RX Strips; Vaz; Gorillaz; Ghandi; Monty Python; gli sceneggiatori di Lost; Erich Fromm; Dostoevskij; Beatles; quelli che vanno in giro con una telecamera a regalare soldi a donne in cambio di sesso e loro prima dicono no ma appena vedono i soldi cambiano idea, dimostrando così che ognuno ha il suo prezzo. Siamo ormai giunti alla fine: saluta tutti i tuoi fans come solo tu sai fare. Invito tutti i miei Fan a venirmi a trovare nel mio Bar, vi aspetto!

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ABBEY ROAD | SHOCKDOM.COM/WEBCOMICS/AKIRA fumettisulweb

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I FUMETTI

14 | 80SWORKGROUP.BLOGSPOT.COM


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NESSUNA RETE DISPONIBILE | NESSUNARETEDISPONIBILE.BLOGSPOT.IT fumettisulweb

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PULCI | PULCI.ORG fumettisulweb

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TAMARO E DEMONIA | TAMAROEDEMONIA2011.BLOGSPOT.IT fumettisulweb

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LURKO E LA MELANZANA PAZZA - 4 | FUMETTIDIFAM.COM fumettisulweb

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Fine dell’episodio

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TINOSHI | TINOSHI.IT fumettisulweb

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LA MORTE DI MANUEL | LELCOMICS.BLOGSPOT.IT fumettisulweb

Ovvero cosa non dovete fare se volete eliminare il vostro sceneggiatore!

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Fine

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Zine! [zi:n!] #7 - Settembre-Novembre 2013

RACCONTO

Vita di un commesso (non viaggiatore)

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di TeD

Si dice che la vita del commesso sia un lusso. Dietro al bancone, sempre pulito e profumato (a meno che, ovviamente, il ragazzo non sia appena tornato da un rave a base di canne e alcool, ma questo è un caso isolato), il sorriso splendente (li assumono solo se hanno una dentatura perfetta: se ci fosse anche solo una carie a deturpare il sorriso non li prenderebbero; gli esami a cui sono sottoposti sono peggio di quelli per entrare alla Nasa), l’indole a non fare sforzi (dato che il massimo sforzo è quello di sollevare un frullatore o la tastiera di un computer) e la predisposizione alla chiacchiera facile con il cliente (ma soprattutto le clienti, possibilmente da una terza abbondante a salire). Invece, non è tutto oro ciò che luccica. Perché il lavoro del commesso sarebbe bello se il ragazzo vivesse in un mondo utopico dove l’educazione è alla portata di tutti. Ma questo è tutto fuorché un mondo utopico. Questa è l’Italia, una terra dove un numero sempre più crescente di persone possiedono un Q.I. inferiore a quello di un bradipo. Ci sono quei giorni in cui il povero commesso si domanda se non avesse fatto meglio a fare l’operaio, l’elettricista, il mantenuto, lo zerbino, lo stura-cessi. Questo è uno di quei giorni. Arriva un uomo di quarant’anni, un po’ grezzo nei gesti e nel portamento, con un abbigliamento modesto, da discount cinese. Dato che lui e il commesso sono ad alcuni metri di distanza, l’uomo cerca di attirare l’attenzione dell’inserviente alzando la mano e facendo schioccare le dita. Già parte col piede sbagliato. Dato che il ragazzo, giustamente, non gli presta attenzione, l’uomo si mette a fischiare, quasi fosse ad uno stadio dove si sta svolgendo l’ultima partita di campionato. «Fischia al tuo cane, imbecille», pensa il commesso. Il commesso l’ha visto, e sentito, ma dato che non si ritiene un cane, fa finta di niente. Chissà che magari l’uomo passa da modalità scaricatore di porto a modalità persona educata e rispettosa. Ma può ancora migliorare… O meglio, peggiorare. Il ragazzo sente una voce che gli grida arrogante: «Ehi, tu». «Ehi, tua sorella», pensa il commesso. E pensa anche che se potesse parlare liberamente a tutti i clienti maleducati che giornalmente gli si parano

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davanti, chissà quante risse scoppierebbero: ci vorrebbe un ring in ogni negozio, con tanto di velina in costume succinto che mostra ai presenti quale round sta per cominciare. Comunque, il commesso fa un respiro zen e si muovo verso l’uomo. La soluzione migliore per gestire persone del genere… È levarsele dalle palle prima possibile. «Vorrei un computer», gli dice l’uomo. «Buongiorno anche a lei», gli risponde il commesso, quasi sperasse di risvegliare nel cliente una briciola di educazione. Invece lui lo guarda con sguardo inebetito, come chi non riesce a codificare cosa gli stia succedendo, come se lui si trovasse davanti ad un alieno e non sa come comportarsi. «Mi spieghi una cosa?», dice infine, bypassando in scioltezza il saluto del ragazzo. Quest’ultimo pensa che dovrebbero mettere una legge in Italia: «Se sei educato col commesso hai lo sconto. Se non sei educato, puoi anche andare a farti fott…». O meglio ancora: «Se non sei educato col commesso paghi il doppio». Sarebbe una buona soluzione, secondo lui. E un modo pratico per educare il cliente senza troppi sforzi. «Dica», azzarda il commesso, già con le palle che gli girano a mille, peggio delle eliche di un elicottero. «Cos’è meglio secondo te? Otto o Visa?». «Scusi?». «Cos’è meglio, Otto o Visa?», dice spazientito l’uomo, come se stesse parlando con uno stupido. LUI pensa di star parlando con uno stupido. Vedi i paradossi? Il ragazzo deve sfruttare tutto il suo intuito, creatività ed empatia per capire che vuole sapere se è meglio Windows Vista o Windows Otto. «Decisamente Otto», risponde, tirando un sospiro rassegnato. L’uomo gli chiede altre info, con lo stesso gergo da decifrare. Infine conclude con un: «Bene, allora lo compro. Mi insegna ad usarlo?». «Scusi?». «Ho detto: lo compro. Mi insegna ad usarlo?». «Guardi che ci vogliono mesi per imparare ad usare un computer. Al massimo può frequentare uno di quei corsi per principianti». «E secondo lei dovrei andare a scuola per imparare ad usarlo???», ribatte contrariato, quasi offeso. «Beh, se vuol guidare l’automobile deve prima fare la patente, no?».

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«Ma la patente non c’entra niente col computer. E comunque io pago e voglio che tu mi insegni ad usarlo». «Non funziona proprio così, sa?». «Ah, no? Vabbhè, almeno mi mette un programma per copiare i cd, uno per scrivere, uno per vedere i film, uno per disegnare e un paio di videogiochi, di cui uno di automobile dove posso guidare anche la Ferrari?». «No, mi spiace. Non possiamo farlo. Anche perché bisognerebbe scaricarli da internet, iscriversi, impostare i programmi, ecc. ecc.». «Ma come? Compro un computer, spendo ben 300 euro, e non mi mettete dentro neppure un programma?». «Ma scusi, quando lei va a comprare un automobile da 15.000 euro, chiede al commesso di fargli il pieno di benzina, di mettergli l’arbre magique, il pupazzetto sul sedile posteriore e il copri-sedile? No, lo fa lei, giusto?». «Ma che significa? Se tu non mi installi i programmi mi metti in difficoltà, quindi non mi stai servendo bene, quindi non sei un bravo venditore e rischi di perdere un cliente. E sai, con la crisi che c’è bisogna tenersi buono ogni cliente…». «Certo», pensa il commesso, mentre una vena incomincia a pulsargli furiosa sulla fronte, «E per tenermelo buono adesso dovrei anche pulirgli il culo, preparargli la cena, portare a spasso il suo cane e pagare le sue bollette?». Preferisce però restare in silenzio: ciò che gli potrebbe uscire dalla bocca adesso sarebbero solo imprecazioni ed insulti. Senza contare che potrebbe perdere il controllo e liberare la sua indole da assassino seriale di clienti trogloditi. «Allora, mi installi ’sti programmi?», continua l’uomo, «Altrimenti non solo non comprerò il computer ma non verrò neanche più in questo posto. Perché i commessi sono maleducati e non vengono incontro al cliente». Il ragazzo ci riflette un istante, poi dice: «Guardi, appena esce da questo negozio svolti a destra. Cinquecento metri sulla sinistra trova un centro commerciale con un negozio che vende computer… Vuole che li chiami così mi accerto che siano aperti? Li avviso già che sta arrivando, così le preparano già il computer con tutti i programmi di cui ha bisogno? E magari le faccio preparare anche un caffè, qualche biscottino, un bel succo di frutta e una massaggiatrice cinese?». Mentre lui se ne va imprecando, il ragazzo fa un sospiro per cercare dentro di sé la forza di non mandarlo a fare in culo con il diffusore sonoro del negozio. E intanto pensa: «Hai voluto fare il commesso? E mò pedali».

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GUTENBERG

A proprie spese (Aps)

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Ciao a tutti! Se avete letto il mio editoriale sicuramente saprete che a partire da questo numero, noi della redazione di Zine abbiamo deciso di realizzare questa rubrica per dare indicazioni a quegli autori che volessero dare alle stampe il proprio lavoro. Fare questa scelta non è facile perché ci pone davanti a tanti problemi e a tanti dubbi quali ad esempio: realizzo una auto-produzione o cerco un editore che possa pubblicarmi? Se siete degli autori alle prese con la vostra prima opera, ricordatevi sempre una cosa fondamentale: gli italiani leggono pochissimo. Questo significa che un editore difficilmente investirà dei soldi nell’opera prima di un autore sconosciuto. Realizzare una auto-produzione, invece, vi consintirà di mettere alla prova voi stessi e la vostra opera e, nel caso in cui la vostra opera avrà successo, vi darà l’opportunità di andare da una qualsiasi casa editrice con dati alla mano. Potrete dire infatti: ne ho realizzata una prima stampa di tot copie, che sono state vendute in tot tempo, è stato molto bene accolto nelle fiere specializzate e ci sono ancora moltissime persone che mi chiedono delle copie. Insomma, avrete voi stessi una esperienza editoriale da presentare ad un qualsiasi editore. Ecco quindi perché, secondo me, è importantissimo (soprattutto se si è davanti ad una opera prima) partire con una auto-produzione, ed ecco perché dal prossimo numero vi indicheremo quali sono le domande che dovrete porvi per realizzare il pdf del vostro libro (come va calcolato il numero di pagine? da dove parte la pagina 1? mi serve il codice ISBN? posso scrivere il prezzo del mio libro in quarta di copertina? cos’è il QR Code?). Nel caso in cui invece non vi interessi il mondo dell’auto-produzione e volete in ogni caso cercare un editore che pubblichi la vostra opera, tenete sempre in mente questo mio consiglio: state alla larga agli editori a pagamento! Se un editore vi chiede dei soldi per pubblicare il vostro libro, vuol dire che non ha voglia di scommettere nelle vostre capacità e nel vostro prodotto. Inoltre, se dovete pagare per essere pubblicati, tanto vale ricorrere all’autoproduzione: in questo modo il libro me lo produco come voglio io, con il formato che voglio io, con la carta che voglio io ecc. ecc...

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a cura di Manuel


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Nel bellissimo libro Il pendolo di Focault, Umberto Eco parla in maniera esauriente del fenomeno delle case editrici a pagamento. Mi permetto di condividerne con voi un piccolo estratto: [...] Consuntivo: l’autore ha pagato generosamente i costi di produzione di 2000 copie, la Manuzio ne ha stampate 1000 e ne ha rilegate 850, di cui 500 sono state pagate una seconda volta. Una cinquantina di autori all’anno, e la Manuzio chiude sempre in forte attivo. E senza rimorsi: distribuisce felicità. [...] Bene, per ora questo primo spazio è finito. Prima di lasciarvi però, vi consiglio di dare una occhiata a questi due link riguardanti un elenco di editori a pagamento ( http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/liste-editori-a-pagamento-e-doppio-binario/ ) e di editori non a pagamento ( http:// www.writersdream.org/editori-di-genere-2/ ). Dopo questo articolo troverete inoltre una interessante lettera scritta da Umberto Eco ad un aspirante scrittore ( http://www.golemindispensabile.it/index.php?_idnodo=6120&_ idfrm=107 ). A presto! Manuel

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LUDUS IN TABULA/1

Ludus in Tabula è una rubrica rivolta verso chi vuole approcciare, in modo semplice, appassionante ed economico al gioco da tavolo.

Quei goblin, cosi` versatili

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Un antico proverbio dell’ordine dei Sacri Master recitava: «Non esiste nulla che non puoi fare con i Goblin». Il proverbio, un po’ di manica larga ammettiamolo, si riferisce al fatto che i Goblin sono creature così versatili da poter adattare a loro una qualsiasi storia e da poterli vedere sia come antagonisti che come alleati. In effetti a ben guardare sui goblin si è scritto, detto e fatto di tutto e di più e sono presenti bene o male in quasi tutte le ambientazioni fantasy o fantastiche di un certo tipo. Se un’ambientazione di tipo fantasy non ne fa uso, state certi che ci saranno una o due razze simili che ne giocano il ruolo. Esistono i goblin delle leggende, delle fiabe, di svariati gdr fantasy e non, quello di Spiderman, quelli della tana, quelli warcraft, quelli dei MMORPG, il gruppo musicale, quelli di Labyrinth, Harry Potter, Magic e molto altro ancora. Esistono, ovviamente, anche su Endymia, dove costituiscono una razza che si raggruppa in tribù e che è ostile alle altre razze almeno quanto ai propri simili. Tuttavia su Endymia alcune tribù hanno intrapreso una via diversa, grazie ad alcune correnti sciamaniche devote all’equilibrio e così si è scoperto che, dove possibile, i goblin sanno fare bene molti mestieri, soprattutto di tipo artigiano. In alcune città umane di un certo tipo è possibile, sebbene raro, trovare un goblin a capo di qualche esercizio commerciale. In alcune ambientazioni fantasy i goblin depongono le uova, perchÈ sono visti probabilmente come una specie vicina ai rettili, in altre invece sono più simili ai mammiferi e procreano in modo conosciuto. Si alleano spesso con orchi, coboldi e altre specie bellicose per combattere gli umani e saccheggiare i loro villaggi. Cos’è possibile fare con i goblin? In pratica tutto. Sono una razza antagonista piuttosto versatile, tanto da poterla utilizzare sia per avventure classiche, come quella della razzìa dei villaggi, che per altre più articolate, quando magari sono al soldo del consigliere di corte per assassinare il principe ereditario. Possono essere una buona “side-quest”, così come essere il nemico principale. Essendocene di tutti i tipi è possibile creare i goblin mingherlini, piccoli e fastidiosi, così come quelli più imponenti, fieri e tutt’altro che remissivi. Possono essere schiavi degli Orchi oppure esserne i loro padroni, poichÈ alcuni di loro sanno farsi rispettare. Hanno i giusti agganci nel sottosuolo, riuscendo a comunicare con coboldi, Orchi e bearling.

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A cura di Provolik www.archons.it


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TABULA/2

Gratuito e no

A cura di Provolik www.archons.it

Il concetto di gratuito in una società complessa come quella in cui viviamo viene spesso travisato e distorto e a volte viene fatto passare per gratis ciò che in realtà gratuito non è. Un esempio concreto sta per esempio nelle offerte delle società telefoniche: se a Marzo chiami 200 minuti, avrai altri 200 minuti ad Aprile e quindi, ti dicono, chiami gratis. In realtà questo non è gratis ma è metà prezzo. Un po’ come quando al super mercato ti fanno il 2x1. Tuttavia esistono anche diverse altre sfumature e il confine tra il gratuito e il non gratuito non è sempre percettibile. Partiamo da un presupposto molto concreto. Se utilizziamo dei concetti molto ristretti nulla è gratuito. Per esempio i GdR gratuiti scaricabili da internet hanno comunque un costo, seppur irrisorio, che si compone del costo di internet e di quello della corrente elettrica. Inoltre, se il tempo è denaro, tutto ci costa del tempo. Naturalmente non è possibile essere così pignoli e sulla concezione del gratuito occorre distinguere il pagamento di un bene o di un servizio rispetto allo sforzo di poterlo ottenere, a meno che quest’ultimo non sia ingente. Quindi prima di tutto per potersi definire gratis è necessario che qualcosa si possa ottenere senza pagare nulla. Tuttavia esistono i veicoli commerciali: ossia quelle offerte che sono gratuite ma che costituiscono il primo mattone per la vendita di qualcos’altro. Un esempio pratico sono alcuni MMORPG che sono gratis ma che danno dei contenuti premium a pagamento. Un altro esempio di veicolo commerciale è quello del gratis fino a una soglia o comunque come traino per un sito o portale che poi propone anche dei contenuti a pagamento. Applicato al GdR potrebbe essere ad esempio quello di pubblicare delle avventure gratuite e i manuali a pagamento, oppure utilizzare il successo del proprio gioco gratuito per pubblicizzare altro materiale a pagamento (altri giochi, merchandising eccetera). Il pagamento di merce gratuita può avvenire non solo in denaro. Ci sono delle campagne promozionali in cui ti vengono spediti dei campioni gratuiti a casa se ti iscrivi a una newsletter dando il consenso al trattamento dei propri dati. Di per sè non avete speso nulla, ma avete consegnato nelle mani del marketing dati molto preziosi: i vostri. Inutile dire che la distribuzione gratuita conosce il suo apice con l’arrivo di Internet e del World Wide Web. Prima di quell’evento, potevano essere considerati gratuiti quei GdR i cui regolamenti erano pubblicati su riviste e fanzines del settore che in teoria erano preposte a far vendere i giochi

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commerciali. La fanzine aveva un costo, ma come diffusore di informazioni svolgeva, in sostanza, il ruolo che oggi hanno i blogs e i siti in generale. Il problema di fondo nasce quando il tempo impiegato per sostenere un progetto gratis diventa molto e non guadagnando nulla (e quindi lavorando in perdita) si cerca di ridurlo in favore di attività remunerative. Chi te lo fa fare? La passione e la coerenza, cose piuttosto rare di questi tempi. Penso però che ci siano delle metodologie che siano comunque coerenti col gratuito e sostengano la passione di chi fa tutto questo a costo zero. Una di queste è la donazione: si tratta di una libera scelta dell’utente, non dà a chi la fa nessun benefit ed è un semplice aiuto allo sforzo di chi lavora. Girando per la rete si possono comunque trovare altre idee per riuscire a rendere il proprio progetto sostenibile senza venir meno all’impegno preso coi propri utenti, basta lavorare un po’ di creatività. Questo è il motivo per cui ho scelto che Arcan Myth è e sarà sempre gratuito e nè questo gioco, nè questo sito verranno mai utilizzati per promuovere il commerciale. Forse domani farò un nuovo GdR che potrei rivendere, ma non verrete certo a saperlo dalle pagine di Arcan Myth o di questo sito. Anzi è più probabile che su quel manuale scriva che potete giocare ad Arcan Myth gratis. Per dirla tutta insomma :)

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TABULA/3

Once Upon a Time

A cura di Manuel

Contenuto: un manualetto con le regole di gioco, 112 Carte Narrative “C’era Una Volta”, 56 Carte Conclusive “Lieto fine”, alcune carte bianche per realizzare carte personalizzate. Giocatori: da 2 a 6 Durata: da 30 a 40 minuti Costo: circa 20 euro.

Once Upon a Time è un bellissimo gioco di narrazione dove potrete mettere in gioco la vostra fantasia! Come Sì, Oscuro Signore! (vedi lo scorso numero di Zine), Once upon a time è un card game di narrazione il cui scopo è quello di creare una fiaba... volendo la più pazza possibile. Ma andiamo con ordine: intanto c’è da dire che all’inizio del gioco, ogni giocatore riceverà una Carta Finale, che conterrà il finale della vostra storia. Lo scopo del gioco quindi, è quello di giocare tutte le vostre carte in possesso per narrare una fiaba di senso compiuto, che possa concludersi col finale che avete ricevuto all’inizio del gioco. Ma la cosa non sarà semplice, perché gli altri giocatori cercheranno di appropriarsi della tua storia e cercheranno di portare le vicende narrate verso il proprio finale! Ed ecco qui uno dei punti deboli del gioco, ovvero quello di tenere costante-

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mente il filo logico della storia che mano a mano, diventerà sempre più complessa e ricca di personaggi. Questo però non deve essere un deterrente: infatti posso dire per esperienza personale che questo gioco è divertentissimo sia se viene giocato in due, sia se viene giocato in sei! Le regole inoltre sono molto semplici: ad ogni giocatore viene consegnato un tot di carte narrazione (numero variabile a seconda del numero dei giocatori) ed una carta finale che dovete mantenere segreta. Il primo giocatore inizierà a narrare la storia scartanto via via le carte in suo possesso, finché un secondo giocatore non riuscirà ad interromperlo e ad impadronirsi della storia. Inoltre se un giocatore non riesce più a continuare la storia o non riesce a collegare bene il finale, la sua narrazione si interrompe per passare al giocatore successivo. La partita si concluderà quando un giocatore, dopo aver consumato tutte le sue carte in mano, riuscirà a concludere in maniera plausibile la storia. Ma credetemi, quando inizierete questo gioco la vostra preoccupazione sarà quella di creare la storia più strampalata di tutti i tempi! Ciao e a presto!

IL VIDEO

Once Upon a Time

fumettisulweb

➔ https://www.youtube.com/watch?v=_NWAVLZSCbc ]

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Manuel - Le Rune del Lupo www.lerunedellupo.it

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Recensioni a cura ANIMECLICK di AnimeClick, quotidiano di informazione su anime, manga e fumettisulweb fansub italiano

| WWW.ANIMECLICK.IT

Non uccidero` piu` le uova

Autore Recensione: Tacchan Voto Fumetto: 8/10 Numero Volumi: 1

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Nuova raccolta dedicata alla Ayuko che comprende 4 sue storie brevi. La prima, “Oggi che giorno è?”, è in effetti proprio breve, ma è a dir poco splendida e, nella sua immediatezza e semplicità, toccate. L’autrice racconta con una sensibilità disarmante un paio di incontri chiave fra un ragazzo e una ragazza. Splendido davvero. Il secondo racconto, “Una gardenia per Marika”, parte da un’ottima idea, ma si perde un po’ per strada e si dimostra poco incisivo, dalla conclusione poco convincente. Parla di una ragazza che muore in modo prematuro e che non ha per nulla intenzione di passare oltre. Scopre un’opportunità per continuare a vivere, ma sfruttarla non è facile e deve farlo a discapito di qualcun altro. Vi è qualche interessante spunto di riflessione, ma il poco spazio a disposizione rende l’incedere degli eventi un po’ troppo sbrigativo. “Il mio tempo con Watari” è un altro racconto piacevole, ma che non riesce a lasciare il segno. Un ragazzo geniale, ma introverso, si trasferisce a casa di una ragazza che è intenzionata a diventare sua amica e farlo sentire a casa. Il suo comportamento scostante la mette in difficoltà, ciò nonostante forse Watari non è come appare. Si legge con piacere, è ben raccontato, ma mi ha lasciato ben poco. “Non ucciderò più le uova” da meritatamente il nome al volumetto, è stato davvero una sorpresa. Non intendo spoilerare nulla, ma è diverso da quello che potreste aspettarvi in una raccolta di shoujo, geniale nella concezione, originale e particolare. Va letto assolutamente. Se amate il genere, e ancor più se avete già avuto modo di apprezzare la mangaka, vi troverete tra le mani un’altra raccolta di buon livello, che merita tranquillamente di entrare nella vostra collezione. Flashbook Edizioni AUTORI: Ayuko GENERE: Psicologico, Scolastico, Slice of Life FORMATO: 12x18 cm PREZZO: € 6,90

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Gli autori di AUTOPRODUZIONI “Fumettisulweb” oltre che in rete sono rintracciabili su carta nelle fumettisulweb pubblicazioni che vedete in queste pagine. Cliccando sulle copertine è possibile ottenere informazioni per l’acquisto

Anacanapana, rivista aperiodica dedicata al fumetto umoristico italiano ed estero, contenente storie e strisce di G.Moeri, Fam, Zetabò e Manu, oltre ad autori USA di inizio Novecento quali E.C.Segar, G.Mc Manus e G.Herriman. Editore Cartoon Club, 48 pag., formato 22x26 cm, b/n, € 6,00. Informazioni su come acquistarla all’indirizzo http://anacanapana.blogspot. com/2011/07/anacanapanasu-shockdom.html; la rivista è acquistabile sullo Shockdom Store, la vetrina in rete dell’editore Shockdom, a Bologna presso Alessandro Libreria, da Eta Beta a Forlì ed a Milano alla Borsa del fumetto ed in generale in fumetteria, ed ai siti Pan Distribuzione, 1-2-3 stella, Hovistocose, Multiplayer, e-shop (emanazione del negozio “Comics e Dintorni di Firenze).

Lui&Lei Island, il rapporto tra un arrendevole uomo, la sua frivola moglie, una bisbetica suocera e il loro intelligentissimo cagnolino. Il tutto nell’ isola tropicale chiamata Orcoloco e nei lussureggianti boschi di Monteverde! Nello stesso libro anche “Manuel & Mika”: una serie a strisce su come possa essere difficile la collaborazione tra uno sceneggiatore (Manuel) e la sua inseparabile disegnatrice (Mika)!.

Cyrano Comics: La Cyrano è un’associazione culturale che si occupa di fumetto. Nata a Verona nel 2008 da un gruppo di appassionati disegnatori e sceneggiatori, eha avviato una serie di progetti quali una rivista trimestrale, monografici e i libri-gioco per i più piccoli. A questa pagina i numeri della rivista: http://www. fumettiditalia.com/shop2007/ catalogo.asp?scat=8

Ettore e Baldo: i volumi che raccolgono la produzione della striscia sono ordinabili su http://ettorebaldo.it/ component/ rokquickcart/ ?view=rokquickcart

Autoproduzione, formato 30x21 cm, 96 pag., € 6,50; ordinabile su http://www. shockdom-store.com/58luielei-island.html

Pulci: Il pulcino alieno di Claudio Cardinali si trova su http://www.pulci.org/acquisti. htm con il suo albo, “Pulci il signore degli amplessi”, 52 pag., b/n, 22x16, 8 euro. Allo stesso indirizzo albi per iPhone/iPad/iPod, mentre magliette ed oggetti si trovano a questo indirizzo: http:// pulci.spreadshirt.net/it/IT/ Shop/Articles/Index/ Lurko il porko mannaro, le prime tre storie del personaggio satirico-grottesco di Fam nel classico formato tascabile; 64 pp., b/n, copertina a colori, f.to 12x17 cm € 5,00; metodo di pagamento PayPal, PostePay, bonifico bancario o vaglia postale.

Nestore, battibecchi tra un fumetto ed il suo disegnatore: i volumi che raccolgono la produzione della striscia sono ordinabili su http:// shockdom.com/open/nestore/ nestobook/

Crazy Nena: Quando è la casalinga a far disperare te“: Le strisce di Serena Romio dedicate alla vita matrimoniale; 72 pagine, formato 15x15 cm, € 10; ordinabile su http:// www.arpabook.com/_schedaLibri.asp?IDTitolo=830

Informazioni all’indirizzo http://www.fumettidifam. com/shop

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Shogi: Lo Shogi: è un gioco originario del Giappone (per questo talvolta definito scacchi giapponesi), ma anche un viaggio illustrato seguendo la crescita della protagonista Liens, ninja del villaggio di Iga nell’epoca Sengoku, durante la storia e il succedersi degli eventi, descritti tramite una serie di illustrazioni raffiguranti la protagonista. Autrice: Stefania Guarnati; formato 21,6x27,9 cm, 32 pagine, copertina morbida, in vendita su Lulu (http://www. lulu.com/product/a-copertina-morbida/shogi/4545973), € 20, € 10 per la versione digitale (“ebook” in pdf).


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Universitabù: le strisce di MontonePecorAgnello sul mondo universitario, con protagonisti 6 studenti e un cane alle prese con le assurdità del corso di laurea in Disegno Industriale. 60 pag., 21x15 cm, brossurato, € 5, disponibile su http://www.shockdomstore.com/59-universitabuvol-1-9781446640753.html

Pingo e il suo mondo, le prime 200 strisce del pinguino disegnato da Dago in un volume di 105 pagine formato 16.8 larghezza € 26.0 altezza, in vendita su Lulu a 7,5 euro su http://www.lulu. com/product/a-copertinamorbida/pingo-e-il-suo-mondo/17281367

Eloisa’s Illustrations & characters - Cat O rama – a Liludori’s little adventure – only for collectors, cartonato, 16,5x12cm, 56 pag., $ 150 (circa € 115), su http://www.etsy.com/ listing/12428231/cat-o-ramaa-liludoris-little-adventure

Berto e i Marziani Bolla e altre storie, di Mauro Ghiselli, 96 pag., per ragazzi, € 16. Scheda su http://www. libreriauniversitaria.it/bertomarziani-bolla-altre-storie/ libro/9788860814234

- A family tree – a Liludori’s little adventure – only for collectors, carta riciclata, 16,5x12cm, 48 pag., $ 150 (circa € 115), su http://www. etsy.com/listing/12388590/afamily-tree-a-liludoris-little

Zorflick: Le raccolte della striscia di Matteo Freddi; vol. 01 (ediz. Shockdom - esaurito); vol. 02: (Associazione Altrove - esaurito); vol. 03 (ediz. Arcadia), € 8, su http://www. nuvoleshop.com/shop2007/ scheda.asp?id=4659

Vermi, una società che striscia, la prima raccolta delle strisce di Rouge; informazioni all’indirizzo http://www. vermidirouge.com/vermistoria.php

ACD - Art Comics Degenerate: 1) Una fanzine pieghevole a fumetti intitolata ACD e stampata in bianco e nero su un unico foglio A3 ripiegato. Ogni numero è gestito da un singolo autore ma non viene venduto singolarmente: la rivista è distribuita in pacchetti da 4 numeri. € 8 2) Robottini in cartoncino, da ritagliare, montare, colorare e personalizzare. Batterie non incluse… anche perchè non servono! Quattro opzioni da 5-6-7-8 euro.

Orso Ciccione: romantico come una caciotta che galleggia in un water La relazione di amore e odio tra un Orso Ciccione e una Gatta Bastarda raccontata da Flavio Nani. 64 pagine a colori, 21x21 cm, brossurato, 12 euro, ordinabile su http:// www.shockdom-store. com/41-orso-ciccione-romantico-come-una-caciottache-galleggia-in-un-water-9788890308680.html

Cronache Mazzate (http:// www.lulu.com/product/ copertina-rigida/cronachemazzate/5282735), un successo fantasy per grandi e piccini, realizzato con la solita qualità, competenza e cortesia dalla Squadra Cazzate. Pubblicato dalle Edizioni Il Minchione (http://www. lulu.com/spotlight/mazzate). Sfogliate il catalogo di questo orchitante editore.

Il mondo di Bagigio: uno, due… gdè: di Barbara Camilli, illustrazioni di Veronica Carratello, audio cd musicato da Dario Artuso, 44 pag., cucito, 23x 16,50, € 15; Astragalo Edizioni. Scheda su http://www.interlibri.it/index. php?page=shop.product_ details&flypage=ilvm_fly_ showroom_mall.tpl&product_ id=431&category_ id=28&option=com_ virtuemart&Itemid=53

Vladimiro’s Tales, Il primo albo auto-prodotto di Vladimiro’s Tales, il fumetto dove la parola d’ordine è “Cinismo sempre e comunque”. Vi troverete le prime storiche strip e alcuni dei migliori contributi che ci sono giunti da, tra gli altri, Salvatore Sasà Saraceno, Irene Fornari, Serena Medoro, Alessio Trepiccione e tanti altri ancora. 40 pagine di cinismo allo stato puro.” http:// www.shockdom.com/webcomics/vladimirotales/albi/

Rivista e robottini su http:// www.shockdom-store. com/50-acd

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Zine! [zi:n!] #7 - Settembre-Novembre 2013

GLI AUTORI | I FUMETTI

Hanno collaborato a questo numero

fumettisulweb

SteG

Akira

happyMACH

Domenico Martino.

SteG cioè Stefania Guarnati nacque in una fredda giornata d’inverno e Brescia l’8/12/82.

Da sempre sente l’esigenza di condividere col mondo le idee partorite dalla sua mente.

happyMACH, nasce nel 1982 a Sandunello Beach (MI) con un brutto rapporto con i pastelli. A 15 anni scopre il canottaggio: non lo abbandonerà più. A 17 anni impara a disegnare. 5 anni dopo, scopre Rat-Man, inizia coi primi fumetti ed entra nei Marasma General al basso. Dà vita alla 80’s workgroup. Dal 2001 al 2006 si laurea in ingegneria e da allora si nutre tutti i giorni.

Nato a Messina nel 1988. Già da infante inizia a leggere fumetti, per poi scrivere e disegnare storie proprie. Si diploma alla Scuola Internazionale di Comics nel 2010 e l’anno dopo dà vita a N.R.D. - Nessuna Rete Disponibile. Nel frattempo frequenta la Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti di Firenze e lavora a progetti indipendenti, collaborando con Fumetti sul Web e A.C.D.

Sin da bambina dimostra di avere una certa mano nel disegno, più che altro che era l’unica cosa che le piaceva fare a scuola ed è anche ovvio che se qualcosa piace poi ci si applica e si evolve. È Geometra ma nella vita ha preferito ridiplomarsi alla scuola del fumetto di Milano, Indirizzo realistico. Dopo aver osservato il difficile mondo del fumetto decise di ampliare le proprie conoscenze al mondo della grafica. Prima tradizionale e successivamente web.

Comincia così a disegnare orrori da lui definiti arrogantemente fumetti. Ha un blog su Shockdom che non legge nessuno, la gente non lo calcola più di tanto ma lui se ne frega, visto che disegna prima di tutto per appagamento personale. Ha due serie sulla rivista Mangakugan: L’uomo Pennarello e Capitan Ananas.

Oggi si può definire disegnatrice di fumetti-illustratricegrafica-webdeveloper.

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Nessuna Rete Disponibile. Nascono quasi per caso nell’ottobre del 2010. Troverete strisce che trattano disparati argomenti, dal più serio al più leggero. N.R.D. potrebbe essere sottotitolato con “Il mondo visto dagli occhi di un coglione”… A tratti invade il campo del demenziale e nel nonsense, ma ciò che scrivo è più ragionato e pensato di quanto possa apparire. Giuro…


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Claudio Cardinali Diplomato in informatica, nel campo del disegno sono autodidatta e, cosa fondamentale, sono automunito. Appassionato del fumetto comico come: Andy Capp, B.C., Mafalda, Sturmtruppen, Rat-Man, etc. Il genere comico e satirico, soprattutto nella forma breve della vignetta e della striscia, è quello che utilizzo per esprimermi.

Fam Vigevanese d’adozione ma nato e cresciuto a Brindisi, dopo il liceo artistico si dedica a varie attività prima di approdare alla grafica. Collabora con studi grafici e agenzie di comunicazione, dedicandosi parallelamente all’attività di fumettista del web.

Pulci

TeD

Lurko e la melanzana pazza

Il personaggio principale delle mie strisce è Pulci, un pulcino candido nelle forme e nel colore ma con un caratteraccio: perfido e stupido nello stesso tempo. Una sorta di alter ego del “piccolo e nero” Calimero, icona popolare della pubblicità degli anni 60/70.

Dopo una vita in giro per il mondo torna nella sua città come addetto vendite. Nel frattempo apre un blog/ diario e parallelamente un altro di strip demenziali ed irriverenti. Dopo due anni abbandona quest’ultimo e ne crea uno nuovo, cambiando stile grafico e narrativo.

Lurko ha raggiunto casualmente il laboratorio di Kazuo Hiroshima e del suo assistente, Grugno. Una battaglia furibonda inizia tra l’energumeno macellaio al servizio dello scienziato e il porko mannaro, il tutto alterato dal visualizzatore manga azionato dal malefico giapponese. Lurko si ritrova scaraventato sulla cima del reattore principale del virus, dove finalmente riesce a liberarsi.

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Manuel Tinoshi. Il Tinoshi fu creato in Giappone una trentina di anni fa, ma ahimé non è un pilota di robottoni. È cresciuto ad arti marziane e capuccini, e secondo un’antica leggenda non si sarebbe mai mai mai tagliato i capelli. Disegna fumetti per lo stesso motivo per il cui si mangia cornetto e brioche al mattino. Nessuno. Ma lo fanno tutti. A metà strada tra l’haiku e l’aforisma, la nostalgia e la speranza, l’infanzia e tutto il resto, un gruppo di amici osserva il mondo con gli occhi di chi non è uscito indenne dagli anni ’80, e ancora non ha cambiato Mazinga Z per un’utiliaria. Con i piedi di un campo di calcetto e la testa tra le stelle.

Veronese, classe 1977, nel 2007 ha convinto Mika a realizzare graficamente le proprie storie strampalate. Ora ha acquisito un minimo di popolarità e si vanta pure in giro.

Mika Vicentina, classe 1979, nel 2007 ha accettato di diventare la disegnatrice di Manuel. Da quel giorno ha dimenticato cosa sia la luce del sole.


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LA CONTROCOPERTINA ILLUSTRAZIONE DI MIKA


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