5 minute read

UN SISTEMA DI INVESTIMENTO STRUTTURATO TRA GESTIONE DIRETTA E INDIRETTA

Il CIO dell’Enpab, raggiunto a Roma da FundsPeople, tratteggia le fasi evolutive dell’ente di I pilastro, che vanta una platea ancora giovane “e in crescita costante”.

Un ente di I pilastro contraddistinto da una platea giovane e in incremento costante, per cui “sotto il profilo contributivo, ci posizioniamo ancora nella parte in crescita della curva, con una quota maggiore di contributi rispetto alle prestazioni”. Danilo Pone, chief investment officer, tratteggia le fasi evolutive dell’Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi (Enpab), istituito come fondazione di diritto privato, ai sensi del Dlgs n. 103 del 10 febbraio 1996 e che, al 31 dicembre 2022, contava tra le sue fila 17.800 utenti, con una crescita del 3,78% sul 2021, e masse per 928 milioni di euro. Una spinta in avanti, insomma, che poggia le basi su un sistema di investimento strutturato tra gestione diretta e indiretta per cui la prima “mutua dalle delibere del Consiglio di Amministrazione”, mentre la seconda è affidata alle gestioni patrimoniali su delega.

Le masse in gestione “sono diversificate su molteplici asset class, con diverse tipologie di strategie e di sottostanti, oltre a una componente di fondi di investimento alternativi”, sottolinea il CIO che specifica come l’asset allocation del portafoglio

Masse In Gestione

“Sono diversificate su molteplici asset class, con diverse tipologie di strategie e sottostanti, oltre a una componente di fondi di investimento alternativi” sfrutti l’approccio “adattivo” sviluppato dall’ente negli anni. Tale approccio ha consentito inoltre di affrontare anche momenti difficili di mercato come quelli che stiamo vivendo, le cui complessità sono fortemente aggravate dal tasso di rendimento minimo garantito a 12 mesi”. In aggiunta al tasso di rivalutazione, imposto a tali entità, si associa anche un obiettivo di riferimento, “cosiddetto di ‘sostenibilità attuariale’, che si muove su un orizzonte temporale ‘attuarialmente congruo’ al quale l’ente deve mirare per la sostenibilità economico finanziaria attraverso un processo di asset liability management”.

Come Si Articola La Gestione

Nel dettaglio della gestione indiretta, Enpab affida le proprie masse a mandati di gestione a delega con un obiettivo di rendimento di tipo absolute return, pertanto non è previsto un benchmark di mercato ma un tasso obiettivo. In questo ambito, “l’ente e, nello specifico, l’ufficio finanza, svolge la funzione di collettore tra gli obiettivi istituzionali di rendimento dell’Enpab e le attività di investimento dei gestori finanziari, oltre che attività di controllo”. Sono i gestori, dunque, tramite delega di mandato a mettere in atto le attività di investimento “secondo le regole contrattuali sottoscritte, e che tengono conto degli obiettivi di rendimento a livello di patrimonio dell’ente”. La gestione diretta si concretizza, invece, “a valle di una valutazione complessiva del patrimonio e degli impegni reddituali di medio lungo periodo e si realizza nell’ambito delle delibere consiliari”. È in questo campo che rientrano gli investimenti illiquidi ed è sempre in questo ambito che si articola (attualmente) l’attività di selezione del team interno dell’ente, guidato da Pone.

Esg

Sul fronte sostenibilità, infine, il CIO sottolinea come non ci siano indicazioni in termini di “investimento minimo. Tuttavia, tali indicazioni sono presenti dal punto di vista del commitment”. L’ente “responsabilizza” i gestori patrimoniali e la gestione diretta per quanto riguarda i fattori di sostenibilità e di sostegno all’economia reale. “Tali criteri - continua Pone – si configurano come una direttrice a cui tendono le scelte strategiche, ossia quelle di più ampio respiro”. Tale impostazione si articola nell’individuazione delle componenti del portafoglio “anche con un’analisi di look through dei sottostanti per quanto riguarda il mondo degli OICR”. Da qui si diramano le considerazioni finalizzate a mettere a confronto le esigenze di sostenibilità con quelle di redditività, “sempre tenuto conto – conclude l’esperto - del nostro obiettivo di rendimento a 12 mesi”.

di Silvia Ragusa

Tommaso Corcos

I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI

Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com

Dopo un bilancio positivo nel 2022, con 12,9 miliardi di euro raccolti, Fideuram Ispb cresce anche nel 2023 e punta all’estero, rafforzando la sua presenza in Svizzera e Lussemburgo.

Tredici miliardi di raccolta netta, 327 miliardi di AuM. Benché il 2022 sia stato un anno complicato (se non forse il peggiore), Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso con un bilancio più che positivo. “La crisi energetica, il rialzo dei tassi di interesse, l’accelerazione dell’inflazione hanno alimentato l’incertezza generale, ma anche messo in luce le realtà forti, resilienti, che in tempi difficili sono capaci di rassicurare le persone e il Paese”, spiega l’amministratore delegato Tommaso Corcos. “È la dimostrazione che il nostro modello di business è vincente, in tutte le condizioni di mercato”, continua soddisfatto. “Le donne e gli uomini di Fideuram Ispb continuano a essere un punto di riferimento imprescindibile per i nostri clienti, proteggiamo i loro patrimoni e li aiutiamo a realizzare obiettivi di vita”. Il manager si dice poi fiducioso anche per quest’anno: “ci aspettiamo ricavi in crescita fra il 3,5 e il 4%, anche la raccolta dovrebbe incrementare di circa il 4 per cento”. E questo nonostante gli ultimi recenti avvenimenti, soprattutto in ambito bancario (tra il crac di SVB, l’acquisizione di Credit Suisse da parte Ubs o le difficoltà di Deutsche Bank). “La crisi di Credit Suisse è legata a gravi problemi nella gestione manageriale, a una gestione insoddisfacente del rischio e anche ad anni di politica monetaria espansiva, che ha indotto a scelte d’investimento fallimentari” precisa Corcos. “Il matrimonio

Banche Europee

“Non ritengo corretto parlare di ‘crisi bancaria’ in atto perché le posizioni di capitale e di liquidità delle banche dell’area euro sono molto soddisfacenti, considerati i ratio in eccesso rispetto ai requisiti” con Ubs era probabilmente l’unica soluzione possibile per dare stabilità al sistema finanziario svizzero. Non ritengo però corretto parlare di ‘crisi bancaria’ in atto, perché - come Christine Lagarde ha evidenziato qualche settimana fa - le posizioni di capitale e di liquidità delle banche dell’area euro sono molto soddisfacenti, considerati i ratio in eccesso rispetto ai requisiti. Bce, Bank of England, EBA e Comitato di risoluzione unico hanno confermato come quanto accaduto a Credit Suisse non possa avvenire nell’Ue, dove l’impatto sugli strumenti di debito subordinato avviene solo dopo l‘azzeramento del capitale”, spiega l’AD.

Espansione Internazionale

Proprio in Svizzera, d’altronde, Fideuram Ispb ha rafforzato la sua presenza, grazie alla crescita di Reyl Intesa Sanpaolo e al contributo innovativo di Alpian per spingere l’offerta del digital wealth management. Un’espansione oltralpe che non sorprende, visto che lo stesso manager ha più volte parlato di una strategia di espansione all’estero. “Lo sviluppo della nostra presenza internazionale è uno dei punti cardine del nostro piano d’impresa; da un lato abbiamo rafforzato la nostra presenza in Svizzera ma anche in Lussemburgo dove, dallo scorso primo gennaio, è operativa Intesa Sanpaolo Wealth Management, nata dalla fusione di Fideuram Bank (Luxembourg) con Compagnie de Banque Privée Quilvest. Quest’ultima operazione ci ha consentito di mettere a fattor comune una solida base di circa 3.700 clienti HNWI europei ed extraeuropei, con oltre 10 miliardi di euro di AuM. In Lussemburgo puntiamo a fare un po’ meglio del mercato, mentre in Svizzera - dove il settore è già consolidato - ci aspettiamo un percorso più lineare”.

Guardando alle novità del gruppo, di certo si lavora alacremente in ambito tecnologico. “Stiamo puntando con decisione sul digitale, in linea con la forte spinta verso la digitalizzazione che caratterizza il piano d’impresa 2022-2025 di tutto il Gruppo Intesa Sanpaolo”, afferma Tommaso Corcos. “In Svizzera, con Alpian, come dicevo abbiamo già lanciato la prima società di digital wealth management. In Italia siamo operativi con Fideuram Direct, la nostra piattaforma digitale destinata ai risparmiatori e ai trader che vogliono investire da remoto sui mercati finanziari”.

Dna Sostenibile

“L’85% del nostro patrimonio in gestione è costituito da strategie che tengono conto dei fattori ESG o che contribuiscono agli SDGs. Come società puntiamo a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2025”

I NOSTRI INVESTIMENTI DANNO FORMA AL DOMANI, OGGI

Con un’esperienza maturata in 30 cicli di mercato,* l’approccio attivo di PGIM e la sua rigorosa gestione del rischio aiutano clienti a conseguire rendimenti di lungo termine. Esplora il tuo domani su PGIM.com

Massimo Sabatini

This article is from: