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UNA LUNGA STORIA DI SOSTENIBILITÀ SBARCA IN ITALIA

La società ha aperto la sua filiale a Milano lo scorso febbraio. Soluzioni innovative e sostenibili, credibilità e affibilità i driver su cui puntare in prospettiva per lo sviluppo del business.

Una filiale ora operativa in Italia e un programma di promozione prodotti al servizio degli investitori istituzionali e wholesale. È stato questo l’obiettivo di J. Safra Sarasin Sustainable Asset Management che lo scorso febbraio ha rafforzato la sua presenza con con l’apertura di un ufficio a Milano.

“In prospettiva puntiamo a essere riconosciuti per la nostra credibilità e affidabilità nella gestione patrimoniale sostenibile e per la proposizione di soluzioni innovative”, ci spiega Massimo Sabatini, Country head Asset Management Italy di J. Safra Sarasin Sustainable Asset Management.

Come ampiamente noto, il mercato italiano presenta uno dei tassi di risparmio più elevati tra i Paesi europei. Alcuni dati aiutano a inquadrarne il business. Gli investimenti in fondi comuni delle famiglie sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Nello stesso periodo, fonte Assogestioni, l’allocazione verso le strategie azionarie è aumentata di oltre il 50 per cento. “Recentemente gli investimenti alternativi, soprattutto nei mercati privati, hanno attratto un numero crescente di investitori, sia istituzionali che HNWI. Osserviamo anche un forte impulso per gli investimenti sostenibili. Come pionieri in questo campo vogliamo condividere con gli investitori gli aspetti distintivi del modello di sostenibilità di J. Safra Sarasin Sustainable AM”, dice Sabatini.

Piani Di Sviluppo

Negli ultimi anni la società ha investito nello sviluppo di nuove strategie d’investimento, nel capitale umano e nel miglioramento dei processi e ha inoltre deciso di rafforzare ulteriormente l’attività di distribuzione in Europa. “L’Italia è un mercato molto rilevante per gli intermediari finanziari e gli investitori istituzionali e riveste un ruolo fondamentale nei nostri progetti di crescita”, prosegue.

J. Safra Sarasin Sustainable AM ha un chiaro posizionamento. Si tratta di un gruppo privato, fondato e gestito da imprenditori. “Questo elemento fondante ci conferisce una particolare sensibilità nei confronti delle esigenze degli investitori. Al tempo stesso siamo fermamente determinati nel mantenere la nostra leadership negli investimenti sostenibili”, ribadisce. In quest’ottica le strategie di investimento si orientano verso prodotti ad alta convinzione nei segmenti del reddito fisso e delle azioni, così come nel multi-asset e nel mondo degli alternativi.

Nel frattempo i clienti continuano a ribadire maggiore trasparenza circa il modello di investimento. “A questo scopo abbiamo strutturato un’ampia informativa che va oltre la normale rendicontazione delle performance. Per esempio, forniamo informazioni sulle cosiddette green revenues e sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile generati dalla gestione di un portafoglio”, spiega Sabatini.

Un ultimo sguardo alla sostenibilità che l’esperto definisce un trend non recente e, anzi, un approccio standard per la società.

“Abbiamo maturato competenze in questo campo da oltre 30 anni, sviluppando una metodologia ESG proprietaria e pluripremiata; oltre l’85% del nostro patrimonio in gestione è costituito da strategie che tengono conto dei fattori ESG o che contribuiscono agli SDGs. Per esempio, J. Safra Sarasin Sustainable AM punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2035”, chiosa Sabatini.

Continua l’incertezza sui mercati per le politiche monetarie aggressive delle banche centrali per contrastare l’inflazione e per lo stress sul settore bancario. Il quesito chiave degli investitori è quanta strada dovranno ancora percorrere i tassi prima che si verifichi un serio rallentamento della crescita. Ma per Jim Leaviss il picco appare vicino. E in un 2023 che ha decretato il ritorno in primo piano dei bond, le opportunità più interessanti si segnalano nelle obbligazioni short-dated, che rappresentano una valida alternativa al cash.

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L’incertezza continua. Gli investitori navigano a vista dopo una prima parte dell’anno difficile per la corsa dei tassi, l’inflazione ancora elevata, i timori di recessione e la turbolenza sul settore bancario con il fallimento della Silicon Valley Bank e il salvataggio di Credit Suisse da parte di UBS. E anche per il secondo semestre le acque appaiono agitate. “Le prospettive per i prossimi mesi sono ancora poco chiare, sia che la Fed manterrà o meno la stretta sui tassi, sia che la crescita globale rallenti in modo molto rapido da qui in poi”, analizza Jim Leaviss, CIO Public Fixed Income di M&G Investments. Secondo l’esperto, il motivo alla base di questo nervosismo sono gli aggressivi rialzi dei tassi inaugurati nel marzo dello scorso anno dalla Fed per contrastare le fiammate dei prezzi. Rialzi che sono avvenuti con una velocità senza precedenti, cambiando profondamente e in un breve lasso di tempo lo scenario di mercato. “I tassi nelle economie sviluppate sono saliti di ben oltre 400-500

Seconda Met Del 2023

“Assisteremo a un significativo rallentamento di crescita e inflazione” punti base in un solo anno. Storicamente quando si verificano movimenti di tale portata qualcosa si rompe”, osserva Leaviss. Lo stress sulle banche è stato interpretato da molti come una prima avvisaglia degli impatti negativi della stretta, ma ci sono ancora dubbi se le banche centrali siano pronte per allentare la morsa.

“Prima del crack di SVB, i mercati situavano i tassi finali dei Fed funds attorno al 5,5 per cento. Alcuni operatori parlavano addirittura del 6 per cento. In seguito alla crisi di Credit Suisse, i mercati hanno riformulato drasticamente le proprie previsioni, posizionandoli attorno al 3,5 per cento. Al momento il tasso dei federal fund si attesta in un punto mediano di questa forbice. Ma il forte cambiamento delle aspettative nell’arco di due settimane è esemplificativo dell’incertezza attuale”, continua il CIO, che aggiunge: “ora il quesito chiave è quanta strada dovranno ancora fare i tassi prima che si verifichi un serio rallentamento della crescita. Ma ritengo che siamo vicini al picco. Nella secon- cerca basato a Chicago per cogliere le opportunità nel credito dei mercati statunitensi e di un team a Singapore che copre la parte asiatica”, continua Leaviss. Un ruolo centrale nell’analisi sul credito è occupato dalla sostenibilità, con 30 analisti esperti nel campo. La stewardship e il confronto diretto con il management delle aziende sono il cuore di questo processo. “L’impegno con le aziende è una parte fondamentale del nostro lavoro per promuovere la responsabilità nei confronti dell’ambiente, della società e degli stakeholder. In un futuro prossimo l’ESG sarà l’unico modo possibile di fare business in Europa”, afferma.

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