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Andrea Grillo
INIZIAZIONE Una categoria vitale per i giovani e la fede
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© Il Segno dei Gabrielli editori, 2017 Via Cengia 67 – 37029 S. Pietro in Cariano (Verona) tel. 045 7725543 – fax 045 6858595 e-mail scrivimi@gabriellieditori.it www.gabriellieditori.it ISBN 978-88-6099-353-3 Stampa “Il Segno dei Gabrielli editori” S. Pietro in Cariano (Verona), novembre 2017
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INDICE
Prologo 9 Prima parte La prospettiva catecumenale nei sacramenti dell’iniziazione cristiana Dal Concilio Vaticano II un nuovo paradigma pastorale
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Preludio 11 1. La grande prospettiva “pastorale” del Concilio Vaticano II 16 - Ritornare a “ciò che nutre” 16 - Un magistero “positivo” prima che “negativo” 18 - La pluralità delle esperienze ecclesiali 19 - La “partecipazione attiva”: principio liturgico ed eccleisale 21 2. Iniziare, guarire e servire come “logiche” dei sacramenti 24 - Il rito che si ripete e la vita nel tempo 24 - Racconti delle origini e azioni elementari 26 - Dal “minimo necessario” al “massimo gratuito” 27 3. Iniziare è generare, accogliere, formare, educare, accompagnare, insegnare, istruire… 29 - Superare un significato ristretto di iniziazione: si tratta di imparare una dottrina e una morale? 30
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- Un significato “ampio” dell’iniziazione - L’insidia dell’“ottavo sacramento”: la “dogana pastorale” come registro sbagliato - L’acqua uccide e salva, l’olio dà forza e profuma, la candela illumina, la veste trasforma il soggetto
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4. I limiti della nostra tradizione 38 - Siamo stati abituati a delegare la liturgia e l’iniziazione al prete 38 - Il cambiamento di paradigma conciliare ha messo tutti in crisi: vescovi, preti, diaconi e laici 42 - Nuova responsabilità significa però nuova sensibilità e nuove evidenze 43 - Lo stile catecumenale dell’iniziazione è anzitutto un altro tatto e un’altra sensibilità spirituale 44 - Attenzione ai racconti e alle azioni simboliche che qualificano la Chiesa (Bibbia e Liturgia) 45 Seconda parte La porta dei sacramenti e la casa dei sacramenti Il battesimo per l’Eucaristia nell’esperienza dell’iniziazione dei bambini
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Preludio 49 5. La circoncisione e il battesimo: un parallelo utile sugli “otto giorni dopo” 50 - Un teologo americano e la “domanda” che comanda la richiesta di battesimo 51 - La scoperta del tempo come “variabile decisiva” dell’iniziazione 52 - Il rito dei bambini e il rito degli adulti: 20 minuti contro 3 anni! 54 - Una diversa percezione delle urgenze pastorali 55
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6. Il ripensamento della “prima comunione”: iniziazione e mistagogia 57 - “Take your time”: l’iniziazione e una “pastorale del tempo” per i nostri figli 60 - Il rito che non si ripete (battesimo) si comprende in quello che si ripete (eucaristia) 63 - Recuperare i “gradus ad mysterium”, il lento avvicinarsi del soggetto al mistero 66 7. Obiettivo dell’iniziazione: apprendere gradualmente a pregare in comunità, partecipando all’azione eucaristica nel giorno del Signore 72 - Qual è la caratteristica del Padre/Madre? Padre /Madre è uno/una a cui si può chiedere tutto ciò di cui si ha bisogno! a) La domanda di beni al padre/madre b) La domanda del bene al padre/madre c) Lode, rendimento di grazie, benedizione al padre/madre - Con il battesimo entriamo nella logica del riconoscimento del “dono” che sviluppiamo nella vita eucaristica
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- La comunità familiare e la comunità ecclesiale: i luoghi di apprendimento di questa logica “maggiore” sono i luoghi dei “bisogni elementari” (pasto, sonno, pulizia-tavola, talamo, toilette) 81 - Il figlio sa pregare il Padre, il Padre sa ascoltare e rispondere al figlio. La comunità di figli nel Figlio in rapporto di comunione tra loro e con il Padre, nello Spirito
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8. Passaggio alla terza parte 90
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Terza parte Iniziazione e mistagogia: una relazione e una sfida alla teologia e alla pastorale 91 Preludio 91 9. L’iniziazione, la mistagogia e la crisi della “teologia classica” dei sacramenti 92 - La mistagogia: sensibilità rituale e concetto teologico
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- Il grande cantiere conciliare: il rinnovamento del linguaggio ecclesiale e la svolta linguistica
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- Una mediazione della “storia della salvezza” e l’“iniziazione al tempo”
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- Il recupero della “contingenza della grazia”: tatto liturgico e significato teologico “in periferia”
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Conclusioni: ripensamento pastorale e riformulazione dottrinale sono reciproci 100
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Prologo
Sacris ritis temporibus successivis celebrandis. (Sacrosanctum Concilium 64)
Iniziare i nostri figli e i nostri giovani ai sacramenti è uno dei frutti più belli e più nuovi del Concilio Vaticano II. Questo significa superare la riduzione dell’iniziazione a dottrina o a catechismo. Iniziare significa far entrare il soggetto in una comunità di pratiche, mediante parole, gesti, azioni, musiche, profumi, tempi, luoghi. Raccontare questa differenza e renderla desiderabile e possibile è la piccola ambizione di questo volumetto, pensato anche in vista del dibattito che caratterizzerà il confronto ecclesiale nel prossimo Sinodo dei Vescovi, dedicato al rapporto tra i giovani e la fede. Il testo che qui propongo deriva, in origine, da due conferenze, tenute per la Diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi, nell’ottobre del 2013. Da quelle conferenze sbobinate e poi rimesse in ordine con cura e passione, è scaturito questo testo. Debbo anche riconoscere che in origine le idee qui presentate erano scaturite in occasione di una conferenza tenuta per la diocesi di Albano, qualche mese prima. Ad essi si è aggiunta una riflessione sulla 9
“mistagogia”, maturata ad Alghero, in occasione di una Settimana di studio della Associazione Professori di Liturgia. Più sullo sfondo, debbo ricordare le continue sollecitazioni nel senso della logica “iniziatica” che mi sono venute, in questi anni, dalle buone pratiche catechetiche, così come proposte, con persuasiva pazienza, da fratel Enzo Biemmi e dalle sue équipe. Che il lavoro del gruppo “di Siusi” ora sia concentrato nel percorso di strutturazione del “secondo annuncio”1 e prenda forma sempre più convincente, corrisponde ad un primato della “narrazione” talmente chiaro che, paradossalmente, ça va sans dire! Ringrazio il vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, padre Pasquale, e il vescovo di Albano, padre Marcello, per aver sollecitato la mia ricerca. Sono grato a Daniela Conti per il difficile lavoro di restyling sul testo sbobinato, cui ha dato bella forma scritta, con finezza e attenzione. Ringrazio infine i miei figli Margherita e Giovanni Battista, perché con il loro “cammino” verso la comunione ecclesiale e sacramentale, mi hanno insegnato, come sempre, “le meglio cose”.
1 Cfr. E. Biemmi, Il secondo annuncio. La grazia di ricominciare, EDB, Bologna 2011 e E. Biemmi (ed.), Il secondo annuncio: la mappa, EDB, Bologna 2013.
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