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Orietta Ravenna
LA VITA DANZA LA VITA Prefazione di Rossana Becarelli
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© Il Segno dei Gabrielli editori 2021 Via Cengia 67 37029 San Pietro in Cariano (Verona) Tel. 045 7725543 - fax 045 6858595 info@gabriellieditori.it www.gabriellieditori.it ISBN 978-88-6099-469-1 Illustrazione in copertina di Fiordaisi De-Camargo. Stampa Mediagraf Spa (Padova), Luglio 2021
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«Dio ci rispetta quando preghiamo ma ci ama quanto danziamo.»
Ringraziamenti Ringrazio tutte le persone che ho incontrato nel mio viaggio: Elena Cerruto mia mentore che mi ha fatto incontrare un’altra Danza, “Danzaterapia”; mio padre che ha lasciato che il mio spazio interiore si aprisse all’arte, a mia madre che con la sua tenacia ha dato forza alle mie radici; ha mio marito Gianni che ha collaborato con amore infinito nell’arte della nostra vita insieme; a Rossana Becarelli per la prefazione che con le sue illuminanti parole ha saputo descrivere la mia anima; e alla mia adorata nipote Isidora che ha saputo cogliere la leggerezza della vita danzando con l’immagine.
INDICE
Prefazione - LA VITA DANZA LA VITA di Rossana Becarelli
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Capitolo I - LA DANZA 14 Genova 15 La danza nella storia
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Le danze magiche
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Capitolo II - DANZATERAPIA 26 Le origini
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Vincenzo 27 I precursori
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Maria Fux
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Capitolo III - LE VIBRAZIONI
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Il mio caro Amico Aldo
37
Alain Carrè
38
Capitolo IV - IL RITMO
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Il ritmo
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Gianni Dall’Aglio, detto “cocaina”
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Capitolo V - METODOLOGIA DANZARIMA
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Un nuovo paradigma
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Danzare il silenzio (unica esperienza per chi la vive)
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Capitolo VI - Il CORPO
64
Raccontare del corpo è raccontare della vita
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Filosofiamo 65 Rianimazione 68 Capitolo VII - ODRY 73 IMMAGINI 79
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Prefazione
LA VITA DANZA LA VITA Rossana Becarelli
Non può esserci modo migliore di entrare nel mondo di Orietta Ravenna che attraverso il titolo del suo libro, La vita danza la vita. Il titolo è la chiave che rivela il segreto della sua anima: la danza nasce dalla vita e la conduce a rivelare il suo senso. Orietta Ravenna è una donna che emana l’ardore dello spirito vitale e la danza è la sua cifra profonda: in lei si esprime l’indomita tensione a esplorare la vita, senza arrendersi, senza mai lasciarsi sopraffare dalle avversità, ma godendone ogni attimo in qualunque forma esso si presenti. Risvegliandosi di notte in un letto di rianimazione s’incanta a guardare l’affascinante spettacolo pirotecnico delle luci dei monitor che intorno a lei scandiscono la vita, la sua e quella degli altri ricoverati. Non si spaventa scoprendosi in un luogo ignoto, non si preoccupa del suo stato, non si interroga sulle condizioni in cui versa, perché? Perché la sua fede nella vita è immensa e lei sa, per innata sapienza, che la vita non smette mai di danzare. La sua intensa narrazione ci fa comprendere perché la danza è la vita. Orietta partecipa con tutta sé stessa all’eterna danza di Shiva, al flusso inarrestabile che non ha inizio né fine. L’autrice non ha solo devoluto l’esistenza alla danza ma, fin da bambina, le si è interamente dedicata con la certezza che la naturale potenza della vita non l’avrebbe mai abbandonata in quanto sorgente inesauribile di ogni nostro respiro. 9
La ricerca dell’autenticità è lo scopo del percorso terreno come rivela la sua inedita rilettura della favola I vestiti nuovi dell’imperatore. Orietta nota che, alla fine del celebre racconto, quando è ormai scoppiato il dileggio popolare per la sua dabbenaggine, il re continua a camminare in mezzo alla folla, impavido e nudo: il tentativo di screditarlo dei falsi sarti beffandolo ha permesso al sovrano di compiere un imprevedibile salto evolutivo trovando il coraggio di rivelare agli occhi del mondo la propria nudità. L’inganno altrui non lo abbatte ma anzi è l’occasione per liberarsi dal proprio autoinganno, la vanità del ruolo che lo aveva sempre paralizzato. Questo è il mirabile potere della danza di cui Orietta è testimone con la sua lunga attività professionale: per conoscere sé stessi, per giungere alla nostra più intima nudità, non ci si può mantenere statici e immutabili ma neppure essere in stato di permanente belligeranza col mondo. La danza aiuta a ricomporre armonicamente ogni diversità e conflitto, come pure ad integrare e risolvere il disagio e il malessere della malattia: per sua stessa natura essa è l’emblematico simbolo di riconciliazione degli opposti. La danza è però anche e soprattutto una pratica attiva, un’esperienza trasformativa del corpo e dell’anima per ritrovare l’accordo perduto fra le parti scomposte del nostro Sé profondo e capace di ristabilire un nuovo equilibrio fra sé e gli altri. Da danzatrice di formazione classica, abbagliata al suo esordio dalla magnifica leggerezza ed eleganza dei ballerini più famosi, l’autrice penetra progressivamente in altri universi espressivi, scoprendone ulteriori forze catalizzatrici di rinnovamento. Per accostarsi ancor di più alla diversità e alla fragili10
tà fisica, diventerà danzaterapeuta fondando il suo metodo di formazione Danzarima arricchito e reso unico da una componente fondamentale, la percussione ritmica di Gianni Dall’Aglio, il compagno della sua vita. Il racconto della sua storia della danza e della danzaterapia trasmette immutate la passione e l’entusiasmo con cui l’autrice trae schegge scintillanti dall’arcobaleno fra terra e cielo offerto al lettore come immateriale metafora della vita.
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