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MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
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allarme per la siccità
Emergenza incendi nei territori di Vaia «Il rischio non è mai stato così elevato» L’assessore Bottacin: «Massima allerta, 150 siti a rischio, vietati fuochi all’aperto e occhi aperti soprattutto nei cantieri» Francesco Dal Mas BELLUNO. La siccità trasforma i 150 siti degli schianti della tempesta Vaia in potenziali “bombe”. Basta un mozzicone di sigaretta, nelle condizioni date, per farli esplodere. Certo, non tutti si trovano a portata di maleducati che lanciano le cicche dal finestrino dell’auto. Ma altri pericoli sono portati all’interno dei boschi da chi li sta lavorando; una scintilla dai macchinari e via con le fiamme, grazie anche al vento che continua a soffiare. «La Regione è nella massima allerta», fa sapere il capo della Protezione civile, l’assessore Gianpaolo Bottacin. «Abbiamo mille uomini a disposizione, mille volontari pronti ad intervenire in ogni momento». E gli incendiari stiano attenti. La stessa Protezione civile ha attivato dei servizi di monitoraggio a supporto delle forze dell’ordine. Non è escluso che, se la situazione dovesse persistere, nelle località più pericolose vengano attivate delle telecamere per il monitoraggio della situazione. «Sono attività che sfuggono ai più, ma che noi abbiamo considerato perché dopo Vaia il territorio è cambiato e il rischio
pure. Ma non abbiamo lasciato nulla al caso e vanno ringraziati tutti coloro che da Vaia stanno lavorando in silenzio per la sicurezza di tutti», dice Bottacin. Che aggiunge, come avvertenza ma anche come monito: «Ovviamente chi accende fuochi in questo periodo sappia che è vietato e che potrebbe risponderne penalmente». Nei 150 siti di Vaia potrebbe trovarsi a terra ancora un milione e mezzo di metri cubi di legname, destinato a essere in gran parte rimos-
«Dopo la tempesta il territorio è cambiato Ci sono mille volontari pronti a intervenire» so. Ma quello che resta, per l’inacessibilità del sito, continuerà a rappresentare un rischio per anni. Dal 2000 la competenza sulla lotta agli incendi boschivi è stata trasferita alle Regioni con la legge 353. Pertanto da allora il Veneto si è strutturato e gestisce la competenza attraverso la Protezione Civile e i Servizi Forestali. I mille volontari, adeguatamente addestrati e quindi professionali, intervengono a terra coadiuvati
L’elicottero impegnato nei giorni scorsi per lo spegnimento dell’incendio di Presenaio
dagli elicotteri della Regione. Dopo l’emergenza Vaia, oltre alla gestione “ordinaria” della lotta agli incendi, ci si è trovati a gestire la pericolosità delle cataste di legna a terra. «Combattere un incendio boschivo di alberi schiantati è infatti molto più complesso che nel caso di alberi in piedi. Intanto l’incendio è di più facile in-
nesco per la quantità di legna secca a terra. Inoltre il fuoco viaggia a velocità maggiore e l’accesso all’area per gli operatori a terra è complicato dalla presenza degli ostacoli. Infine l’acqua di spegnimento fatica maggiormente a raggiungere le aree sotto i tronchi schiantati. Soprattutto per l’acqua lanciata dagli elicot-
teri». Proprio per questo è stata portata in giunta regionale una delibera che pianifica le modalità di intervento in questi siti. E per la definizione delle procedure si è anche attinto alle pratiche utilizzate in Canada e negli Usa. Nel mese di gennaio ci sono stati ben 26 giorni di bel
tempo. «Un mese siccitoso come non se ne vedevano da circa 40 anni», ricorda Bottacin, spulciando i dati dell’Arpav. Le precipitazioni del mese si sono fermate a quota 10 millimetri, quindi quasi zero. La Regione ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi per tutti i territori comunali a rischio delle province di Verona e Vicenza. Belluno è fuori, ma Bottacin mette in conto che, se non dovesse arrivare pioggia e neve, analogo provvedimento scatterà anche per il Bellunese. Preoccupa, infatti, quanto è accaduto proprio nei territorio colpiti da Vaia, sul Col Melon, sopra Pedavena, e ad Auronzo. E prima ancora sul Col Curiè, a Presenaio di San Pietro. «In tutti questi casi è stata evidenziata la perizia dei nostri forestali e degli uomini della protezione civile, e degli alpini, oltre che dei vigili del fuoco», riconosce Bottacin. «Ad Auronzo, ad esempio, in poche decine di minuti hanno circoscritto l’area di incendio e spento il focolaio principale che avrebbe potuto aggredire la montagna fino a 2 mila metri Adesso si procede con le azioni di bonifica». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
l’effetto sul mondo dell’occhiale
«Il Coronavirus riporterà la produzione in Italia» Per De Vecchi di Rédélé «tante aziende dovranno tornare al vero Made in Italy» De Rigo e Marcolin alla Mido con grande entusiasmo
Stefano Vietina BELLUNO. «Guardiamo anche
al lato positivo della questione: il Coronavirus può essere l’occasione per riportare nel nostro Paese la lavorazione di milioni di pezzi di occhiali che fino ad oggi venivano prodotti in Cina». Alessandro De Vecchi, amministratore delegato dell’azienda bellunese Rédélé, sposta l’attenzione dal problema alle opportunità. «Che è quello che dovrebbe fare sempre un imprenditore. È innegabile che il Coronavirus creerà un grosso problema a chi produce oc-
chiali in Cina, perché a breve, a causa del blocco delle lavorazioni in molte aziende di quel Paese, non avrà nei propri magazzini la merce che aveva previsto di vendere agli ottici e che probabilmente avrà già pagato, visto che i cinesi chiedono pagamenti anticipati sulla fornitura. Un grosso problema, senza dubbio, ma anche l’occasione per decidere di riportare il lavoro in Italia, ridando possibilità di occupazione a chi rischia di perderla. E ridando fiato al vero made in Italy, ovvero quello prodotto completamente in Italia, che ovviamente poi ha un costo maggiore per l’utente finale. Ma è giusto così, la qualità (sempre più richiesta in tutto il mondo) si paga». A pochi giorni dall’edizione numero 50 della Mido, la più importante manifestazio-
ne internazionale dedicata all’occhiale, in calendario dal 29 febbraio al 2 marzo prossimi a Rho Fiera Milano, il presidente di Mido, Giovanni Vitaloni, ha annunciato, a causa del Coronavirus, la chiusura dell’area “FAiR East” (padiglione 7), che tradizionalmente ospita gli espositori asiatici. Intanto gli imprenditori si interrogano sull’impatto che il Coronavirus potrà avere non solo su questa manifestazione, ma anche su tutto il settore. «Le informazioni su quanto sta avvenendo in Cina», sottolinea Barbara De Rigo, direttore marketing House Brands e Corporate Communication di De Rigo Vision, «sono frammentarie e incomplete. Si sa che alcune aziende locali, a causa dell’epidemia, hanno ritardato la riapertura dopo il Capodan-
Alessandro De Vecchi
Massimo Renon
no cinese; è ancora difficile capire cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi, ma è certo che ci saranno delle ripercussioni a livello di sistema». E su Mido? «Speriamo che il virus della paura non sia così forte da bloccare i visitatori; sarebbe un effetto del tutto ingiustificato. Noi partecipiamo con il solito impegno e con tante novità: la collaborazione, ad esempio, fra la nostra Lozza e Fila; inoltre avremo anche come ospite, per il nostro brand Sting, il vincitore delle nuove proposte al Festival di Sanremo, Leo Gassmann». E veniamo a un’altra azienda big come Marcolin. «A oggi», risponde l’ad Massimo Renon, «l’impatto sul fatturato è legato solo al rallentamento delle vendite nell’area di Cina, HK e Corea. Stiamo inoltre valutando l’entità
dei ritardi produttivi di occhiali finiti e componentistica legati alla ridotta operatività di alcuni nostri partner. Aspettiamo le prossime settimane per avere una stima precisa». «Alla Mido», prosegue, «saremo presenti con uno stand rinnovato e con una maggiore superficie espositiva. Nessun cliente o distributore ha annullato la sua presenza ad eccezione dei mercati asiatici. Presenteremo tutte le nuove collezioni con il debutto di adidas Badge of Sport, adidas Originals, Bmw e Max&Co. Il Coronavirus? Ci sarà sicuramente un impatto sulle presenze e sull’afflusso di visitatori, ma tutti i player più importanti saranno presenti e garantiranno continuità di business e la consueta immagine dell’evento Mido». —
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MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI
CORTINA
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verso i giochi 2026
Il cda s’insedia il 24 Ieri primo incontro tra i consiglieri della Fondazione Il presidente del Coni Malagò coglie l’occasione per ribadire «Per il momento non c’è ragione per cambiare il logo» Francesco Dal Mas CORTINA. Dopo la Legge Olimpica, licenziata dal Consiglio dei ministri, ecco il primo incontro informale dei consiglieri di amministrazione della Fondazione Milano-Cortina. Si è svolto ieri al Pirellone, nel capoluogo lombardo, ma per le prime decisioni operative bisognerà aspettare la seduta del cda che si terrà lunedì prossimo. I lavori sono stati aperti, alla presenza dei 22 consiglieri, da una relazione del presidente Giovanni Malagò, che ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato l’Italia a conquistare l’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici 2026. Successivamente ha preso la parola il ceo Vincenzo Novari, alla sua prima uscita formale, che ha illustrato la sua visione del progetto e l’approccio innovativo che vorrà dare alla struttura organizzativa. «Mi sono presentato agli
L’AD NOVARI SI PRESENTA: «QUANDO ENTRERÒ IN CARICA SPIEGHERÒ IL MIO PROGRAMMA»
Il capo dello sport ha aperto i lavori parlando della legge olimpica e dei provvedimenti corollario
accordo con la fondazione cortina 2021
La veneta Cattelan sarà l’official provider per la ristorazione CORTINA. Si chiama Cortina 2021 l’ultimo traguardo di Cattel, l’azienda veneta leader nella fornitura di prodotti alimentari. Una vetta non solo geografica, ma anche emozionale, sensoriale, professionale. Cattel sarà, infatti, lo sponsor ufficiale dei Mondiali e diventerà l’official provider del food dell’intera manifestazione. La Fondazione Cortina 2021, come Cattel, risponderà agli standard di risparmio energetico, di uso efficiente delle risorse, di gestione oculata dei rifiuti, di scelta ponderata dei fornitori. «Un’occasione unica», spiega il presidente dell’azienda, Gianfranco Cattel, «sotto tanti punti di vista. Primo fra tutti, l’affermazione delle nostre competenze terri-
Gianfranco Cattel
toriali e della qualità. Fiore all’occhiello della nostra offerta, che comprende circa 6400 prodotti, è la certificazione di provenienza. Questa consente a Cattel di selezionare le specialità dei piccoli produttori e di fornire agli atleti e agli ospiti le migliori etichette in ogni categoria: carni, salumi, for-
altri consiglieri», dirà poi Novari. «La mia nomina verrà ratificato in occasione del primo cda lunedì 24. Non trovo quindi corretto pronunciarmi sull’oggetto della mia attività fino a quella occasione». Malago ha confermato che è arrivato il via libera della Prefettura di Milano al riconoscimento giuridico della Fondazione. La riunione di ieri, come ha spiegato Malagò a margine dei lavori, ha avuto carattere informale perché «dovevamo aspettare il riconoscimento della prefettura e quindi i tempi tecnici. Oggi era indispensabile incontrarci e conoscerci. Sono state date delle indicazioni di massima, sulla calendarizzazione del cda e sui ruoli». Il presidente del Coni, intanto, ha confermato che il logo delle Olimpiadi 2026 può anche rimanere quello della candidatura. «Fino a quando Novari non tirerà fuori qualche idea sul nuovo logo, vale quello della candidatura», ha precisato Malagò.
maggi, vini, freschi, dolci e quanto altro. Non di minore rilevanza, Cortina 2021 sarà per Cattel un desiderato banco di prova per mettere in luce la sua rodata organizzazione distributiva che la porta a consegnare in media al giorno circa 18.600 colli di merce a 1.200 diversi clienti. E, ancora, la presenza di Cattel a Cortina 2021 conferma la sua vicinanza nei confronti dello sport e quanto ha a che fare con il sano agonismo, con la costante preparazione, con il risultato raggiunto con volontà e tenacia: da anni il marchio è legato all’Udinese calcio, al Benetton rugby, alla Bocciofila Monastier e ad altre realtà, minori per notorietà, ma non per spirito di squadra. A Cortina 2021 Cattel indosserà lo stesso abito usato e nei suoi 90 anni di storia familiare: quello dell’affidabilità, della puntualità e della professionalità». Con questo atteggiamento, Cattel si affaccerà anche al primo appuntamento con i grandi dello sci: le finali di Coppa del mondo di marzo. — A.S.
Non cambia almeno per il momento il logo delle Olimpiadi di Milano Cortina
Il presidente Malagò ha anche parlato dei mondiali di biathlon in corso ad Anterselva, luogo in cui si svolgeranno le Olimpiadi del 2026, come pure di Cortina. «Una scelta vincente perché in questi giorni tutti dicono che non c’è di meglio e lo stesso posso dire per Cortina, Bormio e altro». La Fondazione, come si sa, è senza scopo di lucro, ed è «costituita dal Coni, dal Cip, dalla Regione Lombardia, dalla Regione Veneto, dal Comune di Milano e dal Comune di Cortina che assume le funzio-
ni di Comitato organizzatore». Poi, ci sono anche il Consiglio olimpico congiunto e la Società Infrastrutture Milano-Cortina 2020-2026 Spa. La “squadra” – è stato detto ieri – ha lavorato sinora in piena sintonia: Malagò, Pancalli, Sala, Ghedina, Zaia e Fontana con i rispettivi staff hanno condiviso idee e progetti. Il governo sta facendo la sua parte. Quindi si parte in sicurezza. E a proposito dell’eventuale nomina di un commissario al vertice dell’agenzia olimpica che, sotto forma di S.p.a.,
cortina/livinallongo/colle
L’istituto Cesa de Jan cerca un collaboratore a tempo pieno o parziale CORTINA. L’Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan” intende assumere a far data del 4 maggio 2020 un collaboratore/collaboratrice a tempo pieno (40 ore/settimana) o parziale per la durata di un anno (12 mesi) con l’opportunità di successiva trasformazione a tempo indeterminato. La sede lavorativa sarà a Colle Santa Lucia, nella sede della Cesa de Jan, non escludendo il dislocamento in determinati orari o periodi in eventuali altre sedi decentrate nei territori di competenza, ovvero Livinallongo del Col di Lana e Cortina d’Ampezzo. Il collaboratore/collaboratrice sarà assunto secondo quanto previsto dal contratto collettivo na-
La sede del “Cesa de Jan”
zionale di lavoro del settore commercio e gli sarà attribuito il III livello. Tra i requisiti richiesti vi è la buona o ottima conoscenza della lingua ladina scritta e parlata, con preferenza per le varianti collese, fodoma e ampezzana; la buona conoscenza del territorio, della
svolgerà il ruolo stazione appaltante per le opere dei Giochi olimpici invernali del 2026, Malagò ha precisato che valuterà il Governo. «Noi siamo il comitato organizzatore. È una fondazione di diritto privato con fondi molto importanti del Cio», ha detto. «L’altra, invece, è un’agenzia pubblica, sulla quale io non ho responsabilità, delega o competenza. Stanno facendo le valutazioni governative per capire se questa sarà una figura di amministratore o di commissario, un unico soggetto o no». —
storia e della cultura delle comunità ladine di Col, Fodom e Anpezo e delle aree limitrofe; il diploma di istruzione superiore o diploma di laurea. La selezione, suddivisa in due fasi, verrà effettuata da una apposita commissione istituita con delibera del Consiglio di amministrazione. La prima fase prevede la valutazione dei curricula, la seconda un colloquio orale e ed una priva scritta contenente alcune domande aperte riguardanti specifici aspetti socio-culturali delle comunità ladine di Col, Fodom e Anpezo e delle aree limitrofe. Le domande di candidatura (il modulo è scaricabile dal sito del Comune di Cortina), corredate di curriculum vitae, dovranno pervenire all’Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan” entro mercoledì 11 marzo, esclusivamente via posta elettronica all’indirizzo e-mail: direttore@istitutoladino. org. — Alessandra Segafreddo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Martedì 18 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
La politica, le decisioni ELEZIONI COMUNALI MESTRE Domenica sera era quasi fatta, a parte le solite necessarie limature senza le quali il centrosinistra non si guarda allo specchio. Ieri è saltato tutto. Se il rettore Michele Bugliesi è stato impallinato dall’ala sinistra dell’ampia galassia che sempre meno riesce a chiamarsi coalizione, sulla mancata discesa in campo dell’ imprenditrice Gabriella Chiellino si sta ancora indagando per capire da dove sia partito il colpo. Di ufficiale c’è solo una nota stringata con la quale l’interessata si ritira ancora prima di mettersi a correre, quando però sembrava aver già messo le scarpette ai piedi: «Ringrazio tutti gli esponenti della coalizione di centro sinistra che mi hanno espresso il loro sostegno e i tanti che mi hanno manifestato la loro stima, ma, dopo una approfondita riflessione sono giunta, per motivi strettamente personali, alla decisione di non poter assumere l’impegno che mi viene richiesto».
IL MISTERO NELLA NOTTE Di sicuro c’è che domenica sera la prima laureata d’Italia in Scienze ambientali aveva parlato con tutte le forze del centro e della sinistra, partiti e civiche, e che la maggior parte di queste si stava orientando a sostenerla. Ieri sera, dopo il tavolo convocato per la decisione, il Pd aveva già programmato la direzione del partito per ufficializzare la cosa anche al suo interno; stessa iniziativa aveva preso la sinistra de “Il nostro impegno per la città” (Articolo 1, Verdi, Possibile, Sinistra italiana e Rifondazione). Nei vari confronti avuti in questi giorni la Chiellino aveva addirittura annunciato che, pur non ravvedendo particolari conflitti d’interesse, sarebbe uscita dalla guida della sua azienda, la eAmbiente srl, che ha fondato nel 2001. Una società di ingegneria e consulenze ambientali con sede al Vega, partita come startup e oggi, con una cinquantina di dipendenti, realtà affermata in tutta Italia. Giusto domenica sera, inoltre, aveva ricevuto un forte incoraggiamento da Arturo Lorenzoni, il vicesindaco di Padova e professore di Economia dell’ Energia all’Università di Padova, candidato del centrosinistra contro Luca Zaia alle regionali: le aveva detto che avrebbero potuto fare un pezzo di strada insieme. E a tutti i responsabili di partiti e movimenti domenica sera Gabriella Chiellino era apparsa carica, pronta a combattere, determinata. Parlava del valore del movimento delle sardine e dell’importanza di coinvolgerle. Cos’è successo, dunque, domenica notte di così importante da
MARCIA INDIETRO L’imprenditrice coneglianese Gabriella Chiellino ha ritirato la sua disponibilità alla corsa per Ca’ Farsetti
Anche Chiellino si ritira Centrosinistra in stallo L’imprenditrice rinuncia alla candidatura per Ca’ Farsetti contro Brugnaro Un’altra defezione dopo il rettore Bugliesi. «Motivi strettamente personali» `
farle cambiare idea? «Motivi strettamente personali», che è come il «no comment» col quale più o meno tutti i portavoce della galassia di centro sinistra hanno risposto ieri, colpiti da questo repentino dietro front. Il tavolo si è aperto alle 17:30 e chiuso poco dopo con la presa d’atto che manca ancora il candidato, o la candidata, e la decisione di prendersi 48 ore di tempo per riflettere prima di tornare a trovarsi e decidere cosa imbastire. Per le primarie, chieste dalla sinistra ma non volute da parte del Pd e dai mode-
rati di Ugo Bergamo & c., tecnicamente ci sarebbe ancora tempo ma obiettivamente comincia ad essere davvero poco.
LE PROSPETTIVE Per il candidato, nel cilindro ci sono i nomi che già circolavano, come Monica Sambo ma è del Pd e difficilmente gli altri della coalizione la accetteranno, o Gianfranco Bettin che, però, ha ripetuto più volte che non intende farlo perché non ci sono le condizioni. Il rischio, molto forte, è che il centrosinistra corra con più di un candidato, due o addirittura tre regalando quindi a Brugnaro la vittoria al primo turno, senza neanche combattere. Con la Chiellino il centrosinistra unito contava di poterci provare, costringendo il sindaco al ballottaggio, a quel punto, con tutte le incognite del caso. Elisio Trevisan
L’ANNUNCIO PIOMBA SUL TAVOLO DELLA COALIZIONE CHE DOVEVA RATIFICARE LA CANDIDATURA
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La delusione di chi la considerava ormai “blindata” IL RETROSCENA MESTRE «È stata una doccia fredda - ha commentato Gianluca Trabucco, uno dei coordinatori della sinistra che si riconosce ne “Il nostro impegno per la città” (Articolo 1, Verdi, Possibile, Sinistra italiana e Rifondazione) -: ieri pomeriggio al tavolo di tutte le forze del centrosinistra dovevamo trovarci per mettere il timbro di fatto sulla candidatura di Gabriella Chiellino, perché negli incontri di questi giorni aveva ottenuto il risultato che tutti volevamo, mettere assieme un fronte più ampio possibile per provarci davvero contro Brugnaro». Non ci era riuscito nemmeno il rettore Michele Bugliesi che, proposto dal Pd e appoggiato dai moderati di Ugo Bergamo, Più Euro-
pa, Italia in Comune e Italia Viva, era stato fermato sulla trincea della sinistra. E anche per questo la carta Chiellino - imprenditrice che vende progetti invece di lavoro, esperta di ambiente anche se contestata da parte degli ambientalisti, cattolica e legata al mondo cattolico, aperta ai movimenti più nuovi come quello delle sardine - era vista come un mezzo miracolo: era riuscita, infatti, a mettere assieme quasi tutti, a parte il Gruppo XXV Aprile che l’accusava di conflitti d’interesse e si era tirato fuori già nei giorni scorsi, e “Un’altra città possibile” che domenica sera aveva ancora perplessità. Il centrosinistra, insomma, aveva accarezzato l’idea di poter dare agli elettori un’alternativa a Luigi Brugnaro, e aveva anche fatto due conti: con una coalizione
davvero unita, che lavora per lo stesso candidato, il 27 o 28% del Pd si può unire al 7 o 8% di verdi e sinistra, al 3 o 4% di Bergamo, più o meno a un altro 10% tra moderati e civiche. Vedevano, insomma, il traguardo del ballottaggio, dopodiché al secondo turno potrebbero essere della partita anche i 5 Stelle e non solo. Se all’ultimo momento non si deciderà di fare le primarie e se entro qualche giorno non si trove-
GIANLUCA TRABUCCO: «E’ STATA UNA VERA DOCCIA FREDDA» E ORA C’E’ IL RISCHIO CHE RIPARTA IL GIOCO DEI VETI INCROCIATI
RAMMARICO Gianluca Trabucco, presidente della Municipalità di Chirignago
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rà un altro candidato che metta assieme tutti com’era riuscita a fare la Chiellino (pur con tutti i distinguo e le incertezze che ancora regnavano soprattutto sui temi di Porto Marghera, delle grandi navi, della tutela della laguna), con due o addirittura più candidati delle opposizioni all’attuale sindaco, la sconfitta è più che certa e senza neanche l’onore delle armi. Il rischio, infatti, è che riparta il gioco dei veti incrociati, non solo tra le varie forze ma addirittura dentro allo stesso Pd nel quale i renziani si sono dimostrati piuttosto freddi nei confronti della Chiellino, o l’ex Dem Giorgio Calenda, fondatore di Azione, era giunto a Mestre plaudendo a Brugnaro civico mentre aveva di fianco Michele Bugliesi ancora candidato in pectore. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
III
Primo Piano
LEGGE SPECIALE VENEZIA A Roma per spiegare i motivi per cui Venezia merita una nuova Legge Speciale e una dotazione di fondi sufficiente a garantirle una manutenzione adeguata senza dover scivolare nell’emergenza. Domani il sindaco Luigi Brugnaro sarà in audizione alla Commissione ambiente della Camera per spiegare e convincere i parlamentari sulla necessità che la disciplina legislativa sulla città venga aggiornata. e che nel frattempo almeno si proceda a rifinanziare la legge esistente che, dopo il 2004 (inizio della costruzione del Mose) ha avuto solo le briciole delle enormi somme destinate alla grande opera.
Martedì 18 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Brugnaro presenta il conto: «Servono 150 milioni l’anno» Domani l’audizione in Commissione ambiente `«Servono per le manutenzioni, per scavare i rii della Camera sulla nuova Legge speciale in secco, rete antincendio e finalmente la fognatura» `
palazzetto costa più di 120 milioni. Io ne ho girati tanti e nessuno ha un palazzetto privato. Per cui sto cominciando a chiedermi se ne vale la pena. Ci vuole tanta pazienza. Io non ho fretta, non la vedo una cosa facile, fin qui c’è l’invidia. Vado alle elezioni e se il trust presenterà il progetto io lo porterò in Consiglio con parere positivo perché ritengo che questa città se lo meriti. Lo stesso vale per lo stadio. Ma io vivo tranquillo anche qui, dove il trust ha speso 3 milioni per mettere a posto una struttura del Comune».
150 MILIONI «Ci servono 150 milioni l’anno ha ribadito l’altro giorno Brugnaro - con quei soldi possiamo scavare i canali a secco, prosciugandoli e rimettendo in sesto le rive e consentendo ai privati con i finanziamenti di mettere a posto le fondamenta delle loro case. E poi, posare finalmente le fognature, che la città non ha mai avuto e un poco alla volta collegarla al depuratore di Fusina». I 150 milioni, cifra ribadita una settimana fa anche di fronte al leader della Lega Matteo Salvini, non sono un numero buttato là per caso. Prima del 2004 il gettito era mediamente di 143 milioni di euro l’anno, che consentiva di erogare i contributi per la manutenzione degli immobili privati e anche per l’acquisto della prima casa, di cui hanno usufruito nel tempo centinaia di veneziani. Poi le risorse sono state decimate (nel vero senso della parola) fino ad essere
IL DISEGNO INCARDINATO È DEL DEPUTATO DEM NICOLA PELLICANI MA OGGI BRUNETTA PRESENTA IL SUO
DDL CONCORRENTE
MANUTENZIONE URBANA Sopra, lo scavo dei rii: uno degli interventi messi in preventivo dal sindaco Luigi Brugnaro (nel tondo) nella richiesta di 150 milioni dallo Stato azzerate. Negli ultimi anni c’è stato qualche rateo, ma rispetto al fabbisogno reale sono briciole.
FOGNATURE E ANTINCENDIO «Solo in questo modo possiamo avere una visione strategica di lungo periodo - aveva anche detto - che ci consenta di finire di realizzare l’impianto antincendio della città, l’innalzamento delle rive an-
che con un sistema di sbarramento generale per impedire l’allagamento delle zone più basse, poi saremo in grado di ricominciare a mettere a disposizione dei cittadini veneziani una parte della somma per permettere loro di ristrutturare quelle abitazioni, ovviamente non destinate ad attività ricettiva. All’Unesco sono 3 anni che raccontiamo queste cose e
sembra che abbiano compreso la nostra fatica. Pretendiamo poi che il canale dei Petroli torni alla profondità di legge (11.5 - 12 metri) perché il Porto non perda traffico. In questo campo siamo disponibili a qualsiasi soluzione seria in cui devono vincere tutti».
PALASPORT AI PILI Ieri, poi, commentando lo scudetto della Reyer, Brugnaro ha ri-
cordato che “il lavoro e la fatica vincono sempre e questa città è stata per troppi anni abituata a perdere». Il sindaco è tornato a bomba anche sulla questione dei Pili (terreno da lui acquistato una decina di anni fa e ora conferito ad un trust di diritto newyorchese) sul progetto di nuovo palazzetto dello sport di cui caldeggia la realizzazione: «Non dico più niente. Un
Il calendario sul disegno di Legge speciale di cui è relatore il deputato dem Nicola Pellicani è serrato e, dopo l’audizione del sindaco, martedì 25 sarà sentito il Primo procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin e la settimana dopo ci sarà il presidente della Regione Luca Zaia, che in questo periodo sta andando d’amore e d’accordo con Brugnaro. Oggi, intanto a Roma, un altro disegno per la riforma della Legge speciale sarà presentato a Montecitorio da Renato Brunetta, deputato veneziano di Forza Italia e responsabile economico del partito. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL SINDACO SUI PILI: «SE IL TRUST PRESENTA IL PROGETTO LO PORTERÒ IN CONSIGLIO»
PANORAMICA La parte del complesso interessata dal recupero e, sopra, il blocco centrale come è oggi
PIAZZALE ROMA VENEZIA A breve cominceranno i lavori per la realizzazione del secondo lotto della Cittadella della giustizia a Piazzale Roma che ospiterà il Tribunale civile e il resto della Corte d’appello civile e la Corte d’appello penale. Il Comune ha aggiudicato in questi giorni l’appalto da 15 milioni 246 mila euro e rotti al raggruppamento temporaneo di imprese formato da Clea Sc, Secis Srl, Rossi Renzo Costruzioni Srl, Ma.Fra. Gestioni Srl e So.Ge.Di Co Srl. Ricorsi permettendo, il cantiere dovrebbe essere consegnato in poco tempo e i lavori potranno cominciare. Sono previsti, da capitolato, 730 giorni per il completamento. Il progetto definitivo in gara prevedeva una spesa di 14 milioni e 738 mi-
Giustizia, possono partire i lavori per la Corte d’Appello alla Cittadella la euro, finanziati dal ministero della Giustizia e per la maggior parte con i fondi del Bando Periferie. Quando si trasferiranno Tribunale civile e Appello anche 200 persone circa lasceranno le sedi di Rialto. Il complesso è formato da quattro grandi edifici che sono situati alla sinistra dell’attuale piazzale di Procura e Tribunale. Edifici attualmente in rovina che dovranno essere recuperati (la Manifattura Tabacchi è un esempio di archeologia industriale) e destinati ad uffici ed aule. In particolare, sugli 8mila
IL PROGETTO È previsto il recupero di una vasta porzione dell’ex Manifattura Tabacchi, che consentirà di accentrare gli uffici, le cancellerie e le aule in un’unica sede
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metri quadrati a disposizione, troveranno posto le aule di udienza (810 metri quadrati), gli uffici dei magistrati (1.613 mq), l’archivio (895 mq), la cancelleria contenzioso civile (1077 mq), la cancelleria delle esecuzioni (505 mq), la cancelleria del lavoro (287 mq), la cancelleria fallimentare (339 mq), la volontaria giurisdizione e gli avvocati (489 mq), servizi amministrativi e di supporto (587 mq), l’archivio penale (895 mq), una caffetteria (158 mq) e altri servizi (1318 mq, per lo più corridoi). In particolare, le aule di udienza (primo piano) e gli archivi (pianterreno) si
troveranno nell’edificio a fianco del blocco di entrata da piazzale Roma. Le cancellerie saranno invece nel blocco centrale. Gli uffici dei magistrati occuperanno il secondo piano. Il progetto ha avuto un iter travagliato, in quanto il secondo lotto (che si credeva non avrebbe mai visto la luce) era stato rispolverato in fretta con il bando periferie, al quale il Comune aveva partecipato con quest’unica idea. I tecnici erano stati messi al lavoro e in tempo di record il definitivo era stato predisposto prima del termine fissato dal Governo. Poi c’era stato il rischio di un rinvio sine die per la mancanza di fondi e infine tra il 2018 e il 2019 la situazione si è definitivamente sbloccata e il Comune ha potuto procedere al bando di gara per l’appalto. M.F. © RIPRODUZIONE RISERVATA
II
Primo Piano
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Svolta a Palazzo Moroni LO SCENARIO PADOVA Domenica 24 maggio. La data più probabile per le elezioni regionali è segnata in rosso (anzi, in arancione) sul calendario di Arturo Lorenzoni. Ora che la candidatura a governatore è ufficiale, sono iniziate sottotraccia le manovre legate alla sua successione. Le opposizioni lo incalzano e lo invitano ad uscire di scena, ma le dimissioni del vicesindaco non risultano affatto imminenti. Il professore starebbe pensando di lasciare il proprio ufficio verso la fine marzo. Considerando che Pasqua cade il 12 aprile, è molto difficile ipotizzare che Lorenzoni mangi la colomba a Palazzo Moroni. La sua volontà è quella di portare a termine gli appuntamenti in programma (l’agenda è colma di incontri fino a marzo inoltrato) per poi annunciare la volontà di dedicarsi interamente alla campagna elettorale regionale. Il ruolo di sfidante di Zaia è infatti decisamente impegnativo e Lorenzoni sarà chiamato a girare il Veneto per conquistare un’ampia fetta di elettorato che va dal mondo della sinistra all’area centrista e cattolica.
LE DELEGHE Nei mesi scorsi il sindaco aveva spedito un preciso diktat: «Chi correrà per le regionali dovrà dimettersi perché nella mia squadra c’è bisogno di gente concentrata al cento per cento sulla città». Ma Lorenzoni spiegherà a Giordani la propria decisione. «Non resto affatto incollato ad una poltrona - è la riflessione che fa da giorni il vicesindaco con i suoi fedelissimi - ma i due ruoli non sono incompatibili e non c’è alcuna fretta di dimettersi. Gestirò una fase di transizione e mi farò garante di un accordo elettorale che aveva dato al nostro movimento civico delle deleghe molto pesanti». Intanto, chiusa la partita del regolamento edilizio, continuerà a la-
Il piano di Lorenzoni: lasciare a fine marzo L‘agenda del vicesindaco è ancora piena di appuntamenti, lui non ha fretta di dimettersi e vuol garantire sul sostituto. Giovedì l’assemblea di Coalizione vorare sul tram e su altri progetti legati alla mobilità sostenibile. Quando Lorenzoni si dimetterà da Palazzo Moroni le deleghe ad urbanistica e mobilità potrebbero passare nelle mani del sindaco per poi essere affidate ad un nuovo assessore solo tra aprile e maggio. Il Pd non si sbilancia e il sindaco nemmeno («Io non parlo delle elezioni regionali, anche perché vi assicuro che non mi candido» ha detto sorridendo nei giorni scorsi). Eppure il toto-nomi impazza.
ta. «Sarà un percorso collettivo» assicurano da Coalizione. Per rivestire la carica di vicesindaco, intanto, tra i corridoi di Palazzo Moroni continua a circolare con insistenza il nome dell’assessore alle Risorse umane Francesca Benciolini (“Orizzonti”), gradita anche ad un’ampia fetta del Pd «per il proprio atteggiamento conciliante e diplomatico».
I DEMOCRATICI A marzo si conoscerà anche il destino di un fedelissimo di Giordani come l’assessore Andrea Micalizzi. Il titolare dei lavori pubblici potrebbe essere candidato consigliere regionale nelle file del Pd ma non ci sono affatto certezze e lui stesso rimane abbottonato: «Io - ripete a tutti - sto pensando alla città. In questi giorni molti cantieri si sono conclusi e altri si stanno avviando». Tra i democratici la partita è apertissima. Gabriele Pipia
L’ASSEMBLEA Giovedì alle 21 alla Fornace Carotta è in programma un’assemblea degli attivisti padovani di Coalizione Civica. All’ordine del giorno c’è solo la rivisitazione dello statuto del movimento arancione, ma potrebbe essere l’occasione giusta per iniziare a ragionare sulla figura da proporre per la giun-
DA PASQUA IN POI DOVRÁ DEDICARSI ALLA CAMPAGNA ELETTORALE DA CANDIDATO GOVERNATORE
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LA GIUNTA Lorenzoni darà le dimissioni, mentre regna ancora l’incertezza sul futuro di Micalizzi
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IN LIZZA PER LE REGIONALI ANCHE MICALIZZI, CHE PERÒ GLISSA: «STO PENSANDO SOLAMENTE AI NOSTRI LAVORI NEI CANTIERI»
VIII
SOTTO ACCUSA
Mestre
L’assessore regionale Gianpaolo Bottacin aveva parlato di un calo dell’inquinamento
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mestrecronaca@gazzettino.it
Smog, bonus già esaurito «E la Regione minimizza»
«A Fusina Veritas rispetti gli impegni» IL PROGETTO MESTRE A parole le assicura-
zioni sul nuovo impianto di Fusina per la produzione di Combustibile solido secondario (Css) ci sono: riguardano i limiti sui rifiuti che vi verranno conferiti che dovranno provenire dall’ambito di competenza di Veritas (l’area metropolitana più Mogliano), le tecnologie per abbattere le emissioni nell’atmosfera e le mitigazioni ambientali nell’area circostante il termovalorizzatore. Ma gli impegni ora devono essere messi nero su bianco: a dichiararlo è il presidente della municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, che ritorna sull’argomento con la richiesta a Veritas di confrontarsi con le proposte avanzate nei mesi scorsi negli incontri con i cittadini e i comitati che si sono mobilitati per saperne di più sul progetto.
Raggiunto il limite di 35 sforamenti Quartieri in movimento contro Bottacin `
AMBIENTE MESTRE Bonus esaurito. Sono già
finiti i 35 giorni all’anno in cui la legge consente che le polveri sottili vadano sopra i limiti. Ad appena un mese e mezzo dall’inizio del 2020, il bollino rosso si è infatti acceso in tre delle sei centraline dell’Arpav presenti in città: in via Tagliamento dove la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria di Pm10 è stato superato 38 volte, al parco Bissuola stazione di riferimento urbano e a Malcontenta con 35 ciascuna. Ennesima conferma di un inizio d’anno particolarmente critico per la qualità dell’aria che respiriamo, segnato soprattutto da un gennaio con l’allerta arancione praticamente continua, mentre quella rossa è stata scongiurata solo da coincidenze di calendario che hanno evitato il verificarsi dei 10 giorni consecutivi oltre il limite, per cui sarebbe scattata. A dire il vero vanno anche peggio le polveri sottilissime del Pm2,5, ancora più pericolose perché si annidano più in profondità nei polmoni, che in questo mese e mezzo hanno registrato valori sempre molto elevati, anche tre, quattro volte superiori sul limite dimezzato a 25 mi-
«I DATI CONFERMANO L’EMERGENZA AMBIENTALE VENEZIA È UNA DELLE CITTÀ PIÙ INQUINATE»
crogrammi per metro cubo. Una situazione non positiva, insomma, mentre i comitati e le associazioni ambientaliste contestano l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin e il direttore dell’Arpav, i quali giusto nei giorni scorsi avevano parlato di una diminuzione dell’inquinamento atmosferico negli ultimi anni in Veneto.
L’EMERGENZA «A Venezia, come a Padova e Vicenza, negli ultimi dieci anni il Pm10 ha superato il limite giornaliero per quasi il doppio dei giorni consentiti dalla legge» scrivono in una nota i “Quartieri in movimento” con l’invito a mettere in relazione l’intensità dei picchi di concentrazione del particolato e la loro durata con l’impatto sanitario, tanto più quando l’esposizione allo smog si protrae per diversi giorni di seguito. «L’Organizzazione mondiale della Sanità – sottolineano – ha stabilito che per ogni aumento di 10 microgrammi di polveri sottili aumenta del 10% l’incidenza di malattie tipiche come asma e bronchiti. Che l’inquinamento sia ancora un’emergenza ambientale e sanitaria in salita lo confermano i dati che pongono Venezia come una delle città più inquinate d’Italia, con relativa mortalità altrettanto in crescita, come in Veneto. Minimizzare la portata del rischio inquinamento da parte degli organi tecnici e amministrativi favorisce solamente il perdurare di inconsistenti misure anti-inquinamento che invece andrebbero sostituite da azioni strutturali sul sistema economico e produttivo». Alvise Sperandio © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE RICHIESTE PROTESTA Una manifestazione contro le modeste misure antismog adottate in città
Artigiani
Due bandi regionali per i giovani e l’ambiente MESTRE Due bandi per oltre 15 milioni di euro per frenare il calo delle imprese giovanili e incentivare il percorso di efficientamento energetico delle piccole e medie aziende. A tanto ammontano gli stanziamenti decisi dalla Regione per aiutare gli artigiani, ma per partecipare ai bandi, segnala la Confartigianato Metropolitana, occorre fare in fretta: la fase di compilazione della domanda per il bando giovani (2 milioni e 650 mila euro) sarà attiva già da lunedì prossimo, 24
febbraio, mentre per quella che riguarda l’efficientamento (oltre 13 milioni) i tempi sono più lunghi, visto che le richieste potranno essere presentate dal 15 aprile al 10 settembre. A poter usufruire del bando giovani saranno le imprese individuali i cui titolari, soci almeno al 60% o detentori almeno per due terzi del capitale sociale siano giovani di età compresa tra 18 e 35 anni, e i soldi potranno essere chiesti per sostenere le spese anche per macchinari, arredi nuovi, negozi mobili e mezzi di trasporto ad uso
aziendale. Il contributo regionale coprirà il 30% della spesa rendicontata. Riguardo il bando per la sostenibilità ambientale e le tecnologie per una maggior efficienza energetica, l’agevolazione a fondo perduto sarà al 30% della spesa sostenuta per progetti per contenimento dei consumi energetici nei processi produttivi, l’utilizzo di energia recuperata, gli impianti per energia da fonte rinnovabile o, tra gli altri, gli interventi di efficientamento energetico degli immobili produttivi. Il bando coprirà un massimo di spesa 150mila euro a fronte di un progetto dal costo pari o superiore ai 500mila euro.
Fronte del verde, associazioni mobilitate AMBIENTE MESTRE Venti questioni, molto
puntuali, portate all’attenzione del Comune con l’obiettivo di difendere e sviluppare il verde in città, la cui cura è ora in capo al Consorzio di cooperative “Gaetano Zorzetto”. Sono quelle individuate dal Forum del verde, che venerdì scorso si è autoconvocato per iniziativa di una ventina di associazioni e comitati nella sede di Amico Albero in via Col Moschin, con la partecipazione di una settantina di persone. Tra loro, però, nessuno dell’amministrazione comunale, mentre erano presenti i consiglieri Sara Visman dei Cinquestelle e Emanuele Rosteghin del Pd. Sono state richieste le “moti-
vazioni della strage degli alberi di Altobello”, così si legge nel verbale diffuso da Michele Boato, con riferimento a quelli abbattuti nell’area ex Italgas. Richiesti chiarimenti anche su quanto sta avvenendo in via del Tinto a Carpenedo dove “i lavori per la lottizzazione di una serie di villette sono iniziati senza l’autorizzazione paesaggistica (mai richiesta) e ignorando altri
DA ALTOBELLO A SAN GIULIANO I TEMI SOLLEVATI IN UN INCONTRO CONVOCATO DAL “FORUM”
VERDE La protesta ad Altobello
vincoli ambientali esistenti”. Un altro interrogativo è sul “perché non si renda pubblica tempestivamente per iscritto, l’intenzione di tagliare un albero specificandone i motivi e chi li certifica e quale siano i parametri per la stabilire se ci sia pericolosità”. Un quesito ha riguardato le modalità di spesa dei cinque milioni l’anno per la manutenzione del verde; uno se sia legale privatizzare porzioni di verde pubblico; un altro su cosa si intenda per “sicurezza” che spesso giustifica l’abbattimento degli alberi. Si è discusso del parco del Marzenego all’ex Umberto I, della tutela del Rio Cimetto messo a repentaglio dal collegamento tra la Castellana e la Miranese, del parco Bissuola dove “si stima che negli ultimi cinque
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anni siano stati abbattuti 120 alberi”, degli alberi salvati la scorsa estate in via Bissuola, della difesa delle piante di mimosa in via Cappuccina, del “disastro degli oltre 3 mila alberi alti 20-30 metri tagliati a Tessera, col consenso del Comune per allargare fino alla Triestina i già enormi parcheggi” a servizio dell’aeroporto. Quindi è emersa la questione del parco di San Giuliano, con le polemiche legate all’assegnazione degli spazi a una società privata per organizzare eventi e al mantenimento dei capannoni delle ditte di trasporto lungo il Canal Salso. Il Forum si è riaggiornato al 14 marzo, alle 17, nella stessa sede auspicando “la partecipazione di un delegato qualificato del Comune”. (a.spe.)
In una nota Bettin riassume le richieste della cittadinanza alla multiutility ambientale: trattamento dei rifiuti esclusivamente del bacino metropolitano più Mogliano, riduzione della biomassa che va ai forni, tetto di 170mila tonnellate all’anno per l’impianto di produzione di Css, tecnologie Bat ai camini per ridurre le emissioni, valutazione dell’impatto sulla salute e interventi di mitigazione ambientale per i danni prodotti dal progetto. «Tutti èpunti - spiega il presidente della municipalità - sui quali Veritas a parole si è detta disponibile a discutere, ma sui quali chiediamo garanzie ufficiali». Ossia impegni “nero su bianco” da parte della Regione e della Città Metropolitana per evitare che sull’impianto di Fusina vengano scaricati problemi ambientali di altre parti del Veneto. «Nei primi anni ’90 - prosegue Bettin - l’apertura dell’inceneritore di rifiuti solidi urbani da parte della Regione Veneto ha condizionato fortemente il modello di raccolta e smaltimento dei rifiuti, rallentando lo sviluppo della differenziata e del riciclo e inquinando pesantemente la nostra zona, fino a quando non è stato chiuso nel 2014. Non possiamo tornare indietro». Di qui la richiesta di subordinare l’iter autorizzativo per il nuovo impianto all’accoglimento dei punti citati. (a.fra.)
IL PRESIDENTE DELLA MUNICIPALITÀ DI MARGHERA: «SUBORDINARE LE AUTORIZZAZIONI ALL’ACCORDO»
VI
Treviso Economia
Martedì 18 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Unesco, prima riunione del cda. Ed è subito glifosate ` All’ordine del giorno dell’associazione, avvenuta pro- Borgoluce per il consorzio Docg, recenti polemiche sull’uso del gli-
i vincoli al diserbante e i ruoli dei membri IL DEBUTTO CONEGLIANO Sarà l’istituto Cerletti la sede operativa dell’Unesco. E lì oggi pomeriggio, nella sala degustazione della scuola enologica, si terrà la prima riunione ufficiale del consiglio di amministrazione dell’associazione chiamata a gestire l’ottavo sito Unesco del Veneto. È passato appena un mese dalla costituzione formale
prio al Cerletti il 22 gennaio. Pochi giorni fa i membri dell’associazione hanno ricevuto una lettera dalla presidente Marina Montedoro con un ordine del giorno di massima: “Convocazione degli organi statutari e avvio delle attività”.
LA COMPOSIZIONE Il consiglio di amministrazione del nuovo ente è formato, insieme a Montedoro, da Silvia Mion, imprenditrice digitale della fucina di H-Farm, dal sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet, dal sindaco di San Fior Bepi Maset, da Lodovico Giustiniani, ad di
e da Ivo Nardi, ad di Perlage per la Camera di commercio. Da alcuni giorni i componenti attendevano la chiamata: è importante ora definire i ruoli e iniziare ad affrontare molti nodi. Turismo e regolamentazione urbanistica le prime voci per iniziare compiutamente a gestire il nuovo sito Unesco del paesaggio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, ottavo del Veneto iscritto nella prestigiosa lista del Patrimonio mondiale dell’Umanità. Un tema importante riguarderà la linea da tenere su argomenti chiave per Unesco quali la sostenibilità anche alla luce delle
fosate, che pare poco siamo piaciute agli uffici di Parigi.
IL DIBATTITO La scorsa settimana, infatti, Confagricoltura aveva portato all’attenzione uno studio americano che ribadiva come l’uso del glifosate non avesse effetti cancerogeni. Da qui la proposta del presidente veneto Lodovico Giustiniani, rappresentante del consorzio della Docg in seno all’associazione Unesco, dopo il ribaltone interno che ha messo in minoranza Innocente Nardi, di riconsiderarne l’uso anche in viticoltura. Nel dibattito è intervenuto di-
PRESIDENTE Marina Montedoro
rettamente il governatore Luca Zaia che ha escluso qualsiasi passo indietro del consorzio del Prosecco Superiore su questo tema. Ed è probabile che questo pomeriggio i sindaci presenti in cda chiedano informazioni più concrete sui vincoli sia riguardo all’urbanistica sia riguardo ai regolamenti di polizia rurale. Tra le decisioni operative anche il discorso riguardante le sedi. Se Valdobbiadene, per definizione statutaria sarà la sede di rappresentanza, l’indirizzo è quello di tenere anche in futuro le riunioni operative all’istituto enologico di Conegliano. Elena Filini
LA MANIFESTAZIONE Dipendenti della “Nostra Famiglia” in via Ellero protestano per chiedere condizioni di lavoro migliori. Al loro fianco si sono mossi subito molti politici
(Nuove Tecniche / COSSU)
Nostra Famiglia, sit-in dei dipendenti ` Cambio di contratto, lo stipendio di chi non è un medico Cartelli di contestazione davanti alla sede di via Ellero «Consapevoli delle difficoltà, ma non possiamo pagare noi» diminuirebbe anche del 25%: «Accordo o mobilitazione» `
LA PROTESTA TREVISO «A noi questo lavoro piace e continuiamo a crederci, ma l’associazione non può comportarsi così. Siamo consapevoli delle difficoltà economiche che attraversa per il mancato adeguamento delle rette regionali, ma non crediamo di doverle pagare sulla nostra pelle. Siamo preoccupati per noi, ma anche per la qualità del servizio agli utenti perché, a queste condizioni, non possiamo continuare a dare quello che abbiamo dato fino ad oggi». La preoccupazione e anche lo sdegno dei dipendenti, soprattutto donne, della Nostra Famiglia ha preso forma
in un sit-in davanti ai cancelli della sede di Treviso, a Santa Maria del Rovere. Analoghi presidi sono stati organizzati anche in altri poli dell’ente accreditato dal servizio sanitario nazionale, specializzato nell’assistenza e nella cura di minori con disabilità.
LE DIMENSIONI Nella Marca, questa realtà ha centri pure a Conegliano, Mareno di Piave, Oderzo e Pieve di Soligo, in tutto ci lavorano 400 addetti. Altre sedi si trovano a Padova, Vicenza e San Donà, in Veneto, e poi in altre cinque regioni d’Italia. Alla sola struttura del capoluogo fa capo un migliaio di utenti. Il 27 gennaio scorso La Nostra Famiglia ha comunicato di vo-
ler applicare ai dipendenti non medici un diverso contratto: passando da quello della sanità privata a quello per le residenze assistite. La modifica, spiega Sara Tommasin della Fp Cgil Treviso, comporta un aumento da 36 a 38 ore settimanali a parità di retribuzione e una riduzione del 25% dello stipendio per i neoassunti. Cir-
IN PROVINCIA LAVORANO 400 ADDETTI: «NON POTREMO MANTENERE LO STESSO LIVELLO DI ASSISTENZA»
ca 150 euro al mese, calcolano i sindacati, su un assegno che in media, si aggira sui 1.300 euro, nonostante si parli in gran parte di laureati, come piscologi, psicomotricisti, fisioterapisti, educatori e affini, oltre agli amministrativi. «Salari, oltretutto, invariati da 13 anni» rimarcano gli interessati (la comunicazione è arrivata proprio al clou della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale). «In queste ore sono in programma un cda dell’associazione e poi un vertice tra questa e le segreterie nazionali dei sindacati. Auspichiamo si possa arrivare ad una soluzione, altrimenti, ovviamente, intensificheremo la mobilitazione», ribadisce Tommasin.
LA SOLIDARIETÀ A portare la propria solidarietà ai manifestanti è giunto anche il sindaco di Treviso, Mario Conte: «Era doveroso essere loro accanto, in questa partita per la dignità del lavoro. Per i lavoratori stessi, ma anche per tutto il territorio, perché svolgono un servizio
IL SINDACO CONTE: «DOVEROSO ESSERE ACCANTO A LORO PERCHÉ SVOLGONO UN SERVIZIO STRAORDINARIO»
straordinario e fondamentale, nei confronti di ragazzi con particolari difficoltà e delle loro famiglie, a cui non vogliamo e non possiamo rinunciare». Lo stesso hanno fatto i consiglieri comunali del Pd, Stefano Pelloni e Niccolò Rocco, e il segretario comunale Dem, Giovanni Tonella, che afferma: «Conosciamo l’importanza che questa struttura ha per centinaia di famiglie, non possiamo accettare la svendita di queste professionalità che, quotidianamente, con passione e sacrificio, lavorano straordinariamente. La Regione trasferisca le risorse necessarie per garantire questo servizio fondamentale». Mattia Zanardo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Come imparare ad essere felici: la sfida di Confesercenti IL PROGETTO TREVISO Bastano davvero 12 ore
per imparare ad essere felici? Certo che no, ma da qualche parte bisogna pure cominciare. E le più curiose, come sempre, sono le donne. Grandissimo successo per i corsi di formazione gratuita sulla felicità “Don’t worry, be happy” organizzati da Confesercenti e destinati a dipendenti di aziende che non siano nè Comuni nè Ulss. Le donne insomma cercano la felicità più degli uomini? Forse cercano un maggior equilibrio tra professione e privato. E spesso chiedono di poter seguire i corsi insieme ai mariti. «Da 3 anni organizziamo questo tipo di attività finanziate dal fondo sociale euro-
peo- spiega Elisabetta Frassinelli di Confesercenti- l’idea è quella di ridurre lo stress dei dipendenti non statali, per poter mettere insieme gli impegni famigliari e quelli in azienda, per disincentivare la competitività spinta tra colleghi». Corsi teorico pratici, tenuti da Emma Gobbo, per un massimo di 8 partecipanti. «Un successo ben oltre le aspettative. Per questo per il terzo anno abbiamo deciso di replicarli». Non si fermano alla lezione frontale: per le più fortunate, nelle passate edizioni è arrivato un viaggio in Finlandia. «E’ considerato il paese felice per antonomasia- prosegue- le nostre corsiste hanno potuto fare un’esperienza unica. La Finlandia rappresenta il paradiso delle donne e soprattutto delle mam-
me lavoratrici. Per questo l’abbiamo presa a modello». Quest’anno il corso si intitola “Restare connessi e vivere felici”. Indagherà come chi, per motivi legati alla professione deve stare attaccato a dispositivi telematici come tablet, pc o telefonino e comunque non lasciarsi fagocitare dalla tecnologia e vivere, pur iperconnesso, relazioni serene con i compagni di lavoro.
UN CORSO DESTINATO AI DIPENDENTI DELLE AZIENDE PER SVILUPPARE UN APPROCCIO POSITIVO NELLA VITA
L’IDEA Un corso di formazione per sviluppare le proprie potenzialità
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Sarà una nuova avventura: all’interno dei corsi (frequenza obbligatoria) nascono gruppi di lavoro. «Spesso i dipendenti mi chiedono di proseguire, ma noi cerchiamo invece la turnazione per offrire ad uno spettro sempre più ampio queste possibilità». Essere felici in azienda si può davvero? «Sì, anzi si deve. Certo i nostri corsi non esauriscono le criticità, ma offrono piccoli passi avanti verso la felicità». Il corso inizia venerdì e si concluderà in marzo. Ancora un posto disponibile (info 0422.230829 le iscrizioni si chiudono oggi). La prossima iniziativa di Confesercenti? Sarà legata al cibo e si chiama “I love food”. Anche mangiando insomma si può essere felici. (EF)
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INCONTRO CON L’ASSESSORE STEFANO PERARO: SUL TAVOLO I RISULTATI DELLE ATTIVITÀ DURANTE LE FESTA DI NATALE E DI SAN VALENTINO
Monselice Este
Martedì 18 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
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Negozianti, aperture straordinarie con il Giro
Violenza di genere, apre lo sportello in aiuto alle donne
Al via il primo corso per commercianti: tra le materie anche la storia locale
Uno Sportello Donna a Solesino, grazie alla fattiva collaborazione tra l’amministrazione Bentani e il Centro Veneto Progetti Donna. Diventa realtà l’impegno assunto dal primo cittadino e dall’assessore alle Pari Opportunità Luana Levis: sabato prossimo, 22 febbraio, ci sarà l’inaugurazione del nuovo servizio, con l’apertura dello Sportello Antiviolenza previsto per le 11 al civico 89 di viale Immacolata. Lo spazio è stato messo a disposizione dal Comune di Solesino, che annualmente stanzierà a beneficio del Centro Veneto Progetti Donna un contributo di tremila euro. Inoltre, il personale comunale competente collaborerà per il buon funzionamento del servizio. «Lo Sportello Antiviolenza è un servizio gratuito rivolto alle donne che vivono situazioni di violenza e maltrattamento nelle relazioni intime e non solo. – spiega il primo cittadino Elvy Bentani - Attraverso l’ascolto e l’accoglienza le operatrici dello Sportello accompagnano le donne che vi si rivolgono in un percorso di crescita e di autonomia». Gli fa eco l’assessore Luana Levis: «Ho maturato un’importante esperienza nel campo delle politiche di genere. E portare uno Sportello Donna a Solesino era il mio obiettivo principale. Averlo raggiunto è per me motivo di grandissima soddisfazione». «Sarà un luogo qualificato di ascolto e assistenza dedicato alla popolazione femminile, – aggiunge il primo cittadino - per aumentare la possibilità di operare efficacemente nella prevenzione e nel contrasto degli episodi di violenza, indiriz-
`Sabato prossimo
l’inaugurazione in viale Immacolata SOLESINO
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MONSELICE È un settore in fermento quello del commercio a Monselice. Già questa settimana sono cominciati gli incontri tra commercianti e amministrazione comunale per concordare, in sinergia con l’Ascom, le strategie da adottare per il rilancio delle attività del centro storico, ma non solo. Ieri sera i negozianti hanno infatti incontrato l’assessore delegato Stefano Peraro, discutendo i risultati delle attività di Natale e San Valentino. Nell’occasione è stato presentato il primo corso di formazione riservato ai commercianti. Si tratta di un progetto che prevede otto ore di lezione in materia di comunicazione e tecniche di vendita e altre tre ore in materia di storia locale. L’attuale amministrazione Bedin, del resto, ha sempre sostenuto l’importanza di una buona formazione per i commercianti del centro, che avranno anche l’opportunità di apprendere nozioni di storia locale per accogliere al meglio i turisti e indirizzarli verso le bellezze storico-architettoniche della città.
FORMAZIONE I corsi in partenza, quindi, saranno solo una parte del percorso di formazione che sarà proposto ai commercianti. Altro argomento affrontato durante l’incontro è stato quello relativo alla programmazione delle attività in vista dell’arrivo di tappa del Giro d’Italia, in calendario il prossimo 22 mag-
gio. Appare infatti chiara a tutti l’opportunità che l’evento sportivo rappresenta anche per i negozi del centro. È già a buon punto il calendario di eventi che accompagneranno l’attesa del Giro, con aperture straordinarie delle attività commerciali. Sono quindi state discusse le strategie per favorire nuove aperture nel centro storico, dove ancora oggi sono diverse le saracinesche abbassate. In particolare, è stato evidenziato un bando a livello nazionale orientato proprio a favorire l’insediamento di nuove attività commerciali. «In pratica viene ritornato all’imprenditore, tramite contributo, l’importo delle tasse di competenza comunale pagate nell’anno. – spiega l’assessore Stefano Peraro - È simile al progetto che avevo illustrato in campagna elettorale». L’avviso è stato quindi pubblicato nella home page del sito istituzionale, dove sono stati indicati anche i termini: gli interessati hanno tempo solo fino al prossimo 28 febbraio per presentare la domanda, a mezzo pec, all’indirizzo monselice.pd@cert.ip-veneto.net. Anche la prossima settimana si svolgerà un importante incontro, che vedrà protagonisti l’amministrazione comunale e i presidenti delle categorie economiche: Confidustria, Confartigianato e CNA. Argomenti di discussione saranno il ruolo di Monselice, le infrastrutture del territorio e un ambizioso progetto su formazione e lavoro. Camilla Bovo © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMERCIO È stato presentato il primo corso di formazione riservato ai commercianti. In alto l’assessore Stefano Peraro
Consorzio dell’asparago PERNUMIA Nelle scorse settimane è nato il Consorzio per la Tutela dell’Asparago di Pernumia. Da oltre cinquant’anni infatti questo ortaggio viene prodotto con successo nelle campagne del piccolo Comune, diventando a tutti gli effetti un vero e proprio patrimonio dell’agricoltura locale. Per questo alcuni imprenditori agricoli della zona, spinti dalla voglia di valorizzare il prodotto, hanno deciso di dare vita al Consorzio. «L’obbiettivo del Consorzio è molto chiaro: - viene spiegato nella pagina ufficiale del neonato Consorzio - svolgere tutto quanto è ritenuto necessario per la tutela e la promozione dell’Asparago di Pernu-
mia favorendo il diffondersi della conoscenza del prodotto e della tipicità del territorio, dando anche la garanzia al consumatore, che la produzione viene fatta da aziende con determinati requisiti e secondo un preciso regolamento». Ma cos’ha di particolare l’asparago di Pernumia? Rispetto a tutti gli altri è poco fibroso, e per questo è maggiormente versatile in cucina. Si adatta infatti a ogni tipo di piatto, dagli antipasti, ai primi, fino ai contorni. La nuova stagione è ormai alle porte e i pronostici per il nuovo raccolto sono favorevoli: grazie al forte vento e al sole splendente dei giorni scorsi, i terreni si sono asciugati e sono pronti per le prossime fasi della lavorazione. Ca.B.
zando e sostenendo le donne in percorsi di uscita». Ma come si può accedere al nuovo Sportello? Ci si può presentare direttamente durante gli orari di apertura (ogni secondo e quarto mercoledì del mese, dalle 14.30 alle 16.30), oppure si può prendere un appuntamento telefonando al numero verde 800 81 46 81. Ciascun percorso sarà diverso, formulato sulle differenti esigenze delle utenti, e definito da un’equipe di operatrici. Chi si rivolgerà allo Sportello potrà usufruire di consulenza psicologica, con colloqui di sostegno individuale e famigliare, ma anche di consulenza legale sui propri diritti. Sarà inoltre garantito l’accompagnamento ai servizi del territorio. «Questa è l’ennesima promessa mantenuta dall’attuale amministrazione comunale che ci sta mettendo il cuore per dare più servizi alle famiglie di Solesino e Arteselle. Le donne devono essere sempre e solo amate. conclude Bentani - Su questo tema metteremo in atto sistematicamente una politica informativa, trattando l’argomento anche a livello scolastico, affinché non cali più il silenzio sulla donna maltrattata». Ca. B.
SPORTELLO DONNA L’assessore Luana Levis
«Sospesi, operavano nel privato» Falsa testimonianza, due indagati MONSELICE È proseguito ieri mattina, davanti ai giudici del Tribunale collegiale, il processo ai medici Anania Lamarina, 59 anni residente a Este, e Guido Masiero 58 anni di Montegrotto Terme. I due, a vario titolo, sono accusati di abuso d’ufficio, peculato, e di commercio o somministrazione di medicinali guasti. Si è costituita parte civile L’Ulss 6 Euganea difesa dagli avvocati Alberto Berardi e Fabio Pinelli. La prossima udienza è stata fissata per l’8 giugno. Ieri ha testimoniato il primario di Oculistica dell’ospedale di Monselice, Giovanni Lo Presti. Il medico ha dichiarato come Masiero e Lamarina, nonostante fossero stati sospesi dall’attività chirur-
gica in ospedale, continuassero lo stesso a operare in strutture private. L’oculista Lamarina, secondo l’accusa, tra l’ottobre del 2010 e il maggio del 2013, mentre lavorava per l’Ulss 17 nell’ospedale di Monselice si sarebbe intascato oltre 36 mila euro, dirottando almeno sei pazienti dalla struttura pubblica, a un poliambulatorio privato a Rovigo. E ancora, sempre per l’accusa, l’oculista ad altri cinque pazienti avrebbe detto che i medicinali di cui avevano bisogno non erano disponibili in ospedale e che avrebbero potuto acquistarli nella clinica di Rovigo. Lamarina è finito nei guai pure, ancora per l’accusa, per avere somministrato a cinque pazienti, medicinali intravirali AntiVegf imperfetti perchè ottenuti dal frazionamento in sirin-
ghe precaricate in struttura e modalità non previste dall’Aifa (agenzia italiana del farmaco). L’abuso d’ufficio è stato contestato anche all’altro oculista, Guido Masiero, anche lui per avere dirottato, sempre nello stesso centro oculistico polesano, i pazienti dalla struttura pubblica. M.A.
OCULISTA Due medici alla sbarra per abuso d’ufficio
MONSELICE Il primo settembre del 2018, all’ora di pranzo, due nomadi avevano rapinato un anziano di 80 anni. Un anno dopo, il 13 settembre del 2019, David Duric di 23 anni di Adria e il complice Valentino Radosavljevic di 26 anni di Torino, sono stati condannati a sette anni e sei mesi di reclusione. Ma l’iter giudiziario non si è ancora concluso perchè il pubblico ministero Benedetto Roberti, titolare delle indagini, ha iscritto nel registro degli indagati per falsa testimonianza Graziano Innocenti, 40 anni residente ad Adria, ed Elena Otilia Melinte. I due, durante il processo, hanno tentato, secondo l’accusa, di fornire un alibi ai due imputati.
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Racconti che gli inquirenti hanno smascherato come non autentici, in particolare Melinte aveva giurato di avere ricevuto nel suo negozio di Torino uno dei due nomadi, il quale aveva fatto anche degli acquisti. Ma la Guardia di Finanza ha dimostrato come lo scontrino fiscale, esibito per giustificare gli acquisti e la presenza a Torino il primo settembre del 2018 di uno dei due nomadi, non sia au-
ERANO STATI TESTI NEL PROCESSO A DUE NOMADI POI CONDANNATI PER UNA RAPINA A UN ANZIANO
tentico. Il colpo è stato messo a segno poco dopo mezzogiorno. I due malviventi, vestiti uno da vigile urbano - con una camicia azzurra e cappello blu - e uno da tecnico dell’acquedotto con una tuta scura e uno strumento di misurazione in mano - si sono presentati davanti alla casa dell’anziano. Una villetta singola di Monselice. L’ottantenne stava rincasando in auto dopo una mattinata passata nella sua officina, quando è stato avvicinato dalla coppia. L’anziano gli ha aperto la porta e i due, una volta all’interno dell’abitazione con una serie di stratagemmi lo hanno derubato. Poi per coprirsi la fuga hanno colpito con un pugno al volto l’anziano, che ha rimediato trenta giorni di prognosi. M.A.
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Nordest
IL DECRETO VENEZIA Un anno fa pareva finita là, con le scuse dei “leoni da tastiera” al governatore Luca Zaia, accusato su Facebook di favoritismi alla moglie Raffaella, insinuazioni completamente infondate. Ma il presidente della Regione aveva ugualmente denunciato i due vicentini e la querela ha fatto il suo corso fino alla condanna per diffamazione aggravata: entrambi dovranno versare all’erario 300 euro a testa. Si tratta del 57enne Fabio Tommasi di Bassano del Grappa e del 53enne Mario Fasini di Romano d’Ezzelino, quest’ultimo recentemente ritratto sulla copertina di Famiglia Cristiana come esponente del mondo del volontariato.
Martedì 18 Febbraio 2020 www.gazzettino.it
Zaia diffamato sui social Scuse inutili: condannati Due vicentini su Facebook: «Il governatore `Dopo il post, dietrofront pubblico. Ma il gip: favorisce Santorso perché lì lavora la moglie» «Responsabilità evidente». Multa di 300 euro `
Quanto a Fasini, la contestazione è di aver a sua volta diffamato il governatore «attraverso la pubblicazione e la condivisione» dello stesso post nel gruppo pubblico “Bassano senza Censura”.
LA RETROMARCIA
L’IMPUTAZIONE Il decreto penale di condanna è stato emesso dal Tribunale di Vicenza su richiesta della Procura. Il giudice per le indagini preliminari Roberto Venditti ha riassunto così l’imputazione, relativa a un episodio avvenuto il 23 marzo 2019. Per quanto riguarda Tommasi, «offendeva la reputazione» di Zaia «comunicando con una pluralità di persone attraverso la pubblicazione sul social network Facebook di una foto di una pagina di giornale su cui campeggiava il titolo “Declassati l’Oncologia e il laboratorio analisi. Più prestigio a Ortopedia” accompagnata da un lungo post da parte dell’autore con frasi del seguente tenore: “Per una scelta tutta politica da addebitare al governo leghista di questa regione Veneto, si vuole depotenziare un reparto vitale come l’unità coronarica e l’emodinamica dell’ospedale di Bassano... Poi basta pensare che l’ospedale di Santorso ha come dirigente la moglie di Zaia e capisci tutto... Ma voi continuate a votare Lega, mi raccomando!!! Della ormai famosa serie: la politica al servizio del territorio e della sua gente”».
UNO DEGLI ACCUSATORI È APPARSO SULLA COPERTINA DI FAMIGLIA CRISTIANA DEDICATA AL VOLONTARIATO
PROTAGONISTI Luca Zaia con la moglie Raffaella. A destra Mario Fasani su Famiglia Cristiana
IL CASO TREVISO «Banditi», «Delinquenti», «Vi intascate i soldi». E via di questo passo. Così il tenore di alcuni commenti al vetriolo piovuti addosso al sindaco di Treviso Mario Conte e alla sua amministrazione per il taglio di due monumentali pini marittimi alle porte della città. Evento che ha movimento la discussione sui social, alimentando oltre misura l’animo ipercritico di qualche commentatore che ha ecceduto nelle offese. E il sindaco, esasperato, ha deciso: «Li denuncio. Ogni tanto un segnale va dato».
LO SCONTRO Conte è rimasto impressionato non tante dalle critiche, quanto dalla violenza di certe espressioni. Ed è sbottato: «Non accetto che venga sempre messa in di-
Quel giorno Zaia aveva diffuso un video molto duro: «Non posso accettare che qualche leone da tastiera su Facebook e sui social vada a scrivere che Bassano verrebbe penalizzato in favore di Santorso perché, udite bene, mia moglie sarebbe dirigente a Santorso. Mia moglie fa l’impiegata part-time di una compagnia di assicurazioni di Conegliano, non c’entra niente con il pubblico, non ho familiari nel pubblico, quindi finisce lì. Però voglio chiedere al signor Mario Fasini e al signor Fabio Tommasi, che son tanto eroi, se hanno il coraggio di far le scuse perché li avviso che li denuncerò. Vergognatevi, perché solo dei lazzaro-
Treviso, offese al sindaco su internet: «Ora denuncio» scussione la trasparenza, l’onestà e i valori delle persone. Chi offende e calunnia senza motivo va denunciato». E se in questo caso l’oggetto del contendere sono due alberi tagliati, la cui instabilità è stata comunque accertata dalla perizia di un agronomo, il sindaco ricorda che ormai non c’è più limite: «Sui social ognuno si sente in diritto tutto quello che pensa, anche senza un minimo di informazione. Rimango allibito di fronte alla superficialità di certi commenti e dalla gogna mediatica che si sviluppa in pochi minuti. Per il taglio di due alberi in un terreno privato, dove il Comune non può nulla, ci hanno
accusato di aver intascato soldi. Ma perchè? Su quali basi? Ritengo che sia importante dare un segnale. Valutiamo la denuncia: accettiamo ogni genere di critica, anche la più severa. Ma non le insinuazioni e le offese gratuite. E comunque devo difendere l’operato del Comune». Il sindaco ricorda anche un particolare: «Ho firmato il protocollo contro l’uso delle “parole ostili” nei social. Però, a un certo punto, è necessario che ognuno si prenda la responsabilità di quello che scrive, come io me le prendo per quello che dico». P. Cal. SOTTO TIRO Mario Conte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ni possono scrivere queste cose». A stretto giro i due avevano fatto una clamorosa marcia indietro su Facebook. Tommasi: «Presidente Zaia le ho già scritto privatamente per porgerle le mie scuse riguardo all’aver supposto che sua moglie lavorasse al Santorso e che questo possa aver influenzato le scelte di politica sanitaria del Veneto. Purtroppo sono stato male informato. Porgo quindi pubblicamente le mie più sentite scuse a Lei ed alla sua gentile signora. Il post è stato da subito modificato». Fasini: «Ovviamente devo delle scuse alla moglie di Zaia, ho pubblicato il post di un amico solitamente bene informato, generalmente controllo le fonti, questa volta ho gravemente omesso di farlo, in quanto il tema della sanità mi sta molto a cuore. Da buon leone da tastiera chiedo scusa alle parti lese».
LA COLPEVOLEZZA Così come il pubblico ministero, anche il gip Venditti non ha avuto dubbi sulla colpevolezza dei due utenti social: «La responsabilità degli imputati appare evidente sulla base delle indagini espletate». Il giudice ha ritenuto che «la pena considerata equa di euro 600 di multa» potesse essere diminuita fino a metà, come previsto dal codice, per cui alla fine l’ha rideterminata in 300 euro per ciascuno. Postilla per i due condannati: «Il reato è estinto se nel termine di 5 anni... l’imputato non commette un delitto... della stessa indole». Se invece i “leoni da tastiera” non diffameranno più nessuno, si azzererà «ogni effetto penale». Fasani appare sulla prima pagina di Famiglia Cristiana del 9 febbraio, dedicata a Padova capitale europea del volontariato, sotto il titolo: “La vera ricchezza? La solidarietà”. Contattato dal Gazzettino, il 53enne ha risposto con un «no comment» alla vicenda. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
IL COMMENTO ERA STATO PUBBLICATO NEL GRUPPO “BASSANO SENZA CENSURA”
Pd e Lorenzoni a renziani e calendiani «Se strappate fate un regalo alla Lega» VERSO LE REGIONALI VENEZIA Dopo lo strappo di Italia Viva in Venerto, sia il Partito Democratico che l’aspirante governatore Arturo Lorenzoni lanciano un appello all’unità del centrosinistra contro il centrodestra di Luca Zaia. «Rompere un fronte compatto sarebbe un grave errore e un regalo alla Lega e alle destre», ammonisce il segretario regionale Alessandro Bisato; «Nelle prossime ore sarò pronto a tutti gli sforzi necessari per evitare di rompere un fronte dell’alternativa che tutti vogliono il più ampio possibile», promette il vicesindaco di Padova. Ma anche i calendiani di Azione confermano la linea renziana sulla corsa autonoma e intanto a Venezia il Pd deve registrare la rinuncia di Gabriella Chiellino a sfidare il sindaco uscente Luigi Brugnaro.
L’INTERVISTA Ieri il presidente Ettore Rosato,
ROSATO (IV) E VANTINI (AZIONE) CONFERMANO LA CORSA AUTONOMA INTANTO A VENEZIA GABRIELLA CHIELLINO SI SFILA DALLA GARA
a nome di Italia Viva, ha rilanciato sui social l’intervista al Gazzettino in cui aveva annunciato: «Noi, insieme a +Europa e insieme ad Azione, lavoreremo su una nostra candidatura». Le sue parole hanno acceso il dibattito, con una netta prevalenza di commenti sfavorevoli alla spaccatura con il Pd. Di questa contrarietà si è fatto interprete il segretario Bisato: «Faccio appello a Italia Viva, Azione e +Europa perché non rompano unilateralmente l’unità del centrosinistra. Serve un progetto inclusivo, da mesi li abbiamo invitati a tutti i tavoli ma in particolare da Italia Viva non c’è mai stato interesse. Come Partito Democratico abbiamo cercato l’unità fino in fondo e continueremo a cercarla. Semplicemente dopo due mesi di assenza dai tavoli ci siamo assunti la responsabilità di decidere». Il dem ha difeso così la scelta di Lorenzoni: «È aggregante per definizione, cattolico moderato, ambientalista e non appartenete a partiti bensì indi-
pendente. Il mio è un appello perché si metta il Veneto e la passione della nostra gente prima della tattica politica». Ha aggiunto lo stesso “arancione”: «Dobbiamo farci appassionare dal tanto che ci unisce senza rischiare di fare sconti a Zaia e alle destre. Nel progetto che intendiamo costruire ci sarà lo spazio per il pieno protagonismo di tutti e di tutte le buone idee, questo lo garantisco. Rompiamo con gli schemi del passato, qua non si tratta di “scivolare” a sinistra, a destra, al centro in alto o in basso ma semmai mettere al centro un Veneto sostenibile, un ambiente sano per i nostri figli, una sanità davvero per tutti e come diritto, un nuovo piano strategico di sviluppo fatto coi mondi produttivi».
LE REAZIONI La sua candidatura è stata benedetta anche da Massimo Cacciari: «Mi pare una giusta scelta». Parole che però non hanno convinto nemmeno Azione, che ve-
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CENTROSINISTRA Sopra Bisato con Lorenzoni. A sinistra Chiellino
nerdì e sabato accoglierà il leader Carlo Calenda a Padova e Verona. «Ormai le nostre – ha commentato Federico Vantini – sono storie diverse. I dem hanno accelerato nettamente su Lorenzoni, che non rappresenta certo il mondo social-liberale in cui ci identifichiamo noi. Sia chiaro, niente di personale, è un problema di valori. L’accelerazione del Pd ci convince ancora di più ad essere protagonisti, vedremo
con quali compagni di viaggio».
L’IMPRENDITRICE Intanto a Venezia il Pd ha perso la disponibilità dell’imprenditrice Chiellino. L’annuncio: «Dopo una approfondita riflessione sono giunta, per motivi strettamente personali, alla decisione di non poter assumere l’impegno che mi viene richiesto». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2020 IL MATTINO
REGIONE
Regionali 2020
Calenda lancerà un leader in Veneto «Zaia e Pd ignorano la crescita del Pil» Baban: «Non mi candido». Vantini: «Noi diversi da Iv» Lorenzoni: appello all’unità, superare gli schemi del passato in laguna centrosinistra nel caos
Albino Salmaso PADOVA. La grande coalizione
di centrosinistra alle regionali 2020 per sfidare Luca Zaia non ci sarà. Arturo Lorenzoni non ne fa un dramma e chiede di superare gli schemi del passato, mentre Alessandro Bisato lancia segnali a Renzi perché torni sui suoi passi. Italia Viva ha infatti deciso di correre da sola in tutte le 6 regioni al voto a fine maggio con l’obiettivo di complicare la vittoria del Pd in Toscana, quartier generale dell’ex premier in rotta di collisione con il governo Conte 2. E anche in Puglia la riconferma di Michele Emiliano rischia d’incrociare i veti della ministra Teresa Bellanova. Resta da capire quale sarà il ruolo di Azione a Nordest: è probabile che stringa un patto con Iv, i radicali di +Europa e i socialisti ma nulla è ancora deciso. Da Roma, l’ex ministro di Industria 4.0, si muove con prudenza: «Sarò in Veneto venerdì e sabato per definire la posizione di Azione in vista delle elezioni regionali. Posizione che non è ancora chiusa», dice Calenda. Su chi punta in Veneto?Sugli imprenditori, ovviamente. In agenda ci sono due appuntamenti: l’apertura del quartier generale a Padova e un dibattito a Verona. «Venerdì ci sarò anch’io a dargli il benvenuto in via Savelli a Padova. Ma non mi candido», risponde Alberto Baban, imprenditore di Venetwork. «Mi piace Calenda , lo
appoggio e lo seguo ma le mie attività imprenditoriali sono in pieno sviluppo e sento la responsabilità di doverle e volerle seguire. La politica è una cosa seria, è dedicare se stessi per curare gli interessi di tutti. Dev’ essere fatta con serietà e competenza, non può essere un hobby a tempo perso. La candidatura di Lorenzoni? È una decisione in capo al Pd e alle liste civiche, mentre Azione vaglierà una candidatura propria», conclude Baban. Il nome resta top secret ma
Il segretario dem Bisato si appella a Renzi «Non dividiamoci basta regali a Zaia» Federico Vantini, che coordina il partito, ammette che ci sono più profili all’esame per la leadership. «Il patto con il Pd?Si è spostato troppo a sinistra, hanno un programma con dei contenuti assai lontani dai nostri. Noi vogliamo far crescere il Pil, sviluppare le imprese, sostenere l’export e l’innovazione. Renzi? Sta facendo il suo gioco e la sua corsa, noi siamo autonomi. Azione vuole essere protagonista e rispondere alle esigenze del mondo veneto, che non ottiene risposte né da Zaia a Venezia né dal Pd a Roma. Il patto con Lorenzoni sposta l’asse a sinistra, con i movimenti che nella loro storia si sono caratterizzati per i no», spiega Federico Vantini.
Chi non considera ancora chiusa la partita è Sergio Giordani, il sindaco di Padova che un anno fa ha inaugurato la sede elettorale di Calenda, allora capolista Pd alle europee. Si conoscono e si stimano e Giordani tornerà alla carica per ribadire che Arturo Lorenzoni ha grande equilibrio e competenza per garantire tutta la coalizione. E se Bisato, segretario regionale Pd, chiede a Renzi di «non dividersi perché così si rischia solo di favorire Zaia che non ne ha bisogno», il vicesindaco civico di Padova ribatte: «L’esperienza di questi ultimi due anni mi ha insegnato che proprio facendo sintesi di tanti punti di vista diversi si ottengono i risultati migliori. E’ una cosa di cui sono fortemente convinto e voglio che sia il tratto distintivo di questa esperienza che affrontiamo con entusiasmo. Dobbiamo farci appassionare dal tanto che ci unisce senza rischiare di fare sconti a Zaia e alle destre. Dividersi sarebbe un errore. Rompiamo con gli schemi del passato. Qua non si tratta di “scivolare” a sinistra, a destra, al centro in alto o in basso ma semmai mettere al centro un Veneto sostenibile, un ambiente sano per i nostri figli, una sanità davvero per tutti, un nuovo piano di sviluppo costruito con i mondi produttivi. Farò quindi tutti gli sforzi per evitare di rompere un fronte dell’alternativa che dev’essere il più ampio possibile», conclude Lorenzoni. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
il confronto
Gli europarlamentari veneti «Più fondi Ue per il Nordest» Gli eletti nella circoscrizione Nord Est a Padova invitati dal Presidente della Provincia «Abbiamo il dovere di attrarre risorse per il nostro territorio» PADOVA. «L'Europa va ricostruita, ma noi parlamentari veneti abbiamo il dovere di pensare ai nostri territori e cercare di attrarre più risorse possibili da destinare alle amministrazioni loca-
li». Questo il messaggio principale inviato dalla sala del Consiglio della Provincia di Padova, che ieri ha ospitato alcuni eletti nella circoscrizione di Nord Est al Parlamento europeo, “esaminati” dagli amministratori locali e dagli studenti del liceo classico padovano Tito Livio. Un incontro voluto dal presidente della Provincia Fabio Bui per trattare i temi
della nuova legislatura con l’insediamento del Parlamento, le nomine dei vertici istituzionali e la composizione dei gruppi politici, anche se il dibattito si è subito spostato attorno all'attrattività reciproca tra Veneto ed Europa. «Non bisogna pensare che l'Europa sia un forziere da aprire ogni volta che si vuole, ma indubbiamente ci sono risorse, progetti, che il nostro paese po-
Venezia, Chiellino non correrà contro Brugnaro Poche ore prima dell’annuncio ufficiale, la candidata sindaco di Venezia Gabriella Chiellino ci ripensa e rinuncia all’incarico. La coalizione non era compatta, né entusiasta della candidatura dell’imprenditrice cattolica offerta dal Pd.
Ieri in mattinata ci ha pensato l’interessata a togliere tutti dall’imbarazzo. Con una mail. «Dopo una approfondita riflessione sono giunta, per motivi strettamente personali, alla decisione di non poter assumere l’impegno».
spazio ai sindaci
FI ha scelto 25 candidati Zuin: «L’autonomia farina del nostro sacco» VENEZIA. Forza Italia brucia le tappe e lancia in pista 25 candidati, in attesa di Belluno. Il segretario Michele Zuin, assessore a Venezia, spiega di aver scelto figure di grande esperienza amministrativa. «Ho innovato e anticipato i tempi, così i candidati potranno muoversi qualche mese prima. Si tratta di sindaci e assessori abituati al voto di preferenza, che hanno sempre collaborato con la Lega. A Zaia dico: se ha chiesto l’autonomia al governo è solo grazie alla proposta di legge di Forza Italia, per noi i patti nazionali vanno rispettati e siamo un garanzia di fedeltà nel centrodestra». Marco Marin, deputato padovano, aggiunge: «Stiamo predispondendo delle liste competitive dove tutti i migliori possono misurarsi. Forza Italia offre quei valori moderati, popolari, liberali e ri-
trebbe sfruttare di più. Il Veneto però è una delle regioni che riesce ad attirare più fondi, anche perché presenta dei progetti quasi sempre vincenti», sono state le parole del leghista Paolo Borchia. «Le partite vere si vincono dal basso, e se vogliamo cambiare l'Europa dobbiamo giocare la partita partendo dai nostri territori», aggiunge Mara Bizzotto, leghista della prima ora anche lei, «e noi europarlamentari siamo chiamati a grandi responsabilità, perché siamo stati votati da migliaia di concittadini, ed è compito nostro tradurre il loro consenso in progetti da poi portare in Veneto. Rispetto a quello che accade
Elisa Venturini
formatori che caratterizzano le forze moderate. Si tratta di valori molto forti in Veneto, noi rappresentiamo il mondo del lavoro e delle piccole-medie imprese che fa i conti con la sfida della globalizzazione. Proprio per questo l’autonomia differenziata è fondamentale per garantire maggiore efficienza alla regione». E i nomi? A Padova in corsa ci sono Loredana Borghesan, sindaco di Montagnana, ed
nel Parlamento italiano – ha continuato la europarlamentare veneta – si fa più gioco di squadra anche tra partiti diversi, perché ci sono più interessi comuni. Anche se poi non sempre si riesce a portare a casa l'accordo, perché poi bisogna sempre dar conto al movimen-
Controcanto di Berlato «Non dobbiamo difendere la regione ma l’intera patria» to». Ospite anche Herbert Dorfmann, europarlamentare suditirolese del Ppe: «Vengo dal mondo dell'agri-
Elisa Venturini, sindaco di Casalserugo protagonista nell’anno dell’alluvione e vicepresidente di Anci Veneto. Il terzo sindaco è Mirko Patron, che guida Campodarsego, ai vertici di Etra. Riconfermato il consigliere regionale Maurizio Conte, ex assessore all’Ambiente. A Rovigo in corsa Luigi Viero, sindaco di Lendinara e Laila Marangoni mentre a Treviso sono in corsa Emanuele Crosato di Cessalto, Davide Acampora di Treviso, Gaia Maschio assessore a Conegliano ed Elisa De Zan vicesindaco di Gajarine. A Venezia la lista è quasi completa su 8 nomi su 9. Michele Celeghin, ex sindaco di Noale, Otello Bergamo assessore a Jesolo, Beniamino Boscolo consigliere a Chioggia, Massimo Calzavara ex sindaco di Pianiga, Andrea Martellato sindaco di Fiesso d’Artico, Giovanna Boldrin capogruppo a Mirano, Sara Furlanetto presidente della casa di riposo Francescon di Portogruaro e Mafalda Ziroldo capogruppo a S. Michele al Tagliamento. A Verona in corsa Claudio Melotti, Antonio Pastrello, Fausto Sachetto, Anna Leso. A Vicenza Pierpaolo Longo e Veronica Rigoni. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
coltura, è la mia professione, e per me il tema centrale è quello di garantire un adeguato finanziamento delle aree rurali e della collaborazione transfrontaliera. Il Veneto non è solo media impresa». Fuori dal coro Sergio Berlato di Fratelli d'Italia: «Ritengo sia un limite andare in Europa e pensare di rappresentare solo il proprio territorio. Bisogna difendere l'intera patria». «Grazie all'Europa ho scoperto il mondo del volontariato, ci sui oggi Padova è capitale. Il mio impegno sarà dedicato soprattutto a queste realtà» la missione dello storico leghista, il trevigiano Toni Da Re. — Luca Preziusi © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2020 LA NUOVA
MARGHERA - MALCONTENTA
Parte da Marghera l’iniziativa contro la psicosi della Cina legata alla diffusione del coronavirus: «Facciamoci contagiare dal rispetto»
importazioni dalla cina
la sentenza
Contrabbando L’ultima di don Nandino di cerchioni e dei ragazzi di Amnesty Due condanne
Spilla contro il razzismo
Kai, gestore cinese del bar Sole Luna della Cita, Ibrahim e Francesco con la spilla anti razzismo
LA STORIA
na spilla antidoto al razzismo e al “coronavirus” allo stesso tempo. L’idea è nata in seno al Gruppo giovani di Amnesty International Venezia e al parroco della Cita, don Nandino Capovilla. «In questo ultimo periodo, purtroppo, in Italia si è assistito ad un’ondata di sinofobia dovuta principalmente alla paura del coronavirus. Rischiano di farne le spese le bambine e i bambini di origine asiatica, i quali vedono il proprio diritto all’educazione messo a rischio» si legge nella nota che accompagna l’iniziativa. «Ma anche i negozi, ristoranti e tutte le persone asiatiche viste come portatrici di malattie». Ecco spiegato il motivo dello slogan: «Non lasciamoci travolgere dall’odio e dalla disinformazione». Un modo per combattere entrambi e perché il
U
razzismo, spesso, ha origine nell’ignoranza e nella scarsa conoscenza. Per questo è stata creata una spilla contro la discriminazione, che si può trovare in diversi negozi della città, a partire dalla multietnica Marghera, dove i bar gestiti da cinesi che svolgono un servizio in molti quartieri che altrimenti rimarrebbero senza, sono parecchi. Forte l’invito dei giovani, così come di don Nandino Capovilla - da sempre in prima linea contro le ingiustizie di qualsiasi colore siano, e soprattutto a favore dell’accoglienza e dell’integrazione - ad indossare la spilla e portarla con fierezza. «Indossa la spilla e diventa antidoto al razzismo per sfidare la paura, per dire che non discrimini nessuno e non vuoi prendere il virus del razzismo. Ogni mattina scegli di contagiare un po’ di rispetto». Sono in tanti, infatti, ad evitare locali cinesi e giapponesi, disertando attività economiche e negozi gestiti da
persone di origine asiatica, che in città sono tantissimi. Proprio nei giorni scorsi lo stesso presidente dell’Ordine dei medici di Venezia aveva lanciato un appello ad evitare «le inutili e ingiustificate diffidenze verso cittadini di origine cinese naturalizzati, che non sono assolutamente portatori di malattia perché vivono qui e sono soggetti tato quanto noi alle infezioni». Per sponsorizzare l’antidoto al Coronavirus della diffidenza, gli scout Francesco e Ibrahim si sono entrati nel bar della Cita, Sole Luna, per farsi fotografare assieme al gestore, Kai. Le spille sono gratuite, ma è possibile lasciare anche un’offerta. Si possono trovare a Marghera (Le 3 Fiabe in piazza mercato 13), Mestre (nella bottega equosolidale El Fontego di via Paruta 23) e Venezia (nella libreria Aqua Altra in Campo Santa Margherita 2999). — Marta Artico © RIPRODUZIONE RISERVATA
campalto
Pronto per aprile il by pass All’inaugurazione il ministro CAMPALTO. Il By-Pass di Cam-
palto sarà inaugurato ad aprile alla presenza del ministro alle infrastrutture. Si è svolto nei giorni scorsi un vertice con Anas richiesto dall’assessore alla Mobilità, Renato Boraso, che nei giorni scorsi si è nuovamente scagliato contro l’opera che dovrebbe sgravare il centro dal traffico di attraversamento, oltre 50 milioni di euro per due chilometri e mezzo di strada che ha modificato la
geografia urbana. Gli abitanti in questi anni si sono dovuti sorbire crepe in case e negozi, ma anche voragini che si sono formate sull’asfalto ripetutamente – vedi alla voce via Gobbi dove si è creato un “dosso” spontaneo in corrispondenza del sottopasso - ma anche disagi, blocchi stradali, montagne di terreno. Adesso finalmente sembra che si veda la fine dei lavori. Sono in corso lavori alla grande rotonda in corrispon-
denza di via Sabbadino, dopo le proteste del parroco di Villaggio Laguna, don Lidio Foffano che si era detto scandalizzato per la gestione dell’intervento. «Abbiamo fatto pressione su Anas» spiega Boraso «ad aprile sarà inaugurata l’infrastruttura e subito dopo partiranno i lavori compensativi delle fognature e dell’illuminazione. E’ stato costituito un fondo di circa 500 mila euro che gestirà il Comune ma a carico
MARGHERA. Contrabbando di
cerchioni per auto di lusso, importati dalla Cina ed entrati in Italia attraverso lo scalo portuale commerciale di Marghera. Ieri, il giudice monocratico Fabio Moretti ha condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione i manager Stephan Horsley, 44 anni, d'origine inglese con villa sulla riva bresciana del Lago di Garda (difeso dall’avvocato Gaio Tesser) e l'italiano Diego Cerutti, bresciano di 47 anni (difeso dall’avvocato Elisabetta Fontana). La pubblico ministero Laura Cameli aveva chiesto condanne tra i 4 anni e 8 mesi e i 5 anni e mezzo, ma il giudice ha riconosciuto le richieste della difesa in merito alla prescrizione di tutte le importazioni antecedenti al 2012. Stando alle accuse iniziali, gli importatori falsificavano la provenienza dei cerchioni delle ruote in lega utilizzate anche dalla Ferrari di Formula 1, in realtà prodotti in Cina e spediti in Italia attraverso il porto di Venezia. È rimasta in piedi l’accusa di aver evitato il pagamento dei dazi sulla
merce importata dalla Cina, facendo risultare la merce come proveniente dalla Malesya: in questo modo avrebbero risparmiato 600 mila euro di dazi e oltre 100 mila euro di Iva. Cifre che si sono ridotte a 100 mila euro di dazi e 23 mila di Iva per effetto della prescrizione dei reati più datati. Il processo è nato da un’indagine avviata nel 2014, in Italia e in Inghilterra, avviata dalla Dogana italiana, in collaborazione con la Guardia di finanza e la Polizia britannica: era finito in manette Horsley, mentre Cerutti era stato perquisito. Stando alle accuse i due imputati - legali rappresentanti e amministratore di fatto della «Motosport Wheels Italy» con sede in provincia di Brescia, avrebbero sconfitto la concorrenza internazionale ricorrendo alle false attestazioni. A segnalare alle autorità italiane la vicenda dopo aver compiuto accertamenti in Malesia, erano stati gli uomini dell'Olaf, l'Ufficio europeo antifrodi con sede a Bruxelles. — R.D.R.
campalto
Carnevale, il ritorno della magia dei carri CAMPALTO. La magia dei car-
ri ritorna a Campalto come ai tempi d’oro delle sfilate in via Orlanda. Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la tradizionale passerella capace di incantare grandi e piccoli. La novità sarà il percorso che raddoppia rispetto all’edizione del 2019. Il corteo, che sarà anticipato dalla parata di Harley Davidson, con auto storiche al seguito, vedrà la partecipazione di oltre trenta attrazioni tra carri, bande e gruppi mascherati. Oltre 1,5 km di sfilata, con parten-
dell’Anas. E sempre subito dopo partiranno i lavori della posta ciclopedonale dal Don Vecchi alla chiesa di San Martino». Anas metterà mano – fa sapere Boraso – anche alle barriere antirumore realizzate in via Casilina osteggiate dagli abitanti. «Verranno modificate e saranno inserite delle parti trasparenti» fa sapere l’assessore. I comitati di Campalto, poi, chiedono la certezza che dopo l’apertura del By-Pass, tutti i mezzi pesanti vengano deviati dal centro, che potrà finalmente essere messo in salvo dai mezzi che sfrecciano all’Aeroporto mettendo in pericolo la vita delle persone. I residenti chiedono interventi per abbellire il centro e renderlo finalmente vivibile. — M.A.
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za da via Sabbadino, all’incrocio con via Bagaron, attraverso via Passo Campalto e via Orlanda, dove proprio di fronte alla chiesa di San Benedetto sarà allestito il palco per le premiazioni. La festa sarà preceduta dal concerto dell’orchestra musicale della Scuola Gramsci in piazzale San Benedetto. Per un pomeriggio, il paese si fermerà così come il traffico della pericolosa arteria stradale che attraversa il paese. La manifestazione promossa dalla Civica culturale Pro Campalto in colla-
Trovato con 2 chili di cocaina: 4 anni di pena MARGHERA. Nel settembre dell’anno scorso, era stato fermato dalla Polizia in una via di Marghera, per un controllo: ma quando l’albanese Sali Dauti aveva tirato fuori dal marsupio i suoi documenti, gli agenti avevano visto due involucri bianchi sospetti, spuntare dalla borsa. Due etti di cocaina. Era così scattata la perquisizione in casa dell’uomo ed era saltata fuori altra droga: ben due chili e 100 grammi in tutto di stupefacente. Ieri, il processo con rito abbreviato per Dauti. La pubblico ministero Liistro ha chiesto una condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione, il giudice per le udienze preliminari Andrea Battistuzzi ha concluso per quattro anni e sei mesi, riconoscendo all’imputato le attenuanti generiche, essendo l’uomo incensurato. Per il momento, Sali Dauti è tornato in carcere: il giudice si è riservato di decidere sulla richiesta di arresti domiciliari, avanzata dall’avvocato difensore Fabio Crea e sulla quale la Procura ha dato parere favorevole. —
borazione con le numerose associazioni in prima linea, è in programma per domenica dalle 14.45. L'evento è stato illustrato ieri mattina nel municipio di Piazza Pastrello. Presenti l’assessore al Turismo, Paola Mar, il presidente della Municipalità, Marco Bellato, il consigliere delegato alla cultura, Simone Mestriner. Nata alla fine degli anni ’70 la tradizione del Carnevale di Campalto era stata interrotta per 18 anni consecutivi. L’anno scorso è stata rilanciata come una delle novità del Carnevale in terraferma registrando addirittura 18mila presenze. Sarà messa a disposizione una navetta gratuita con partenza dal Parco di San Giuliano (Porta Rossa) fino a Campalto e tre parcheggi per le auto. — M.A.
i fondi della regione
Due bandi da 15 milioni per giovani imprese e risparmio energetico Doppio bando da oltre 15 milioni di euro per frenare il calo delle imprese giovanili e incentivare il percorso di efficienza energetica delle piccole e medie aziende. I bandi sono della Regione Veneto e per partecipare ai bandi – segnala la Confartigianato di Venezia –, occorre fare in fretta: la domanda per il bando giovani (2milioni e 650 mila euro) si potrù fare da lunedì 24 febbraio, mentre per quella che riguarda l’efficienza energetica(oltre 13 milioni) le richie-
ste potranno essere presentate dal 15 aprile al 10 settembre. A usufruire dei fondi saranno le imprese individuali i cui titolari, soci almeno al 60% o detentori almeno per due terzi del capitale sociale, abbiano tra 18 e 35 anni; i fondi potranno essere chiesti per sostenere le spese anche per macchinari, arredi nuovi, negozi mobili e mezzi di trasporto ad uso aziendale. Il bando coprirà un massimo di spesa 150mila euro su un progetto da 500 mila euro in su.
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MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA
TREVISO
allestiti 100 gazebo
dopo la scelta del candidato anti–zaia
Lega, tessere boom: +30% E la base è in fermento « Da soli alle regionali»
Pd, Marca per Lorenzoni e compatta su Zanoni Calò si sposta con i civici
Non meno di 1.000 tesseramenti come sostenitori, cioè i simpatizzanti, prima tappa dell’adesione prima della militanza. Il 30% in più di un anno fa. La Lega trevigiana, dopo i tre giorni di gazebo per il tesseramento alla “nuova” Lega - Salvini Premier, fa i conti con l’esito delle tre giorni voluta dal Capitano per gettare le basi del nuovo partito, che adesso si metterà in moto per ricostruire il suo apparato territoriale. E al K3, sede del Carroccio trevigiano, si gongola: «È la riprova che continuiamo a essere la voce dei nostri territori, e questo è il miglior viatico per le regionali e le comunali che ci attendono», dicono al quartier generale. Il referente organizzativo Bepi Paolin, che fa parte del direttivo del commissario provinciale Gianangelo Bof, parla di «non meno di 100 gazebo allestiti» e di «altissima mobilitazione dei militanti». E aggiunge: «Oltre alle tessere sono state raccolte 2.300 firme per la riforma elettorale connotata dal si-
Uno dei gazebo di Treviso
Uno dei 100 gazebo allestiti da venerdì a sabato: siamo a Spresiano
La logistica per il gazebo
stema maggioritario, che vogliamo proporre alla riforma proporzionale in discussione». E di suo Paolin ci ha messo... la carriola per trasportare gazebo manifesti e tavolini nella sua Possagno. Intanto, nel partito esplode un caso alleanze per le regionali. Cresce nella base lo scontento e l’insofferenza per la corsa con Fratelli d’Italia e Forza Italia: «Meglio andare da soli, con 3 se non addirittura con 4 liste, con Zaia trionfiamo e non dobbiamo rendere conto a nessuno», è il ritornello nelle sezioni. Se i vertici frenano, e invocano
to?» è sbottato un big al K3, «Erano questi i patti con gli elettori?». Visentin è poi presidente di una commissione consiliare, e nessuno dimentica che il coordinatore provinciale di Fdi Sandro Taverna, dopo le europee, aveva chiesto un assessorato per Fdi. Ma anche gli Zaia-boys spingerebbero per la corsa solitaria alle regionali. E ai piani alti della Lega lo sanno: una corsa solitaria gioverebbe ai candidati consiglieri, attesi da una lotta fratricida, specie a Treviso e nell’hinterland. — A.P.
i patti ai piani alti, da Roma a Venezia, militanti e amministratori fremono: da un lato c’è scetticismo sull’effettiva linea degli alleati rispetto all’autonomia del Veneto, quindi alcune scintille nei Comuni al voto (vedi Spresiano), ma soprattutto i casi di consiglieri comunali di area transitati nel partito della Meloni, da Vicenza a Treviso, dove non è stata gradita la creazione del gruppo Fdi ai Trecento da parte di Davide Visentin, eletto nella Lista Conte: «Ma Fdi non aveva detto che avrebbero atteso il 2023, fine manda-
La scelta di candidare Arturo Lorenzoni piace al Pd della Marca: almeno stando ai voti dei componenti trevigiani della direzione, in larga maggioranza favorevoli al candidato civico (Zorzi, Basso e Cimetta hanno votato sì, presente ma non votante l’ex renziano Dus, Tocchetto è uscita prima, Fastro astenuta)). «È stata una grande prova di maturità, il partito sa andare oltre il suo perimetro in una visione larga e costruttiva», commenta il segretario provinciale Giovanni Zorzi , «il Pd veneto vuole aggregare e allearsi con chi non è contento di Zaia e del suo governo, di chi sta aprendo gli occhi sulla gestione della sanità e di chi continua a vedere i danni all’ambiente, su questi temi, su queste sensibilità, sui comitati dei cittadini, a partire proprio dalla scelta di Lorenzoni è possibile costruire un’alternativa futura alla Lega. E devo ringraziare chi, come Andrea Zanoni, ha fatto un passo indietro per favorire la convergenza». Ma i Dem stanno già pensando alle candidature. Su
Zanoni, tanto più dopo il passo indietro rispetto alla candidatura a governatore sostenuta anche da molti circoli, sta di fatto convergendo la maggioranza del partito. E non a caso Zanoni è già in pista da settimane, predestinato a fare il pieno. In rialzo poi le quotazioni di Maria Rosa Barazza (Vittoriese e Coneglianese), Silvano Piazza (Treviso e hinterland), Claudio Beltramello (Castellana). C’è chi ha fatto due conti e dice che si potrebbe persino sperare anche in un raddoppio del seggio uscente ottenuto 5 anni fa. E a proposito, resta l’incognita di Toni Calò, il prof dei migranti. La scelta di Lorenzoni potrebbe dirottare quasi fisiologicamente l’ex candidato Dem alle europee 2019 verso la lista di sostegno al candidato governatore, dove però premevano già Franco Rosi, Sossio Vitale e altri amministratori di Comuni civici della Marca. Nel Pd ben pochi vorrebbero un dualismo fra il professore e Zanoni, e c’è chi ora attende di vedere se Calò rinnoverà la tessera presa lo scorso anno. —