RASSEGNA STAMPA DELL'11 FEBBRAIO 2020

Page 1

11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 15 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 12 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 23 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 23 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


11-FEB-2020 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


12

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

turismo

Itinerari, percorsi e sentieri uniti assieme in una sola App «Veneto Outdoor» conterrà informazioni dettagliate su tutti i luoghi d’interesse le istruzioni per raggiungerli e apprezzarli. E potrà essere aggiornata da tutti

Luigi dell’Olio MILANO. Dalle spiagge dell’Adriatico alle montagne delle Dolomiti, dalle valli e le alture della Lessinia alle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dai percorsi lungo il lago di Garda e il Delta del Po, ai Colli Berici e ai circuiti termali. Ci sono già 129 percorsi disponibili su “Veneto Outdoor”, la nuova app per il turismo regionale accessibile direttamente tramite il proprio smartphone. Uno strumento utile ad attrarre e aiutare nell’orientamento i turisti stranieri e quelli che arrivano da fuori regione, ma anche per offrire un supporto a quelli locali, aiutandoli magari a scoprire luoghi insoliti e non sempre facilmente raggiungibili. In totale, 12.500 chilometri di itinerari e sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta, a cavallo, con ciaspole o sci ai piedi, utilizzando come compagna di viaggio una guida digitale gratuita creata dalla Re-

Un momento della presentazione di ieri alla Bit di Milano

gione, che è possibile installare gratuitamente nei propri dispositivi, siano essi IOS o Android, scaricandola da Apple Store e Play Store. L’iniziativa è stata presentata ieri dal governatore Luca Zaia in occasione della Bit (Borsa Internazionale del Turismo), l’evento nazionale di riferi-

confermato rugge presidente

Il nuovo Comitato regionale di Bioetica si è insediato ieri PADOVA. L’assessore alla Sani-

tà della Regione Veneto ha insediato il nuovo Comitato regionale di Bioetica, organismo di grande importanza, riconosciuta anche all’Interno del Piano Socio Sanitario, la cui missione istituzionale consiste nella consulenza etica per l’amministrazione della Regione, nel supporto alla programmazione regionale e nel coordinamento della Rete Bioetica. Confermato alla presidenza il professor Massimo Rugge, anatomopatologo.

Componenti di area sanitaria: prof. Annamaria Molino (oncologa), prof. Gianluigi Cetto (palliativista), dott. Dario Mastropasqua (anestesista rianimatore), dott. Lorenzo Volpin (area chirurgica), dott. Ernesto De Menis (area internistica), dott. Alberto Burlina (genetista), dott. Gianfranco Juric Jorizzo (ginecologo), dott. Alessia Arseni (medico legale), dott. Massimo Bellettato (pediatra), dott Lamberto Pressato (medico di medicina generale), dott. Alberto Borto-

gli appuntamenti nel veneto

Polizia postale a scuola per il Safer Internet Day VENEZIA. Nell’ambito delle ini-

ziative promosse per celebrare il Safer Internet Day 2020, che quest’anno si celebra oggi, la Polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, ha organizzato workshop e dibattiti sul tema del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un’edizione speciale del progetto “Una vita da social” con lo svolgimento oggi in contemporanea di in-

Il logo dell’iniziativa

mento per il pubblico dei viaggiatori (con 1.100 espositori provenienti da tutto il mondo), in corso di svolgimento fino a oggi a Milano. In una fase in cui i consumi nazionali sono in stagnazione e la manifattura soffre, il turismo si muove in controtendenza, avendo registrato nei primi otto mesi del

lami (farmacologo). Tre sono i rappresentanti dell’area delle professioni sanitarie non mediche: dott. Paola Bissoli, dott. Christian Dall’Omo, dott. Annalisa Schiavon. Componenti di area non sanitaria: dott. Alessandra Bernardi e dott. Giovanna Zanini (bioeticiste), dott. Lucia Busatta e dott. Francesco Lippiello (giuristi), dott. Leopoldo Sandonà (filosofo della scienza), dott. Martina Celidoni (economista), dott. Samantha Serpentini (psicologa), dott. Aurea Dissegna (sociologa), dott. Daniele Venturini (assistente sociale), dott. Ilaria Vacca (esperta in comunicazione), dott. Patrizia Simionato (direttrice di Azienda Zero), dott. Sandra Miotto (Consigliera di parità), dott. Mirella Gallinaro (Garante regionale dei diritti della Persona).

contri nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia italiani. Gli incontri programmati con gli istituti scolastici del Veneto sono a Venezia all’Itis Zuccante di Mestre; a Belluno all’Istituto comprensivo 1 “Ricci”; a Padova all’Istituto Gramsci Einaudi; a Treviso al Comprensivo di Paese; a Verona all’Istituto Alighieri di Sant’Ambrogio Valpolicella; a Rovigo al comprensivo di Porto Viro l’incontro si svolgerà invece domani. La Polizia postale e delle comunicazioni, in occasione della celebrazione della Giornata mondiale della sicurezza informatica, incontrerà oltre 60 mila ragazzi uniti dallo slogan della campagna “insieme per un internet migliore”.

2019 84,4 milioni di arrivi internazionali, vale a dire il 2,2% in più rispetto all’anno precedente. Tornando all’iniziativa presentata ieri, Zaia ne ha parlato come di uno strumento fortemente voluto e la cui realizzazione ha richiesto considerevole impegno agli uffici regiona-

li. «È una novità assoluta a livello internazionale e tra i suoi pregi ci sono la semplicità e facilità di utilizzo, il fatto di essere alla portata di tutti e costantemente implementabile» ha sottolineato «Nel Veneto abbiamo chilometri di itinerari e di sentieri di ogni genere, di interesse sportivo ma anche di valenza naturalistica, culturale ed enogastronomica: non ha più senso segnalarli con la solita tabella attaccata a un palo che prima o poi cade o si rovina. Abbiamo quindi deciso di strutturare qualcosa di innovativo: bastano un paio di clic e da qualsiasi parte del Veneto scegli un percorso da fare, la app ti porta al luogo di partenza, indicandoti come raggiungerlo, e poi ti accompagna lungo il percorso stesso». Veneto Outdoor è la prima applicazione che promuove itinerari turistici sfruttando il modello “open data” certificato, una tecnologia che consentirà a enti, Pro loco e associazioni di richiedere l’inserimento dei percorsi da loro studiati e curati, ma lo stesso lo potranno fare gli appassionati, gli stessi fruitori della app, la cui esperienza e proposta di itinerario sarà caricata dopo essere stata validata da un Comitato di redazione che ne garantirà sicurezza e interesse. Nei prossimi mesi il data base sarà arricchito di contenuti, anche con le previsioni meteo e alcune informazioni di pubblica utilità. L’applicazione, inoltre, consentirà a chi si registra, di lasciare una recensione sull’itinerario e di assegnare, in base alle proprie valutazioni, un

punteggio fino a 5 stelle. All’evento, che si è tenuto nel padiglione della Regione Veneto, che ospita numerosi enti e iniziative di promozione turistica, ha preso parte anche Mirko Lalli, ad Travel Appeal (che ha seguito gli aspetti tecnici dell’iniziativa), il quale ha evidenziato come tra i primati regionali vi sia anche quello di essere la prima Regione d’Italia per sensibilità sulle attività outdoor. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

report istat

Vacanze brevi e lunghe in calo ma solo in Italia Secondo il report “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero” dell’Istat, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia e Veneto si confermano le 5 regioni italiane più visitate, a cui quest’anno si aggiunge il Trentino Alto Adige. Queste sei regioni accolgono complessivamente il 52,7% dei viaggi interni. L’Istituto ha però rilevato nel 2019 un calo sia delle vacanze brevi (-13 per cento rispetto all’anno prima) sia in quelle lunghe (-4), in controtendenza rispetto alle tendenze mondiali. Il Veneto punta anche sul marchio Unesco per incrementare le visite: ospita interamente 5 siti, altri 3 in condivisione e punta a salire con il riconoscimento degli affreschi padovani e del giacimento di fossili di Bolca.

la ragazza di chiampo su vogue italia

Consigliere espulso dalla Lega per commenti razzisti sul web VICENZA. Quelle poche parole sulla «bellezza veneta bianca» gli hanno attirato prima le critiche di razzismo da parte della sinistra, cui si sono aggiunte quelle di Luca Zaia, e infine Daniele Beschin è stato espulso dal gruppo della Lega al Comune di Arzignano. Fatale a Beschin, che è anche coordinatore di Forza Nuova della provincia di Vicenza, sono stati i commenti su Facebook all’esultanza del sindaco di Chiampo per la modella concittadina Maty Fall Diba, diciottenne di origini senegalesi e italiana a tutti gli effetti, finita in copertina su Vogue Italia con tanto di scritta «Italia». «Per me una chiampese doc è una ragazza solare, bianca», aveva postato Beschin, e subito era stato ripreso dal sottosegretario all’Interno Achille Variati che ieri l’ha definita «una posizione semplicemente, incontrovertibilmente, disgustosamente razzista. Che non possiamo accettare e che è incompatibile con la funzione pubblica di un consigliere comunale». E ieri il presidente leghista del Veneto Luca Zaia ha rincarato la dose, sottolineando che «per noi è veneta al 100%, figurarsi se sto qui a fare distinzioni su dove è nata, è vissuta o si è formata», auspicando «una legge che tappasse la bocca» a chi

Maty Fall Diba, diciottenne di Chiampo sulla copertina di Vogue

in rete dice «cazzate». Ieri Beschin in un comunicato ha reso noto l’espulsione dal gruppo comunale leghista di Arzignano, sostenendo di essere stato vittima di «giochi di palazzo e guerre fratricide interne alla Lega che non mi riguardano». Quanto alle sue frasi «di razzismo non c’era nulla». «Il mio commento» sostiene Beschin «era riferito solo a dei canoni di bellezza e non al fatto che la bellissima Mati sia una ragazza italiana, fatto indiscutibile. La stessa cosa per intenderci varrebbe se un ragazza italiana vivesse

da tempo in Cina. Pur essendo integrata in quel paese rimarrebbe una bellezza italiana. Negare che ci sia una bellezza tipica della nostra terra, così come una tipicamente africana, asiatica, sudamericana e così via, è cadere nell’ipocrisia. Un’ipocrisia pericolosa che nega le differenze, anziché riconoscerne la bellezza e il valore. Il vero razzismo è di chi non vede la bellezza nelle diversità. Evviva dunque le diversità. Evviva chi non rinuncia ad essere se stesso, e auguro sinceramente a Maty il grande successo che merita». —


10

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

Lo scontro politico il convegno leghista a padova

il relatore

Salvini: «Gli alleati sottoscrivano l’autonomia di Zaia o correremo soli»

Ghedina sale sul Carroccio? «No, io parlo solo di sport» PADOVA. Kristian Ghedina,

Parte dalla roccaforte veneta la campagna delle regionali Big e testimonial sul palco, «metto in campo i più bravi» Filippo Tosatto PADOVA. «Non c’è bisogno di fa-

re campagna elettorale in Veneto. Parlano i fatti. Verrò qui per bermi un bicchiere di Amarone», è il proclama di Matteo Salvini che già pregusta una scorpacciata di consensi alle regionali di maggio. «Da segretario della Lega io agisco come un commissario tecnico che mette in campo solo i più bravi e Luca Zaia è tra i migliori, invidiato dalle regioni di mezza Europa», il colpo di grancassa che scalda la platea, 2500 suppergiù, tanti ne contiene il teatro Geox. Corsa solitaria o coalizione? «Io lavoro sempre per un centrodestra unito, non a tutti i costi però. A Roma, come a livello locale, noi siamo disponibili ad allearci solo con chi, prima del voto, sottoscriverà l’impegno ad approvare la legge per l’autonomia». Una clausola già suggerita da Roberto “bulldog” Marcato, il beniamino della base militante, che strappa l’ovazione.

TESTIMONIAL SUL PALCO

La tappa veneta, tra Vicenza e Padova, mira a ritinteggiare la proposta leghista con una

spruzzata di spirito civico: così, il “meeting talk” spazia tra sport, turismo, università e agricoltura. Con relatori esterni al partito: l’ambasciatore dello sci mondiale Kristian Ghedina («Ho fatto cinque Olimpiadi, neanche una medaglia, ma l’assegnazione dei Giochi a Cortina è stata l’emozione più grande della mia carriera») e Marco Michielli leader di Confturismo e Federalberghi: «Il Veneto va candidato sempre e comunque ai grandi eventi, ricordiamoci che fino alle Olimpiadi del ’56 a Cortina ci andavano quattro famiglie altolocate, poi è diventata la regina turistica delle Dolomiti». C’è l’imprenditrice Camilla Rossi Chauvenet, ribattezzata “miss Amarone” dal Guardian, che si propone di «rendere sexy la campagna» trasmettendo ai visitatori e ai cultori dell’enogastronomia «la passione della nostra terra bellissima e generosa»; e Francesco Cavalla, severo docente emerito di filosofia del diritto al Bo, che si scaglia contro chi «vorrebbe promuovere tutti» per aumentare artificiosamente il numero dei laureati: «Il dramma del Paese non è la mancanza di un titolo di stu-

dio quanto l’assenza di cultura. Perciò proliferano abusivi e poltronari», sentenzia. QUELLI DEL DIRETTORIO

E i leghisti ortodossi? Il commissario provinciale Filippo Lazzarin li chiama sul palco in apertura. C’è il direttorio con il vice salviniano Lorenzo Fontana, la pasionaria autonomista Erika Stefani, il capogruppo Nicola Finco, il citato Marcato e il governatore Zaia. A seguire, la schiera dei proconsoli locali. La parata non è casuale, vista la coincidenza con il debutto dell’Associazione regionale Salvini Premier: in Veneto i soci fondatori coincidono con il fatidico direttorio, allargato a Massimo Bitonci in veste di amministratore. Prove tecniche di Lega in doppiopetto, verrebbe da dire. Ma senza esagerare con il Bon Ton: «Se apro il sito del quotidiano più diffuso in città, il mattino, apprendo che a Padova oggi c’è stata un’unica manifestazione politica, quella delle Sardine. Voi, cari amici, non esistete proprio, siete dei fantasmi», morde Salvini. Fischi e buu, così il Capitano cavalca l’onda: «Invito i fotografi a salire qui per riprendere la platea, alzatevi tutti in

Matteo Salvini e il Gran Teatro Geox pieno per l’evento della Lega

lega salvini premier

Fondate ieri a Milano le 13 associazioni regionali del partito Sono state fondate con atto notarile, ieri a Milano, le 13 associazioni regionali, in cui, sommate a quelle già avviate al Sud, si articola la Lega Salvini premier. Il passaggio segue il commissariamento della Lega Nord. Quella del Veneto è composta da Lorenzo Fontana, Roberto Marcato, Luca Zaia, Erika Stefani, Ignazio Finco e Massimo Bitonci (amministratore).

piedi per favore». I Matteo!Matteo! salgono al cielo e lui, finalmente soddisfatto, allarga il sorriso ( «Evviva il mattino di Padova») salvo riservare la frecciata abituale alle Sardine: «Strani contestatori, attaccano l’opposizione e lisciano il pelo a Governo, Pd e Toscani di turno... ». IL LUCA ECUMENICO

Che altro? L’ecumenico Zaia prova a placare i toni, convinto com’è che la bagarre favorisca esclusivamente i suoi avversari: «Qui non ci sono cartelli contro, noi non viviamo d’odio, attacchiamo i comportamenti, mai le idee e le persone». Amen. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’ambasciatore dei Mondiali di sci Cortina 2021, reclutato dalla Lega di Matteo Salvini? «Per carità, io non faccio politica e non mi schiero con alcun partito, sono un uomo di sport e porto la mia testimonianza di atleta che ama la montagna, le nevi, i valori della nostra terra» è la replica del campione veterano «Ho accettato di partecipare al convegno di Padova perché mi pare non si tratti di un’iniziativa elettorale ma di una discussione su più temi quali il turismo, la civiltà sportiva, l’università, l’agricoltura, questioni che ritengo importanti per il futuro del nostro Paese». Aderirebbe ad un analogo invito proveniente da altre forze politiche? «Certamente sì, purché non si tratti di manifestazioni strettamente di partito. Io credo nel valore formativo della pratica sportiva, una scuola di regole, impegno, disciplina, sacrifici, che aiuta diventare cittadini migliori». Qual è il suo rapporto con la politica? «Preferisco defilarmi, ho l’impressione che i governi cambino ma i risultati no e che la gente sia molto insoddisfatta. L’Italia è una realtà complicata, è difficile raccogliere il consenso generale». L’abbinata Mondiali-Olimpiadi segnerà una svolta decisiva per la montagna e lo sport veneto? «Se non sarà così, vorrà dire che siamo stati degli sciocchi, certi treni passano una volta sola. Ma bisogna crederci davvero, lavorare fino all’ultimo minuto e guardare già al dopo». —

la contromanifestazione

Duemila Sardine a Padova srotolano lo striscione «Qui non sei il benvenuto» PADOVA. Vero, il clima intorno

è un po’ cambiato. Ma è presto per parlare di estinzione della specie. Le sardine sono vive e il Portello, storico luogo d’acqua, le rivitalizza. In duemila (ma per gli organizzatori sarebbero almeno 500 in più) sfidano freddo e minaccia di pioggia e si stringono fra la storica porta e il palco sistemato prudentemente a metà della piazza. Non sono le settemila di dicembre in piazza delle Erbe, ma non arretrano di fronte alla prova di muscoli leghista. E a Salvini mandano un messaggio: «Qui non sei il benvenuto». Si riparte dall’Emilia Roma-

gna e la piazza spera che anche il finale sia lo stesso. “Salvini hai sbagliato citofono”, recita lo striscione sul palco. Ma è un’altra partita, servirà un’altra strategia. Intanto è cambiata la musica: Lucio Dalla scivola in coda al raduno, per ora suonano i Pinguini Tattici Nucleari, Melodie e Levante, fresche hit sanremesi. Alle 18.15 la piazza è mezzo vuota. «Le sardine si sgonfiano? Spero di no», dice Elio Armano, fra i primi ad arrivare. «Sono mosso da una curiosa simpatia, mi ricordano il mio ’68. E poi in piazza, per cantare Bella Ciao, sono venuti i miei figli e nipoti». In un momento non c’è più

uno spazio vuoto. Arriva anche l’attore Andrea Pennacchi, atteso sul palco con il suo “cugino” Poiana. «Sarebbe strano se non ci fossi», attacca, spiazzante. «Questo è un bel movimento, giovane, democratico. E alimenta il dibattito, il che non fa male a una regione come la nostra. Ci sono state altre belle piazze negli anni, sono sempre uno shock positivo». Poi, trasformatosi in Poiana, reciterà la parte di quello deluso dai suoi rappresentanti in parlamento, razza di destra incapace di farsi valere. Quando il successo del raduno è cosa certa, arrivano anche pezzi di giunta Giordani.

Un’immagine del raduno delle Sardine padovane in piazza al Portello, il quartiere degli universitari

Ci sono tutte le assessore civiche - Nalin, Gallani, Benciolini - e arriva anche il vicesindaco Lorenzoni, non ancora sfidante ufficiale di Zaia. «Il candidato lo saprete fra una settimana», anticipa. Poi benedice la piazza: «È sempre bello che così tante persone si muovano.

Vuol dire che c’è voglia di partecipazione. Tutta questa gente chiede di rialzare la testa e di trovare un nuovo modo di stare insieme, più ricco di idee». Intanto si segnalano anche avvistamenti di pezzi di Pd, dal segretario Vittorio Ivis a quello regionale Alessandro

Bisato, alla consigliera comunale Margherita Colonnello. E le Sardine chiariscono: «Siamo qui per dare una risposta alla becera politica della Lega, ma non risponderemo con insulti a insulti. Non scegliamo un partito, ma chiediamo ai partiti di sceglierci». —


13

Nordest

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Pd, il rifiuto di Possamai Ma resta l’ipotesi ticket «Ringrazio Variati e Dalla Rosa per la stima `Rinviato anche il vertice tra IV e Azione però non posso candidarmi a governatore» Il M5s fa slittare il termine delle Regionarie `

MANOVRE VENEZIA Doveva essere il lunedì risolutorio, quello degli incontri in grado di sbrogliare la matassa e cominciare a delineare la campagna elettorale per Palazzo Balbi. Invece per il centrosinistra è stato il lunedì dei rinvii: la prevista riunione della direzione regionale del Pd non si è tenuta (adesso è in calendario per venerdì 14, un san Valentino in via Beato Pellegrino) e ugualmente è saltato l’incontro tra le quattro anime dell’ipotetico costituendo terzo polo (Azione, Italia Viva, +Europa, Psi) per l’indisponibilità del calendiano Federico Vantini. La novità della giornata è che il vicentino Giacomo Possamai, elogiato e chiamato in causa dal sottosegretario Achille Variati, ha ringraziato ma si è tirato indietro: disponibile sì a candidarsi, ma solo come semplice consigliere regionale, non certo a governatore. E il ticket con il civico Arturo Lorenzoni? Benché giovane, la risposta al riguardo di Possamai è da politico navigato: «Io mi sfilo dall’ipotesi di governatore, il tema adesso è trovare il candidato della coalizione». Una coalizione con o senza renziani e calendiani? «Per me dovrebbe essere la più larga possibile, da Coalizione Civica a Italia Viva».

CENTROSINISTRA Giacomo Possamai. In alto Achille Variati, sotto Federico Vantini

dire, con l’obiettivo di smascherare il grande bluff del “Veneto terra felice”, costruito dalla comunicazione di Zaia, e di pensare ad una proposta di radicale innovazione per la nostra Regione: dalla drammatica situazio-

ne ambientale del nostro territorio al sistema sociosanitario sempre più in crisi, passando per la crisi di competitività ed attrattività del Veneto rispetto alle altre regioni del Nord. Ed è vero anche che serve un impe-

LA LETTERA Possamai ieri ha diffuso un comunicato in puro politichese per dire, appunto, che non intende candidarsi alla presidenza della Regione, ma glissando sull’ipotesi del ticket. Ecco il testo: «Ringrazio chi ha avuto parole di stima e di incoraggiamento per me in questi giorni: non solo Achille Variati ed Otello Dalla Rosa ma anche i tanti amministratori locali, militanti ed amici con cui ho avuto la possibilità di parlare e di confrontarmi. Ci sono temi importantissimi su cui avrei molte cose da

NEL PARTITO C’È CHI RILANCIA LE PRIMARIE: «NON SI DICA CHE NON C’È TEMPO CONTA LA VOLONTÀ»

IL DIBATTITO VENEZIA Finirà che spunteranno le quote celesti. Non domani, sia chiaro, perché il mondo - la politica, l’economia, le istituzioni - è sempre saldamente e fortemente in mano al sesso che si usa definire forte. Ma un segnale c’è e arriva da Venezia, città che tra pochi mesi sarà chiamata alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale. Posto che il sindaco uscente Luigi Brugnaro parte favorito (e pure lui ha scelto, ancora cinque anni fa, un colore rosa, il fucsia), le cronache delle ultime settimane hanno registrato l’inconcludenza del centrosinistra con candidati buttati nella mischia salvo poi farli ritirare. Solo che dopo il frullatore del totocandidati, in cui è finito anche il rettore di Ca’

Turismo

“Veneto Outdoor”, presentata alla Bit la prima App con 129 percorsi e sentieri VENEZIA Sino a oggi i percorsi inseriti e disponibili sono 129, distribuiti in tutte le sette province, dall’Adriatico alle Dolomiti, dalla Lessinia alle colline di Conegliano e Valdobbiadene, dal Garda al Delta del Po, dai colli berici ai circuiti termali. Circa 12.500 chilometri di itinerari e sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta, a cavallo, con ciaspole o sci ai piedi, utilizzando come “compagna di viaggio” una guida digitale completa e sicura, una applicazione gratuita creata dalla Regione del Veneto, che è possibile installare

gratuitamente nei propri dispositivi scaricandola da Apple Store e Play Store. La nuova app in questione è “Veneto Outdoor”, presentata ufficialmente ieri dal governatore Luca Zaia nello stand della Regione alla Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano, insieme all’assessore al Turismo Federico Caner. «Su questa mia idea abbiamo investito tanto – ha spiegato Zaia – È una novità assoluta a livello internazionale e tra i suoi pregi ci sono la semplicità e facilità di utilizzo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

gno delle nuove generazioni nelle istituzioni, tanto più in una Regione da cui i giovani sempre di più stanno scappando, ma dev’essere un impegno che non si improvvisa: ho sempre pensato che in politica sia fondamentale fare i passi giusti al momento giusto, prendendosi il tempo per maturare l’esperienza e la conoscenza necessarie. Per la serietà che riconosco a tutto questo voglio quindi costruire un percorso che abbia una misura più giusta e più sensata, che vede un mio impegno che parte dal territorio. Ma il centrosinistra non può più temporeggiare, non esiste più nessun alibi: per la candidatura a presidente abbiamo molte figure assolutamente autorevoli, con le capacità e la storia per sfidare in maniera credibile e competitiva la leadership di Luca Zaia. I nostri elettori e i nostri militanti ci chiedono di mettere in campo da subito non solo un candidato credibile ma anche un progetto sul Veneto che ci consenta di voltare pagina in Regione».

LA RICHIESTA E come si individua il candidato governatore? Nel Pd si è tornato a parlare di primarie. «È fondamentale per la coalizione democratica e progressista e del civismo democratico - ha detto Giovanni Rolando, consigliere comunale a Vicenza e componente della direzione regionale del partito - avvalersi dello strumento delle primarie aperte a tutti gli elettori. Se si vuole giocare la partita dell’alternativa al presidente uscente della coalizione di destra, che da un quarto di secolo è al governo della Regione, occorre avere coraggio. E per favore non si dica che non c’è tempo. Conta la volontà politica».

M5S Lunedì di rinvii anche per il M5s. «Per venire incontro alle esigenze di tanti che ci hanno scritto in questi giorni per chiedere una proroga delle candidature a causa di una difficoltà nel reperire i certificati richiesti in tempo, il termine per la chiusura delle candidature per le Regionarie di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, e Veneto è stato prorogato fino alle ore 12 di giovedì 13 febbraio 2020». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA

MODELLA Maty Fall Diba, vicentina di origini senagalesi

«La modella di Vogue è nera, non è veneta» Espulso dalla Lega `Zaia: «Una legge

per tappare la bocca a chi dice idiozie» IL CASO VICENZA Quelle poche parole sulla «bellezza veneta bianca» gli hanno attirato prima le critiche di razzismo da parte della sinistra, cui ieri si sono aggiunte quelle di Luca Zaia, e infine Daniele Beschin è stato espulso dal gruppo della Lega al Comune di Arzignano. Fatale a Beschin, che è anche coordinatore di Forza Nuova della provincia di Vicenza, sono stati i commenti su Facebook all’esultanza del sindaco di Chiampo per la modella concittadina Maty Fall Diba, diciottenne di origini senegalesi e italiana a tutti gli effetti, finita in copertina su Vogue Italia con tanto di scritta «Italia». «Per me una chiampese doc è una ragazza solare, bianca», aveva postato Beschin, e subito era stato ripreso dal sottosegretario all’Interno Achille Variati che l’ha definita «una posizione semplicemente, incontrovertibilmente, disgustosamente razzista. Che non possiamo accettare e che è incompatibile con la funzione pubblica di un consigliere comunale». Il presidente leghista del Veneto Luca Zaia ha rincarato la dose, sottolineando che «per noi è vene-

A Venezia spunta la “femmi-lista” E anche il Pd pensa a una donna Foscari, è arrivata una inaspettata chiamata alle armi del gentil sesso. È vero che è da anni che l’ex sindaco Massimo Cacciari invoca per Venezia una donna, ma stavolta c’è chi l’ha battuto. Trattasi di Michele Savorgnano, origini friulane, veneziano d’adozio-

L’INTERVENTO DI SAVORGNANO SU YTALI DI CANDIDARE ESCLUSIVAMENTE IL GENTIL SESSO

ne, fondatore del primo orto collettivo in città, che su ytali, il magazine online diretto da Guido Moltedo, ha lanciato la “femmi-lista”. Tutte e solo donne.

LE RAGIONI «La rottura con il passato - ha scritto Savorgnano - non è tanto la lista femminile ma il fatto che gli uomini di partito e di movimento (lento) si facciano da parte per una lista comune veramente civica e civile. Non un nome estratto come un coniglio dal cilindro ma un’idea diversa di città che parte dalle pulizie di casa (a cui spesso sono relegate le donne); ogni lavoro ben fatto inizia con una pulizia di fondo, per fare

chiarezza, per dimostrare al committente (in questo caso i cittadini) che si hanno le idee chiare». La “femmi-lista” nel pensiero di chi l’ha lanciata dovrebbe essere guidata «da una triade composta da una sindaca della Città di Venezia, una pro-sindaca della Terraferma e (novità assoluta) una pro-sindaca della Città d’acqua (che amo chiamare Arcipelago veneziano)». Una boutade? Non per i social, se è vero che su Facebook il dibattito è montato, con tanto di inviti a donne più o meno conosciute di farsi avanti e candidarsi, inserendo tra le arruolande anche l’attrice Ottavia Piccolo.

9be55307-de70-4c33-8e3b-f52c2ccb96ef

ta al 100%, figurarsi se sto qui a fare distinzioni su dove è nata, è vissuta o si è formata», e auspicando «una legge che tappi la bocca» a chi in rete dice «cazzate». «Se uno distingue l’essere umano in base al colore della pelle nel 2020 è fuori dal mondo», ha aggiunto ieri a Vicenza il segretario della Lega, Matteo Salvini.

LA REPLICA Ieri Beschin in un comunicato ha reso noto l’espulsione dal gruppo comunale leghista di Arzignano, sostenendo di essere stato vittima di «giochi di palazzo e guerre fratricide interne alla Lega che non mi riguardano». Quanto alle sue frasi «di razzismo non c’era nulla». «Il mio commento - sostiene Beschin era riferito solo a dei canoni di bellezza e non al fatto che la bellissima Mati sia una ragazza italiana, fatto indiscutibile. La stessa cosa per intenderci varrebbe se un ragazza italiana vivesse da tempo in Cina. Pur essendo integrata in quel paese rimarrebbe una bellezza italiana. Negare che ci sia una bellezza tipica della nostra terra, così come una tipicamente africana, asiatica, sudamericana e così via, è cadere nell’ipocrisia. Il vero razzismo è di chi non vede la bellezza nelle diversità. Evviva dunque le diversità. Evviva chi non rinuncia ad essere se stesso, e auguro sinceramente a Mati il grande successo che merita». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DINIEGHI E PROPOSTE

IN CAMPO Gabriella Chiellino

LA RISPOSTA AL SINDACO LUIGI BRUGNARO SAREBBE L’IMPRENDITRICE GABRIELLA CHIELLINO

Tant’è, adesso è su una donna che punta il Pd. Autosospesosi il rettore Michele Bugliesi, per un giorno è circolato il nome del presidente uscente della Biennale Paolo Baratta, il quale ieri ha fatto diffondere una nota di cinque righe in cui dice che non se ne parla: «Ho dedicato parte della mia vita a Venezia, a cui vanno il mio affetto e la mia gratitudine, ma desidero subito chiarire che i programmi che posso ora considerare per me escludono la partecipazione a contese elettorali». L’aveva escluso anche nel 2014, qualcuno forse se n’era scordato. Comunque sia, adesso il centrosinistra starebbe puntando sull’imprenditrice Gabriella Chiellino. E la “femmi-lista”? Quella, per ora, agita solo i social. Al.Va. RIPRODUZIONE RISERVATA


10

Attualità

GIUSTIZIA VENEZIA Parte dal Veneto la richiesta alla Consulta di dichiarare l’incostituzionalità della legge Spazzacorrotti. È stato infatti il Tribunale di Sorveglianza di Venezia il primo a formulare dubbi sulla legittimità di una disposizione-chiave del testo fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle, quella che introduce la retroattività della stretta sui benefìci penitenziari per i condannati per i reati più gravi contro la pubblica amministrazione, tra cui la corruzione e l’induzione indebita a dare o promettere utilità. Per questi illeciti il geometra Antonio Bertoncello, protagonista della «cricca» che in laguna chiedeva tangenti in cambio di pratiche, deve ancora scontare 2 anni, 3 mesi e 12 giorni di reclusione: l’avvocato Tommaso Bortoluzzi aveva presentato istanza di affidamento in prova ai servizi sociali, ma l’alternativa al carcere è preclusa dalla nuova normativa, che oggi finirà così sotto la lente della Corte.

LA DIFESA Secondo la sentenza di condanna a 3 anni, ormai definitiva, fra il 2002 e il 2011 il professionista consegnò somme di denaro a funzionari pubblici per agevolare e accelerare alcune procedure edilizie, trattenendo per sé una percentuale degli importi versati dai clienti. Dopo aver trascorso quasi nove mesi in prigione e ai domiciliari, «mantenendo sempre un comportamento regolare ed osservante delle prescrizioni» stando alla sottolineatura della difesa, Bertoncello avrebbe voluto espiare il resto della pena svolgendo attività sociali. Al riguardo l’avvocato Bortoluzzi aveva fatto presente che il 53enne ha risarcito gli enti territoriali a cui appar-

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Spazzacorrotti, un veneto porta la legge alla Consulta Retroattività del testo voluto dal M5s: `Caso sollevato dal Tribunale di Venezia oggi l’udienza alla Corte Costituzionale per Bertoncello, condannato per tangenti `

La norma Reati contro la Pa la stretta del 2019 `La legge Spazzacorrotti,

voluta dal Movimento 5 Stelle, è stata approvata il 9 gennaio 2019. Il testo contiene «misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici». È previsto che i condannati per illeciti come peculato, corruzione e indebita induzione a dare o promettere utilità non possano accedere ai benefìci carcerari e alle misure alternative alla detenzione, anche per fatti commessi prima dell’entrata in vigore della normativa.

IL GEOMETRA VENEZIANO DELLA “CRICCA” CHIEDE DI SCONTARE 2 ANNI, 9 MESI E 12 GIORNI AI SERVIZI SOCIALI ANZICHÉ IN CARCERE

PROFESSIONISTA Antonio Bertoncello, 53enne del Lido di Venezia, oggi lavora come coordinatore di cantiere e aiuta la moglie nella gestione di esercizi alberghieri

tenevano i “colletti bianchi” coinvolti (100.000 euro al Comune di Venezia e 25.000 alla Regione) e ha donato 3.000 euro all’associazione Libera. Il suo ravvedimento sarebbe inoltre dimostrato dal fatto che il geometra adesso lavora a Venezia come coordinatore di cantiere in uno studio di archi-

tettura, aiuta la moglie nella gestione di alcune strutture ricettive in città e abita con la famiglia, «i cui componenti sono esenti da pregiudizi penali», in una casa di proprietà al Lido di Venezia. Infine era stato sottolineato che il professionista «ha tenuto una condotta collaborativa con gli in-

quirenti». La domanda di affidamento in prova era stata avanzata il 10 maggio 2018.

L’ORDINANZA Ma il 9 gennaio 2019 era stata approvata la legge Spazzacorrotti, che esclude la misura alternativa per quel tipo di reati, salva la

collaborazione con la giustizia. Su questo punto, la Sorveglianza ritiene che Bertoncello «non abbia collaborato con l’autorità giudiziaria in termini di efficacia tale da soddisfare i requisiti» prescritti dalla normativa. Al riguardo l’ordinanza firmata dal presidente Giovanni Maria Pavarin, con estensore Fabio Fiorentin, cita stralci della sentenza di condanna della Corte d’Appello del 12 novembre 2015, poi confermata dalla Cassazione il 12 ottobre 2017, secondo cui i ristori a Comune e Regione sono stati «poca cosa rispetto ai profitti conseguiti dai reati, se si tengono presenti i beni immobili acquistati e i redditi dichiarati» e il geometra «non avrebbe ammesso gli addebiti se non fossero state sequestrate rubriche e agende». Lo stesso Tribunale, però, nutre dubbi sul fatto che una norma del 2019 possa disciplinare fatti commessi fino al 2011 e passati in giudicato nel 2017. Per il collegio, «cambiando le carte in tavola» la Spazzacorrotti «ha trasformato radicalmente la risposta sanzionatoria, prevedendo quale soluzione ordinaria l’esecuzione della pena in carcere». In questo senso la disciplina retroattiva produce «una irragionevole disparità di trattamento tra soggetti che giudicati colpevoli dei medesimi delitti, abbiano visto decisa dal giudice di sorveglianza la propria istanza di misura alternativa» prima della nuova legge, o magari pure dopo, «per mera casualità o per il difforme carico dei tribunali di sorveglianza sul territorio nazionale». Tradotto: se Venezia fosse meno oberata, forse avrebbe valutato la richiesta di Bertoncello prima del varo della Spazzacorrotti. Dunque ora dovrà occuparsene la Corte Costituzionale. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diserbanti e prosecco, scontro tra Veneto e Friuli AGRICOLTURA PORDENONE Il governatore del Veneto Luca Zaia va in “guerra” per difendere il Consorzio del prosecco Docg dal possibile ritorno del glifosato come diserbante da utilizzare lungo i filari delle vigne e il Friuli Venezia Giulia sceglie la strada opposta, difendendo il diritto all’impiego del prodotto. Si innesca così un conflitto tra territori direttamente confinanti, dal momento che la principale difesa del diritto all’uso del glifosato arriva dalla Coldiretti di Pordenone, che geograficamente rappresenta un’area contigua a quella della Docg del prosecco.

mica al glifosato non c’è. Abbiamo costituito un gruppo di studio interno all’associazione di categoria per valutare il superamento del prodotto, ma oggi tutte le altre strade possibili implicherebbero un aggravio delle spese che non ci sentiamo di imporre ai nostri coltivatori». Si parla ad esempio di principi attivi concorrenti oppure di metodi

Avezzano

LO STRAPPO Matteo Zolin, presidente di Coldiretti Pordenone, si stacca dalla linea-Zaia. Lo fa perché rappresenta più di trenta tra le maggiori aziende vitivinicole della provincia, il 50 per cento delle quali produce anche prosecco. Quasi tutte queste aziende impiegano ancora il glifosato per debellare le piante infestanti alla base dei singoli filari di vite. «Capiamo le ragioni del Veneto - ha spiegato Zolin - ma al momento un’alternativa econo-

LA COLDIRETTI DI PORDENONE: «NON CI SONO ALTERNATIVE ALL’UTILIZZO DEL GLIFOSATO» 698fe0a9-d304-483f-b263-d6d991b4b9ac

Sasso dal cavalcavia sull’auto degli attori Tornano i sassi dal cavalcavia. Paura per gli attori Stefano Fresi, romano, e Alessandro Benvenuti, toscano, storico componente dei “Giancattivi”. L’episodio poco dopo la mezzanotte di domenica, mentre rientravano a Roma dopo essersi esibiti al teatro di Gessopalena, in Abruzzo, con il loro “Don Chisci@tte”. Sotto un cavalcavia dell’A25, nei pressi di Avezzano, un sasso di 7-8 centimetri di diametro ha mandato in frantumi il parabrezza, finendo addosso a Benvenuti. Fresi ha accostato, poi - sotto choc - ha allertato le forze dell’ordine.

meccanici per rimuovere le piante infestanti tra i filari. «Nel primo caso si tratta di prodotti estremamente costosi, nel secondo di un dispendio di mezzi e tempo che non combacia con la necessità di coltivare i campi in modo veloce e redditizio».

LE CONSEGUENZE Almeno a breve termine, in provincia di Pordenone non si ragionerà a proposito di un divieto di utilizzo del glifosato, il diserbante considerato “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e recentemente “riabilitato” dalla società statunitense Epa. «Anche all’interno dello stesso Consorzio del Prosecco - spiega ancora Zolin ci sono voci discordanti. Le nostre aziende si stanno muovendo verso politiche volte a una maggiore sostenibilità ambientale, ma il glifosato si usa e si userà ancora. Non dobbiamo dimenticarci, poi, che il glifosato viene usato anche dalle amministrazioni pubbliche per rimuovere le erbacce da strade e marciapiedi, e che il prodotto è diffuso anche dove corrono le rotaie della ferrovia». L’assessore regionale alle Politiche agricole, il leghista Stefano Zannier, sposa invece la linea dettata dal governatore Zaia, ma invoca l’intervento dell’Unione europea: «Senza una direttiva comunitaria non possiamo vietare l’uso del glifosato, un prodotto che la stessa Ue ha sdoganato almeno sino al 2022». Marco Agrusti © RIPRODUZIONE RISERVATA


9

Primo Piano

LA PARTITA ROMA Matteo Salvini non fa che dire: «Voglio essere processato». Espone il petto alle frecce dei senatori che domani votano sul caso Gregoretti e poi è prontissimo a andare in tribunale e «lì farò valere le mie ragioni davanti a tutti gli italiani. Ho agito per difenderli». Perciò bloccò la nave militare strapiena di immigrati. Il leader che ordinò ai suoi di votare a favore dell’autorizzazione a procedere contro di lui nello scrutinio in Giunta, alla vigilia del voto in Emilia, è tentato di riproporre il bis. E di usare il voto per mandarlo a processo come una ribalta su cui issarsi da eroe patriottico contro la sinistra anti-italiana. Il Carroccio sta cercando di dissuadere il suo capo: «Devono essere gli altri a mandarti a processo, su di loro così ricadrà il discredito agli occhi degli italiani». L’ex mini-

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Gregoretti, la Lega frena il “capitano”: no al processo, noi usciamo dall’aula stra Bongiorno, che da avvocato ha in mano la pratica, continua a insistere dicendo: «Matteo, se siamo noi a dire sì al processo è come se ammettessimo che hai compiuto un reato, e così proprio non è». Di fatto, una decisione non è stata ancora presa su come comportarsi domani in aula. L’ipotesi più probabile è quella di uscire dall’emiciclo e non votare. Ma fino all’ultimo la scelta sarà aperta. LA NAVE La Gregoretti fermata dopo il salvataggio dei migranti: per giorni fu impedito lo sbarco

LE TATTICHE Intanto Salvini proclama: «Mercoledì sarò certamente in aula e non vedo l’ora di andare a processo. E se difendere la patria per qualcuno è un crimine, allora chiariamolo una volta per tutte». Il Pd: «Prima Salvini ha fatto il gradasso, ora fug-

ge e dice ai suoi di non stare in aula». «Scusi Salvini, conferma o scappa?», attacca Piero Grasso. Il leader leghista rilancia il guanto di sfida: «Vado in aula tranquillissimo. È sicuro che passerà la richiesta di processo ai miei danni. Spero solo che facciano in fretta». L’alternativa per il centrodestra sarebbe quella di non presentare alcun or-

DOMANI IL VOTO SULL’AUTORIZZAZIONE «NON VEDO L’ORA DI SPIEGARE AI GIUDICI» MA IL PARTITO PUNTA A FARLO DESISTERE

dine del giorno: Lega e Forza Italia affermerebbero che il voto della Giunta - alla vigilia del voto in Emilia - fu sbagliato, e anche l’eventuale intervento di Salvini ribadirebbe la difesa del proprio operato. Il capo leghista ha intanto preparato la sua autodifesa. Uno: «Non si trattava di sequestro, le persone a bordo della Diciotti erano al sicuro e protette». Due: «La discesa a terra era rallentata perché in corso trattative per la redistribuzione dei migranti». Tre: «Va segnalato che il governo tedesco ci ha poi fatto sapere che tre soggetti a bordo erano in grado di mettere a rischio la sicurezza nazionale». Quattro: «Tutto il governo era coinvolto e convinto ad agire come abbiamo fatto». Cinque: «Ho agito per la difesa degli interessi nazionali». Il match è pronto, appuntamento a Palazzo Madama. M.A. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

La kermesse a Padova

GOVERNATORE Luca Zaia

Salvini “investe” Zaia: «Qui non ci sarà bisogno di campagna elettorale» Il segretario lancia il governatore `«Il Luca-ter? Mai nulla è scontato davanti a 2500 sostenitori osannanti tranne il Milan che perde il derby» `

L’INCONTRO dal nostro inviato

PADOVA Gran Teatro Geox addobbato a festa, 2.500 spettatori osannanti, “Notti magiche” con volume a palla. Domanda: questo evento della Lega a Padova è forse l’implicito annuncio della ricandidatura di Luca Zaia? Risposta di Matteo Salvini, al termine del video che celebra i risultati amministrativi del 2019, lo stesso proiettato a fine anno a Palazzo Balbi: «No, in Veneto non c’è bisogno di fare campagna elettorale perché parlano i fatti, qui verrò al massimo per bermi un bicchiere di Amarone...». Al centro del talk show “La nostra terra” condotto da Massimo De Manzoni, condirettore del quotidiano La Verità, ci sono il vino (con la produttrice Camilla Rossi Chauvenet), i b&b abusivi (con Marco Michielli di Confturismo), le Olimpiadi (con il campione di sci Kristian Ghedina). Sul palco c’è pure Francesco

Cavalla, che sarebbe un ordinario di Filosofia del diritto e infatti a un certo punto sbotta («Non chiedetemi di cose che non so...»), però poi diventa la star della serata attaccando quei politici che «lanciano slogan come sassi tirati, non voglio dire parolacce ma...», auto-azzerandosi il volume e conquistando la platea con il labiale. Ecco, si parla di tutto e di più, meno che di Regionali, ma pare di capire che il “giro

d’Italia” di Salvini non farà molte altre tappe a queste latitudini: «In tante altre regioni – spiega il segretario federale, quand’è ormai tempo di selfie – ci sarà bisogno di fare campagna elettorale, ma qui non dovremo impegnarci a spiegare più di tanto quello che la gente vede». Significa che il tris di Zaia è scontato? «Non c’è niente di scontato nella vita, tranne il fatto che il Milan perde il derby». Parole che parrebbero mettere

DIBATTITO Matteo Salvini con l’ex campione di sci cortinese Kristian Ghedina

un pesante dubbio sulla corsa del governatore uscente, ma che secondo i sussurri del retropalco sarebbero invece la prova che Salvini condivide la strategia ribadita in questi mesi da Zaia: più si pensa a governare e meno margini si lasciano agli avversari, meglio è per il centrodestra.

L’ALLEANZA Centrodestra? Finora non è stata pubblicamente confermata

nemmeno l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia, lasciati sulla graticola ad esempio dal big di zona Roberto Marcato (presente insieme ai leghisti di ogni ordine e grado), chiedendo loro «un patto di sangue sull’autonomia». Dice dopo i titoli di coda Salvini, acclamato («Matteo, Matteo, Matteo!») alla pari di Zaia («Luca, Luca, Luca!»): «Chiaro che in Veneto la Lega ha i numeri per vincere tranquillamente anche

«L’AUTONOMIA STA CONTAGIANDO IL RESTO DEL PAESE E QUESTO È UN MERITO STORICO DEL VENETO»

da sola, però io lavoro perché si faccia squadra. Quanto all’autonomia, noi la pratichiamo a livello istituzionale e nel partito, poi decide Luca modi e tempi». Ma al microfono il leader manda un chiaro messaggio a Fi e Fdi, dopo il fallimento della trattativa con i 5 Stelle: «L’hanno tirata in lungo un anno, non so quanti tavoli e sottotavoli ha fatto Erika Stefani. Ma non sono stati mesi buttati via, l’autonomia sta contagiando il resto del Paese e questo è un merito storico dei veneti. Chiaro che però il prossimo Governo dovrà farla e quindi avremo per alleati, a livello sia locale che nazionale, solo di chi ci garantisce per iscritto che l’autonomia sarà legge». Il commissario veneto Lorenzo Fontana ci crede: «Abbiamo ottenuto risultati incredibili in sei mesi, oltre 100 pullman a Roma, 7.000 veneti a Roma, migliaia di nuovi iscritti e centinaia di gazebo. Grazie a chi ci permette di vivere un sogno: che la nostra terra un giorno possa essere libera di autogovernarsi».

LA PIAZZA Il resto è polemica per la contemporanea manifestazione delle Sardine in piazza. «Noi siamo l’unico Paese al mondo – ironizza Salvini – in cui si protesta non contro il Governo bensì contro l’opposizione. Ma vinceremo anche alla faccia di questi signori. E vinceremo anche in Comune a Padova, promesso». Chiusura di Zaia: «Posso far notare che qua dentro non c’è uno striscione contro qualcuno? Ho visto “Autonomia subito”, ma nessuna offesa, piuttosto la bandiera del Veneto, anche se qualcuno la prende come insulto. Quindi portatene di più la prossima volta». Forse la prossima volta sarà campagna elettorale. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

PORTELLO Il popolo delle Sardine e, sul palco, l’attore Andrea Pennacchi

E le Sardine scendono in piazza Duemila persone in prima linea

LA MANIFESTAZIONE PADOVA Mentre lo stato maggiore leghista si riuniva al Gran Teatro Geox, duemila sardine padovane scendevano in strada per urlare il proprio dissenso al leader Salvini e, più in generale, alle politiche adottate dal Carroccio. «Padova non si Lega» è l’ormai classico slogan che ha accompagnato la manifestazione di ieri sera a Porta Portello, dove moltissimi giovani (soprattutto studenti universitari) si sono riuniti alle porte del centro storico per dar vita in contemporanea ad un presidio parallelo. Gli attivisti scesi in piazza erano

sicuramente meno rispetto ai cinquemila che avevano riempito piazza delle Erbe lo scorso 1. dicembre, ma si sono comunque fatti sentire. In prima linea alcuni ragazzi già noti per esser stati referenti dei sindacati universitari padovani, ma tra loro sono sbucati anche il vicesindaco Arturo Lorenzoni e le assessore comunali

di Coalizione Civica Chiara Gallani e Marta Nalin. Riflettori inevitabilmente puntati su Lorenzoni, che nei prossimi giorni dovrebbe sciogliere le riserve e annunciare la propria candidatura come candidato governatore del Veneto di una coalizione di centrosinistra. Nessun esponente politico, in ogni caso, è salito sul palco. «Sono qui solo per dare il

mio sostegno» le parole di Lorenzoni.

SUL PALCO Tra uno striscione sarcastico contro Salvini (numerosi i riferimenti al citofono suonato durante la campagna elettorale emiliana) e un “Bella Ciao” cantato a squarciagola, si è preso la scena anche l’attore padovano

fe836ae1-7b3b-460b-84fb-1c87501f704e

PROTAGONISTA ANCHE L’ATTORE ANDREA PENNACCHI E TRA I GIOVANI IL VICESINDACO LORENZONI

Andrea Pennacchi “il Poiana” per un intervento satirico che ha strappato un’ondata di applausi. «Il Veneto - è il concetto ribadito a gran voce dalle sardine padovane - non è solo quello espresso dalla Lega. Esiste anche un Veneto diverso, molto più inclusivo». Tra la folla è sbucata anche una bandiera di San Marco, accostata al tricolore italiano e alla bandiera dell’Unione Europea. «Non siamo un partito - urlano i ragazzi - e non spetta a noi trovare soluzioni politiche, ma il nostro compito è quello di ricreare i veri metodi di fare politica. Quelli che partono dal basso». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA


VI

Venezia

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

San Marco asciutta, progetti e sgarbi La storia di due iniziative, per salvare dall’acqua la basilica `Irritazione al Provveditorato opere pubbliche per lo “strappo” e la piazza, andate avanti in parallelo e che si sovrappongono delle imprese del Cvn: nessun invito per la presentazione dei lavori `

SALVAGUARDIA VENEZIA Due progetti in corsa

per mettere in salvo San Marco dalle acque intermedie, quelle che allagheranno la Piazza e i suoi monumenti anche quando il Mose entrerà in funzione. C’è quello commissionato dal Provveditorato alle Opere pubbliche che nel giro di un paio d’anni, con una spesa di oltre 30 milioni, metterebbe in salvo l’intera Piazza. E c’è quello proposto dalla Procuratoria di San Marco che intanto salverebbe la Basilica, con 3 milioni di spesa e pochi mesi di lavori. Progetti che possono diventare «complementari» - precisano dal Provveditorato, - ma che per il momento hanno dialogato poco tra loro, creando incomprensioni, frizioni e pure qualche polemica.

I DUE PROGETTI Lo si è visto in questi giorni, con l’organizzazione della presentazione alla stampa del “progetto definitivo di salvaguardia di Piazza San Marco” in programma per stamane. Un’iniziativa delle imprese consorziate del Cvn che hanno curato il progetto, Kostruttiva e Thetis. Gli inviti sono partiti la settimana scorsa, senza coinvolgere i funzionari del Provveditorato che ovviamente si sono risentiti. «C’è stato un problema di comunicazione, ma ora lo strappo è stato ricucito spiega l’ingegner Francesco Sorrentino, responsabile dei lavori a San Marco per il Provveditorato - Le imprese vogliono presentare il progetto definitivo prima delle autorizzazioni. Può essere un’occasione utile di confronto». Devis Rizzo, il presidente di Kostruttiva, precisa di aver consegnato il progetto definitivo al Cvn il 15 gennaio. «Ora avrà il suo iter di approvazione. Abbiamo organizzato questa presentazione senza Cvn e Provveditorato perché

PIERPAOLO CAMPOSTRINI: «IL PIANO PER LA CATTEDRALE PUO’ DIALOGARE CON L’ALTRO»

sono gli organi che devono giudicare il nostro lavoro. Non volevamo mettere in difficoltà nessuno. Il nostro obiettivo è solo quello di presentare il nostro lavoro e di far vedere alla città, dopo il 12 novembre, che non è vero che non si sta facendo nulla». Resta il nodo del rapporto tra questo progetto per l’intera Piazza e quello per la sola Basilica. Il primo, una volta ultimato, salvaguarderebbe anche la Basilica con maree fino a 110 centimetri, quando entrerebbe in funzione in Mose. Rizzo parla di «sistemi integrati», tra «quello già realizzato per il nartece, il nostro e il Mose». Un sistema a cui ora si aggiunge il progetto della Procuratorie per la Basilica, con le paratoie di vetro studiate dall’ingegner Daniele Rinaldo. «Si tratta di un progetto che si può realizzare rapidamente, già per l’autunno - annota il procuratore di San Marco, Pierpaolo Campostrini - Un progetto che può dialogare con quello più generale della Piazza. Un modo per salvare la Basilica da subito. In un secondo tempo, quando Mose e salvaguardia dell’intera Piazza saranno ultimati, si può pensare di lasciare le barriere solo per la loro funzione di parapetto, al posto dell’attuale staccionata, decisamente brutta».

LA BASILICA

LA PIAZZA

Chi lo fa

Chi lo fa

Il progetto per la messa all’asciutto della Basilica di San Marco prevede un sistema di pompe per espellere l’acqua e un sistema di barriere in vetro/cristallo super resistenti intorno alla Basilica. L’iniziativa è della procuratoria di San Marco.

Il progetto è stato commissionato dal Provveditorato alle Opere pubbliche al Consorzio Venezia Nuova che lo ha affidato ad un’Ati che unisce Kostruttiva e Thetis. L’intera Piazza sarebbe protetta fino ad un’altezza di 110 centimetri, essenzialmente attraverso un sistema di valvole di non ritorno e protezioni esterne.

Mose, Spitz e Zincone in audizione alla Camera SALVAGUARDIA VENEZIA Parte oggi alla Camera

Ma c’è chi dà una lettura diversa dei due progetti, paventando una competizione. «Si cerca di bloccare il progetto finalmente finito che riguarda l’intera Piazza per sostituirlo con le barriere in vetro attorno alla Basilica - accusa l’ambientalista Stefano Boato - Avevamo lavorato in questi anni con il provveditore Roberto Linetti per questo progetto semplice ed efficace che salvaguarda l’intera Piazza. Questa della Basilica, invece, è un’altra follia: bisogna lavorare per insule, non per singoli edifici». Ma dal Provveditorato l’ingegner Sorrentino smentisce qualsiasi competizione: «Sono due progetti complementari, con tempi e costi molto diversi. Quello per la Basilica è per l’immediato, quello per la Piazza è per il medio termine. Non sono incompatibili. L’importante ora è esaminarli assieme per trovare il modo di integrarli». Roberta Brunetti

l’indagine conoscitiva sull’attuazione degli interventi realizzati per la salvaguardia di Venezia e l’esame del proposta di legge, di cu è relatore il deputato Nicola pellicani, di aggiornamento della Legge Speciale. Gli argomenti saranno affrontati contestualmente e le audizioni saranno utilizzare per entrambe le questioni. Si parte dunque oggi pomeriggio, alle 15.15, quando saranno ascoltate Elisabetta Spitz, (Commissaria straordinaria per il Mose) e Cinzia Zincone, (Provveditrice vicaria interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia). Si continuerà nelle prossime settimane con le audizioni di tutti i soggetti istituzionali interessati, quindi sarà la volta di esperti, rappresentanti di associazioni e società civile. E mercoledì 19 sarà la volta del sindaco Luigi Brugnaro. Successivamente saranno ascoltati gli altri soggetti istituzionali: il presidente della Regione uca Zaia, i sindaci dei Comuni di Chioggia, Mira, Jesolo e Cavallino-Treporti, il primo Procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin, il comandante della Capitaneria di Porto Pietro Pellizzari, il presidente dell’Autorità di sistema Portuale del mare Adriatico settentrionale Pino Musolino, il comandante provinciale della Guardia di finanza, alcuni rappresentanti del Consiglio di Bacino della Laguna di Venezia, il capo della Protezione Civile, i rappresentanti di presidenza del Consiglio, ministero dei Beni Culturali, ministero della Ricerca, ministero dell’Economia, ministero delle Infrastrutture e ministero dell’Ambiente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I costi La spesa per le barriere si aggira sui 3 milioni di euro. I lavori potrebbero essere ultimati per l’autunno, in modo da salvare la Basilica dalla prossima stagione di acque alte.

Chi paga Anche per quest’opera si chiedono i finanziamenti dello Stato, all’interno delle opere di salvaguardia del sistema Mose.

I costi L’intervento costa oltre 30 milioni. Potrebbe essere completato in un paio d’anni.

Chi paga Anche questo intervento rientra nel sistema Mose e deve essere finanziato dallo Stato.

IL PERICOLO Sopra, Campostrini mostra l’acqua in Basilica. Sotto, la piazza allagata

LE POLEMICHE

La storia Costruito lo stesso anno di nascita de Il Gazzettino MARINERIA VENEZIA Il trabaccolo Concor-

dia ha 133 anni, come il Gazzettino, e ha bisogno immediato di cure, altrimenti è destinato a finire i suoi giorni nel cimitero di tutte le barche in legno che si rispettino, a ridosso della riva di un corso d’acqua finché il tempo non lo consuma riportando ogni sua cellula a nutrire il ciclo della vita. Per questo l’associazione Tvb (Traditional Venetian Boats) lancia un appello al sindaco Luigi Brugnaro e ai consiglieri comunali Maurizio Crovato e Giovanni Giusto (delegato del sindaco per la Tutela delle tradizioni) affinché si trovi un ricovero all’Arsenale, all’asciutto, dove poterlo salvare: si potrebbe inserirlo, a pieno titolo, nel contesto delle altre barche presenti, in coerenza con la storia del luogo ed il valore per Venezia del patrimonio nautico fluvio-lagunare-marittimo.

Il trabaccolo Concordia abbandonato Mobilitazione per portarlo in Arsenale Il Concordia ha navigato per decenni a vela e a remi trasportando dal sud al nord Italia, vino, olive, arance, legname e ogni sorta di mercanzia; la sua ultima impresa è stata recitare nel film Marco Polo del regista Giuliano Montaldo 1982. Il suo ultimo proprietario

ORMEGGIATO NELLA BAIA DI FORTE MARGHERA DIVENTERA’ PRESTO IRRECUPERABILE SENZA UN INTERVENTO

l’ha donato all’associazione Tvb che gestisce anche il Museo Civico della Navigazione Fluviale a Battaglia Terme: e i soci di questa realtà, a partire dal suo presidente Maurizio Ulliana, nei giorni scorsi hanno dovuto muovere la gloriosa imbarcazione dallo scalo dello storico cantiere Casaril a Venezia Cannaregio, che gentilmente lo ospitava, per portarlo a Battaglia al Museo. Durante il tragitto, però, si sono resi conto che il viaggio sarebbe stato fatale per il trabaccolo e quindi l’hanno ormeggiato nella baia di Forte Marghera a Mestre, dove tra l’altro ha sede il Museo comunale delle Imbarcazioni Tradi-

TRABACCOLO Il Concordia

de8705ef-61b3-43b3-8f55-4a9a4014d179

zionali. Se l’Arsenale non gli troverà una sistemazione, la baia di Forte Marghera potrebbe diventare presto la tomba del trabaccolo, una sepoltura d’onore ma pur sempre una sepoltura. Siccome, invece, si potrebbe tenerlo in vita, come uno dei pochissimi rimasti oltre al Nuovo Trionfo ormeggiato all’inizio del Canal Grande, alla punta della Dogana, grazie a tanti volontari che l’hanno restaurato e lo mantengono in vita in acqua. A metà dicembre i fratelli Giorgio e Maurizio Crovato, durante la presentazione di un loro libro, avevano lancia-

to l’idea di una fondazione per raccogliere i fondi da destinare alla manutenzione e al restauro del Concordia, ma ora i tempi stringono, bisogna decidere subito, se è possibile, altrimenti la barca presto morirà. «Potrebbe diventare un gioco didattico - dicevano a dicembre i Crovato -. Gli studenti delle scuole lo potrebbero visitare all’interno, come già oggi succede per il sommergibile Enrico Dandolo custodito dalla Marina Militare all’Arsenale. Far capire come si viveva a bordo, come si lavorava, come si affrontava il mare». Per chi volesse aiutare, può rendersi conto di quali esperienze abbia vissuto il Concordia andandosi a leggere la storia ultra-centenaria del Concordia raccontata dall’esperto Gilberto Penzo entrando in internet all’indirizzo http://www.veniceboats.com/Trabaccolo-Concordia.htm. È meglio che guardarsi un film d’avventura. (e.t.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


5

Primo Piano

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Casi di contagio Canada

Svezia

Finlandia

7

1

1

Germania

14

Macao

Russia

10

2

Giappone

26

I DECESSI

910

Belgio

1 Regno Unito

Malesia

18 Sud Corea

3 Usa

Francia

12

11 Spagna

27

Provincia di Hubei

Nepal Taiwan

1

38

2

altri in Cina

Filippine

37

India

3 Eau

Sri Lanka

7

1

3 Cambogia

1

1

Thailandia

Filippine

43 Australia

40.196

LA DEVIAZIONE Hong Kong

Singapore

in Cina

ROMA Le prime misure arriveranno presto. Il governo prova a fronteggiare gli effetti sull’economia del coronavirus. Effetti per il momento ancora da quantificare ma che, secondo l’Upb, potrebbero spingere al ribasso le attese sulla crescita. Ieri il premier Giuseppe Conte ha riunito a Palazzo Chigi il capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, quello dell’Economia Roberto Gualtieri, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini, e quello della Cultura e del turismo Dario Franceschini, per provare a mettere in piedi un piano di emergenza per affrontare le ricadute economiche dell’epidemia. L’idea più avanzata, per il momento, sembra quella di far scendere in campo la Sace-Simest, la società pubblica che affianca chi esporta, per aiutare le imprese in difficoltà con la Cina a trovare in breve tempo nuovi sbocchi per fronteggiare il calo degli affari con Pechino. Ma misure di sostegno ci saranno anche per chi importa, come ha confermato Gualtieri. Un piano di azione complessivo, insomma, che dovrà tenere conto anche degli impatti che la crisi sta avendo su alcuni settori cruciali come il turismo e la moda. Moncler per

14

3

40.645

IL FOCUS

Vietnam

Italia

nel mondo

871

Hong Kong

18

1

32

15

Effetto virus sulla crescita, in arrivo misure di sostegno per le imprese Vertice a Palazzo Chigi per affrontare la crisi `Ma per Intesa Sanpaolo l’Eurozona subirà Mobilitata Sace-Simest per favorire l’export un impatto sul Pil «relativamente modesto» `

esempio, ieri ha annunciato la decisione di rinviare degli investimenti per gli impatti del coronavirus. Intanto l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo guidato da Gregorio De Felice, ha elaborato una previsione, fresca di stampa, che però già dal titolo dà un segnale diverso: «Epidemia 2019 - nCoV: effetti significativi ma transitori, con impatti margi-

nali fuori dalla Cina». Il pregio dello studio è la quantificazione numerica del contagio sui cicli economici. La prima stima elaborata prevede «uno shock di 3 punti sui consumi in Cina nel 1° trimestre, quasi interamente riassorbito nel 2° trimestre». Peraltro, la ricerca anticipa «rischi al rialzo in caso di rimbalzo compensativo nei trimestri seguenti».

Le conseguenze sull’economia Effetti del virus sull’economia cinese nel 2020 Pil (var %)

consumi (var %)

0 -1 -2 -3 -4

I trim

III trim

IV trim

Le ricadute sul Pil delle altre economie

L’appello del papà del ballerino

Usa

«Vi prego, fate rientrare mio figlio in Italia» Non si risolve l’odissea di Gabriele De Fazio, il 23enne ballerino professionista di Roma bloccato senza più lavoro a Kunming per l’emergenza coronavirus. «Aiutatemi a fare rientrare mio figlio in Italia», l’appello disperato lanciato ieri

II trim

dal padre Roberto. «Sono chiuso in casa da 20 giorni, ho quasi finito i viveri e il mio datore di lavoro è sparito - dice Gabriele - la Farnesina non mi abbandoni». A. Mar. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Eurozona

Giappone

0.1

0

-0.1

-0.2

I trim

II trim

III trim

L’epidemia causerà probabilmente una battuta di arresto in febbraio e marzo. «Stimiamo l’entità dell’impatto economico - dice lo studio - nell’1,3% del Pil cinese nel 1° trimestre, con possibile aumento al 2% su ipotesi più aggressive». Pur con le incertezze su tempi e intensità, resta un fenomeno transitorio. «Le ricadute sull’Eurozona saranno alla fine modeste, anche se nel breve termine potrebbero essere accentuate da una chiusura più lunga del previsto delle fabbriche cinesi».

IV trim

Fonte: stime Intesa Sanpaolo

Come influirà su tali tendenze l’epidemia? L’esperienza maturata nel 2003 (Sars) «suggerisce un significativo impatto negativo sull’attività economica cinese del 1° trimestre 2020. Tuttavia, l’elevata incertezza sui tempi di sviluppo dell’epidemia e sulla quota di popolazione coinvolta «consiglia di essere cauti sulle valutazioni di impatto economico». In una prima stima, l’analisi di Intesa Sanpaolo ipotizza una deviazione di 3 punti percentuali dei consumi domestici rispetto allo scenario pre-epidemia, oltre a una deviazione di 10 punti percentuali della produzione industriale. In assenza di allentamento fiscale e monetario compensativo (che invece si sta verificando), il Pil risulterebbe più basso. La media annua potrebbe dunque essere ridotta dello 0,8% rispetto allo scenario pre-epidemia. Valutazioni più fondate potranno essere prodotte dopo le indagini congiunturali di febbraio. Quanto all’Eurozona, nello scenario di impatto più moderato, la crescita media del Pil sarà influenzata solo marginalmente. Né cambia di molto le cose il considerare l’impatto sul turismo: l’azzeramento completo dei flussi dalla Cina sottrarrebbe lo 0,05% del Pil. I rischi connessi all’epidemia vengono da una possibile maggiore estensione temporale della crisi e da una chiusura prolungata degli stabilimenti cinesi. Finora l’impatto attraverso i mercati finanziari è stato nel complesso modesto, e non ha implicazioni negative sull’economia reale. Infine, secondo Intesa l’incidenza sulla forza lavoro sarà marginale, e non ci sarà perdita di capitale produttivo. Rosario Dimito © RIPRODUZIONE RISERVATA

Venezia, sudcoreana malata all’aeroporto: ma è falso allarme ta - commenta Vittorio Bonacini, presidente di Ava, l’Associazione veneziana albergatori - Le prenotazioni calano continuamente e nemmeno il Carnevale fa registrare numeri importanti, se si esclude sabato 15 febbraio. Per il resto, camere a prezzi da barzellette. E mancano le prenotazioni per aprile e maggio». Questo mentre ieri una donna sudcoreana è stata fermata dai termoscanner installati all’aeroporto Marco Polo quando è risultata con una temperatura corporea di 38 gradi. Portata all’ospedale All’Angelo, è stato verificato che il malessere non era legato a nessun tipo di contagio da coronavirus.

`Aveva la febbre

ed è stata portata all’ospedale di Mestre L’EMERGENZA VENEZIA Due notti nel cuore di Venezia, poi la partenza alla mattina presto verso le altre tappe della loro vacanza italiana. Alle spalle due addetti alla concierge e un addetto alle camere che una quindicina di giorni dopo vengono visitate in maniera approfondita per fugare ogni dubbio sul fatto che possano aver contratto il coronavirus dopo essere entrati in contatto con la famiglia di Taiwan ospite a Venezia a fine gennaio e, una volta a casa, risultata positiva alla febbre polmonare esplosa a inizio anno in Cina e che da lì sta facendo tremare i polsi al mondo. L’ennesima batosta ad una situazione critica sul fronte turismo che Venezia sta vivendo dall’alba del giorno dopo il 12 novembre e dell’acqua alta a 187 centimetri. «C’è chi pensa che Venezia sia ancora allaga-

IL SOGGIORNO IN LAGUNA

PER LA COPPIA DI TAIWAN IN LAGUNA VISITATI TRE DIPENDENTI DELL’HOTEL MA NON RISULTANO CONTAGIATI

A raccontare il soggiorno della famiglia di Taiwan a Venezia, è il direttore dell’hotel del centro storico nel quale hanno soggiornato e che nello scorso fine settimana è stato al centro di una serie di controlli da parte dell’Ulss, come rivelato ieri da Il Gazzettino. «Venerdì 7 febbraio, alla sera, abbiamo ricevuto una chiamata da un dirigente medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 3

che ci chiedeva se nei giorni scorsi avessimo avuto, tra gli ospiti, due persone che non erano malate ma risultavano comunque positive al coronavirus», è l’esordio del direttore della struttura. «La famiglia era arrivata tardi il 24 gennaio e se n’era andata al mattino presto dopo aver dormito a Venezia due notti. Dunque, secondo l’Ulss 3, ormai al di fuori del periodo in cui esiste reale rischio di contagio. L’Azienda sanitaria continua - mi ha comunque detto che avrebbe monitorato le persone che erano venute a stretto contatto con la famiglia». Così la dirigente del Servizio ha contattato i tre dipendenti dell’albergo per verificare le condizioni di salute dei lavoratori, che sono risultate ottime. «Scattati i quattordici giorni dalla data del pernottamento - riprende il direttore dell’hotel - io e i dipendenti interessati abbiamo ricevuto la chiamata dell’Ulss che ci dava il via libera e confermava la totale assenza di rischi di contagio. Siamo tutti sereni, titolari e lavoratori, e a disposizione dell’azienda sanitaria che ci assicura che non c’è alcun rischio e non c’è niente da monitorare».

becbdf97-9444-4b0f-8e1b-228d87ae0307

Follia a Roma «Cinesi infetti», assaliti da una baby gang E difesi dai passanti «Cinesi di me... andate via, avete il Coronavirus». Insulti, minacce brandendo bottiglie rotte, lancio di sassi: pomeriggio di follia domenica a Roma, dove una baby-gang si è scagliata prima contro alcuni ragazzini cinesi e poi un gruppo di adulti, tra cui una donna incinta di 35 anni finita in ospedale per lo spavento. A difendere gli stranieri sono intervenuti alcuni italiani che si sono frapposti arginando la rabbia degli adolescenti, mentre i cinesi, terrorizzati, trovavano riparo all’interno di una pasticceria. L’assalto è stato in parte filmato con lo smartphone da un cantautore trentenne che poi ha postato il video su Facebook. Si vedono due dei tre minorenni, che si fanno avanti, mentre gli adulti li fermano.

E un sospiro di sollievo è arrivato dall’Ava che attraverso il direttore Claudio Scarpa ha mandato una circolare agli hotel con alcune regole elementari di attenzione per una situazione «che comunque è serena». Dal canto suo è la stessa Ulss 3 a calmare gli animi spiegando come, sì, ci sia stato il controllo «secondo i protocolli» ma anche che «nessun elemento rilevante è finora emerso dall’indagine epidemiologica effettuata». Sulla già non facile situazione della città d’acqua, è intervenuto ieri anche il Governatore del Veneto Luca Zaia, ospite del padiglione Veneto alla Borsa internazionale del turismo a Milano.«Il coronavirus - ha ammesso - pesa moltissimo sul turismo, è un altro cataclisma che arriva a Venezia dopo la grande alluvione. L’alluvione ha avuto risonanza internazionale negativa, quindi il coronavirus che blocca aerei e tutto quello che ne deriva deprime ancora di più gli arrivi. Diciamo che è l’anno nero di Venezia, ma comunque dopo la pioggia viene il sereno». Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA


ABANO - MONTEGROTTO - COLLI

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 IL MATTINO

vi, degli anni passati.

abano terme

Scuole, boom di iscrizioni alla media Vittorino da Feltre Calo fisiologico all’Alberghiero, considerato positivo per l’efficacia della didattica «Si potranno fare i laboratori con più tranquillità e gestire gli orari delle lezioni»

Federico Franchin ABANO TERME. I dati sulle iscri-

zioni alle classi prime delle scuole di Abano danno segnali confortantia città termale. L’Istituto Comprensivo Vittorino da Feltre cresce rispetto all’anno precedente, l’Alberghiero Pietro d’Abano ha invece una leggera flessione, che viene vista però in modo positivo dai vertici dell’istituto.

L’ALBERGHIERO RESPIRA

Dopo aver rischiato di toccare, 5 anni fa, quota 1. 000 allievi, l’Istituto Alberghiero Pietro d’Abano sta tornando ad assestarsi sui numeri del passato, che hanno sempre consentito di svolgere lezioni nelle migliori condizioni possibili. Gli iscritti alle classi prime per il prossimo anno scolastico sono 102. Si tratta di una flessione di 31 unità rispetto ai 133 dell’anno scorso. In totale si prevedono 725 studenti, rispetto ai 750 attuali per 34

La scuola media Vittorino da Feltre di Abano

classi al posto delle attuali 37. «Il calo è fisiologico e dato da una generale flessione demografica e degli istituti professionali», spiega il dirigente scolastico Carlo Marzolo. «Siamo quelli che perdono meno e comunque questa flessione è da vedere positivamente. Si potranno fare le attività di laboratorio con più tranquillità e non si dovranno fare le capriole per far combaciare e quadrare gli orari delle lezioni. Purtroppo questa flessione non ci consentirà di iniziare ad abbandonare i container esterni alla succursale. A tale proposito, dovrebbe essere questione di giorni o settimane per la posa del cantiere all’esterno della succursale per la realizzazione dei nuovi laboratori di sala e cucina, previsti dal progetto della Provincia». Sembrano lontani quindi i tempi delle quasi 200 iscrizioni alle classi prime, ora il Pietro d’Abano sta tornando ai numeri standard, circa 650 allie-

VITTORINO IN AUMENTO

Sorprendono i numeri svelati dall’assessorato all’Istruzione in merito alle iscrizioni alle classi prime dell’Istituto Comprensivo Vittorino da Feltre. Tra elementari e media si registra un aumento, rispetto all’anno passato, di 2 iscrizioni. In totale si contano 278 iscritti rispetto ai 276 della passata annata. «Siamo in controtendenza rispetto alla media degli altri comuni», ammette soddisfatta l’assessore all’Istruzione Cristina Pollazzi. «Risentiamo meno del calo demografico. Siamo felici, perché questo sta a significare che la nostra scuola piace, sia per l’offerta formativa, che per la cura degli edifici, tutti rinnovati e messi in sicurezza». I NUMERI

È boom alla scuola media Vittorino da Feltre con 135 iscritti alle prime rispetto ai 126 dell’anno scorso.Crescono anche le scuole elementari Busonera (31 iscritti rispetto ai 19 dello scorso anno scolastico) e Giovanni XXIII (31 iscrizioni rispetto alle 22 dell’anno scorso). Leggero calo per la Pascoli passata dai 39 iscritti dell’anno scorso ai 22 di adesso. Stesso discorso per la De Amicis (dai 43 iscritti in prima dell’anno scorso è passata ai 33 di quest’anno) e la scuola dell’Infanzia Mago Merlino, che ha chiuso a quota 26 le iscrizioni (è il numero massimo accettato), rispetto alle 28 accettate l’anno scorso. –– © RIPRODUZIONE RISERVATA

29

abano terme

Il progetto didattico Dada spiegato ai genitori ABANO TERME. Oggi, alle 17

al Teatrò-Teatro Polivalente di via Donati, verrà presentato ai genitori il progetto curato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione sul modello scolastico Dada in programma in alcuni plessi scolastici cittadini dal prossimo settembre. Il Dada (Didattica per Ambienti di Apprendimento) rappresenta una innovazione organizzativo-pedagogica nel panorama italiano e ruota attorno alla riorganizzazione degli spazi scolastici. Aule funzionali e personalizzate, permettono di affiancare alla didattica tradizionale un’altra innovativa. Gli studenti si muovono fra le classi in base all’orario delle lezioni e raggiungono i docenti nelle aule della materia: gli spazi vengono allestiti ed arredati secondo il gusto e il profilo professionale e culturale dell’insegnante e in base alla materia. Aderiranno al modello Dada la scuola media Vittorino da Feltre e la scuola superiore Alberti. «Potrebbe aderire anche la scuola elementare Pascoli», annuncia l’assessore Pollazzi. –– F.FR.

terme

montegrotto terme

abano terme

È Abano la località più ricercata dal turismo russo

Due anni “A Perdifiato” nel rustico di Villa Draghi

Albergatori in missione in fiera fra la Bit e il Salone di Bruxelles

MONTEGROTTO TERME. Dalle ABANO TERME. È Abano Ter-

me la località termale più amata e più ricercata dai russi in Italia, notoriamente amanti di acque benefiche, relax e cure naturali. Il dato sarà comunicato da Giulio Gargiullo esperto di marketing con la Russia, domani al Bto 2020 di Firenze con un intervento su come sviluppare turismo dalla Russia grazie al digital marketing. «Dai dati forniti da Yandex, il principale motore di ricerca russo, Abano risulta essere la località termale più ricercata in Italia, con più di 11mila ricerche nei picchi massimi del mese d’ottobre 2019. Montecatini è la seconda località più ricercata dai russi con 5000 ricerche». Un boom per il turismo termale italiano da parte dei russi che fanno registrare un interesse da +68% nelle ricerche complessive. Le richieste per “terme in Italia” infatti passano da 5242 ricerche mensili nel mese luglio 2018, a 8813 ricerche mensili a luglio 2019. Tra le località più ricercate dai russi estratte dall’esperto di marketing in Russia Giulio Gargiullo appaiono: Abano, Montecatini, Montegrotto, Saturnia, Chianciano, Monsum-

mano, Sirmione, Bormio, Aqui, Ischia, Garda, Merano, San Giuliano, Levico, Salsomaggiore, San Pellegrino, Terme Luigiane, Bormio. «Per sviluppare il mercato e le opportunità per gli operatori del settore alberghiero, come per i commercianti o per le aziende è fondamentale sviluppare percorsi ad hoc in lingua russa per condurre i viaggiatori provenienti dalla Russia nella propria attività. Questi turisti amano infatti scoprire il territorio e vogliono essere condotti verso luoghi esclusivi con visite guidate verso cantine prestigiose, fabbriche o artigiani dove acquistare in sede e apprezzare le lavorazioni dal vivo, degustazioni e corsi di cucina, percorsi del benessere, aziende e boutique storiche, visite riservate in luoghi d’attrazione pubblici o privati e ovviamente negozi, boutique e outlet di moda e lusso». La fascia di viaggiatori d’affari e professionisti sceglie per il 58% hotel a 4 e 5 stelle e categoria lusso. Le famiglie con bambini scelgono invece alberghi 4 e 5 stelle nel 40% dei casi, e scelgono hotel a 3 stelle nel 45% dei casi. –– F.FR.

tende sospese per dormire nel bosco, al noleggio bici anche a pedalata assistita e poi il servizio di bike shuttle, l’accompagnamento nei sentieri e l’audioguida dei Colli e l’infopoint per gli escursionisti: sono tante e importanti le attività nate negli ultimi due anni dalla cooperativa A Perdifiato che ha avuto in uso gratuito dal Comune il rustico di Villa Draghi. «Abbiamo deciso», spiega il sindaco Riccardo Mortandello «di rinnovare per altri due anni la convenzione perché siamo convinti della validità dei servizi offerti». Dall’aprile 2018, in cambio dell’uso gratuito del rustico, la cooperativa si è occupata della pulizia dei due sentieri e delle pertinenze di villa Draghi e ha tenuto attivo 5 giorni alla settimana un punto informazioni turistico. Ha poi organizzato due biciclettate gratuite e diverse attività didattiche. Afferma Stefano Benetton della cooperativa A Perdifiato: «I numeri danno una chiara dimensione del lavoro svolto: circa 450 giorni di apertura del rustico; più di 200 attività; 45 escursioni e biciclettate; 34 bici a disposizione; oltre 10 mila km percorsi con le bici; 9 tende sospese». –– F.FR.

ABANO TERME. Albergatori di Abano e Montegrotto impegnati nelle fiere. Doppio appuntamento tra la Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, e il Salone delle Vacanze di Bruxelles. Tre gruppi sono a Milano e una decina di hotel è invece rappresentato in Belgio. ALLA BIT

Nel padiglione della Regione Veneto sono ospitati una decina di albergatori termali. Per loro c’è anche uno spazio, il Bit4Job, dedicato alla ricerca di personale. A crederci è soprattutto il Gruppo Borile, che ha predisposto uno stand. «Stiamo cercando personale per la riapertura della stagione», spiega Cristina Borile, titolare con la famiglia di 5 hotel. «Ci sono almeno una ventina di posti di lavoro a disposizione. Stiamo cercando più o meno in tutti i settori, dai maitre, ai direttori d’albergo, agli addetti al ricevimento e Spa manager. L’anno scorso avevamo assunto 5 persone proprio qui a Milano. Qui si trovano professionalità medio-alte, con gente abituata a girare e che ha fatto per esempio le stagioni nelle grandi navi». PROMOZIONE TERRITORIO

Il Gruppo Borile sta effettuando colloqui da 30’ con le agenzie per catturare clienti nei mercati di Europa, Russia, Usa e India. Presenti anche l’Hotel

Lo stand del Gruppo Borile alla Borsa del Turismo (Bit) di Milano

Plaza, l’agenzia di servizi Lovivo e la V Hotels, che possiede President ed Excelsior ad Abano e Antoniano a Montegrotto. «È importante esserci e promuoversi nella fiera più importante d’Italia», osserva il dg Andrey Dimitrov. «Stiamo cercando clienti italiani, russi e così via». «È un momento importante», aggiunge Umberto Carraro, presidente del Consorzio Terme Colli Marketing e titolare del Plaza «sono presenti anche le Ogd del territorio. Oggi (ieri ndr) c’era pure il Governatore del Veneto Luca Zaia. È importante esserci in queste occasioni per promuovere struttu-

re e territorio». A BRUXELLES

Contemporaneamente è in corso il Salone delle Vacanze di Bruxelles, in Belgio. Qui ci sono il Gruppo Borile e hotel come il Des Bains, Leonardo, Orvieto, Ermitage, Ariston Molino, Continental e la Thermal Hotel Promotion di Giancarlo Reverenna. «Siamo presenti per catturare i clienti belgi della parte della Vallona, di origini francesi, la più sensibile rispetto alle cure termali», spiega Reverenna, qui pure come presidente Fiavet Veneto. –– F. FR.


MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA

REGIONE

13

Lo scontro politico

Il Pd è diviso, la bussola gira su Lorenzoni Il segretario Bisato rinvia a venerdì la scelta sul candidato e le primarie. Il vicesindaco di Padova resta il favorito Albino Salmaso PADOVA. Il Pd naviga senza bus-

sola e il segretario Bisato rinvia a venerdì la direzione regionale. La speranza è quella di agganciare Italia Viva di Renzi, Azione di Calenda, i socialisti e Più Europa della Bonino, tentati dalla corsa solitaria con la speranza di agguantare il 5 per cento alle regionali. I dem oscillano tra la candidatura d’orgoglio di bandiera e la rassegnata alleanza con il civico Arturo Lorenzoni, ipotesi che i bookmakers danno per vincente. Del resto, se pure Salvini che in Veneto viaggia al 40% si affida ai civici per sfondare nelle città, perché mai il Pd dovrebbe alzare il muro contro il vicesindaco di Padova, che con Sergio Giordani ha messo fine al breve regno di Massimo Bitonci a Palazzo Moroni? Matteo Favero, giovane dirigente dem che si sposta sull’asse Montecitorio-Treviso, al termine del dibattito del ministro Boccia sull’autonomia, ha fatto intuire perché Roma benedice l’alleanza con Lorenzoni. Ermete Realacci, leader storico di Legambiente e amico fraterno di Paolo Gentiloni, è convinto che nessuno meglio del professor Lorenzoni possa interpretare la svolta ambientalista del Green New Deal che il parlamento Ue ha finanziato con 1000 miliardi di euro per abbattere la Co2 e il Pm10 che avvelenano i polmoni di 5 milioni di veneti. Una sfida culturale, sulla scia di Industria 4.0 per la riconversione del manifatturiero, che il docente di Economia dell’Energia può interpretare con assoluta competenza: qui si tratta di cambiare stile di vita, come predicano i ragazzi di Greta del Fridays for future. In primis, bisogna utilizzare meglio i fondi strutturali di Bruxelles per favorire la riconversione delle imprese. Una svolta che il Pd veneto ha avviato l’autunno scorso quando il capogruppo Stefano Fracasso ha assegnato al Centro Levi Cases dell’Università

di Padova il compito di elaborare un progetto di Veneto ecosostenibile. Idee che sono diventate l’unico progetto concreto sul tappeto. E ora a sfidarsi nelle primarie potrebbero essere proprio Lorenzoni e Fracasso, legati dall’impegno assoluto per l’ambiente. Il vicesindaco di Padova però ha fatto capire al segretario Bisato di non disporre di strutture organizzate e l’idea di sfidare a ma-

In campo altri nomi: Stefano Fracasso Andrea Zanoni e Giorgio Santini ni nude un partito strutturato in ogni comune non lo convince affatto. Si tratta di una lotta impari: Davide contro Golia. Ecco perché a Roma, Zingaretti ha valutato con interesse l’analisi di Realacci e ha convinto il sottosegretario Andrea Martella a sostenere Lorenzoni. Mezzo Pd appoggia questa linea, interpretata dal presidente regionale Giovanni Tonella. Chi spinge per le primarie invece è l’area ex Dc e Margherita di Bisato, per nulla convinta di doversi sacrificare sull’altare del civismo. Tirate le somme, senza candidato presidente, il Pd rinuncia a due seggi e la cura dimagrante con la nuova legge maggioritaria rischia di essere indigesta. Ecco allora la corsa disperata a un candidato: nella rosa entrano di diritto il capogruppo Fracasso e il consigliere trevigiano Zanoni, appoggiato da mille firme. Per superare il muro contro muro Variati ha proposto che Giacomo Possamai si candidi a presidente, ma l’ex capogruppo in comune a Vicenza ha diffuso una nota in cui dice: «Ringrazio chi mi ha incoraggiato, ma il mio impegno sarà nel territorio. Non mi candido a presidente». Come finirà? Tra i big in panchina c’è anche Giorgio Santini: l’ex senatore e leader Cisl verrà mai richiamato per la mission impossible? — © RIPRODUZIONE RISERVATA

foto di gruppo

L’intesa sull’ambiente Da sinistra: Stefano Fracasso, Claudio Sinigaglia, Alessandro Bisato e Arturo Lorenzoni a Padova durante una manifestazione. A destra Stefano Cappelletti, ex senatore del M5s, in corsa per la carica di candidato presidente dei grillini in Regione.

prorogate a giovedì le votazioni sulla piattaforma rousseau

I grillini scelgono i 51 candidati Presidente, rebus Cappelletti Non ci sarà la consultazione per decidere se allearsi o meno con il centrosinistra Il ministro D’Incà sereno «Giusto correre da soli» PADOVA. Il M5S prolunga la consultazione on line sulla piattaforma Rousseau per la scelta dei 51 consiglieri regionali: tante le domande, proroga accordata a tutti. Per le regionarie di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto si potrà votare fino alle 12 di giovedì 13 febbraio. Sciolto invece il dubbio alleanze: a fine maggio il M5s si

De Zen e Ostanel spiegano la strategia del movimento civico Sabato a Vicenza parte la campagna elettorale del docente padovano

«Pronti a sfidare la Lega di Zaia con l’investitura di tre sindaci» LA SFIDA

O

rmai è deciso: Arturo Lorenzoni sabato si candida alla guida della Regione ed è pronto a sfidare Luca Zaia, con il sostegno della società civile che non si riconosce nei partiti ma si batte con-

tro la Lega di Salvini. Il coordinato politico de “il Veneto che vogliamo” ha appreso con entusiasmo della presa di posizione dei sindaci di Padova, Rovigo e Belluno a sostegno della candidatura di Arturo Lorenzoni a presidente della Regione. Giorgio de Zen, portavoce della lista, spiega che Loren-

zoni «con la sua esperienza civica maturata nell’amministrazione di Padova, ha tutte le competenze per poter ambire a governare il Veneto. L’assemblea di sabato prossimo va nella direzione di discutere questa ed altre ipotesi con tutte e tutti coloro che animano il nostro percorso». «Siamo convinti che un can-

presenterà da solo, con una lista civica civetta per abbassare il quorum dal 5 al 3 per cento. E male che vada, in consiglio regionale almeno due-tre grillini dovrebbero metter piede. Ma l’entusiasmo non manca, anche se agguantare il 10 per cento sembra impresa disperata. In ogni caso, anche il ministro Federico D’Incà considera inutile la consultazione per scegliere se allearsi con il centrosinistra o meno. Nel suo intervento a Selvazzano, il ministro aveva spiegato questa proposta con la necessità di condividere un’alleanza organica con il Pd, IV e LeU in

didato civico possa rappresentare al meglio il centro sinistra in questo delicato momento» prosegue Elena Ostanel, portavoce della lista. «C’è bisogno di una coalizione ampia a sostegno di un candidato, ma ancora di più c’è bisogno di una convergenza su alcuni temi fondamentali: investimenti sulla sanità pubblica, maggiore attenzione all’ambiente, investimenti nei trasporti ferroviari e politiche del lavoro che sappiano trattenere i nostri giovani in Regione. Ossia attuare scelte che vadano in controtendenza rispetto alle politiche leghiste. C’è bisogno di ritrovare le nostre comunità, di prestare attenzione ai territori dopo anni di governo all’insegna dell’individualismo che han-

modo da realizzare un fronte unitario contro la Lega di Zaia. In sala nessuno ha difeso l’idea e dopo due settimane di verifiche, il M5S ha deciso di tirare dritto. Nel frattempo sono stati nominati i sei facilitatori regionali. In primo piano le due senatrici: la veneziana Orietta Vanin e la vicentina Barbara Guidolin che godono della massima fiducia del nuovo capo politico Crimi. Le relazioni interne sono state affidate a Cristina Manes e ad Antonio Codemo, le relazioni esterne invece a Ulderica Mennella e a Simone Contro. Il team dovrà vagliare la regolarità

ELENA OSTANEL RICERCATRICE DELLO IUAV E PORTAVOCE DELLA LISTA IL VENETO CHE VOGLIAMO

Il “Veneto che vogliamo” mette assieme una rete di associazioni «Il centrosinistra ci deve aiutare»

del voto su Rousseau per la scelta dei 51 candidati da schierare contro Zaia e si annuncia un grande ricambio. Resta poi da definire la questione del candidato presidente. Jacopo Berti non si vuole ripresentare ed è probabile che come “capo” dei probiviri si trasferisca Roma, per controllare la regolarità dei versamenti dei 330 parlamentari al fondo di solidarietà del M5s. Chi è in ritardo rischia l’espulsione. Questione delicatissima, alla pari della trattenuta di 300 euro al mese per la Casaleggio associati. E il presidente che sfiderà Zaia? Il nome più gettonato è quello di Stefano Cappelletti, ex senatore, imprenditore, tenace avversario dei Pfas e della Pedemontana. Ha un solo handicap: ha già svolto due incarichi, uno in un Cdq a Padova. Otterrà la deroga? — Al.Sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

no portato il Veneto a perdere il treno dello sviluppo sostenibile. Quello di oggi non è il Veneto che vogliamo». L’appuntamento è per sabato 15 febbraio, dalle 10, 30 a Villa Lattes a Vicenza; la mattina i gruppi di lavoro continueranno a lavorare al programma che verrà poi sottoposto anche alle assemblee provinciali proprio per dare risalto ai territori, mentre il pomeriggio l’assemblea, dopo un momento assembleare di discussione, sceglierà il candidato da sostenere. Alle 17. 30 seguirà poi un incontro con Cecilia Guerra, sottosegretaria, organizzato dal coordinamento provinciale vicentino de “Il Veneto che vogliamo”. – © RIPRODUZIONE RISERVATA


12

MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA

REGIONE

Lo scontro politico il convegno leghista a padova

il relatore

Salvini: «Gli alleati sottoscrivano l’autonomia di Zaia o correremo soli»

Ghedina sale sul Carroccio? «No, io parlo solo di sport» PADOVA. Kristian Ghedina,

Parte dalla roccaforte veneta la campagna delle regionali Big e testimonial sul palco, «metto in campo i più bravi» Filippo Tosatto PADOVA. «Non c’è bisogno di fa-

re campagna elettorale in Veneto. Parlano i fatti. Verrò qui per bermi un bicchiere di Amarone», è il proclama di Matteo Salvini che già pregusta una scorpacciata di consensi alle regionali di maggio. «Da segretario della Lega io agisco come un commissario tecnico che mette in campo solo i più bravi e Luca Zaia è tra i migliori, invidiato dalle regioni di mezza Europa», il colpo di grancassa che scalda la platea, 2500 suppergiù, tanti ne contiene il teatro Geox. Corsa solitaria o coalizione? «Io lavoro sempre per un centrodestra unito, non a tutti i costi però. A Roma, come a livello locale, noi siamo disponibili ad allearci solo con chi, prima del voto, sottoscriverà l’impegno ad approvare la legge per l’autonomia». Una clausola già suggerita da Roberto “bulldog” Marcato, il beniamino della base militante, che strappa l’ovazione.

TESTIMONIAL SUL PALCO

La tappa veneta, tra Vicenza e Padova, mira a ritinteggiare la proposta leghista con una

spruzzata di spirito civico: così, il “meeting talk” spazia tra sport, turismo, università e agricoltura. Con relatori esterni al partito: l’ambasciatore dello sci mondiale Kristian Ghedina («Ho fatto cinque Olimpiadi, neanche una medaglia, ma l’assegnazione dei Giochi a Cortina è stata l’emozione più grande della mia carriera») e Marco Michielli leader di Confturismo e Federalberghi: «Il Veneto va candidato sempre e comunque ai grandi eventi, ricordiamoci che fino alle Olimpiadi del ’56 a Cortina ci andavano quattro famiglie altolocate, poi è diventata la regina turistica delle Dolomiti». C’è l’imprenditrice Camilla Rossi Chauvenet, ribattezzata “miss Amarone” dal Guardian, che si propone di «rendere sexy la campagna» trasmettendo ai visitatori e ai cultori dell’enogastronomia «la passione della nostra terra bellissima e generosa»; e Francesco Cavalla, severo docente emerito di filosofia del diritto al Bo, che si scaglia contro chi «vorrebbe promuovere tutti» per aumentare artificiosamente il numero dei laureati: «Il dramma del Paese non è la mancanza di un titolo di stu-

dio quanto l’assenza di cultura. Perciò proliferano abusivi e poltronari», sentenzia. QUELLI DEL DIRETTORIO

E i leghisti ortodossi? Il commissario provinciale Filippo Lazzarin li chiama sul palco in apertura. C’è il direttorio con il vice salviniano Lorenzo Fontana, la pasionaria autonomista Erika Stefani, il capogruppo Nicola Finco, il citato Marcato e il governatore Zaia. A seguire, la schiera dei proconsoli locali. La parata non è casuale, vista la coincidenza con il debutto dell’Associazione regionale Salvini Premier: in Veneto i soci fondatori coincidono con il fatidico direttorio, allargato a Massimo Bitonci in veste di amministratore. Prove tecniche di Lega in doppiopetto, verrebbe da dire. Ma senza esagerare con il Bon Ton: «Se apro il sito del quotidiano più diffuso in città, il mattino, apprendo che a Padova oggi c’è stata un’unica manifestazione politica, quella delle Sardine. Voi, cari amici, non esistete proprio, siete dei fantasmi», morde Salvini. Fischi e buu, così il Capitano cavalca l’onda: «Invito i fotografi a salire qui per riprendere la platea, alzatevi tutti in

Matteo Salvini e il Gran Teatro Geox pieno per l’evento della Lega

lega salvini premier

Fondate ieri a Milano le 13 associazioni regionali del partito Sono state fondate con atto notarile, ieri a Milano, le 13 associazioni regionali, in cui, sommate a quelle già avviate al Sud, si articola la Lega Salvini premier. Il passaggio segue il commissariamento della Lega Nord. Quella del Veneto è composta da Lorenzo Fontana, Roberto Marcato, Luca Zaia, Erika Stefani, Ignazio Finco e Massimo Bitonci (amministratore).

piedi per favore». I Matteo!Matteo! salgono al cielo e lui, finalmente soddisfatto, allarga il sorriso ( «Evviva il mattino di Padova») salvo riservare la frecciata abituale alle Sardine: «Strani contestatori, attaccano l’opposizione e lisciano il pelo a Governo, Pd e Toscani di turno... ». IL LUCA ECUMENICO

Che altro? L’ecumenico Zaia prova a placare i toni, convinto com’è che la bagarre favorisca esclusivamente i suoi avversari: «Qui non ci sono cartelli contro, noi non viviamo d’odio, attacchiamo i comportamenti, mai le idee e le persone». Amen. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’ambasciatore dei Mondiali di sci Cortina 2021, reclutato dalla Lega di Matteo Salvini? «Per carità, io non faccio politica e non mi schiero con alcun partito, sono un uomo di sport e porto la mia testimonianza di atleta che ama la montagna, le nevi, i valori della nostra terra» è la replica del campione veterano «Ho accettato di partecipare al convegno di Padova perché mi pare non si tratti di un’iniziativa elettorale ma di una discussione su più temi quali il turismo, la civiltà sportiva, l’università, l’agricoltura, questioni che ritengo importanti per il futuro del nostro Paese». Aderirebbe ad un analogo invito proveniente da altre forze politiche? «Certamente sì, purché non si tratti di manifestazioni strettamente di partito. Io credo nel valore formativo della pratica sportiva, una scuola di regole, impegno, disciplina, sacrifici, che aiuta diventare cittadini migliori». Qual è il suo rapporto con la politica? «Preferisco defilarmi, ho l’impressione che i governi cambino ma i risultati no e che la gente sia molto insoddisfatta. L’Italia è una realtà complicata, è difficile raccogliere il consenso generale». L’abbinata Mondiali-Olimpiadi segnerà una svolta decisiva per la montagna e lo sport veneto? «Se non sarà così, vorrà dire che siamo stati degli sciocchi, certi treni passano una volta sola. Ma bisogna crederci davvero, lavorare fino all’ultimo minuto e guardare già al dopo». —

la contromanifestazione

Duemila Sardine a Padova srotolano lo striscione «Qui non sei il benvenuto» PADOVA. Vero, il clima intorno

è un po’ cambiato. Ma è presto per parlare di estinzione della specie. Le sardine sono vive e il Portello, storico luogo d’acqua, le rivitalizza. In duemila (ma per gli organizzatori sarebbero almeno 500 in più) sfidano freddo e minaccia di pioggia e si stringono fra la storica porta e il palco sistemato prudentemente a metà della piazza. Non sono le settemila di dicembre in piazza delle Erbe, ma non arretrano di fronte alla prova di muscoli leghista. E a Salvini mandano un messaggio: «Qui non sei il benvenuto». Si riparte dall’Emilia Roma-

gna e la piazza spera che anche il finale sia lo stesso. “Salvini hai sbagliato citofono”, recita lo striscione sul palco. Ma è un’altra partita, servirà un’altra strategia. Intanto è cambiata la musica: Lucio Dalla scivola in coda al raduno, per ora suonano i Pinguini Tattici Nucleari, Melodie e Levante, fresche hit sanremesi. Alle 18.15 la piazza è mezzo vuota. «Le sardine si sgonfiano? Spero di no», dice Elio Armano, fra i primi ad arrivare. «Sono mosso da una curiosa simpatia, mi ricordano il mio ’68. E poi in piazza, per cantare Bella Ciao, sono venuti i miei figli e nipoti». In un momento non c’è più

uno spazio vuoto. Arriva anche l’attore Andrea Pennacchi, atteso sul palco con il suo “cugino” Poiana. «Sarebbe strano se non ci fossi», attacca, spiazzante. «Questo è un bel movimento, giovane, democratico. E alimenta il dibattito, il che non fa male a una regione come la nostra. Ci sono state altre belle piazze negli anni, sono sempre uno shock positivo». Poi, trasformatosi in Poiana, reciterà la parte di quello deluso dai suoi rappresentanti in parlamento, razza di destra incapace di farsi valere. Quando il successo del raduno è cosa certa, arrivano anche pezzi di giunta Giordani.

Un’immagine del raduno delle Sardine padovane in piazza al Portello, il quartiere degli universitari

Ci sono tutte le assessore civiche - Nalin, Gallani, Benciolini - e arriva anche il vicesindaco Lorenzoni, non ancora sfidante ufficiale di Zaia. «Il candidato lo saprete fra una settimana», anticipa. Poi benedice la piazza: «È sempre bello che così tante persone si muovano.

Vuol dire che c’è voglia di partecipazione. Tutta questa gente chiede di rialzare la testa e di trovare un nuovo modo di stare insieme, più ricco di idee». Intanto si segnalano anche avvistamenti di pezzi di Pd, dal segretario Vittorio Ivis a quello regionale Alessandro

Bisato, alla consigliera comunale Margherita Colonnello. E le Sardine chiariscono: «Siamo qui per dare una risposta alla becera politica della Lega, ma non risponderemo con insulti a insulti. Non scegliamo un partito, ma chiediamo ai partiti di sceglierci». —


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.