M3 Magazine N° 10 Dicembre 2013

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In questo numero

M3 MAGAZINE | NUMERO 10 | DICEMBRE 2013

00 EDITORIALE

04 RECENSIONI

EDITORIALE E COLOPHON DI QUESTO NUMERO

24

PATH OF EXILE a cura di Giacomo Conti

01 DOSSIER 08 TOP 10 FPS ONLINE! a cura di Dario Acquaroli

30

SANDOX LA PAROLA MAGICA a cura di Lorenzo Plini

03 ANTEPRIME 18

MAGICKA WIZARD WARS a cura di Bruno Manzoni

38

WARLORDS OF DRAENOR a cura di Bruno Manzoni

05 TECH 62 CM STORM RECON

a cura di Bruno Manzoni

44

BLACK DESERT ONLINE a cura di Bruno Manzoni

52

HEROES OF THE STORM a cura di Bruno Manzoni

06 RUBRICHE 54 EAST SIDE MMO

rubrica su MMO orientali a cura di Marco Caldarini

56 THE MOBILE GAME: THOR a cura di Bruno Manzoni

02 INTERVISTE 50 SETTIMA LEGIONE

a cura di Lorenzo Paffi

2 | M3 m3magazine.it

58 QUARTO SPETTACOLO rubrica di cinema a cura di Giacomo Pizzillo


MAGICKA: WIZARD WARS

42

a cura di Luigi Savinelli

HEROES OF THE STORM

a cura di Bruno Manzoni

52

62

CM STORM RECON

44

BLACK DESERT ONLINE

a cura di Bruno Manzoni

M3 m3magazine.it | 3


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REDAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Cesare Arietti DIRETTORE EDITORIALE Bruno Manzoni DIRETTORE CREATIVO Valentina Todero STAFF EDITORIALE Francesco Munda, Sergio Botti, Marco Caldarini COVER ARTIST Dario Vianello CREATIVE DESIGNER Riccardo Munda (M3 Hiring, Logo Font)

CO L L A B O R ATO R I Dario Acquaroli, Santo Furfari, Silvia Jondini, Alessandro Monizza, Leonardo Paffi, Lorenzo Avello, Lorenzo Plini, Giacomo Conti, Luigi Savinelli, Giacomo Pizzillo

RINGRAZIAMENTI Michele Valecce (F.I.S.E.V.) Simone Giorgi (Game) Salvatore Vento (Corsair) Alessandro Avello (Cooler Master) Cinzia Musati (Nvidia-Preview Italia) Massimiliano Donghi (KobraPC) Francesca Carotti (Activision) Luciana Boscaratto (Electronic Arts)

Luca Monticelli, Sara Magri ( Star 2 Com) Massimo Nicora, Valentina Vanetti (Lab. Comunicazione) Giovanna Cosentino, Simon Schuchtrup (Cidiverte) Giuseppe Fiori (Show Reel) Annalisa di Raimondo (Media-Globe) Marco Accordi Rikards (AIOMI)

Thalita Malagò, Ilaria Amodeo, Chiara Chisari (AESVI) Giovanni Polito (Quark ADV) Mario Petillo (Gamesource) Chris Clarke, Derek Reeve (Freeform communication) Laura Inglima, Giulia Mambrini (Ubisoft) Giuseppa Gatto D’Arrigo (Media Hook)

C O N TAT T I SITO UFFICIALE www.m3magazine.it UFFICIO STAMPA press@m3magazine.it INFORMAZIONI info@m3magazine.it MARKETING sales@m3magazine.it

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CASA EDITRICE

AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI VELLETRI - NR. 2/13 DELL’8 FEBBRAIO 2013 Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari; marchi di terzi, nomi di prodotti, nomi commerciali, nomi corporativi e società citati possono essere marchi di proprietà dei rispettivi titolari o marchi registrati d’altre società e sono stati utilizzati a puro scopo esplicativo ed a beneficio del possessore, senza alcun fine di violazione dei diritti di Copyright vigenti. Tutto il materiale contenuto in questa rivista è di proprietà di M3 Magazine e/o delle aziende rappresentate; ad esso sono applicabili le leggi italiane ed europee in materia di diritto d’autore; eventuali testi prelevati da altre fonti sono anch’essi protetti dai Diritti di Autore e di proprietà dei rispettivi Marchi Proprietari.


E venne il giorno

D

BRUNO MANZONI CAPO REDATTORE

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opo tanto clamore, fatto di proclami, affermazioni, smentite, dietro front e trollate, le console di nuova generazione sono arrivate. Una nuova, e storica svolta sta per segnare sia il tragitto dell’industria video ludica, sia quello di noi giocatori, legati a doppio filo con chi produce il nostro hobby, assistiamo volenti o nolenti, a una nuova escalation di titoli che si fregiano del termine next-gen.. Nonostante questo giornale si rivolga a un’utenza più, “pcista” tutti noi abbiamo almeno per un periodo della nostra vita giocato con quelle limitate e obsolete (almeno per definizione) console, ed è per questo che le nuove console suscitano, o almeno dovrebbero, un certo interesse anche tra chi anela a possedere la scheda video più perfromante oppure un SSD più campiente (ed economico...NDR). Indubbiamente il futuro dei videogiochi appare sempre più ripetitivo, troppo impegnato a pavoneggiarsi dei successi acquisiti per cercare di proporre qualcosa di veramente innovativo -Oculus Rift a parte- e, almeno sulla carta, anche la PS4 e la Xbox One non stanno aggiungendo poi molto sul piatto in modo da permetterci di gridare al miracolo o quasi. La storia però ci insegna che una volta capito il metodo, l’ingegno umano riesce sempre a spostare i confini conosciuti, allontanandoli ogni giorno di più. Bene io sono convinto che questa generazione di console riuscirà non dico a stupire, ma almeno ad attirare l’attenzione dei sostenitori, anche i più accaniti, del PC perché, se è vero che queste due nuove macchine non hanno portato dei grossi cambiamenti a livello contenuti, è altrettanto vero che l’obiettivo dei produttori di colmare il gap d’interattività che esisteva tra le due realtà d’intrattenimento video ludico presenti sulla scena, sembra essere stato raggiunto. Essendo un appassionato di videogiochi non presto attenzione su cosa gireranno, ma mi preoccupo principalmente del fatto che mi facciano realmente divertire ed è per questo che osservo con una certa curiosità l’avvento della next-gen, e chissà magari una di questa scatolette magiche potrei pure comprarla questa volta…

m3 n° 09

CORREZIONI Nessun errore noto nel precedente numero.

B. Manzoni




PRO

CONTRO

WORLD

La società svedese DICE dopo altri interessanti tioli free to play propone Battlefield Play 4 free, gioco costruito con la versione migliorata del motore di gioco e i modelli di veicoli di altri due capolavori (Battlefield 2 e Bad Company 2). Scaricando gratuitamente il gioco si possono riassaporare le atmosfere di Karkand e di altre storiche mappe nelle uniche due modalità disponibili: un Capture the flag e una conquista di punti.

Sviluppato da IdSoftware è legato strettamente al precedente Quake III Arena; le meccaniche da e-sports di questo gioco, che necessita di un’approfondita conoscenza delle mappe e delle armi oltre ad un ritmo frenetico che richiede riflessi non comuni a tutti, lo rendono di difficile accessibilità a molti giocatori, soprattutto all’inizio della propria avventura online anche se il caratteristico gameplay è sicuramente originale e inimitabile.


S

i avvicina il periodo natalizio e come tutti gli anni le principali software house sfornano i loro migliori sparatutto in prima persona. Se però vi capita di storcere il naso di fronte al numero considerevole di aggiornamenti a pagamento, se sentite il bisogno di qualcosa di fresco perché stanchi del gameplay dei soliti titoli e cercate nuovi lidi dove approdare con la vostra voglia di fraggare...questa classifica dei migliori dieci FPS free to play su PC fa per voi.

La maggior parte degli F2S è giocato esclusivamente in mappe istanziate. Tuttavia nella nostra TOP 10, sono presenti due titoli con l’ Open World.

OPEN WORLD

MAPPA

2 8

A CURA DI Dario “Eld” Acquaroli

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Un FPS stilisticamente curato nei suoi dettagli cartoonati, offre un gameplay frenetico basato su 5 battleframes (classi) ed un’interessante open world con eventi dinamici; sono presenti una modalità PVP con cinque arene e una sezione PVE recentemente aggiornata con nuove missioni da svolgere in cooperativa; queste due modalità sembrano però slegate, dando l’impressione al giocatore che manchi una complementarietà di base tra i comparti del gioco.

Pochissimi giochi F2P sono privi di shop in game. Tra quelli presenti nella TOP 10, solo Quake Live ne è esente.

90% SHOP

Sempre sognato di girare per le strade di Ghotam City impersonando dei fan sfegatati di Batman o Joker? Bene, allora scatenatevi con questo veloce FPS che vi regalerà ore di divertimento, scorrazzando per i vari scenari creati ad-hoc da Monolith Games. La profonda personalizzazione del personaggio (tra le migliori del genere) ed il gameplay divertente, fanno di questo titolo un prodotto ben confezionato anche se un po’ troppo legato al casual gaming. Le sette mappe disponibili e le quattro modalità potrebbero soddisfare all’inizio, ma l’appeal del gioco decresce nel corso del tempo, portando con sé un po’ di noia.

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I mech hanno forgiato più generazioni di nerds incalliti che hanno sempre sognato di combattere a bordo di questi bestioni come nei più famosi anime giapponesi. Il titolo di Adhesive Games e Meteor Entertainment permette al giocatore di diventare un pilota di questi giganti di metallo; Hawken possiede un comparto grafico e stilistico che fa impallidire molti giochi per PC, le sette mappe offrono scorci e ambientazioni futuristiche mozzafiato, il gameplay è abbastanza veloce pur trattandosi di un mech-game.

Pur essendo un Third Person Shooter questo free to play sviluppato da Ubisoft non può essere ignorato e merita un posto di tutto riguardo nella nostra Top Ten. La più significativa feature di GRO è sicuramente il sistema di copertura, che permette di evitare i colpi dei nemici. I giocatori avranno a disposizione tre classi: l’Assault, il classico fuciliere, il Recon, un letale cecchino, lo Specialist, dotato di uno scudo anti-sommossa rinforzato per rimanere invulnerabile ai colpi per alcuni istanti. Il gameplay risulta più tattico di molti altri titoli free to play, scadendo però talvolta nella noia e nella staticità.

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Medaglia di legno per questo giocatissimo FPS, che nell’ultimo anno ha aumentato a dismisura la propria community soprattutto dopo essere approdato su Steam. La grafica, risulta pulita e le mappe sono ben strutturate anche se non particolarmente adatte ad un uso tattico del proprio personaggio. Ad un’eccellente customizzazione delle armi e dell’equipaggiamento si contrappone un modello free to play che consente al giocatore pagante di possedere un discreto vantaggio, legato soprattutto alla scadenza mensile delle armi in stile WarRock.

Hi-rez Studios rispolvera la vecchia saga di Tribes per riproporla in una nuova salsa free to play modernizzando il gioco, ma riprendendone le meccaniche di base. Le nove classi disponibili, le ampie mappe del Capture and Hold e la modalità 5V5 Arena, offrono ore di divertimento in un gioco che fa dell’abilità di mira del giocatore un cardine importante. I mezzi corazzati o aerei sono efficaci soprattutto sulle corte distanze, risultando però poco utili per catturare obbiettivi. In sostanza: avete voglia di un FPS scatenato dove è richiesta una buona dose di skill nel sapersi muovere e mira per sopravvivere? Cercate qualcosa di completamente diverso dal Close Quarter Combact? Benvenuti nel mondo di Tribes.

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Il titolo di SOE riporta sui nostri schermi la guerra vera, quella che Battlefield 3 e i vari COD vi hanno solo palesato con evidenti limiti, primo tra tutti l’immersività nel conflitto. Impersonando una delle sei classi del gioco e guidando le decine di veicoli di terra e aria, vi unirete ad una delle tre fazioni che si contendono il mondo di Auraxis scontrandovi con i nemici ed avendo la sensazione di far parte di un esercito che combatte con un fine ben preciso: appropriarsi del pianeta. Planetside 2 quindi risulta un must try per tutti, nessuno escluso, risultando ad oggi forse uno dei pochi MMOFPS degni di questo nome.

I territori infatti sono divisi in grosse zone sulla mappa di gioco e la loro conquista deve essere subordinata ad una ben specifica tattica.

MAPPE

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2


8 Abissale la distanza tra la quantità di modalità e mappe disponibili in Team Fortress 2 rispetto al numero 10 in classifica.

Il prodotto della leggendaria Valve, già da due anni free to play, non necessita di presentazioni: nove classi giocabili, altrettante modalità di base, una pletora di mappe ufficiali e non, un modello f2p non invasivo ed un gameplay bilanciatissimo e frenetico. Questo gioco non poteva meritare posizione migliore, conquistata attraverso ben 386 update, un lore di gioco satirico e geniale, una community ampia e unica, sia per l’impegno nell’e-sport sia per il supporto continuo attraverso il modding di oggetti, mappe e modalità.

Se la ragione per cui si gioca è il divertimento, il prodotto di Valve offre il mezzo con cui soddisfare tale bisogno.

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RECENSIONE

MAGICKA

PC

N

Notoriamente, morire è la cosa più frustrante che possa accadere in un videogioco. Che si tratti di un idraulico che cade in un fosso di lava o un tuffo in un burrone dovuto a una capriola mal calcolata, morire nei videogiochi semplicemente NON è divertente. A meno che, ovviamente, non stiate giocando a Magicka. A CURA DI Luigi “The Cultist” Savinelli

GAME INFO

MAGICKA WIZARD WARS Dev. Paradox North Gen. Azione/strategia Piat. PC


Gli Otto Elementi nella saga di Magicka a disposizione del giocatore sono: Fuoco, Gelo, Acqua, Roccia, Scudo, Vita, Morte, ElettricitĂ


RECENSIONE

Attento a dove spar Per chi non lo conoscesse, il primo Magicka raccontava delle divertenti avventure di quattro maghetti nella loro missione per salvare il mondo. Il sistema di magie era vasto quanto semplice. Si avevano a disposizione otto elementi, da combinare a piacere. Ogni combinazione generava una magia diversa, portando distruzione e panico tra nemici…e alleati. In Magicka infatti il fuoco amico era più temibile di quello nemico; i quattro maghi, controllati da quattro giocatori, dovevano stare attentissimi a dove indirizzavano i loro raggi della morte se non volevano uccidere i loro compagni, anche se effettivamente, far esplodere in mille pezzi “per errore” un amico con una palla di fuoco era dannatamente divertente e scatenava sempre un accesso di risate accompagnate di solito da colorite esclamazioni, non esattamente da accademia della crusca, provenienti dal microfono del deceduto. Il sistema di combattimento per come era già strutturato in Magicka, aveva tutte le potenzialità per poter essere usato in uno stupendo gioco PVP. In effetti sono state rilasciate diverse mappe PVP per il Magicka originale, ma l’enorme quantità di incantesimi possibili rendeva il gioco particolarmente difficile da bilanciare. Alla Paradox hanno quindi ben pensato di ricostruire il gioco da 0 improntandolo sugli scontri tra giocatori. Il risultato è a dir poco glorioso.


ri!

Le Magicka a disposizione 1. Haste: Per un breve periodo, il personaggio si muove piĂš velocemente 2. Revive: resuscita immediatamente un alleato caduto 3. Summon Grim Reaper: Evoca la morte che per 8 secondi rincorrerĂ il personaggio (nemico o alleato) piĂš vicino infliggendo un grande danno se raggiunto 4. Meteor Shower: Evoca una pioggia di meteore che colpisce una vasta area della mappa

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RECENSIONE

Per i maghi attenti alla moda

You ha

È possibile anche personalizzare il proprio stile di gioco e l’aspetto del personaggio modificando l’equipaggiamento. Potrete cambiare l’arma, la staffa e la tunica. Ogni oggetto equipaggiato darà dei bonus o dei malus al vostro personaggio. Volete specializzarvi nella cura? Potete. Preferite scagliare fulmini? Accomodatevi.

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ave captured a Spawn Point! L’impronta attuale del gioco, è un incrocio tra un MOBA e un Capture the Point. L’unica mappa attualmente disponibile, mette faccia a faccia due squadre da quattro giocatori su un campo di battaglia con tre punti di controllo, che fungono anche da spawn point, equidistanti tra loro. Prendendo il controllo di uno spawn point, si genereranno degli imp alleati che funzionano più che altro da scudi di carne. Ci sono due modi per vincere: o esaurire i ticket avversari (un ticket viene consumato ogni volta che un avversario rinasce), oppure controllare contemporaneamente tutti i punti di controllo della mappa e uccidere tutti i nemici, in modo che non abbiano posto alcuno per ritornare in vita. Il sistema di combattimento è stato modificato rispetto al precedente capitolo, garantendo uno spettacolo pirotecnico degno della notte di capodanno. La prima differenza che si nota è la possibilità, in questa versione, combinare solo tre elementi tra loro invece di cinque; in questo modo il gioco è più bilanciato, ma si hanno comunque abbastanza combinazioni disponibili per poter lanciare l’incantesimo giusto al momento giusto. Si può combinare elemento Fuoco e l’elemento Morte per poter lanciare un devastante raggio distruttivo che incendierà i nemici, o combinare quegli stessi due elementi con l’Elettricità per lanciare un fulmine che rimbalza da nemico a nemico. Si può evocare un getto d’acqua sugli avversari per bagnarli prima di lanciare loro una scarica elettrica, oppure combinare acqua e gelo per lanciare una salva di proiettili di ghiaccio. O magari combinare l’elemento vita con l’elemento scudo per far cadere a terra delle mine curative per aiutare gli alleati: le possibilità sono tantissime. Oltre agli elementi, in Wizard Wars sono tornate le “Magicka” ovvero potenti incantesimi con le più disparate funzioni. Al momento, le Magicka disponibili sono (in ordine crescente di costo) Velocità, Resurrezione, Evoca Morte e Tempesta di Meteore. Queste sono associate ai tasti 1-4 della tastiera. Per poterle usare, bisogna caricare una barra del potere, che aumenta uccidendo i nemici; ogni incantesimo richiederà una porzione diversa della barra a seconda della potenza: ad esempio la velocità richiederà solo un quarto della barra, mentre la tempesta di meteore risucchierà tutto il vostro potere.

Conclusioni

Magicka: Wizard Wars è un simulacro di potenziale da esplorare. Al momento si trova in fase Alpha ed è in pre-release. Quindi potrete acquistarlo subito e contribuire alla sua evoluzione. Cosa che sarebbe particolarmente gradita agli sviluppatori che, come hanno annunciato, stanno basando gran parte del divenire del gioco, comprese nuove mappe e modalità, sui feedback e le idee dei tester. Quindi univeti anche voi alla baraonda generale e preparatevi a combattere nell’arena con la ferma sicurezza e l’aspettativa di vita di una falena che si avvia verso la fiamma di una candela.

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RECENSIONE

PATH OF EXILE

PC

PATH OF EXILE

RECENSIONE

Già in beta da marzo, Path of Exile è uscito ufficialmente il 23 ottobre, dopo aver compiuto un lungo percorso di aggiornamenti che l’ha portato alla fatidica versione 1.0.

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A CURA DI Giacomo “Ascz” Conti

RECENSIONE

HACK & SLASH

“AMATORIALE” L’ hack&slash quasi “amatoriale”, creato da Grinding Gear games, ha registrato fin dalle prime fasi di beta un grosso successo di pubblico. Forse in larga misura ancora deluso da Diablo 3 e in cerca di un’alternativa, ma sua natura completamente free-to-play ha aumentato ulteriormente il numero di giocatori che hanno voluto anche solo provarlo e poi sono rimasti a giocare, ed è senz’altro un incentivo a dargli una possibilità. Le novità messe in campo da Path of Exile, comunque, sono tante e ben inserite all’interno di una struttura già collaudata dai tempi del primo Diablo.

tra sette classi, di cui solo sei giocabili all’inizio e una, lo Scion, “di prestigio”, sbloccabile solo dopo aver completato il gioco almeno una volta. Questi sono diversi “esuli”: nella trama del gioco, prigionieri condannati a morte a cui viene data un’ultima chance di In alto sopravvivenza esiliandoli POE non offrirà nessun companion ai giosull’isola di Wraeclast. catori. Nessun aiuto esterno, tutta farina del proprio sacco.

L’enorme novità sta nel fatto che nessuna di queste Sopra il PvP, per ora solo è abbozzato, si compone classi è costretta ad alcun di modalità dominio e cattura la bandiera. genere di progressione forzata: livello per livello vengono sbloccati dei punti Il giocatore può creare il abilità usati per potenziare personaggio scegliendo il proprio personaggio con

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RECENSIONE

PATH OF EXILE

PC

Sopra

L’impostazione della UI segue un binario già battuto, valido ma non certo innovativo

effetti passivi. Questi potenziamenti sono posizionati su uno skill tree vastissimo, e sono collegati tra loro, così che prendendone uno si sbloccano potenzialmente, per il livello successivo, tutti quelli a esso collegati. La differenza tra i vari personaggi, oltre che estetica, è determinata dal loro punto di partenza in questo enorme albero skill comune. Da segnalare la mancanza di pet propriamente detti, per quanto sia possibile evocare orde di non morti al proprio seguito (“minion”, all’inglese) molto efficaci. Questa modalità di potenziare il proprio personaggio ha il suo svantaggio, è praticamente impossibile ridistribuirli totalmente, fare cioè un respec

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“UNO SKILL TREE VASTISSIMO CON UN DIVERSO PUNTO DI PARTENZA”

SOTTO

Lo Scion sarà disponibile solo dopo aver completato il gioco almeno una volta.

totale. Sono presenti comunque alcuni oggetti che permettono di ottenere “punti respec”, rimborsando un numero eguale di punti abilità. Ne consegue che la build. per essere efficace, deve essere studiata in anticipo. Lo spirito molto libero e abbastanza “hardcore” di Path of Exile si ritrova anche nel modo con cui vengono gestite le abilità attive di ognuno, cioè gli attacchi e le spell. Esse non sono ottenute automaticamente, né acquistate. Le abilità sono invece delle gemme, che debbono venire incastonate in parti di armatura e nelle armi prima di essere usate. Queste vengono

SOPRA

Nessuna classe è costretta ad alcun genere di progressione forzata: livello per livello vengono sbloccati dei punti abilità


RECENSIONE Sotto

Le abilità sono invece delle gemme, che debbono venire incastonate in parti di armatura e nelle armi prima di essere usate nelle armi prima di essere usate

Sopra

Il giocatore potrà scegliere tra 6 classi di partenza.

lasciate cadere dai mostri e dai boss in giro per le mappe, oppure date come ricompensa al termine di molte quest. Le gemme hanno diversi colori a seconda del loro tipo: in generale le magie sono blu, gli attacchi pesanti melee e le abilità propriamente da guerriero sono rosse e le abilità basate sulla destrezza sono verdi. Un’altra differenza tra le classi giocabili è data dalle diverse ricompense ottenute al termine delle quest. Ogni personaggio può scegliere, a quest completa, una tra una scelta di gemme. Quali siano le gemme disponibili dipende dalla classe del personaggio. La durata di Path of Exile è piuttosto breve. La trama principale viene completata in una quindicina di ore, ma è possibile rigiocarla a livelli di difficoltà più alti. All’endgame provvedono delle “mappe”: che evocano portali verso zone di alto livello e alte ricompense. Completa l’offerta di Path of Exile un tipico sistema di microtransazioni che il gioco usa per sostenersi. Gli oggetti e i potenziamenti acquistabili sono soltanto estetici. Alcuni esempi possono essere: effetti elementali grafici sulle armi, diverse animazioni di danza, diversi effetti per le magie, e la possibilità di modificare l’aspetto di un oggetto mantenendone inalterate le caratteristiche.

GAME INFO

PATH OF EXILE Dev. Grinding Gear Games Gen. RPG Hack’n’slash Piat. PC

“ La trama principale viene completata in 15 ore ma è possibile rigiocarla a 2 livelli di difficoltà maggiori”

Il PvP, per ora solo abbozzato, si compone di modalità dominio e cattura la bandiera. La mancanza di reward e di graduatorie lo rende un mero passatempo, ma gli sviluppatori hanno già promesso la prossima aggiunta di contenuto a riguardo. Due parole vanno dette riguardo alla grafica, che comunque è l’ultimo degli elementi importanti in un titolo complesso e vasto come questo. Rispetto al suo principale concorrente, la grafica di PoE è più scarna, con shader meno pronunciati, colori meno saturi e uno stile più tendente al realistico. Va segnalata la mancanza di un sistema di ragdoll per i cadaveri ma la loro persistenza: in PoE i mostri restano fino alla fine dei giorni. I modelli poli-

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RECENSIONE

PATH OF EXILE

PC

gonali di personaggi e oggetti non sono particolarmente esaltanti. Non esiste un ciclo giorno/ notte, ma vi sono buone ombre in tempo reale, seppure limitate ad una sola fonte di luce dinamica per giocatore. Sono ancora lontani, purtroppo, i meravigliosi orpelli grafici di Titan Quest, che oltre a offrire ragdoll, persistenza, e giorno/notte faceva sì che ogni giocatore nella stessa partita creasse una fonte di luce dinamica attorno a sé, con risultati molto scenici in multiplayer. Malgrado qualche dubbio sulla grafica, che comunque può molto migliorare, Path of Exile si conferma, dopo l’uscita, il miglior hack’n’slash free-to-play mai creato, e non solo per mancanza di concorrenza vera. Il gioco è curato, vastissimo, e dà possibilità di “theorycrafting” praticamente infinite. Personaggi uguali possono giocarsi in maniera diversa e l’abilità di un giocatore non è meramente basata sui suoi riflessi. PoE è un gioco cervellotico, difficile. È una sfida per gli amanti del genere e una benvenuta variazione per i neofiti. Giocatori casual e hardcore possono imparare e convivere all’interno di una cornice complessa e duratura. In più, il rapporto qualità-prezzo è ineguagliabile.

In alto

Un Action RPG non sarebbe tale se non fosse ambientato in un mondo fantasy

“PAT OF EXILE SI CONFERMA IL MIGLIOR HACK&SLASH FREE -TO - PLAY”

VOTO

90

/100

I dettagli sul punteggio sul website m3magazine.it

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Sopra

Grinding Gear Games i Neo Zelandesi sfidano el “Diablo”



SANDBOX LA PAROLA MAGICA A CURA DI Lorenzo “Plinious” Plini

I PERCHÉ DEL FAIL DI WARHAMMER ONLINE: AGE OF RECKONING

N

el mondo dei videogiochi, c’è una parola che riesce a risvegliare istinti a lungo sopiti, come una formula esoterica pronunciata da un negromante per rianimare i caduti: quando questa viene usata dagli sviluppatori per descrivere il proprio prodotto (MMO, RPG o FPS che sia), improvvisamente si crea uno stuolo di interessati, i forum si accendono di fiducia, la speranza divampa. Il termine in questione è appunto “sandbox”. Ma è davvero così facile? Il sandbox è una specie di “apriti sesamo” videoludico che spalanca qualsiasi porta a chi lo produce? Innanzitutto una distinzione diventa d’obbligo: quella tra themepark e sandbox. Con themepark ci si riferisce a un gioco la cui struttura è pensata per far divertire il giocatore accompagnandolo all’interno di meccanismi fissati a tavolino dai progettisti; la parola nasce dal videogame gestionale Bullfrog del 1994, Theme Park: un parco giochi insomma, dove la pappa è già pronta e va servita al cliente desideroso di intrattenimento; rientrano in questa categoria titoli come World of Warcraft, Rift o l’onnipresente Call of Duty. Al contrario, “sandbox” in inglese è il recinto della sabbia destinato ai giochi dei bambini: s’intende quindi un gioco che mette a completa disposizione del giocatore strumenti e possibilità, dando la libertà di muoversi senza paletti o percorsi prestaDI LATO

Gnostaria è attualmente in fase di sviluppo

30 | M3 m3magazine.it


DI LATO

World of Warcraft è il primo indiziato per il tentativo di “genericidio”

DOSSIER

biliti e lasciando ampia scelta su quale obiettivo perseguire all’interno del mondo virtuale (solitamente open world); esempi classici di sandbox sono Ultima Online, EVE Online, Minecraft o la saga di The Elder Scrolls. I sandbox sono perciò videogame che danno ai giocatori la possibilità di plasmare i loro mondi. Un genere che, secondo alcuni, World of Warcraft ha ucciso, imponendo strutture restrittive, anche se facilmente accessibili per il giocatore medio. Ma se è indubbio che la massificazione del mercato incentivi la tendenza a produrre giochi più user-friendly, è anche vero che c’è un’onda che pare procedere in direzione opposta. Sto parlando di quella nicchia (ma neanche poi tanto) corrispondente ai giocatori nostalgici del passato, che vogliono sperimentare emozioni più forti di quelle che si possono provare completando l’ennesima quest. Un coro di voci esploso anche grazie a Kickstarter, la piattaforma di crowdfunding che ha visto una proliferazione di nuovi software e indie-game in sviluppo, e a cui abbiamo dedicato l’articolo principale del numero 04 di M3 Magazine. Indicativo è il fatto che, per convincere i futuri finanziatori, la maggioranza dei progetti presentati su Kickstarter usi come veri mantra termini del calibro di “open world”, “hardcore experience” e (indovinate un po’. ..) “sandbox”. Così facendo, questo genere che, dopo i capolavori del passato, sembrava ormai diretto verso la sua ineluttabile fine, potrebbe invece riscoprire un’inattesa alba. “Non si smette di giocare quando si diventa vecchi, si diventa vecchi quando si smette di

Non si smette mai di giocare quando si diventa vecchi, M3 m3magazine.it | 31


DOSSIER

DI LATO

Nei Sandbox il mondo di gioco può essere plasmato dalla scelta dei giocatori

si diventa vecchi quando si smette di giocare.

SINISTRA

Star Wars Galaxies incarnava alla perfezione l’idea che i fan della saga avevano dell’universo di Lucas…prima dell’eutanasia

DESTRA

Minecraft dimostra che la grafica nei sandbox non gioca un ruolo fondamentale

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giocare” Così dice un famoso aforisma, che forse la sa lunga. A questo proposito usciamo un attimo dall’ambito prettamente videoludico e parliamo del gioco come attività che da sempre contraddistingue la specie umana: la dimensione ludica mette in campo aspetti come l’evasione e l’immaginazione, avvicinandosi parecchio all’idea stessa di sandbox. Ad esempio, se si dicesse a un bambino di pensare a un gioco di Star Wars, probabilmente egli

penserà a un universo fantastico, fatto di pianeti da esplorare e battaglie spaziali, un gioco in cui tutto è possibile, e non certo a un “mondo istanziato in cui si cresce fino al livello 50, e all’endgame si farmano instance e raid per ottenere l’equip migliore”: in altre parole, penserà a un sandbox e non a un themepark. L’ipotetico “sogno del bambino” si avvicinerebbe sicuramente più alla descrizione di Star Wars: Galaxies che a quella di Star Wars: The Old Republic; eppure, sappiamo tutti come (non) è


DOSSIER

il concetto trito di quest & reward deve finire

IN ALTO

La saga di Elder Scroll è senza dubbio il miglior esempio di sandbox single player

DI LATO

EVE Online è l’unico gioco online che raggruppa tutti i giocatori in un unico server.

andata a finire: con il primo nell’oblio e il secondo nel limbo a metà strada tra il successo e il fiasco, salvato in extremis dal passaggio al free to play.

videogiochi”. C’è bisogno di reintrodurre l’idea stessa di RPG, che da un certo numero di anni a questa parte è purtroppo del tutto ininfluente.

Allora, qual è il problema e quali le soluzioni? Forse, un primo passo in avanti sarebbe emanciparsi dal concetto trito di “quest & reward” che ha reso gli MMO simili a un “McDonald’s dei

In questo articolo volutamente non parlo di PVE, PVP o GVG, perchè la libertà del gameplay va al di là di una feature presente o meno. I mondi digitali dovrebbero essere proprio

SINISTRA

Lord British vuole riscrivere le regole del gioco, ci riuscirà con Shroud of the Avatar?

DESTRA

Grazie all’aiuto di Kick Starter Chris Roberts sta lavorando su un sandbox stellare, e non solo perché ambientato nello spazio

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DOSSIER SOTTO

World of Darkness, il sanbox sui vampiri più atteso della storia

come un pugno di sabbia, che assume una forma diversa a seconda di come lo si distribuisce per terra: i sandbox hanno potenzialità incredibili perchè il limite è costituito dalla fantasia e dalla volontà di chi gioca; non a caso si dice che nei MMORPG sandbox “l’endgame lo fanno i giocatori”. E forse è anche per questo che la struttura libera da vincoli piace tanto: in fondo, è un po’ come tornare bambini, quando con un cappello in testa e un bastone in mano si giocava a fare i pirati. Lo scrittore Romano Battaglia diceva che il segreto per emozionarsi “è avere la capacità di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia”. E i sandbox, metaforicamente parlando, di granelli di sabbia ne hanno tanti. La rinascita del genere? Ma quali sono questi sandbox game all’orizzonte? Ci sono Star Citizen, Shroud of the Avatar, Camelot Unchained, The Repopulation, Pathfinder Online e World of Darkness solo per citarne alcuni, per non parlare dei vociferati Everquest Next e Black Desert. Concludendo, se si tratti di una vera rinascita dei sandbox solo il tempo lo dirà. Certo è che sta avvenendo la progressiva riscoperta di un genere che a torto si pensava non avesse più niente da dire. Ciò a cui potremmo assistere in futuro potrebbe essere una nuova epoca d’oro, a patto però che le altisonanti promesse delle case sviluppatrici per una volta non si rivelino meri f(i)umi di hype. Anche questo lo scopriremo nei prossimi anni: nel frattempo non ci resta che vivere (e lasciar morire).

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il piccolo, grande, ok, pi첫 o meno medio blog dedicato al vostro intrattenimento


ANTEPRIMA

WARLORDS OF DRAENOR

PC

Warlords of Draenor

CHIAMATA ALLE ARMI PER I VECCHI FAN GAME INFO

WARLORDS OF DRAENOR Dev. Blizzard Gen. MMORPG Piat. PC Data TBA

Quando Blizzard ha registrato, in tutto il mondo, il marchio Warlords of Draenor, ha scatenato la fantasia di tutti i fan della software house con sede a Irvine. I più smaliziati hanno subito legato il nome altisonante al MMORPG che, in sostanza domina da sempre il mercato - World of Warcraft - scommettendo sulla Blizzcon per il tanto atteso reveal. La conferma, e anche la vittoria della scommessa, è arrivata ad Anhaeim durante la convenction che unisce il vero e proprio popolo dei fan

Blizzard. Già dalla scelta del nome, Draenor, gli sviluppatori hanno dimostrato di volersi riallacciare alle origini della saga, infatti, per chi non lo sapesse Draenor, è il nome originale delle Outland ovvero il pianeta, dove si è svolta la prima espansione di World of Warcraft: The Burning Crusade, sicuramente la più apprezzata dell’intera storia di WOW.

draenor andata e ritorno

Considerato l’altisonante nome che porta, Warlords

“GIA’ DALLA SCELTA DEL NOME CI SI RIATTACCA ALLE ORIGINI DELLA SAGA”

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Sopra

Con questa espansione Blizzard si gioca la carta Amarcord

Sotto

Ogni zona del mondo di gioco sarà rivisitata.

of Draenor non poteva che offrire un lore che non solo affonda le sue radici nel passato, ma addirittura offre la possibilità di riviverlo grazie alla creazione di un universo temporale parallelo che, oltre a risolvere istantaneamente il problema dei paradossi temporali, regala ai giocatori la possibilità di “rin-


contrare” alcuni personaggi che con le loro gesta hanno segnato la turbolenta storia di Warcraft. Per quello che c’è dato sapere, la trama non è stata ancora svelata: Garrosh Hellscream (Malogrido in italiano) grazie all’aiuto di un personaggio misterioso riuscirà a evadere dalla prigione, dove era stato imprigionato dopo “l’assedio di Ogrimmar”. La misteriosa figura, oltre ad aiutare l’orco a fuggire gli offrirà la possibilità di tornare nella Draenor del passato. Una volta compiuto il salto temporale Garrosh riunirà l’orda di ferro, impedendo agli orchi della stessa orda di bere il sangue demoniaco di Mannoroth ed evitando così il legame con il demone Kil’jaeden. L’idea di Malogrido è di creare un enorme e temibile esercito pronto a varcare il portale temporale e marciare su Azeroth. I giocatori sono quindi chiamati a varcare a loro volta il portale per cercare di fermare il temibile piano di

Sopra

I giocatori dovranno fronteggiare una terribile armata di orchi sanguinari Sotto

Alcuni dei più grandi eroi del passato si schiererrano a fianco dell’Orda e dell’Alleanza per fermare la legione di ferro.

Garrosh Hellscream. Tra i nemici da affrontare ci saranno grandi Capo guerra come Grommash Malogrido (padre di Garrosh) e Kilrogg Occhiotetro, seguiti da uno sconfinato esercito di orchi riuniti. Fortunatamente a fianco degli avventurieri non mancheranno gli eroi del passato come il draneo Maraad per l’Alleanza e Thrall per l’orda.

livellare, rova vecchia

Nonostante Blizzard non abbia mostrato molto del gameplay, Warlords of Draenor sembra già essere

un’espansione in grado di segnare uno spartiacque con le passate espansioni, in special modo con le ultime due considerate non proprio riuscite. Gli sviluppatori stanno valutando di rimuovere alcune caratteristiche “poco divertenti” a vantaggio di qualcosa di più dinamico. L’esempio più lampante della direzione che Blizzard sta prendendo è la possibilità di creare un personaggio e portarlo immediatamente al livello 90 (ricordiamo che il cap sarà portato al livello 100). Questa notizia è stata accolta con un certo stupore dall’intera community, e ovviamente non sono mancate le critiche. Fermandosi ad analizzare questa scelta “politica” risulta chiaro come gli sviluppatori stiano cercando di invogliare la vecchia utenza, persa per strada, a tornare al primo amore. Avere la possibilità di comprare l’espansione, portare il proprio personaggio al livello 90 permetterà di fiondarsi immediatamente al centro della nuova storia senza passare per quella lunghissima, e noiosa, trafila offerta dal sistema di exp che rischia di annoiare in tempi brevi i giocatori “stagionati”. Blizzard ha anche pensato ai puristi del sistema MMORPG, infatti, questo particolare boost sarà assolutamente facoltativo.

A CURA DI Bruno “Galazon” Manzoni

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ANTEPRIMA

WARLORDS OF DRAENOR

Sopra

Finalmente dopo tanta attesa arriva il revamp dei personaggi

Destra

l popolo dei Dranei rischia di sparire per sempre.

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PC

mi rifaccio il trucco

Draenor, completamente rivisitata e migliorata graficamente, sarà divisa in sette regioni distinte: Landa di Fuocogelo, Gorgrond, Nagrand, la Valle di Torvaluna, le Guglie di Arakk, Talador e la Giungla di Tanaan, più una interamente dedicata all’open PVP. Alleanza e Orda godranno di due nuove “capitali”, collocate agli antipodi della mappa di gioco. I primi inizieranno la propria avventura a Shadowmoon Valley, mentre i giocatori dell’Orda inizieranno l’esplorazione dalla regione da Frostfire Ridge. Gli sviluppatori hanno rimarcato in modo deciso la natura selvaggia e violenta di questa “nuova” parte di mondo, ponendo particolare enfasi sulla natura tanto barbara quanto libera degli orchi che la popolano. Stavolta le novità grafiche non sono state limitate ai soli scenari, ma sono state estese anche ai modelli poligonali dei personaggi, delle armi e delle armature. Sfruttando la stessa tecnologia usata nella realizzazione di Mists of Pandaria, Blizzard ha aumentato sia le espressioni facciali che l’asimmetria del volto. Sono stati svelati i revamp di Nani, Gnomi, Tauren, Orchi e Non Morti. Nonostante l’aspetto cartoonesco, uno


dei punti di forza del gioco, non sia stato snaturato, la resa dei nuovi personaggi è incredibilmente migliorata, regalando finalmente ai giocatori un maggior dettaglio, sicuramente più consono agli standard grafici degli MMO attuali.

casa mia, casa mia pur piccina che tu...

A completamento del quadro delle novità svetta, in modo abbastanza prepotente il nuovo sistema delle Guarnigioni, ovvero il sistema di housing rivisitato da Blizzard. Con Warlords of Draenor i giocatori, grazie ad un’area in phasing, potranno costruire la propria residenza, ed espanderla con il tempo grazie al completamento delle missioni e tramite accumulo di materiali. Come visto in molti altri giochi in precedenza la casa sarà arredabile con i trofei e i premi ottenuti una volta portate a Sotto

Garrosh Heelscream, fuggirà dalla sua prigione e tornerà indietro nel tempo

naggi che lo abitano e producono in base alle loro competenze.

CAmbia tanto per non cambiare nulla

Blizzard ha deciso di cambiare rotta rispetto a Pandaria riducendo drasticamente le quest giornaliere a vantaggio di quest pubbliche e dinamiche che spingono ad una maggiore socializzazione. Le daily resteranno, perdendo però l’effetto fastidiosamente invasivo generato nella scorsa espansione. L’endgame invece resterà invariato e si baserà sui raid dei dungeon: sette quelli annunciati di cui tre destinati all’endgame, affiancati dagli immancabili scenari e dalle incursioni, basate sull’incipit “a campo aperto” che tanto è piaciuto ai giocatori.

conclusione

“SONO STATE RIDOTTE DRASTICAMENTE LE QUEST GIORNALIERE A FAVORE DELLE DINAMICHE”

termine determinate imprese. Particolarmente interessante, anche se non proprio innovativo la possibilità di reclutare NPG da utilizzare a piacimento perché contraddistinti da statistiche uniche. Ad esempio alcuni potranno essere dedicati al crafting mentre altri a svolgere determinate missioni. La possibilità di accumulare seguaci spingerà i giocatori ad un’esplo-

razione più approfondita oppure ad affrontare determinate sfide che rischierebbero di essere saltate senza molte remore. Sulla carta questo sistema di housing sembra di gran lunga il più divertente del mercato MMO. La possibilità di creare un vero e proprio bastione con mura fortificate, animato da un enorme numero di perso-

Parlare del tramonto di World of Warcraft è uno degli argomenti preferiti degli appassionati di genere. Il declino di World of Warcraft è visibilmente cominciato già qualche espansione fa, e non si è più arrestato fino ai “soli” sette milioni di account registrati al momento della stesura di questa anteprima. Il peggior nemico di WOW è chiaramente WOW, non certo tutta la pletora di pretendenti che si annunciano come il WOW killer, però questa nuova espansione introdurrà alcune novità che con molta probabilità riusciranno a rallentare la diaspora dei giocatori, senza fermarla a mio avviso. Warlords of Draenor rimane comunque una delle espansioni più interessanti di sempre, ricca di idee e contenuti, il tutto sorreto per di più dalla sensazione che Blizzard abbia realmente ascoltato le richieste delle community, facendo così meritare al gioco la famosa “seconda possibilità”.

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ANTEPRIMA

BLACK DESERT

PC


FEATURED

BLACK DESERT

OLTRE LA GRAFICA C’È DI PIÙ?

Black Desert Online è MMORPG è un “sandbox” su larga scala, sviluppato dalla società coreana Pearl Abyss, che si prefigge come obiettivo quello di offrire una grande varietà di esperienze video ludiche associate a battaglie frenetiche, assedi, commercio, gestione del territorio grazie all’assunzione di NPC, tutto incorniciato da una grafica semplicemente mozzafiato. A CURA DI Bruno “Galazon” Manzoni


ANTEPRIMA

BLACK DESERT

PC

Sopra

Black Desert Online sposta l’asticella del dettaglio grafico…di parecchio!

Il lore del gioco è abbastanza classico, infatti, il mondo di Black Desert è suddiviso in due grosse nazioni: la repubblica di Calpheon e il regno di Valencia che guerreggiano per acquisire il domino del “Black Stone”, un’indispensabile risorsa energetica. Come da tradizione le due nazioni in guerra sono ben diverse l’una dall’altra tanto culturalmente quanto religiosamente. Infatti, mentre Calpheon è civiltà più vicina al materialismo, Valencia è più devota alla strada spiritualistica. Queste due nazioni sono divise da un enorme deserto, unico posto dove è possibile recuperare il prezioso Black Desert.

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“LA COOPERAZIONE È UNO DEI FAT TORI PIÙ IMPORTANTI PER LA VIT TORIA”

Tra elfi, giganti e castelli

Il gioco offre la possibilità di impersonare una delle cinque razze messe a disposizione dagli sviluppatori. Al momento di questa preview solo tre classi sono state rese utilizzabili: umani, elfi e giganti. Stesso discorso vale per le classi selezionabili, infatti, delle nove classi dichiarate solo sei sono state presentate, e di queste solo quattro giocabili: Fighter, Ranger, Sorcerer, Giant. Nonostante l’ambientazione ricalchi fedelmente tutti i dogmi del fantasy classico occidentale, il mondo di gioco è davvero bello e coinvolgente. Passare dalle grosse capitali, con tanto

Sopra

Amanti del PVP? Bene perché in BDO il PVP sarà assolutamente open world Sotto Le condizioni climatiche influenzeranno le dinamiche di gioco, perciò attrezzatevi bene prima di partire.


FEATURED

classi e peculiarità

Sopra

L’elevata caratterizzazione non riguarda solo i giocatori

di castello assediabile, ai piccoli villaggi rurali attorniati da fattorie e da svariati NPC sempre indaffarati a svolgere le proprie mansioni e conducendo la propria vita in modo autonomo, riesce a regalare al giocatore la sensazione di fare parte di un ecosistema vivo e sempre in attività, peculiarità che non sempre si riscontra nei giochi massivi. Ogni zona del mondo di gioco ha una meteorologia ben definita e i cambiamenti climatici influenzeranno l’esperienza video ludica. Per esempio, passando da una zona piovosa il personaggio subirà un debuff sulla velocità di attacco, e anche il trasporto sarà rallentato. Gli sviluppatori hanno cercato di essere il più fedele possibile alla vita reale perciò durante l’inverno tutto il sistema agricolo rallenterà la produzione perciò la pianificazione delle risorse giocherà un ruolo importante.

Poca sabbia in questa scatola

Black Desert Online è stato studiato, e quindi impostato, per essere un sandbox MMORPG al momento della nostra prova però non siamo riusciti a riscontrare alcune delle feature tipiche di questa particolare branca di MMO. Ad esempio una volta raggiunto il livello successivo con il proprio personaggio, sarà necessario cercare un NPC trainer che permetta di spendere i punti esperienza guadagnati, oppure l’impossibilità di costruire la pro-

GAME INFO

BLACK DESERT ONLINE Dev. Pearl Abyss Gen. MMORPG Piat. PC Data TBA

“ Al momento della nostra prova non siamo riusciti a riscontrare alcune delle feature tipiche del sandbox ”

Ognuna di queste classi ha delle diverse peculiarità che ne differenziano il gameplay: • Il Fighter è un personaggio melee dotato di spada e scudo. • Il Blader (non ancora testato) sarà una classe melee. • Il Giant è un melee DPS dual wilder. • Il Ranger è chiaramente l’arciere con possibilità di portare attacchi melee e breve raggio. • Il Sorcerer è un DPS magico. • Il Tamer sarà una classe evocatrice. Sotto

Sarà possibile costruirsi la propria dimora

In basso

sarà possibile esplorare sperduti villaggi di campagna ma anche enormi città fortificate M3 m3magazine.it | 47


ANTEPRIMA

BLACK DESERT

PC

Di lato

Non fatevi ingannare dall’aspetto angelico, questa signorina puoi mettervi KO in meno di un’istante

pria casa in un punto della sconfinata mappa, ma solo in determinate zone “residenziali” prestabilite. Un giocatore può possedere più case, alcune di esse possono essere utilizzate solo per decorazione (le case all’interno si possono arredare a piacimento inserendo letti, tavoli, quadri a parete, ecc), mentre altre hanno più funzioni avanzate ed essere utilizzate come mini-stazioni di lavoro. Particolarmente interessante e innovativo il sistema utilizzato per raccogliere risorse: ogni giocatore sarà in grado di inviare degli NPC a raccogliere le erbe coltivate o minare il sito di scavo, e poi ordinare il trasporto verso il deposito personale più vicino. Ogni villaggio sarà fornito di uno speciale “mercato del lavoro” dove sarà possibile ingaggiare degli NPC per fare questi lavori, ovviamente maggiore sarà la disponibilità finanziaria maggiore sarà il numero dei “lavoratori” che si potrà ingaggiare. Pearl Abyss ha sottolineato che gli spostamenti tra una città e un’altra avverranno solo a piedi, sfruttando l’aiuto delle mount, ognuna diversa dall’altra in termine di velocità, capacità di carico, slot armatura e altre abilità.

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Sotto

“LA COOPERAZIONE È UNO DEI Il gioco offre FATTORI PIÙ IMPORTANTI un’ampia scelta di cavalcature! PER LA VIT TORIA”

Sopra

Sopra

Fermarsi a godere del panora- Troverete zone dalla visibilità scarsa con mostri in ma è un’ esperienza doverosa attesa di passanti sprovveduti


FEATURED Sotto

Sarà presente un sistema di mercato dinamico

conclusioni

Schiva e affonda

Il sistema di combattimento di Black Desert Online è dinamico, quindi privo dell’obsoleto sistema Tab 1,2,3. Determinati attacchi daranno il via a particolari combo dagli effetti devastanti, schivabili però grazie a un buon sistema di evasione basato sull’utilizzo di una particolare stamina che permetterà di evitare gli attacchi avversari. Il limitato livello raggiunto durante il nostro test (giocare in coreano è impresa davvero ardua) non ci ha permesso di potere avanzare fino al cap lev consentito dal test limitando così lo studio del sistema di combattimento.

Buone notizie per gli amanti del PVP invece perché BDO punterà su un sistema di scontri in open world, con tanto di scontri a cavallo, assalti alle carovane e assedi ai castelli che coinvolgeranno le gilde che animeranno l’intero mondo di gioco. Gli sviluppatori si sono sbilanciati dicendo di aspettarsi scontri 400 vs 400, staremo a vedere l’effettiva fattibilità di questo proclamo considerato l’estremo dettagli grafico del titolo.

Black Desert Online sembra voler creare una nuova generazione di MMORPG sandbox grazie alla miscela di diversi elementi presi da altre topologie di gioco. Il mix di elementi RPG unite alle caratteristiche strategiche ed economiche degli MMO potrebbe rappresentare davvero un punto di svolta per il genere. Nonostante una grafica davvero mozzafiato e alcune implementazioni davvero originali l’assenza di un publisher occidentale abbassa notevolmente il livello di hype collocando tra l’altro BDO in un limbo comune a molti altri giochi coreani che rischiano di arrivare già “spompati” sul nostro mercato.

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INTERVISTA

SETTIMA LEGIONE

INTERVISTA

Su World of Warcraft, ultimamente stanno spopolando le gilde social, cioè gilde che non puntano tanto al progress, quanto al creare un’atmosfera gradevole per tutti i membri, in modo da garantire la migliore esperienza di gioco possibile. In queste gilde social, ci si aiuta a vicenda, la solidarietà e il rispetto sono i valori più importanti e al contempo regole da seguire per essere accettati e per non infastidire gli altri. Una delle gilde social di riferimento del server Nemesis EU, è la Settima Legione, fieramente attiva da molto tempo, raccoglie giocatori che necessitano del perk di gilda per livellare, ma anche membri molto forti che vogliono raidare senza complicazio-

ni. Per spiegare le meccaniche e la storia di una gilda social di WoW, vi proponiamo una breve intervista al GM e fondatore della Settima Legione, Belfagorr. DA COSA DERIVA IL NOME SETTIMA LEGIONE? HA UN COLLEGAMENTO CON IL MODELLO DI GILDA CHE AVETE ADOT TATO, OVVERO SOCIAL? Il nome Settima Legione deriva dalla Legio VII romana, una


A CURA DI Leonardo “Antinoob” Paffi

INTERVISTA e la domenica. A volte raidiamo nei vecchi raid anche il sabato, se ci sono online abbastanza membri della gilda. CO M E G I L DA, S E G U ITE SOLO WOW O VI SIETE ESPANSI ANCHE IN A LT R I G I O C H I? In modo ufficiale seguiamo solo WoW, poi alcuni nostri membri giocano anche ad altri giochi Blizzard, ma in modo completamente autonomo.

A CURA DI Andrea Sardanelli

AVETE DEI REQUISITI MINIMI PER RECLUTARE? Simpatia, onestà e rispetto sono le uniche condizioni per entrare in gilda.

delle legioni più celebrate dell’antica Roma. In una Legione ci si deve aiutare a vicenda, la cooperazione è uno dei fattori più importanti, se si vuole arrivare alla vittoria. QUALI SONO LE ORIGINI

R I G U A R D O L’O RG A N I ZZAZIONE DELLA GILDA, AVETE DEI GRADI PER DISTINGUERE I PLAYERS? I gradi della nostra gilda riflettono l’organizzazione della legione romana, dal Tiro al Legatus Legio; tra questi due gradi ce ne sono

“LA COOPERAZIONE È UNO DEI FAT TORI PIÙ IMPORTANTI PER LA VIT TORIA” DELLA GILDA? La Settima Legione è una gilda storica della fazione Orda, è nata su un server francese agli inizi del gioco con un nome diverso, poi l’abbiamo trasferita su Nemesis EU.

Website

http://settimalegione. enjin.com/ In game

/who settima legione

SE UNO DEI NOSTRI LETTORI VOLESSE RECLUTARSI, COME SI DOVREBB E M U OV E R E E C H I DOVREBBE CONTAT TARE? Se qualcuno volesse reclutarsi, basta accedere alla scheda Reclutamento sul sito internet di Enjin ( http://settimalegione.enjin. com/ ), oppure sussurrare in-game a Belfagorr. Se non sono disponibile al momento, potete fare “/who settima legione” e vedere chi è al momento online. Qualsiasi membro della gilda può accettare reclute, quindi non vi preoccupate a chi chiedete! ;)

altri sette, più uno speciale. QUANTO TEMPO DEDICATE AL PROGRESS? Sinceramente non molto, in quanto siamo una gilda più che altro social. Di solito raidiamo il martedì, il venerdì

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Continua


ANTEPRIMA

HEROES OF THE STORM

PC

Heroes of The Storm

BLIZZARD SI RIPRENDE I MOBA La Blizzcon, in altre parole la convention organizzata annualmente da Blizzard per presentaHEROES OF THE re le novità che immetterà sul mercato, ma anche STORM per accorciare la distanza che separa gli sviluppaDev. Blizzard tori da tutti i fan, di quest’anno è stata particolarGen. MOBA mente ricca e interessante, grazie ad una serie di Piat. PC annunci che hanno attirato l’attenzione planetaria. Data TBA Uno di quelli che ha avuto maggiore eco è stato Sopra indubbiamente Heroes of the Storm, cioè il nuovo Blizzard si MOBA con cui la casa di Irvine si prepara a dichialancia all’as- rare guerra a Riot, ma in special modo a Valve per salto del le storie precedenti che tutti conosciamo. GAME INFO

nuovo “genere dalle uova d’oro” Destra

Un Vero e proprio Meltin Pot di tutte le celebrità Blizzard 52 | M3 m3magazine.it

Annunciato al mondo qualche tempo della Blizzcon, il nuovo Multiplayer Online Battle Arena ha cambiato svariati nomi passando da Blizzard Dota, continuando con Blizzard All-Stars fino ad arrivare al titolo attuale e definitivo. Sembra strano il ritardo con cui la Blizzy si sia affacciata su questo mercato, considerando tra l’altro che l’intero genere è nato


proprio da una MOD di Warcraft 3, ma riflettendoci si può notare come il colosso video ludico abbia controllato sornione lo sviluppo dell’intero genere, valutato la risposta del pubblico e infine ha deciso di scendere in campo sfruttando gli illimitati mezzi di cui dispone. Tutti i competitor a questo punto sono sicuri che non dormiranno sonni tranquilli perché Blizzard è realmente in grado di cambiare le carte in tavola a partita iniziata. Avendo ormai assodato che Heroes of the Storm sarà un MOBA bisogna adesso capire quali sono le diversità che lo differenziano dal resto della concorrenza. La prima e forse anche la più importante peculiarità del gioco è indubbiamente la possibilità di scegliere il proprio personaggio tra tutti i protagonisti che hanno reso unici i giochi della Blizzard. Sarà dunque possibile vedere un Demon Hunter scontrarsi contro Arthas, supportato magari da Malfurion che ha appena sconfitto Kerrigan. Grazie alla presenza di quest’orgia di celebrità HOTS porta il giocatore a scegliere tra quattro classi che hanno un Sotto

Il gioco di squadra sarà determinate per la vittoria

Destra

Ogni mappa avrà una peculiarità in grado di cambiare le sorti del match. “ASSASSINI, GUERRIERI, EROI DI SUPORTO, D’ASSEDIO E DI COMANDO”

ruolo ben definito all’interno di una squadra. Per non complicare troppo la scelta sarà possibile scegliere tra: • Gli assassini, come Kerrigan, infliggono danni spaventosi e possono eliminare nemici ignari, ma ne ricevono altrettanti. • I guerrieri, come Diablo, possono gettarsi direttamente nella mischia, subendo danni e cau-

sandone altrettanti. Gli eroi di supporto, come Malfurion, possono alterare le sorti della battaglia, favorendo gli alleati con cure, bonus o altre abilità. Altri tipi includono eroi da assedio e da comando, ruoli più specializzati in grado di influenzare in modi diversi la forza di una squadra.

Ognuno di questi ruoli dovrà svolgere dei compiti precisi per riuscire a sconfiggere il team avversario. Il gioco di squadra è fortemente tenuto in considerazione da Blizzard che ha creato delle apposite classi che addirittura non sono assolutamente studiate per l’uccisione dei nemici, ma svolgono solo ed esclusivamente il lavoro di supporto. Ogni eroe col tempo potrà essere modificato sia nell’aspetto, grazie a delle apposite skin, sia nello stile di gioco, grazie a determinate abilità sbloccabili con l’aumentare del livello. Altra peculiarità di questo gioco è rappresentata da una grande varietà delle mappe, ricche di elementi utili per vincere lo scontro. Ad esempio uno dei campi di battaglia prevede una nave pirata fantasma, il cui capitano chiederà un pagamento in dobloni d’oro per attaccare con i propri cannoni le postazioni nemiche. Un altro campo di battaglia include un livello sotterraneo, dove raccogliendo delle ossa, sarà possibile evocare un golem da scatenare contro i nemici in superficie. La durata dei match sarà di circa quindici minuti, mentre le ricompense per l’uccisione dei nemici saranno suddivise fra tutti i membri del team. Purtroppo è ancora troppo presto per dare dei pareri oggettivi, ma anche soggettivi, riguardo questo gioco perché mancano ancora tantissimi dettagli, uno su tutti il gameplay. I video che sono stati mostrati durante la Blizzcon hanno presentato un Heroes of the Storm perfettamente coerente con le meccaniche dei MOBA classici, ma conoscendo Blizzard non mancheranno certo le sorprese ad allietare il tempo che ci separa dalla release. Al momento è perciò prematuro dire se HOTS riuscirà a conquistare il trono detenuto dal duo LOL/DOTA ma una cosa è certa…sono state date fuoco alle polveri. A CURA DI Bruno “Galazon” Manzoni

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A CURA DI

Marco “Marmorn” Caldarini

EAST M S I D E

U

n altro mese è passato e come al solito sono qui per raccontarvi gli avvenimenti più interessanti e curiosi che avvengono dall’altra parte del mondo. Iniziamo con un argomento che accomuna tutti i videogiocatori del globo: il problema dei bot/gold seller. I primi sono dei programmi in grado di gestire i nostri PG in game in maniera automatica senza che i gamer li controllino e sono impiegati per expare e farmare soldi. I secondi sono invece gruppi di persone che vendono soldi di gioco in cambio di soldi reali, per farsi conoscere usano dei PG che spammano di continuo nella chat di gioco. Spesso queste due realtà sono una in funzione dell’altra. Queste due piaghe sono presenti quasi in tutti i giochi e spesso sono un vero problema per l’economia in game in quanto le ingenti quantità di soldi messe in circolazione dai gold seller fanno innalzare i prezzi degli item nelle aste in maniera spropositata. L’ultimo MMO a farne le spese è stato Blade & Soul noto titolo di casa NCsoft che, anche se fin dal suo lancio aveva avuto grossi problemi legati ai gold seller, sembra che tale situazione sia andata peggiorando negli ultimi tempi spingendo la Softco sud coreana a permettere il transfer di server e secondo alcune voci di corridoio, a bannare oltre 15.000 account legati al gold selling. Questo da un’idea di quanto ampio sia il problema e soprattutto di quale sia la fine per chi compri soldi di gioco dai gold seller. È lecito pensare che questi problemi uniti a quelli di un gioco che ancora non soddisfa a pieno nei contenuti end game, stiano ritardando in maniera incredibile l’arrivo in occidente; a tutto questo va aggiunto che alcuni mesi fa uno dei responsabili delle


MMO localizzazione di Blade & Soul è stato allontanato dal progetto. Ad oggi il gameplay si riduce a portare al cap level i PG e “craftare” le armi e le rune da inserire in esse, ma fatto ciò si rimane disoccupati e non resta che ricominciare con un altro PG. Certamente i coreani sono più avvezzi a questo stile di gioco, ma il fatto che loro stessi abbandonino la barca, è indicativo che qualcosa non va. So di non avervi dato buone notizie per questo motivo vi presento due dei titoli di cui si è parlato di più negli ultimi mesi. il primo è Echo of Souls, uscito da alcune settimane, è presto arrivato all’ottava posizione della top ten dei MMO più giocati in Sud Corea. Si tratta di un classico MMORPG fantasy prodotto da NHN Entertainment utilizzando l’Unreal Engine 3; il gioco non presenta aspetti innovativi, ma è completo sotto tutti i punti di vista PVE, PVP, istanze, crafting, diverse classi e un buon sistema di leveling. A tutto questo si aggiunge una buona componente di servizi mobile per avere tutto sotto controllo anche quando non si è loggati. Da non dimenticare che siamo di fronte a un free to play. Il secondo è Yulgang 2 un MMORPG senza targeting, faction based e open world sviluppato da Mgame. Grazie all’intervento di Cubizone sarà presto aperto un server inglese per il sud est asiatico e con una buona probabilità senza IP block per l’occidente. Oltre a vari aspetti come diverse modalità di PVP e arene, pet system e skill combo, è la possibilità di compiere manovre acrobatiche tipiche dei film di arti marziali che rendono visivamente d’impatto il gameplay; da non dimenticare, per gli appassionati di fumetti, che questo titolo prende spunto da un manhwa intitolato “The Ruler of the Land”. Anche per questo mese è tutto, al prossimo con nuove ed interessanti novità dall’oriente. Un saluto a tutti quelli che ho incontrato durante il Gamesweek tenutosi a Milano.


M OG BA IM L E THE

THOR “THE DARK WORLD” A CURA DI Bruno “Galazon” Manzoni

A

nche i giochi mobile, come i cugini più nobili, hanno iniziato a sfruttare l’hype generate da alcuni titoli che abbracciano altre forme d’intrattenimento, e alla Gameloft sono dei veri maestri del “cohypering”. Questa volta è il turno di utilizzare l’hype generato Thor “The Dark World” nuovo film della Marvel che vede nuovamente il dio del tuono fronteggiare terribili pericoli. La trasposizione mobile di questo film si è tradotta in un hack’n’slash, simile a Diablo per capirci, che vede come protagonista il bion-

do dio asgardiano impegnato a contrastare le forze malevole che gli si parano dinnanzi. Il gioco condurrà i giocatori in un viaggio attraverso cinque dei famosi nove mondi che compongono la struttura del universo presente nei fumetti. Esteticamente il titolo è ben presentato e la possibilità di rivivere alcune mistiche zone descritte nel film è sicuramente un surplus. Il gameplay è abbastanza intuitivo, basterà cliccare sullo schermo la direzione che si vuole far muovere il protagonista. Il sistema di combatti-


mento è analogo infatti basterà selezionare il nemico e Thor, grazie all’aiuto del fidato martello Mjolnir, che potrà anche essere lanciato utilizzando due dita, farà incetta di nemici. Nel proseguo del percorso si incontreranno svariati nemici presenti nel film e ognuno di questi avrà i propri punti forti e deboli. Per sconfiggerli sarà necessario invocare diversi tipi di Einherjar in modo da completare le missioni. Sfortunatamente il gioco, come la maggior parte dei titoli per mobile, si presenta come free to play, ma poi costringe il giocatore a sborsare moneta sonante se vuole portare a termine l’avventura ed è davvero un peccato perché la scelta di utilizzare il sistema di gioco dei classici hack’n’slash è davvero un piacevole diversivo a quello che il panorama mobile ha da offrire in questo momento. Se possedete la pazienza di un Dio ed il conto in banca di un sovrano asgardiano allora questo gioco farà al caso vostro, viceversa lasciate perdere e guardate altrove se cercate un po’ di sano intrattenimento “da cellulare”.


QUARTO SPETTACOLO


A CURA DI Giacomo Pizzillo

S

ali in macchina, cintura in automatico, giri la chiave, freccia e parti spedito perché come al solito è tardi, ché le cose da fare prima di uscire da casa sono tante: controlla tutte le finestre, sono chiuse, hai staccato il ferro da stiro? Pare di sì. Chiudi l’acqua della lavatrice, saluta la gatta, controlla il gas, chiama l’ascensore, ricontrolla nel mentre la lavatrice, il ferro da stiro? il gas era chiuso, giusto? Una carezza alla gatta, tripla mandata alla porta, premi in tasto “T” e mentre scendi ti ricordi degli occhiali RealD (simpaticamente dotati di filtri polarizzati circolari montati in senso inverso che ti permettono di inclinare la testa durante la proiezione, e di sembrare “very very cool” con un simil paio di occhiali da Sole da bancarella). Considerazione: l’onda verde poi non esiste. È un dato di fatto: la frequenza, e la durata del rosso semaforico è inversamente proporzionale al tempo a tua disposizione, parti con largo anticipo, temendo il traffico e il verde t’illuminerà il cammino, facendoti arrivare troppo presto e ti rigirerai i pollici aspettando gli altri in ritardo; se invece sei “leggerissimamente” con i minuti contati, lascia ogni speranza, tutti i rossi saranno i tuoi, e allo scattare del verde una tenera vecchina sarà ancora in mezzo alla strada e non potrai investirla (faresti ancora più tardi nel caso!). Il parcheggio del cinema, che non è più così pieno come qualche anno fa, freccia, corsa verso l’ingresso, incontri gli


amici, che gentilmente t’indicano l’orologio, fila, venti persone per cassa, solo due aperte su quattro, solo incapaci totali dietro ai terminali. I display in alto ti fanno il conto alla rovescia dei posti rimasti, settantasei, settantadue, 71 (!), 3 biglietti per (…) abbiamo già gli occhiali, 33 euro, ma abbiamo già gli occhiali, 33 euro! e senza?, 36, ma li mort… 1 minuto all’ingresso in sala, popcorn o non popcorn? popcorn!, ti scapicolli al bar, fila enorme come prima, uno dei due (incapaci) alla cassa è passato dietro al bancone delle leccornie (ma va!?), ingresso in sala, voi andate io vi raggiungo, meno due persone, ansia, 4 euro e 50 + uno e mezzo per l’acqua, corsa dalla maschera, biglietto?, ti cade l’acqua, improperio, mostri i tuoi sudati 11 euro spesi, recuperi la bottiglietta, meno una manciata di popcorn caduti, sala 6, solita ola per il lasciapassare al posto giusto, ti siedi trafelato e ti ricordi dei 20 minuti di amabile pubblicità (durante i quali finirai immancabilmente tutti i popcorn): improperio, ma più grosso! Finalmente l’avviso “indossate i vostri occhiali”, inizia il film, e come sempre, dopo le prime scene ti viene il dubbio che i tuoi fidati RealD siano rotti, che forse dovresti sganciare un euro in più per prenderne dei nuovi, ma presto ti arrendi alla consapevolezza che un’altra volta ti abbiamo fregato, raggirato, con l’illusione di un’esperienza unica, che di unico ha solo il prezzo (ma lì mort…). Titoli di coda, con effettuncoli vari, non è stato uno schifo totale, ma se si ragiona quadrimensionalmente (con al posto dell’asse del tempo quella del denaro) la valutazione non può che scendere. Parte il dibattito con gli amici: il 3D è ancora una tecnologia poco avanzata, ha ragione Christopher Nolan (sia sempre venerato!) a preferirgli l’IMax, anche se poi sale con certi schermi dove le trovi?!; e Guillermo Del Toro con il suo Pacific Rim? Non lo voleva in 3D ma la Warner lo ha convertito in post-produzione per poter aumentare il prezzo del biglietto (ma li mor…) e farlo approdare in Cina (dove se sei targato USA o sei tridimensionale, o grosso come vorrebbe Nolan, o te ne stai a casa); per non parlare di James Cameron, padre di Avatar (il più grande incasso della storia) che si è inventato una cinepresa apposta per girare la sua espansione personale di WOW con gli omoni blu, che sputa infuocate sentenze sulla recente moda hollywoodiana di aggiungere una dimensione a troppi film, anche a quelli che non ne avrebbero bisogno (e parla lui che ha fatto riaffondare il Titanic!)… Si è fatto tardi, domani si lavora, i primi sbadigli, risali in macchina, ripensi al film, ripensi agli altri film con gli occhialini che hai visto e che ti hanno deluso, ma sai già che nonostante tutto tornerai a indossarli, sempre speranzoso di rivivere la meraviglia provata davanti alla Valle delle Cascate Paradiso.


SPAZIO A CURA DI

WEB

DAYS - THE CROSSMOVIE Prima esperienza di realtà allargata applicata a una (web) fiction: un po’ come nei vecchissimi Libri Game, avrai la possibilità di cambiare il punto di vista della storia, decidendo quale dei 4 protagonisti seguire (grazie all’uso intelligente delle “annotazioni” di YouTube). Da un’idea di Flavio Parenti (attore, tra gli altri, in To Rome with Love di Woody Allen), un film interattivo che racconta l’Italia dopo un’ipotetica caduta del capitalismo, tra difficoltà e incertezze, e a vederla oggi non pare neanche troppa fantascienza (ahimé!).

TV

2 BROKE GIRL$ Fino a non molto tempo fa in onda nel pomeriggio di ItaliaUno (roba da non crederci!), questa spassosissima, e poco politicamente corretta, sitcom ha una dimensione in meno rispetto al tema tridimensionale di questo mese, ma molte risate in più e una protagonista tanto divertente quanto affascinante e prorompente: la mora Kat Dennings (Darcy Lewis nei due Thor e la cameriera Max esperta di cup cake e battute al vetriolo, in questa serie).

CINEMA

UP (3D) Nel 2009 aprì il Festival di Cannes e dopo i primi 15 minuti anche i cuori dei più scettici che all’inizio aveva storto il naso per questa singolare scelta. Un vero capolavoro della Settima Arte, perché ridurlo a film d’animazione è assolutamente riduttivo: poetico, incredibile, divertente, con un incipit che ti scioglie l’anima e con colpi di genio che ti faranno sorridere per giorni interi. Unico effetto collaterale: una volta vista comparire da dietro le nuvole la meravigliosa Valle della Cascata Paradiso, le tue aspettative sul 3D saranno, per sempre, troppo alte!


SPECIFICHE TECNICHE SENSORE: Avago 3090 Ottico (800-4000 DPI) RISOLUZIONE: fino a 60 IPS ACCELERAZIONE: 20g SWITCH: Omron MEMORIA: Integrata per 5 profili e 36 Macro POLLING RATE/ TEMPO DI RISPOSTA: 1000Hz/1ms IMPUGNATURA: Ambidestra COLLEGAMENTO: Cavo da 1,80mt DIMENSIONI: 64x116.4x42mm

A CURA DI Bruno Manzoni

Il mercato dei prodotti hardware è ormai un vero e proprio campo di battaglia, animato dai prodotti all’avanguardia dei grossi marchi del settore. La proliferazione di nuove periferiche adibite esclusivamente al gaming, in modo rapido e costante, dimostra come questa nicchia, una volta non troppo considerata, sia oggi il mercato che tutti i brand anelano dominare. Il cambio di approccio al mondo dell’intrattenimento video ludico ha aperto uno spiraglio che, prima dello sviluppo di determinate tipologie di gioco (MMO su tutti) non era minimamente visibile. Ecco, quindi, che le cuffie con microfono diventano fondamentali per comunicare con i nostri alleati, mentre mouse e tastiere sempre più reattive e precise che si trasformano in assi nella manica dei giocatori più smaliziati. Oggi vogliamo parlarvi del mouse CM Storm Recon, uno degli ultimi arrivati della famiglia CM Storm, ovvero la divi-

CM

STORM RECON


sione gaming di Cooler Master. Guardando il mouse la prima cosa che salta all’occhio è l’assoluta simmetria delle forme del Recon, appositamente studiata per permettere tanto agli ambidestro quanto ai mancini di poter sfruttare a pieno le caratteristiche della periferica. A testimonianza della volontà di non creare discrepanze tra i giocatori Cooler Master ha volutamente inserito in entrambi gli incavi laterali due pulsanti configurabili, caratterizzati da un’ottima accessibilità. Il punto di forza di questo mouse è pero il laser posto esattamente al centro della struttura che rende la periferica reattiva ed estremamente precisa. Tutta la superficie del mouse, bicolore per renderlo più accattivante alla vista, è rivestita da una particolare gomma che aumenta il “grip” tra mano e mouse. Volutamente il grande scroll, collocato come da tradizione centralmente nella parte anteriore del mouse, e i due tasti di regolazione della sensibilità. Nella parte posteriore del mouse troneggia ben visibile il logo CM Storm, che si illumina una volta collegato il mouse al case. I colori a disposizione saranno tre: rosso, verde e blu. Infine i “piedini” rendono il mouse scorrevole su ogni superficie. Sull’estremità superiore invece troviamo il cavo USB gommato con terminazione in oro, che grazie ai centottanta centimetri consente di effettuare i dovuti spostamenti senza problemi di sorta. Il Recon è assolutamente studiato per prestare il massimo supporto ai giocatori quindi le linee sono state volutamente tenute semplici e pulite così da non infastidire i giocatori più esigenti. Per regolare al meglio il CM Storm Recon bisogna scaricare il software di personalizzazione direttamente dal sito di Cooler Master. Uno volta installato il tutto e riconosciuto il

firmware ci si trova di fronte alla sezione adibita all’assegnazione dei tasti, particolarmente strana l’imposizione della casa madre di non modificare le impostazioni di default, costringendo quindi l’utenza a selezionare uno dei quattro profili disponibili. Per andare incontro agli “smanettoni” più agguerriti Cooler Master ha deciso di inserire un’icona ad ogni profilo così da poter selezionare il profilo, precedentemente impostato, in modo rapido a seconda del gioco che si decide di avviare. Anche la sensibilità, è regolabile ed è possibile arrivare fino ad un massimo di 4000 DPI, comodamente scalabile comunque grazie ai tasti alla base della rotella.

Conclusione

Dopo la nostra prova possiamo tranquillamente dire che il CM Storm Recon ci ha lasciati più che soddisfatti. Questo mouse è decisamente comodo nell’utilizzo ed è munito di alcune caratteristiche interessanti. La superfice in gomma e la simmetria delle linee lo rendono particolarmente indicato alle lunghe sessioni di gioco. Il software di personalizzazione è infine la ciliegina sulla torta perché nonostante sia estremamente “user friendly” è in grado di offrire un rapido cambio tra le quattro configurazioni con una semplice pressione di un tasto. Nonostante il prezzo leggermente elevato il CM Storm Recon è senza dubbio un’ottima periferica in grado di eliminare tutti i disagi che i giocatori mancini sono costretti ad affrontare al momento della scelta di un mouse.



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