Giallorosso.Lodi 2

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www.giallorosso.lodi.it • Wall-WebZine N. 2 • Giovedì 28 Ottobre 2010

GIALLOROSSO.LODI Marco Motaran

Il difensore di Vercelli che si è innamorato di Lodi - pag. 2

L’approfondimento Soluzioni tattiche e nuove alchimie giallorosse - pag. 3

La curva giallorossa Una dedica all’indimenticato Severino Bianchetti - pag. 4

L’Amatori Lodi, una “grande” ...in crescita

Sabato 30 ottobre ore 20.45 al Palacastellotti i giallorossi proveranno a mantenere la testa della classifica contro il neopromosso Pordenone Pierluigi Bresciani ancora assente dopo l’intervento al volto, per lui almeno un mese di stop

Sintesi della partita Amatori Lodi - Roller Bassano

Gli avversari: arriva il Pordenone 2004 I giuliani, neopromossi in A1 giungono a Lodi ancora imbattuti 22 anni. Tanto è passato dall’ultima esperienza in serie A1 del Pordenone. E di storia dell’hockey, i giuliani ne hanno da raccontare: una Coppa Italia nel 1980, un’altra persa di un soffio nell’85, tre apparizioni tra coppa CERS e coppa Coppe e tanti buoni giocatori dati all’hockey: in primis Livio Parasuco, portiere di indiscusse doti e personaggio che ha fatto sempre “discutere”, (e di questi tempi al nostro sport mancano dei veri “personaggi” a tutto campo…), poi, soprattutto con la sponsorizzazione targata “Zoppas” ha portato in Italia un fenomeno come Pablo Cairo e giocatori del calibro di Josè Leste, fortissimo attaccante portoghese degli anni ’80. Ma i tempi son cambiati e con fatica e la programmazione di una società rinata nel 2004 dopo anni bui, il Pordenone è tornato in serie A1, condotto da una vecchia conoscenza dei tifosi lodigiani: Lucio Marrone, che vestì il giallo-

rosso dal ’93 al ’96, protagonista assoluto della Coppa delle Coppe del 1994, dopo esser stato il miglior sesto uomo dell’hockey italiano, con le maglie di Hockey Monza e soprattutto Roller Monza, e che ora riveste il ruolo di giocatore allenatore, ma che sarà assente in pista per squalifica. Altro ex lodigiano è Jesus Hernandez: due anni fa a Lodi non giocò la sua miglior stagione, però è elemento che fa della grinta, del vigore e dell’intensità la sua miglior caratteristica, unite sicuramente alla voglia di rivalsa dopo la retrocessione patita col Trissino, dalla cui scuola son usciti il portiere Frizzo e Barberi, autore della tripletta vincente sabato scorso nel 5-2 al Roller Bassano; a dare ulteriore “cattiveria” ai friulani troveremo Pablo Jara, in Italia ormai da diversi anni e l’attaccante spagnolo Guillem Ribot, autore di un poker di reti al Follonica nel vincente debutto italiano.

Siamo diventati una “grande”? Forse an- prudenza assoluta per evitare di prendere cora no, anche se l’atteggiamento di ogni contropiede e soprattutto, difesa, difesa, e avversario che incontriamo, dice che siamo ancora difesa. Se si potesse tornare all’hosulla strada giusta. Tutti oramai ci temono, ckey “vecchio stile” troveremmo di fronte a i primi due sono stati spazzati con veemen- noi dei “quadrati” statici e granitici, scheza, nonostante la difficoltà dell’infortunio di ma usato in passato, soprattutto dalle picGigio Bresciani, operato il 21 ottobre scorso cole per affrontare le grandi. Ma l’hockey per la brutta frattura al volto e al quale va il si è evoluto, ed ecco allora, che le difese nostro augurio di una prontissiad “uomo”, viste contro gli ma guarigione, assenza che schemi dei ragazzi di Belli, ha sospinto i ragazzi di Aldo assumono connotati troppo Belli ad impegnarsi ancora di difensivi e poco spettacopiù, e che finora hanno assollari, come messo in mostra to in pieno il loro dovere, con dai timorosi avversari finora due partite-fotocopia: approdo affrontati. E sabato, col Poral match molto soft, passadenone, ci si aspetta lo stesre in svantaggio, ingresso di so schema tattico. I giuliani Sergio Festa e conseguente sono tornati alla ribalta dopo cambio di marcia, per una inun ventennio di baratro e contenibile spinta vincente, son allenati da Lucio Marroche ha prodotto un ottimo 6-1 ne, che guida una squadra al Bassano e un fragoroso 7-3 esperta e “legnosa”, vista la Pierluigi Bresciani al Seregno. Ora, l’imbattibilità presenza di elementi come in regoular season dura dal 15 dicembre Jesus Hernandez e Pablo Jara, Barberi e lo scorso: 17 partite con 2 pareggi ed il resto spagnolo Ribot, che contro ogni pronostico vittorie! e se escludiamo i play off, in cam- hanno conquistato il bottino pieno nelle pripionato abbiamo la stessa media punti dei me 2 giornate ed insieme a noi, Viareggio campioni d’Italia del Valdagno. Di questo i e Valdagno, comandano la classifica. Sarà nostri avversari ne sono a conoscenza e quindi uno scontro al vertice, tra una neoci temono: basta vedere l’atteggiamento promossa ed un Amatori che forse, è davin pista di Roller Bassano e Seregno: gio- vero già diventato “grande”. Paolo Virdi co per linee orizzontali, zero profondità e

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Marco Motaran, il gladiatore giallorosso Il difensore di Vercelli è un punto fermo della banda di Aldo Belli e vede il suo futuro a tinte giallo e rosse

Le case dalle fondamenta, le squadre dalla difesa. È un vecchio adagio sempre valido. E tanto meglio se in difesa ci sono persone serie, che, alle fondamenta della squadra, garantiscono assoMarco Motaran luta solidità. Per esempio, Marco Motaran, classe ’83, piemontese di Vercelli, cioè di una delle piazze che hanno fatto la storia dell’hockey italiano. Marco inizia a calzare i pattini all’età di quattro anni, spinto dalla passione del padre. Fra i nove e i sedici, gioca anche a calcio, come fisico gli impone. La vocazione autentica, tuttavia, è quella dell’hockey, tanto che a livello juniores vince due Cop-

pe Italia e due scudetti. L’esordio in serie A arriva nel 1998, con il Vercelli in cui, guarda caso, milita anche Pier Luigi Bresciani, tornato a Lodi quest’anno, dopo quattordici stagioni in giro per l’Italia. Ma ecco come Marco ha risposto a qualche nostra domanda. - Come ti trovi nella nostra squadra e nella nostra città? I tifosi ormai ti hanno adottato come lodigiano... “Nell’Amatori e a Lodi sto benissimo”, risponde. “Vedo qui il mio futuro, anche professionale, e qualche discorso è già avviato. La squadra, poi, quest’anno mi dà sensazioni molto positive: rispetto all’anno scorso abbiamo dei valori aggiunti, e, se chi c’era già, farà al meglio la sua parte, potremo andare lontano”. - Nell’ultimo campionato, abbiamo avuto la miglior difesa. Confermeremo quel record o il maggior potenziale in attacco rischia di

alterare gli equilibri? “Il nostro portiere è il migliore d’Italia. Questo è molto, ma è chiaro che anche il miglior portiere deve avere davanti una difesa e un’intera squadra capaci di proteggerlo. Cercheremo di farlo, pur sapendo che, al contempo, dovremo mettere i nostri attaccanti in grado di brillare”. - Quali ti paiono le favorite per la vittoria finale? Quelle che dicono tutti? “Sì, se alludi a Valdagno e Viareggio. Queste mettono d’accordo tutti, e anche me. Valdagno davanti a tutti, sulla carta. Ma noi non siamo poi così lontani, come valore. Altra outsider potrebbe essere il Breganze, che ha cambiato poco o nulla”. - I giocatori più forti che hai incontrato? “Il più forte è Enrico Mariotti: elegante, potente, intelligente, con una visione di

gioco pazzesca. Il più determinante, è stato invece Franco Amato, fra quelli che ho visto in azione: un attaccante che non perdonava, un animale da goal. - Che cosa pensi dell’hockey in generale? “Come tutti gli sport, è in continua evoluzione. Rimane uno degli sport in cui la tecnica conta di più: pattini, stecca e pallina sono tre strumenti che richiedono perizia e talento. La forza fisica è una componente necessaria, ma non decisiva. Inoltre, la velocità che il gioco ha acquisito negli ultimi anni, lo rende sempre più spettacolare e accattivante”. - L’hockey può essere anche metafora della vita? “Certo! L’hockey scorre veloce sotto i pattini, proprio come la vita. E se non sai cogliere l’attimo con destrezza e intelligenza, né l’hockey né la vita ti aspettano. Purtroppo”. O per fortuna, per i migliori come Marco Massimo Stella

...le bontà delle campagne lodigiane...

Marco Motaran al tiro: l’anno scorso mise a segno 18 reti

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Il nuovo Amatori dai tanti volti Versatilità, intelligenza tattica, qualità individuali: i tanti pregi dei giallorossi

It’s too soon, però dal disegno a mano libera di due impegni di regular season e 6 di Coppa Italia, se non proprio un’identità definita, iniziano quantomeno a delinearsi alcuni tratti riconoscibili del profilo dell’Amatori 2010-2011. Brandelli di un identikit, per il momento, che si potrebbero sintetizzare in un’espressione: versatilità tattica. Al netto della sempre riconoscibile impronta del “credo” hockeystico di Belli (che sarebbe riduttivo catalogare a impeto indiscriminato, perché, au contraire, nelle partiture di Aldo, dominano le geometrie e, la fase difensiva non ha soluzione di continuità con quella offensiva), sembra infatti ormai chiaro come la squadra possa presentarsi con più volti nel corso di un match. E la chiave di questo fattore è da individuarsi nei cambi. Che la rosa allestita quest’anno fosse più profonda e con maggior tasso di qualità, era un’evidenza acquisita; diverso (e senz’altro confortante) è constatare come, al di là delle rotazioni opportunamente allungate, la panchina rappresenti molto più che in passato un interessante serbatoio di opzioni tattiche. Nell’Amatori 2009-2010, l’ingresso in pista di Motaran segnava l’unico vero cambio di ritmo possibile, in termini di maggior rapidità delle ripartenze e ritmo della circolazione di palla contro la difesa schierata, oltre a innescare la variazione della conclusione dalla distanza, utile per aprire la scatola di retroguardie dall’assetto particolarmente “basso” (anche se Marco è più un tiratore dalla media che dalla lunga, di fatto cercato soprattutto in situazione di power play, frangente sul quale si dovrebbe forse allargare il ventaglio delle soluzioni). Festa, invece, cambia diametralmente volto alla manovra offensiva della squadra. Innan-

zitutto, se si trova in possesso palla fronte alla porta punta sempre l’avversario, generando raddoppi che danno modo di aggredire l’area con inserimenti dal lato debole. Inoltre, ha fisico prestante, pattinaggio nello stretto e mano “educata” per destreggiarsi anche con movimenti spalle alla porta, che possono chiudersi con invitanti assistenze per i tagli dei compagni. Un quin-

tetto che lo vedesse in pista con Romero, Motaran e Bresciani (e prima o poi nel corso della stagione sarà un coniglio da cavare dal cilindro…) sarebbe da emicrania per qualsiasi difesa individuale (e ne ri-

TERZA GIORNATA Valdagno - Prato Giovinazzo - Breganze Bassano - Molfetta Cgc Viareggio - Forte dei Marmi Sarzana - Roller Bassano Seregno - Follonica Amatori Lodi - Pordenone CLASSIFICA - Cgc Viareggio, Valdagno, Amatori Lodi e Pordenone: punti 6 Prato, Follonica, Giovinazzo, Breganze, Bassano’54: punti 3 Seregno e Sarzana: punti 1 Molfetta, Roller Bassano e Forte dei Marmi: punti 0

FORMAZIONE IN PISTA Amatori Lodi

Pordenone

30 11 5 6 7 8 9 23 12 20 all.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 all.

Losi Morosini Romero Motaran Montigel Platero Festa Frugoni Sanpellegrini Bassi Aldo Belli

Trento Ribot Hernandez Pilati Barberi Furlanis Jara Battistuzzi Frizzo Lucio Marrone

Le formazioni e i numeri potrebbero subire modifiche prima dell’inizio dell’incontro

chiederebbe diatamente mento a zona, propensioni al dio): neppure il gno del pirotecnico Nicolia-Tataranniza potrebbe protale veste, perché quarto uomo di model team di Marozin Rigo, Randon, Parebbe “zoppo” l’asset(anche se, naturalmente, esposto a ripartenze). E’ suggestione, che tuttavia sce quanto possa essere ete“nuovo” Amatori, insieme a molvariabili (i rimorchi in transizione tigel e Bresciani, per esempio), in di dare risposta all’unico vero quequesto inizio di stagione, relativo un giocatore che è tante buone ma di cui bisogna ancora scoprire l’eccellenza peculiare. Un tempo mente lo si sarebbe detto un “unima personalmente dubito che nell’hocontemporaneo, ci sia ancora spazio sta definizione. Daimigueltiralabomba

immel’adattasalvo suiciValdatrio Antezporsi in qualsiasi vimento ( Travasino, nizza) rendeto offensivo anche meno solo una suggerirogeneo il te altre di Monattesa sito di a Platero, cose, quale sia probabilversale”, c k e y per que-


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La curva dell’Amatori dedicata a Severino Bianchetti

Severino Bianchetti sempre nei cuori giallorossi La curva lodigiana, il cuore del tifo, porta il nome dell’indimenticato dirigente dell’Amatori

Di sicuro, da lassù ci guarda e non se ne perde una. Perché l’hockey era la vita di Severino Bianchetti, che ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali, parSeverino Bianchetti tendo dall’Hockey Club Lodi di Caleffi, passando per lo Sporting ’93 di Emilio Corrù e a questo Amatori. Ed è proprio seguendo la squadra, nella tragica trasferta del 19 maggio del 2001 a Castiglione della Pescala che, Serverino Bianchetti ha abbandonato il mondo terreno, lasciando un vuoto nel mondo dell’hockey, quello lodigiano in particolare, incolmabile, per il quale Fulvio D’attanasio e Raoul Frugoni hanno dovuto lavorare il

doppio per non farne sentire la mancanza, mentre i tifosi, quelli veri, se lo ricordano bene e ne mantengono vivo lo spirito sportivo, intitolando a Severino Bianchetti la loro curva, quella curva piena di passione e di spirito, quella curva che vive di hockey e porta il suo nome inciso, marchiato a fuoco. Ed è stato da strappa lacrime lo striscione esposto all’inizio del match contro il Roller Bassano alla prima giornata, con la gigantografia ben visibile dell’ex dirigente giallorosso, esposta in mezzo al cuore del tifo, come a dire “sono ancora qui con voi”. E per non dimenticare, anzi per tenere sempre vivo il suo ricordo, alcuni esponenti della tifoseria, insieme ad Ivano Giuditta, all’intervallo della gara, hanno offerto una targa ricordo alla moglie ed alla figlia di Severino, perché la comunità dell’hockey è fatta anche, e soprattutto, di questo: sentimenti veri, passione, levatacce la mattina

presto per andare al lavoro e poi correre in trasferte infinite, con ritorni a notte fonda, chiacchierate davanti ad un bitter o ad una birra di troppo, ed un amore sconsiderato per pattini e bastone e per i suoi protagonisti. Un amore che Severino Bianchetti ha condiviso quando era in vita e che sicuramente, anche ora, da lassù, mantiene

intatto e, ne siamo certi, non si perde una partita, come i suoi tifosi, che ne rendono viva la memoria ogni sabato sera, riempiendo di colore, tifo e passione, quel palazzetto, quella curva, che, come fosse una cosa naturale, porta il suo nome marchiato a fuoco. Paolo Virdi

Piazza Mercato, 12 Lodi Tel. 0371 941482 Martedì - Domenica dalle 07,00 alle 02,00

La moglie e la figlia premiate dai tifosi giallorossi e da Ivano Giuditta

Lui è il capitano. E il capitano non può non avere un’anima giallorossa, un’anima sospinta da una passione travolgente: quella del pubblico di Lodi. E a ragion veduta non potremmo far altro che definirli “i migliori tifosi d’Italia”. E Fernando Montigel la sa benissimo e ne parla lusingato: “Non ho mai visto un tifo così. Non è paragonabile a nessuno. Loro sono indubbiamente il nostro sesto uomo in pista. Dal primo giorno in cui sono arrivato a Lodi sento addosso questa pressione positiva: la presenza dei tifosi è ovunque, il loro calore e il loro affetto lo sentiamo sempre con noi. E tutto questo non ha prezzo!” Parola di Capitano! giallorosso.lodi - www.giallorosso.lodi.it Wall-WebZine N. 2 - 28 Ottobre 2010

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Fernando Montigel

Redazione: Paolo Virdi, Massimo Stella Fotografie: Luca Santi, Alberto Vanelli, Roberto Carelli


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