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Determinati a combattere la crisi Consiglio a tutti la lettura della relazione che il Governatore della Banca d’Italia ha tenuto il 26 agosto in occasione del 30° meeting di Rimini. Il Governatore Draghi si esprime alla luce di numeri che non mentono: questo gli consente un moderato ottimismo, accompagnato da una realistica valutazione delle difficoltà da affrontare. Draghi segnala in particolare tre problemi strutturali: educazione e formazione del capitale umano, mercato del lavoro e protezione sociale, squilibri tra Nord e Sud; non trascura però positivi elementi di stimolo, quali i processi di ammodernamento intrapresi da molte aziende, la disponibilità di lavoro straniero, inevitabile e anzi necessario, e i recenti interventi legislativi in tema di liberalizzazione e di riforma dell’amministrazione pubblica. Il Governatore mi ha particolarmente colpito quando ha sottolineato che per affrontare i nodi strutturali dobbiamo «aprirci al merito, alla solidarietà, alla ricerca della efficienza e alla equità che sono i mezzi principali per contrastare corporazioni, rendite e clientele che gravano sulla crescita del Paese». Il Governatore hai poi concluso a braccio e, purtroppo non riportato dai giornali, raccontando di un episodio personale dove veniva stimolato ad avere coraggio per affrontare qualsiasi situazione. È davvero il coraggio che sostiene tante nostre aziende in questo periodo, il coraggio di andare avanti coscienti dei propri limiti ma anche dei vantaggi acquisiti in tante sfide. Incredibilmente, in questi mesi si sono approfonditi i rapporti tra alcuni imprenditori che pur in settori diversi mettono in comune gli sforzi per affrontare la situazione attuale. Non siamo usciti dalla crisi, non sappiamo quando essa finirà né come le nostre aziende ne verranno fuori, ma siamo certi che continueremo ad impegnarci a fondo nella ricerca del nostro bene, che è una esigenza fondamentale per noi, per le nostre aziende e per tutto il nostro Paese. Francesco Monteverdi Presidente Lodi Export
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LODI NEWS per l’esportazione, NUMERO 24 - Settembre 2009 Reg. Trib. Lodi N. 06/2007 del 22-08-07 - Direttore Resp.: Fabio Milella
Modificata la normativa relativa al “Made in” Per effetto della legge n. 99 del 23 luglio 2009 (art. 17 comma 4), pubblicata sulla G.U. del 31-7-2009, è stata modificata la normativa relativa al “Made in” (Legge 350 del 24-12-2003). In particolare, non è più possibile evitare di indicare l’origine estera delle merci anche nel caso in cui si utilizzino dei marchi regolarmente depositati. Inoltre, è stata tolta la possibilità di regolarizzare eventuali irregolarità, nel caso in cui la merce sia già stata sdoganata. Vale la pena riportare il testo tratto dalla nuova legge: “L’importazione e l’esportazione a fini di commercializzazione ovvero la commercializzazione di prodotti recanti false o fallaci indicazioni di provenienza costituisce reato ed è punita ai sensi dell’articolo 517 del codice penale. Costituisce falsa indicazione la stampigliatura «made in Italy» su prodotti e merci non originari dall’Italia ai sensi della normativa europea sull’origine; costituisce fallace indicazione, anche qualora sia indicata l’origine e la provenienza estera dei prodotti o delle merci, l’uso di segni, figure, o quant’altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana ovvero l’uso di marchi di aziende italiane su prodotti o merci non originari dell’Italia ai sensi della normativa europea sull’origine senza l’indicazione precisa, in caratteri evidenti, del loro Paese o del loro luogo di fabbricazione o di produzione, o altra indicazione sufficiente ad evitare qualsiasi errore sulla loro effettiva origine estera. Le fattispecie sono commesse sin dalla presentazione dei prodotti o delle merci in dogana per l’immissione in consumo o in libera pratica e sino alla vendita al dettaglio. La fallace indicazione delle merci può essere sanata sul piano amministrativo con l’asportazione a cura ed a spese del contravventore dei segni o delle figure o di quant’altro induca a ritenere che si tratti di un prodotto di origine italiana.
La falsa indicazione sull’origine o sulla provenienza di prodotti o merci può essere sanata sul piano amministrativo attraverso l’esatta indicazione dell’origine o l’asportazione della stampigliatura «made in Italy». Le false e le fallaci indicazioni di provenienza o di origine non possono comunque essere regolarizzate quando i prodotti o le merci siano stati già immessi in libera pratica.”
L’Agenzia delle Dogane (con una nota dell’11 agosto 2009, prot. n. 110635/RU) ha poi chiarito che, in base al principio di irretroattività delle normative, le nuove direttive saranno applicate solo a quelle merci che risultino prodotte o marchiate posteriormente al 15 agosto 2009. Anche se l’intento è di garantire una più efficace tutela, la nuova normativa ha già suscitato parecchie proteste, dovute alla disparità di trattamento cui sono assoggettati i marchi italiani, obbligati a dichiarare l’origine, rispetto ai marchi europei venduti in Italia, che non hanno tale obbligo. Inoltre, essendo la materia doganale di competenza dell’UE, il Governo starebbe pensando di “congelare” il provvedimento, per evitare di incorrere in un’infrazione europea. Sarà nostra cura tenere informate le ditte associate sui prossimi sviluppi.