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Un impegno che si rinnova Se i risultati lusinghieri conseguiti dall’export provinciale nel corso del 2008 non dovevano essere oggetto di eccessiva euforia, e lo dicemmo in tempi non sospetti, è altrettanto vero che la brusca, e prevedibile, frenata registratasi nel corso del 2009 (si veda l’articolo a pag. 3) non deve essere fonte di incauti allarmismi. Intanto, dato che i numeri in valore assoluto espressi dalla Provincia di Lodi sono oggettivamente limitati, anche a livello di interscambio con l’estero (Lodi rappresenta meno del 2% a livello regionale), è ovvio che il territorio risulti maggiormente soggetto a variazioni percentualmente più consistenti, in positivo od in negativo, rispetto ad altre realtà più “pesanti”, data anche la presenza di poche grandi imprese industriali (spesso attive nel comparto chimico), le cui performance sono inevitabilmente determinanti sui risultati complessivi della Provincia. È poi vero che la crisi ha colpito significativamente anche il territorio lodigiano, ma di certo non in misura maggiore rispetto a molte altre aree: anzi, l’estrema varietà degli insediamenti produttivi, il dinamismo incrollabile e la straordinaria “flessibilità creativa” delle nostre piccole imprese, molte delle quali artigiane, e il sostegno di Camera di Commercio di Lodi, costante anche nel campo dell’internazionalizzazione di impresa, rendono il quadro meno univocamente negativo e molto più complesso da interpretare. Dal canto suo, il Consorzio Lodi Export non ha mancato di fare la sua parte: solo lo scorso anno, registriamo ventitré fiere internazionali, sei tra missioni economiche all’estero e incontri d’affari a Lodi con delegazioni straniere, contributi erogati per svariate decine di migliaia di euro, centinaia di consulenze gratuite, cinque corsi di lingua ed un Master in commercio internazionale. È proprio attraverso l’aggiornamento Segue a pag. 2 >
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LODI NEWS per l’esportazione, NUMERO 33 - Giugno 2010 Reg. Trib. Lodi N. 06/2007 del 22-08-07 - Direttore Resp.: Fabio Milella
Mecgraf: l’azienda figlia del decreto Tremonti
Per ora devono gestire 105 conti correnti, che sperano di ridurre presto a non più di venti, una burocrazia infinita e due ulcere, ricordo concreto degli ultimi mesi trascorsi a firmare carte e rispondere al telefono per spiegare a tutti i fornitori – ma anche alle banche, ai clienti e alle compagnie assicurative – che nella sostanza non era cambiato
ultimi sei mesi, oggi Alessandro Baggi e Pierangelo Ginelli sono ottimisti: le ripercussioni positive stanno iniziando a farsi sentire per le tre aziende lodigiane – la Fratelli Baggi, la MeccArts di Lodi e la MGF di Pieve Fissiraga – che da gennaio sono confluite in un’unica nuova società e hanno dato vita alla Mecgraf. Baggi e Ginelli sono stati gli artefici
A S S O C I AT O
Nuove strategie di marketing, investimenti in ricerca e sviluppo, elevati standard di sicurezza, razionalizzazione dell’offerta, sviluppo dell’attività all’estero costituiscono le linee direttive dell’attività di Mecgraf per il quadriennio 2010 - 2013. niente, che il lavoro per tutti continuava e che l’azienda (anzi, le aziende) aveva semplicemente cambiato nome. Ma nonostante lo stress accumulato negli
La MGF è da oltre 20 anni attiva nel campo della formulazione di solventi, additivi e vernici per la stampa.
del processo di aggregazione per conferimento, messo in atto sfruttando le opportunità del decreto anticrisi varato nel novembre 2008 dal ministro Tremonti e convertito in legge nel febbraio 2009. Quello della Mecgraf non è solo l’unico caso lodigiano ma anche uno dei pochi in Lombardia: sono meno di dieci le aggregazioni lombarde avviate entro i termini previsti (dicembre 2009) per avvalersi dei vantaggi economici garantiti dal decreto. «Forse pochi hanno tentato questa strada perché si trattava di un’arma a doppio taglio: la normativa sostanzialmente era buona, ma non offriva comunque difese nei confronti di una burocrazia drammatica che ci ha fatto vivere una fase pericolosissima», Segue a pag. 2 >
spiega Pierangelo Ginelli, direttore finanziario della Fratelli Baggi. Il vantaggio principale del decreto Tremonti era uno, ed è stato raggiunto: attraverso l’aggregazione, consentiva dicapitalizzareileasing,neutralizzando la tassazione sulle plusvalenze fino a cinque milioni di euro (valore massimo del capitale garantito dalla detassazione). Ma per accedere alle agevolazioni fiscali, le aziende dovevano concludere l’aggregazione entro il 31 dicembre e non dovevano essere legate da alcun vincolo pregresso di partecipazione. Nel caso delle società lodigiane, provenivano anche da settori differenti: il meccanico per la Fratelli Baggi e la MeccArts, il chimico per la MGF. Delle tre, la più radicata è la Fratelli Baggi: cinquant’anni di storia e 60 dipendenti che producono pressofusioni nel polo artigianale di San Grato, alle porte di Lodi. Dalla sede centrale dipende una filiale con 80 dipendenti in Romania. Anche la MeccArts della famiglia Faccini opera a San Grato, a poca distanza dalla Baggi: entro la fine dell’anno le due sedi verranno accorpate ma i venti dipendenti della MeccArts continueranno a produrre meccanica di precisione, in particolare per la costruzione di stampi. Viene invece dal comparto chimico la MGF di Pieve Fissiraga, di Bruno e Simone Ginelli, che produce additivi per la stampa offset con trenta dipendenti e un portfolio di clienti che include alcune tra le maggiori case editrici italiane. Oggi le tre aziende sono a tutti gli effetti divisioni della neonata Mecgraf, che dispone di un patrimonio netto di 4 milioni di euro e che prevede di chiudere il 2010 con un fatturato di 25 milioni. I tre consigli di amministrazione sono stati ridotti a uno, così come i collegi sindacali. Ma nessuno dei 110 dipendenti > Segue da pag. 1
e l’integrazione dei propri servizi, oltre che il potenziamento delle proprie iniziative promozionali, che Lodi Export sta confermando e rinnovando il proprio impegno a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI del territorio, non sulla base di criteri astrattamente stabiliti al chiuso di un ufficio, ma confrontandosi pragmaticamente con esigenze e proposte
ha perso il posto: tutti confermati, con lo stesso inquadramento e il trattamento economico che avevano prima della fusione. In caso di mobilità interna, ai lavoratori verranno applicate le condizioni migliori tra i due contratti: «Le organizzazioni sindacali hanno sostenuto l’aggregazione, il cambiamento è stato vissuto da tutti come un’opportunità – spiega Alessandro Baggi –. Anche perché una struttura di dimensioni
Nata nel 1959, la Fratelli Baggi si è specializzata nel settore della pressofusione di zama, alluminio e materie plastiche.
maggiori ci consentirà di valorizzare meglio la professionalità di ciascuno». Un compito affidato a Giovanni Probo, expeditor, che sta completando la mappatura interna per riorganizzare le funzioni. Da gennaio si è chiuso anche il periodo di cassa integrazione che per sei mesi aveva coinvolto a rotazione tutti i dipendenti delle tre società. «Per ora il lavoro sembra esserci, dopo il brusco stop dell’anno scorso – continua Baggi, che è presidente dell’Associazione Industriali del Lodigiano e potrebbe disegnare ad occhi chiusi la mappa dei posti di lavoro persi nel 2009 –. In ogni caso, in questi mesi avremo tutti da fare per riorganizzarci e ripartire». A complicare la sfida ci si è messa la burocrazia: nonostante l’aggregazione concrete, anche quelle che scaturiscono dalla più piccola delle nostre aziende, oltre che dalle istituzioni, dalle associazioni di categoria, dagli istituti di credito e, naturalmente, dalla sempre più ramificata rete dei collaboratori del Consorzio stesso. In questa prospettiva, l’auspicio che formulo è che gli operatori sia privati che pubblici presenti sul territorio
sia stata condotta secondo il decreto anticrisi, è come se le tre aziende fossero ripartite da zero. Le compagnie assicurative hanno azzerato le classi di merito per gli automezzi; a tre mesi dalla fusione nessuno dei leasing in corso è stato denominato Mecgraf; e la neonata società risulta un-rating, senza un passato: «Sarà così fino al deposito del bilancio 2010 – commenta Ginelli –. Per tutelare le aziende da queste situazioni kafkiane, il decreto avrebbe dovuto essere accompagnato da un fondo di garanzia». I rapporti con le banche sono uno dei capitoli più spinosi: quasi tutti i Rid sono ancora domiciliati sui vecchi conti, con il risultato che la nuova società per ora deve mantenere tutti i 105 conti correnti ereditati dalle tre aziende. «Alcuni istituti hanno impiegato 45 giorni solo per ridenominare un conto, altri ci hanno tagliato gli affidamenti e hanno fatto credit crunch – dice Baggi –. Solo la Popolare di Lodi e la Cariparma-Credit Agricole non hanno interrotto il flusso e hanno reso subito operativi i nuovi conti della Mecgraf». Per la gestione dei 105 conti se ne andranno 100mila euro in un anno, il 30% dei 300mila euro spesi per l’aggregazione. «Ma risparmieremo qualche milione in tasse – conclude Baggi –. E soprattutto abbiamo costruito una delle pochissime realtà del territorio con oltre 100 dipendenti, gestita da famiglie lodigiane e pronta a proporsi più forte sul mercato italiano e straniero. Da soli, non avremmo superato un altro anno di crisi. Insieme siamo più forti». E anche l’ulcera diventerà un ricordo. Raffaella Ciceri versione di un articolo pubblicato su Il Sole 24Ore Lombardia del 7 aprile 2010.
possano sentirsi sempre più partecipi ed attivamente coinvolti nella vita del nostro Consorzio, perché l’apertura verso l’altro da sé, la reciproca cooperazione, la condivisione di informazioni, risorse ed esperienze costituiscono la migliore risposta alle difficoltà che stiamo vivendo ed all’incertezza che caratterizza il futuro. Fabio Milella Direttore Lodi Export
Interscambio 2009: i dati definitivi della Provincia di Lodi L’interscambio delle aziende lodigiane nel 2009 ha registrato un calo del 17,61% rispetto ai livelli del 2008, attestandosi a 3.179 milioni di euro, pari all’1,78% del dato lombardo. Il calo è sostanzialmente in linea con quello registrato su base regionale,
saponi e detergenti.
(58,69%).
Proprio la chimica, grazie alla nota presenza sul territorio locale di alcuni colossi del settore, ricopre sempre la quota maggioritaria dell’export provinciale con il 40,16% (inclusa
Quanto all’import, qui ancora più lampante è la centralità dell’Unione Europea, e dell’Europa più in generale, da cui il Lodigiano importa qualcosa come il 97,06% delle proprie merci complessive, con particolare riferimento ai prodotti alimentari, la cui quota è in ascesa (34,79%) e a quelli chimici (20,99%). Da ultimo, la propensione all’export, misurata come rapporto tra esportazioni e valore aggiunto, ha perso nell’ultimo anno oltre sette punti percentuali, mentre il grado di apertura ai mercati esteri, misurato come rapporto tra interscambio totale e valore aggiunto, è sceso di dieci punti, comunque inferiore rispetto ai tredici punti lasciati per strada dalla Lombardia.
anche se è più marcato per quanto riguarda l’export (-26,52% contro -21,19%); un dato che risulta peraltro in netto contrasto con la crescita costantemente registrata negli anni precedenti, specie rispetto al 24,30% del 2008. Dal punto di vista della destinazione geografica delle merci, l’Unione Europea si conferma saldamente la principale area di riferimento del nostro export (88,05%) e, quanto ai singoli Paesi, al suo interno a spiccare sono il Belgio (21,52%), la Germania e la Francia, appaiate intorno al 14%. Resta invece marginale il ruolo rivestito dalle altre aree geografiche, la cui rilevanza è andata anzi riducendosi, nel corso della crisi, specie per quanto concerne Asia (-42,91% rispetto al 2008) e America (-33,44%). In Asia, Israele, Corea del Sud e Cina continuano ad essere la meta preferita delle merci lodigiane, pur sempre in questo quadro di ridimensionamento generale, risultando particolarmente recettive riguardo a articoli in gomma,
la quota del 16,70% degli articoli farmaceutici), seguita a grande distanza dal comparto dei macchinari e apparecchi generici (17,80%); tutti ambiti dove comunque si rileva una perdita di valore più o meno marcata, rispetto al 2008; gli unici settori dove si registra un progresso, peraltro sensibile, sono l’alimentare (34,62%) e quello delle altre attività manifatturiere
Se questa è la situazione del 2009 relativa all’intera Provincia, i dati riferiti alle aziende consorziate nel complesso non fanno eccezione, anche se vanno registrate delle differenze, talora anche notevoli, tra i vari settori, nonché all’interno di questi, per cui trarre una sintesi si rivela arduo e poco significativo. Appare più rilevante, semmai, l’inversione di tendenza che, sia pure a livello ufficioso, si sta generalmente riscontrando a partire dal primo trimestre 2010, e che ci aspettiamo possa essere corroborata nella restante parte dell’anno.
Marketing aziendale per i mercati internazionali La forte vocazione commerciale verso i mercati esteri e il cambiamento dello scenario economico degli ultimi anni, hanno fatto sì che le attività di marketing e di marketing internazionale, fin qui ritenute subordinate alle attività produttive o finanziarie o meramente commerciali, diventassero sempre più strategiche. Per questo, Lodi Export organizza uno specifico percorso di formazione specialistica che affronta le principali tematiche che definiscono i rapporti fra impresa e mercato, sia dal punto di vista strategico che operativo, evidenziando in particolare le caratteristiche evolutive del marketing in relazione all’economia globale ed allo sviluppo di nuove tecnologie. Il progetto formativo si articolerà in quattro appuntamenti, in programma il 1°, 5, 7 e 9 luglio, dalle 14.30 alle 18.30, presso CFP San Giuseppe (via XX Settembre, 7 Lodi). Qui di seguito, riportiamo i principali argomenti trattati: - conoscere ed analizzare strategie comunicazionali e di marketing; - conoscere, analizzare ed applicare gli strumenti promozionali al fine di rendere più efficiente la proposta
sul mercato; - saper utilizzare la comunicazione e l’organizzazione interna come risorse per lo sviluppo dell’impresa. Le ditte interessate possono altresì esprimere proprie indicazioni e suggerimenti, così da poter integrare il corso con elementi formativi che risultino i più funzionali possibili ai concreti interessi dei partecipanti. La partecipazione è gratuita, ma dato
il numero limitato di posti disponibili, stabilito a garanzia di una migliore metodologia didattica, le iscrizioni saranno accettate in ordine cronologico, garantendo la priorità alle aziende associate, e comunque non oltre il 25 giugno 2010. Per informazioni e adesioni, invitiamo a rivolgersi ai consueti recapiti: Consorzio Lodi Export Tel.: 0371 - 4505264 E-mail: info@lodiexport.it
Agriturismo
Cantina Boldrasca
Via Lodi, 46 - 26010 Dovera (CR) Tel. 327 04 82 831