Focus economia 04 2013

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FOCUS ECONOMIA TOSCANA

Approfondimento economico sindacale della CGIL Toscana a cura di IRES Toscana. In collaborazione con Dipartimenti Attività Produttive e Mercato del Lavoro CGIL Toscana e Fisac Toscana

! ! ! ! ! ! ! ! ! !

Occupazione/Disoccupazione Mobilità Cassa Integrazione Guadagni Cassa Integrazione in Deroga Produzione Industriale Export Turismo Redditi Consumi Credito

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FOCUS ECONOMIA TOSCANA

IR

S

TO S C A N A

www.irestoscana.it

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FOCUS ECONOMIA TOSCANA L’esigenza di un cambiamento strategico Questo numero di FOCUS ECONOMIA TOSCANA ci permette di aprire una finestra su uno scenario potenzialmente nuovo che potrebbe caratterizzare l'economia toscana nei prossimi mesi. E' lo scenario di una possibile, auspicata, complicata e attesa ripresa i cui contorni rimangono ancora decisamente incerti. Ma, se come auspicato, ci sarà questa fase nuova con il prossimo anno come si dispiegherà? Il quadro dei dati che qui presentiamo, senza avere la pretesa di essere previsionali, ci danno però alcuni spunti sui caratteri che la nuova fase del ciclo potrebbe avere. Partiamo dalla situazione più significativa: quella relativa alla produzione industriale. Il dato che che riportiamo presenta una situazione positivamente diversa da quello dei mesi passati. Siamo ancora sotto la quota: “crescita zero” ma il rimbalzo dal – 4,9 al – 1,8, pur rimanendo nei numeri negativi rappresenta comunque un segnale di possibile svolta. Quanto questa tendenza si consoliderà lo vedremo nei prossimi mesi.

Se questo è lo scenario, si può, a giusta ragione pensare che, qualora si dovesse invertire l'andamento del ciclo economico in direzione di una auspicata ripresa, questa rischia di essere, almeno all'inizio e senza i necessari correttivi, molto debole. Sarà, altresì, sicuramente a risparmio di lavoro e con una bassa qualificazione delle prestazioni professionali. Tutte cose, queste, che non ci faranno uscire dall'emergenza. Per quanto riguarda invece il mondo del credito prosegue la crescita delle sofferenze bancarie termometro della debolezza finanziaria del sistema economico della Toscana. In questa prospettiva appare evidente che la maggior attenzione della politica dovrà essere quella di sostenere e incoraggiare la crescita e la qualificazione del lavoro, in Italia ma anche nella nostra regione.

Il Direttore Fabio Giovagnoli

Si mantiene su un livello soddisfacente il dato relativo all'export che si caratterizza per valori migliori rispetto alla situazione nazionale anche se assistiamo ad un rallentamento del settore metalmeccanico. Valori positivi si registrano anche nei saldi. Fonti: Banca d’Italia Cgil Toscana Confindustria INPS IRPET ISTAT Regione Toscana Unioncamere

Ci si aspetterebbe quindi anche una analoga inversione di tendenza nelle dinamiche del mercato del lavoro. E invece no! I dati, purtroppo, confermano tendenze depressive già monitorate nel corso degli ultimi anni. Le ore di cassa integrazione autorizzate sono ancora a livelli altissimi e a queste vanno aggiunte quelle non autorizzate (ma effettive) relative alla CIG in deroga che aspettano ancora i finanziamenti necessarii a coprirle. In totale arriviamo a oltre 42 milioni di ore per il periodo gennaio – settembre 2013 (eravamo a quasi 37 milioni nel 2012). Di questo passo supereremo il picco storico dei 54 milioni di ore a fine anno. Gli avviamenti subiscono una contrazione del – 12% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Diminuiscono gli avviamenti con contratti più precari, aumentano leggermente quelli a contratto a tempo indeterminato ( che si mantengono comunque intorno al 14%) per effetto soprattutto del part-time. Diminuiscono, infine, le trasformazioni dei contratti atipici in rapporti stabili a tempo indeterminato.

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Il Presidente Emanuele Berretti


Mercato del Lavoro: principali indicatori II 2012

II 2013

Var. %

Var. Assoluta

1.565.684

1.557.778

-0,50%

-7.906

Maschi

898.348

875.026

-2,60%

-23.322

Femmine

667.336

682.752

2,31%

15.416

1.102.651

1.094.016

-0,78%

-8.635

463.034

463.762

0,16%

728

II 2012

II 2013

Var. %

Var. Assoluta

130.205

146.608

12,60%

16.403

Forze di lavoro

1.695.890

1.704.386

0,50%

8.496

Inattivi (15-64)

729.592

711.307

-2,51%

-18.285

3.262.765

3.272.521

0,30%

9.756

7,70%

8,60%

0,90%

Tasso di occupazione (15-64)*

64,00%

64,00%

0,00%

Tasso di attività (15-64)*

69,40%

70,10%

0,70%

Occupati Occupati totali

Dipendenti Autonomi

Disoccupati

Popolazione>15 anni Tasso di disoccupazione*

Si attenua la contrazione dell’occupazione a cura di Marco Batazzi La dinamica negativa emersa nel primo trimestre del 2013 si è ridimensionata in questo secondo trimestre, con una decelerazione della flessione (da -2,5% a -0,5%): si perdono sempre posti di lavoro, ma in misura meno accelerata. Se nel precedente trimestre la perdita di posti di lavoro era stata di circa 36mila e 500 unità nel secondo trimestre è risultata pari a circa 8mila unità in meno. Considerando le componenti di genere, emerge come l’attenuazione della contrazione risulti fondamentalmente dipendere da un sostanziale contributo della componente femminile (da -1,9% a +2,3%) rispetto ad un prosieguo dell’apporto negativo degli uomini (da -2,7% a -2,6%). Riguardo alla posizione professionale tende a risultare maggiormente moderata la flessione del lavoro dipendente (da -1,8% a -0,8%) mentre per la componente autonoma la dinamica diviene moderatamente positiva (+0,2%) dopo aver fatto registrare un calo del 3,8% nel primo trimestre dell’anno. I disoccupati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono aumentati del 12,6% attestandosi a 146mila e 600 unità; tuttavia in termini congiunturali sembrerebbero diminuire visto che nel primo trimestre del 2013 erano risultati pari a 161mila e 700unità. Il tasso di disoccupazione è pari all’8,6% valore che anche se nei confronti del 2012 è aumentato, rispetto al primo trimestre si rileva un calo di circa un punto percentuale. Si segnala inoltre il ritorno della dinamica positiva dell’offerta di lavoro (da -1% a +0,5%) e un apparente rientro dell’effetto scoraggiamento con gli inattivi in età da lavoro che passano da +1% a -2,5%: in realtà nel precedente trimestre erano aumentati gli inattivi “mascherati” ovvero coloro che in un modo o in un altro possono essere considerati alla ricerca di un lavoro, anche se non rientrano nella definizione ristretta di disoccupato; in questo trimestre invece questo tipo di inattivi diminuiscono ma aumentano coloro che non cercano e che non sono disponibili a lavorare, ovvero proprio gli scoraggiati intesi in senso stretto.

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Mercato del Lavoro: Occupati per macrosettore I 2012

II 2012

III 2012

IV 2012

I 2013

II 2013

43.620

48.654

49.568

51.304

47.116

52.497

429.074

414.087

404.882

398.507

415.610

417.315

In senso stretto

299.851

288.127

285.797

282.188

288.856

285.406

Costruzioni

129.223

125.960

119.085

116.319

126.754

131.908

1.071.185

1.102.944

1.120.524

1.104.285

1.044.666

1.087.967

Commercio, alberghi e ristoranti

333.857

365.859

351.811

325.382

315.398

342.184

Altre attività dei servizi

737.328

737.085

768.713

778.903

729.268

745.782

1.543.879

1.565.684

1.574.975

1.554.097

1.507.392

1.557.778

Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria:

Servizi

Totale

Variazioni % tendenziali per trimestre

Migliorano l’industria e il terziario non commerciale

Grafico 11

a cura di Marco Batazzi La moderazione della contrazione occupazionale sembrerebbe ascrivibile ad un miglioramento del comparto industriale (da -3,1% a +0,8%) e del terziario non commerciale (da -1,1% a +1,2%). Nel caso dell’industria comunque è l’occupazione del comparto edile a riprendere a crescere (da -1,9% a +4,7%) e con particolare riferimento alla componente autonoma (+6,4%; dipendenti +3%). L’industria in senso stretto evidenzia sempre un andamento negativo (-0,9%) anche se in miglioramento rispetto al precedente trimestre (-3,7%). Il settore commerciale in un anno ha perso circa 23mila e 700 occupati e interamente a carico della componente alle dipendenze (-11,6%) rispetto ad una tenuta del lavoro autonomo (+1,9%). Al contrario le altre attività dei servizi hanno fornito un contributo positivo alla dinamica occupazionale complessiva (+1,2%). Positivo anche l’apporto dell’agricoltura (+7,9%).

8,0% 8,0% 7,9%

Agricoltura -5,7% -3,7%

Industria in senso stretto Costruzioni

-12,0%

-1,9%

Commercio, alberghi e ristoranti

4,7% 4,6%

-5,5% -6,5%

Altre attività dei servizi

2,5%

-1,1% -15% -12% -9%

IV 2012

-0,9%

I 2013

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-6%

-3%

1,2% 0%

3%

II 2013

6%

9%


Dinamica Occupati: confronto con l’Italia Variazioni tendenziali trimestrali occupati

Toscana

Centro

Italia

1,5% 1,0% 0,5% 0% -0,5% -1,0% -1,5% -2,0% -2,5% -3,0% 2009

2010

2011

2012

2013

Occupati, forze di lavoro e disoccupati; valori in migliaia 1.750 1.700 1.650 1.600 1.550 1.500

2005

2006

2007

2008

Occupati

2009

Disoccupati

2010

Forze di lavoro

2011

Occupati

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2012

2013


Mercato del Lavoro Tasso di disoccupazione: medie mobili

Toscana

Centro

Italia

15 12 9 6 3 0 2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Var% tendenziale inattivi 15-64anni per tipologia 30,0% 22,5% 15,0%

22,6%

20,3%

15,5%

7,5%

0,5%

0% -7,5% -15,0%

-8,3%

-11,6%

-22,5% -30,0%

-19,8% -24,9% Cercano lavoro non attivamente

Non cercano ma disponibili a lavorare II 2012

II 2013

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2013


Stock iscritti alle liste di Mobilità di cui donne

Incidenza % componente

della femminile

1° trimestre

2012

2013

Var. %

2012

2013

Var. %

2012

2013

Arezzo

4.599

4.447

-3,3

2.132

1.940

-9,0

46,4

43,6

Firenze

12.050

11.678

-10,5

5.520

5.245

-17,1

90,7

87,5

Grosseto

2.563

2.646

3,2

1.033

1.018

-1,5

40,3

38,5

Livorno

4.348

3.778

-13,1

1.611

1.446

-10,2

37,1

38,3

Lucca

4.876

4.527

-7,2

1.912

1.744

-8,8

39,2

38,5

Massa Carrara

3.350

2.660

-20,6

921

765

-16,9

27,5

28,8

Pisa

4.832

4.724

-2,2

1.991

1.877

-5,7

41,2

39,7

Pistoia

3.677

3.801

3,4

1.547

1.572

1,6

42,1

41,4

Prato

4.174

3.775

-9,6

1.840

1.584

-13,9

44,1

42,0

Siena

2.650

2.760

4,2

1.092

1.103

1,0

41,2

40,0

47.119

44.796

-4,9

19.599

18.294

-6,7

41,59

40,84

Toscana

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Flusso Iscritti alle liste di Mobilità Iscrizioni in mobilità per legge

di cui donne

Incidenza % componente

della femminile

1° trimestre

2012

2013

Var. %

2012

2013

Var. %

2012

2013

L.223/91

1.360

1.887

38,8

534

688

28,8

39,3

36,5

L.236/93*

6.829

147

-97,8

2.804

74

-97,4

41,1

50,3

Totale Toscana

8.189

2.034

-75,2

3.338

762

-77,2

40,76

37,46

Incidenza % componente

della femminile

*Dal 1° gennaio 2013 le liste di mobilità ex legge 236 sono state abolite dalla riforma “Fornero”

di cui donne 1° trimestre

2012

2013

Var. %

2012

2013

Var. %

2012

2013

Arezzo

835

181

-78,3

348

79

-77,3

41,7

43,6

Firenze

2.060

569

-143,2

887

217

-150,4

83,1

72,9

Grosseto

460

130

-71,7

171

61

-64,3

37,2

46,9

Livorno

605

103

-83,0

237

34

-85,7

39,2

33,0

Lucca

904

62

-93,1

401

15

-96,3

44,4

24,2

Massa Carrara

487

36

-92,6

148

14

-90,5

30,4

38,9

Pisa

854

253

-70,4

343

118

-65,6

40,2

46,6

Pistoia

687

210

-69,4

295

55

-81,4

42,9

26,2

Prato

725

271

-62,6

287

95

-66,9

39,6

35,1

Siena

572

219

-61,7

221

74

-66,5

38,6

33,8

8.189

2.034

-75,2%

3.338

762

-77,2%

40,76

37,46

Toscana

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Avviamenti Incidenza in % della Componente Femminile

1째 trimestre

2012

2013

Var %

2012

2013

Var %

2012

2013

Arezzo

13.824

11.681

-15,50%

6.903

5.846

-15,31%

49,9

50,0

Firenze

55.700

50.802

-8,79%

29.406

25.889

-11,96%

52,8

51,0

Grosseto

12.454

10.770

-13,52%

5.620

4.899

-12,83%

45,1

45,5

Livorno

16.544

14.226

-14,01%

10.275

8.787

-14,48%

62,1

61,8

Lucca

16.464

13.386

-18,70%

9.234

7.425

-19,59%

56,1

55,5

Massa Carrara

5.730

5.242

-8,52%

2.982

2.808

-5,84%

52,0

53,6

Pisa

19.961

17.955

-10,05%

10.637

9.225

-13,27%

53,3

51,4

Pistoia

10.477

7.970

-23,93%

5.978

4.498

-24,76%

57,1

56,4

Prato

11.533

10.494

-9,01%

6.072

5.522

-9,06%

52,6

52,6

Siena

15.856

14.055

-11,36%

7.741

6.727

-13,10%

48,8

47,9

178.543

156.621

-12,28%

94.848

81.656

-13,91%

53,1

52,1

Totale Toscana

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Avviamenti per tipologie contrattuali Segnali contrastanti nelle dinamiche del MdL Confrontando due analoghi periodi, si notano alcuni spostamenti significativi nelle tipologia contrattuali prevalenti per effetto delle modifiche introdotte dalla legge 92 in materia ma di segno contrastante tra loro. Se diminuiscono fortemente le forme peggiori del precariato: lavoro intermittente, associazione in partecipazione e lavoro a progetto, è penalizzato anche l'apprendistato, la migliore modalità di inserimento dei più giovani, ed il pur limitato aumento dei contratti a tempo indeterminato è fortemente caratterizzato dal part-time involontario. Da segnalare il forte calo del lavoro domestico e di cura , forse dettato dall'esaurimento delle regolarizzazioni di lavoratrici extracomunitarie. Da segnalare anche la riduzione delle trasformazioni a tempo indeterminato a dimostrazione che non ci troviamo di fronte ad un processo di stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Incidenza in % della Componente Femminile

Di cui Donne Avviamenti per Tipologie Contrattuali

2012

2013

% su totale

Var %

2012

2013

Var %

2013

Lavoro a tempo indeterminato

19.935

21.161

14%

6

8.831

9.282

5

43,86

Lavoro a tempo determinato

86.156

82.659

53%

-4

44.327

43.054

-3

52,09

Apprendistato

6.419

4.753

3%

-26

2.826

2.138

-24

44,98

Somministrazione

15.592

15.658

10%

0

8.292

7.697

-7

49,16

Lavoro a progetto/co.co.co

14.037

9.632

6%

-31

7.194

4.985

-31

51,75

Lavoro occasionale

3.239

3.034

2%

-6

1.736

1.618

-7

53,33

Lavoro domestico

9.916

6.839

4%

-56

10.094

4.327

-57

56,82

Lavoro intermittente

17.371

7.615

5%

-31

8.696

6.150

-29

89,93

Associazione in partecipazione

1.441

1.050

1%

-27

564

448

-21

42,67

Tirocinio

2.619

2.243

1%

-14

1.516

1.160

-23

51,72

Altre forme

1.818

1.977

1%

9

772

797

3

40,31

178.543

156.621

100%

-12

94.848

81.656

-14

52,14

Totali

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Avviamenti per settore I dati peggiori nel commercio, servizi e costruzioni. Il calo generale degli avviamenti è soprattutto imputabile al crollo degli avviamenti nel commercio e nei servizi, settori che negli anni precedenti avevano pressoché riassorbito gli esuberi del manifatturiero. Segno evidente che è il calo dei consumi interni la componente prioritaria della crisi economica.

I° Trimestre 2012

I° Trimestre 2013

Var. %

1° trimestre

F

M

totale

%

F

M

totale

%

2013/2012

Agricoltura

5.372

13.907

19.279

11%

5.103

12.629,0

17.732

11%

-8,0

Alberghi e ristoranti

16.577

13.896

30.473

17%

14.304

12.834,0

27.138

17%

-10,9

Altro

15.062

6.642

21.704

12%

12.959

5.980,0

18.939

12%

-12,7

Attività manifatturiere

9.487

16.060

25.547

14%

7.926

14.400,0

22.326

14%

-12,6

Commercio

9.039

6.622

15.661

9%

7.007

5.171,0

12.178

8%

-22,2

Costruzioni

533

8.034

8.567

5%

428

6.627,0

7.055

5%

-17,6

P.A., Istruzione e Sanità

23.458

5.021

28.479

16%

21.621

4.866,0

26.487

17%

-7,0

Servizi alle imprese

14.016

9.546

23.562

13%

11.282

8.367,0

19.649

13%

-16,6

Trasporto e magazzinaggio 1.304

3.967

5.271

3%

1.026

4.091,0

5.117

3%

-2,9

83.695

178.543

100%

81.656

74.965,0

156.621

100,00%

-12,28

Totale

94.848

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 12


Avviamenti per età Non sono i giovanissimi i più penalizzati Sono semmai i giovani tra 25 e 34 anni e gli ultracinquantacinquenni i più penalizzati dal calo degli avviamenti nel 2013. E' comunque molto bassa la quota di partecipazione dei più giovani al mercato del lavoro.

I° Trimestre 2012 1° trimestre

I° Trimestre 2013

Var. %

F

M

totale

%

F

M

totale

%

2013/2012

15-24

8.741

10.264

19.005

11%

8.355

10.114,0

18.469

12%

-2,8

25-34

29.235

25.192

54.427

30%

24.368

22.070,0

46.438

30%

-14,7

35-44

27.380

21.995

49.375

28%

23.952

19.854,0

43.806

28%

-11,3

45-54

20.369

14.387

34.756

19%

17.753

13.204,0

30.957

20%

-10,9

55 e oltre

9.123

11.857

20.980

12%

7.228

9.723,0

16.951

11%

-19,2

94.848

83.695

178.543

100%

81.656

74.965,0

156.621

100%

-12,28

Totale

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 13


Trasformazione in Contratti a tempo indeterminato di cui donne

Incidenza % componente femminile

1째 trimestre

2012

2013

Var.%

2012

2013

Var.%

2013

da contratto di apprendistato a contratto a tempo indeterminato

2.041

1.553

-24

840

656,0

-22

42,2

da contratto di formazione e lavoro a contratto a tempo indeterminato

8

1

-88

5

1,0

-80

100,0

da contratto di inserimento a contratto a tempo indeterminato

95

80

-16

41

34,0

-17

42,5

da tempo determinato a tempo indeterminato

7.925

7.269

-8

3.446

3.293,0

-4

45,3

Totale trasformazioni

10.069

8.903

-12

4.332

3.984,0

-8

44,75

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 14


Cassa Integrazione Guadagni “reale” Il 2013 si conferma l'anno peggiore dall'inizio della crisi In questa tabella, abbiamo riportato i dati relativi alla cassa integrazione, comprensivi delle richieste di cassa in deroga presentate ma non autorizzate in seguito al blocco dei finanziamenti. L'operazione è tutt'altro che arbitraria, perché in costanza di risorse le domande sarebbero già state approvate e statisticate dall'INPS. Possiamo quindi affermare che anche la cassa in deroga, con oltre il 25% di crescita concorre in modo determinante a raggiungere un vero e proprio record negativo con oltre 42.000.000 di ore nei primi tre trimestri e con una proiezione che ci porterebbero ben oltre i 60.000.000 a fine 2013 ( a fronte dei circa 54.000.000 del 2012). L'anno in corso dunque, come da previsioni, si conferma il peggiore dall'inizio della crisi per i riflessi sociali ed occupazionali.

Toscana

Gen. - Set. 2011

Gen. - Set. 2012

Gen. - Set. 2013

2013/2012

2013/2011

CIGO

7.095.769

7.103.161

9.191.446

29,4

29,5

CIGS

10.704.361

12.458.691

15.101.589

21,2

41,1

CIGD*

13.353.505

13.429.343

16.853.409

25,5

26,2

Totale

31.153.635

32.991.195

42.105.363

27,6

35,2

* Comprensivo delle domande pervenute alla Regione, approvabili ma non comunicate all'INPS per esaurimento fondi CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 15


Cassa Integrazione Guadagni Continua a cresce la Cig - a cura di Franco Bortolotti Come già avevamo segnalato, le procedure di rifinanziamento a singhiozzo della cassa integrazione in deroga fanno sì che ormai l’andamento delle concessioni di Cig da parte dell’Inps non possa essere più considerato un indicatore “puro” della congiuntura economica; infatti l’andamento delle cifre aggregate dipende sempre più dall’esistenza al momento di risorse disponibili e non da un automatico accompagnamento dei lavoratori delle aziende in crisi. Le ore di cassa integrazione comunque continuano ad aumentare in aggregato, essendo arrivate a quasi 39 milioni nei primi nove mesi del 2013, contro i 36 e mezzo dello stesso periodo dell’anno precedente (+6,3%). In questo arco di tempo il ricorso alla cassa ordinaria sta leggermente diminuendo, la cassa straordinaria raggiunge un nuovo massimo (dopo quelli del settembre 2010 e dell’ottobre 2012), e la cassa in deroga è sottoposta a un andamento a singhiozzo, che, in questo periodo, l’ha portata quasi a zero nei mesi di giugno e di settembre 2013. Il totale delle ore autorizzate di Cig è di circa il 3% inferiore a quello dei primi tre trimestri del 2010, anno record delle difficoltà occupazionali, e l’avrebbe senz’altro raggiunto se le risorse per la Cig in deroga fossero state disponibili.

Ore di Cig Ordinaria, Straordinaria e in Deroga 8.000.000

7.000.000

6.000.000

5.000.000

4.000.000

3.000.000

2.000.000

1.000.000

0

2009 F M A M G L A

S O N D 2010 F M A M G L A

Cigd

S O N D 2011 F M A M G L A S O N D 2012 F M A M G L A S O N D 2013 F M A M G L A S

Cigo

Cigs

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 16


Cassa Integrazione Guadagni ORE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI PER ANNO E SETTORE (Gen - Set.) 2005

2006

2007

1.450.882

1.618.463

1.855.431

39.760

36.944

68.491

55.419

281.057

1.281.526

736.267

1.164.387

957.072

2.482.888

2.347.103

1.673.886

2.246.000

5.379.916

10.361.412

7.268.566

5.749.476

6.036.714

CHIMICA

99.285

85.662

136.742

94.812

1.428.058

1.381.986

1.188.504

1.344.936

1.056.667

EDILIZIA

1.776.437

2.456.353

1.500.053

1.608.998

3.627.686

4.353.711

4.824.714

5.505.254

7.539.631

110.151

121.378

146.848

228.109

987.718

817.098

1.430.309

936.977

1.065.771

26.280

45.036

9.607

82.871

71.973

996.468

1.211.249

2.005.024

2.813.233

LEGNO

164.515

97.017

53.664

80.129

512.825

1.674.712

1.901.891

2.129.046

2.049.882

LAPIDEO E MINERALI

628.251

531.383

478.139

510.590

1.388.831

2.301.197

2.585.990

2.898.201

3.928.997

ALTRO

137.544

45.418

122.987

150.366

564.760

2.726.399

3.136.458

3.231.000

2.744.725

TOTALE

6.915.993

7.384.757

6.045.848

6.757.626 24.362.239

40.179.238

34.720.883 36.655.718 38.981.733

CIG – Toscana

METALMECCANICHE CARTA - EDITORIA TAC

TRASPORTI COMMERCIO

2008

2009

2010

1.700.332 10.119.415 14.284.729

2011

2012

2013

10.436.935 11.691.417 10.789.041

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 17

In Edilizia e Commercio la crescita più significativa a cura di Franco Bortolotti

Abbiamo dunque, nei primi nove mesi dell’anno, una crescita delle ore di Cig autorizzata pari a 2,3 milioni. Tre settori sono risultati particolarmente esposti alle difficoltà: l’edilizia (le ore concesse amentano di circa 2 milioni); le lavorazioni di minerali e lapidee (con una crescita di oltre un milione di ore autorizzate) e il commercio (+800mila ore). Si noti che si tratta di tre settori le cui tendenze sono in massima parte da attribuirsi all’andamento della domanda effettiva sul mercato interno. Anche il comparto TAC vede aumentare le ore concesse di Cig di circa 300mila unità, fino a un totale di 6 milioni di ore, valore tuttavia lontano dai 10 milioni dell’anno più negativo (il 2010); e infatti l’uso della Cig nel Tac è stato per l a prima volta superato da quello del settore edile. Nel settore metalmeccanico il ricorso alla Cig è diminuito di circa 900mila ore, e leggeri ripiegamenti si notano anche nei settori chimico, cartarioeditoriale, del legno e mobilio (e soprattutto negli “altri settori”, che raccolgono spesso piccole attività non classificate che ricorrono alla cassa in deroga).


Cassa Integrazione Guadagni Sale ancora la quota Toscana

RAPPORTO CIG TOSCANA/ITALIA

a cura di Franco Bortolotti

RAPPORTO CIG TOSCANA/ITALIA

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

METALMECCANICHE

2,1%

2,7%

4,1%

3,8%

3,2%

3,1%

3,6%

4,2%

3,7%

CARTA - EDITORIA

1,0%

1,1%

1,8%

1,7%

2,6%

6,3%

4,2%

5,7%

4,7%

TAC

7,2%

6,4%

5,8%

7,2%

6,8%

8,7%

8,1%

6,9%

8,3%

CHIMICA

0,9%

1,0%

1,7%

0,9%

3,0%

2,9%

3,1%

2,8%

2,3%

EDILIZIA

4,8%

6,4%

5,5%

5,5%

6,4%

5,8%

6,2%

5,5%

6,8%

TRASPORTI

2,6%

2,4%

3,4%

4,1%

3,6%

3,1%

4,9%

2,7%

3,8%

COMMERCIO

1,4%

3,5%

1,1%

3,1%

0,9%

3,4%

4,5%

4,6%

5,5%

LEGNO

5,5%

3,2%

3,2%

2,1%

3,0%

4,3%

5,5%

5,4%

4,8%

11,3%

8,5%

10,8%

8,6%

6,1%

6,1%

7,3%

7,4%

9,3%

ALTRO

2,8%

0,8%

1,6%

1,7%

2,3%

3,7%

3,6%

3,1%

3,4%

TOTALE

4,0%

4,4%

4,6%

4,6%

4,0%

4,4%

4,8%

4,6%

4,9%

LAPIDEO E MINERALI

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 18

La quota toscana dell’intera Cig nazionale sfiora, nei primi nove mesi dell’anno, il 5%, percentuale superiore a quella registrata in tutti gli anni precedenti. Questo perché la crisi dell’edilizia, che è nazionale, continua a manifestare uno specifico regionale (arrivando al 6,8% del totale nazionale), e anche perché la quota toscana sale anche in settori quali il Tac (8,3%), il lapideo / minerali non metalliferi (9,3%) e adesso anche il commercio (la quota toscana ha raggiunto il livello settoriale record del 5,5% rispetto al totale nazionale). Invece la quota regionale di ore di cassa integrazione è in ripiegamento fino a livelli secondari nei settori metalmeccanico (3,7%) e chimico (2,3%).


Cassa Integrazione Guadagni POSTI DI LAVORO EQUIVALENTI cassa integrazione guadagni Tabella 3 METALMECCANICHE CARTA - EDITORIA TAC

Firenze

Arezzo

1.950

850

Grosseto

1.300 350

EDILIZIA

2.050

MassaCarrara

Pisa

Pistoia

1.600

1.300

250

1.800

250

Prato

Siena

Totale

800

9.000

250 600

300

500

550

800 1450

2.250

5.050 900

800

350

TRASPORTI

350

650

600

350

350

550

250

COMMERCIO

850

350

LEGNO

350

500

1.250

650

ALTRO

Lucca

300

CHIMICA

LAPIDEO E MINERALI

Livorno

6.300 900 2.350

250

250

1.700 650

700

300

3.270 2.300

TOTALE

9.350

4.150

1.050

2.650

3.350

1.000

3.900

2.150

2.300

2.650

32.500

cassintegrati / dipendenti

3,0%

3,8%

1,7%

2,5%

3,5%

1,9%

3,1%

2,9%

2,7%

3,1%

2,9%

32.500 Posti di lavoro* Come in precedenza, abbiamo convertito il livello delle ore di cassa integrazione per settore / territorio in “disoccupati equivalenti”, ossia in posti di lavoro che si sarebbero persi ove tutte le ore di cassa integrazione si fossero “convertite” in licenziamenti di cassintegrati a zero ore. Questa stima si assesta ancora una volta su un totale superiore alle 30mila unità (ma verso la fine del 2012 era arrivato fino a 40mila), di cui 9mila metalmeccanici, 6300 edili, 5000 lavoratori tessili e simili, oltre 3mila lavoratori del marmo e dei minerali non metalliferi. Le principali concentrazioni territoriali di cassintegrati equivalenti sono nella provincia di Firenze (9mila), seguita da quelle di Pisa ed Arezzo (entrambe circa 4mila). Rispetto al totale dei lavoratori dipendenti, le aree a maggior rischio sono quelle di Arezzo (i disoccupati equivalenti sono il 3,8% dei lavoratori dipendenti) e Lucca (3,5%). * Se si considerassero anche le ore di Cigd presentate e non autorizzate i posti di lavoro equivalenti sarebbero 42.000 CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 19


Cassa Integrazione Guadagni ORE CIG PER PROVINCIA E SETTORE (Gen - Set. 2013) cassa integrazione guadagni I-III sem. 2013, Tabella 4

Firenze

Arezzo

Grosseto

Livorno

Lucca

MassaCarrara

Pisa

Pistoia

Prato

Siena

Totale

2.328.827

1.000.239

144.015

1.915.415

1.557.066

292.348

2.132.237

324.256

120.396

974.242

10.789.041

350.435

9.730

10.168

3.746

138.421

4.924

76.448

293.545

18.425

51.230

957.072

1.581.698

739.770

254.645

8.069

335.657

33.527

575.370

667.968

1.764.613

75.397

6.036.714

CHIMICA

424.634

34.249

50.852

48.554

167.070

19.662

178.781

90.102

8.059

34.704

1.056.667

EDILIZIA

2.489.978

932.828

402.643

414.390

768.905

268.829

743.975

431.269

404.879

681.935

7.539.631

218.557

210.117

7.044

281.125

100.506

30.058

103.804

15.865

50.866

47.829

1.065.771

1.014.772

399.054

150.328

157.702

239.737

85.146

291.862

211.557

145.720

117.355

2.813.233

431.015

626.102

11.377

11.358

127.201

116.715

203.425

273.433

17.418

231.838

2.049.882

LAPIDEO E MINERALI 1.520.979

777.616

65.470

143.675

231.577

194.936

103.742

61.901

63.411

765.690

3.928.997

ALTRO

852.902

229.031

158.925

190.474

333.709

149.636

260.994

201.578

149.264

218.212

2.744.725

TOTALE

11.213.797

4.958.736

1.255.467

3.174.508

3.999.849 1.195.781 4.670.638 2.571.474 2.743.051 3.198.432

38.981.733

METALMECCANICHE CARTA - EDITORIA TAC

TRASPORTI COMMERCIO LEGNO

cassintegrati / 3,0% 3,8% 1,7% 2,5% dipendenti Nella metalmeccanica ed edilizia quasi il 50% delle ore di Cig

3,5%

1,9%

3,1%

2,9%

2,7%

3,1%

2,9%

Sebbene il ricorso alla cassa integrazione diminuisca nel settore metalmeccanico, tende invece a crescere in alcune province, anzitutto a Pisa (dove vengono superati i due milioni di ore, come a Firenze). Anche la provincia di Livorno si aggira intorno ai 2 milioni di ore integrate nel metalmeccanico; Lucca è invece intorno a 1,5 milioni di ore, Nel settore dell’edilizia le ore di Cig nei primi 9 mesi dell’anno superano i 2 milioni e mezzo a Firenze, e le novecentomila ad Arezzo. Nel comparto Tac la Cig si concentra come sempre a Prato (1,7 milioni di ore), Firenze (quasi 1,6 milioni), e Arezzo (oltre 700mila ore nei primi nove mesi dell’anno). Nel settore della lavorazione dei minerali non metalliferi e del lapideo la maggior parte delle ore di cassa integrazione appartengono alle province di Firenze (1,5 milioni di ore), Arezzo e Siena (oltre 750mila).

CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 20


Cassa Integrazione Guadagni La Cig cresce in tutte le tre Aree Gen - Set. 2012

Centrale Meridionale

METALMECCANICHE

a cura di Franco Bortolotti

Gen - Set. 2013

Costiera

Centrale Meridionale

Costiera

2.773.479

2.118.496

5.897.066

3.482.915

2.612.756

5.595.746

662.405

71.128

223.539

684.980

36.950

442.457

4.014.279

1.069.812

952.623

3.941.205

1.146.408

661.863

CHIMICA

522.795

119.805

414.067

802.926

77.214

464.796

EDILIZIA

3.326.126

2.017.406

2.196.099

2.337.620

1.650.784

1.516.850

285.288

264.990

515.493

370.317

167.743

398.917

1.372.049

666.737

774.447

864.016

544.269

596.739

721.866

869.317

458.699

845.926

712.694

570.426

LAPIDEO E MINERALI

1.646.291

1.608.776

673.930

457.708

1.244.395

1.196.098

ALTRO

1.203.744

606.168

934.813

1.228.370

699.537

1.303.093

16.528.322

9.412.635

13.040.776

15.015.983

CARTA - EDITORIA TAC

TRASPORTI COMMERCIO LEGNO

TOTALE

Nella Toscana Centrale la Cig è aumentata circa del 10%, e contrariamente al periodo precedente le altre due aree vaste della Toscana sono cresciute ad una velocità inferiore (Toscana meridionale + 6%, Toscana costiera +2%) rispetto allo stesso periodo del 2012. La Cassa Integrazione nel settore metalmeccanico ha una dinamica abbastanza stabile, con lievi aumenti nella Toscana Costiera e diminuzioni nella Toscana Centrale e Meridionale. Una certa omogeneità, in peggio, si ha nel settore edile (e in maniera simile in quello commerciale), dove aumentano di un milione le ore integrate nella Toscana Centrale, e di mezzo milione in ciascuna delle altre due aree. Invece è disomogenea la tendenza interna al lapideometallifero, dove la cassa integrazione è aumentata nell’area vasta centrale (1,2 milioni di ore in più) e in quella della Toscana meridionale (400mila ore in più), ma è diminuita nella Toscana costiera (-600mila ore).

8.892.750 12.746.985

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Cassa Integrazione Guadagni VARIAZIONI 2013/2012 (Gen. - Set.) DELLE ORE DI CIG PER PROVINCIA E SETTORE cassa integrazione guadagni Tabella 6

Firenze

Arezzo

Grosseto

Livorno

Lucca

MassaCarrara

Pisa

Pistoia

Prato

Siena

Totale

METALMECCANICHE

-724.556

-711.085

37.243

-1.878.856

1.005.354

-240.413

1.415.235

55.939

-40.819

179.582

-902.376

CARTA - EDITORIA

-83.250

-6.257

-852

-12.003

-235.372

-15.794

44.251

62.662

-1.987

41.287

-207.315

TAC

296.876

-285.422

238.530

6.313

70.495

2.398

211.554

-224.420

618

-29.704

287.238

CHIMICA

216.268

12.812

21.177

-28.580

-57.971

-86.139

121.961

-473.104

-23.295

8.602

-288.269

EDILIZIA

776.449

177.988

22.157

34.363

309.376

-99.180

434.690

71.672

140.385

166.477

2.034.377

189

83.397

-6.501

125.338

-10.909

-2.829

4.976

-41.857

-43.361

20.351

128.794

417.512

134.395

15.647

22.976

3.537

-50.536

201.731

49.075

41.446

-27.574

808.209

19.176

173.390

-7.689

-222

-96.983

8.764

-23.286

-140.112

-3.124

-9.078

-79.164

LAPIDEO E MINERALI 1.098.415

307.599

-14.934

83.770

-112.246

3.927

-497.619

44.697

45.471

71.716

1.030.796

ALTRO

-46.767

-57.739

-60.891

-106.534

-217.328

-121.920

77.502

13.608

8.533

25.261

-486.275

1.970.312

-170.922

243.887

-1.753.435

657.953

-601.722 1.990.995

-581.840

123.867

446.920

2.326.015

21,3%

-3,3%

24,1%

-35,6%

19,7%

-33,5%

-18,5%

4,7%

16,2%

6,3%

TRASPORTI COMMERCIO LEGNO

TOTALE variazione 2012-13

74,3%

A Pisa le crescita piĂš significativa. A cura di Franco Bortolotti Per quanto riguarda le singole province, le ore di Cig integrate nel metalmeccanico sono aumentate a Pisa (+1,4 milioni) e a Lucca (+ 1 milione), e, con valori modesti, a Siena, Pistoia e Grosseto; sono diminuite invece a Livorno (-1,9 milioni di ore), Firenze ed Arezzo (in entrambe le province, -700mila unitĂ ), e con minori cifre a Massa e Prato. Il TessileAbbigliamento-Calzature vede incrementi a Firenze, Grosseto e Pisa (superiori a 200mila ore, rispetto allo stesso periodo del 2012) e ridimensionamenti soprattutto ad Arezzo e Pistoia. La Cig edile aumenta ancora in tutte le province (salvo Massa-Carrara) e soprattutto a Firenze (+780mila ore) e Pisa (circa +435mila), ed esattamente la stessa dinamica sembra registrarsi nel settore commerciale (Firenze e Pisa vantano incrementi di 400mila e 200mila ore). Nel lapideo e lavorazione di minerali invece il ricorso alla cig diminuisce (-500mila ore) a Pisa, mentre aumenta a Firenze (+ 1 milione). Complessivamente diminuisce la Cig a Livorno e Massa (di almeno il -33%), e con valori minori a Arezzo e Pistoia. A parte Pisa (+76%), incrementi delle ore di cig intorno al 20% riguardano la maggior parte delle province: Firenze, Siena, Grosseto, Lucca.

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Cassa Integrazione Guadagni ORE AUTORIZZATE: 38.981.733

Cresce ancora la Cig straordinaria a cura di Franco Bortolotti

26%

27%

Nei primi tre trimestri del 2013 la quota sul totale della cassa integrazione detenuta dalla componente della cassa straordinaria arriva al 47% del totale, lasciando alle altre due modalità circa un quarto del totale ciascuna. A Pistoia, Massa-Carrara e Prato, la cassa in deroga continua ad avere un peso intorno al 40% del totale, anche se in nessuna delle tre province costituisce la forma di Cig prevalente. A Grosseto e MassaCarrara la cig ordinaria prevale, ma in tutte le altre ormai è la cassa straordinaria a assorbire la maggior parte delle ore erogate.

47% Ordinaria

Straordinaria

Deroga

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Cassa Integrazione Guadagni 2.181.893

Firenze

6.073.615 2.958.289 1.346.889

Arezzo

2.197.604 1.414.243 567.413 379.045 309.009

Grosseto

855.277

Livorno

1.837.193 482.038 1.121.459

Lucca

1.817.529 1.060.861 549.266 182.523 463.992

Massa-Carrara

1.243.374

Pisa

2.309.744 1.117.520 627.577

Pistoia

1.018.201 925.696 437.633

Prato

1.163.495 1.141.923 1.139.181 1.391.423

Siena 667.828

0

1.000.000

2.000.000

ORDINARIA

3.000.000

4.000.000

STRAORDINARIA

5.000.000

DEROGA

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6.000.000

7.000.000


Produzione Industriale Rallenta la caduta della produzione industriale.

Produzione manifatturiera / numero indice su trimestre anno prec. 10

a cura di Franco Bortolotti

5

L’ultimo trimestre per cui sono disponibili i dati, il II del 2013, segnala (stime UnioncamereConfindustria) una riduzione della

5,6 3,6

3,5

2,3

0

3,7

1,2 -0,6

3,7

2,9

3,7 3,6

3,5 2,4

2,1

1,2 0,8

0,2

-0,9

-0,9

-1,8

-5

-2,6

-3,1 -2,9

-3,0

-3,1 -4,2

-10

-4,9 -5,0

-4,9

-10,1 -11,3

-15,5

-25 2005

anche se è certo ancora utopico cominciare a calcolare i tempi di recupero dalla voragine della produzione che si è aperta dopo il 2008.

-19,2 -20,1

2006

2007

2008

2009

avvicinarsi della ripresa, o almeno in una “stabilizzazione della stagnazione”, cosa deprecabile ma pur sempre meglio del continuo aggravamento dei dati di crisi sin qui registrato negli ultimi due anni. E’ possibile almeno che una prima timida inversione di tendenza si produca di qui alla fine dell’anno,

-15

-20

produzione dell’1,8%. La recessione continua, solo che la velocità con cui le cifre stanno “girando all’indietro” è la più bassa dalla fine del 2011 in poi. Si può quindi sperare in un

2010

2011

2012

2013

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Produzione Industriale Andamento cumulato dell'indice della produzione

Si avvicina la ripresa produttiva?

125

a cura di Franco Bortolotti

120

L’indice cumulato della produzione è finalmente risalito, sia pure per prevalenti fattori stagionali, ad un

115

livello di circa 83 (base 2004=100: si tratta della variazione migliore dopo la fine del 2010, e anche se tuttora non configura una vera e propria ripresa produttiva, dà la speranza di

110 105 103,7

102,0

100 95

104,4

100,6 100,6

100,2 99,4 99,1

poterne vedere delle tracce prima della fine dell’anno.

104,5

101,8

101,7 101,1 98,7

96,997,1 94,0

90 88,9 87,8

85

85,8 84,7

86,3

85,3

83,483,4

88,1

84,684,184,5

83,0

81,9

81,781,2

80

83,7

80,0

75 2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

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Produzione Industriale Andamento per Settori 15

Tutti i settori beneficiano del rallentamento della caduta.

10

a cura di Franco Bortolotti La “velocità di discesa” di tutti gli aggregati di settore sta rallentando: per quanto concerne i settori “tradizionali” essa scende dal -7,2% al -3,2%; i settori “moderni” invece vedono rallentare la loro caduta dal -4,1% al -1,5%. Accanto ad alcuni settori in continuo grave arretramento produttivo (diminuzione della produzione di circa il -5% o anche maggiore), come la meccanica, il legno e mobilio e i mezzi di trasporto, in altri casi (farmaceutica, elettronica, per certi versi anche l’industria dell’abbigliamento) si comincia a vedere qualche tendenza ad un aumento consistente della produzione, pure ampiamente insufficiente a bilanciare la crisi dell’apparato produttivo aperta nel 2009.

5

0

-5

-10

-15

-20

-25

Settori "tradizionali" Settori "intermedi" Settori "moderni"

-30

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

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Export Toscana Finita la corsa delle esportazioni? a cura di Enrico Fabbri I dati del secondo trimestre del 2013 mostrano un arretramento delle esportazioni rispetto al medesimo periodo del 2012 dell’1,9%. Si tratta di un rallentamento contenuto, ma comunque, indice di un deterioramento insito in alcuni dei settori trainanti del sistema economico toscano. In particolare, si riduce fortemente l’export nell’ambito della metalmeccanica (-4,1%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Si tratta di una perdita secca di oltre 766 MLN di euro. Tengono, invece gli altri settori: il TAC vede accrescere – seppur di poco (+1,5%) – le proprie esportazioni, in maniera più marcata l’incremento caratterizza anche gli “Altri settori industriali”1 (+2,8%). Stabili, invece, l’industria estrattiva, l’agricoltura e i servizi culturali. Nei settori diversi da quelli menzionati(“Altro”2),, invece tra il 2012 3 il 2013 (secondo trimestre) la flessione è stata estremamente contenuta (-0,1%) 14.389.527.025 TOTALE TOSCANA

15.901.170.385 15.594.623.222

14.000.000.000

14.500.000.000

15.000.000.000

7.000.000.000

15.500.000.000

16.000.000.000

150.000.000

6.000.000.000

125.000.000

5.000.000.000 100.000.000 4.000.000.000 75.000.000 3.000.000.000 50.000.000 2.000.000.000 25.000.000

1.000.000.000 0

Metalmeccanica

TAC

0

Altra Industria

2011

2012

ind. estrattiva

Serv. culturali, etc.

2013

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altro


Export Toscana Quota regionale dell’export nazionale 2011

Continua a crescere la quota della Toscana nel Tac Italiano

7,80%

2012

8,20%

2013

a cura di Enrico Fabbri

8,10%

0%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

8,00%

9,00%

Quota regionale di alcuni macrosettori rispetto all’export nazionale 6,2% 7% 6,4%

Metalmeccanica

19,2% 19,6% 19,7%

TAC

Altra Industria

6,4% 6,6% 7%

Agricoltura e Pesca

6,1% 6,6% 6%

La quota regionale dell’export nazionale si è stabilizzata (all’8,2%) nel primo trimestre dell’anno, con una prima riduzione dell’incidenza del metalmeccanico (dal 7,3% al 7%), determinata dalle vicende dell’oreficeria aretina. Invece la quota toscana dell’export TAC italiano continua a crescere (dal 18,2% al 18,4%).

23,9% Ind. Estrattiva

15% 16,7% 5,2% 5,4% 4,1%

Servizi Culturali

4,1% 4,3% 3,8%

altro

0%

8%

2010

15%

2011

23%

30%

2012

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Export Toscana Articolazione della dinamica dell’export

Regione Toscana - Saldi Import - Export

a cura di Enrico Fabbri Importi in euro

2011

2012

2013

Meccanica

1.583.088.801

2.203.795.499

2.256.315.838

TAC

2.401.171.681

2.811.914.818

2.889.559.158

Altra industria

1.117.199.114

1.566.972.564

1.975.385.442

Agricoltura

-€

61.590.317

-€

41.466.157

-€

43.057.493

Industria estrattiva

-€

1.033.570.297

-€

1.436.386.414

-€

1.305.600.562

Servizi culturali, etc.

Altro

-€

Totale

8.482.307

525.158.080

3.489.623.209

-€

3.770.172

536.936.341

4.571.664.141

-€

Il saldo export – import regionale sale incessantemente dal 2011 al 2013 e da quasi 3,5 MLD di euro del 2011 arriva a quasi 5,3 MLD nel 2013. Tale andamento generale è rispecchiato da quello dell’industria che dai 5,1 MLD del 2011 sale a 7,1 MLD del 2013. Tale andamento positivo caratterizza anche il settore della meccanica, quello del TAC e quello della c.d. “Altra Industria”. Un forte calo del saldo caratterizza invece i servizi culturali, tecnici e media che da quasi 8,5 MLN passano a poco più di 3 MLN. Infine, rimangono in territorio negativo i settori dell’agricoltura (che tuttavia dal 2011 al 2013 passa da -61 MLN a -43 MLN di euro), dell’industria estrattiva (che, tra il 2011 e il 2013, mostra un andamento del saldo altalenante, attestandosi nel 2013 a -1,3 MLD di euro).

3.066.714

491.205.696

5.284.463.401

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Salari e pensioni in Toscana

Analisi a livello provinciale degli archivi derivati dai Modelli 730 presentati presso i CAAF CGIL della Toscana Gianni Aristelli

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La situazione nel 2011 Tavola 1. Numero di dichiarazioni, reddito lordo e imposte medie per provincia di residenza del dichiarante e settore. Anno 2011 Pensioni Provincia

Numero dichiarazioni

Reddito lordo medio

Settore privato Media delle imposte

Numero Reddito lordo dichiarazioni medio

Settore pubblico Media delle imposte

Numero Reddito lordo dichiarazioni medio

Media delle imposte

AR

10.067

17.770

3.123

7.556

22.174

4.075

2.651

27.064

5.818

FI

36.474

19.941

3.817

28.349

24.571

4.954

9.568

28.887

6.560

GR

7.763

18.235

3.226

3.662

22.219

4.148

1.765

28.746

6.453

LI

10.963

21.205

4.048

7.751

23.410

4.472

2.997

28.754

6.420

LU

5.979

19.693

3.701

5.752

24.291

4.774

1.813

29.944

7.037

MS

2.896

20.122

3.795

1.708

23.849

4.651

887

28.951

6.603

PI

11.457

19.021

3.549

10.425

23.452

4.465

3.977

29.606

6.809

PO

6.937

18.430

3.321

6.387

23.160

4.429

1.572

26.750

5.781

PT

7.397

18.232

3.221

5.961

22.629

4.176

1.971

27.117

5.879

SI

11.516

17.076

2.975

6.578

23.464

4.555

2.801

27.637

6.144

788

20.209

4.182

1.082

27.002

6.233

447

31.106

7.678

112.237

19.151

3.549

85.211

23.685

4.611

30.449

28.559

6.431

Altre province Totale

Prendiamo in esame la distribuzione provinciale dei redditi da lavoro dipendente o pensione relativa all’anno 2011 come deriva dalla base informativa regionale delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012 attraverso il modello 730 presso le strutture regionali del CAAF CGIL. Le circa 228.000 dichiarazioni osservate sono sostanzialmente equiripartite fra lavoro dipendente e reddito da pensione, con una distribuzione provinciale complessiva correlata a quella della popolazione residente. A livello generale i valori medi di reddito lordo sono piĂš contenuti per i pensionati con un valore medio di 19.151 euro, seguiti da quelli del settore privato con 23.685 euro e dai 28.559 del settore pubblico. I valori delle imposte sono coerentemente crescenti quanto maggiore è il livello reddituale.

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Reddito lordo. Confronti provinciali Grafico 1 - Reddito Lordo medio per settore e provincia di residenza del dichiarante

Il grafico 1 illustra i livelli dei valori di reddito lordo su base provinciale su una scala centrata sul valore 15.000 euro e all’estremo con il valore di 30.000 euro. Si nota immediatamente la concentricità dei valori: per ciascuna provincia il valore medio della pensione lorda è sistematicamente più basso del reddito da lavoro dipendente del settore privato che è a sua volta più basso di quello del settore pubblico. Le oscillazioni sono più sensibili per il valore medio delle pensioni e meno per quelli di reddito dipendente, come si evidenzia dalla sostanziale forma circolare delle due spezzate del reddito. In termini descrittivi il grafico mostra che in tutte le province i tre gruppi sono distinti, ovvero caratterizzati dal un livello reddituale medio distinto e separato di un ordine di grandezza medio di circa 5.000 euro. Particolari sono i casi della provincia di Livorno, per la quale i redditi medi da pensione e lavoro dipendente nel settore privato sono distanziati di solo circa 2.200 euro, e quelli della provincia di Arezzo e Grosseto che presentano valori minimi sia per le pensioni che per il settore privato rispetto alle altre province.

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Differenze reddituali medie di genere Grafico 2. Scarti reddituali per genere, settore e provincia. Differenziali medi assoluti uomo-donna Scarti medi uomo-donna reddito lordo 8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0

AR

FI

GR

Pensioni

LI

LU

Privato

MS

PI

PO

PT

SI

Un’analisi di genere sul reddito lordo dimostra la sistematicità delle differenze provinciali a favore del genere maschile, infatti il quadrante interessato è unicamente quello positivo. L’istogramma presenta il valore medio assoluto (ovvero in euro) della differenza reddituale degli uomini rispetto a quella delle donne per ciascun settore e provincia. Ovviamente, trattandosi di valori medi, il fenomeno è relativo alla generalità dei casi e non esclude certo l’esistenza di situazioni opposte. Si nota che la differenza minima è rilevabile per il settore pubblico della provincia di Arezzo (circa 2.200 euro), mentre la massima per i redditi da pensione della provincia di Livorno (circa 7.300 euro). Interessante poi è l’analisi del settore: in generale sono pensionati e/o lavoratori del settore privato quelli che dimostrano le differenze di maggiore intensità, ma nella provincia di Pistoia sono i lavoratori del settore pubblico quelli con gli scarti maggiori.

Pubblico

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Differenze reddituali medie per cittadinanza Grafico 3. Scarti reddituali per cittadinanza, settore e provincia. Differenziali medi assoluti Italia-Estero

8.000

7.000

6.000

5.000

4.000

3.000

2.000

1.000

0

AR

FI

GR

LI

Settore privato

LU

MS

PI

PO

PT

Anche l’analisi della provincia di nascita del dichiarante (italiana/ estera) del reddito lordo da lavoro dipendente dimostra la sistematicità delle differenze a favore dei nati in Italia in tutte le province e settori (solo quadrante positivo). L’istogramma presenta il valore medio assoluto (ovvero in euro) della differenza reddituale media dei lavoratori italiani rispetto agli stranieri per ciascun settore e provincia. Si nota che la differenza minima è rilevabile per il settore pubblico della provincia di Livorno (circa 2.000 euro), mentre la massima per i redditi percepiti nel settore pubblico della provincia di Arezzo (circa 7.500 euro). Interessante poi è l’analisi del settore: in generale sono lavoratori del mondo privato quelli che dimostrano le differenze maggiori, ma nella provincia di Arezzo la situazione si inverte.

SI

Settore pubblico

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La variabilità del reddito lordo L’analisi dei valori medi di reddito sintetizza la situazione, ma al contempo non consente di apprezzare le differenziazioni esistenti nei vari contesti. Il grafico 4 presenta la variabilità dei redditi lordi attraverso le barre raffiguranti la deviazione standard dei valori rispetto alla media. Si tratta di una misura media delle oscillazione che i valori assumono rispetto alla media. Osserviamo allora che i livelli reddituali dei dichiaranti coprono una banda di valori mediamente compresa tra circa 10.000 e quasi 50.000 euro, con oscillazioni medie che vanno dai circa 9.000 euro dei redditi da pensione, ai circa 12.000 euro per i redditi del settore privato ai circa 14.000 euro del settore pubblico. Nel confronto provinciale poi si notano le stesse differenze riscontrate in precedenza, ovvero valori sistematicamente più bassi in talune province (ad esempio Arezzo e Prato) e più elevati in altre (ad esempio Firenze, Lucca e Pisa).

Grafico 4. Variabilità del reddito lordo per settore e provincia Reddito lordo 30.000

25.000

20.000

15.000

10.000

5.000

0

AR

FI

GR

Pensioni

LI

LU

Privato

MS

PI

PO

PT

SI

Pubblico

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La dinamica rispetto al 2010 Tavola 2. Variazioni medie assolute del reddito lordo e delle imposte per provincia di residenza del dichiarante e settore. Euro. Anno 2011 rispetto al 2010 Pensioni Provincia

Reddito lordo medio

Settore privato

Media delle imposte

Reddito lordo medio

Settore pubblico

Media delle imposte

Reddito lordo medio

Media delle imposte

AR

318

176

581

271

-247

3

FI

520

225

711

288

-118

47

GR

660

269

-34

62

322

188

LI

416

215

438

201

222

134

LU

230

180

619

292

-125

70

MS

397

221

398

207

-452

-63

PI

577

237

515

220

-822

-270

PO

376

189

555

245

312

232

PT

288

156

454

186

109

138

SI

354

163

329

148

73

83

Totale

441

207

557

242

-113

35

Nel 2011 rispetto al precedente anno i redditi a livello provinciale hanno subito modeste variazioni. In tavola 2 vengono presentati gli scarti assoluti (ovvero in euro) dei redditi medi tra il 2011 e il 2010. Si nota che per le pensioni e per il settore privato la variazione sia di reddito che di imposte è stata di segno positivo (con l’unica eccezione del settore privato di Grosseto) anche se estremamente e generalmente contenuta (1-2% rispetto all’anno precedente). Viceversa per il settore pubblico si sono evidenziate non poche criticità, con variazioni negative dei valori medi anche elevate come nel caso delle province di Massa Carrara e Pisa. In controtendenza le province di Grosseto e Prato con variazioni positive.

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I consumi in Toscana Riduzione dei consumi

Indice dei consumi 100

0%

96 94 92

-2%

-2,0%

-2,0%

86 -4%

-4,0%

81 -4,8%

-6% -6,3%

1째 Sem. 2013

2012

2011

2010

2009

2008

-6,6%

-8%

2009

2010

2011

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2012

1째 Trim. 2013 2째 trim. 2013


I Depositi in Toscana Famiglie Consumatrici 52.000 51.000 50.000 49.000 48.000 47.000 46.000 45.000 44.000 43.000

lug 13

giu 13

mag 13

apr 13

mar 13

feb 13

gen 13

dic 12

nov 12

ott 12

set 12

ago 12

lug 12

giu 12

mag 12

apr 12

mar 12

feb 12

gen 12

dic 11

nov 11

ott 11

set 11

ago 11

lug 11

giu 11

42.000

Le famiglie consumatrici sono individui o gruppi di individui considerati nella loro qualitĂ di consumatori - Dati in mln di â‚Ź CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 39


Finanziamenti per la casa Famiglie Consumatrici: finanziamenti oltre il breve termine per abitazioni 25.000 24.000 23.000 22.000 21.000 20.000 19.000 18.000 17.000 16.000

Dati in mln di â‚Ź CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 40

giu 13

mar 13

dic 12

set 12

giu 12

mar 12

dic 11

set 11

giu 11

mar 11

dic 10

set 10

giu 10

mar 10

dic 09

set 09

giu 09

mar 09

dic 08

15.000


Impieghi in Toscana: Industria Impieghi Industria: un calo di oltre 2 miliardi di euro da giugno 2011 18.000

17.500

17.000

16.500

16.000

15.500

Dati in mln di â‚Ź CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 41

lug 13

giu 13

mag 13

apr 13

mar 13

feb 13

gen 13

dic 12

nov 12

ott 12

set 12

ago 12

lug 12

giu 12

mag 12

apr 12

mar 12

feb 12

gen 12

dic 11

nov 11

ott 11

set 11

ago 11

lug 11

giu 11

15.000


Impieghi in Toscana: Costruzioni Impieghi Costruzioni: 26 mesi in diminuzione 11.000

10.500

10.000

9.500

9.000

8.500

Dati in mln di â‚Ź CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 42

lug 13

giu 13

mag 13

apr 13

mar 13

feb 13

gen 13

dic 12

nov 12

ott 12

set 12

ago 12

lug 12

giu 12

mag 12

apr 12

mar 12

feb 12

gen 12

dic 11

nov 11

ott 11

set 11

ago 11

lug 11

giu 11

8.000


Impieghi in Toscana: Servizi Impieghi Servizi: un 2013 fortemente negativo 34.000 33.500 33.000 32.500 32.000 31.500 31.000 30.500

Dati in mln di â‚Ź CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 43

lug 13

giu 13

mag 13

apr 13

mar 13

feb 13

gen 13

dic 12

nov 12

ott 12

set 12

ago 12

lug 12

giu 12

mag 12

apr 12

mar 12

feb 12

gen 12

dic 11

nov 11

ott 11

set 11

ago 11

lug 11

giu 11

30.000


Finanziamenti a revoca Andamento dei tassi applicati ai numeri generati dall’utilizzo dei finanziamenti Tassi Medi applicati Numeri prodotti

8,2 8,1 8,0 8,1 8,1

6,5

6,9 6,8 6,9

7,4 7,2 7,2 6,6 5,8

6,2 6,1

6,3 6,4

6,6

6,9

8,4 7,2 7,3

10.000.000.000

7,7 7,7

7,7

9.000.000.000

7,0 6,5

5,8

8.000.000.000

5,4

7.000.000.000 6.000.000.000 5.000.000.000

m

ar 0 gi 6 u 06 se t0 6 di c0 m 6 ar 0 gi 7 u 07 se t0 7 di c0 m 7 ar 0 gi 8 u 08 se t0 8 di c0 m 8 ar 0 gi 9 u 09 se t0 9 di c0 m 9 ar 1 gi 0 u 10 se t1 0 di c1 m 0 ar 1 gi 1 u 11 se t1 1 di c1 m 1 ar 1 gi 2 u 12 se t1 2 di c1 m 2 ar 1 gi 3 u 13

4.000.000.000

Andamento degli interessi e commissioni prodotte

Dati in € 200.000.000

Interessi e spese generati

190.000.000 180.000.000 170.000.000 160.000.000 150.000.000 140.000.000 130.000.000 120.000.000 110.000.000

se

t0 di 5 c0 m 5 ar 0 gi 6 u 0 se 6 t0 di 6 c0 m 6 ar 0 gi 7 u 0 se 7 t0 di 7 c0 m 7 ar 0 gi 8 u 0 se 8 t0 di 8 c0 m 8 ar 0 gi 9 u 0 se 9 t0 di 9 c0 m 9 ar 1 gi 0 u 1 se 0 t1 di 0 c1 m 0 ar 1 gi 1 u 1 se 1 t1 di 1 c1 m 1 ar 1 gi 2 u 1 se 2 t1 di 2 c1 m 2 ar 1 gi 3 u 13

100.000.000

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Crollano i volumi di utilizzo dei finanziamenti e gli interessi e spese a cura di Nicola Barbini Il tasso medio applicato nell’ultimo trimestre è il più alto dal 2006 ad oggi, mentre i numeri generati dall’utilizzo dei finanziamenti è, al contrario, ai minimi storici. Di conseguenza anche gli interessi e le spese che ne scaturiscono sono molto basse rispetto ai picchi del 2008 e si assestano sui livelli minimi del settembre 2010.


Sofferenze: oltre 11 miliardi di euro Andamento dello stok delle sofferenze in Toscana (verde) e numero di affidati a sofferenze (azzurro) In giallo son riportate le variazioni percentuali delle sofferenze (importi) su mese precedente

11.063 10.391 9.729 9.109

8.741 8.110

69.255 67.640

7.379 6.776

3.962 3.162

4.282

4.542

4.834

5.151

5.486

55.239

3.407

5.840

65.311

64.482

63.151

62.842 61.249

71.532

8.261

61.243

56.296

53.210 51.013 49.447 46.857 46.911

42.983 40.656 mar 09 giu 09 set 09 dic 09 mar 10 giu 10 set 10 dic 10 mar 11 giu 11 set 11 dic 11 mar 12 giu 12 set 12 dic 12 mar 13 giu 13 Dati in mln di â‚Ź CGIL TOSCANA | FOCUS ECONOMIA TOSCANA 04 2013 | IRES TOSCANA | Slide 45


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