Interventi sintesi

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SINTESI INTERVENTI CONVEGNO PRATO 6 GIUGNO “Mercato del lavoro e dimensione sociale in Cina” Prof. Marco Bellandi: L’intervento del Prof. Marco Bellandi, prorettore al trasferimento tecnologico e rapporti con il sistema territoriale presso l’Università degli Studi di Firenze (Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’impresa), si è focalizzato principalmente sull’analisi del modello di sviluppo cinese. A partire dalle riforme di apertura avviate nel 1978 da Deng Xiaoping, la Cina ha fondato il suo successo sul basso costo del lavoro e su un modello di crescita export-oriented, diventando la “fabbrica” del mondo. Gli IDE italiani in Cina rispecchiano questo modello di crescita, che, secondo il Prof. Bellandi, risulta insostenibile per il futuro sviluppo del paese. Le PMI italiane, che tutt’oggi delocalizzano parte della produzione, non considerano ancora del tutto la Cina come potenziale mercato di sbocco del “Made in Italy”. Sarà necessario avviare un processo di upgrade del settore industriale cinese, con riforme mirate ad un innalzamento del livello dei salari, oltre che ad un cambiamento del settore produttivo domestico. In questo modo le PMI italiane, avviando un modello di sviluppo alternativo, potrebbero beneficiare maggiormente del proprio vantaggio competitivo, diversificando la produzione e promuovendo il “made in Italy” in Cina. Dott.ssa Ambra Collino La dott.ssa Ambra Collino, sinologa e dottoranda in Economia dello Sviluppo presso l’Università di Firenze (Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’impresa), ha presentato i risultati del caso studio sulle PMI italiane nella provincia del Jiangsu. Data la rilevanza economica della provincia del Jiangsu, sia a livello di sviluppo nazionale che internazionale (risulta essere la prima destinazione degli IDE italiani, con un trend in crescita rispetto agli anni precedenti), questa ricerca risulta importante come base per futuri studi e collaborazioni. Grazie al supporto in loco del sindacato cinese JFTU di Nanchino, durante i mesi di giugno-dicembre 2012, sono stati effettuati due fieldworks, che mi hanno permesso di stilare un profilo relativo alle PMI ed ai lavoratori impiegati nelle aziende. Partendo dall’analisi del ruolo delle PMI italiane sul mercato cinese, ciò che emerge da questa ricerca risulta in linea con l’analisi del Prof. Bellandi: oltre ad una frammentazione della presenza italiana nel paese (sintomo di una mancanza di uniformità nella promozione del sistema Italia in Cina), vi è corrispondenza settoriale tra importazioni ed esportazioni (indicativo di un processo di delocalizzazione prettamente produttivo e di una strategia export-oriented). Nella ricerca sono state coinvolte 24 imprese (1/5 del campione) e 217 lavoratori. Le 5 PMI aderenti al sindacato sono caratterizzate da comuni peculiarità quali: dimensione medio/grande (turnover totale> 10 mln euro), forte presenza sui mercati esteri (turnover estero oltre 80% e numero di dipendenti>40).

Dal punto di vista delle risorse umane, il quadro finale risulta abbastanza confortante: la maggioranza di forza lavoro è migrante, vi è correlazione tra luogo di provenienza, titolo di studio e mansione svolta (57,39% operai ha uno hukou1 rurale); la maggior parte dei contratti è a lungo termine (comprensivi di coperture assicurative relative a sanità, disoccupazione, maternità, 1

L’attuale sistema di registrazione del nucleo familiare (Hukou), rimasto in gran parte immutato dagli anni cinquanta in cui fu istituito limita la possibilità dei cittadini cinesi di trasferirsi liberamente all’interno del paese. Il meccanismo da esso stabilito prevede infatti la definizione di una provincia di residenza al di fuori della quale il cittadino cinese non potrà beneficiare di una serie di benefit sociali ed economici, scoraggiandone così lo spostamento. Tra le limitazioni previste vi sono per esempio: restrizioni nell’accesso all’edilizia popolare, alla pubblica istruzione, all’assistenza sanitaria, alle pensioni e ai sussidi di disoccupazione.


infortunio, pensione ed il contributo per l’acquisto di un immobile, con relative 2 giornate di riposo (in media). Sulla base delle analisi svolte, la dott.ssa Collino riconosce l’ importanza del sindacato come garante dei diritti minimi dei lavoratori ed ha certamente rilevato significativi passi avanti nelle riforme: se da un lato i dati sono buoni, vi sono però ancora molte discriminazioni nei confronti della forza lavoro migrante (in termini di orario di lavoro). In conclusione, sono necessarie ulteriori riforme graduali per garantire maggiore uniformità sul mercato del lavoro interno. Sig. Ma Yongqing L’attuale presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato, durante il congresso del primo maggio, l’importanza delle riforme del mercato del lavoro, sia dal punto di vista sociale che economico. Necessario un focus sui lavoratori e sulle riforme per proseguire nel processo di sviluppo e di rinnovamento. Ha riconosciuto l’importanza ed il ruolo attivo delle istituzioni sindacali nel processo di miglioramento delle condizioni di lavoro e di rinnovamento del mercato. Oltre ad una descrizione delle peculiarità della provincia del Jiangsu che, sia dal punto di vista geografico che economico risulta essere una delle prime province in termini di investimenti ed innovazione, l’intervento si è focalizzato sul ruolo e l’importanza del sindacato all’interno della provincia. Partendo dalla fondazione nel 1954, esso ha avviato un processo di riforma all’interno della provincia promulgando una serie di importanti provvedimenti ( su contratto collettivo, norme di sicurezza, condizioni salariali e risoluzione delle controversie). Data l’importanza delle collaborazioni internazionali, il sindacato JFTU ha firmato accordi di collaborazione con 12 paesi e 24 organizzazioni sindacali. Nello specifico della regione Toscana, l’accordo è stato firmato nel 1988 ed ha previsto, in questi 15 anni, numerosi interessanti scambi e collaborazioni. La riflessione del vice presidente del sindacato JFTU verte principalmente sul futuro sviluppo e sulle prossime sfide future, che riguardano: l’implementazione di ulteriori regolamenti atti alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori; l’ampliamento della presenza di unioni sindacali a livello distrettuale e municipale; il coinvolgimento e l’adesione sindacale di un maggior numero di imprese; la realizzazione di normative focalizzate su temi relativi alla sicurezza sul posto di lavoro e sulla prevenzione; la maggiore tutela delle fasce di lavoratori economicamente più svantaggiati. Sig. Zhang Juwei Il prof. Zhang, vicedirettore dell'Accademia delle scienze sociali di Pechino, si è soffermato sugli aspetti demografici e del mercato del lavoro in Cina. Nel suo intervento ha fatto una precisa e documentata illustrazione della dinamica della popolazione in Cina a partire dagli anni 80 fino a proporre proiezioni fino al 2050 . "Ormai da qualche anno - ha detto il professore - c'è in Cina un tasso di natalità pressochè equivalente allo zero e le previsioni sono che questo livello si mantenga per almeno altri 20 anni. Ciò determinerà un fabbisogno di manodopera che potrà essere soddisfatto dal settore Primario (Agricoltura) nel quale si colloca ancora ben il 37% dell'Occupazione. La conclusione è che questa situazione non potrà consentire un aumento dei salari dei lavoratori dell'industria e del Terziario proporzionale al forte aumento di produttività dell'economia cinese ma dovrà necessariamente mantenersi a livelli più bassi".


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