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ARTURO MARTINI.
Dal 10 aprile al 30 luglio 2023
Questa mostra è senza dubbio una delle più importanti concepite nell’anno in corso ed è stataattesa con piacere sia perchéArturo Martini ha raggiunto una fama internazionale sia perché la rassegna-ideata a Treviso che ha dato i natali allo scultore- è la più completa mai dedicata all’artista trevigiano.
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Treviso si considera a ragione il capoluogo del rinnovamento della scultura contemporanea e l’attuale esposizione è percorsa da “un filo rosso” che inizia con Canova (la primavera scorsa), continua con Antonio Carlini, insegnante di Arturo Martini, e si conclude con questa grande mostra martiniana. Quest’ultima non segue una rigida cronologia delle opere prescelte ma procede per temi così da definire un percorso centrato sulle scelte ei passaggi relativi all’evoluzione creativa di Martini, al mutare della sua sensibilità o al suo riproporreo modificare precedenti soluzioni formali. Pertanto per i lavoridel trevigiano è inadeguato parlare di eclettismo mentre ben gli si attaglia lo spirito dello sperimentatore infaticabile.
Egli stesso afferma: “Credevo una volta che per creare una buona scultura occorressero scatto, nervi, improvvisazione, invece col tempo ho compreso che ci vuole pazienza per rifare, ritornare, senza però insistenza”. Ciò che vuole comunicare è il proposito di lavorare approfondendo, reimpostando, i temi chiave dell’esistenza al fine di rinnovare la tradizione scultorea ponendosi in tal modo nell’ideale punto d’incontro fra l’antico e la modernità. Le sue creazioni migliori mostrano una rara capacità d’intuizione plastica ed evocano ora un’atmosfera favolosa ora una vitalità e una ‘stringatezza’ nella modellazione che danno un particolare risalto ai personaggi della sua epoca.
Arturo Martini (Treviso 1887 – Milano 1947), nato in una famiglia disagiata, è uno spirito inquieto, ricco di talento e affascinatodalla manipolazione dell’argilla e dalle fasi di lavorazione della ceramica, apprese duranteil periodo di apprendistato. Intanto frequenta lo studio dello scultore Carlini e la scuola di Giorgio Martini, padre del piùfamoso Alberto, incisore e illustratore. Nel contempo si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attivo e geniale riesce ad ideare una nuova tecnica incisoria a cui dà come nome “cheramografia”ottenendoesemplari- i monotipi-tramite matrici di ‘sfoglia d’argilla’e queste stampesi possono osservare nella mostra in corso. Con la sua maestria ed originalità ottiene famaefavoredella critica che invogliano il giovane artista ad allargare la sua conoscenza del mondo artistico internazionale: a Parigi frequentaModigliani e le avanguardie presenti nella capitale dell’arte del Novecento. E’ un periodo di lavoro fattivo ed importanteperché dedicato alla ricerca, all’avvio delle sue prime committenze, alla creazione di opere plastiche di inedita freschezza anche se perlopiùinfluenzate dai grandi artisti del tempo (Bistolfi, Rodin, Medardo Rosso .. ), all’attività espositiva.Intanto la scultura italiana, morto Boccioni ed esauritasi lavitalità del Futurismo, tende, con il movimento dei Valori Plastici, a ritrovare l’immagine figurativa tradizionale ma con l’immediatezza propria delle arti primitive e Mar- tini vi si associa anche se la sua estrosa individualità non si può iscrivere dentro limiti definiti.Egli riscopre, all’epoca, l’antico superando il naturalismo ottocentesco dei suoi primi lavori plastici. La mostra in corsomette in lucetutte le fasi della vita artistica del maestro attraverso lesue cinque sezioni approcciando con centri tematici i singoli capolavori.Il percorso parte dalla sezione permanente che comprende gli anni dell’apprendistato e la prima produzione; nella lunga sala d’ingresso si sosta davanti a “Il figliuol prodigo” (il grande bronzo di Acqui Terme) che domina, impressiona e si confronta con due versioni successive. Opere e confronti sisusseguono nelle varie sale e sezioni. Donna sott’acqua, il Tobiolo,Il leone di Monterosso, La Chimera,La Pisana e La donna al sole,Ragazzo seduto, La veglia, la Sposa felice e altri lavori mai visti interpellano la curiosità dell’osservatore. La terza sezione è dedicata alle maioliche, sculture di piccolo formato ( Donna sdraiata, Esploratore, Visita al prigioniero, Gli amanti …). La quarta sezione si apre con i disegni,la grafica e i dipinti del maestro. La mostra si conclude nella quinta sezione con una scelta mirata ai capolavori nel chiostro, in particolare si impone la monumentale statua di Adamo ed Eva, alta tre metri e simbolo della mostra stessa. Questa esposizione in corso è accuratamente documentata ed interessante e, potendo, imperdibile.
MUSEO LUIGI BAILO
Borgo Cavour, 24 31100 Treviso
INFORMAZIONI: prenotazioni@museitreviso.it
CURATELA: Fabrizio Malachin, Direttore dei Musei Civici di Treviso; Professore Nico Stringa.
ORARIO: da martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 18.00; lunedì chiuso.
CATALOGO edito da Antiga Editore
TEL. PREVENDITA: +39 0422 658951
E-MAIL INFO: info@museicivicitreviso.it
SITO UFFICIALE: http://www.museicivici.it
COSTO: 9 euro intero; 6 euro ridotto.
MOSTRA MONOGRAFICA con 280 capolavori