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AURORA CUBICCIOTTI
È una ricerca continua, forse affannata, forse anche dolorosa, ma estremamente affascinante, quella che ci propone l’artista Aurora Cubicciotti: una donna che sa leggere l’alito della vita, che sa guardare dentro le cose, nelle recondite profondità degli occhi dei personaggi che lei ritrae in maniera mirabile, nelle profondità delle pieghe dei meandri dell’inconscio, nelle profondità dei sentimenti, nel “simbolismo” dei suoi personaggi che diventano paradigmi delle condizioni stesse della vita quotidiana. È una poetica che si carica e ricarica di infiniti ruoli e di infiniti significati. L’artista padroneggia la parola poetica e le immagini pittoriche, sa parlare con semplicità e icastica evidenza alle nostre menti: le sue opere pittoriche sono pura poesia per immagini che solo in apparenza sono mute, a volte mirabilmente accompagnate anche da suoi testi poetici che mettono a nudo tutto il grande universo emozionale che le distingue. L’intimità di dialoghi perduti in un “tempo contemporaneo” che inizia a scorrere forse troppo velocemente. Una spiritualità interiore, viene rappresentata attraverso dipinti ad olio e carta che ci parlano di uomini e donne, che vivono nel nostro tempo. Lacerazioni dell’anima. Speranze ricercate, per poi essere ritrovate. La pittura di Aurora Cubicciotti si muove in un contesto sociale, poco esplorato dagli altri Artisti. L’idea di pittura classica tradizionale, viene abbandonata, per dare maggiore spazio a quel processo di significazione, alla base di ogni lavoro di Cubicciotti.
Come ci ricorda Aurora, la tecnica pittorica deve essere alla base di ogni buona realizzazione; ma questa da sola non basta.
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Un’opera ha bisogno di sentimento. Un’opera deve saper raccontare. Deve saper “parlare” allo spettatore. Deve instaurare con esso un dialogo intimo, spirituale, tra sogno e realtà (Pecci/Russo)
Quando l’arte incontra la vita noi riscopriamo la vera essenza dell’essere persone inserite nel flusso dello spazio e del tempo. La magia dell’arte è nella possibilità della scoperta di qualcosa che ci appartiene, il disvelamento di ciò che è parte di noi stessi, del nostro essere sulle strade tortuose, e a volte confuse, della storia, della nostra contemporaneità. Arte significa sacrificio, rigore, ricerca di noi stessi, capacità di vedere il mondo con occhi nuovi e disincantati, usando l’antico e rigoroso linguaggio del disegno e del colore, come idea originaria delle forme e della sostanza delle cose, in un rapporto empatico che ci mette in contatto con l’Universo.
È una ricerca continua, forse affannata, forse anche dolorosa, ma estremamente affascinante, quella che ci propone l’artista Aurora Cubicciotti: una donna che sa leggere l’alito della vita, che sa guardare dentro le cose, nelle recondite profondità degli occhi dei personaggi che lei ritrae in maniera mirabile, nelle profondità delle pieghe dei meandri dell’inconscio, nelle profondità dei sentimenti, nel “simbolismo” dei suoi personaggi che diventano paradigmi delle condizioni stesse della vita quotidiana. È una poetica che si carica e ricarica di infiniti ruoli e di infiniti significati. L’artista padroneggia la parola poetica e le immagini pittoriche, sa parlare con semplicità e icastica evidenza alle nostre menti: le sue opere pittoriche sono pura poesia per immagini che solo in apparenza sono mute, a volte mirabilmente accompagnate anche da suoi testi poetici che mettono a nudo tutto il grande universo emozionale che le distingue.
Parole e immagini dunque: locuzioni icastiche indissolubilmente coniugate, capaci di suscitare sensazioni, emozioni che appartengono alla nostra esistenza, che ci mo- strano un universo segnico in cui ogni immagine, ogni disegno, ogni segno e ogni parola poetica sono l’epifania della vera essenza dell’arte che, ancora una volta, diventa vita, diventa realtà vissuta, diventa spazio emozionale puro. È in questo spazio dell’emozione che l’arte trova la sua stessa ragion d’essere. L’artista non è mai appagata dal proprio lavoro. Aurora sa che la ricerca è impegno quotidiano, sa che nulla può essere concesso se non l’emozionalità di un lavorio continuo che affini giorno per giorno la propria sensibilità di fronte agli eventi della vita, di fronte alla storia, di fronte alle responsabilità dell’arte. Aurora Cubicciotti non può esimersi dal partecipare concretamente al cammino della storia. L’arte è fatto storico, è nella storia, ha una sua storia. I suoi dipinti vanno nella direzione di un quotidiano impegno nella società e verso la società, verso un’arte che sappia intensamente veicolare profondi momenti di riflessione sui molteplici volti del vissuto quotidiano di ognuno di noi, quindi nel flusso concreto del tempo storico, del divenire storico. L’arte non può restare a guardare lo scorrere degli avvenimenti che passano davanti ai nostri occhi e farci rimanere inerti, immersi nella più pura e vergognosa ignavia. Arte e vita. Arte per la vita. Arte nella vita: sono binomi inscindibili per mostrare il volto del mondo, per costringerci a riflettere sulle realtà e sui mali del mondo, attraverso immagini pittoriche anche dure, dolorose, penetranti come la lama affilata di un pugnale che lacera e squarcia le nostre indolenti coscienze che non hanno mai saputo, o voluto, guardare oltre il proprio sterile egoismo. In Aurora Cubicciotti l’arte diventa epifania della vita.
Gerardo Pecci