Del ritmo di Maria Molteni

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Maria Molteni Del Ritmo

Galleria

Schubert

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Maria Molteni Del Ritmo Figure dell’intervallo

Galleria

Schubert

Giugno luglio 2008



Del ritmo, che è termine dall’origine incerta e dibattuta, certamente legato alla succcessione regolare nel tempo -e possiamo aggiungere nello spazio- di suoni, accenti,cadenze, movimenti e sim. per usare la definizione del dizionario etimologico: questo il suggerimento per una lettura del lavoro preliminare. Il dato, altrimenti, che mi sembra opportuno rilevare in esordio, è che questa ulteriore occasione espositiva alla Galleria Schubert, dopo la precedente del 2006, presenta novità sostanziali dal punto di vista della scelta dei materiali adottati nel realizzare scultura. Si tratta di una svolta non indifferente: per un artista, in particolare uno scultore, il rapporto con la materia adottata è nevralgico perché di essa sono esplorate le potenzialità espressive, perché spesso in esse si possono trovare soluzioni prima scartate, perché infine si possono trovare “nuove” figure suggerite appunto dal “nuovo” incontro, provocato o occasionale non importa. È, per così dire, una elezione temporanea che arricchisce il ventaglio delle possibilità espressive, che rimane in ogni caso come “memoria” di una esperienza per nuove avventure. Se “ieri” poteva essere il bronzo o il ferro, nel contrasto fra la lucentezza del primo e l’opacità del secondo, come precedentemente la terra, scelta anche per la sua possibile gamma cromatica, oggi è l’alluminio nella sua duttilità e - certo una ricorrenza sia pure di diversa fisionomia - nella possibilità di ospitare sulla sua superficie una campitura di colore. Sottolineo come importante questa ricerca, di volta in volta, di un materiale adatto perché è profondo nel lavoro di Maria Molteni, il senso accordato alla forma, alla ricerca di una figu-


ra che sia specchio dell’idea, ma, come si è detto, altrettanto radicale è la ricerca di una materia capace di tradurne il senso. L’affermazione della concorrenza fra “idea” e “opera plastica” può essere ambigua perché spesso si registra una attribuzione di significato a qualcosa di estraneo: ma questo è l’universo del feticcio, dove all’opposto nel lavoro di Molteni le figure e le loro “parole” risultano assolutamente consonanti. Dopo una ricerca in cui la materia in cui era realizzata la scultura entrava in rapporto sintonico con la figura cercata, intorno a un “centro” capace di attrarre e di determinare fisicamente la fisionomia complessiva –e siamo nell’esperienza della “terra”- ; dopo l’affermazione senza incertezze, categorica, delle forme assolute della sfera e della geometria esatta dell’angolo retto e dei materiali immediatamente refrattari a ogni lettura soggettiva, dall’ottone al ferro, nella ricerca di Maria Molteni vi può essere anche la stagione di una ulteriore riflessione, capace di mettere in gioco le esperienze maturate nel percorso espressivo. La scultura è allora intesa come luogo, punto di incontro fra figure plastiche antitetiche, legate alla colonna o alla stele in modo privilegiato, anche alla forma quadrata come specchio di una armonia fra le parti, dove si discute di infinito, di continuo, senza origine e senza fine, ma anche di margini, di soglie anche di fratture, di limiti diversamente in dialogo con l’immagine integra. Il corpo, non la superficie, della scultura è alternativamente rotto da tagli regolari, che percorrono in modo ordinato la limitata profondità dell’oggetto, o presentano sovrapposizioni di strati anch’essi di limitato spessore ma in grado di mettere in dubbio l’esattezza della figura perimetrale. Il riferimento al “ritmo”, alla stesura musicale si può proporre come analogia non irriverente o peregrina, ma è solo un sugge-


rimento. Si può, comunque, parlare di un ridotto vocabolario che propone una attribuzione di senso alle singole forme portate in evidenza, dalla figura integra alla frammentazione del margine continuo o alla iterazione di tagli netti: la loro ricorrenza nel corso degli anni, indipendentemente dai mutamenti precedentemente ricordati è segnale importante perché sottolinea il desiderio di proporre, nel corpo della scultura, un ritmo che appartiene al tempo, alla dinamicità e non alla forma inerte, probabilmente una suggestione delle inchieste sulla statuaria che percorre, con vicende alterne, la sua storia, non solo quella recente. “Forme” come “parole” certamente: ma la connessione trovata nella scultura sfugge alla disciplina del linguaggio perché l’opera plastica è capace di “dire” contemporaneamente nella sua natura di oggetto fisicamente percepibile, quando la parola vive nella successione lineare della frase: differentemente la scultura può esprimere contemporaneamente la sua contraddizione, allusiva allo svolgersi del tempo che la scrittura può solo descrivere. Integro e frammento: la figura perfetta, senza origine o verso e all’opposto l’invenzione di un alto e un basso, di un aggetto e una profondità, come segnali dell’intervento del tempo che è in antitesi con l’atemporalità della scultura ma che costituisce il senso del raccontare. Il paradosso di un’opera plastica è quello di poter far convivere nello stesso luogo gli opposti, anche la policromia in antitesi con il colore “neutro” della materia eletta. Alberto Veca Milano, febbraio ’08



opere


Giochi di pensiero cm 190x50 Bronzo e ferro



Parole Ă˜ cm60 e cm 180 x 50 Ferro 2007



Ancora parole Ă˜ cm28x90 Ferro 2008



Traccia cm 26x180 Alluminio 2008



Segmento di traccia cm 80x80 Alluminio 2008



Non ritorno cm 26x180 Alluminio 2008



Segmento di Parole cm 80x80 Alluminio 2008



Equidistanti cm 80x80 Alluminio 2008



Ancora alternanze cm 26x180 Alluminio 2008



Da A a B con Traccia cm 30x150 Alluminio 2008



Pieghe cm 10x21x50 Alluminio 2008



Segmento dell'intervallo cm 40x40 Alluminio 2008



Sequenza eufonica cm 20x26x180 Alluminio 2008



Da A a B con Parole cm 30x150 Alluminio 2008



Figure dell'intervallo cm 120x120 Alluminio 2008




esposizioni recenti Personali 2008 "Del ritmo - Figure dell'intervallo" Galleria Schubert - Milano 2007 "Metamorfosi logica" Canzo (CO) "La tangibilitĂ del Logos" Biblioteca Nazionale Universitaria - Torino 2006 Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Gazoldo degli Ippoliti - Mantova Chiesa di San Lorenzo- Tigliole d'Asti - Asti "Desinenze" Galleria Transvisionismo - Castell' Arquato (Piacenza) "Momenti" - Galleria Schubert Milano (MI) 2005 "Oratorio della Passione" Museo della Basilica di S.Ambrogio - Milano

"Frammenti" Studio Jelmoni Piacenza Galleria Art Time - Udine. 2004 "L'anima e la forma" Circolo della Stampa - Milano

Collettive 2008 "Carosello Italiano" - Casa dell' Energia - Milano "Resurrexit" - Villa Vidua Conzano (Alessandria) 2007 "Lo spirito della materia tra assenza e presenza" Palazzo dei Principi Guarnaschelli - Palermo (PA); - Galleria "Torre della Filanda" - Rivoli (TO); Biblioteca Civica "Lino Penati" Cernusco sul Naviglio (MI); - Palazzo Comunale - Canzo (CO); Galleria Schubert - Milano (MI)


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Provincia di Cuneo X Edizione premio "Cesare Pavese" Centro Pavesiano - Santo Stefano Belbo (CN) 2006 "Inchiostro 3" - III Edizione Mostra d'Arte Contemporanea -Chiostro di Sant'Ulderico Parma "Tra le orme dell'informale" Centro Culturale Asteria Milano "La leggerezza della scultura"Parco della Tesoriera di Torino "Promenade" Nizza Galleria Alphacentauri e Studio Jelmoni 2005 "IMMAGINA" Mostra Mercato 7a Edizione Fiere di Reggio Emilia. Biennale Internazionale dell'Arte Contemporanea.- Fortezza da Basso - Firenze (FI). "Malpensa Arte 2005" Mostra Mercato d'Arte Moderna e ContemporaneaMalpensafiere - Busto Arsizio (varese). ART EXPO "Mostra d'Arte


Moderna e Contemporanea" Palazzo Piozzo di Rosignano - Rivoli (TO). "Incontri 2005" 11a Rassegna Nazionale di Pittura e Scultura - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea - Centro Arte Moderna - Pisa. Rassegna "L'incanto dell'arte" Galleria Transvisionismo Castell' Arquato - Piacenza. "Biennale Internazionale dell'Arte Contemporanea", Fortezza da Basso, Firenze. Triennale d'Arte Contemporanea "Accademia Federiciana", Catania. Rassegna d'Arte C o n t e m p o r a n e a "Alphacentauri Estate X", Ragazzola (Parma). Ia Rassegna d'Arte Contemporanea "Arte per la Vita", Arsenale di Verona Verona. "Rassegna d'Arte Contemporanea" Galleria Art Point 22, Vienna, Austria. II Rassegna d'Arte C o n t e m p o r a n e a "Contemporaneamente", Palazzina Lorenese, Fortezza

da Basso, Firenze. IIa Rassegna d'Arte "Omaggio a Cortona" - Galleria Nazionale, Cortona. Rassegna Artistico Letteraria "L'uomo e il suo doppio", Galleria Art Point Black, Firenze. Presente tra i 20 finalisti del "Premio Biennale Arte Torre Strozzi", al Museo d'Arte Contemporanea del Divenire di Scopoli, Foligno. Vincitrice del Primo premio "Città di Rivoli" - Rivoli, Torino. "Art Expò" Mostra d'Arte Moderna e Contemporanea, Rivoli, Torino. "Art Innsbruck" Art Exhibition - Jelmoni Studio Gallery - Londra. Premio Biennale d'Arte Contemporanea Torre Strozzi. Centro d'Arte Torre Strozzi Parlesca (Perugia) Mostra personale alla Galleria "Spazio Arte Immagini" di Cremona. 2004 Immagina 2004 Arte Moderna e Contemporanea, Reggio Emilia


Arte Padova 2004 "Cielo di Cendali" - Galleria Art Point Black, Firenze. "Free Thought", Centro d'Arte San Vidal U.C.A.I. Scoletta San Zaccaria, Venezia. "Contemporaneamente", Palazzina Lorenese Fortezza da Basso, Firenze. "Omaggio alla Città di Cortona" Galleria Nazionale di Cortona. Art Fair Forlì. "Firenze otto marzo", Salone Brunelleschi - Palagio di Parte Guelfa, Firenze. "L'uomo e il suo doppio", Galleria Art Point Black, Firenze. "Omaggio al Carnevale di Viareggio" Galleria Internazionale di Viareggio. 2003 Rassegna d'Arte Galleria Atelier, Milano. Immagina 2003 - Arte Moderna e Contemporanea, Reggio Emilia, V Edizione. Contemporanea - Salone d'Arte Moderna, Forlì; VII Edizione, Spazio Scultura. "Grandi Maestri

Contemporanei" Galleria Internazionale di Viareggio. IX Rassegna d'Arte 2003 "Omaggio a San Marino" Repubblica di San Marino. "Riviera Apuana" APT Marina di Massa. Esposizione collettiva d'arte al Castello di Arosio. Art Fair - Forlì. III Rassegna d'Arte "Colori del lago di Bolsena" Bolsena. Artisti Misti, Arengario di Monza.


Hanno scritto sul suo lavoro: Giovanna Barbero Lorenzo Bonini Rossana Bossaglia Elena Casati Tiziana Cordani Raffaele De Grada Carlo Franza Paolo Levi Clizia Orlando Claudio Rizzi Jlenia Selis Gabriella Torricella Alberto Veca Anselmo Villata



Note biografiche Maria Molteni nasce a Milano, ove risiede e ha studio. Completa gli studi di biologia, si diploma in pianoforte al Conservatorio di Parma e coltiva assiduo interesse per la psicologia. Frequenta l'ambiente artistico e opera riservatamente per alcuni anni. Affronta critica e pubblico dagli inizi di questo decennio.



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