La cameretta di van Gogh

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Margherita e Rosetta Loy

Margherita e Rosetta Loy

La cameretta di van Gogh

Margherita e Rosetta Loy La cameretta di van Gogh

In copertina: Vincent van Gogh, La camera da letto (1888)

© Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Per le immagini:

© Photoservice Electa / Anelli

© 2010. Foto Scala, Firenze

© 2010. Image copyright The Metropolitan Museum of Art / Art Resource / Scala, Firenze

© 2010. Copyright The National Gallery, London / Scala, Firenze

© Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

© 2010. White Images / Scala, Firenze

© 2010. Foto Scala, Firenze / BPK, Bildagentur für Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin

© 2010. Foto The Philadelphia Museum of Art / Art Resource / Scala, Firenze

© 2010. Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas /Art Resource, NY / Scala, Firenze

© 2010. Museum of Fine Arts, Boston. Tutti i diritti riservati / Scala, Firenze

© 2010. Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze

La cartina della Francia di pag. 9 è di Nicola Lazzari

ISBN 978-88-3624-971-8

Prima edizione nella collana Illustrati dicembre 2010

Prima edizione rinnovata nella collana Gallerìa settembre 2015

Seconda edizione rinnovata nella collana Gallerìa marzo 2021

Quinta edizione rinnovata nella collana Gallerìa aprile 2023

ristampa anno 6 5 4 3 2 1 0 2023 2024 2025 2026

© 2010 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Gallucci e il logo g sono marchi registrati

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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore presso Abo grafika d.o.o. (Slovenia) nel mese di aprile 2023

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Il giardino di Vincent di Rosetta

Loy

Questo

è il libro su un artista che viveva con la testa per aria, tanto era incantato dai colori, dal sole e dai girasoli che il sole lo inseguono. Con gli occhi ne faceva una scorpacciata, per portarseli appresso e impastarli sulla tela appoggiata al cavalletto. A 12 anni (era nato nel 1853, a Groot Zundert, in Olanda), lo mandarono a studiare lontano da casa, alla pensione Peverly, in una città chiamata Zevenbergen (sette montagne).

Solo, e sicuramente geloso del fratello più piccolo Theo, che era rimasto con mamma e papà, era diventato una sorta di Peter Pan, sperduto nel suo giardino radioso di luce ed erba, fiordalisi e melograni maturi. Mentre i compagni e il fratello Theo diventavano uomini sicuri di sé, e le bambine si trasformavano in donne saccenti con la crocchia, lui continuava a vagare in quel suo mondo fantastico, senza riuscire a trovarne l’uscita.

Vincent, questo era il suo nome, amava gli amici (uno in particolare), e anche le ragazze con i riccioli che sfuggivano dalla crocchia. Ma loro non lo capivano, presto si stancavano di lui e lo lasciavano solo.

Così Vincent se ne stava nel suo giardino immaginario, fra immensi alberi rossi come fiamme, prati azzurri e nuvole a forma di barbe giganti. Ogni volta che tentava di somigliare agli altri, questi finivano per non riconoscerlo. Allora Vincent tornava a rifugiarsi nel suo mondo fantastico, dove c’erano strade rosa-papavero-in-boccio e campi biondo-miele. Strade un poco rosse e un poco arancione e, improvvisamente, una strada verde marcio come il fondo di uno stagno. E poi, accanto, un’altra strada dove il colore era quello rosa liscio del melograno maturo. Un Peter Pan fantastico e un poco stralunato, questo Vincent, che avrebbe voluto trovare l’uscita per sbucare fuori dal suo giardino variopinto, ma non ne era capace.

Con i colori nei quali era immerso, dipinse la città di Arles, lungo il fiume Rodano nel Sud della Francia, dove era andato a vivere.

Vi dominava il suo colore prediletto: il giallo. Gialla era la piazza, gialla la casa dove abitava, gialla la campagna appena fuori dal paese. Con gli altri amati colori dipinse la sua camera da letto, che sembra scivolare giù dalla tela: i cuscini e il lenzuolo verdolini come le foglie degli alberi in primavera, il letto arancione come il tramonto, mentre verde-pisello sono i cuscini delle sedie e l’asciugamano appeso al gancio. La coperta, gonfia e calda, è di colore rosso, simile a una grande ciliegia e, infine, sul pavimento è spalmato il viola pallido dell’uva quando si trasforma in mosto. Sulle pareti c’è il colore del cielo all’alba; per le porte sempre il cielo, ma quello del crepuscolo. In attesa della prima stella.

C’era una volta

dell’Ottocento

alla fine

un pittore,

che viveva in Francia, in un paese

chiamato Arles. Al centro del paese

c’era (e c’è ancora) Piazza Lamartine, e sulla piazza c’era (e non c’è più)

una casa

dipinta di giallo...

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10 © Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Tanto gli piaceva, la sua casa gialla, che la ritrasse in un quadro e di giallo dipinse anche la piazza.

Il giallo era uno dei suoi colori

preferiti.

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La tavolozza del pittore Vincent van Gogh

Parigi, Musée d’Orsay

© 2010. White Images / Scala, Firenze

Vincent van Gogh

Autoritratto (1887) Parigi, Musée d’Orsay

© 2010. Foto Scala, Firenze

Vincent van Gogh - Giardino autunnale (1888)

Berlino, Nationalgalerie, Museum Berggruen, Staatliche Museen zu Berlin

© 2010. Foto Scala, Firenze / BPK, Bildagentur für Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin

Vincent van Gogh

Ragazzina con grembiule

Boston, Museum of Fine Arts

© 2010. Museum of Fine Arts, Boston. Tutti i diritti riservati / Scala, Firenze

Vincent van Gogh

La casa gialla (1888)

Amsterdam, Van Gogh Museum

Vincent van Gogh

Autoritratto con cappello di paglia (1887?)

New York, Metropolitan Museum of Art

Vincent van Gogh - Veduta di Arles (1889)

Monaco, Neue Pinakothek München, Bayerische Staatsgemäldesammlungen

© 2010. Foto Scala, Firenze / BPK, Bildagentur fuer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin

Vincent van Gogh

La camera da letto (1888)

Amsterdam, Van Gogh Museum

© Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

© Van Gogh Museum

Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

© 2010. Image copyright The Metropolitan Museum of Art / Art Resource / Scala, Firenze

Vincent van Gogh

Il mietitore (1889)

Otterlo, Kröller-Müller Museum

© Photoservice Electa / Anelli

Vincent van Gogh

Campo di grano con montagne sullo sfondo (1889) Copenaghen, Ny Carlesberg Glyptotek

© Photoservice Electa / Anelli

Vincent van Gogh

Disegno della camera di Vincent ad Arles (16 ottobre 1888)

Amsterdam, Van Gogh Museum

© Van Gogh Museum Amsterdam

Vincent van Gogh

La camera di van Gogh ad Arles

Parigi, Musée d’Orsay

© 2010. Foto Scala, Firenze

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Vincent van Gogh Girasoli (1888 o 1889)

Filadelfia, Philadelphia Museum of Art

© 2010. Foto The Philadelphia Museum of Art / Art Resource / Scala, Firenze

Paul Gauguin - Autoritratto (1885)

Fort Worth, Kimbell Art Museum

© 2010. Kimbell Art Museum, Fort Worth, Texas / Art Resource, NY / Scala, Firenze

Vincent van Gogh

Les Alyscamps, autunno (1888)

Atene, Collezione S. Niarchos

© Photoservice Electa / Anelli

Paul Gauguin Les Alyscamps

Parigi, Musée d’Orsay

© 2010. Foto Scala, Firenze

Vincent van Gogh

Ritratto di Paul Gauguin (1888)

Amsterdam, Van Gogh Museum

© Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Paul Gauguin - Vincent van Gogh che dipinge i girasoli (1888)

Amsterdam, Van Gogh Museum

© Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Vincent van Gogh

La sedia di van Gogh (1888) Londra, National Gallery

© 2010. Copyright The National Gallery, London / Scala, Firenze

Vincent van Gogh

La sedia di Gauguin (1888)

Amsterdam, Van Gogh Museum

© Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)

Vincent van Gogh Scarpe (1888)

New York, Metropolitan Museum of Art

© 2010. Image copyright The Metropolitan Museum of Art/Art Resource/Scala, Firenze

Paul Gauguin Arearea (1892)

Parigi, Musée d’Orsay © 2010. Foto Scala, Firenze

Vincent van Gogh

La notte stellata (1889)

New York, Museum of Modern Art (MoMA)

© 2010. Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze

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I colori usati per i testi sono stati ricavati dalla tavolozza di Vincent van Gogh:

Vincent invita Paul Gauguin, il suo migliore amico, a dipingere insieme in Provenza: aspettando che arrivi, ritrae la camera da letto e appende alle pareti quadri di girasoli…

Lettera al fratello Theo, Arles 23 gennaio 1889

Margherita Loy (Roma, 1959) vive a Lucca, in campagna, con il marito pittore, i tre figli e tre cani. Per molto tempo ha accompagnato i suoi bambini in giro per musei a scoprire quadri e storie. Poi ha pensato che, grazie ai libri, poteva portare i quadri e le storie direttamente nelle case dei bambini. L’amore per l’arte l’ha ereditato dalla madre, la scrittrice Rosetta Loy (Roma, 1931) dalla quale ha preso anche la passione per la scrittura. La cameretta di van Gogh nasce dal loro desiderio di far conoscere ai più piccoli il mondo fantastico e stralunato di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi. Con Gallucci hanno pubblicato anche MagritteQuesto non è un libro e Pop al pomodoro.

Consigliato dai 5 ai 99 anni

“Quando ho rivisto i miei quadri, quello che mi sembrava più riuscito era la camera da letto”
Per l’immagine
di copertina © Van Gogh Museum Amsterdam (Vincent van Gogh Foundation)
Foto: Mariapia Giarré

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