Sapete che gli alberi parlano? Lo fanno davvero. Parlano tra loro e parleranno a voi, se ascolterete.
Capo tribù dei nativi americani Zuni
Cécile Benoist Gli alberi e le loro storie disegni di Charlotte Gastaut traduzione dal francese di Camilla Diez della stessa illustratrice: Il grande viaggio della piccola Angelica Lilì nel lettone Pollicina Cenerentola I cigni selvatici L’uccello di fuoco Il flauto magico La sirenetta Storie dalle Mille e una notte Giselle ISBN 978-88-9348-673-6 Prima edizione italiana settembre 2019 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2023 2022 2021 2020 2019 © 2019 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo dell’edizione originale francese: Un arbre une histoire © 2018 Actes Sud - Arles, Francia Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Longo spa (Bolzano) nel mese di settembre 2019 g a l l u c c i e d i t o r e. c o m Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. ® ® L’FSC (Forest Stewardship Council ) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su ic.fsc.org e it.fsc.org
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GLI ALBERI
e le loro storie
CĂŠcile Benoist
Charlotte Gastaut
Traduzione dal francese di Camilla Diez
111 ALBERI PER 1 VITA Quando le lacrime fanno spuntare gli alberi… Alla morte della giovane Kiran, il padre Shyam Sundar Paliwal, capo del villaggio Piplantri, fu sopraffatto dal dolore. Per farsi coraggio, Shyam decise di piantare alcuni alberi in onore della figlia scomparsa. Il suo gesto ha ispirato una nuova tradizione nella piccola comunità in India, nel Rajasthan. Nella cultura indiana la nascita di una bambina è spesso considerata un grave impegno economico. Quando una ragazza si sposa, infatti, i genitori devono dare una cospicua somma di denaro al futuro marito o alla sua famiglia. Nonostante sia stata vietata, questa pratica persiste tutt’oggi, e provoca veri e propri drammi quando la donna non può offrire la somma inizialmente promessa. Gli abitanti di Piplantri hanno deciso di mettere fine a questa usanza e di piantare 111 alberi per celebrare la nascita di ogni bambina. Devono anche raccogliere una somma di circa 500 dollari, un terzo dei quali viene elargito dalla famiglia della neonata. Il denaro è messo da parte fino al ventesimo compleanno della bambina. I genitori si impegnano per iscritto a non darla in sposa prima del compimento dei 18 anni e a prendersi cura degli alberi piantati. L’iniziativa ha suscitato grande entusiasmo, ma ben presto le melie, i palissandri shisham, i manghi e le piante di amla sono stati attaccati dalle termiti. Gli abitanti del villaggio non si sono arresi e hanno trovato una soluzione: far crescere intorno agli alberi una pianta che allontana gli insetti. In sei anni sono stati piantati più di 250mila esemplari di Aloe vera, da cui sono stati ricavati succhi di frutta, cosmetici e tanti altri prodotti... una nuova fonte di guadagno per il villaggio! È avvenuta anche una strana coincidenza: mentre gli alberi crescevano, a Piplantri la criminalità è scomparsa del tutto. «Provo la stessa felicità nel prendermi cura degli alberi e nel cullare la mia bambina» ha dichiarato un padre. Evidentemente occuparsi degli alberi e accudire i propri figli dona tenerezza, serenità e benessere. Il villaggio è diventato un’autentica oasi di pace e di natura.
UNA FORTUNA MALEDETTA Ecco come i frutti possono sconvolgere il destino della palma… «Cocco in vista!» Quando gli esploratori europei del Rinascimento scorsero quei semi giganti che galleggiavano nell’oceano Indiano, si chiesero se non fossero in preda a un’allucinazione. Da dove potevano mai venire quegli enormi frutti di 20-25 chili, quelle noci di “cocco di mare” che somigliavano a un… sedere femminile? Forse da uno strano albero che cresceva sott’acqua? Soltanto nel XVII secolo si scoprì la loro origine: quelle noci provenivano dalle palme da cocco delle Seychelles. Più esattamente dalle isole di Praslin e Curieuse; la Lodoicea maldivica non cresce in nessun’altra parte del pianeta: è quella che si dice una specie endemica. I sovrani locali e i commercianti vendevano le preziose noci in Asia e perfino in Europa. Con quella forma bizzarra, il successo era garantito. A questi frutti furono attribuiti anche dei poteri legati alla sessualità… Nel 1976 le Seychelles ottennero l’indipendenza, evento che segnò l’inizio del turismo, principale risorsa del paese. E i turisti, si sa, amano ciò che è esotico: quell’enorme noce, soprannominata dai locali “cocco-sedere”, divenne fatalmente l’oggetto della loro bramosia. «Non torno a casa senza riportare in valigia un souvenir tanto originale!» Erano disposti anche a sborsare una bella somma di denaro! Ben presto le noci che cadevano dagli alberi divennero insufficienti, e si cominciò a raccoglierle. Diventarono oggetti decorativi, prodotti di lusso. I duchi di Cambridge, William e Kate, ne ricevettero una in occasione della luna di miele alle Seychelles. Sui mercati asiatici il loro valore è salito fino a raggiungere 450 dollari al chilo, e in un’asta parigina è arrivato a 11mila dollari! C’erano tutte le condizioni perché si sviluppasse un mercato illegale, aggravando così la situazione del “cocco-sedere”, già critica per gli incendi che devastavano le foreste. Da allora il governo ha preso provvedimenti rigorosi per controllarne il commercio. Negli aeroporti apposite apparecchiature individuano le noci all’interno delle valigie. Le foreste sono sorvegliate, ma purtroppo il traffico continua. Oggi la specie è classificata come “minacciata” dalla IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Privati dei loro semi, gli alberi si indeboliscono. E occorrono ben 25 anni per raggiungere l’età della riproduzione…
L’IBRIDO E l’artista creò l’albero Frankenstein… Per il progetto che aveva in mente, l’artista americano Sam Van Aken aveva bisogno di frutti col nocciolo. Tanti frutti diversi col nocciolo, o più esattamente tante varietà differenti. Così andò a far visita ai produttori della sua zona. Ma trovò dappertutto le stesse identiche prugne e albicocche che sembravano fotocopiate e pesche fatte con lo stampino a perdita d’occhio… Che delusione! Un giorno, però, scoprì un frutteto con centinaia di varietà di frutti col nocciolo, varietà rare, antiche e recenti. “Un vero tesoro!” pensò Van Aken. Quando venne a sapere che la piantagione era destinata all’abbandono, decise di comprarla. Nel frattempo maturava la sua idea da artista e da giardiniere un po’ matto: creare un albero straordinario… Sam era cresciuto in una grande fattoria della Pennsylvania e se la cavava bene con la coltura degli alberi da frutto. Così si mise subito al lavoro. Dapprima elaborò un calendario con le date di fioritura di 250 varietà. Poi procedette a una scelta minuziosa per ottenere l’effetto di colore desiderato, e infine cominciò i primi innesti. Due anni dopo, quando l’albero aveva quattro o cinque rami primari, ne aggiunse di nuovi provenienti da altre varietà. Dopo cinque anni di innesti multipli, la sua creazione finalmente prese forma. Per la maggior parte del tempo l’opera di Van Aken sembra un albero ordinario, di un verde quasi omogeneo e del tutto banale. Ma in primavera diventa un capolavoro fiorito con moltissime sfumature di colore: rosa, bianche, rosse, porpora. E dall’estate fino ai primi giorni d’autunno i rami si riempiono di frutti: pesche, prugne, albicocche, nettarine, ciliegie… tutte sullo stesso albero! Sam Van Aken continua a coltivare vegetali ibridi e a cercare quelli che sono stati piantati in giro per il mondo. Alcuni sono addirittura conservati nei musei americani. L’artista attraversa gli Stati Uniti per parlare del suo progetto e per sensibilizzare i consumatori: «L’industrializzazione ha causato la selezione di un ristretto numero di specie, stiamo perdendo varietà antiche e deliziose…» Per lui, l’albero dai quaranta frutti rappresenta l’elogio della diversità.
GLI ALBERI
hanno tantissime storie da raccontare. Ci ricordano
la protesta della ragazza rimasta per 738 giorni su una sequoia per salvarla dai denti delle motoseghe, sono protagonisti dell’incantevole caduta dei petali di ciliegio durante la celebrazione giapponese dell’Hanami, si lasciano esplorare in Guyana su uno speciale laboratorio aereo, proteggono e curano in Africa chi si rifugia nel tronco dell’immenso baobab... Da millenni, gli alberi crescono sulle montagne, nei campi, sulle rovine o nel bel mezzo del deserto. Gli uomini li venerano, li piantano, li abbattono o attribuiscono loro poteri soprannaturali. Queste storie rispecchiano la relazione che da sempre ci lega a loro e ci mettono in guardia sulla necessità di prendercene cura. Perché il nostro futuro dipende anche dalla loro salvaguardia!
Cécile Benoist è autrice e giornalista. Si occupa prevalentemente del rapporto tra uomo e natura.
Charlotte Gastaut è artista e illustratrice e vive a Marsiglia. Con Gallucci ha pubblicato una decina di titoli, tra i quali grandi classici come L’uccello di fuoco, Il flauto magico e Giselle.