Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires

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Roque Larraquy

Diego Ontivero

Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires


“La tecnica della fotografia ectoplasmatica o ectografia animale nasce nel 1911 nella città di Buenos Aires, con la foto di una scimmia spettrale che fluttua in una sala operatoria abbandonata. L’immagine presenta l’animale con gli occhi al cielo e le braccia abbandonate, a imitazione di un’estasi religiosa. È fasulla: è stata ottenuta appendendo al soffitto una scimmia sedata. L’autore è il fotografo della buona società Severo Solpe, che diventerà il fondatore e direttore della Società Ectografica Argentina. La realizza su richiesta di un senatore che vuole impressionare delle signorine”. Larraquy inventa un libro bellissimo in cui la fantasmagoria si dispiega in tutto il suo potenziale, come fosse proiettata su un largo ventaglio di grigi tra i poli del poetico e dello scientifico, dell’intangibile e del corporeo, del simbolico e del reale. “La Nación” Il tratto di grande originalità di questo libro è quello di lavorare sullo smarrimento, dando corpo a un groviglio di storie sperimentali che si rivelano vincenti in campo letterario. Un oggetto d’arte strano e affascinante. “Los Inrockuptibles”




uG universale Gallucci


Roque Larraquy

Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires disegni di Diego Ontivero I capitoli Federico, Scimmia albina, Caffetteria Richmond, Banco di pesci, Parque Centenario, Materia, Inscrizione, Bufera da Sud-est sono stati tradotti da Ilide Carmignani. I capitoli Fairy, Palazzo del Pollo al Minuto, Vigneto, Plaza Miserere, Saki, Cavalli alla rovescia, Quadro o sindrome del cesio, Ectoplasma pre-umano, Cobra, Cattura, Spettri artificiali, Rituali collettivi, Sciame, Disciplina e controllo degli affari nazionali, Héctor sono stati tradotti da Edoardo Balletta. Revisione delle traduzioni di Francesca Erba. ISBN 978-88-9348-019-2 Prima edizione novembre 2016 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2020 2019 2018 2017 2016 © 2016 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo dell’edizione originale: Informe sobre ectoplasma animal © Eterna Cadencia, 2014

g a l l u c c i H D. c o m Il marchio FSC® garantisce che la carta di questo volume contiene cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su www.fsc.org e www.fsc-italia.it

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Roque Larraquy

Diego Ontivero

Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires



A Raúl Alberto Ontivero A Julián Osvaldo Larraquy



I



Federico Buenos Aires, 1949

Gli abitanti della casa dicono che qualcosa d’invisibile blocca il passaggio sulla porta d’ingresso. Pensano che sia Federico, l’amato cane di famiglia, che è morto sulla soglia nel 1948. Per favorire l’apparizione si riempie la zona di carne bovina appena scottata, il suo cibo preferito. L’ectoplasma di Federico si presenta accovacciato sul pavimento, in un bagliore da 2 a 5 watt, con gli occhi chiusi. Un familiare si offre di mandarlo via. Si mette a pregare davanti a lui, poi gli grida contro. Lo trapassa con un fiammifero acceso. Nessuna reazione. Col trascorrere delle ore il cane svanisce, ma continua a essere un ostacolo per entrare in casa. Si chiama l’ectografista Julio Heiss per registrare l’accaduto e trovare una soluzione. Heiss, sostenitore dell’ectografia materista, conclude che l’unica forma di persistenza di Federico sia il suo appetito per la carne. La sua immagine, gli occhi chiusi, il respiro nel ventre rappresentano solo un sottile residuo di materia, privo di sopravvivenza: non è possibile chiedergli di andarsene. Sopra di lui viene costruito uno scalino per risolvere il problema dell’entrata. 11



Scimmia albina Montevideo, 1940

Il 31 dicembre 1939 una scimmia albina scappa da una nave all’ancora nel porto di Montevideo. Dai segni che ha sulle mani e dall’abilità con cui forza la serratura di una porta della chiesa e sale sul campanile, dove si rifugia, gli abitanti deducono che sia un animale ammaestrato. La sera di Capodanno il parroco fa suonare la campana tirando la corda col suo peso, senza sapere che la scimmia è appesa al batacchio. Il 1940 comincia con il suono di un cranio rotto. Da allora lo spettro della scimmia appare periodicamente sotto forma di macchia notturna. Per ottenere la sua immagine si segue il procedimento abituale: in punta di piedi su una lastra di cesio freddo, l’ectografista registra una serie di 22 ectografie al secondo, scattate in automatico. Si hanno così sei secondi di giroscopio nei quali la scimmia cammina eretta come un essere umano.

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Caffetteria Richmond Buenos Aires, 1952

Nell’agosto del 1952 quattro clienti della caffetteria Richmond dicono di sentirsi osservati quando usano il bagno. A settembre un cuoco del locale scappa dal bagno in seguito a un orribile starnazzio che sale dagli orinatoi. Poi, sviluppa un glaucoma. L’ectografista Martín Rubens registra l’immagine di un’anatra spettrale con il collo spezzato che spunta fra due orinatoi. Il cuoco la riconosce. Dice di averla infornata dopo un lungo inseguimento. Rubens fa dell’ironia sulla memoria del cuoco: «Ricorda tutti i morti che ha cucinato?» Gli spiegano che di rado la caffetteria serve anatra. La scena della preparazione è inconsueta e difficile da dimenticare. Il glaucoma peggiora. Si parla di una vendetta dell’anatra. Rubens, sostenitore dell’ectografia animista, afferma che si tratta di uno spettro con il senso del tempo: «Per macerarsi nel rancore ha bisogno di ricordi, e per vendicarli necessita di un futuro o di un’idea di futuro». Julio Heiss osserva che percezioni di questo genere non corrispondono in alcun modo a quelle di un’anatra, viva o morta che sia.

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Fairy Buenos Aires, 1938

Il dottor Fairy è in grado di mettersi una rana viva in gola e di far sì che le zampette gli sbuchino dalle narici. Il divertimento non supera il minuto; durante quest’operazione la rana si sfrega con diletto contro l’ugola del dottore, liberando una sostanza che umetta il cavo orale. Via via che il numero si ripete durante cene, grigliate e anche a un memorabile vernissage, la gola di Fairy, esposta alle secrezioni chimiche dell’anfibio, raggiunge un grande livello di lubrificazione. Sua moglie lo abbandona. La cosa porta il dottore ai vertici dell’esposizione sociale. Ripete il numero con il guanto di un amico. Se lo mette in bocca e saluta con le dita che gli escono dalle narici, ma il pubblico vuole la rana. Allora la tira fuori da una latta, lascia che da sola gli balzi alle labbra, le chiude intorno alla testa e la ingoia. Per errore, il viaggio finisce nello stomaco. Gli astanti si lasciano andare a considerazioni riguardo al tratto digerente di Fairy. Alcuni suggeriscono dei purganti, altri una visita al medico di guardia. C’è chi compatisce la rana. Con la rana che gli depone le uova nelle budella, Fairy assiste alla distruzione della sua vita sociale. Quella stessa notte vomita le uova e si prende la briga di mandarle in provetta all’ex moglie, per posta.

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Indice

I Federico. Buenos Aires, 1949

11

Scimmia albina. Montevideo, 1940

13

Caffetteria Richmond. Buenos Aires, 1952

15

Fairy. Buenos Aires, 1938

17

Palazzo del Pollo al Minuto. Buenos Aires, 1955

19

Vigneto, General Alvear. Mendoza, 1947

23

Plaza Miserere. Buenos Aires, 1946

25

Banco di pesci. Buenos Aires, 1957

27

Saki. Buenos Aires, 1953

31 II

Cavalli alla rovescia. Tornquist, 1940

35

Quadro o sindrome del cesio. Buenos Aires, 1951 37 Ectoplasma pre-umano. Buenos Aires, 1953

41

Cobra. Tandil, 1942

43


III Parque Centenario. Buenos Aires, 1911

47

Materia. Buenos Aires, 1914

49

Inscrizione. Buenos Aires, 1914

53

Cattura. Buenos Aires, 1928

55

Bufera da Sud-est. Buenos Aires, 1925

57

IV Spettri artificiali. Lunedì 1 settembre 1930

63

Rituali collettivi. Mercoledì 3 settembre 1930

69

Sciame. Venerdì 5 settembre 1930

75

Disciplina e controllo degli affari nazionali. 9 settembre 1930

79

Héctor. 17 settembre 1930

85


Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl da Longo spa (Bolzano) nel mese di ottobre 2016




Roque Larraquy è nato nel 1975 a Buenos Aires. Sceneggiatore e docente universitario, ha esordito nella narrativa con La comemadre (2010) ed è oggi considerato uno degli scrittori più originali della scena letteraria argentina. Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires è il suo primo romanzo pubblicato in Italia. Diego Ontivero, graphic designer e illustratore, è nato nel 1979 a Buenos Aires. Nei suoi lavori predominano i colori desaturati, insieme con le figure geometriche o astratte che si ispirano al disegno vettoriale.

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Sullo sfondo del primo colpo di Stato militare argentino, Severo Solpe sviluppa la “scienza” dell’ectografia animale con l’assoluta convinzione che sia possibile catturare su carta fotografica il residuo materico lasciato inscritto nell’etere da un qualsiasi animale al momento del trapasso. E mentre nelle strade si consuma la violenza del golpe, il protagonista studia e descrive in un crescendo di inquietanti relazioni pseudo-scientifiche l’essenza di scimmie defunte o piccioni intrappolati per sempre nella traiettoria dell’ultimo volo contro i cavi elettrici… Con un raffinato doppio registro, Roque Larraquy costruisce un bestiario di sapore borgesiano, fantastico e ironico, sui deliri scientifici, i meccanismi del potere, le ossessioni umane e ciò che resta dopo la morte. “In vita si verificano esperienze assolutamente intime come il sogno o la paura. Sono intime, perché nessuno le vede dentro di noi. Il fatto di sentirsi individuo nasce dalla tenace opacità del corpo. L’individuo si forma in segreto. Non avere segreti equivale a essere morti”

ISBN 978-88-9348-019-2

€ 10,00


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