La tribù di Kai. Il nuovo mondo

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Raquel Díaz Reguera Lucía Serrano

IL NUOVO MONDO

Sono una cavernicola, il che significa che vivo in un’epoca in cui, a parte le piante e le bestie, non esiste nient’altro. Di tutte le cose che hai intorno in questo momento, nessuna è ancora stata inventata. Fino a qualche settimana fa facevo parte di una tribù numerosa, ora però siamo rimasti solo in sei. Immagino ti starai chiedendo perché.

UAO

Universale d’Avventure e d’Osservazioni

Raquel Díaz Reguera

La tribù di Kai. Il nuovo mondo

disegni di Lucía Serrano

traduzione dallo spagnolo di Federico Taibi

della stessa serie:

La tribù di Kai. La danza dell’amicizia

ISBN 979-12-221-0476-8

Prima edizione italiana giugno 2024 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2028 2027 2026 2025 2024

© 2024 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo originale dell’edizione spagnola:

La tribu de Kai. El nuevo mundo

Testo © 2024 Raquel Díaz Reguera

Disegni © 2024 Lucía Serrano

Pubblicato per la prima volta nel 2024 da Editorial Flamboyant S.L.

Gallucci e il logo sono marchi registrati

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Raquel Díaz Reguera Lucía Serrano

IL NUOVO MONDO

traduzione dallo spagnolo di Federico Taibi

Ciao! Io mi chiamo LIA.

LIA KAI
SBRU

E loro sono Vic, Sbru, Kisif e Bas.

La più alta è Kai, ossia la nostra capa, perché è la più grande tra di noi, ma soprattutto perché è la più intelligente, la più forte e la più tutto di tutti.

Insieme, come avrai già immaginato, formiamo la tribù di Kai.

KISIF VIC BAS

PRIMA DI COMINCIARE

Dov’è finito il mondo intero?

Devi sapere che noi cavernicoli

impariamo fin da piccoli a dormire con un occhio chiuso e l’altro aperto, in modo da rimanere sempre vigili. Nel nostro mondo, se ti addormenti profondamente come un orso in letargo, stai sicuro che ti risvegli nello stomaco di un gigantoraptor… Hai ragione, sto correndo troppo.

Meglio cominciare dalle presentazioni, per farti ambientare meglio.

Come già sai, mi chiamo Lia e ho dieci anni. Sono una cavernicola, il che significa che vivo in un’epoca in cui, a parte le piante e le bestie, non

esiste nient’altro. Di tutte le cose che hai intorno in questo momento, nessuna è ancora stata inventata.

Fino a qualche settimana fa facevo parte di una tribù numerosa, ora però siamo rimasti solo in sei. Immagino ti starai chiedendo perché.

SUSPENSE

Be’, in breve: nel giro di qualche ora si è verificata una sequela di fenomeni naturali che, a parer nostro, di “naturale” non avevano proprio niente. La terra che tremava, vulcani che eruttavano… e per finire in bellezza, perfino una pioggia di meteoriti! Già, perché a un certo punto le stelle hanno deciso di fare una cosa “normalissima”: rompersi in mille pezzi infuocati e piombarci addosso!

Nel punto in cui atterravano, lasciavano un cratere bruciacchiato.

Dato che siamo cavernicoli, ma non stupidi, abbiamo capito subito che la situazione era pericolosissima, perciò

sai cosa abbiamo fatto? Siamo scappati!

Il problema è che ognuno correva in una direzione diversa al grido di “Si salvi chi può!” e così la tribù ha finito per disperdersi. Io sono rimasta separata dal gruppo, completamente sola. Dopo aver attraversato la giungla, percorso praterie, oltrepassato boschi, solcato laghi – sempre senza smettere di correre! – mi sono fermata soltanto quando non ho potuto fare altro, perché non c’era più dove fuggire.

Ero arrivata alla catena montuosa che segna la fine del nostro mondo,

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i Monti Ultimi. A quel punto, avevo due possibilità: voltarmi e ricominciare a correre in senso contrario, andando di nuovo incontro ai pericoli ai quali ero appena scampata, oppure cercare una caverna in cui riposarmi.

Ho scelto di rifugiarmi nella caverna e ho trovato ad attendermi una pia­

cevole sorpresa: un mostro a cinque teste che in realtà era Kai con i miei amici sulle spalle.

Felici di esserci ritrovati, ci siamo addormentati in quella grotta comodissima, avvolti nell’abbraccio della nostra mamma orsa (sempre Kai), quando all’improvviso…

CAPITOLO 1

Abbiamo inventato la sveglia?

PATAPUM!

Unfragore assordante ci svegliò di colpo.

«Cos’è stato?» chiese Kisif.

«Perché è così buio?» domandò Vic.

In effetti, l’oscurità nella caverna era tale che ci sembrava di non aver aperto l’occhio che tenevamo chiuso.

«Sarà caduta pure la luna dal cielo, adesso?» ipotizzò Bas.

«Non lo so» rispose Kai, contando a tentoni le teste che teneva strette a sé. «State tutti bene?»

«Sì» confermammo all’unisono.

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«Sarà stata la fine del mondo?» domandò Vic.

«Non credo» rispose Kai «però vado a verificare. Aspettatemi qui, buoni buoni».

Kai si liberò dall’intreccio di braccia e gambe e svanì nelle tenebre. A nessuno di noi faceva piacere rimanere da soli, però obbedimmo senza fare storie e aspettammo il suo ritorno, avvinghiati gli uni agli altri. Dopo circa un minuto, il più lungo della nostra vita, sentimmo un rumore di passi che si avvicinavano. Tuttavia, dato che non vedevamo niente, non sapevamo se si trattasse di Kai, perciò nessuno di noi osò fiatare.

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«Ci siete?»

«Sì» rispondemmo in coro, con un sospiro di sollievo. «Cos’è successo?»

«L’ingresso della caverna è bloccato! Credo che sia franata parte della montagna»

«Ah, meno male!» esclamò Sbru. «Quindi possiamo continuare a dormire tranquilli?»

«Ma sei rimbambito?» lo apostrofò Bas.

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«Dove sei? E perché sarei rimbambito?»

«Perché se non si può entrare, non si può neanche uscire, furbacchione!»

«L'importante è che nessuna belva possa entrare a mangiarci» ribatté Sbru, con il suo solito ottimismo.

«Eh già» continuò Bas. «Peccato che saremo costretti a cibarci solo di pipistrelli per il resto della vita»

«Magari» osservò Kisif, con il suo solito pessimismo. «Io non ne ho visto neanche uno»

«Quindi…» riprese Sbru, cominciando a preoccuparsi «non è un bene essere bloccati qui dentro…»

«Finalmente ci sei arrivato» commentò Vic.

«Basta!» intervenne Kai. «Ora dor­

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miamo un altro po’, poi quando sor­

gerà il sole… sarà un altro giorno»

«Ma Kai» dissi timidamente «come facciamo a sapere quando sorge il sole, se qui dentro non arriva nemmeno un raggio di luce?»

«Basta domande!» tagliò corto Kai, in tono autoritario. «Ora dormiamo tranquilli! Non voglio sentir volare una mosca!»

Quella richiesta di stare “tranquilli”, in verità, ci lasciò molto inquieti.

Per noi era una novità vedere Kai

così preoccupata perché, fino ad allora, aveva sempre avuto la soluzione a ogni problema.

Ci raggomitolammo intorno a lei senza azzardarci a sussurrare neppure “buonanotte” e, benché pensassimo tutti di avere davanti un futuro

più buio di quella caverna, sprofondammo nel sonno senza difficoltà.

Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotolito spa (Pioltello, MI) nel mese di maggio 2024

DELLA STESSA SERIE:

Lia ha 10 anni ed è una cavernicola.

La sua tribù è riuscita a salvarsi da un’eruzione vulcanica, un terremoto e persino una pioggia di meteoriti, ma una frana ha bloccato l’ingresso della caverna dove si è rifugiata. Come se non bastasse, dalle profondità della montagna giungono versi stranissimi, inquietanti. Si tratta forse di una feroce belva preistorica? Ma soprattutto, ce la faranno Lia e i suoi amici a uscire da quella trappola sotterranea?

traduzione di Federico Taibi

Consigliato dagli 8 ai 99 anni

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