A Bagdad è tempo che la principessa Zeila scelga il futuro sposo tra i principi dei paesi vicini. Il prescelto guiderà il regno del mite califfo Oman, zio e tutore della ragazza. Ma alla conquista di quel potere aspira anche il perfido sceicco Giafar, spalleggiato dal mago Burk. Per fortuna, con l’aiuto del genio della lampada di Aladino, il giovane Amin riuscirà a sventare il loro piano…
Anton Gino Domeneghini
La rosa di Bagdad
Disegni di
La rosa di Bagdad
Non vendibile separatamente dal DVD La rosa di Bagdad
€ 12,00
disegni di Libico Maraja
ISBN 978-88-6145-301-2
Anton Gino Domeneghini
Libico Maraja
Il Dvd: La rosa di Bagdad Regia di Anton Gino Domeneghini soggetto di Anton Gino Domeneghini sceneggiatura di Enrico D’Angelo e Lucio De Caro personaggi di Angelo Bioletto ambientazioni di Libico Maraja musiche originali di Riccardo Pick Mangiagalli Una produzione IMA Film
distribuito in cofanetto libro + Dvd da Carlo Gallucci editore srl - Roma formato 4:3 - colore PAL genere: animazione - durata 73’ contenuti speciali - durata 105’
Il libro: La rosa di Bagdad testo di Anton Gino Domeneghini disegni di Libico Maraja
ISBN 978-88-6145-301-2 Prima edizione novembre 2011 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1
anno 2011 2012 2013 2014 2015
© 2011 Carlo Gallucci editore srl - Roma
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Anton Gino Domeneghini
disegni di Libico Maraja
Premessa
I
n quel tempo lontano, sulla terra d’Oriente, in quella Bagdad fiorita che aveva mille minareti e mille giardini, viveva un popolo felice e laborioso. Regnava Oman III, il sovrano più buono e più ingenuo che mai fosse esistito sulla terra. Era un’epoca di pace, di prosperità, di ordine. Il popolo, all’inizio della nostra storia, si preparava ad una grande festa. Al volgere del terzo sole, la principessa Zeila, nipote ed erede di Oman, avrebbe scelto il suo sposo fra i principi delle tre città sul fiume. Sembrava che nessuna nube avrebbe mai offuscato l’azzurro di quel cielo sereno, ma nelle contrade oltre il fiume Tigri, là dove spadroneggiava lo sceicco Giafar col mago Burk, suo perfido consigliere, il tradimento era in agguato.
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Lo sceicco Giafar e il mago Burk
Lo sceicco malvagio ed il suo tenebroso consigliere; Zeila deve essere conquistata
S
ulla torre altissima del suo nero castello lo sceicco Giafar guardava torvo attraverso le lenti di un cannocchiale fissato ad un merlo della muraglia. Vicino a lui il mago Burk, un maghrebino potente capace di ogni sorta di magie, che da anni era divenuto il suo bieco consigliere, osservava in silenzio il suo degno padrone. Entrambi i compari avevano un aspetto strano. Giafar, lo sceicco, per quanto indossasse un’elegante tunica di velluto ornata d’oro, che gli scendeva sopra i fini calzoni di seta attillati alle caviglie, ed avesse il capo avvolto in un grande e ricco turbante, aveva un aspetto frivolo e comi-
co nello stesso tempo. Il viso lungo ed affilato terminava in una barbetta corta e nera che gli fasciava soltanto la parte inferiore del mento. Sotto il naso aquilino, un filo di pochi peli scendeva fino al limite della bocca dove si infoltiva, dividendosi in due ciuffetti neri, ispidi e duri. Giafar è elegante – dicevano i suoi cortigiani che esaltavano la sua vanità per il proprio tornaconto e per la paura che egli incuteva in tutti – ma in realtà, più che elegante, era tronfio ed effeminato. Camminava dondolandosi, facendo piccoli passetti e sventolando un fazzoletto di pizzo impregnato di profumo, che passava di tanto in tanto sotto il naso con finta indifferenza. Ben diverso era Burk. Piccolo di statura e magro, aveva il viso olivastro, due occhietti vivi e penetranti ed una lunga barbetta bianca che scendeva a punta sotto la bocca sdentata. Sempre avvolto in un ampio mantello nero, Burk non portava copricapo ed i lunghi capelli, lisci e duri, erano legati strettamente sul cucuzzolo, formando un ciuffo simile ad un grosso pennello. Il mantello di Burk era magico e gli serviva per volare. Esso aveva una storia. Cento streghe e cento demoni lo avevano tessuto e confezionato. Gufi e pipistrelli, civette e vampiri avevano dato le penne delle loro ali per preparare l’impasto adatto al filo della trama ed al filo dell’ordito. Ed in sette anni di lavoro, in una tetra caverna della Valle Maledetta, il mantello aveva preso forma e sostanza. Ma dove stava guardando con tanta attenzione lo sceicco Giafar? Al di là del fiume Tigri, nel califfato di 8
Oman e precisamente nei giardini della reggia, dove Zeila, la deliziosa piccola nipote del califfo, stava prendendo la sua mattutina lezione di canto. «Ancora pochi giorni, Giafar, e quel regno sarà tuo» mormorò Burk. Giafar abbandonò il cannocchiale, si raddrizzò impettito e, dopo un attimo di silenzio, rispose: «Oman non ha altra scelta. O accettare o sparire!» «Oh, Oman è un debole e non fa paura» continuò il mago «sono i suoi tre ministri da tener d’occhio… I Savi ti odiano…» Giafar lanciò un’occhiata irosa al suo tenebroso consigliere ribattendo: «Non li temo!» Poi si chinò nuovamente sul cannocchiale guardando verso il giardino lontano. Zeila rappresentava per Giafar la soluzione di un problema importante, poiché sposandola, alla morte del vecchio Oman che non aveva altri eredi, egli sarebbe diventato padrone di un secondo immenso califfato e quindi il principe più potente di tutto l’Oriente arabo. Che Giafar avesse cinquantadue anni, mentre Zeila stava per compierne appena tredici, non aveva molta importanza, anche perché a quel tempo il matrimonio tra potenti era consentito a qualunque età. «Giafar, guarda!» esclamò improvvisamente Burk, tendendo la mano e indicando un punto oltre il fiume. «In questo momento un messaggero di Oman sta imbarcandosi». Lo sceicco Giafar spostò il cannocchiale verso il luogo indicato dal mago. Un messaggero, uscito dal grande por9
tone delle mura che fiancheggiavano il fiume, aveva slegato la barca dalla riva, con un salto era montato sul leggero scafo e, dopo aver puntato il remo sul greto del fiume, virava di bordo per risalire la corrente. «È lo stesso messaggero che ieri mi ha portato l’invito di Oman» mormorò lo sceicco con tono indifferente. «Certamente reca gli inviti agli altri pretendenti alla mano di Zeila…» interruppe Burk. A queste parole Giafar si raddrizzò di scatto, abbandonando il cannocchiale e fissando il mago negli occhi: «Ciò non deve essere!» gridò deciso. «Nessuno invito deve giungere a destinazione. Bisogna fermare il messaggero!» «Va bene» rispose calmo Burk «lo fermeremo. Così di tutti gli invitati tu sarai il solo presente alla festa del tredicesimo compleanno di Zeila…» «E lo sposo sarò io!» concluse con sicurezza Giafar, portandosi la mano al petto. «Cucù!» cantò improvvisamente una voce alle sue spalle. Giafar si voltò di scatto, chiedendo sdegnato: «Chi osa?» «Non vedi? È il cucù della meridiana» rispose ironico il mago «che ha segnato l’ora trascorsa». Difatti sull’ago della vecchia meridiana posta sul muro frangivento della torre, un cucù si muoveva beato sotto un raggio di sole che filtrava attraverso le nubi. «Che aspetti ancora? Va’ dunque!» ordinò Giafar e con un gesto violento indicò a Burk il vuoto oltre la torre. Il mago si allontanò di un passo e, sarcasticamente, 10
rivolto al nervoso sceicco, formulò come commiato questa promessa: «O grande Giafar, domani, quando ti recherai alla reggia di Oman, degnati di guardare il tuo umile servo. Sarò nascosto tra gli alberi, vicino alla statua del grande idolo e sventolerò il mantello per dirti che il messaggero è stato fermato. Poi, appena scesa la notte, ti aspetterò nel giardino di Oman, sotto le finestre dell’appartamento che ti è stato fissato. D’accordo?» Una specie di grugnito fu la risposta. Il mago con un salto balzò sul parapetto della torre e, dopo aver aperto il suo nero mantello, si lanciò nel vuoto. Dopo una breve discesa, Burk girò verso destra, poi si innalzò sopra il fiume e continuò a salire, finché scomparve fra le nubi.
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Stampato per conto dell’editore Gallucci presso CDC Arti Grafiche di Città di Castello (Pg) nel mese di novembre 2011
A Bagdad è tempo che la principessa Zeila scelga il futuro sposo tra i principi dei paesi vicini. Il prescelto guiderà il regno del mite califfo Oman, zio e tutore della ragazza. Ma alla conquista di quel potere aspira anche il perfido sceicco Giafar, spalleggiato dal mago Burk. Per fortuna, con l’aiuto del genio della lampada di Aladino, il giovane Amin riuscirà a sventare il loro piano…
Anton Gino Domeneghini
La rosa di Bagdad
Disegni di
La rosa di Bagdad
Non vendibile separatamente dal DVD La rosa di Bagdad
€ 12,00
disegni di Libico Maraja
ISBN 978-88-6145-301-2
Anton Gino Domeneghini
Libico Maraja