Nel laboratorio di Frankenstein
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Della stessa serie:
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Le grandi storie horror. Nel laboratorio di Frankenstein
disegni di Caroline Hüe
traduzione dal francese di Emanuelle Caillat
della stessa serie:
Nel castello di Dracula Sull’isola di Jurassic Park
Nello studio del dottor Jekyll Sulle tracce del mastino dei Baskerville
ISBN 979-12-221-0004-3
Prima edizione italiana novembre 2019
Nuova edizione marzo 2023
ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
anno 2027 2026 2025 2024 2023
© 2019 Carlo Gallucci editore srl - Roma
Titolo dell’edizione originale francese:
Le Grand Livre de l’Horreur. Dans le laboratoire de Frankenstein
© 2017 Albin Michel Jeunesse
Gallucci e il logo g sono marchi registrati
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Ogni volta che raccontiamo una storia si crea un mondo nuovo, un universo parallelo che i Maestri dei libri hanno il compito di proteggere. Ma un giorno uno di loro ha deciso di prendere il controllo di quei mondi cambiando le trame per sempre. Lo chiamano “Malautore” . Per fermarlo c’è solo un modo: inviare tra le pagine eroi che gli impediscano di realizzare i suoi piani malefici. E così Adam, un ragazzino appassionato di horror in tutte le sue forme, è stato scelto dai Maestri per salvare le storie più spaventose. Armato del libro Le Grandi Storie Horror, un portale che permette di accedere a mondi terrificanti, ora ha nelle sue mani il futuro del genere. Finché non verrà catturato da un mostro o dal Malautore in persona…
Non appena aveva aperto gli occhi, Adam aveva intuito che la giornata sarebbe stata difficile. Era una di quelle mattine in cui ci si sveglia con il presentimento che sarebbe meglio starsene a letto. Una sensazione confermata quando aveva guardato fuori dalla finestra: il cielo era coperto da nuvoloni grigio scuro che riversavano torrenti d’acqua sulle strade.
Come se non bastasse, per colazione sua mamma aveva preparato un budino che sembrava cervello di zombie, alla prima ora c’era
matematica, e lo zaino gli si era strappato nel sollevarlo per andare a scuola. E così era stato
costretto a prendere la vecchia cartella che gli aveva regalato sua mamma in prima elementare.
Sembrava la cartella di un bambino dei vecchi film, e i compagni l’avevano notata subito.
Lo prendevano spesso in giro per le cose che portava a scuola, però di solito si trattava di oggetti che gli piacevano. Questa volta anche lui doveva ammettere che la cartella faceva proprio pena.
Una volta arrivato in classe Adam si accorse di avere lasciato a casa i compiti di matematica. Il foglio doveva essergli scivolato via quando aveva cambiato zaino prima di uscire. Cercò di spiegarlo alla prof che non gli credette, gli mise un “meno” sul registro e gli disse di portarle il compito il giorno dopo in sala professori.
Adam odiava quel posto: quando ci andava aveva sempre la sensazione di aver infranto le regole.
Ciliegina sulla torta, alla seconda ora avevano scienze motorie. Non che fosse scarso in ginnastica, però non era la sua materia preferita.
siccome i suoi compagni lo consideravano un
tipo strano, ogni volta che facevano giochi di squadra veniva scelto per ultimo. Quel giorno dovevano allenarsi per la corsa di resistenza, e la cosa non gli dispiaceva. Ma fuori stava ancora piovendo, così il professore decise di farli giocare a palla prigioniera. Mentre i due capitani formavano le squadre, Adam si guardò le scarpe-pipistrello fingendo di non badare al fatto che nessuno lo chiamasse.
In fondo, ginnastica non era importante. E poi le scuole medie sarebbero durate poco, pazienza se non aveva amici!
Quando arrivò l’ora di pranzo Adam avrebbe desiderato soltanto una cosa: tornarsene a casa e infilarsi sotto le coperte con il libro sul triangolo delle Bermuda che aveva cominciato a leggere la sera prima. Purtroppo aveva lezione anche il pomeriggio.
In mensa Adam prese un vassoio e si mise in fila. Dopo essersi quasi storto il collo per riu-
scire a vedere il piatto del giorno, non riuscì a trattenere un grugnito di delusione: c’erano dei pezzetti di pesce che galleggiavano in una salsina biancastra poco invitante, e la vaschetta accanto era piena di spinaci marroni e/o, a scelta, entità giallastre che potevano essere fagiolini. O larve. Adam decise di non approfondire.
Appoggiò posate e bicchiere sul vassoio, poi senza entusiasmo prese dalla mensola in alluminio un piattino di carote tagliate a fiammifero e uno yogurt alla fragola. Arrivato davanti alle due signore della mensa indicò gli spinaci.
«Spinaci e un pezzetto di pesce. Il più piccolo, per favore» chiese tenendo gli occhi fissi sulle vaschette.
Assomigliava così poco al cibo vero che Adam temeva di vedere il pesce e la verdura muoversi. Anche l’odore era disgustoso.
Invece di riempirgli il piatto, la donna che lo serviva si chinò verso di lui da sopra il bancone.
«Hai fatto cadere qualcosa, giovanotto» lo avvertì.
«Che cosa?» chiese Adam guardando istintivamente per terra. «Direi di no…»
Rialzò la testa verso l’inserviente, poi sgranò gli occhi. Era una vecchia signora con un cespuglio di capelli rossi che pareva schizzare fuori dalla cuffietta trasparente. Niente a che vedere con la ragazza mora che c’era di solito.
Adam restò a bocca aperta: conosceva quella vecchia signora, e di certo non lavorava alla mensa della scuola.
Stampato e fabbricato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotomail Italia spa (Vignate, MI) nel mese di febbraio 2023
Naïma Murail Zimmermann
è un’autrice di romanzi fantasy, ma ha sempre avuto la passione per le storie di paura e il soprannaturale.
Le grandi storie horror, la sua serie dedicata ai più piccoli, è arricchita dai disegni di Caroline Hüe, illustratrice, graphic designer e fumettista.
Un viaggio nel cuore delle più grandi storie horror di tutti i tempi
Adam apre il libro delle Grandi storie horror e si ritrova catapultato nel bel mezzo di un’avventura da brivido. Per fortuna Lilli, un’intrepida compagna di scuola, accorre in suo aiuto. Riusciranno a sfuggire alle grinfie del terribile mostro creato dal dottor Frankenstein?
Disegni di Caroline Hüe
Traduzione di Emanuelle Caillat