JAHEL PARTE PRIMA SISARA, e NABAL Suvvia o Nabal, esegui ciò che ho decretato, vai alle rive del Ciso, discenda l’esercito e novecento carri falcati da cui il prigioniero Israele più gravemente sia schiacciato e sia consegnato vittima al mio cieco furore. NABAL Eseguirò i tuoi ordini, ma prima concedi che dica quello che penso SISARA Amico, parla. NABAL Già da venti anni la gente di Canaan vive sotto il giogo e oppressa dalla miseria, qualcuno geme, sospira, ma contro il re non muove alcun tumulto, poiché invano prendi le armi contro di loro che piangono amaramente. Non è gloria debellare tanti deboli. SISARA Sono sempre nemici del re quelli che obbediscono controvoglia senza dimenticare mai la propria libertà, perché dunque siano fedeli bisogna far in modo che non riprendano le forze, perché non vengano a mancare occorrono stragi e rovine. Fa subito ciò che ho ordinato: riferiscimi sugli accampamenti. NABAL Ciò che ordini, siccome è giusto, lo farò subito. Non così veloci furiose cadono le onde da un’alta rupe, terribilmente, come rapida la vendetta scenderà per tua mano. Immagino ovunque sangue, lutto, orrore, la rea gente si consegnerà alla morte senza speranza di salvezza nel suo terrore. BARAC, e DEBBORA Ecco Debbora che si siede all’ombra dell’alta palma di Efraim, ha un qualche splendore sul suo volto. DEBBORA Perché tardi? Neftali vieni, accostati Zabulon. Oh di quanto immensa strage sono pieni i campi. Oh come le onde del Ciso scorrono lorde di sangue. Oh Sisara, dove fuggi, dove vai? Ecco, giunge l’ultima ora del tuo destino ed è vicino il tuo ultimo istante. Oh Thanor! Sento il colpo della sorte, oh donna. BARAC Non è forse lecito sperare da Dio le cose così belle che annunci? DEBBORA E così aspetta, o figlio di Abinoe, alzati così dal Tabor e conduci diecimila combattenti scelti da Zabulon e Neftali. Quindi in tua mano sarà consegnato il colpevole Cananeo. All’armi, così Dio ti prescrive. BARAC Se verrai con me, andrò, Se non vuoi venire non riuscirò. DEBBORA O incredulo, cosa dici? Verrò con te, ma certo così non ti sarà attribuita la vittoria, poiché oggi Sisara sarà abbattuto per mano di una donna e per lei Dio andrà superbo. Mi vedrai con mano audace dare ordini coraggiosamente e la destra debole prevarrà sul superbo arrogante. La gente ingrata, ribelle a Dio, sia dispersa dal furore di una terribile collera. Mi vedrai...ecc. BARAC O Debbora della divina legge e virtù, armato ti seguirò. Combattendo con te coraggiosamente Israele riprenderà l’antica gloria e obbediente, narrerà a Dio la vittoria. Stendi il braccio o Dio della salvezza, mostra la potenza del tuo supremo valore. Sconfiggi gli infedeli e cadano per mano tua. Insorga la furia della tua ira vendicatrice e tuoni dal cielo spaventando i malvagi e il crudele Asor si spaventi in sè. Stendi il braccio...ecc. SISARA, JAHEL, e HABER. Amici, perché piangete? Vi conserverò salvi dalla strage comune, mentre Israele sarà schiacciata per ordine del re. JAHEL Sono tuttavia ordini ingiusti. SISARA Nessuno può discutere gli ordini del re. La volontà dei re è legge. HABER La violenza scorre rapida. SISARA Chi è potente non ha mai paura. HABER La salvezza che prometti è più triste della morte. Sopravvivere alla rovina della patria non è favore, ma pena. SISARA Basta così. Se sei prudente riconosci la clemenza del Re verso di te e Israele ostinato. JAHEL Ascolta soltanto: il Dio che Israele venera distrugge i potenti, esalta gli umili, confonde gli empi, e opprime i superbi, chiunque teme e trema per la sua ira. Rinuncia a un fasto così superbo e una speranza dubbia, frena l’impeto
vendicativo, placa il tuo furore. Vinto dall’aspro timore, cedi al vero Dio. Guardati dalla furia vendicatrice. Impara a credere da me. Rinuncia a un fasto...ecc. NABAL, SISARA e HABER Comandante, vieni, corri. SISARA Cosa succede? Cosa dici ora? NABAL E’ giunta notizia che le schiere del re d’Israele si avvicinano al Ciso con diecimila armati, discesero dal Tabor e osano chiamare i nostri a battaglia. HABER Oh Dio! Soccorri Israele! SISARA Nabal, dov’è quella povera gente che piange? che non sembrava osare niente contro il re? Per loro in verità sarà l’ultimo giorno. Riempirò la terra di sangue e distruggerò tutta Israele. Perché tardate dall’onda profonda del Flegetonte ? Oh Furie venite contro gli audaci, incrudelite dal combattimento. Suvvia, alzate le armi con me. La feroce vendetta mi accenda e scenda terribile sul nemico e voi, con me schiacciando i colpevoli, preparate morte, strage e rovine. HABER Oh Dio, salvezza e valore del tuo popolo, salgano alle tue orecchie le sue grida. Chi è Dio se non tu? Chi è forte? Ti prego, manda fulmini e saette dall’alto, dà forza a Israele che si volge a te e i suoi nemici consuma, disperdi, dissolvi, spezza. Combattano le nubi coi fulmini, combattano i venti sibilando i nembi, i turbini, le tempeste del cielo siano vendetta e pena. Per te, o Dio, respiri Israele. Perisca il cuore ribelle a te. La gente afflitta goda infine l’aria serena della sacra pace. Combattano...ecc. JAHEL Non cessate o figli di piangere per Israele. Salgono al cielo le nostre preghiere. Preghiamo con cuore pentito mente pia e fede costante perché ci difenda dal nemico e mostri a noi la sua destra. CORO DELLE VERGINI O forte Dio, che spezzasti i duri lacci dell’Egitto, che dividesti il Mar Rosso, dà la vittoria a Israele. I sospiri della tua gente infelice e i gemiti, o Dio onnipotente, vengano a te. CORO O Dio onnipotente che hai cambiato il corso del Giordano e hai distrutto Gerico, dà la vittoria a Israele. Accogli benigno i voti di chi ti prega. Trionfi in te, Signore, la pietà. FINE PRIMA PARTE PARTE SECONDA SISARA. O triste fato. Dunque il vile ribelle Israele vinse e abbattè i forti Cananei? Così ha trionfato su Sisara? Da quale terrore è oppresso il mio nome? Dove mi rifugerò stanco e assetato? I vincitori cercheranno il mio sangue: o morte gradita. Con la complicità calma il turpe. Voi avversi numi armati con il dardo dell’ira vibrate contro di me il fulmine dal cielo. Sono disperato, fremo e deliro. Voi infine saziate con la mia morte un’ira atroce, o stelle tiranne. Infelice invano tremo e sospiro. Il petto turbato fa uscire invano una voce lamentosa e imbelle. Sono....ecc. DEBBORA et NABAL DEBBORA Vieni, o Nabal: riconosci l’empio superbo Cananeo schiacciato dal nostro Dio. NABAL Mai fidarsi della sorte incostante, tema quella contraria chi conosce quella favorevole. Perciò il vincitore non insulti il vinto. DEBBORA Non deve lamentarsi chi è nel giusto. NABAL Mentre mi tenete prigioniero a chiunque è lecito contro di me, ma un cuore pavido sopporterà le catene e il tormento del carcere. E sarà di onore per Canaan che io muoia invitto. Un cuore forte non ha paura, non teme la morte, ma solo aborre vedersi vinto e dipendere dalla legge fatale del nemico. Pieno di valore resiste alla sorte, ma lieta si allontanerà dalla speranza della vita finché si crede lontano dalla gloria immortale. BARAC e DEBBORA BARAC O donna ispirata dal cielo e degna di lode immortale, a te dobbiamo libertà e trionfo. DEBBORA Diio è autore della gioia. Lui ci strappò con mano potente dai nemici. lui solo fa prodigi. BARAC Certo bisogna rendergli grazia. Ma prima inseguiamo il comandante fuggiasco che vidi saltar giù dal suo carro, perché non manchi nulla alla vittoria.
DEBBORA Deponi le armi. Il tiranno pagherà il fio. Tu recati da Haber. Io ti seguirò oggi lieto vedrai perire con la vita il nome dell’empio, infido Asar. Dunque in te sia la fede. BARAC Vidi un portento. Chi simile a te, dio forte di virtù? Hai posto in fuga i nemici davanti a noi. Chi è simile a te? Sarò sempre memore della tua clemenza Israele. Grande fu la tua pietà sopra la terra. Per cui sciolto dall’orrore ora esulteremo nello splendore della tua grazia. Tra le ombre della cieca notte tenebrosa e gli orrori vidi la luce della tua generosa pietà o caro Dio splendere sfolgorando. quindi scendendo dal cielo tra i furori della tua vendetta ti vidi fulminare contro i colpevoli con atroce terrore. DEBBORA O tu, Dio degli eserciti, quanto provvido, quanto pietoso desti forza e coraggio alla tua serva. Sollevasti infine Israele che ti invocava dalla sua estrema miseria. Ecco bisogna applaudire la gloria del tuo nome mentre si ammira il gran segno del tuo trionfo, lieta ti magnifica la mia anima. Non sorga la nuova aurora con la fronte armata di rosa e di giglio, ma coronata di alloro e risplenda la palma. Abbondi di dolce rugiada, sia seconda alla pura luce onde resa illustre Israele rifiorisca di gloria. SISARA, et JAHEL Ahimè, come sopravvivo a tanta sciagura? Stanco, ed ecco, se non sbaglio, la moglie di Haber. JAHEL O Comandante. SISARA Chiedo grazia, soccorri l’infelice. Mancano le forze a chi è stanco a causa degli eventi. JAHEL Per la sua sorte, o Sisara, quanto mi dolgo (oggi non cadrai per mano mia) vieni a me. SISARA Verrò, ma........... JAHEL Calma i tuoi timori e seguimi dentro. Riposa. SISARA Vengo dunque e spegni con l’acqua la mia ardente sete. JAHEL Meglio la spegnerai con fresco latte, ecco, bevi. (Invano cerchi salvezza). SISARA Ora respiro. JAHEL Mi rallegro (aspiro alla tua morte o re). SISARA Il sonno invade le membra stanche per la lunga fatica. JAHEL Dormi tranquillo. Ti coprirò con un mantello. SISARA Fallo ma ti prego, se qualcuno chiede, chiunque sia, subito dì di no. JAHEL Così farò. Veglierò fedelmente alla porta della tenda. Chiudi gli occhi al tranquillo sonno (Quindi cadrai vittima del mio furore). Dormi (ma ora, o perfido, immerso nel tuo proprio sangue ti vedrò colpito dalla vendetta celeste). HABER, et BARAC Tutto seppi, o comandante. BARAC Restiamo qui, finché giunge Debbora. HABER Sono pronto a tutto ciò che comandi purché tuttavia sia lecito che io porti a Jahel la felice notizia e narri la gloria della nostra gente. BARAC Conviene sia così. Debbora promise ispirata da parola divina. HABER Nuovi prodigi? o Dio, l’anima esulta piena di grande gaudio, in te lieta e serena. L’eco gioconda plaudendo risuoni sul monte e sulla valle. Le onde sussurrano tranquille e placide nel fiume, nella fonte, tranquille e placide le onde, mentre il cuore sospira pieno di gioia, pieno di speranza. BARAC, HABER, DEBBORA, NABAL, e quindi JAHEL Ecco, viene Debbora. HABER Chi è colui che conduce con sè? BARAC Nabal prigioniero. Suvvia dimmi, come vuoi agire verso i nemici?
DEBBORA Nessun nemico. NABAL (Cosa sento?) BARAC Chi li ha distrutti? DEBBORA Presto lo saprete. Viene Jahel. JAHEL Godi Israele. Sisara è morto. Plaudi Israele. BARAC Cosa è successo? HABER O prodigio! NABAL (Me infelice!) DEBBORA O forte Jahel, narra l’accaduto. JAHEL Udite. Stanco e assetato Sisara venne da me. Invitato entrò nella tenda. Qui, placata la sete col latte, caduto in un sonno profondo, lo coprii con un mantello. Poi, strappo un chiodo della tenda e con un martello, tu, supremo Dio, dissi, sii propizio, dà forza all’audace e col colpo più forte che potei gli conficcai il chiodo nella testa e lo infissi a terra. Così cambiò il sonno con la morte e il cielo prostrò per mezzo mio il superbo. BARAC Odo un illustre portento, o Dio. Suvvia, Debbora, gioisci con me nella gioia per il pericolo superato. Allontanato il timore plaudo alla sorte favorevole. BARAC O Cielo DEBBORA O caro Dio, sento palpitare il cuore di gioia né tardi, lodando e pregando Dio ad esultare l’anima piena di gioia e speranza. NABAL Quale sarà la mia sorte? DEBBORA Sta tranquillo: in mezzo a ciò vivi e spera. BARAC Perché indugiare? Rendiamo grazie all’eterno Dio che infine ci ha liberato dai nostri nemici e lieti per la vittoria noi stesssi, sia sempre gloria a Debbora e Jahel. CORO DEL POPOLO Viva il Dio degli eserciti, viva l’illustre e forte Jahel, viva Israele lieta in pace. E’ caduto il reo nemico colpito dalla terribile sorte. Infine è spenta la fiaccola della guerra. FINE