I tartassati molisani

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tuttO quellO che gli AltRi NON dicONO

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ANNO xii - N° 104 SAbAtO 7 mAggiO 2016

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta e-mail Redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it -

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Cantine molisane

L’Oscar del giorno lo assegniamo alle Cantine molisane. I produttori molisani sono riusciti a portare via ben 6 medaglie al Concorso mondiale del vino. Una cifra record che testimonia la qualità della produzione regionale e il lavoro fatto nel corso di questi anni. E’ questo il Molise che piace.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

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Micaela Fanelli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. Oggi, è alla presentazione della corrente interna di Rifare l’Italia che si richiama a Matteo Orfini. “Testa e cuore per rifare l’Italia nel Molise”, è il tema. Letteralmente non sembra significare molto. Sul piano politico, la realtà è in mezzo all'aria fritta che la classe dirigente politica esprime.

L’Ardire

La Tintilia cancella il renzian pensiero di Giuseppe Saluppo

M

entre Renzi sparava cavolate sul Molise e in Molise qualcuno criticava quanti manifestavano sdegno rispetto alle parole del presidente del Consiglio o pensava che si volasse tra le nuvole, il Molise vero, quello reale, quello che lavora ha colto due medaglie extra oro su 13 andate all'Italia al Concorso mondiale del vino. In più una medaglia d'oro e ben tre d'argento. Tintilia e Montepulciano i vini che hanno conquistato ben 6 medaglie. Questo è il Molise che ci piace, questo è il Molise ammazza cavolate e amenità varie. Questo è il Molise che avrebbe necessità di una vera classe dirigente capace di guardare al domani e di restare legata alla propria terra. C'è la necessità di ritrovare la bussola che, è pur vero, non ci garantisce il bel tempo o la buona navigazione. Ma ci fa conoscere dove siamo, ci fa sapere di più sulle nostre origini e sul nostro approdo e, diminuendo i rischi del naufragio, ci dà una risorsa in più per destreggiarci tra i flutti e il mare. Per sapere, almeno, che stiamo seguendo una rotta. Per rispetto dei nostri avi, per la difesa di un'identità, per l'avvenire dei nostri giovani. La Tintilia ha spazzato via il renzian pensier sul Molise. Prosit.

campobasso

Molise: le tasse e i tributi più alti e i redditi più bassi d’Italia mentre la politica guarda altrove

Servizio a pagina 3 regione

“La Chierchia deve dimettersi”

Le opposizioni a Campobasso chiedono la testa di Chierchia

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sanità

economia

Il governo si impietosisce del Molise

Uno stato davvero pietoso per il Molise se il Governo interviene

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I vini molisani sbancano nel mondo Sei le medaglie per i vini molisani al Concorso mondiale.

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Il sindaco di Casacalenda scrive a Renzi “Perchè tagliare i turni di guardia medica?” pagina 3


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

7 maggio 2016

Governo e Regioni mossi a compassione gli vengono incontro

Molise: il parente povero del sistema regionalistico

Con le sue traversie riesce a cogliere i sentimenti di partecipazione negli ambienti in cui di solito operano il cinismo e la competizione Nella parte del parente povero la Regione Molise non ha eguali. La condizione di povertà tradotta anche dalle statistiche oltre che dalla cronaca giornalistica e dalla gestione amministrativa, riesce ancora a cogliere i sentimenti di partecipazione negli ambienti in cui di solito operano il cinismo e la competizione. Il Molise è piccolo, marginale, emarginato, fa tenerezza, e non fa ombra a nessuno. Un pizzico di bontà in fondo lo si può cavare anche dai cuori più duri. Non fossimo coscienti di ciò che siamo noi molisani, ha provveduto di recente il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, ad eleggerci a paradigma d’inconsistenza, seppure nell’ambito della promozione turistica italiana. Ma lo stesso Renzi, non ha potuto non considerare la nostra coatta povertà nel momento in cui finanche il Pontefice di Roma s’è mosso a compassione e s’è fatto paladino della nostra sussistenza, da donde il riconoscendo al Molise dell’area di crisi industriale complessa e l’elargizione di 150milioni di euro. A compassione si sono mossi anche i presidenti della altre Regioni nel momento in cui, cogliendo l’affanno e la paura nel volto del collega Frattura, lo hanno par-

zialmente sollevato dalle angustie del Piano di rientro dal debito della sanità con un munifico contributo. La Regione Toscana, affetta da solidarietà nei confronti del renziano, come s’è andato professando negli ambienti nazionali, Frattura, ha ceduto il sistema informativo unificato dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, consentendo, anche con l’apporto di suoi operatori, di professionalizzare il personale regionale, e di rilevare comune per comune il numero delle strutture scolastiche, la loro condizione statica, la loro agi-

L’intervento di Giocondo Martinelli Scorrendo gli eventi a cui sarei invitato, mi sono soffermato su uno a dir poco originale. Il titolo è di quelli che fecero la fortuna di Guido Angeli: Rifare l’Italia Testa e cuore per rifare l’Italia in Molise. Letteralmente non pare significare nulla dopo che, tra l’altro, il Molise è stato cancellato proprio dal capo del Pd, Matteo Renzi con l’ultima sua esternazione. Rifare l’Italia” non è un auspicio di un gruppo di volenterosi o un grido di battaglia ma si tratta più semplicemente di un associazione interna del PD che avrebbe la presupponenza di essere piattaforma di iniziative per una nuova idea di sinistra. Secondo la Carta D’Intenti lo scopo della asso-

bilità e le manchevolezze tecniche e amministrative. Lavoro determinante per stabilire il da farsi e, soprattutto, la programmazione degli interventi prioritari. Regalo oltremodo utile e apprezzato anche dalle amministrazioni comunali a loro volta sgravate di un impegno finanziario non di poco conto. La Regione Toscana ha voluto fare di più. Ha voluto completare l’opera d’assistenza fornendo anche il sistema informativo unificato dell’anagrafe regionale degli studenti. Con un colpo di fortuna, la Regione Molise si trova l’intero com-

parto scolastico coperto di dati e informazioni che lo pongono certamente nella condizione di essere analizzato e gestito non più su intuizioni tecniche e favoritismi politici, ma sulla scorta di dati certi e inoppugnabili: numero e qualità delle strutture scolastiche; numero degli studenti e il loro orientamento scolastico. A essere all’avanguardia nel settore non è più sola la Toscana, bensì la Toscana e il Molise (grazie alla Toscana). Ma se dalle parti di Firenze gli studi, i rilievi, le analisi servono per programmare, gestire e investire, una

E in Molise sbarca Rifare l’Italia del Pd L’ennesima lampadina spenta ciazione è quello di “riconnettere volontà di emancipazione e impegno politico, in un momento in cui la voglia di cambiare si indirizza perlopiù contro la politica, mutandosi in una pulsione distruttiva e conservatrice". Vorremmo scherzare ma riesce amaro. La vicenda lascia sgomenti per la realtà che esprime in mezzo all'aria fritta che la classe dirigente politica esprime. Un susseguirsi di incontri pubblici dove vengono pro-

posti sempre i soliti improponibili personaggi che come una falena girano attorno alla lampadina spenta. E' il disperato tentativo delle persone di conservare il vecchio modello di vita in una condizione e con imposizioni che non lo rendono più possibile nell’attuale se non vogliono scadere nel ridicolo. Neppure giocando con i nomi.

ipotesi del genere resta aleatoria in questa nostra realtà politica e amministrativa contrassegnata di penuria di ogni genere. Per maggiore chiarezza sull’importanza dell’uso del sistema informativo unificato dell’anagrafe degli studenti, diciamo che rappresenta un punto di riferimento ed uno strumento operativo essenziale per la programmazione degli interventi sull’edilizia scolastica, nonché dell’offerta formativa finalizzata alla prevenzione e al contrasto della dispersione scolastica e, più in generale, ad elevare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione. Tradotto in pratica la Regione Molise potrà disporre dei seguenti servizi: di un pacchetto gestionale denominato “Standy” che costituisce il data base regionale degli alunni; di un pacchetto gestionale denominato “ImpCald” che costruisce il data base regionale storicizzato degli alunni; di un pacchetto gestionale denominato “CoDa”; di un pacchetto gestionale denominato “CaSco” e di un pacchetto gestionale denominato “Ed8” che serve a produrre reportistica. Ne potrà disporre, salvo a vedersi per farne cosa. Dardo


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3 7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Unimpresa: i molisani pagano le tasse più alte pur percependo i redditi più bassi

La crisi non è uguale per tutti e di fronte alla crisi non siamo tutti uguali. Non che sia una sorpresa, concettualmente. L’uguaglianza, la giustizia sociale, l’universale diritto alla felicità, come è noto, sono (quasi) sempre stati solo aneliti dei cuori più puri, (quasi) mai dati di fatto reali. Ma, a leggere i dati recentemente pubblicati dal centro studi di Unimpresa, pare proprio che mercati, finanza, pubblica amministrazione ed indirizzi politici di governo giochino a dadi con la sorte degli uomini. Partendo dallo scenario maggiore, quello europeo, scopriamo che negli anni della grande crisi, dal 2008 al 2014, non a tutti ha davvero detto male: mediamente i cittadini europei tutti hanno visto crescere il Pil pro-capite di 1.500; gli italiani, guarda un po’, lo hanno visto ridursi di 1.100 euro, da 27.600 a 26.500 con un bel -4% da impacchettare e portare a casa. Sullo scacchiere nazionale i dati regione per regione sono anch’essi all’insegna della dissonanza e della variabilità. Chi avrebbe mai immaginato che il Lazio sarebbe stata la regione ad aver perso più capacità di reddito? Ben 2.500 euro a testa. Dato a sorpresa anche per l’Umbria con -2.200 euro. Per i molisani secondo questi dati la perdita si attesta a 700 euro pro-capite su un reddito medio, però, inferiore di seimila euro rispetto a

La crisi non è uguale per tutti e di fronte alla crisi non siamo tutti uguali Nel 2013 tra il reddito medio di una famiglia molisana e quello di una della provincia autonoma di Bolzano c’erano 17.500 euro di differenza. Dal 2008 persi 700 euro a testa per ogni molisano

quello medio (20.600 euro). Il che risulta il dato forse più preoccupante. Toscani, veneti e abruzzesi se la passano come un cittadino medio europeo, invece. Devastanti e probabilmente senza pù speranza di essere riequilibrati i dati che segnano la differenza tra il Nord

ed il Sud del Paese. Per il solo anno 2013, infatti, il reddito disponibile medio delle famiglie della provincia autonoma di Bolzano (dato più alto) era superiore a quello delle famiglie molisane (dato più basso) di ben 17.500 euro. Una letterale montagna di soldi, la sostanza

di decenni di storie divergenti, di amministrazioni lontane come se appartenessero a diversi sistemi solari. Ma il festival dell’ingiustizia per i cittadini molisani non finisce qui: pur percependo i redditi (tra i) più bassi, paghiamo le tasse più alte. Il cortocircuito

più inaccettabile, l’amministrazione e la politica al loro peggio, all’inconfutabile prova dei fatti. Una realtà che non potrebbe essere smentita neanche dal leader più telegenico o dall’informazione più colpevolmente compiacente ma che non c’è neanche bisogno di mistificare perché, a quanto pare, della questione importa poco alla maggior parte dei tartassati. Il bilancio fatevelo voi, a questo punto, lettori de La Gazzetta. I numeri, come diciamo spesso, sono fatti per essere interpretati, rendono spesso un quadro solo parziale della realtà, ma ne restano, senza dubbio, una delle travi portanti; sostengono il peso dei ragionamenti e delle argomentazioni. Ragionamenti, argomentazioni e partecipazione che, probabilmente, mancano in questa regione più di qualche punto di Pil pro-capite. Le condizioni per questa enorme differenza tra aree della stessa nazione e tra nazioni dello stesso continente si sono consolidate in secoli. Con ogni probabilità non ci vorrà meno tempo per rimetterle in ordine. Se cominciassimo a farlo da domani mattina.

“Guardie mediche, perchè ridurre gli orari?” Il sindaco di Casacalenda, Michele Giambarba, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio, Renzi Il Sindaco di Casacalenda Michele Giambarba scrive al premier Matteo Renzi sulla paventata riduzione dell’orario di funzionalità della Continuità Assistenziale (ex guardia medica). On.le Presidente del Consiglio, esprimo a nome della popolazione che rappresento, una forte preoccupazione per la ipotesi prospettata dal coordinatore della SISAC, Vincenzo Pomo, e così come espresso dall’atto di indirizzo per la medicina generale licenziato dal Comitato di settore, di un’articolazione dell’assistenza medica territoriale sulle sedici ore (c.d. H16), anziché selle 24 ore, come è oggi. Assistenza sino ad oggi assicurata capillarmente, su tutto il territorio nazionale, dal servizio di Con-

tinuità Assistenziale (ex guardia medica), servizio che in alcune realtà rappresenta l’unico presidio sanitario a tutela degli anziani, disabili e malati cronici. La soppressione della Guardia Medica andrà a pesare, dalle ore 24.00 alle ore 8.00 di mattina, sul servizio 118, che si troverebbe a svolgere, in contemporanea, due tipologie di servizio completamente diverse: i “codici rossi” di emergenza e le visite e pre-

scrizioni per patologie minori. Questa situazione provocherà disfunzioni nell’assistenza medica molto gravi, con il reale rischio di intasamento dei Pronti Soccorsi e disagi enormi, soprattutto nelle aree oro geograficamente meno

raggiungibili, distanti molti chilometri dal presidio ospedaliero o la postazione di 118, più vicini. La riforma delle cure primarie, così come ipotizzata, non serve sicuramente al miglioramento del servizio e non porterà ad alcun risparmio, anzi ci sarà sicuramente un aumento dei costi in quanto vengono traslate su servizi più complessi (Pronto Soccorso e 118) richieste di intervento che necessitano di assistenza di primo livello.


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4 7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sono anni che il governo regionale si trastulla a collocare soldi da una parte all’altra, che passa da un provvedimento all’altro, da una decisione all’altra senza venire a capo di niente

Progetti per 171.368.306,56 euro concordati con la presidenza del Consiglio dei ministri andati dispersi Il Molise dei forti e dei potenti vive di lepidezze, il Molise dei deboli e senza alcun potere vive di ristrettezze La giunta regionale, pochi forse lo ricordano, nel corso del 2014 aveva stabilito che entro il 31 dicembre 2015 sarebbero stati cantierabili, “previo avallo della presidenza del Consiglio dei ministri”, le attrezzature e le infrastrutture funzionali alla realizzazione della sede regionale del Molise nell’ambito dell’area dell’ex stadio Romagnoli a Campobasso (60.000.000 di euro); gli interventi di elettrificazione della linea ferroviaria Roccaravindola - Campobasso I° lotto (17.000.000 euro); il miglioramento della viabilità del tratto Autostrada A1-Termoli (34.000.000 euro); le azioni integrate di sviluppo e di sostegno alla competitività dei sistemi locali per attivare i processi di innovazione e di aggregazione in distretti a sostegno di nuovi investimenti finalizzati anche al completamento delle strategie di uscita del capitale regionale dalle società partecipate e l’attivazione di un Polo di ricerca tecnologica ( 60.368.306,56 euro). Questi interventi, per un totale di 171.368.306,56 euro, così come disposto nella delibera del Cipe numero 21 del 2014, richiedevano, tra l’altro, che entro il 31 dicembre 2015 fossero sottoscritte le Obbligazioni giuridicamente vincolanti (Ogv). Bene, il 31 dicembre 2015 è alle spalle, siamo nel quarto mese del 2016 ma di cantieri relativi alle opere

L’intervento di Massimiliano Scarabeo “Sono ben 94 le Pro Loco molisane iscritte all’apposito Albo Regionale, con più di cinquemila adesioni su base volontaria e, per esse, il contributo economico da parte della Regione Molise, diventa fondamentale perché possano interpretare e finalizzare al meglio i propri scopi istituzionali. Tale somma, già di per se esigua visto che va diviso per tutte le Pro Loco che rientrano nei benefici della L.R. 18 luglio 1977 n. 20 è stata tagliata dal bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014, azzerando la voce relativa al fi-

appena sopra richiamate pare non ve ne siano in giro. Quelle indicate erano risorse del Fondo per lo Sviluppo e Coesione 20072013 riassegnate nell’ambito della programmazione 20142020, decurtate del 15 per cento, per non essere state quantomeno

impegnate entro il tempo prestabilito. Progetti per 171.368.306,56 euro, concordati con la presidenza del Consiglio dei ministri che non sono andati a buon fine, quantomeno per gli obiettivi cui erano destinati. La sede regionale sul Romagnoli è

svanita (ancora la Regione non lo dice apertamente ma siamo certi che sarà così); dell’elettrificazione della linea ferroviaria se ne parla solo (a vanvera); del miglioramento del tratto Autostrada A1-Termoli, idem; del Polo di ricerca tecnologica ammesso che ne parlino, forse, è un affare che la Regione a spizzichi e bocconi se lo sta giocando con l’università. Ricordando ciò che nel 2014 sembravano soldi pronti a dare uno scossone all’economica molisana e al governo regionale una parvenza di lucidità amministrativa, è anche il caso di riportare a galla il “Primo lotto funzionale asse autostradale Termoli - San Vittore”; gli interventi per i “danni alluvionali” (ordinanza del presidente del consiglio dei ministri 3268/03 - 1.173.783,41 euro); il finanziamento per gli “eventi atmosferici 2008” (ordi-

Anmic: “Frattura, e i medici per le invalidità?”

Invalidità civile, la mancata ratifica da parte del Governo Regionale del Molise delle nuove nomine dei medici fiduciari designati dall’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili), ossia dei professionisti in predicato di entrare nelle Commissioni Provinciali Asrem quali medici fiduciari di categoria, in sostituzione dei loro precedenti colleghi attualmente decaduti, sta portando a problemi per l’utenza. In problema è che, nonostante l’invito in tal senso avanzato dal Commissario Straordinario dell’Anmic, Calenda, la Giunta Regionale tarda a ratificare le nuove nomine, privando così quanti aspirano al riconoscimento

dell’invalidità del nuovo medico fiduciario Anmic in Commissione e quindi mettendo in forse i diritti di tanti. Una situazione di massima delicatezza, come si ricava dalle parole dei diretti interessati, ossia gli aspiranti all’invalidità civile: “Da quanto è dato sapere – dichiarano questi – non c’è motivo che giustifichi i ritardi da parte del Governo Regionale circa la mancata ratifica dei deliberati del Commissario Anmic in materia di designazione dei nuovi medici fiduciari dell’associazione in predicato di far parte delle Commissioni provinciali Asrem. Persistendo l’anomala situazione non ci sentiamo tutelati nei nostri diritti”.

Pro Loco, rimessi in bilancio i fondi per il triennio 2016-2018 nanziamento degli ottantamila Euro previsti e vincolati per le attività delle Pro Loco. Tutto questo ha ulteriormente aggravato le difficoltà nella gestione delle manifestazioni e nell’attività istituzionale di quest’ultime perciò, attraverso una interrogazione specifica, ho chiesto e insistito a che il Presidente Frattura si facesse carico del problema, ritenendolo fondamentale per il funzionamento delle Pro Loco e per il perseguimento delle loro finalità promozionali, considerando che nel solo anno 2014, sul territorio regionale, si sono regi-

nanza del presidente del consiglio dei ministri 3734/09 - 7.822,01 euro) e il finanziamento per il “sisma 2002” (428.167 euro). Soldi, ancora soldi, sempre soldi, e sempre sulla carta, tranne quelli per la ricostruzione post terremoto. Sono anni che il governo regionale si trastulla a collocare soldi da una parte all’altra, che passa da un provvedimento all’altro, da una decisione all’altra senza venire a capo di niente. Il carico di problemi è immutato. E l’economica molisana, passando a vuoto da una decisione all’altra, permane nella stagnazione, quando non regredisce. Rimangono ancora intonsi gli euro (a milioni) del finanziamento europeo 2014/2020 e gli euro (a milioni) dello Stato per l’area di crisi industriale complessa. Per i fondi europei sono già passati inutilmente due anni; per i fondi dello Stato sta per scadere l’anno. Questa testata essendo a servizio della gente e dei suoi lettori ha posto e pone il problema degli investimenti. Qualche sigla sindacale (la Uil certamente) pressa, sollecita, minaccia. La Regione, tetragona nella sua torre d’avorio, se ne frega. Il Molise dei forti e dei potenti vive di lepidezze; il Molise dei deboli e senza alcun potere vive di ristrettezze. Fino a quando è lecito tollerare? Anzi, sopportare? Dardo

strati più di settecento eventi organizzati da queste Associazioni, oltre ad altri di livello nazionale. Un forte impulso dato al turismo regionale che non può essere ignorato e a detta interrogazione, la Giunta Regionale ha risposto, ripristinando nel DEF 2016-2018, le somme in bilancio pari a ottantamila Euro per ogni anno di riferimento. Molto ancora si deve fare, ma questa scelta rappresenta comunque un aiuto non indifferente che la Regione Molise offre a chi crede e si impegna nel ruolo sociale e culturale svolto dalle Pro Loco.”


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5 7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nel mirino l’assessore all’urbanistica apparsa sulla scena amministrava annunciando la volontà e la capacità di fare del capoluogo una città europea: ovvero aperta alla modernità, all’effecientismo, alla condivisione. Il tonfo, dall’alto di quella presunzione, è stato sonoro

Pilone, Perretta e Coralbo al sindaco Battista: “Via la delega assessorile a Bibiana Chierchia”

La mozione di sfiducia è incentrata sulle carenze programmatiche, sulle omissioni procedurali, sulle prevaricazioni e sulle “gaffe” politiche dell’assessore Un siluro (politico) per abbattere l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia. Lo hanno lanciato i consiglieri d’opposizione Pilone, Perretta e Coralbo sottoforma di mozione, che sarà in discussione al consiglio comunale dell’11 maggio. Ce n’è voluto perché fosse inserita all’ordine del giorno dell’assembla municipale. Sembrava non bastasse il parere favorevole di 6 capigruppo su sette per indurre il presidente Durante a sottostare al regolamento e, soprattutto, all’esercizio democratico del diritto di critica che solo e proprio con le mozioni trova cittadinanza nel rapporto dialettico tra maggioranza e opposizione. Alfine Durante ha dovuto cedere e l’11 maggio, per la prima volta nel corso della sindacatura Battista, il consiglio si troverà di fronte a un evento squisitamente politico, per un verso, e, per l’altro, squisitamente tecnico essendo, la mozione incentrata sulle carenze programmatiche, sulle omissioni procedurali, sulle prevaricazioni e sulle “gaffe” politiche dell’assessore. Che, lo ricorderanno i lettori, è apparsa sulla scena amministrava di Campobasso annunciando la volontà e la capacità di fare del capoluogo una città europea: ovvero aperta alla modernità, all’effecientismo, alla condivisione. Il tonfo, dall’alto di quella presunzione finora è stato

Sono più di mille i lavoratori coinvolti nel rinnovo dei contratti di categoria in Molise, pertanto le organizzazioni sindacali hanno indetto ieri l’adesione allo sciopero unitario nazionale. “Da troppo tempo non si rinnovano contratti nei settori strategici quali call center, mense e turismo. In Molise sono stati dimenticati gli impegni presi dal Governo sulle gare d’appalto, in quanto in ogni appalto vengono cambiati contratti e salari ed a volte addirittura si perdono i posti di lavoro. Tutto questo è vergognoso,non capiamo cosa stia facendo la politica in tal senso, chiediamo concretezza, risposte, fatti reali non solo parole. In piazza per contestare affinchè salga anche dal

sonoro. Campobasso si perpetua nel grigiore amministrativo, nell’anonimato culturale, nella ignavia sociale, ancorché terreno fertile per speculatori edilizi, spregiudicatezze commerciali e opportunismi dei poteri forti. L’assessorato all’urbanistica in questa perpetuazione di negatività, è indubbiamente in prima fila. Motivo per cui da parte dei consiglieri Pilone, Perretta e Coralbo deve essere oggetto di valutazione di merito da parte dell’assemblea, “organo d’indirizzo e di controllo politico/amministrativo del Comune”. Lo strumento non poteva che essere la mozione attraverso cui, i con-

siglieri, chiedono al sindaco di procedere alla revoca della delega di assessore all’urbanistica nei confronti di Bibiana Chierchia, “nella piena consapevolezza che una pianificazione territoriale qualificata e all’altezza di una città capoluogo di regione scaturisca dalla capacità gestionale in grado di governare i processi decisionali e non subirli, come invece sta succedendo a Campobasso”. A cominciare dall’ormai nota vicenda della lottizzazione Parco dei Pini alle riclassificazioni e al Piano Casa, le proposte dell’assessore sono state più volte ritirate per procedure errate, osservate, impugnate

e quasi tutte emendate: pressapochismo istruttorio e assenza di indirizzo programmatico. Non bastasse, i consiglieri aggiungono la gestione autarchica e includente relativa ala centrale a biomasse in Contrada Mascione e il recupero edilizio dell’ex Cinema Ariston, questioni vitali sottratte alla valutazione degli organi competenti nonostante le forze di opposizione “abbiano sempre avanzato una linea politica volta al confronto”. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso della tolleranza verso l’insufficiente quanto autoritariamente anarcoide atteggiamento della Chierchia andrebbe ricercata nel-

l’esito di due recenti ricorsi che hanno visto il consiglio comunale non solo esautorato dal ruolo di pianificazione e programmazione territoriale con la nomina di commissaria ad acta (a spese dei contribuenti) per gravissime colpe da attribuirsi all’assessorato all’urbanistica, quant’anche soccombente nelle decisioni assunte dall’amministrazione comunale, guarda caso, su proposta dell’assessore. Ulteriore beffa sarebbe la constatazione che le decisioni dei commissari ad acta ricalcano quelle dei gruppi di opposizione espresse durante la discussione in aula, e bocciate dalla maggiorana con 14 voti contro 7. Pertanto, di fronte alla certezza che in virtù di quanto accaduto altri cittadini ricorreranno al Tar per vedersi riconosciuti i propri diritti e l’amministrazione sarà destinataria di una serie di esose richieste di risarcimento per danni subiti, Pilone, Perretta e Coralbo non trovano altra soluzione che togliere la delega alla Chierchia e ristabilire un corretto esercizio dei diritti delle opposizioni e dei doveri della maggioranza. Diritto esercitato appieno con la presentazione della mozione. Il cui esito sarà l’arroccamento della maggioranza in difesa di Chierchia e di se stessa. E la gratitudine degli speculatori e dei poteri forti. Dardo

Commercio, i lavoratori chiedono più garanzie Molise una voce forte, chiediamo la firma di un Protocollo che garantisca i lavoratori nei vari cambi di gare d’appalto” . ” Sono più di un milione e 500 mila i lavoratori, in Italia, che nella migliore delle ipotesi aspettano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro da tre anni, nella peggiore da sei. In tutto questo tempo le controparti datoriali hanno, con diversi accenti e modalità, cercato di negare il valore del contratto collettivo nazionale subordinandone il rinnovo a forme più o meno esplicite di restituzione attraverso il peggioramento di parti economi-

che e normative. Questi lavoratori sono professionisti che operano in settori strategici per l’economia del nostro paese, che

rappresentano una componente rilevante del PIL italiano come il turismo e il sistema degli appalti, e svolgono lavori importanti

come ad esempio la refezione e la refezione e le pulizie nelle scuole, negli asili e negli ospedali. Lavorano spesso in condizioni difficili, con orari ridotti e stipendi esigui. La loro attività, che talora appare “invisibile”, si svolge 365 giorni l’anno, la domenica, i festivi, perchè di loro c’è sempre bisogno”. Questi tra i motivi dello sciopero indetto: un aumento salariale adeguato a sostenere , migliorare e rendere dignitose le loro condizioni norme che valorizzino la professionalità garanzie per l’occupazione e tutele per un lavoro dignitoso.


Tutto quello che gli altri non dicono

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senza alcun finanziamento pubblico

Il vino molisano ancora sul podio. Stamane l’ufficialità delle medaglie conquistate dal Molise al Concorso Mondiale di Bruxelles. Anche quest’anno, ottima è stata l’affermazione dei vini molisani che vedono sempre più la loro presenza nei medaglieri dei concorsi enologici. “Un anno particolarmente favorevole per le cantine molisane protagoniste del panorama enologico internazionale”, questo il commento del delegato regionale Onav Molise, Carla Iorio. “Dopo anni e anni di duro lavoro, i sacrifici dei nostri produttori, che ogni giorno sono impegnati con vera passione ed enorme professionalità nelle loro cantine per accrescere la qualità della loro produzione, sono ripagati con attestati di stima che li portano al fianco di regioni con una storia più antica alle spalle in tema di viticoltura. Su tredici Gran Medaglie d’Oro andate all’Italia ben 2 sono molisane, che dire.......ECCELLENTE”. Queste sono le riconoscenze. GRAN MEDAGLIA D’ORO a: Don Donà, Rosso Riserva 2010, Cantina Salvatore; Tintilia S 2012, Cantina Catabbo. MEDAGLIA D’ORO a: Gironia Biferno Rosso, Riserva 2009, Cantina Borgo di Colloredo. MEDAGLIA D’ARGENTO a: Rutilia, Tintila DOC 2011, Cantina Salvatore; Tintilia DOC 2011, Cantina San Zenone; Sator, Tintila DOC 2012, Cantina Cianfagna. “A tutti i produttori molisani, i complimenti più forti per la grande affermazione che fa maturo il Molise agli occhi e ai palati del mondo”, chiude la delegata Onav, Carla Iorio. Il collega Gabriele Casagrande di Modena così ha scritto del Molise e della Tintilia. “Se uno inserisce “Molise” nella barra di

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7 maggio 2016

Sei medaglie d’oro per i vini molisani al Concorso mondiale di Bruxelles

Carla Iorio (Onav Molise): “Premiato il lavoro delle cantine regionali”

ricerca di Google, la prima fra le opzioni suggerite dal motore di ricerca è inequivocabile: “Non esiste” e precede “Turismo”, “Nonciclopedia” e “Mare”. È un peccato perché mancano all’appello due parole che meriterebbero più attenzione da parte dei riflettori, viste le qualità capaci di esprimere: l’olio e il vino. Nelle scorse settimane, ho approfittato del Vinitaly per concedermi un approfondimento sulla Tintilia, vitigno a bacca rossa

tipico di questa piccola regione che, ricordiamo, conta solamente 317mila abitanti (la provincia di Modena ne fa 700mila). Praticamente abbandonata nel novecento per la sua scarsa produttività, la Tintilia è stata oggetto di un importante recupero solamente negli ultimi anni da parte di diverse aziende molisane. Il risultato finale? Mantenendo la stessa vinificazione, il vitigno si esprime di volta in volta in modo differente seguendo pedissequamente il

terroir: bastano pochi chilometri di distanza fra una cantina e l’altra, il mare più o meno lontano e operare su terreni di varia composizione (sabbiosi, pietrosi, ricchi di scheletro, ecc.) per ottenere un prodotto sempre capace di cogliere di sorpresa chi si accosta al calice. Grazie alla competenza dell’esperta Onav Carla Iorio, è stato possibile compiere questo viaggio nella Tintilia che ci ha riservato molta soddisfazione, cosa che potrebbe riservare anche a chi decidesse di volerne sapere di più degustando le etichette di questa terra”.

“Wind Transparency Awards” : concorso nazionale sulla trasparenza amministrativa

Per aiutare la trasparenza degli atti amministrativi ad affermarsi come valore, oltre che dovere della Pubblica amministrazione, si sono inventatati un concorso che, come tutti i concorsi, prevede un vincitore, un soggetto migliore degli alti. In questo caso, migliore nel praticare la trasparenza amministrativa. Seguendo la peggiore delle inclinazioni italiote, la titolazione del concorso è immancabilmente in lingua inglese, ché quella italiana sa tanto di provincialismo. Stiamo parlando del “Wind Transparency Awards”, dedicato ai progetti più efficaci ed innovativi sul tema della trasparenza. Cui possono prendere parte gli enti locali (Regioni, Province e Comuni), ciascuno con iniziative e progetti inerenti l’accesso alle informazioni e all’attività, ad esempio, del Comune e degli amministratori; i processi di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa; il monitoraggio dell’attività amministrativa, la semplificazione, e la possibilità per i cittadini di segnalare problemi, guasti, disservizi in tempo reale e attraverso applicativi; la condivisione

Saranno rari gli enti molisani che potranno partecipare con possibilità di successo

Aldilà del concorso, la trasparenza degli atti amministrativi è un obbligo di legge di mezzi di trasporto, alloggi, assistenza, eccetera. Le idee migliori presentate nella categoria “Istituzioni” verranno selezionate da un apposito Comitato scientifico e riceveranno i “Wind Transparency Awards”, i Premi della Trasparenza. Indubbiamente una iniziativa apprezzabile, quantomeno nelle intenzioni. Che però alla pubblica amministrazione molisana molto difficilmente riuscirà di potervi prendere parte. La trasparenza amministrativa dalle nostre parti si muove con passi incerti e claudicanti. I siti internet sono spesso fuori servizio, e quando sono accessibili non tutti gli atti cliccati danno le informazioni nella loro interezza (quasi mai sono accessibili gli allegati). Se prendiamo il Comune di Campobasso si faccia avanti qualcuno che possa dichiararsi soddisfatto del modo e della possibilità di leggere gli atti amministrativi e

l’attività degli amministratori; che attraverso applicativi possa in tempo reale interloquire con Palazzo san Giorgio. Con una punta di rammarico, sperando che andando avanti nel tempo la situa-

zione possa migliorare, al “Wind Transparency Awards” saranno rari gli enti molisani che potranno partecipare e, meno che mai, con possibilità di successo. Aldilà del concorso, è bene ribadire e sotto-

lineare come la trasparenza sia un obbligo di legge e come tale, soprattutto, dovrebbe essere valutata e controllata. Dardo


Campobasso

7 7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Scuola via Crispi, ci sono i soldi Per l’assessore Maio soddisfazione per la partecipazione della città al concorso di idee per le nuove scuole CAMPOBASSO. Due milioni e 695mila euro per la realizzazione della nuova scuola di via Crispi che prevederà anche la realizza-

zione della palestra. Campobasso ce l’ha fatta: è rientrata tra le 52 città che parteciperanno al concorso di idee per la progettazione

di nuove scuole, sostenibili e a misura di studente. La notizia è arrivata ieri mattina nel corso dell’incontro che si è tenuto a Roma presso il Ministero dell’Istruzione al quale hanno partecipato la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, il sottosegretario Davide Faraone, e la coordinatrice della struttura di Missione per l’edilizia scolastica di Palazzo Chigi Laura Galimberti e in rappresentanza del Comune di Campobasso l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio. “È con estrema soddisfazione che abbiamo accolto la notizia – le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio che permetterà al Comune di Campo-

Fino a domenica 8 maggio prima assoluta dello Streetfood in Molise in Piazza Prefettura

Cibo di Strada: a Campobasso arriva lo Streetfood Village Ricciarini (presidente Streetfood): «Con i nostri eventi valorizziamo il territorio che ci ospita attirando migliaia di persone con la qualità» Tutto pronto per la prima assoluta dello Streetfood Village a Campobasso. Da oggi, venerdì 6 maggio, nella centralissima Piazza Prefettura arriva il cibo di strada con “la tendina”, quello certificato dall’Associazione nazionale Streetfood. Dalle 17 alle 24 di venerdì 6 e dalle 11 alle 24 di sabato 7 e domenica 8 maggio i migliori prodotti cucinati sul momento e da assaporare “al volo” che rappresentano il meglio della cucina di strada italiana, e non solo: ci saranno infatti diverse specialità molto diffuse in altri paesi dell’Europa, in Africa e Sudamerica. Come al solito non sarà solo il cibo ad allietare gli appassionati, ma tanta musica, anche live, con vari concerti in programma. Sabato sera l’atteso concerto di musica afro-reggae con il gruppo Psalm, mentre per tutta la giornata di domenica sarà attiva un’area di intrattenimento per i più piccoli. I cibi di strada presenti. Un giro del mondo attraverso i sapori di strada. Dal lampredotto toscano agli “arrosticini” di pecora abruzzesi; dalle bombette di Alberobello, al fritto di pesce nel cono di San Benedetto del Tronto; dalla “patata tornado” della Campania alla “torta fritta” emiliana. Ci saranno poi anche i cibi di strada toscani, come i “tortelli fritti di patate del Casentino”, il fritto misto di coniglio, di pollo e verdure, la trippa, la ribollita e tanti altri. Per chi desidera poi provare altre specialità europee o di altri continenti potrà spaziare tra il “Souvlaki e Gyros pita” della Grecia, il “Kefto” dell’Etiopia o il dolce tipico “Kurtos Kalacs” della Romania. Da bere le birre artigianali a marchio “Streetfood” e tante altre delizie di strada.

Il cibo di strada come valore aggiunto per il territorio. «E’ nostro vivo interesse - spiega Massimiliano Ricciarini, co-fondatore e presidente dell’Associazione Streetfood - fin dagli albori della nostra attività nel 2008 e prima ancora da studi del 2004 sul tema cibi poveri o “di strada”, quello di affrontare nuove sfide in nuovi territori nell’ottica della loro promozione e di tradizioni legate alla cultura enogastronomica e dell’alimentazione. Il Molise è noto per la sua tradizione agroalimentare legata alla pastorizia, ai tratturi percorsi da civiltà contadine con le loro greggi e mandrie transumanti dai monti al mare. Non siamo quindi un’attività economica volta a inaridire e impoverire ulteriormente un territorio, come spesso succede, ma un’associazione culturale che si pone l’obbiettivo di esaltare le peculiarità di un territorio ancora vergine e di muovere l’economia locale. Il cibo di strada, come qualsiasi fenomeno di successo, non deve essere considerato come una gallina dalle uova d’oro. Ne va sfruttata la potenzialità per il bene collettivo prima ancora di una soddisfazione economica personale sfruttando le categorie e inflazionando il sistema senza criterio». L’Associazione Streetfood. Nata ad Arezzo nel 2004, è stato il primo progetto in Italia a promuovere il cibo come cultura e il cibo di strada come format vincente in quanto “riassume in un cartoccio” storia e tradizioni di ogni regione d’Italia da gustare con le mani. Nel 2015 sono stati 28 gli eventi in tutta Italia toccando quasi due milioni di persone che hanno consumato cibi di strada in quantità record.

basso di realizzare una nuova scuola in via Crispi. Un progetto, a cui anche la Regione Molise ha dato il via libera, che ci inorgoglisce e che dà un’altra risposta concreta alla cittadinanza rispetto agli sforzi compiuti e alla pro-

grammazione che questa amministrazione sta mettendo in campo in fatto di edilizia scolastica. Sicurezza sì, ma anche edifici architettonicamente belli e funzionali: Campobasso non poteva mancare all’appello.

Via Mazzini, marciapiedi tutti rotti I cittadini tornano a segnalare al Comune la pericolosità dei manufatti CAMPOBASSO. Cade rovinosamente a terra e ora con molta probabilità farà causa al Comune. Giustamente dicono in molti. Giustamente perché un cittadino del Capoluogo di regione mentre camminava tranquillamente lungo via Mazzini improvvisamente si é ritrovato a terra dolorante e non certo per una sua distrazione. Monta la rabbia: “Certo non sono più giovane ma cammino sempre quotidianamente e senza problemi”. Esattamente senza problemi a meno che non ci si trovi a percorrere un marciapiede come quello di via Mazzini tutto sfasciato. Mattonelle divelte e buche sembrano essere diventate la principale caratteristica del suddetto marciapiede. E dire che via Mazzini é anche una strada centrale, anzi centralissima e con una lunga estensione. Ogni giorno vi é un via vai di gente. Adesso poco importa se é percorsa da un ragazzo o da una persona un pò più avanti con gli anni, da una signora con le buste della spesa o da una donna con un bambino in braccio. Il fatto é che quando un marciapiede é rotto, é rotto e basta e se uno cade si fa male. L’età adesso influisce e ha la sua giusta importanza

solo nella misura che se a finire a terra é un giovane probabilmente il danno sarà meno pesante. Il signore in questione non é più un ragazzo e adesso si ritrova sul viso una vistosa botta. Di chi sono le responsabilità? Qualcuno sarà in grado di prendersele? Anche perché il marciapiede di via Mazzini non é certo l’unico a essere in uno

stato a dir poco rovinoso. Ce ne sono tanti, troppi per una città che si rispetti. Allora se i campobassani decidessero di lasciare le macchine per andare a piedi oltre a evitare buche e dossi, questa volta in mezzo alla strada, ne troverebbero altri sul marciapiede. Insomma non si capisce bene se, per lo stato e la manutenzione, sia diventato più pericoloso percorrere le strade a bordo di un’automobile oppure andando a piedi. Comunque come si decida di fare é una scelta ‘difficile’ . Ma adesso se questo signore farà causa al Comune qualcuno si assumerà le giuste responsabilità?



Italy



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Campobasso

7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Si va verso il derby con i fari bassi nonostante la confortante classifica

La sfida serve più all’Isernia che ai Lupi Intanto Aliberti sembra deciso a scendere finalmente in campo di Gennaro Ventresca Servirebbe la sapienza creativa dello scrittore per dare un po’ di luce a questo finale di stagione che sembra appassito più che mai. L’arrivo di Campobasso-Isernia, in altra data, avrebbe acceso fuochi e riflettori. Oggi, invece, si annuncia fioco e senza picchi. Benchè all’Isernia servano i punti che ai rossoblù non appaiono così necessari. Non so bene con quale spirito i nostri ragazzi affronteranno i “cugini” pentri; non riesco neppure a immaginare se i biancocelesti avranno recuperato un minimo di dignità, perduta domenica scorsa

nello sventurato confronto casalingo con il Monticelli. La nostra squadra ormai ha fatto il suo: il terzo posto è stato tranquillamente blindato, al massimo il pensiero può correre veloce ai play off, terra sconosciuta come appare ignoto il destino di chi vi partecipa senza sapere dove andrà a parare. Meglio il Matelica, in caduta libera, o la Fermana che è in netta ripresa? Tutto qui il rebus, ammesso che possa essere considerato tale trovarsi di fronte, per la prima a Selva Piana, l’una o l’altra squadra marchigiana. Ciò che ha fatto abbassare i fari è stata proprio l’incertezza del do-

Cutrufelli in

Ti racconto un libro L’appuntamento con l’autrice è per martedì 10 maggio alla Gil CAMPOBASSO. Una storia vera dei primi del Novecento con la forza dell’attualità, nel 70° anniversario del voto alle donne in Italia, e la prospettiva di un’impresa ancora da compiere del tutto, perché “è talmente precaria la nostra libertà. Basta un soffio e se ne perdono le tracce”. A raccontarla è Maria Rosa Cutrufelli, scrittrice e giornalista, autrice di numerosi romanzi tradotti in una ventina di lingue, con due grandi passioni: la scrittura e la politica delle donne. Al pubblico di Ti racconto un libro - il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e sostenuto dalla Fondazione Molise Cultura con il contributo del Comune di Campobasso e il patrocinio della Provincia di Campobasso- l’autrice presenterà Il giudice delle donne, un romanzo avvincente e delicato, commovente e appassionante che racconta la corag-

giosa battaglia iniziata da dieci maestre che di fatto segna l’avvio della nostra (ancora oggi difficile) modernità. Ambientato nelle Marche del 1906, il romanzo racconta la storia di dieci maestre che chiedono l’iscrizione alle liste elettorali. Il vento nuovo di una giovane Italia ancora tutta da inventare soffia anche in questa parte del Paese, all’epoca una delle zone più povere della penisola. Un piccolo paese sconosciuto, che di lì a poco conquisterà, insieme alla vicina Senigallia, le prime pagine dei quotidiani nazionali. Il nuovo secolo infatti porta sogni strani. Come il suffragio universale. Esteso alle donne, addirittura. Sarà un giudice di Ancona, il presidente della Corte di Appello, a dover prendere la decisione. Lodovico Mortara, il giudice delle donne. L’appuntamento con Maria Rosa Cutrufelli è in programma martedì 10 maggio, alle ore 19 nel palazzo GIL di Campobasso-spazi espositivi Sala 1. Le letture sono a cura di Palma Spina.

mani. Corre voce che i nostri ragazzi diligentemente aspettino alcuni stipendi arretrati, a certificazione di una situazione non proprio salutistica a livello aziendale. Sulla quale sembra che si stia aprendo uno squarcio di luce. Il silenzio di Aliberti tiene tutti sulle spine, mentre, per fortuna, giungono segnali confortanti dalla Phlogas che dovrebbe rinnovare anche per la prossima stagione il munifico contratto di sponsorizzazione. Mentre sembra sempre più probabile che il re delle granaglie voglia scendere in campo a tempo pieno. Parola di Giulio Perrucci, presidente senza portafogli ma bravissimo a trovare soluzioni tampone. Fu lui, coi ragazzi della Nord, a trovare

una scorciatoia per ripartire dopo i disastri lasciati prima da Capone e poi dall’ineffabile Giulio Di Palma. Di sua iniziativa si è messo a corteggiare Nello Aliberti da San Giuseppe Vesuviano, sino a riuscire a farlo frequentare la nostra città molto di più di quanto fece l’Adelmo che lo ebbe al fianco nell’epica scalata alla C2, davanti all’attrezzatissimo Taranto. C’è il conforto che arriva dal sorriso eternamente stampato sul volto di Giulio Perrucci che ha consegnato la carica di presidente dell’associazione di tifosi all’ar-

chitetto Landolfi, ma ha mantenuto quella molto più onerosa di presidente del club che lo ripaga, solo per modo di dire, attraverso la visibilità. Che oltre a una naturale riconoscibilità offre poco altro. La calma di Perrucci (attore neorealista o di teatro?) è forse l’unica garanzia per il futuro. Speriamo che basti.

Carcinoma del colon, il corso di formazione

L’evento si avrà su due giorni tra l’11 e 12 maggio alla Cattolica CAMPOBASSO. Il carcinoma del colon-retto è in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 nuove diagnosi stimate per il 2015. Tra gli uomini si trova al terzo posto, preceduto da prostata e polmone (14% di tutti i nuovi tumori), tra le donne al secondo posto, preceduto dalla mammella, con il 13%. Nella classifica dei tumori più frequenti per gruppi di età il carcinoma del colon-retto occupa sempre posizioni elevate, variando nelle diverse età tra l’8% e il 14% negli uomini e tra il 5% e il 17% nelle donne. La diffusione dei fattori di rischio, l’anticipazione diagnostica e l’aumento dell’età media della popolazione sono alla base della progressiva crescita dell’incidenza di questo tumore negli ultimi decenni. Il trend temporale per gli uomini è passato da un andamento in crescita (+2,3% l’anno) fino alla metà degli anni Duemila, ad una successiva riduzione (–7,1%/anno), effetti associati con l’attivazione dei programmi di screening organizzati e dei round cosiddetti di prevalenza. I confronti geografici nazionali mostrano valori omogenei nel Centro-Nord e inferiori a Sud sia nei maschi (Sud –18% rispetto al Nord) sia nelle femmine (Sud –13%). Il trattamento ottimale dei tumori del colon-retto prevede un approccio mutidisciplinare prevedendo l’intervento di varie figure specialistiche ovvero chirurgo, oncologo e radioterapista, endoscopista, radiologo, anatomo-patologo solo per ci-

tare i più importanti. La chirurgia è la forma principale di trattamento dei tumori del colon-retto. L’intervento deve essere eseguito da un chirurgo specializzato in chirurgia dell’apparato gastrointestinale. Il tipo di intervento più appropriato dipende dallo stadio e dalla localizzazione del tumore. Attualmente i progressi della chirurgia e delle strumentazioni hanno fatto si che sia applicabile a questo tipo di patologia la chirurgia laparoscopica che consiste nell’eseguire l’intervento praticando sull’addome piccoli fori in cui vengono introdotti appropriati strumenti e una speciale telecamera. Il trauma operatorio è notevolmente minore e si interviene in modo più accurato e preciso poiché la telecamera ingigantisce le strutture. Si ha molto meno dolore ed un recupero più veloce. E’ importante precisare che la tecnica laparoscopica va eseguita da mani competenti. L’esperienza è imprescindibile e questo approccio va usato solo nei Centri che sono in grado di garantire prestazioni chirurgiche di questo tipo in modo continuativo. L’11 e 12 maggio 2016 si svolgerà nell’Aula “Crucitti” della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, il corso di formazione “I tumori del colon retto nuove prospettive terapeutiche”. Il corso è stato promosso in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, infatti, i Presidenti del Corso sono: il

professore Rocco Bellantone, Presidente della Facoltà Di Medicina e Chirurgia il professor Giovanni Battista Doglietto, Direttore Istituto di Clinica Chirurgica del Policlinico “Gemelli” , e il professor Fabio Pacelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia della Fondazione. I coordinatori scientifici ed organizzatori sono il dott. Fabio Rotondi, Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale ed Oncologia della Fondazione e il dott. Pietro Princi, Chirurgo Endocrino. Nel corso dell’evento si svolgerà la seconda edizione “premio oncologico” Giovanni Falcione. Il giudice molisano molto conosciuto e stimato in Regione, si è impegnato anche per sostenere e promuovere la ricerca scientifica e l’assistenza sanitaria d’eccellenza. Questo importante riconoscimento verrà assegnato ad una personalità del mondo scientifico, che si è distinta nell’attività clinica e di ricerca. Un’occasione per ricordare un “grande uomo” a cui tutti sono ancora profondamente legati e allo stesso tempo sostenere la ricerca soprattutto in ambito oncologico. All’evento sono stati assegnati circa 9 crediti ECM per le seguenti categorie: Medico chirurgo, Infermiere, Tecnico Sanitario di Radiologia Medica, Fisioterapisti, Farmacisti. L’iscrizione è gratuita ed avverrà mediante l’invio della scheda di iscrizione allegata alla brochure, via fax al numero: 0874.312730 o via mail all’indirizzo: ricerca@fgps.it.


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Isernia

7 maggio 2016

Droga, un nuovo arresto Operazione dei Carabinieri che hanno fermato uno spacciatore ISERNIA. Continuano le attività antidroga predisposte dai Carabinieri tra Isernia e i comuni limitrofi. A quarantottore di distanza dall’ultimo arresto, quello di uno

spacciatore che riforniva i giovani del capoluogo e di altri paesi della provincia, di sostanze stupefacenti di varia tipologia, quali eroina, cocaina, hashish, mari-

juana e cobret, eseguito dai militari del Nucleo Investigativo, nella tarda serata di ieri, un altro “pusher” è finito nella rete dei Carabinieri.

La notte bianca della legalità A Isernia la manifestazione che interessa oggi tutte le Corti di Appello ISERNIA. Al tribunale di Isernia, oggi, la manifestazione della “NOTTE BIANCA DELLA LEGALITÀ”. Per quanto riguarda la nostra regione, la Giunta dell’ANM/Molise, anche al fine di manifestare la propria vicinanza ad uno tra gli Uffici giudiziari a rischio di soppressione, ha ritenuto di organizzare questa manifestazione presso il Tribunale di Isernia. La manifestazione è stata organizzata, oltre che dall’ANM/Molise, anche dal Tribunale di Iser-

nia, dal MIUR/Ufficio Scolastico Regionale del Molise e dall’Ordine degli Avvocati di Isernia. La mattina si terrà un processo simulato sul cyberbullismo, destinato soprattutto ad un pubblico studentesco, mentre la sera si terranno due concerti (uno offerto dal TRATTURO TRIACUSTICO di Isernia e l’altro offerto da un Musicista del CONSERVATORIO “L. PEROSI” di Campobasso), sempre presso il Tribunale di Isernia.

Sulla strada come sul campo le regole si rispettano Incontro degli arbitri di Isernia con la Polizia Stradale ISERNIA. La strada e un campo di calcio cosa hanno in comune? Una serie di regole che vanno rispettate da chiunque decida di accedervi e farne uso. E la Polizia Stradale e gli arbitri? Semplice, sono i tutori di quelle stesse regole nei rispettivi ambiti. E’ sulla base di questa forte similitudine che si è avviata la collaborazione tra la Polizia Stradale e l’Associazione Italiana Arbitri della provincia di Isernia, che giovedì sera hanno voluto unire le rispettive attività incontrandosi presso la sede della stessa associazione e confrontarsi per analizzare i valori civili della nostra società. Alla presenza dei giovani arbitri si è parlato di rispetto delle regole ed in particolar modo di sicurezza stradale. «Il forte ascendente che questi ragazzi possono avere sui loro compagni, poiché svolgono un ruolo importante in uno degli sport più seguiti dai giovanissimi, può essere usato per veicolare al meglio tutti quei consigli utili ad una guida sicura e rispettosa delle norme, con l’intento di diminuire gli incidenti stradali, in particolar modo quelli con conseguenze dannose per gli stessi ragazzi» ha affermato il Dirigente della Polizia Stradale pentra, Commissario

Capo Salvatore Ciliberti. Soprattutto in un ambiente, quale quello del calcio, in cui spesso proprio gli idoli sportivi sono autori di alcune gravi scorrettezze alla guida, investire su dei gio-

far crescere una società migliore, dove il rispetto delle regole e degli altri è un caposaldo della vita di ogni giorno. Il presidente di sezione, Domenico De Falco, ha così commen-

vani arbitri, che sono i tutori del rispetto delle regole in campo, permette di avere dei validi portavoce della sicurezza stradale. I cartellini giallo e rosso sono un po’ come i verbali: il secondo è sempre più pesante e serve a ricordare che andare contro le regole è un atto di disprezzo verso la propria e l’altrui incolumità. Dall’altra parte gli Arbitri, garanti del rispetto delle regole del gioco, accomunati alle forze dell’ordine per l’impegno e la dedizione nel

tato: «Vedo enormi spunti di crescita, arbitrale e umana, nell’incontro con la Polizia Stradale. La polizia è garante della legge civile, noi di quella del campo di calcio. Entrambi puntiamo tutti i nostri sforzi per far sì che la società di domani sia sempre migliore e sia incentrata sul rispetto delle leggi. Arbitri e polizia sono un connubio vincente per ottenere questi risultati e, appunto, educare gli altri a vivere con civiltà nel rispetto di tutti».

Un 19enne, studente di Isernia, è stato infatti sorpreso nei pressi dell’Auditorium cittadino, dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, in possesso di sette involucri contenenti sostanze stupefacenti del tipo hashish. Il giovane, alla vista dei militari, ha mostrato chiari segni di nervosismo, pertanto si è deciso di procedere ad una perquisizione personale nei suoi confronti e, nelle tasche del giubbotto, sono state rinvenute occultate le dosi già pronte per lo spaccio. Lo studente è stato fermato ed accompagnato in caserma, dove è

scattata una denuncia alla Procura della Repubblica di Isernia, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, mentre la droga rinvenuta, per un peso complessivo di circa undici grammi, è stata sottoposta a sequestro. Ulteriori indagini sono tuttora in corso al fine di accertare il canale di rifornimento e a chi erano destinate le dosi di hashish. L’obiettivo principale dei Carabinieri, con questa ennesima operazione, è quello di stroncare il grave fenomeno dell’uso di stupefacenti da parte dei più giovani e di stringere la morsa intorno agli spacciatori, trafficanti di morte.

Aziende zootecniche passate al setaccio Attività febbrile da parte degli uomini del Corpo forestale di Isernia sul territorio ISERNIA. Non si ferma l’attività di controllo nel settore zootecnico avviata dal Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Isernia: nell’ultimo mese gli agenti della Forestale hanno controllato oltre sessanta aziende, verificando il rispetto della normativa di settore con particolare riguardo alla corretta identificazione dei capi allevati ed alla corretta registrazione di ogni loro movimentazione, indispensabili per garantire una sicura tracciabilità degli animali. Tra le altre cose, continua ad essere verificata anche la gestione degli effluenti d’allevamento a causa dei pericolosi effetti che i nitrati contenuti nelle deiezioni animali possono avere sull’ambiente, oltre che il rispetto delle normative relative all’uso dei farmaci veterinari ed alla disciplina della riproduzione animale. I controlli hanno rilevato diverse irregolarità per le quali sono state elevate sanzioni amministrative

pari a oltre 30.000 euro. In merito all’aspetto sanzionatorio va tuttavia evidenziato come alcuni

degli allevatori sanzionati hanno provveduto a sanare le irregolarità per quanto riguarda le violazioni alla normativa che disciplina l’identificazione e la registrazioni dei capi, che determina l’estinzione della sanzione, come previsto dalla vigente normativa. Tale fatto ha determinato comunque un miglioramento complessivo delle diverse situazioni aziendali. I Comandi stazione intensificheranno ulteriormente i controlli anche in considerazione dell’avvio della stagione pascoliva, verificando altresì il rispetto delle normative che regolano le modalità del pascolo.


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Termoli

7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Il San Timoteo non è a rischio” Il sindaco Sbrocca ha rassicurato i consiglieri comunali. Scontro con l’opposizione TERMOLI. Il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca ha ribadito l’impegno suo e del presidente Paolo Frattura per far sì che l’ospedale San Timoteo continui ad assicurare la necessaria assistenza sanitaria ed eviti ulteriori tagli. Lo ha fatto, in consiglio comunale, sollecitato da una mozione presentata dall’ex primo cittadino e attuale consigliere di minoranza, Antonio Di Brino, che ha riproposto i problemi di attualità di un ospedale nel quale a metà aprile per tre giorni è stato im-

possibile far nascere dei neonati e l’assenza di anestesisti potrebbe paralizzare gli interventi e quindi la normale attività dei reparti. Oltre al primo firmatario, anche Nicolino Di Michele e Michele Marone hanno chiesto un impegno del sindaco. Piccata la risposta dell’esponente di maggioranza Timoteo Fabrizio. «Siamo falliti, Iorio ha lasciato 600 milioni di debiti. La sanità andava riformata nel 2002 e nel 2012 c’era l’ultima possibilità di turn over per assumere nuovi medici. Non è stato fatto. E non

scherziamo a dire che l’ospedale San Timoteo sta per chiudere. Non è vero». Dalla minoranza per Ciarniello «è vero che c’erano debiti ma prima la sanità funzionava. Adesso no, ha chiuso anche un’eccellenza come Oculistica a Larino». Affermazione che a dire la verità non corrisponde al

vero e che è stata smentita anche dallo stesso Sbrocca. «Però quando il professor Dell’Omo è andato via nessuno ha mosso un dito» ha aggiunto il sindaco che poi si è scontrato col suo predecessore. «Il padre di famiglia che ha i figli malati si indebita per curarli» ha urlato Di Brino. «Non

per gli sprechi» ha replicato Sbrocca che poi ha invitato a riflettere sui debiti esistenti. «Non li ha fatti di certo Frattura e non è colpa sua se siamo considerati una brutta regione per i conti della sanità. Frattura ha sempre detto quali reparti sarebbero rimasti e se non fosse così sarei il primo a lottare».

L’intervento

Termoli, depuratore al collasso di Movimento Cinque Stelle

Fenice Termoli, non risolti i problemi Per la Fiom la vertenza continua. Non soddisfa l’accordo sui nuovi turni TERMOLI. Dopo otto giorni di sciopero alla Fenice di Termoli, l’azienda e il Fismic si sono accordati sull’introduzione del nuovo sistema di turnazione, agendo in difformità dalla lettera e dai principi dell’Accordo di Gruppo. “Il Fismic prima ha definito inaccettabili i nuovi turni, poi li ha sottoscritti in cambio di un monitoraggio tra sei mesi e di un “Premio Speciale”, legato alla presenza, dell’iperbolica cifra di 1 euro lordo al giorno per i soli addetti alla Centrale Termica“. E’ quanto sostiene la Fiom Cgil. “La Fiom, che quell’accordo non ha firmato, ritiene non risolti i problemi sollevati, con lo sciopero, dai lavoratori e considera di conseguenza ancora aperta la vertenza. La Fenice con il nuovo sistema punta a realizzare maggiore efficienza e “dinamicità” contenendo i costi. Per i lavoratori ciò si tradurrà in una penalizzazione salariale, per effetto di mancate maggiorazioni; in una penalizzazione professionale, per il mancato riconoscimento in termini di inquadramento della polivalenza richiesta; in una crescita dei rischi connessi all’attività lavorativa, per effetto della riduzione dei componenti le squadre e del mancato adeguamento degli organici; in un disagio derivante dalle modalità di effettuazione dei riposi settimanali, su cui si agisce in deroga al D.Lgs 66/2003. La Fiom assumerà tutte le iniziative del caso per tutelare i lavoratori ed ottenere risposte ai problemi sollevati. Per la Fiom la vertenza alla Fenice di Termoli sarà conclusa solo con un accordo condiviso dai lavoratori e capace di dare risposte positive alle questioni emerse, a partire dal peggioramento dalle condizioni di lavoro“.

L’impianto è danneggiato e funziona male. La nostra portavoce, Patrizia Manzo, porterà la rabbia di tanti cittadini in Consiglio regionale. Quella macchia marrone nel mare che si espande al largo dalla scogliera è un pugno in faccia non solo ai termolesi, ma a tutti i molisani. Una vergogna che chiunque può osservare ai piedi della zona antica della città, tra gli scogli vicini alla passeggiata sotto le mura. La colpa è del depuratore comunale danneggiato e mal funzionante. Numerose note dell’Arpa Molise, dopo accertamenti e controlli, hanno evidenziato che l’impianto di depurazione dell’area portuale non è efficiente. I reflui che vengono immessi in mare superano di gran lunga i limiti di legge: una situazione che va avanti da anni. Sulla questione è intervenuta la nostra Patrizia Manzo che attacca: “Assistiamo a continui scarichi di responsabilità. Dobbiamo portare il dibattito in Consiglio perché la Regione deve farsi carico del problema sanitario in quanto autorità preposta. La pianificazione urbanistica di una città non può prescindere dal dato demografico e dall’impatto ambientale: dallo smaltimento rifiuti alla depurazione, dai trasporti alla viabilità. Tutto ciò assume maggiore rilievo in una città vocata ad accogliere migliaia di turisti. Quindi sappiamo bene che l’aumento della popolazione, in un contesto privo di regole, produrrà esiti negativi, alimentando disservizi e peggiorando la qualità della vita dei residenti. A Termoli gli effetti di questo disordine li stiamo già vivendo. Già nel 2002, poi nel 2011 – spiega la nostra portavoce – l’Agenzia regionale per

la protezione ambientale della Regione Molise ha denunciato sversamenti di reflui non depurati, preoccupata per la salute dei bagnanti e per l’ecosistema marino. La soluzione proposta prevedeva l’utilizzo a pieno regime di un altro depuratore comunale, realizzato in zona Pantano Basso e impiegato solo per un quarto circa della sua

flui ha mostrato un’elevata contaminazione di microbi. Quindi, come si capisce dalle ispezioni e dalle note degli organi di controllo, il Comune di Termoli e la ditta che gestisce l’impianto non hanno adottato le misure opportune e le soluzioni tecniche per rendere efficiente l’impianto in tutte le sue componenti. Per questo martedì prossimo – con-

reale capacità, un altro esempio di scarsa lungimiranza da parte della classe politica. Oggi siamo in emergenza. A gennaio l’Arpa ha effettuato campionamenti e controlli analitici sull’impianto e nella zona di mare adiacente. Controlli richiesti con urgenza anche dalla Capitaneria di porto di Termoli dopo i quali sono state irrogate sanzioni al sindaco Sbrocca, al Comune di Termoli e alla ditta che gestisce l’impianto. Le concentrazioni di batteri fecali come Escherichia coli ed Enterococchi intestinali sono risultate oltre la norma. L’ispezione dell’impianto (in basso, nella foto, lo sbocco del depuratore tra gli scogli) ha evidenziato due rotture nella condotta che collega le vasche fondamentali alla depurazione, con conseguente fuoriuscita di parte dei reflui non trattati. Quasi scontato che nei punti di rottura il campionamento dei re-

tinua Patrizia Manzo – porteremo la questione in Consiglio regionale per spingere il governatore Frattura, in qualità di Autorità di Sanità regionale, ‘ad intervenire con urgenza, anche finanziariamente, alla sistemazione dell’impianto per eliminare le inosservanze e le ripercussioni di tali sversamenti sulla salute dei bagnanti vista la stagione estiva’. Questo scarica barile, con un’amministrazione silente e una gestione del privato fallimentare, potrebbe comportare l’aumento delle tariffe per i cittadini, ma non solo. L’Arpam sta controllando la balneabilità lungo la costa e finora ha registrato valori inferiori ai limiti, ma non vorremmo trovarci in situazioni pericolose per la salute dei cittadini o per il comparto turistico in piena stagione estiva, quando la popolazione aumenterà e il carico sul depuratore sarà maggiore”.



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Opinioni

7 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Mons. Gabriele Teti / L’Angolo

Santuario dei Monti, perchè non ci si può sposare?

C

aro Monsignore , cari amici del popolo! Sono certo che tutti conoscete il simbolo per antonomasia della città di Campobasso , ovvero la collina Monforte con il suo omonimo castello con il sacrario dei caduti e la bellissima chiesetta dedicata alla Madonna del Monte, dove un tempo le giovani coppie erano orgogliose di celebrare le loro nozze , in questa oasi di pace che racchiude secoli di storia per il Molise , soprattutto per i campobassani. Bene, mi chiedo e Le chiedo a tal proposito: come mai non è più possibile celebrare il sacramento del matrimonio da un po’ di tempo a questa parte ? Forse lo sappiamo, ma perché ci è vietato? E’ vero che Papa Francesco ha detto a tutto il clero che per qualunque rito religioso che sia matrimonio, funerale, battesimo e quant’altro non bisogna richiedere remunerazione in denari ? ( n.b. : tutti indistintamente se non richiesto , secondo le proprie possibilità , danno l’offerta !!!! ). Si accettano lumi ! Gentilissimo lettore Lei si rivolge a me per

di Nicola Felice Anche questa nuova emergenza “acqua potabile”, per i cittadini di Termoli e dei Comuni del Basso Molise, sembra avviata verso la fine e, come in precedenza,finora, non è stato chiarito ai cittadini le cause che hanno prodotto il generarsi di enormi disagi, oltre a far emergere la non perfetta “macchina” dell’emergenza. Tutti ansiosi e “appesi” ai mezzi di comunicazione, mi è parso tornare ai tempi di “tutto il calcio minuto per minuto” al fine di conoscere le ordinanze che i Sindaci sono stati costretti ad emettere, a seguito delle certificazioni da parte delle autorità sanitarie, questa volta, sulla concentrazione dei “Cloriti” non conforme al limite di legge (D.Lgs 31/2001) per l’utilizzo dell’acqua per gli usi umani. Quanto accaduto mi porta a dire: ci risiamo ! I cittadini di questo territorio sono costretti a subire nuovi e gravi disagi, e ancora messi alla prova della loro pazienza, a causa dell’acqua, bene di primaria necessità. Si ripete quanto accaduto nell’autunno del 2000 per l’alluminio, nel 2010 per i trialometani, e l’ultima nel novembre 2015 con l’interruzione totale, per molti giorni, della fornitura di acqua e l’indisponibilità dell’uso persino per i servizi igienici. Non posso però, non considerare che i Cloriti, prodotti dall’uso di biossido di cloro nel processo di potabilizzazione e disinfezione dell’acqua, sono composti di secondaria importanza, ciò è confermato dalla richiesta di solo tre volte all’anno delle analisi di controllo. Mentre un maggiore e assi-

conoscere le ragioni per cui non si celebrano le nozze nella chiesa della Madonna del Monte, tanto cara alla devozione dei campobassani. Credo che sia per il semplice fatto che ora i sacerdoti consigliano le cop-

pie a vivere il sacramento del matrimonio nelle rispettive parrocchie anche se non è assolutamente vietato recarsi nei numerosi e diversi santuari o cappellanie sparsi nella nostra amata Regione, il Molise. Dice bene

sull’invito di Papa Francesco a non chiedere l’offerta per i sacramenti ma , mi creda, io e molti confratelli non abbiamo mai fatto richieste in tal senso e ciò da molti anni, anzi anche già da più di venti anni ! A Roma, per esempio, mi dicono confratelli amici che chi sposa nella propria parrocchia non deve nulla per il rito mentre chi sceglie una basilica o cappella privata deve provvedere alle spese del custode, luci, addobbi, fiori e varie. In riferimento alla sposa che dona i fiori alla Madonna del Monte subito dopo il rito del matrimonio Le confermo che tale tradizione persiste tutt’oggi così come mi è stato confermato da una coppia di cari amici che mi hanno invitato a benedire le loro nozze nel mese di settembre e di accompagnarli , quindi, subito dopo, all’omaggio floreale presso il santuario mariano così caro a tutti i fedeli della nostra stupenda città di Campobasso. Ho constatato di persona la grande devozione popolare verso la Madonna del Monte e la grande e sentita partecipazione alle cerimonie del mese mariano che si protrae da molti anni .

La storia dell’acqua in basso Molise duo controllo analitico viene richiesto per tanti altri composti, presenti nell’acqua, più importanti e pericolosi per la salute umana. Come pure, mi permetto ricordare che ai Cloriti, per molti anni. è stato consentito con deroga, superare la concentrazione limite di legge (200 mg/l) fino a quattro volte (800 mg/l). Credo che ciò, con una certa “elasticità” di interpretazione del risultato delle analisi, da parte delle autorità sanitarie preposte (il SIAN dell’ASREM), accompagnata con azioni energiche verso le aziende produttrici e distributrici dell’acqua, forse, si sarebbe potuto evitare l’emanazione di ordinanze da parte dei Sindaci, riducendo se non proprio eliminare l’ “allarmismo” e i conseguenti gravi disagi ai cittadini del basso Molise Ancora ad oggi, non è dato sapere cosa abbia prodotto questa ulteriore emergenza, lasciando a tutti la libera immaginazione. Preso da numerose richieste di amici e conoscenti, sapendo dell’esperienza maturata nel settore, su cosa pensassi in merito e quali accorgimenti prendere per il triste evento, sono stato talmente coinvolto al punto di fare un sogno. Ho sognato di trovarmi, a valle della diga del Liscione, nell’impianto di potabilizzazione di Molise Acque. Seguendo l’intero processo di potabilizzazione, ho notato un eccesso di dosaggio di “biossido di cloro” nella fase di pretrattamento, ciò ha prodotto nell’acqua una quantità di “cloriti” di gran lungo superiore a quella necessaria per eliminare le sostanze inquinanti presenti nell’acqua greggia proveniente dalla diga.

Nel sogno, non mi pare aver visto eseguire, nel laboratorio chimico presente all’impianto, l’analisi di autocontrollo prescritto con la ricerca dei cloriti, quindi non è stata rilevato che l’acqua così trattata presentava ancora una massiccia quantità di cloriti. Gli addetti al processo, non avendo avuto contezza dell’ancora presenza di cloriti, nell’eseguire la fase finale di disinfezione dell’acqua, hanno aggiunto ulteriore biossido di cloro, che ha prodotto altri cloriti, facendo così crescere ulteriormente la concentrazione dei cloriti e superare quella limite consentita dalla norma vigente in materia (D.Lgs. 31/2001). Questa anomalia non è stata accertata per il mancato controllo analitico finale, dei cloriti, prima che l’acqua così potabilizzata venisse immessa nella condotta, all’uscita dell’impianto, e distribuita ai vari Comuni del basso Molise. Nel sogno, ho anche riscontrato l’assenza di sinergia tra i vari “at-

tori” interessati: Molise Acque (titolare dell’impianto di potabilizzazione; ARPAM (preposto alle analisi di controllo); gestori comunali del servizio idrico (CREA); SIAN (ASREM) che esprime il giudizio finale di conformità dell’acqua all’uso potabile e indica ai vari Sindaci di emettere l’ordinanza di merito. Non ho rilevato sinergia tra i vari soggetti, con scambi di opinioni, richieste delle cause delle disfunzioni, ecc.. : ognuno teneva la propria posizione, limitandosi a trasmettere (fax e/o posta elettronica) il parere di esclusiva competenza. Spero tanto che qualcuno mi dica , prima che diventi incubo, che quanto rappresentato è solo un “sogno”, non rispondente a realtà. Ciò, però, dovrà avvenire con dati, fatti ed atti precisi e circostanziati. Non è sufficiente addebitare, quanto accaduto, a generiche affermazioni tipo: qualità peggiorata dell’acqua greggia della diga del Liscione, condizioni atmosferiche,

ecc… Occorre invece ricercare e individuare le vere cause, siano esse dipendenti dall’operato dell’uomo e/o dalle macchine dell’impianto. Ciò perché la stessa acqua greggia, se non di qualità peggiore avendo un punto di prelievo decisamente più sfavorevole al trattamento, viene impiegata anche dall’impianto di potabilizzazione del Consorzio Industriale della Valle del Biferno, che da quanto è dato sapere, produce e distribuisce da anni acqua potabile, rispondente in pieno ai parametri di legge. Colgo l’occasione di questo nuovo triste evento per “rinfrescare la mente”, all’intera classe dirigente, e soprattutto ai Sindaci del Basso Molise, a richiamare l’importanza che riveste il completamento dell’Acquedotto Molisano Centrale. Opera che consentirà anche ai cittadini del basso Molise di beneficiare delle ottime acque sorgive del Matese, oltre ad evitare altri disagi finora registrati. Questa grande opera programmata alla fine degli anni 70, da una classe dirigente “illuminata”, iniziata nel 2007 doveva essere completata nell’estate del 2012. Con i lavori eseguiti al 98%, a seguito di una ulteriore perizia di variante dei lavori, richiesta nel 2011 dal Comune di Montenero di Bisaccia, l’opera risulta ad oggi ancora ferma ed in attesa dell’approvazione del CIPE e della Corte dei Conti. Il completamento dell’Acquedotto Molisano Centrale, merita ulteriori riflessioni che seguiranno. ORA BASTA ! Sarà una nuova “battaglia” ancor più avvincente di quella sulla sanità, che il Comitato San Timoteo, che ho l’onore di presiedere, si appresta a dare inizio.



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