Sanita' tagliano pure i pannoloni

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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ANNO xii - N° 103 veNerdì 6 mAggiO 2016

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it -

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Tecla Boccardo

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boccardo. La segretaria regionale della Uil sembra essere l’unica sindacalista, in questo momento, capace di entrare nel vivo dei temi scottanti. Come quello per il Patto del Molise del quale la Regione non ha detto nulla. Si rischia, così, la solita bufala?

L’Ardire

Campobasso, buon riposo eterno riposo di Giuseppe Saluppo

H

o letto del convegno su "La terza età e la settimana del buon invecchiamento", ideato dal Comune di Campobasso. Sulle prime, ho plaudito. Ma poi ho pensato: è la giusta risposta alla decrescita della città. Sempre più anziani sempre meno giovani. Utile, perchè bene si abbina al mortifero silenzio che si ascolta sostando in una qualsiasi delle strade cittadine nelle ore che dovrebbero essere di punta. Una città spenta, grigia, con locali sempre più sfitti, privata delle prospettive di sviluppo, falcidiata nei suoi uffici, distrutta nella sua sanità. Un pantano. Una città che ha perso i suoi connotati, che vede calare il numero dei suoi abitanti sotto i 50mila abitanti e dove sono più le morti che le nascite. Allora, a giusta ragione, un buon paesone per la terza età e il buon invecchiamento. Nessuno a chiedersi perché mai il capoluogo regredisca in tutte le sue prerogative istituzionali, produttive, commerciali rinunciando a chiamare in causa la Regione che sul capoluogo determina un grave appesantimento funzionale, dando spazio alla mediocrità, al grigiore intellettuale, alla rincorsa del “particolare” di ciascuno a danno dell’insieme. E il buon riposo si trasforma in eterno riposo.

campobasso

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

A Campobasso, il Consiglio comunale non discute più nulla.

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All’assessore esterno Emma De Capoa. Su proposta del suo assessorato, il Comune finanzierà con 600 euro la realizzazione di un convegno medico divulgativo sull’endometriosi. Tema cogente e di grande attualità se incluso tra le finalità istituzionali del Comune e tra gli scopi che si prefigge l’assessorato alle pari opportunità. Giusto per parità, è lecito pertanto attendersi il prossimo convegno al maschile, magari sulla disfunzione erettile!

Il nuovo Piano Operativo di Frattura prevede la cancellazione di medicine e servizi ai più bisognosi

Servizio a pagina 3 sindacale

Consiglio comunale inutile

Emma De Capoa

politica

regione

Patto per il Sud, la Uil chiede lumi

Sul Patto per il Molise, la Uil chiede lumi alla Regione.

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Aree archeologiche nel degrado

Nuova denuncia di Valente sul degrado delle aree archeologiche

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Il Pd spaccato in Molise alla ricerca di una identità lasciata per strada pagina 2


TAaglio lto

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6 maggio 2016

Il Pd visto dalla Sinistra Dem del Molise

L’interpretazione della politica militante di quella utilitaristica e governativa Il coordinatore della SinistraDem del Molise, Palumbo: “Non convince la narrazione di una modernizzazione del sistema – paese affidata a una élite di illuminati o a singole personalità deputate ad interpretare il bene degli amministrati”

Il segretario regionale del Pd, Micaela Fanelli, preferibilmente non parla, scrive. E però quando parla, così quando scrive, è pesantemente logorroica e ridondante. E’ salita in cattedra rivolgendosi a Michele Petraroia, il consigliere regionale che ha lasciato il gruppo Pd, per aderire al gruppo misto. L’ha fatto con una missiva chilometrica in cui c’è di tutto, e di più. Dai massimi sistemi (“Bisogna continuare a lavorare, in Italia, in Europa, in Molise per politiche che tengano insieme crescita ed investimenti”), a faccende terra terra (“Non so se la fuoriuscita dal gruppo comporti poi anche la fuoriuscita dal PD: penso e mi auguro di no”). Un documento magmatico, con richiami alla morale politica (solidarietà e uguaglianza) e suggerimenti comportamentali (“Quanto abbiamo sofferto insieme per le strade che franano nelle aree interne o per le scarse risorse per le rette dei minori negli istituti? Ma quanta soddisfazione per il raggiungimento dell’area di crisi, per l’approvazione del nuovo piano sociale per gli Ambiti, per il via libera al Por Fse, per la sperimentazione del primo reddito minimo, per il fondo disabilità nuovamente finanziato. Per il riconoscimento a te e al Molise a capo della Commissione nazio-

nale delle regioni per il sociale”). Lezioncina, memorandum, blandizie, tiratine d’orecchi, bastone e carota: un trattato pisico/pedagogico volto al recupero del “reprobo” Petraroia, molcito però in tutte le salse affinché torni (“Torna, sta casa aspetta a te” !!!). Impossibile sintetizzare. Il pensiero fanelliano è talmente complicato, ondivago, complesso e appiccicoso, che si rende, appunto, insintetizzabile. Il “caro Michele”, però, sembra non aver raccolto. Per lui, alla Fanelli, ha risposto Nicola Palumbo che di Petraroia è emulo, ricalco, figura pantografata, tanto, a volte, da fargli concorrenza nella facilità di

L’intervento di Salvatore Ciocca Votare il bilancio di una Amministrazione (qualsiasi essa sia) è di fatto, oltre che un dovere, l’indicazione tesa a fornire (o meno) fiducia alla stessa; un atto non meramente tecnico-contabile ma una azione di conferma politica dell’operato, delle scelte future – magari animatamente discusse – ma comunque (o meno) condivise, emendate, programmate, strategiche. Orbene, dell’assenza alle votazioni per l’approvazione del bilancio regionale del Molise, della legge finanziaria e dei collegati, avvenute nella tra il 28 e il 29 aprile scorso, di ben tre consiglieri di “maggioranza” (sebbene presenti in aula ai lavori iniziali della seduta del Consiglio) nessuno ha parlato; nessuno ha chiesto loro spiegazioni e, tanto-

presa in carico di fatti e problemi più grandi di lui, di esternazioni, di chiose e commenti. Palumbo ha titolo a rispondere: è il coordinatore della SinistraDem del Molise. Per il godimento dei lettori che amano l’esegesi politica (nel caso del Pd e dei suoi tormenti), la nota di Palumbo disegna molto nettamente l’interpretazione utilitaristica della politica governativa (nazionale e regionale) da quella militante. Rileva in proposito, non a caso, Palumbo: “Il segretario del partito, Matteo Renzi, aprendo a Firenze, la campagna referendaria sulle modifiche costituzionali, ha annunciato l’avvio di 10mila

Comitati territoriali per il SI, spendendo tutto il Pd su una scelta politica radicale e univoca, che non lascia margini di agibilità a quanti nel partito, in disaccordo con questa riforma,vogliono promuovere e/o aderire ai Comitati per il NO. Non convince la narrazione di una modernizzazione del Sistema – Paese che passa per una semplificazione istituzionale affidata a una élite di illuminati o a singole personalità deputate ad interpretare il bene degli amministrati”. Notazione più che sufficiente per determinare la distanza tra la Fanelli e la SinistraDem, che va ad aggiungersi alle altre posizioni critiche di una gestione

viziata, come sanno anche le pietre, da un acquisito vantaggio di lavoro del segretario regionale che gli è venuto dalla presidenza della giunta regionale. Per cui, sono sempre di meno coloro che ritengono il Pd molisano esente da critiche e prese di distanza. Il consigliere Petraroia, passando al Gruppo misto di Palazzo Moffa, ha determinato nei fatti ciò che finora era rimasto nel limbo delle provocazioni, e il coordinatore della Sinistra Dem del Molise, Nicola Palumbo, ha provveduto a ratificare sul piano ideale (certo non ideologico). Siccome, però, nel calderone della politica la linearità è merce introvabile, giusto per rimanere a contatto di gomito in previsione di possibili futuri aggiustamenti, Palumbo non si fa scrupolo di dichiarare, rivolgendosi alla Fanelli, la “piena disponibilità a raccogliere il tuo appello e contribuire in sede regionale, nelle federazioni e nei circoli del partito a rilanciare un metodo di lavoro collegiale, partecipato e democratico”. Cosa abbiano in comune e su che cosa possano confrontarsi per arrivare a una sintesi, chissà se lo si saprà mai. Alla maniera molisana, infatti, potrebbe finire a tarallucci e vino. Dardo

Ma Lattanzio, Scarabeo e Petraroia sono in maggioranza? meno, nessuno degli assenti ha ritenuto di doverle fornire. A distanza di diversi giorni, sarebbe stato auspicabile – da parte degli assenti – un barlume di chiarezza, un minimo di spiegazione, un accenno di giustificazione. Niente di tutto questo: va tutto bene madama la marchesa!!!!! Tanto c’è stato chi, invero, ha garantito i numeri per il prosieguo sino alla fine, chi infine il bilancio lo ha approvato. Il rispetto istituzionale merita correttezza circa le posizioni che si assumono o, quantomeno, implica che di tali scelte/decisioni – anche quando sono in aperto dissenso – siano informati i cittadini, cioè quei molisani che hanno delegato, con il proprio voto, la responsabilità rappresentativa e deci-

sionale. Niente di tutto questo è avvenuto: ci si avventura nelle fin troppo facili auto legittimazioni, naturalmente veicolate dai social; si magnificano le proprie azioni, in attesa del “mi piace” che è ormai una malattia; si fa e si disfa la tela di Penelope, in un continuo gioco che non argomenta mai quello che sarebbe importante conoscere. Le motivazioni di ogni operato. Basta, davvero basta. Basta nascondersi dietro ai rancori, alle aspirazioni non corrisposte o non meritate. Basta con l’infinito gioco delle tre carte che confonde, intreccia, limita, nasconde, promette e minaccia. Si faccia chiarezza, specialmente in questo momento che vede la nostra Regione alle prese con

difficoltà che ne minano la stessa esistenza; specialmente dopo i sacrifici che l’Amministrazione Frattura sta facendo per risanare i conti, tra mille anomalie e negatività del passato. Si faccia chiarezza, una volta per tutte. Almeno per conoscere da che parte si sta e che cosa si vuole fare, dove si vuole andare e con chi.


TAaglio lto

3 6 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Frattura partorisce il Piano operativo straordinario sulla sanità. Queste le cifre e i tagli

Alla fine il Piano operativo sanitario del commissario straordinario alla sanità, Paolo Frattura, è approadato alla IV commissione consiliare. Non il governatore in persona, che ha respinto al mittente la (maldestra) convocazione del presidente della stessa commissione, Nunzia Lattanzio. Il dado è tratto, allora. Dopo il polverone sollevato dal senatore Roberto Ruta e dal deputato Danilo Leva (il quale, perentorio, aveva affermato che avrebbe impedito, si proprio impedito, qualsiasi manovra ai danni della sanità pubblica e dei diritti dei cittadini molisani), subito spazzato via dal silenzio successivo e sinistrissimo, circa una possibile mediazione in extremis del testo, pare proprio che la riforma del sistema sanitario regionale sia diventata una realtà. Il commissario Frattura ha partorito la sua creatura, cogenitori le strutture ministeriali della sanità e dell’economia. Argomento principale delle pubbliche uscite del duo PD Ruta e Leva era il riequilibrio dei posti letto disponibili tra strutture pubbliche e strutture private. L’idea di Frattura era quella di portarli a 63% per il pubblico e 37% per i privati; l’intenzione dei due parlamentari era quella di riproporre lo status quo precedente che era di 75% a 25%. Su questo punto ci riserviamo di informarvi perché la proposta del commissario di una sorta di fusione tra Cardarelli e Fondazione Giovanni Paolo II, da

Dai defibrillatori ai farmaci: i tagli che costruiscono la sanità di domani Forum autorganizzati e comitati non potevano certo fare di più o sperare di condizionare il risultato finale. Nel frattempo il “furor di popolo” che avrebbe potuto fare la differenza era distratto

affidare a un Comitato di gestione ancora tutto da definire, rimane al vaglio della Cattolica e, quindi, la situazione è, come dicono quelli bravi, ancora fluida. Ma sui tagli, scritti nero su bianco nel Piano, possiamo rendervi conto, eccome. Di seguito vi proponiamo una selezione di cifre e relativi servizi tagliati, presi direttamente dal testo presentato in commissione:

Iorio: “Alle parole di Renzi Frattura, giramondo a spese dei molisani, fa lo yes man” CAMPOBASSO. “A proposito della querelle sulla promozione turistica del Molise, non mi preoccupano tanto le parole infelici di Renzi quanto piuttosto le affermazioni sconcertanti di Frattura”. Lo sostiene sul suo sito Facebook, il consigliere regionale, Michele Iorio. “Proprio il presidente della Regione ha maturato la sua esperienza di amministratore girando il mondo, in lungo e in largo, a spese della Camera di Commercio di Campobasso, di Unioncamere Molise e della Regione Molise magnificando i risultati della promozione di aziende, prodotti e del territorio molisano. Ma tant'è! Ha bisogno di accattivarsi a tutti i costi le simpatie del premier da doversi trasformare in

un perfetto yes man. Da conterraneo mi sento veramente offeso. Mi sarei aspettato almeno la difesa dell'orgoglio molisano, popolo di un territorio che ha poco da invidiare a Firenze senza nulla togliere alle bellezze della Toscana. Non ci siamo mai sentiti definire "ACCATTONI" come ha ha fatto oggi il nostro massimo rappresentante Paolo di Laura Frattura”.

500.000 euro di tagli all’assistenza domiciliare; 150.000 alla nutrizione domiciliare; 375.000 ai laboratori analisi; 410.000 ai defibrillatori; 2.362.000 per medicinali e dispositivi medici; 512.000 per manutenzione delle apparecchiature; 111.000 per distribuzione di farmaci e vaccini; 289.000 per ausili e pannoloni. Non male, vero? Senza contare la pietra tom-

bale messa sugli ospedali di Venafro e Larino. Abbiamo scelto queste voci proprio perché ci sembrano davvero emblematiche. Parliamo di contributi economici e servizi che sono (erano) destinati alle fasce di popolazione più esposte; quelle che vi potevano accedere perché titolari di redditi bassissimi; quelle che oltre alla prescrizione del loro medico dove-

vano far verificare ad un secondo medico di aver bisogno dei pannoloni o dei cateteri, per esempio. Le stesse persone cui sono stati tolti farmaci come gastroprotettori o omega 3, con l’assicurazione che gli saranno forniti di nuovo, gratuitamente, al compimento del settantacinquesimo anno di età. Con il giusto ottimismo. Eccola la faccia della riorganizzazione. La realtà che si cela dietro espressioni di stampo aziendalistico che dovrebbero suscitare nell’animo di chi le ascolta un senso di necessità e recuperata efficienza ma che, invece, mascherano, nella realtà dei fatti, la potenza soggiogante del forte sul più debole. Del resto è (quasi) sempre andata così. Fin dalla notte dei tempi. Il conto da pagare per aver vissuto al di sopra dei nostri meriti per decenni è stato presentato. Forum autorganizzati, comitati, l’impegno di una fetta di società sempre più sottile e debole non potevano certo fare di più o sperare di poter condizionare il risultato finale. Di certo senza l’appoggio ed il sostegno del “furor di popolo”. Che ovviamente era, nel frattempo, distratto.

“Fusione Fondazione-Cardarelli, roba da non credere” Per il consigliere grillino, Antonio Federico, troppi i dubbi CAMPOBASSO. “L’ultimo atto della Giunta regionale sul tema della Sanità pubblica contiene una serie di punti oscuri”. Il portavoce in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle Molise, Antonio Federico, ora spiega: “Giovedì scorso, con un vero blitz, in un certo senso Frattura ha fatto legittimare dal Consiglio regionale la Delibera di Giunta numero 180. Un documento che, oltre a chiedere la modifica della Statuto della Fondazione Giovanni Paolo II, inserisce anche la possibilità di pagare per l’utilizzo dei locali dell’Università Cattolica. La domanda nasce spontanea: Ma non doveva essere un comodato d’uso gratuito come inizialmente annunciato dal Commissario ad acta Frattura? Pagare un fitto – prosegue Federico - vorrebbe dire far sborsare altri soldi ai cittadini. A tutto questo non ci siamo piegati e, fiutando il tranello, la notte del blitz

sia io che Patrizia Manzo abbiamo abbandonato l’aula consiliare, seguiti poi dal centrodestra”. Ma c’è di più. Ancora Federico: “A leggere la stessa delibera, addirittura, sembra prospettarsi da parte dell’Asrem anche un acquisto futuro dello stabile della Fondazione che è stato pagato con soldi pubblici. Per tutti questi motivi, già questa mattina, ho richiesto un accesso agli atti per conoscere il parere dell’Avvocatura regionale sulla fattibilità della modifica statutaria della Fondazione Giovanni Paolo II”. Infine un piccolo mistero. A pagina 73 del Programma Operativo, nel capitolo dedicato alla ‘Rete per l’emergenze cardiologiche’ si legge di “accordi intraregionali” presso “l’IRCCS Giovanni Paolo II”. Antonio Federico termina: “Vorrei capire se si tratta di un refuso o è una specie di lapsus freudiano che anticipa qualcosa”.


Taglio Alto

4 6 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dopo la dichiarazione di Matteo Renzi, interviene la segretaria regionale della Uil, Tecla Boccardo

“Patto per il Molise, perchè la Regione tace?” CAMPOBASSO. Il Presidente del Consiglio sta girando l’Italia meridionale per sottoscrivere, con i Presidenti delle Regioni e i Sindaci delle Città metropolitane, i Patti per il Sud. Già sono stati sottoscritti gli accordi nelle Regioni della Basilicata, Campania e Calabria;e nelle Città metropolitane di Catania, Palermo e Reggio Calabria. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha detto che non firmerà il Patto per la Puglia perchè lo ritiene inutile. Queste intese fanno parte dell’impegno preso dal Governo l’estate scorsa con l’intento di definire degli interventi organici per il Meridione, attraverso 16 patti: 8 con le Regioni del Sud, 7 con le Città metropolitane del Sud (Napoli, Bari, Reggio Calabria, Messina, Catania, Palermo e Cagliari) e 1 patto specifico per la Città di Taranto. I Masterplan dovrebbero costituire, secondo il Governo, il quadro di riferimento entro cui si dovranno collocare le scelte operative per gli interventi nel Sud. Non si tratta di finanziamenti aggiuntivi, bensì di risorse assegnate con precedenti programmazioni. A queste si aggiungono le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 (FSC) e della programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020

l’intervento

di Ivan Perriera* Assolutamente no, le parole di Renzi non sono sbagliate perchè sono esattamente il frutto che il Molise poteva e doveva aspettarsi di raccogliere dopo anni di assoluto immobilismo. Dopo la riforma del “titolo V”, infatti, votata nel 2001 e diventata operativa nel 2003, che ha collocato il turismo tra le competenze “residuali” delle Regioni, il Molise non è ancora riuscito a far decollare una proposta di Legge Regionale sul turismo, tale da sostenere i vari settori dell’attività turistica. Con una modifica così sostanziale, sembrava ovvio un intervento delle varie “giunte” che si sono succedute negli anni e, invece, hanno lasciato il turismo regionale abbandonato a se stesso. Più volte l’Italia dei Valori, ed io

(Programmi Operativi Nazionali, Regionali e Programmi Operativi Complementari). Tali risorse saranno spendibili attraverso 6 linee strategiche: infrastrutture strategiche per la mobilità (strade e ferrovie); ambiente (acqua, rifiuti, bonifiche e dissesto idrogeologico); sviluppo economico (sostegno alle piccole e medie imprese, agenda digitale e banda ultra larga, imprenditoria giovanile e femminile); turismo e cultura; scuola università e lavoro; inclusione, sicurezza e legalità. “Tutti ambiti di intervento necessari - secondo la UIL – che devono impegnare molto il Mo-

lise, con scelte mirate e strategiche, evitando di fare la classica “lista della spesa”, concentrandosi, invece, su azioni che possono rendere più competitivo ed attrattivo il nostro territorio, nonché rimuovere i freni agli investimenti ed allo sviluppo. “Nonostante alcuni punti qualificanti degli accordi - fa rilevare Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana - riteniamo che manchi ancora una chiara e ben delineata visione strategica di come il Governo vede il futuro del Sud. Infatti, le proposte contenute negli accordi già siglati prendono solo atto di impegni,

limitati territorialmente e senza azioni di intervento di carattere sovra regionale (fiscalità di vantaggio in primis), senza mettere in campo quegli interventi necessari per un riequilibrio del differenziale sociale, economico ed occupazionale tra in Nord e il Sud. Nei prossimi mesi, come Sindacato, seguiremo con attenzione l’attuazione ed il monitoraggio dei patti, sia a livello regionale che a livello territoriale, per mettere in primo piano gli interventi ed i fattori primari che possono davvero incidere sulla crescita e lo sviluppo regionale, attraverso una partecipazione attiva

degli attori sociali presenti nei territori.” “Come UIL prendiamo positivamente atto della disponibilità, assicurata dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, di un maggiore coinvolgimento, che ad oggi è mancato, delle parti sociali sia a livello nazionale sia a livello di singoli territori. Il segretario della UIL chiede: perché la Regione non si sveglia dal letargo e convoca i Sindacati e le altre parti sociali per la definizione dei contenuti del Patto per il Sud del Molise? Perché ancora non informa i molisani di quel che bolle in pentola? La Regione non può pensare che queste opportunità dell’intesa riguardino solo il rapporto fra i due Presidenti, da rendere note in una sbrigativa conferenza stampa una volta apposte le firme.” “A meno che Renzi, che prende in giro il Molise quando parla di turismo, ci ritenga irrilevanti anche su altri fronti e, quindi, da qui non voglia passare, pensando di far scrivere il Patto dai suoi tecnici romani per poi chiamare il nostro Governatore solo per la firma. Sarebbe questa l’ennesima brutta figura che i molisani, obiettivamente, non meritano, ricordiamo a Renzi che il Sud non può ripartire se non riparte anche il Molise!”

Renzi poco elegante ma le colpe sono di chi governa in particolare, abbiamo sollecitato tale sconfortante pecca ai vari presidenti di Regione e ai loro assessori con delega al turismo, l’approvazione di una Legge che avesse potuto sviluppare un settore determinante (se non unico) vista l’assoluta assenza di industrie e posti di lavoro. Per oltre un decennio, sono state bruciate troppe opportunità di ripresa e NESSUNO ha fatto nulla per la nostra regione. Oggi ci si stupisce che il Presidente del Consiglio dichiara che il Molise, portato ad esempio per un principio più ampio e non certamente per un attacco individuale, non ha titolo per promuovere il territorio all’esterno della nostra nazione. Ritengo di poter dire che l’errore non l’ha commesso Matteo Renzi ma il danno di decenni (altro che errore) è tutto da addebitare ai Presidenti Iorio, prima e Frattura

dopo, i quali hanno pensato di rincorrere esclusivamente sogni ormai svaniti, come l’ITR, la GAM, lo Zuccherificio del Molise, DR Group, prosciugando le esigue casse regionali, senza in-

vestire sulla programmazione e sviluppo del turismo regionale, ritenendolo superfluo, ignorando, cioè, le unicità che questa regione può vantare. Le coste molisane, fra le più pu-

lite d’Italia, l’alto Molise, i castelli, Altilia, Pietrabbondante, il tartufo di San Pietro Avellana, sono peculiarità che pochissimi conoscono in Italia, figuriamoci all’estero. Tutte ricchezze “nascoste” ai tantissimi turisti di passaggio, incapaci di intercettare i milioni di turisti che attraversano il Molise per raggiungere San Giovanni Rotondo, il Gargano o diretti verso il sud Italia e viceversa. A tutto ciò, e questo è l’altro aspetto dannoso per la Regione, si aggiunge certamente la mancata stima del Presidente del Consiglio non nei confronti del Molise ma, a mio avviso, nei confronti di un Presidente di Regione, “renziano”, che evidentemente non ha considerazione per tutti i cittadini Molisani. italia dei Valori. *Italia dei Valori


TAaglio lto

5 6 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Allo stato delle cose la scena la occupano il primo cittadino e la giunta, mentre il consiglio è nettamente defilato e … devitalizzato

I consiglieri comunali a cosa servono?

Sarebbe interessante vederli alle prese coi problemi strutturali della città (programmazione territoriale, sviluppo urbanistico, organizzazione dei flussi automobilistici e pedonali, trasporto, piani commerciali, attività culturali eccetera) per capire se valgono Segnali di logoramento e di stress (amministrativo) ogni giorno più marcati da parte dei consiglieri comunali di Campobasso che, tranne l’eccezione rappresentata dai delegati dal sindaco a forme di collaborazione con l’esecutivo, sono destinati a fare da tappezzeria nell’aula consiliare ogni qualvolta vengono chiamati a riunirsi. Novantanove volte su cento con la sola possibilità di liberare la propria repressione con cumuli di interrogazioni, interpellanze e mozioni destinate (storicamente) ad essere bellamente ignorate. Tra i meno rassegnati, per distinguersi, per mostrare di non aver ancora ceduto al tracollo psicologico, si hanno reazioni ironiche, come quella di Coralbo che ha ritenuto di elevare a rango di sindaco (ombra) e di programmatore l’assessore Colagiovanni che si diletta con le notti bianche, la sagra della cioccolata, e la programmazione del Corpus Domini. Divagazioni, vie di fuga dal piattume generale, per non rimanere impigliati nella ragnatela della rassegnazione, dell’impotenza, della inconsistenza. Se salva il consigliere dall’anonimato, certo non qualifica in alto la delegazione con-

l’intervento

siliare, costretta, come diciamo, a caricaturare gli avvenimenti e i personaggi comunali più che a indurli a creare il clima politico e l’azione amministrativa in cui siano evidenti e distinti i ruoli del sindaco, della giunta, e del consiglio. Allo stato delle cose la scena la occupano il primo cittadino e la giunta, mentre il consiglio è nettamente defilato e … devitalizzato. Nei primi cinque mesi dell’anno, per non andare indietro nel tempo, si contano sulle dita di una sola mano gli atti amministrativi in

nel migliore dei casi, a petto delle situazioni in cui il diktat politico si riversa indistintamente sui consiglieri di maggioranza, obbligandoli ad assecondare e ad approvare i “pacchi regalo” a questa e a quella categoria economica e imprenditoriale, e sui consiglieri di minoranza sfiniti in inutili filippiche. Capita pertanto che delle qualità politiche, delle doti intellettuali dei consiglieri comunali di Campobasso non si rinvengono tracce alla lettura delle registrazioni

Dardo

Archeologia, ecco come il Governo aiuta il Molise

di Franco Valente Questo è il Governo centrale che dovrebbe garantire la presenza del Molise in ambito mondiale: VERLASCIO DI VENAFRO Direzione lavori Soprintendenza archeologica del Molise Semiabbandonato e semidistrutto – Occupazione laureati beni culturali: ZERO TEATRO ROMANO DI VENAFRO Direzione dei lavori Soprintendenza archeologica del Molise Abbandonato e semidistrutto – Occupazione laureati beni culturali: ZERO NECROPOLI DELLE CAMERELLE Controlli da parte della Soprintendenza del Molise Abbandonata e semidistrutta – Occupazione laureati beni culturali: ZERO CHIESA DI S. MICHELE A

cui il consiglio, superando la routine delle ratifiche, ha potuto dire qualcosa, argomentare un giudizio, determinare una soluzione. Con tutti i limiti che poi la discussione ha mostrato, si può citare il dibattito sulle perimetrazioni cosiddette “Lucarino” dal nome dell’architetto che sul territorio urbano ha definito le zone di recupero, nonostante si siano dovuti defilare dal voto non pochi consiglieri e il sindaco per manifesto conflitto d’interesse. Per il resto atti dovuti e obblighi di legge

degli interventi, tanto sono generici, confusionari e velleitari. Sarebbe interessante invece vederli alle prese coi problemi strutturali della città (programmazione territoriale, sviluppo urbanistico, organizzazione dei flussi automobilistici e pedonali, trasporto, piani commerciali, attività culturali eccetera) per avere la misura necessaria a comprendere perché mai il capoluogo regredisca in tutte le sue prerogative istituzionali, rinunciando a chiamare in causa gli Enti territoriali che sul capoluogo determinano un grave appesantimento funzionale, dando spazio alla mediocrità, al grigiore intellettuale, alla ricorsa del “particolare” di ciascuno a danno dell’insieme. Sarebbe interessante vederli richiamare e pretendere che le linee programmatiche non restino riposte nel cassetto del tavolo di lavoro del sindaco, ma portate alla luce, affrontate, discusse ed applicate. D’altronde il voto dei campobassani ad Antonio Battista e alla coalizione di centrosinistra è stato chiesto su quella base e non su altro.

Aree in degrado e abbandonate Nessuna ricaduta occupazionale per i giovani R O C C A R AV I N D O L A Soprintendenza alle Gallerie del Molise Abbandonata e semidistrutta – Occupazione laureati beni culturali: ZERO SCAVO ARCHEOLOGICO ALL’OSPEDALE DI ISERN I A Soprintendenza archeologica del Molise. Abbandonato e semidi-

strutto – Occupazione laureati beni culturali: ZERO SCAVO IN LOCALITA’ QUATRELLE DI ISERNIA Direzione Soprintendenza archeologica del Molise Abbandonato e semidistrutto – Occupazione laureati beni culturali: ZERO S. VINCENZO AL VOLTURNO Direzione Soprintendenza archeologica del Molise Occupazione laureati beni culturali: ZERO Un Miliardo e novecento milioni (circa un milione di Euro) all’Istituto Suor Orsola Benincasa per “prestazioni intellettuali”. PIETRABBONDANTE Direzione e proprietà Soprintendenza archeologica del Molise Tempio antico distrutto con il restauro. Occupazione laureati beni culturali: ZERO


Tutto quello che gli altri non dicono

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senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

6 maggio 2016

Dall’esperienza privata un monito e un aupsicio

Michele Petraroia, la sanità regionale e gli ospedalieri Il consigliere del gruppo misto (già del gruppo Pd) Michele Petraroia, ha scritto di sé, delle sue esperienze personali a contatto con l’organizzazione sanitaria, al presidente della terza commissione consiliare Salvatore Ciocca e, per conoscenza, al presidente del consiglio, Vincenzo Cotugno, perché prendessero nota e, supponiamo, ne facessero tesoro nella funzione di cui sono titolari a Palazzo Moffa. La circostanza si segnala per l’originalità e il contenuto della lettera e al cronista per la possibilità di esprimere al consigliere auguri sinceri per la propria salute. Ha scritto Petraroia: “Le vicissitudini non eccelse di questo periodo mi hanno indotto nella tarda serata del 28 aprile a ricorrere alle

cure del pronto soccorso del Cardarelli, dove ho condiviso con altri pazienti i tempi di attesa, la preliminare ed obbligatoria registrazione con il

personale sanitario preposto ed i successivi controlli medici che sono proseguiti il giorno successivo già dalle prime ore presso l’Unità Operativa di

Otorinolaringoiatria. Successivamente ho ritenuto mio dovere postare un pubblico apprezzamento sul profilo facebook per l’abnegazione dei due medici e dei pochi infermieri impegnati in quel turno di notte perché con umanità e competenza operavano al meglio nell’espletamento della propria attività nonostante le condizioni non ottimali del nostro sistema sanitario. Comprendo che nell’era digitale può apparire anacronistico un comportamento improntato alla riservatezza, ma ciò non mi impedisce di porgere un sentito augurio di buon lavoro nell’auspicio che non sia mai necessario, su alcuna questione, in nessuna parte d’Italia o del Mondo “Obbedir tacendo e tacendo morire”. Ag-

giungendo alle parole di apprezzamento per i due medici e i pochi infermieri impegnati nel turno da parte di Petraroia le nostre, si sarà chiesto il consigliere se tanta solerzia e abnegazione non sia esente dal peso di notorietà del paziente? Dei tempi di attesa, della preliminare e obbligatoria registrazione e dei successivi controlli medici non si sono avuti uguali e contestuali apprezzamenti. Sulla riservatezza nell’era digitale pienamente condivisibile la riflessione, e anche l’auspicio che non sia mai necessario, su alcuna questione, in nessuna parte d’Italia o del Mondo “Obbedir tacendo e tacendo morire”. Soprattutto nel Molise. Dardo

I contenuti saranno illustrati dal rettore Palmieri La disponibilità dell’università del Molise ad aprire le porte al mondo molisano per creare le condizioni ideali onde interagire e reciprocamente conoscersi e approfondire ruoli e necessità, trova oggi una ulteriore dimostrazione, forse la più consistente, con la presentazione della conferenza di Ateneo, nella Sala del Consiglio del Rettorato – II Edificio Polifunzionale di Via F. De Sanctis. L a più consistente perché in prospettiva coinvolge operativamente le Istituzioni, il mondo del lavoro, delle imprese, delle professioni e delle parti sociali. Cosa da sempre attesa e finalmente perseguibile, soprattutto se il mondo molisano sarà capace di cogliere le occasioni che le vengono proposte e viverle con intensità e concreta partecipazione per trarre supporti scientifici e culturali per crescere e sviluppare. La Conferenza di Ateneo rappresenta un momento particolarmente significativo per gli Organi di governo, per il Corpo accademico,

Conferenza di Ateneo: ulteriore occasione d’incontro tra l’università e il mondo molisano Filo conduttore il tema: “Prepariamoci insieme a nuove sfide. Metodologie e approcci per la ricerca e la didattica. La contaminazione delle idee per l’innovazione dei percorsi e dei processi” per il Personale tecnico-amministrativo, per gli studenti. I temi individuati quest’anno tendono a risaltare la duplice tendenza che ha investito la ricerca, la didattica e i processi dell’Università, ossia l’interdisciplinarità contro la specializzazione; il locale contro il globale. Temi che attagliati alla realtà molisana prendono un sapore e un valore particolari. Ed è proprio in considerazione di ciò che è stata ideata, pensata ed indetta la Conferenza quale efficace occasione di scambio, di confronto e di dialogo, discussione e condivisione interno all’Università, ma anche e soprattutto, come già detto, con

CAMPOBASSO. “Dopo un anno dalla prima interrogazione al Governo, che ho presentato sulla razionalizzazione degli uffici postali e sull’attivazione della modalità di recapito a giorni alterni per le zone con minore densità abitativa, oggi ho depositato una nuova interrogazione, per chiedere al Governo un tempestivo intervento per far mettere in campo misure correttive da parte di Poste Italiane, affinché il servizio postale sia effettivamente universale, assicurandolo con puntualità ed efficienza anche ai cittadini che vivono in zone con bassa densità di popolazione o in

il territorio, le Istituzioni, il mondo del lavoro, delle imprese, delle professioni e delle parti sociali. Filo conduttore co-

mune, d’insieme, propositivo, prospettico, inclusivo il tema: “Prepariamoci insieme a nuove sfide. Metodologie e ap-

procci per la ricerca e la didattica. La contaminazione delle idee per l’innovazione dei percorsi e dei processi”.

Ruta: “Le Poste non possono trascurare il Molise” zone di montagna”. E’ quanto dichiara il senatore Pd, Roberto Ruta, il quale aggiunge: “Le preoccupazioni denunciate dalle forze sindacali del settore meritano ogni attenzione e risposte convincenti, perché tese a tutelare i cittadini che vivono in zone periferiche e/o marginali del Paese: tra le regioni maggiormente penalizzate – conclude Ruta – ci sono il Molise (quasi il 67% della popolazione

regionale è interessato dal recapito a giorni alterni) e la Basilicata (76% della popolazione regionale); si supera il 50% della popolazione regionale in Trentino Alto Adige, Calabria, Valle d’Aosta e Sardegna”


Campobasso

7 6 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Priorità a Palazzo san Giorgio: sbarazzarsi (renzianamente) di tutto ciò che può costituire filtro, analisi, imposizione a riflettere

“Togliere di mezzo la Commissione edilizia”

Maggiore potere discrezionale al sindaco e alle strutture comunali: essere amministratori a Campobasso Commissione urbanistica a Palazzo san Giorgio per decidere le sorti della Commissione edilizia. Naturalmente, ancora una volta contrasto di vedute e di pareri se tenerla in vita o toglierla di mezzo. Ancora una volta solo e sempre gli aspetti politici a prevalere sull’urgenza di trovare il bandolo della matassa che porti gli amministratori comunali a interessarsi seriamente e concretamente di ciò che occorre per rimettere ordine all’espansione edilizia e allo sviluppo territoriale del capoluogo. L’Obiettivo che al momento sembra essere primario è quello di

sbarazzarsi (renzianamente) di tutto ciò che può costituire filtro, analisi, imposizione a riflettere prima di allargare ulteriormente le maglie della rete delle utilità costruttive e fondiarie cui gli amministratori comunali, da decenni, si sono votatati a sostenere, ricavandone (solo alcuni, per la verità) diretti vantaggi elettorali e, forse, non solo. Togliere di mezzo, quindi, la Commissione edilizia per accelerare i tempi delle autorizzazioni a costruire o a negarle, comunque per evitare intralci a ciò che sui progetti e sulle richieste che riguardano il cemento e i suoli edi-

ficatori (o agricoli da mutare in edificatori) la struttura tecnica comunale e gli amministratori ritengono opportuno. Questa tendenza a verticizzare la gestione del bene pubblico, a ridurre gli spazi del confronto e, quindi, della dialettica democratica, sta guadagnando spazi e, purtroppo consenso, soprattutto nell’area in cui gli interessi privati dei costruttori e dei proprietari di terreno abitualmente prevalgono su ogni altro interesse: l’area delle costruzioni. Ora più che mai, sulla scia della deregolamentazione: il nuovo vangelo della politica nazionale e locale. Il comune di Campobasso non vuole essere da meno in questo processo decisionistico, demagogicamente sorretto dalla ne-

cessità di creare sviluppo, costi quel che costi. Anni scorsi a Palazzo san Giorgio, nel novero della politica di snellimento degli apparati burocratici, è stato discussa la soppressione della Commissione edilizia arrivando a concludere che era tutt’altro che un apparato burocratico da depennare, bensì un valido supporto tecnico, un sostegno alla interpretazione delle norme regolamentari del Piano regolatore generale e della cosiddetta edilizia contrattata (accordi di programmi e roba varia). Ciò perché al proprio interno annovera una varietà di rappresentanze politiche e sindacali, e professionalità tecniche e amministrative che, proprio per essere portatrici di valori e di esperienze compositi, espri-

mono ponderati e mediati giudizi di merito. Purtroppo non sempre accade, e quando non accade, perché qualche rappresentanza si erge sulle altre o si carica di proteggere qualcuno o qualcosa, la commissione diventa un appesantimento procedurale. A suo tempo sono stati valutati i pro e i contro, con la conclusione che si sa. Ora si torna a discutere di che fare della Commissione edilizia. Però sono cambiati i soggetti, la visione politica e i metodi dell’amministrare. Per cui non è da escludere che si arrivi al suo depennamento. Per dare maggiore potere discrezionale al sindaco e alle strutture comunali: essere amministratori a Campobasso. Dardo

A Tanno il premio Nuvoletti Il fondatore dell’Arca Sannita si è visto riconoscere il trofeo dall’Accademia italiana della cucina

Primo posto per la Jovine Prestigioso risultato alla manifestazione sulla matematica svoltasi a Perugia CAMPOBASSO. Prestigioso risultato per un gruppo scelto dei ragazzi della “F. Jovine” di Campobasso che a “Matematica e Realtà” che si sono svolte a Perugia dal 26 al 29 d aprile u.s. si sono aggiudicati il primo posto per aver presentato e dimostrato un progetto dal titolo “PASSO DOPO PASSO” grazie al quale con I’applicazione di formule matematiche specifiche le persone potranno denunciare all’uso tecnologico dei sistemi informatici per calcolare i chilometri percorsi o le calorie consumate. La giuria composta da esperti acca-

demici, tra le tante Scuole partecipanti provenienti da tutta la nazione, ha inteso premiare i ragazzi Campobassani. Onore; dunque, a Mikenda Nikaj, Virginia Giancola, Alicia Di Rito, Simone Minnillo, Carolina Desiato, Angelo Nardolillo, Federica Pietrofitta, Paolo Di Fabio, Cristhian Trivisonno, Manuel Boccamazzo, Sabrina Massarella. Alessandra Tullio, Renato Cardelio. Ma le felicitazioni vanno rivolte anche alle docenti di Matematica Prof.sse Antonella Di Cerce e Alda Dessero.

CAMPOBASSO. All’agronomo Michele Tanno – fondatore e presidente dell’Associazione Arca Sannita – esperto, scopritore e studioso dei tesori agroalimentari del Molise verrà assegnato il premio “Giovanni Nuvoletti” dell’Accademia Italiana della Cucina, su proposta della delegata regionale Anna Maria Lombardi. Il riconoscimento, che verrà conferito per la prima volta a un molisano, è “riservato alla persona, ristoratore, organizzazione che abbia contribuito in modo significativo alla conservazione, conoscenza e valorizzazione della buona tavola del proprio territorio” che da decenni protegge e salvaguarda dall’estinzione i frutti e le piante del nostro territorio. Il merito verrà conferitogli nella mattinata di sabato 7 maggio all’Istituto Biologico Sandro Pertini di Campobasso, in seguito al convegno sul “Falso in tavola”. Un “falso” contro cui Michele Tanno combatte da più di 30 anni cercando, individuando e mappando le varietà autoctone di un Molise in via di estinzione ma desideroso di essere valorizzato proprio perché “vero” e legato al territorio. Il premiato di quest’anno da decenni percorre il Molise a piedi e in fuoristrada, perlustrando campi e ispezionando tenute a caccia degli esemplari documentabili ed è giunto, per ora, a risultati impressionanti: le specie da frutto salvate sono 205 mentre le specie leguminose e orticole e i cereali sono più di 100. Tutto questo patrimonio è stato moltiplicato e trapiantato in due campi di piante madri, uno presso il vivaio “Rocco Marta” di Ferrazzano e l’altro presso il vivaio regionale forestale di Campochiaro. Gli obiettivi dell’ope-

razione sono due: la possibilità di studiare l’andamento di crescita della pianta (cosa mai fatta prima: della maggior parte delle varietà raccolte non sono mai state analizzate e classificate caratteristiche e proprietà) e, soprattutto, quella di avere a disposizione delle piante madri sicure da cui trarre gemme da inviare agli altri vivai e alle aziende private – i custodi della biodiversità – interessate a coltivare varietà antiche. Il premio “Giovanni Nuvoletti” andrà quindi a un Noè della nostra terra dei nostri giorni per la sua emozionante missione di salvataggio. Ma i progetti con l’Accademia Italiana della Cucina sono appena iniziati e in autunno di quest’anno – anno internazionale dei legumi – sarà organizzato un evento per promuovere e commercializzare i legumi molisani.



Italy



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Campobasso

6 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Giornata ecologica come un Festival” Fare Verde torna domani a Parco dei Pini per pulire e parlare di ambiente CAMPOBASSO. Fare verde Campobasso promuove per sabato 7 maggio una nuova giornata ecologica per la cura e la manutenzione del verde cittadino. L’area interessata sarà ancora una volta quella di Parco dei Pini, oramai adottata dall’associazione in attesa che l’amministrazione se ne faccia carico dopo averla acquisita al patrimonio comunale, formalità che dopo 25 anni dal termine dell’edificazione della lottizzazione, non ancora viene sancita. La manifestazione si svolgerà

nell’ambito del “Festival dell’Ambiente” promosso dalla Provincia di Campobasso, al quale hanno aderito diverse associazioni di tutela ambientale del territorio. Fare Verde ha aderito al Festival con due iniziative: la prima attività “indoor” si è già svolta presso la scuola elementare “Scarano” con un incontro sul tema della riduzione dei rifiuti e della regola delle 4R (Riduco, Riuso, Riciclo, Recupero) culminato con un laboratorio di autoproduzione di saponette naturali che saranno

regalate alle mamme in occasione della festa a loro dedicata. Il secondo appuntamento si svolgerà sabato mattina con una più tradizionale ed “operativa” iniziativa di volontariato. Sarà ripulita l’area da erbacce e rifiuti, saranno concimate e sistemate le alberature esistenti e verranno messe a dimora nuovi

alberi e piante per continuare il progetto di valorizzazione dell’area verde cominciato da circa tre anni. Per l’occasione, ripartirà anche il progetto “Azione e IntegrAzione” che vede la collaborazione tra cittadini e volontari con i migranti ospiti del Centro di Accoglienza Temporaneo di Campobasso, da

oltre un anno oramai partner costante delle iniziative ecologiche di Fare Verde a favore della città e della cittadinanza di Campobasso. L’invito è rivolto a tutti cittadini, l’appuntamento è a partire dalle 9.30 di sabato presso l’area verde di via Berlinguer

Endometriosi, il convegno in Comune E’ stato l’assessorato alle Pari opportunità a promuoverlo per il pomeriggio È fissato per il pomeriggio, alle 16, presso la sala consiliare di Palazzo San Giorgio, il convegno sull’endometriosi, evento voluto dall’assessorato alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Campobasso e che vede la collaborazione dell’associazione “Una voce per le donne” rappresentata da Lucrezia Cicchese. “È una tematica importante che non può lasciare indifferenti – le parole dell’assessore alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Campobasso Emma de Capoa - per cui è indispensabile avviare un percorso di partecipazione consapevole. L’endometriosi è una malattia diffusa, che deve essere meglio conosciuta. È dunque necessaria un’azione di sensibilizzazione finalizzata soprattutto alla prevenzione, prevenzione che spesso è sinonimo di diagnosi

precoce. Si tratta di una malattia progressiva che, con il tempo, aggredisce anche altri organi provocando nelle donne che la contraggono un grave sconvolgimento della vita, dei rapporti interpersonali e di coppia. La rilevanza di questa patologia nella nostra regione ha reso necessario un intervento legislativo (legge 10 febbraio 2015 n.1) diretto all’individuazione precoce della malattia e finalizzato anche all’adozione di una serie di provvedimenti a sostegno delle donne. Provvedimenti mirati al miglioramento della qualità della loro vita. La legge regionale è sicuramente un risultato importante per le donne colpite da questa patologia ma si può fare ancora tanto sul campo della prevenzione e della sensibilizzazione”.

La giornata dell’insufficienza cardiaca Il messaggio dell’europarlamentare, Aldo Patriciello, sulle politiche da adottare CAMPOBASSO. “Migliorare le politiche nazionali in materia di insufficienza cardiaca significa non soltanto risparmiare sui costi ma, cosa ancor più importante, migliorare enormemente le cure e la qualità della vita delle persone affette da questa patologia. L’Unione Europea deve raccogliere questa sfida e puntare ad un migliore coordinamento tra Stati membri in ambito sanitario”. Questo il messaggio di Aldo Patriciello, europarlamentare molisano e membro della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare, in occasione della giornata europea sull’insufficienza cardiaca promossa dall’Heart Failure Policy Network, il gruppo interdisciplinare composto da parlamentari europei e nazionali, ricercatori, medici e organizzazioni di pazienti, che ha l’obiettivo di aumentare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su una patologia che interessa circa 15 milioni di cittadini europei. “Accrescere l’interesse scientifico e istituzionale sull’insufficienza cardiaca – afferma Patriciello – è assolutamente necessario. Sono le statistiche a richiederlo. Stiamo parlando di una patologia che miete più vittime del tumore al

colon, al seno e alla prostata; una malattia di cui è a rischio un cittadino su cinque e che è la prima causa di ricovero delle persone sopra i 65 anni. Nonostante ciò, esiste ancora una scarsa attenzione al riguardo, sia da parte delle istituzioni, sia per quanto riguarda il miglioramento della qualità della vita di coloro che ne sono affetti. Campagne come quella di oggi – prosegue l’eurodeputato azzurro – servono a far maturare questa consapevolezza: e cioè che l’insufficienza cardiaca rappresenta, ad oggi, la più grande

minaccia ai nostri sistemi sanitari nazionali. Abbiamo quindi bisogno di una maggiore integrazione in ambito sanitario a livello europeo e di aumentare considerevolmente gli investimenti finalizzati a tale scopo. Un obiettivo certamente ambizioso ma non per questo irraggiungibile, se si mettono in campo approcci innovativi. La sfida principale è garantire il più alto livello di cure a tutti i cittadini europei. Per farlo, l’insufficienza cardiaca deve essere inserita al centro delle priorità nazionali degli Stati membri”.


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Isernia

6 maggio 2016

“Loculi cimiteriali, avevamo visto giusto” Il Movimento Cinque stelle torna sulla questione dell’ampliamento del cimitero a Isernia ISERNIA. “Il M5S Isernia ha visto giusto quando ha sollevato, per primo, la questione dell’appalto in project financing per la costruzione dei “nuovi loculi cimiteriali“. Così, scrive in una nota il movimento. “Ad integrazione del comunicato del 24

aprile 2016 (vedi in basso), ritorniamo sull’argomento evidenziando la determinazione n.10 del 23 settembre 2015, pubblicata dall’ANAC (autorità nazionale ‪#‪anticorruzione‪), la quale precisa che l’iter da seguire è la redazione di STUDIO DI FATTI-

BILITÀ’, e afferma altresì che “l’opportunità di informare, attraverso la programmazione, il mercato e il territorio circa le modalità di gestione di servizi di rilievo, particolarmente evidente per un settore come quello del PF (Project Financing), nel quale è

Mi sono ricandidato per rilanciare Isernia di Gabriele Melogli Alla fine è prevalso il sentimento sulla ragione e ho accettato per la terza volta di candidarmi come Sindaco della Nostra Città. Una fredda analisi avrebbe sconsigliato una simile scelta perché alcuni provvedimenti del Governo Centrale e di quello Regionale hanno penalizzato fortemente Isernia, che è stata privata (o lo sarà a breve) prima della Provincia e, a seguire (quasi certamente dopo le elezioni politiche), della Prefettura e della Questura, per finire con l’ultimo minacciato regalo del Governo Renzi (soppressione del Tribunale) . Provvedimenti tutti che, se non bloccati (per la qualcosa dovremo batterci con tutte le forze!) comporteranno naturalmente la fine della nostra città, riducendola irrimediabilmente al rango di un paese senza prospettive e senza futuro! Eppure solo quattro anni fa, nulla faceva presagire un simile destino! Isernia si presentava come una cittadina bella ed accogliente, dove le attività culturali e commerciali fiorivano e proliferavano grazie all’approvazione della variante generale del piano regolatore cittadino (ottobre 2004), alla presenza di un centro storico bellissimo e rivitalizzato che ivi ospitava la sede dell’università, al Museo del Paleolitico(finalmente aperto al pubblico nel marzo 2012) ed al recupero del sito dell’acqua solfurea, il cui completamento e trasformazione come centro benessere sembrava all’epoca in dirittura di arrivo. Grazie poi alla realizzazione, sia pure incompleta, dell’Auditorium (inaugurato nel marzo 2012) Isernia guardava al futuro con ottimismo e speranza, consapevole del ruolo di centralità che le competeva. Negli ultimi quattro anni, però, scelte politiche e amministrative superficiali, errate e addirittura dissennate operate dalle due amministrazioni di centro sinistra e soprattutto dai primi due commissari prefettizi (in tutto tre) via via nominati, hanno fatalmente determinato, oltre allo svuotamento delle casse comunali per effetto dell’irresponsabile revoca della concessione esattoriale (che, tra l’altro, ha comportato la perdita di oltre 130 posti di lavoro), un impoverimento generale

della cittadinanza, colpita da oppressivi aumenti della imposizione tributaria locale, necessitati proprio dalle scelte temerarie cui prima facevo riferimento. A ciò aggiungasi che il Governo Regionale è stato altrettanto devastante per la nostra realtà sia con la rinuncia alla realizzazione dell’asse autostradale San Vittore-Termoli sia con lo scientifico depauperamento, in favore di Campobasso, degli uffici periferici Regionali, sia infine con lo svuotamento progressivo e continuo dell’Ospedale Veneziale come conseguenza di una politica sanitaria strabica e/o addirittura miope. Tali provvedimenti negativi sono piovuti su una situazione di crisi industriale (Ittierre-Di RisioArena/Gam- etc.) e del comparto edilizio, in un contesto aggravato dalla difficoltà ormai sedimentata degli Enti Locali, impossibilitati ad utilizzare le poche risorse di cui dispongono a causa del c.d. “patto di stabilità”. Tutto ciò ha fatto sì che Isernia divenisse insieme a Campobasso una delle città più tristi d’Italia, secondo le recenti statistiche nazionali. Per questo dicevo che il buon senso avrebbe sconsigliato una mia candidatura per evitare di essere considerato alla stregua di quei politici locali che, come gli orchestrali nel film Titanic, suonavano sul ponte mentre la nave affondava!! Ma per mia natura sono portato ad accettare le sfide della vita, convinto come sono che alcune scelte politiche ed amministrative potranno forse cambiare, con il tempo, il destino della nostra amata Terra assicurandole un futuro migliore. E’ bene però premettere che, come conseguenza dei surrichiamati negativi provvedimenti del Governo Centrale e Regionale, Isernia ha irrimediabilmente perso quella funzione di “Città dei Servizi” alla quale era naturalmente destinata proprio perché sede dell’amministrazione Provinciale e, quindi, punto di riferimento istituzionale di tutti gli abitanti dei Comuni della zona. Occorre quindi allo stato immaginare un diverso e nuovo modello di sviluppo della nostra città, che assicuri un domani alle future generazioni, auspicabilmente non più costrette ad emigrare verso altre città italiane o addirittura estere.

Linea Verde in Alto Molise La puntata di domenica 8 maggio sarà dedicata all’area da Agnone a Castel del Giudice AGNONE. Una delle regioni italiane di cui si parla sempre troppo poco. Una regione che nasconde in realtà delle bellezze naturalistiche mozzafiato, tradizioni secolari ma anche risorse per un futuro florido». Viene definito così il Molise sul profilo Facebook di Linea Verde, la trasmissione di Rai Uno condotta da Patrizio Roversi e Daniela

Ferolla, che dedicherà la prossima puntata, in onda domenica 8 maggio alle 12.20, all’Alto Molise. Agnone, Castel del Giudice e Pietrabbondante sono alcune delle località toccate dalla trasmissione in cui Linea Verde, si legge sempre sul suo profilo, «cercherà di capire come le condizioni morfologiche ed una sto-

ria millenaria abbiamo fornito a questa regione gli strumenti per intraprendere un’agricoltura sostenibile in linea con quei parametri oggi richiesti anche dalla Comunità europea. Dal ripristino di antiche colture, come quella delle mele, sino ad arrivare ad aziende modello che hanno fatto del biodinamico la propria filosofia»

richiesto l’intervento del capitale privato e sono delegate all’affidatario la gestione e – in parte – la configurazione del servizio” A maggior ragione, alla luce di quanto esposto, deve ritenersi sempre opportuno per un amministrazione pubblica, consultare preventivamente i‪ #‪cittadini‪, attraverso strumento di informazione adeguati, in modo tale da garantire una reale ‪#‪partecipazione‪ alla cosa pubblica. Il M5S Isernia pro-

seguirà nell’azione di controllo già avviata, richiedendo formalmente l’accesso agli atti presso il Comune di ‪#‪Isernia‪, per verificare tutte le fasi che hanno interessato l’iter del procedimento, dall’avvio e fino ad oggi”.

Territorio controllato dai Carabinieri Lavoro intenso dei militi dell’Arma per la sicurezza dei cittadini ISERNIA. Ancora lavoro intenso per i Carabinieri impegnati per contrastare il fenomeno dei reati predatori in tutto il territorio della provincia di Isernia. Decine di pattuglie di militari delle Stazioni e dei Nuclei Operativi e Radiomobili competenti e personale in borghese del Nucleo Investigativo sono in queste ore impegnati in servizi finalizzati in particolare alla prevenzione dei furti e di tutti quei reati che creano maggior allarme nella popolazione locale. Proprio ad Isernia, nei pressi della Chiesa del Sacro Cuore, dove tempo fa si verificarono episodi di piccoli furti all’interno della canonica, i Carabinieri hanno fermato una coppia di origine rumena, due donne entrambe 30enni provenienti dai campi nomadi del napoletano, con a carico numerosi precedenti per furto in abitazione e altri reati contro il patrimonio e la persona. La coppia che secondo l’ipotesi dei militari dell’Arma, si trovava in zona probabilmente per compiere qualche azione criminosa, è stata accompagnata in caserma dove nei loro confronti è stata avviata la procedura per l’applicazione della misura di

prevenzione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio. Nel corso del medesimo servizio, nella zona di Venafro, i Carabinieri sono riusciti a recuperare una Volkswagen Golf, rubata in provincia di Teramo. L’autore del furto vistosi braccato dalla presenza dei numerosi posti di blocco messi in atto, si è visto costretto ad abbandonare il veicolo. Comunque la sua identificazione dovrebbe essere questione di ore, avendo gli stessi militari acquisito degli elementi utili alle indagini attraverso i rilievi tecnici operati sul mezzo recuperato. L’autovettura è stata per il momento sottoposta a sequestro in attesa di essere restituita al legittimo proprietario. Inoltre nell’ambito delle attività condotte nelle ultime ore, sia nel capoluogo “pentro” che lungo le arterie di collegamento con i comuni a ridosso del confine casertano, tra i quali Gallo Matese, Letino, Capriati a Volturno, Ciorlano, San Pietro Infine e Presenzano, sono stati sottoposti a controllo 115 veicoli in transito e identificate 140 persone, tra conducenti e passeggeri, nei casi sospetti sono state eseguite perquisizioni per la ricerca di armi, droga e refurtiva.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

6 maggio 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Entrate, chiude l’agenzia a Termoli Era stata creata sopprimendo quella di Larino comune bistrattato TERMOLI. Sempre puntuale l’intervento di Claudio De Luca.

“All’Agenzia delle entrate “far fuori” la Sede larinese, per collo-

carsi nel ridotto termolese con tutti i suoi Uffici, è costato 14mila euro di canone mensile disposti dalla Direzione di Campobasso con una decisione direttoriale in contrasto persino con le circolari interne romane con cui si prevedeva di non “resettare” Uffici che, in primo luogo, supportas-

sero un Tribunale. A suo tempo, in luogo di cavalcare questa situazione, la “Fabbrica delle idee” preferì barattare un accomodamento consistente nella perdita dell’Age per poi ottenere il ripristino della Sezione che si occupa delle registrazioni delle sentenze. La cosa venne

fatta passare per una grande vittoria dei cosiddetti Maestri muratori. Incolpevoli cittadini, convinti pure dalla rassicurante presenza del’on. Venittelli, furono portati a credere nel ritorno dell’Agenzia, comprendendo – solo più tardi – d’essere stati gabbati“.

Spiaggia di Montenero, rischio cementificazione Il Comitato spontaneo contesta le scelte del rilascio delle concessioni edilizie da parte del Comune

Sequestrati 30 chili di marijuana Operazione della Guardia di Finanza Il Reparto Operativo Aeronavale di Termoli, impegnato quotidianamente nell’attività di vigilanza del territorio marittimo molisano in compiti di polizia economico-finanziaria e di contrasto ai traffici illeciti, avvalendosi per la copertura aerea dei velivoli della Sezione Area del Roan di Pescara, in data odierna poneva sotto sequestro un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti, del tipo Marijuana, nei pressi della foce del fiume Saccione. In particolare nella mattinata di oggi nel corso di un’attività di ricognizione aerea svolto da un velivolo del corpo della predetta Sezione Aerea, veniva avvistato un carico di droga lunga la spiaggia del litorale di Campomarino. Per le delicate operazioni di recupero, coadiuvate dai militari del Reparto Operativo Aeronavale di Termoli intervenuti sia via mare che via terra, gli uomini a bordo dell’elicottero effettuavano una manovra di atterraggio sulla spiaggia, suscitando scalpore nei passanti ignari di ciò che stava accadendo. Le operazioni, coordinate dal Comandante del Roan di Termoli, permettevano il recupero ed il relativo sequestro di 30 kg di marijuana, un quantitativo che nel mercato nero dello spaccio di droga frutterebbe un introito di circa 300.000 euro. Il prodotto è ora nella disponibilità dell’Autorità Giudiziaria di Larino, mentre continuano le attività della Guardia di Finanza mirate ad approfondire le indagini lungo il litorale della regione probabile crocevia di traffici illeciti.

MONTENERO DI BISACCIA. La spiaggia di Montenero di Bisaccia a rischio cementificazione: grido di allarme di cittadini e turisti residenti di fronte alle nuove concessioni edilizie che l’Amministrazione Comunale è pronta a concedere, previo parere della commissione urbanistica e ambiente, per la realizzazione di nuovi interventi, ampliamenti e cambio di destinazioni d’uso, a sole poche decine di metri dalla costa. “Un via libera alla cementificazione di dune, coste e arenili, uno schiaffo all’ambiente, al paesaggio e alla bellezza del nostro mare”, denunciano i cittadini che si sono costituiti in un comitato spontaneo in difesa della spiaggia di Montenero di Bisaccia. Sott’accusa l’Amministrazione Comunale, per il comitato evidentemente sensibile solo a imprenditori intenzionati a sfruttare quanto più possibile un territorio. I primi interventi di sbancamento, come dimostrano le foto del cantiere, evidenziano l’assoluta impossibilità, anche sotto il profilo idrogeologico, di realizzare nuove unità abitative per le consistenti infiltrazioni di acqua marina che comportano importanti interventi di imper-

meabilizzazione permanente del suolo e un rischio concreto di stabilità strutturale dei manufatti che si intendono edificare”. “Scelte incomprensibili – attaccano i cittadini, tra i quali ci sono molti proprietari degli immobili giù costruiti nella zona –. Amministratori seri e lungimiranti si preoccu-

ed economiche degli amministratori locali sempre più orientati a sacrificare le aree litoranee per portare, nella più benevola delle ipotesi, una modesta liquidità alle casse comunali, grazie agli oneri di urbanizzazione. “La nostra mobilitazione contro questa autentica minaccia: oltre a un problema di pia-

perebbero di tutelare e salvaguardare l’immenso valore del nostro paesaggio, qui invece ci troviamo di fronte a decisioni inaccettabili perché indirizzate a favorire azioni speculative e deleterie per la nostra spiaggia”. Appare evidente che il turismo, che avrebbe potuto portare benessere, nuove opportunità di lavoro e una promozione del territorio, non sia più tra le priorità sociali, culturali

nificazione dell’uso del suolo su scala locale lamentiamo anche una visione decisamente miope sul futuro turistico di queste zone”. “Non ci fermeremo: pronti a manifestazioni di protesta oltre che iniziative sotto il profilo legale. Vigileremo costantemente senza abbassare mai la guardia fin quando non verrà posta definitivamente la parola ‘fine’ a questa disdicevole vicenda”.

Gtm, un nuovo sciopero Il mancato accordo con l’azienda e dopo la prima protesta, autisti nuovamente in piazza TERMOLI. La Federazione sindacale Filt Cgil, visto il verbale di mancato accordo tra l’Azienda GTM che gestisce il servizio urbano nella città di Termoli e la Filt CGIL Molise, del 5 aprile 2016; visto l’esito negativo del tentativo di conciliazione svolto presso la Prefettura di Campobasso il giorno 14 aprile 2016, vista la prima azione di sciopero di 4 ore attuata in data 3 maggio 2016, proclama un’azione di sciopero di otto ore per il giorno 16 maggio 2016. L’Azienda interessata è la GTM Srl con sede in Termoli, Via Martiri della Resistenza.

La motivazione dello sciopero è il mancato pagamento di due mensilità e i sistematici ritardi nella erogazione degli stipendi ai dipendenti. Le modalità di adesione sono le seguenti: uffici ed impianti fissi (Amministrazione, officine e biglietterie) intera giornata; Operatori di esercizio dalle ore 15.00 alle ore 23.00. Saranno garantite le fasce orarie di garanzia che ricordiamo essere, per il Trasporto Pubblico Urbano regionale, 5.17-8.17/ 13.00-16.00. Si garantisce la pronta riattivazione al termine dello sciopero.



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Opinioni di Giorgio Scarlato L’Italia agricola è danneggiata da tutto e da tutti. E’ sulle sabbie mobili. Così come messa è difficile che possa salvarsi. Questo, visto dal basso, da chi è a stretto contatto con la terra da oltre 40 anni. Da chi vive ancora ed ha vissuto con i patemi d‘animo e le preoccupazioni che questo mondo dà, da sempre. La politica odierna sta prendendo per i fondelli il mondo agricolo nascondendo la verità. I sotterfugi, le imposizioni, che ci provengono dall’UE, avallate dai “nostri” e quelle che ci proverranno dal TTIP imposte dagli USA, mortificano i coltivatori italiani ed acuiscono ancor di più la crisi del settore agricolo. Che siano arance, pomodori, olio d’oliva, grano duro, miele, latte o carne, la vittima predestinata rimane sempre l’economia agricola non più sostenibile o meglio: il mancato reddito. Lo si ripete per l’ennesima volta: la globalizzazione senza regole ha devastato il settore che, oramai, è allo stremo. Non è possibile competere con Paesi dove il costo del lavoro è molto più basso del nostro, si vuole al mancato rispetto delle regole di assunzione; all’uso di fitofarmaci o, almeno di quelli da noi non più in uso; al mancato rispetto delle regole igienico-sanitarie; e non per ultimo, al rispetto dell’ambiente e della persona. Questa non può chiamarsi che concorrenza sleale della peggior specie ed a rimetterci sono sempre la salubrità delle derrate, i consumatori ed i relativi produttori delle materie prime. Concorrenza che porta a produrre a prezzi sempre più sottocosto e di bassa qualità. Unita alla burocrazia ed alla fiscalità, che svantaggia il coltivatore italiano rispetto a quelli degli altri Paesi, non solo della UE, rischia di dare il colpo di grazia al settore. Basti pensare che ogni anno, un’azienda agricola per stare in regola mediamente produce circa 4 chilometri di carta con una spesa di

di Amodio De Angelis Agli agricoltori molisani risultano proprio indigesti gli accordi internazionali che vedono, ancora una volta, il settore agricolo trattato come merce di scambio, senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale. Amodio De Angelis, agricoltore di Palata che è stato anche presidente della Camera di Commercio, denuncia la delusione ed il disagio dei tanti coltivatori che subiscono le conseguenze, per esempio, del recente accordo commerciale tra Unione Europea ed il Marocco, che ha provocato l’invasione di pomodori con una crisi senza precedenti della produzione nazionale, o che spalancano le porte dell’Europa alle 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero per il 2016 e 2017. Olio tunisino che, come ben sanno gli esperti, come tutti gli oli di oliva provenienti da climi caldi ha bassissime percentuali di acido oleico libero, che è una delle caratteristiche dell’olio di qualità, garantita nell’extravergine molisano. “Questi attacchi ai prodotti simbolo della dieta mediterranea Made in Italy, che minacciano la sopravvivenza delle aziende agricole italiane – denuncia Amodio De Angelis – sono dei veri colpi bassi, insostenibili per gli agricoltori, che non riescono più a coprire con i ricavi i costi di produzione dei prodotti agricoli. Come nel caso

6 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’agricoltura muore nell’indifferenza della politica

circa 7.000 euro. Tutte queste importazioni, che di anno in anno aumentano sempre più, portano all’abbassamento dei prezzi al coltivatore, prefigurando tre cose: a) il fallimento dell’azienda agricola e quindi la morte delle piccole e medie imprese; b) la fine dei prodotti-simbolo del vero Made in Italy, quelli della dieta mediterranea. c) l’interesse ad acquistare e la fortuna a subentrare di chi si trova in una posizione economica dominante, europeo o no. Fortuna scaturita anche dall’attrattiva del marchio Made in Italy. L’imprenditore italiano ha faticato per farlo affermare...ed ha

corso per 90 metri; Il nuovo acquirente, estero, ...corre gli ultimi 10 metri e “fresco di soldi”.....vince la corsa. Tutto qui. Questa sarà la nuova Italia del futuro: il made in Italy in mano ad altri nel disinteressamento di chi governa. A proposito di importazioni, non si puntualizza, ormai conosciuta da tutti, la faccenda dell’importazione delle 35.000 tonnellate di olio d’oliva tunisino senza dazi. Al Parlamento Europeo dei 500 favorevoli sono stati del PD ben 12; 107 contrari e 47 astenuti. Si sanno i loro nomi. Alcuni, disertano pure i Consigli europei e quando vengono in Italia, per sponsorizzarsi o sponsorizzare l’ amico di turno, nelle varie re-

gioni parlano pure dei PSR 20142020!!! Dicono pure di essere “vicini” al mondo agricolo! Di aiutarlo! Ma quale? Ma di chi? Invece, forse, è passata in silenzio la questione del pomodoro concentrato della Cina che per i primi 11 mesi del 2015 l’Italia ha importato. Ben il 680% in più rispetto all’anno precedente (dati ISTAT). Il prodotto arriva in fusti da 200 kg, viene rilavorato e quindi confezionato come italiano. Al dettaglio vige l’obbligo di indicare solo la sede di confezionamento ma non quello di coltivazione del pomodoro. L’obbligo della etichettatura di origine degli alimenti? Vale solo per la passata di pomodoro ma non per i sughi pronti o il concentrato. E d’altronde, è il “rispetto” delle regole comunitarie! Bisogna vedere con queste regole sopra menzionate e il prezzo del pomodoro da industria che a dir poco , offende la dignità del produttore, (si vocifera, al Nord, di € 7,5 ql... salvo imprevisti) quanti ettari verranno coltivati quest’anno a pomodoro! E dell’acqua che certo non ci regalano i gabellieri consorzi di bonifica cosa ce ne facciamo? O si coltiveranno le barbabietole da zucchero a.... prezzi da fame? O le orticole che addirittura vengono lasciate marcire nei campi? Dov’è la tutela, il rispetto per il lavoro agricolo? Dove sono i benefici? Gli onorevoli, i senatori, gli europarlamentari parlino, ci spieghino, ci delucidino. Basta a questo stillicidio, a questa guerra tra poveri, a questi conflitti all’interno della stessa agricoltura europea, africana, del Centro America, degli USA o del Canada. Basta alla mercificazione del cibo, perché il cibo non è una merce, non è sfruttamento di popoli, chiunque essi siano. Una cosa è certa: il mondo agricolo nazionale muore nell’indifferenza di chi dovrebbe impegnarsi a tutelarlo.

Colpo basso per l’apertura ai prodotti stranieri

del grano, il cui prezzo è ai minimi storici degli ultimi dieci anni, con la pasta italiana, che, a prezzi al consumo crescenti, aumentata sistematicamente la quota di mercato internazionale grazie all’appeal del made in Italy, che però viene prodotto con grano straniero, proveniente da paesi dove addirittura è tollerato l’utilizzo di pesticidi da tempo vietati in Italia e dopo essere stato sottoposto a giorni e giorni di viaggio in stiva, con seri rischi che si formino aflatossine cancerogene.” De Angelis punta il dito

verso i politici e rivendica che “i nostri governanti, a partire dal presidente Renzi, non possono prendersi gli applausi solo con dichiarazioni di intenti a favore delle imprese agricole, ma occorre che poi, nei fatti, sappiano rispondere alla necessità di rafforzare i controlli e stringere le maglie della legislatura per evitare frodi e inganni, occorrendo con urgenza uno sforzo aggiuntivo di valorizzazione delle produzioni nazionali, in un momento storico particolarmente favorevole per l’alta qualità.”

Amodio De Angelis ric h i a m a anche gli stessi operatori delle filiere, denunciando che: “Occorre chiudere il cerchio delle filiere agroalimentari con le strutture associative gestite dagli agricoltori veri. Il Consorzio Agrario, per esempio, nella nostra regione è ancora fermo al solo stoccaggio del grano (non sfruttando le sue grandi potenzialità di crescita), ma se non attiva dei contratti di filiera con pastifici della regione, realizzando una pasta garantita di grano molisano, sarà sempre succube delle dinamiche di mercato dei grandi numeri e delle speculazioni finanziarie, senza poter garantire il giusto reddito alle imprese agricole. Quando gli agricoltori non garantiscono le filiere corte, si consolidano le alchimie che permettono, come insegnano le frodi scovate dai NAS, all’olio lampante non commestibile di essere deodorato e raffinato all’estero, entrare in Italia, essere miscelato ed arrivare sugli scaffali del supermercato nella bottiglia con la connotazione “made in Italy”. Sarò felice – conclude sarcastico De Angelis di offrire da bere se, ora che arriveranno le 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino, qualcuno riuscirà a trovare in commercio qualche bottiglia di olio di oliva con l’etichetta che indica prodotto in Tunisia!”



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