Patto per il molise, una bufala?

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tuttO quellO che gli AltRi NON dicONO

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ANNO xii - N° 105 dOmeNicA 8 mAggiO 2016

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta e-mail Redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - euro 1.00

Fare Verde

ReStA AggiORNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

L’Oscar del giorno lo assegniamo all’associazione ambientalista, Fare Verde. Ha dato, ancora, una dimostrazione di attaccamento alla città di Campobasso promuovendo la nuova iniziativa di pulizia di Parco dei Pini. Lo ha fatto, questa volta, anche nel segno dell’integrazione. L’Oscar è ampiamente meritato.

L’Ardire

Un collettivo schettiniano di Giuseppe Saluppo

C

hiusa è la fase della presentazione delle liste per le elezioni comunali. In questi ultimi giorni, la politica molisana è stata tutta presa dalla spasmodica ricerca di candidati per arrivare ad una lista in più dell'ipotetico avversario. E, da oggi, parte la caccia al voto che, nei centri maggiori, somiglia quasi ad un concorso. Cosa ci sarà, poi, da spartire è difficile dirlo visti i numeri del malridotto Molise. Possibile, che nessuno si stia accorgendo che questa regione sembra navigare verso il punto di naufragio? L'equipaggio politico che, pure, in queste ore è andato raccogliendo gente per le liste elettorali, lo sta portando esattamente verso lo scoglio distruttore. Ma vuoi? Ci sono le elezioni e bisogna, pur, cantare e raccontare favole e frottole per cercare di mettere qualche bandierina. L'allegria di color che saranno naufraghi. Non si registra un solo atto di rinsavimento. Un tentativo per correggere la rotta di collisione. Come se ci trovassimo dinanzi ad un collettivo schettiniano che disbriga le pratiche del disastro. Non una progettazione, non una programmazione, non un confronto di idee e di prospettive. Solo l'incedere verso una sorte che appare segnata con una serie di dissonanze che danno vita ad un agglomerato di suoni dall'effetto aspro e stridente e con una cadenza d'inganno per chiudere il tutto.

Campobasso

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

L’Ordine dei medici è intervenuto sul certificato per i Misteri.

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Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. In questi giorni si è fatto un gran parlare di turismo, il presidente Renzi ha menzionato malamente il Molise ma il nostro delegato regionale al turismo è rimasto, come al solito, in silenzio. Scusate, ma se non parla mai, se non dice la sua, se non disegna percorsi cosa ci sta a fare?

Sul Masterplan di Renzi per il Sud, si stanno sollevando dubbi e polemiche E la Uil chiede lumi a Frattura

Servizio a pagina 3

regione

L’Ordine dei medici sui Misteri

Domenico Di Nunzio

Elezioni comunali

sanità

“Il Sociale perchè integrato alla sanità?” La domanda è stata posta dai Cristiano sociali.

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Cattolica, il dado è tratto

La Giunta regionale pronta ad integrare il Cardarelli

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A Isernia corsa per 9 candidati a Sindaco Sono 5 a Bojano e 3 ad Agnone pagina 9


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

8 maggio 2016

La giunta regionale ha dato mandato al presidente /commissario ad acta alla sanità Paolo di Laura Frattura di proporre alla Università Cattolica del Sacro Cuore la modifica all’articolo 8 dello Statuto: quattro consiglieri alla Regione e uno alla Fondazione

Il dado è tratto

Frattanto la medicina molisana e l’assistenza ai malati vanno vergognosamente decadendo per carenza di organico e di risorse. Calpestato il diritto alla salute e liberi di farlo gli amministratori Dalle intenzioni le parole, e dalle parole i fatti. E’ il processo innestato dal presidente della giunta regionale del Molise Polo di Laura Frattura, nonché commissario ad acta per la sanità, per arrivare alla fusione dell’ospedale Cardarelli con la Cattolica. Ipotesi annunciata spregiudicatamente in assenza di una condivisione da parte della Cattolica e per questo contestata in maniera anche polemica dai vertici di quella realtà. La corsa ai ripari s’è avuta a fine aprile a Palazzo Vitale nel giorno in cui la giunta regionale ha deliberato testualmente: “di dare mandato al Presidente della Giunta Regionale di proporre alla Università Cattolica del Sacro Cuore la modifica all’articolo 8 dello Statuto, conferendo il potere di nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione in numero di 4 al Presidente della Regione Molise, e in numero di 1 al Consiglio di amministrazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, su proposta del Rettore; nonché di portare avanti l’iniziativa, condividendo l’obiettivo prioritario di risanamento del Servizio sanitario regionale e l’erogazione di un servizio ai cittadini notevolmente migliore sia dal punto di vista organizzativo e gestionale sia dal punto di vista della qualità della struttura e delle apparecchiature utilizzate”. Il passo è concreto, e la proposta definita. Va portata avanti. Lo dovrà fare il presidente /commissario ad acta, su

mandato dell’esecutivo regionale. Con quale e quanta capacità di arrivare a centrare l’obiettivo è tutto da vedersi. Perché, se la Regione Molise è bene intenzionata a creare sinergia con la Cattolica, questa non l’è altrettanto senza aver messo per bene i puntini sulle “i”, ovvero in chiaro quali sono gli impegni finanziari di questa operazione, quali i vantaggi per il presidio privato, quali gli apporti organizzativi delle strutture operative del Cardarelli. Senza far cenno alle innumerevoli complicazioni di ordine gestionale che possono derivare dal mettere assieme gli apparati privati con quelli pubblici. Senza far cenno alla permanenza di una ostinata opposizione a questo progetto che viene dall’interno del consiglio regionale da parte

L’intervento Il Movimento 5 Stelle Molise presenta un’interrogazione per chiedere alla Giunta di aumentare il fondo per l’inclusione sociale creato un anno fa “Continua la battaglia all’interno delle istituzioni per non lasciare indietro nessuno. Una lotta che ad aprile scorso ha vissuto un momento fondamentale quando, durante la discussione della Legge Finanziaria, il MoVimento 5 Stelle Molise è riuscito a strappare un milione di euro da destinare al finanziamento del Reddito minimo di cittadinanza. Furono, quelli, giorni di soddisfazione per l’aperta condivisione dell’intero Consiglio alla proposta, ma anche di preoccupazione per come quei fondi sarebbero stati gestiti. Dopo qualche mese, a febbraio scorso, i Comuni capofila degli ambiti territoriali sociali hanno emanato gli avvisi pubblici

dell’ex presidente, Michele Iorio, e dal personale medico e paramedico del Cardarelli che teme di doversi piegare a logiche utilitaristiche tipiche del “privato” rispetto a quelle socialmente più aperte del “pubblico”. Ma il dado è tratto. La deliberazione della giunta ha fissato l’obiettivo e chi lo deve perseguire. A sostegno della decisione “politica”, viene argomentato che l’assetto del Sistema sanitario regionale è caratterizzato dalla presenza, a poche centinaia di metri di distanza, di due strutture sanitarie che insistono sullo stesso ambito territoriale di riferimento: l’Ospedale Cardarelli (struttura ospedaliera pubblica ) e la Fondazione “Giovanni Paolo II” (fondazione di carattere privato che gestisce una struttura ospe-

daliera di proprietà dell’Università Cattolica del Sacro Cuore); che Il presidio ospedaliero Cardarelli di Campobasso è strutturalmente carente e necessita di interventi di ristrutturazione ed adeguamento non più procrastinabili, che comportano l’impiego di ingenti risorse finanziarie a ciò dedicate; che la struttura di proprietà dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore in cui opera la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, è struttura ospedaliera di recente realizzazione maggiormente adeguata sotto il profilo della normativa antisismica, sostanzialmente realizzata con risorse pubbliche, che resta in gran parte inutilizzata, in considerazione dei posti letto effettivamente accreditati, rispetto alla effettiva capacità ricettiva

Inclusione sociale, la Regione stanzi maggiori fondi per ricevere le candidature dei molisani in difficoltà. Come abbiamo sempre detto, però, i requisiti sono molto stringenti proprio a causa dell’esiguità della copertura finanziaria. Per questo la misura attuata resta solo il primo passo verso un Reddito di cittadinanza strutturale, distribuito al maggior numero di persone in difficoltà, e in questo senso la proposta presentata in Parlamento dal M5S risulta decisiva, soprattutto se la pensiamo magari agganciata a misure finanziabili con fondi comunitari. Il percorso, dunque, continua. Il MoVimento 5 Stelle Molise ha quindi presentato

interrogazione al Presidente della Giunta per capire se l’iniziativa regionale ha funzionato, se è riuscita ad essere davvero inclusiva e, soprattutto, se è possibile aumentare la dotazione finanziaria, quindi avere parametri meno restrittivi anche perché su questo fronte sono state tante le segnalazioni ricevute in queste settimane. I cittadini meritano una risposta.

della stessa e che, al fine di evitare uno spreco ingiustificato di risorse per le motivazioni sopra riportate, e nel rispetto dei criteri di economicità ed efficienza, sarebbe auspicabile ed opportuno far confluire in un’unica struttura il presidio ospedaliero pubblico “Cardarelli” di Campobasso e la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, di diritto privato. Basi logiche in apparenza ma molto complicate se approfondite sul piano dell’applicabilità. Come logiche sotto il profilo della erogazione delle prestazioni sanitarie sarebbero la razionalizzazione dell’erogazione dei servizi; il miglioramento ed ottimizzazione delle prestazioni erogate all’utenza; il servizio per l’utenza notevolmente migliore sia dal punto di vista organizzativo che gestionale oltre che da un punto di vista della qualità della struttura e delle apparecchiature utilizzate e il risparmio di risorse economiche per il sistema pubblico senza alcun incremento di budget per il privato accreditato. Così la proposta. Quale la risposta? Frattanto la medicina molisana e l’assistenza ai malati vanno vergognosamente decadendo per carenza di organico e di risorse. Calpestato il diritto alla salute e liberi di farlo gli amministratori. Dardo


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3 8 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Regione Puglia e il Comune di Napoli non hanno firmato. Troppe le incognite

Patto per il Molise, spot elettorale?

CAMPOBASSO. Il Patto per il Sud e, tra questi a breve dovrebbe esserci anche quello per il Molise, puzza di una bufala preelettorale a miglia di distanza. Si tratta, in gran parte, di avanzi di vecchi fondi, riverginati e presentati come nuovi; nulla che si aggiunga o che equivalga almeno a una parte consistente di quanto Renzi abbia già tolto al Sud, ignorandolo o sottraendogli. Ci sono, a quanto si capisce per ora, appena 500 milioni “nuovi” (quasi) ma che non saranno subito disponibili e devono essere autorizzati dal Comitato per la programmazione economica (quello famoso per dividere i soldi “agli italiani” in un centinaio di quote, di cui, spesso e volentieri, una sola al Sud). Le elezioni sono fra 30 giorni: il tempo per fare questo giro delle firme dei patti in giro per il Sud e poi sfoderare il solito cetriolo. Il tema del Patto per il Sud, come ha scritto alcuni giorni fa Michele Emiliano in una sua lettera aperta a Matteo Renzi, vede in disaccordo il governatore della Puglia a causa di un sostanziale abbattimento dell’80% dei fondi regolati con la legge di Stabilità 2014, che aveva stanziato ben 54,8 mi-

Dopo la caduta di stile sul turismo molisano, Matteo Renzi ha fatto sapere di essere in regione a fine mese per la firma del documento

liardi di euro, di cui l’80% al Mezzogiorno. “Senza che ci venisse comunicato in maniera formale, la disponibilità complessiva, al netto di una serie di prelievi effettuati dal Governo, sembra si sia ridotta ad 38,8 miliardi, di cui l’80% sempre destinato al Sud ovvero 31.4 miliardi di euro. Della suddetta

dotazione, sempre in via presuntiva e senza alcuna comunicazione ufficiale, sembrerebbe che la quota spettante alle Regioni del Sud ammonti a 12.9 miliardi euro, pari al 41% dei 31.4 miliardi precedenti”. Ieri, anche La Stampa (il cui articolo pubblichiamo in basso), ha messo in evidenza le lacune del

Patto per il Sud. A questo punto, la domanda è d'obbligo: o quello che scrive Emiliano corrisponde al vero, e quindi le altre Regioni sono state succubi di un Governo che ha imposto tagli ed accordi nonostante le promesse originarie, oppure no. Anche se proprio la segretaria della Uil Molise, Tecla Boc-

cardo, ha richiamato l'attenzione della Regione Molise. "Perché la Regione non si sveglia dal letargo e convoca i Sindacati e le altre parti sociali per la definizione dei contenuti del Patto per il Sud del Molise? Perché ancora non informa i molisani di quel che bolle in pentola? La Regione non può pensare che queste opportunità dell’intesa riguardino solo il rapporto fra i due Presidenti, da rendere note in una sbrigativa conferenza stampa una volta apposte le firme.” “A meno che Renzi, che prende in giro il Molise quando parla di turismo, ci ritenga irrilevanti anche su altri fronti e, quindi, da qui non voglia passare, pensando di far scrivere il Patto dai suoi tecnici romani per poi chiamare il nostro Governatore solo per la firma. Sarebbe questa l’ennesima brutta figura che i molisani, obiettivamente, non meritano, ricordiamo a Renzi che il Sud non può ripartire se non riparte anche il Molise!”

Da La Stampa di sabato 7 maggio 2016

I dossier che smontano i patti sul Sud: per il 70% soldi stanziati da anni di GIUSEPPE SALVAGGIULO La controffensiva lanciata nelle ultime due settimane da Matteo Renzi non è una cavalcata trionfale. È andato in Campania, Calabria, Sicilia e Basilicata per firmare in pompa magna i primi «patti per il Sud». Alla fine saranno 16 gli accordi con Regioni e città metropolitane per «far ripartire il Sud entro due anni». Eppure, nonostante il pressing da Palazzo Chigi, sindaci e governatori, in conversazioni riservate, non sono entusiasti dell’operazione. Dal dossier in mano alle Regioni emerge che i fondi per il Sud sono incerti e calanti, manca un piano generale, le competenze operative sono accentrate a Roma. Tutti i discorsi sul Sud fanno capo a una sigla: Fsc. È il Fondo Sviluppo e Coesione, il canale di finanziamento nazionale che corre in parallelo ai fondi europei. Il Fondo si dispiega in cicli di sette anni e per legge l’80% dei soldi vanno al Sud. Quello attuale inizia nel 2014, mentre si insedia il governo Renzi. Ma non se ne sa nulla fino al 30 luglio 2015, quando lo Svimez (Associazione per lo sviluppo del Mezzo-

giorno) anticipa il suo rapporto annuale, parlando di crescita inferiore a quella Greca, allarme povertà, «sott o s v i l u p p o permanente». Lo scrittore Roberto Saviano lancia un appello al premier, che risponde a modo suo: una settimana dopo convoca una direzione Pd ad hoc e annuncia per settembre un «masterplan per il Sud». Viene pubblicato a novembre. Ora si cominciano a firmare i patti che dovrebbero attuarlo. Dunque in un ciclo di investimenti di sette anni si parte con due anni e mezzo di ritardo. Nel frattempo la dotazione del Fondo si è sensibilmente ridimensionata: da 55 a 38 miliardi. E gli altri 17? Prelevati dal governo come a un bancomat per le più diverse esigenze dalla banda larga al piano per la ricerca ai beni culturali, per i quali il criterio di distribuzione geografica è stato capovolto: al Sud solo il 27% (peggio che con lo Sblocca-Italia, che aveva desti-

nato solo il 38%). Nei primi patti firmati da Renzi ci sono infrastrutture, aiuti alle imprese ma anche microfinanziamenti per studi di fattibilità su opere di realizzazione almeno incerta come l’alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Tecnici delle Regioni ed esperti come Andrea Del Monaco, già consulente del governo Prodi, hanno svolto analisi più accurate. Emerge che per una quota prevalente (tra il 71% e il 75%) si tratta di soldi già stanziati dai governi precedenti, non nuovi. «Renzi ha raccolto quel che già c’è, sia in termini finanziari che di progetti», spiega l’economista Gianfranco Viesti. Con un corollario decisivo: «Il Fondo Sviluppo e Coesione nasce come intervento aggiuntivo rispetto ai fondi ordinari, per questo è riservato in gran parte alle regioni più deboli. Negli Anni 90 Ciampi fece pubblicare una tabellina semplice ma fondamentale, che comprendeva per

ogni regione i fondi ordinari e straordinari. Così si capiva se questi ultimi erano realmente aggiuntivi o sostituivano i primi. Di questa tabellina non c’è più traccia. Quindi il dubbio è legittimo: non è che Renzi mette nel patto per la Campania fondi ordinari, gli stessi della Lombardia a cui arrivano senza bisogno di firmare un patto con Maroni?». In un contesto di sofferenza nel Sud (inchieste giudiziarie, partito spaccato), Renzi ha puntato molto su questa strategia. Finora ha firmato 6 patti su 16, annunciando che gli altri sono in via di definizione. Due arrancano: Puglia e Napoli. Governate da Emiliano e De Magistris. I quali vogliono discuterne i contenuti e sollevano obiezioni. Ma non sono gli unici a mal sopportare, per esempio, che i soldi per il Sud siano gestiti a Roma, centralizzando gli appalti su Invitalia, l’agenzia governativa presieduta da Giancarlo Innocenzi, vecchia conoscenza berlusconiana, e guidata da Domenico Arcuri. Appalti significa rapporti con le imprese, sinergie con Confindustria e sindacati, filiere di poteri locali. Che al Sud sono molto mobili e sensibili. E già in movimento.


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4 8 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Effetto del progetto transfrontaliero Ipa Cbc HOlistic e lo strumento di applicazione AdriaFireGIS (unione dei moduli AdriaFireRisk e AdriaFirePropagator)

Prevenzione, controllo e gestione del rischio incendi: la Regione Molise fa scuola

Negli anni in cui la Protezione civile era un presidio territoriale di grande efficacia e padronanza, gli incendi boschivi sono stati progressivamente contenuti Il rapporto delle istituzioni locali con i progetti europei è tutto raccolto in una serie di locuzioni e intestazioni in lingua inglese difficilmente accompagnata da una traduzione in italiano, per cui la comprensione rimane appannaggio di una parte certamente minoritaria della pubblica opinione. Intanto è già un incredibile successo quando i progetti europei dai nomi esotici vengono a conclusione e si può capire finalmente cosa siano e a cosa siano serviti, oltre all’erogazione di cospicui emolumenti ai tutor, ai consulenti e alle figure professionali particolari che del progetto in genere sono i veri protagonisti. Per la maggior parte si perdono nei meandri delle burocrazie europee e nazionali. Il progetto transfrontaliero Ipa Cbc HOlistic e lo strumento di applicazione AdriaFireGIS (unione dei moduli AdriaFireRisk e AdriaFirePropagator) possiamo dire che trattano di prevenzione, di controllo e gestione del rischio incendi. Malessere ambientale che il Molise subisce annualmente nonostante si sia sempre dato da fare per contenerne i danni. Negli

L’intervento di Massimiliano Scarabeo* Facendo seguito alla prima interrogazione con risposta scritta e orale depositata in data 08/03/2016… inerente la vertenza dei lavoratori precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e dell’Agenzia di Ricostruzione Post-Sisma, in ordine agli sviluppi emersi da una più approfondita analisi degli aspetti economici che hanno portato alla mancata ricontrattualizzazione di parte del personale vincitore del concorso espletato nel 2012, in ottemperanza della delibera di giunta regionale n. 543 del Maggio 2012. chiedo come mai si è deciso di mandare a casa il personale vincitore del concorso, dichiarando al primo tavolo prefettizio riunitosi in data 13 Febbraio 2014, che non c’erano risorse economiche bastevoli per tutti, ma

ultimi anni, quelli in cui la Protezione civile era un presidio territoriale di grande efficacia e padronanza, gli incendi boschivi sono stati progressivamente contenuti, e l’apprezzamento per come la Protezione civile era in grado di operare tempestivamente, ha costituito un merito riconosciuto in loco e dalle altre realtà amministrative italiane che hanno potuto sperimentarne l’efficacia. Non a caso la Protezione

civile del tempo, non questa declassata e avvilita ad Agenzia, ha raccolto ringraziamenti in ogni dove ha portato il suo contributo tecnico e di efficacia operativa. Nella prevenzione, controllo e gestione degli incendi pertanto il Molise ha una solida esperienza alle spalle ed è questa, in uno con il modello sperimentale del progetto transfrontaliero appena sopra accennato, ad aver determinato l’attestato di benemerenza

che sarà condiviso nel corso dell’incontro sul tema della prevenzione incendi presso l’auditorium “Di Cicco” del dipartimento nazionale di Protezione civile, nell’ambito del secondo seminario tecnico “Sistema previsionale della pericolosità potenziale degli incendi boschivi”. Pertanto, va particolarmente ridimensionato e corretto lo scritto sul sito della Regione Molise nel cui titolo si legge “Prevenzione, controllo e

Protezione civile, un caos senza precedenti contestualmente sono stati prorogati all’interno del Sistema Protezione Civile rapporti di lavoro fuori dall’alveo del concorso e per periodi non inferiori a 12 mesi. chiedo di accertare, con riferimento ai profili contabili finanziari, la consistenza dei capitoli del bilancio regionale dedicati al servizio Protezione Civile, tenuto conto che esiste già un esposto presentato dal Senatore Ulisse Di Giacomo mirato ad accertare tale circostanza, che taluni importi sarebbero stati stornati, ancorché vincolati dalla legge dello Stato allo specifica destinazione (vedasi mutuo contratto con la Cassa Depositi e prestiti di euro 5 Mln) e nonostante si trattasse di somme già ‘impegnate’ contabilmente;

chiedo di verificare la consistenza e la destinazione dei fondi appostati sui capitoli di bilancio regionale di competenza del Servizio per la Protezione Civile (in base alla L.R. n.12/2012, art 6, comma 6, istitutiva dell’Agenzia per la Protezione Civile), ossia se siano stati effettivamente trasferiti all’Agenzia ovvero siano ancora stati bloccati dalla Regione; - posto che di tali fondi faceva parte anche un mutuo di circa 5.000.000 di euro, le cui rate sono pagate dal DPC, e che dovevano servire per il completamento della ricostruzione del terremoto 1984 in provincia di Isernia, si chiede di accertarne la destinazione e/o il rispetto del vincolo di destinazione; - Con riferimento alla gestione della

cd. ricostruzione, occorre accertare se sia legittimo, ovvero se costituisca violazione di legge, la scelta dell’Amministrazione regionale di obbligare i comuni ad eseguire procedure accelerate per gli appalti dei fondi del terremoto (ex CIPE 62/2011) in meno di un mese in quanto non compatibili sia con quelli fissati nel cosiddetto “sblocca Italia” (decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, diventato legge il 5 novembre 2014), ove applicabili alle procedure della ricostruzione post sisma sia con i tempi fissati dal Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;chiedo di essere resi edotti sulla effettiva destinazione della somma di euro 150.000 accantonata nell’assestamento di bilancio 2015 della Regione e che doveva servire,

gestione del rischio incendi, la Regione Molise fa scuola”. Certo che fa scuola, ma per ciò che ha saputo fare e ha fatto, non certo per aver preso parte, come si vorrebbe fare intendere, al progetto transfrontaliero di cui sopra. Cui ha partecipato con l’università del Molise. Un minimo di verità va sempre salvaguardato anche nell’esercizio propagandistico di cui si nutre e in cui prospera la politica politicante. Tornando al progetto transfrontaliero Ipa Cbc HOlistic e allo strumento di applicazione AdriaFireGIS, va detto che il modello, in via sperimentale, si basa su piattaforma web GIS e sarà a disposizione del Centro funzionale del Molise, con il quale verrà attivato un protocollo specifico di validazione, confrontando i risultati delle varie piattaforme disponibili della Protezione Civile regionale. Se l’apporto sarà pari al vanto con cui viene esposto e propagandato, il patrimonio boschivo del Molise, una ricchezza ambientale e un valore economico, non potranno che giovarsene.

sulla base dell’impegno preso dal Presidente della Giunta Regionale con le Parti Sociali, per la ricontrattualizzazione per un periodo di due mesi delle 84 unità lavorative vincitrici del concorso e licenziate dopo un anno e tre mesi di impiego. chiedo di fare piena luce sul rendiconto dell’attività post-sisma al 31 Dicembre 2015, trasmesso alla Regione Molise lo scorso 29 Gennaio, Prot. partenza n. 892/2016. chiedo di verificare se effettivamente risulta vera la circostanza che personale i cui contratti sono scaduti lo scorso 29 Febbraio, continuerebbe tuttora a lavorare presso l’azienda PA Digitale Srl con sede a Campobasso, per espletare i mandati di pagamento attinenti il post-sisma alle aziende che vantano crediti nei confronti della Regione. *Consigliere regionale


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5 8 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I Cristiano sociali contro il trasferimento del Servizio per le Politiche sociali all’assessorato alla Sanità

Petizione popolare per indurre la giunta regionale a tornare sui suoi passi

Piera Liberanome: “ Un grave sbaglio quello di privare del Servizio di assistenza sociale le associazioni, gli ordini professionali, gli Ambiti territoriali di zona, i centri di accoglienza dei rifugiati e tutti gli operatori” Il Movimento dei Cristiano Sociali del Molise non molla la preda. Non molla la giunta regionale che ha deciso la soppressione del Servizio Politiche sociali e il suo accorpamento alla direzione generale della Salute. I Cristiano sociali sono un movimento molto vicino, nonché ispirato dal già assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, oltre che un’organizzazione operante sul territorio a sostegno dell’attività socio/assistenziale alle categorie deboli e svantaggiate. Dal loro punto di osservazione hanno sviluppato una riflessione a largo raggio sulla “ragionieristica” soluzione di sopprimere un Servizio definito nei compiti e negli interventi, per farne un’appendice della direzione generale per la Salute, definendola per ciò ch’è:una soluzione irragionevole. In sostanza, il passaggio del Servizio e le relative Politiche sociali da Petraroia a Frattura, non appena Petraroia ha datole dimissioni dalla giunta. Contro cui è stato deciso di ricorrere ad una petizione popolare per chiedere la revoca della deliberazione 151 dell’11 aprile scorso con cui l’esecutivo di Palazzo Vitale, come abbiamo detto, ha smantellato il servizio e lo ha inserito nell’assessorato alla Sanità. I cittadini che intendono

Nel 2015, il bollo auto ha assicurato alle casse della Regione Molise 40 milioni di euro, incidendo per l’17,9 % sul totale delle entrate delle imposte e tributi propri (IREPF Regionale, IRAP, ARISGAM, ecc.), che equivalgono a 223.478.000 euro. Questa percentuale è quasi un record in Italia: ci batte soltanto il Trentino, che a livello nazionale si attesta sull’11,7 %, per un gettito da bollo auto di oltre 6 miliardi di euro in tutto il Paese. E’ quanto emerge da un’analisi del Servizio Politiche Territoriali della Uil che ha elaborato i bilanci di previsione di tutte le Regioni del 2015. Se consideriamo il parco vei-

aderire alla sottoscrizione potranno firmare la petizione popolare e inviarla al recapito di posta elettronica cristianosocialimolise@gmail.com per consentire la successiva trasmissione alle amministrazioni comunali, ai Piani sociali di zona, alla prefettura, al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e alla Regione Molise. Non viene detto, ma il trasferimento del servizio alla Sanità, non appena Petraroia ha rassegnato le dimissioni, appare quasi un atto di “ritorsione”. Per questo, a scanso di equivoci e di strumentalizzazioni, i Cristiano sociali, e per essi la co-

ordinatrice regionale Piera Liberanome, hanno messo in bella copia l’operato di quel servizio nel tempo in cui è stato governato da Petraroia. Solo per le politiche di accoglienza dei profughi e rifugiati sono stati attivati decine di Sprar e di centri di accoglienza per poco meno di 2 mila immigrati e oltre 500 addetti. L’esperienza delle borse lavoro che hanno consentito nel 2015 a 1400 cittadini in condizioni di forte disagio sociale di operare per 6 mesi in progetti di pubblica utilità nei comuni, le norme sul Reddito di inclusione sociale attiva finalizzato ad assegnare

risorse a 300 nuclei familiari poveri, l’ampliamento a poco meno di 450 non autosufficienti dei fondi di sostegno alle loro famiglie e una miriade di progetti per l’integrazione dei diversamente abili, l’inclusione lavorativa, le pari opportunità e la promozione attraverso l’attività sportiva, culturale o imprenditoriale, sono un rendiconto inappuntabile. Sul quale è stata poggiata razionalmente l’iniziativa di ricorrere alla petizione popolare per indurre la giunta regionale a tornare sui suoi passi, vale a dire a ridare dignità e funzione al Servizio Politiche sociali. Al co-

spetto di un’innovazione di tale spessore, come appena sopra riassunta, va da sé che i Cristiano sociali ritengano un errore la decisione della giunta regionale di procedere alla soppressione del Servizio con l’accorpamento alla direzione generale della Salute. Non fosse chiaro il loro punto di vista che, siamo certi è condiviso da Petraroia quale autore della vitalità delle Politiche sociali nel Molise, il contrasto alla povertà, l’accoglienza dei rifugiati, l’integrazione dei soggetti svantaggiati, le pari opportunità, il servizio civile e innumerevoli altre opportunità non hanno nulla a che vedere con l’assessorato alla Sanità e con la direzione generale della Salute. Pertanto deve essere considerato un grave sbaglio quello di privare le associazioni, gli ordini professionali, gli Ambiti territoriali di zona, i centri di accoglienza dei rifugiati e tutti gli operatori, del Servizio regionale delle Politiche Sociali. Errore distogliere gli interventi verso i più deboli, con un efficientismo (?) senza anima e privo di sensibilità. Motivazioni e argomentazioni che i Cristiano sociali pongono ai molisani, sollecitando la loro adesione alla petizione popolare tesa a salvaguardare le Politiche sociali sul territorio. Dardo

“Abolito il bollo auto al Molise cosa resta?” Per la segretaria della Uil, Boccardo, verrebbero risorse per 40 milioni di euro coli circolante in Italia, nel 2015 sono stati pagati 147 euro in media l’anno per ogni veicolo circolante (autovetture motocicli ecc.). In Molise 172 euro: in questo il nostro record, invece, è battuto solo da Toscana, Lazio, Veneto e Emilia Romagna. “E’ evidente – commenta il Segretario generale della UIL Boccardo - che si tratta di un bel “gruzzoletto”, a cui le Regioni, già alle prese con ulteriori tagli decisi dal Governo, dovrebbero rinunciare. E’ una

cifra che per il Molise rappresenta quasi un quinto delle entrate. Pertanto, alla ventilata abolizione del bollo auto - secondo la UIL – lo Stato dovrà compensare le minori entrate assicurandone integralmente il gettito alle Regioni, così come è stato fatto per la TASI, altrimenti si correrà il rischio di abolire una tassa “odiata” dagli automobilisti e, nel contempo, vedersene aumentate altre, come l’addizionale Regionale IRPEF o le accise sui carburanti.”

“Da noi già abbiamo aliquote di tassazione regionale e comunali fra le più alte d’Italia, abbiamo ticket sanitari assai salati, con un’economia in ginocchio e le famiglie che non ce la fanno a tirare avanti. Ulteriori aumenti sarebbero una stangata! Dunque – afferma con forza Boccardo si abolisca il bollo auto, ma gli amministratori regionali facciano subito capire a Roma che senza quei 40 milioni il Molise va a fondo. Se li facciano dare in qualsiasi altra forma e modo, ma se li facciano dare!”


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senza alcun finanziamento pubblico

aTRIVENTO. É duro il capogruppo di minoranza del Comune di Trivento, Tullio Farina di “Trivento che vorrei”, che con una nota interviene in merito alle condizione delle strade provinciali. “Penso sia sotto gli occhi di tutti lo stato pietoso per non dire comatoso delle due stradi provinciali: quella che collega Trivento a Campobasso e l’altra che conduce alla fondovalle Trigno. Per andare a Campobasso - si legge nella nota - bisogna fare la gimkana per evitare le buche nonché il gioco della mosca cieca nelle giornate di nebbia per l’assoluta assenza della segnaletica orizzontale. Più problematico e pieno di insidie si presenta il percorso Trivento – fondovalle Trigno per i continui smottamenti franosi, soprattutto quello verificatosi pochi giorni fa che ha quasi travolto metà della carreggiata stradale. Se in questi giorni disgraziatamente dovesse piovere o nevicare sicuramente salterebbe anche l’altra metà della strada con la sciagurata conseguenza che Trivento risulterebbe isolato dalla Trignina e per raggiungere la stessa si dovrebbe passare per Salcito. Addirittura con la neve si sarebbe il rischio reale che qualche autovettura potrebbe sprofondare nella voragine che si è formata per lo scivolamento del terreno. Orbene di fronte a questo spettacolo allarmante e desolante le autorità regionali, provinciale e comunali evidentemente guardano le stelle e non si accorgono che la terra sta franando paurosamente sotto i piedi. La Regione plaude alla metropolitana leggera che tale

TAaglio lto

8 maggio 2016

“Le strade interne provinciali sono tutte in condizioni pietose”

A tornare sulla problematica, Tullio Farina, consigliere comunale di Trivento

è di nome e di fatto, in quanto non porta da nessuna parte, la Provincia si lecca le ferite e raccata le sue “penne” perché in corso di smantellamento, il Comune guarda ed assiste al rito funebre di una strada che fra poco non ci sarà più senza tirare fuori neanche un lamento. Evidentemente è intento ad osannare i lavori comunali, - continua Farina - soprattutto quelli della ricostruzione post sisma ai nastri di partenza. Certo fa senso constatare

che mentre con il sisma non si è riuscito ad intervenire per consolidare l’impalcato di via Torretta con tutte le insidie che nasconde si spendano poi quasi 8 milioni di euro per ristrutturare abitazioni private e la casa comunale attiva e funzionante fino a qualche anno fa. Ma questi sono miracoli tutti italiani e quindi anche triventini e gli uomini di chiesa ai miracoli non solo ci credono ma li invocano con artifici vari. Evidentemente anche per le strade si at-

tende il peggio per poi invocare la famosa e scontata urgenza che permette di saltare tutte le procedure per procedere agli affidamenti diretti agli accoliti e turibolari di turno. Solo così i conti tornano e tutti sono felici e contenti. In Italia, e quindi anche nel Molise e a Trivento, l’emergenza lungi dal risolvere i problemi ha rappresentato la fortuna di pochi e le disgrazie di molti. Spero in un intervento celere - conclude il consigliere - che possa risolvere il problema senza che si arrivi a conclusioni devastanti.”

Da una statistica è proprio la nostra regione ad avere conosciuto i tagli maggiori

di Giuseppe Di Iorio E’ da parlarsi chiaro: dobbiamo essere consapevoli che i comuni, ogni realtà urbana, non potrà avere le risorse abbondanti di una volta; e che le tasse sono così alte che a volte c’è solo la possibilità che vengano tolti servizi che una volta si decideva di dare loro una funzione di “costo politico”: cioè almeno nel puro aspetto finanziario essi erano palesemente in perdita. Del resto questa riduzione è già in passato accaduta con servizi “più complessi”, come gli ospedali (già da una ventina di anni fa) o, prima ancora, le scuole elementari (che Giolitti ai primi del ‘900 volle che ci fossero in ogni borgo sperduto, anche di alta montagna, per sviluppare il processo di alfabetizzazione). Però quel che accadrà ora con la scomparsa progressiva degli uffici postali diffusi sul territorio (perché questo non è che l’inizio…) è cosa preoccupante: fa sì che luoghi e strutture geografiche (le Poste) radicati nel DNA di ciascun peculiare paesaggio urbano, con alcune loro funzioni “sociali” (gli anziani che ritirano diretta-

Poste, l’abbandono del Molise è una cattiva risposta al territorio Da giugno, la situazione potrebbe essere ancora più complessa mente la pensione, senza imposizione di accrediti automatici; la possibilità che essi hanno, anziani, di andare presso l’ufficio abbastanza vicino a casa in un luogo comunque “famigliare”, dove conoscono l’impiegato, magari chiedono qualche consiglio sul risparmio, come impiegarlo…)… ebbene tutto questo sembra che debba scomparire del tutto (perché già lo è, quasi scomparso, ma non ancora del tutto). Se la modernizzazione e il risparmio sulla spesa (ammesso che sia vero) impone scelte drastiche che cambiano antropologicamente il vissuto delle relazioni sociali con gli enti pubblici di un luogo (le Poste, il Comune, gli uffici delle imposte, dell’Enel, del gas… di ogni servizio) è pur vero che va ripensato e progettato con un’alternativa credibile a quel “luogo di servizi” che viene estirpato in quest’epoca di globalizzazione:

cioè è sufficiente l’accredito automatico della pensione con un prelievo in bancomat? (…e se voglio avere qualche informazione? … se quel luogo era un punto “di comunicazione” nel quale individuavo un impiegato, un funzionario di mia fiducia?…e pure un punto di “socialità”, dove trovare

persone dello stesso quartiere, borgo, paese…); è sufficiente l’uso di internet dalle abitazioni (per chi ne è in grado, creando luoghi virtuali di comunicazione, come la mail o blog come questi, che francamente hanno tutti i limiti che possiamo immaginare…)?

Già in passato studiosi, sociologi, avevano lanciato il loro grido di allarme per l’inizio della scomparsa che stava avvenendo nei piccoli paesi di montagna degli uffici postali (tra l’altro in un contesto storico di allora dove la funzione delle Poste era strategica nella vita di ciascuno; non come ora che le Poste cercano di vendere allo sprovveduto cliente un po’ di tutto: dai titoli finanziari, ai libri, giocattoli, telefoni, cd e non sappiamo che altro…). Perché, la scomparsa dell’ufficio postale locale significa appunto perdere la possibilità di un contatto diretto (raggiungibile, a piedi, in bicicletta…) con un luogo che dà “servizi”, in un contesto non anonimo ma di conoscenza diretta tra “fornitore” e “cliente”. Oggi, purtroppo, il tutto è diventato realtà.


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Campobasso

8 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Misteri, i chiarimenti sul certificato L’Ordine dei medici interviene sul modulo stilato dal Comitato organizzatore CAMPOBASSO. “Anche quest’anno, in occasione della Sagra dei Misteri, si ripresenta puntuale la problematica della certificazione medica per i portatori delle macchine del Di Zinno e per le figure legate sulle stesse“. Così, in una nota, il Presidente e il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chi-

rurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Campobasso. “Il modello di certificazione, rilasciato dal Comitato Organizzatore, che portatori e figuranti interessati consegnano al medico curante per la compilazione, non ha le caratteristiche di un semplice certificato di sana e robusta

costituzione, bensì quello di un certificato di idoneità allo svolgimento di attività lavorativa e come tale dovrebbe essere rilasciato da un Medico del Lavoro. La normativa inoltre non prevede alcun obbligo di certificazione per attività ludica o di volontariato. Da oltre un anno, facendo

Bancomat scassinato al Monte dei Paschi in via Crispi CAMPOBASSO. E’ pari a 50mila euro il bottino del furto all’agenzia dell’Istituto Monte Paschi di Siena di via Crispi a Campobasso. I ladri sarebbero entrati nell’ufficio dalla parte posteriore dell’edificio (area parcheggio) e con una scala sono saliti al pianterreno, dove hanno ‘asportato’ il vetro di una finestra e introdotti nella banca. Hanno così cominciato a forare il bancomat con una fiamma ossidrica prima di volatizzarsi. Indagini sono in corso da parte dei Carabinieri di Campobasso.

La passerella di Pietro Maio sulla scuola di via Crispi di Antonio Campa Pietro Maio ormai due anni fa annunciò urbi et orbi la partenza a settembre 2015 della raccolta differenziata. Stiamo ancora aspettando. Il 10 marzo scorso, diede la notizia della ricostruzione della scuola Crispi, sostenendo di aver strappato il finanziamento al ministero nell’ambito di un incontro ad hoc. Era una bugia, come dimostra il post seccato del dirigente regionale Claudio Iocca che quel giorno spiegò su FB: “Il finanziamento avverrà, poiché il progetto è 2° in graduatoria su 500 proposte, che sommavano un fabbisogno di circa 15 milioni di euro, a fronte del quale sono stati assegnati al Molise dal MIUR (in sede di riparto del fondo messo a disposizione dall’Inail) circa € 6,1 ml., all’interno dei quali si trovano i

2.650.000,00 euro stimati per il progetto della Crispi”. Dunque il progetto già c’era e l’inserimento nelle opere eseguibili è stato ottenuto grazie al lungo e certosino lavoro del dipartimento scolastico della Regione che fa capo al dottor Iocca. Il quale il 10 marzo, commentando l’”Esultate” di Maio scrisse: “E’ l’ennesima passerella di un assessore” che si è preso meriti superiori ai suoi auspici. PS.: nonostante gli annunci, io la penso come Lotito: pagare moneta vedere cammello. Per ora resto fermo alla traduzione di “scuola ricostruita” che l’indimenticabile Paolo Oriunno ci avrebbe fornito all’impronta: “Scuola ricostruita? In cinese si dice < niente >”.

seguito a precedenti segnalazioni, l’Ordine ha interessato più volte il Sindaco per la risoluzione di questa criticità, che espone i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta a rischi medico-legali, non ricevendo che vaghe e generiche assicurazioni; su segnalazione di alcuni iscritti, che hanno già ricevuto dai loro pazienti il modulo contestato, al fine di tutelare tutti gli attori coin-

volti (ragazzi, portatori e medici), l’OMCeO raccomanda ai colleghi il rilascio di una mera e semplice certificazione di sana e robusta costituzione e/o idoneità ad attività sportiva non agonistica. Invita inoltre i cittadini che, in qualità di portatori o attori, vedessero rifiutata la loro partecipazione alla manifestazione a darne tempestiva comunicazione a questo Ordine professionale“.

Via Puglia, il Comune dorme di Giovanni Muccio Sono trascorsi circa quindici giorni dall’appello che il Movimento regionale del Guerriero Sannita ha rivolto all’Amministrazione comunale di Campobasso, e in particolare al responsabile politico delle aree verdi della città, sul degrado ambientale in cui versa via Puglia. Quindici giorni e nessuna risposta, nessun intervento. Come parlare a un muro di gomma e non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire! Quando l’ambiente viene trascurato da chi avrebbe l’obbligo politico di intervenire diventa anche un pericolo per i cittadini, questo avevo rappresentato insieme alle condizioni della suddetta via, con erba ed arbusti cresciuti a dismisura tanto da nascondere la segnaletica triangolare di pericolo che dovrebbe preannunciare una immissione da destra con corsia di accelerazione. Nella foto è visibile la situazione dopo quindici giorni dall’appello rivolto agli organi interessati. Oggi gli arbusti crescono anche sulla strada e nessuno si muove o interviene. E che dire della foresta intorno alla famosa e incompiuta piscina comunale? Una situazione estremamente precaria dal punto di vista igienico sanitario, a sentire quei pochi operatori commerciali e le famiglie che ci abitano e che si preoccupano, con l’avvicinarsi della stagione estiva, dove il fetore di probabili carcasse di animali e la vegetazione non curata sono

meta di animali di ogni specie, anche pericolose. Una zona residenziale, questa, che rappresenta o dovrebbe rappresentare una realtà cittadina di un capoluogo di regione. E’ impellente intervenire con un’operazione di derattizzazione, di sfalcio delle piante infestanti e risanamento igienico sanitario. Spero che a questo punto, dopo l’ennesimo appello, qualcuno intervenga per ripristinare una qualche decenza su una strada che funge da collegamento per gli automobilisti che provengono dalla provincia di Foggia. Certo non un bel biglietto da visita per chi giunge per la prima volta a Campobasso. Finché non si provvederà ad intervenire, il Movimento regionale del Guerriero Sannita non potrà che denunciare politicamente questa inadempienza ed ineff i c i e n z a dell’Amministrazione comunale, salvo investire le competenti autorità della questione di pericolo. *Presidente Regionale del Guerriero Sannita


Italy


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Isernia

8 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Isernia: Nove candidati a sindaco e 21 liste Una corsa per 535 aspiranti consiglieri comunali. Numeri impressionanti

Queste le liste presentate: SARA FERRI - SINISTRA PER SARA FERRI 1. Aucelli Alessandro 2. Basti Maria Patrizia 3. Biello Domenico 4. Borriello Fabrìzio 5. Carugno Fernanda 6. Ciccone Giuseppe 7. Cusmai Yuri 8. De Caria Maurizio (detto Skizzo) 9. Di Pentima Cinzia 10. Di Pilla Leontina 11. Fiocca Fausto Sabatino 12. Forte Sergio 13. Frasca Alessandro 14. Gallo Patrizia 15. Magnanti Concetta 16. Manuppella Michele 17. Martella Antonio 18. Martinelli Simona 19. Petrecca Licia 20. Pizzi Viviana 21. Santilli Jodie 22. Sarachella Claudio 23. Sarachella Concetta (detta Sara Cetty) 24.Tamburri Carmine 25. Saporito Giovanni 26. Tomassone Angela 27. Vanni Antonio 28. Visco Pierluca EMILIO IZZO - ISERNIA DOMANI 1. Ciotola Vincenzo 2 Proni Jessica 3. Antenucci Gianpiero 4 Cimino Vittorio 5. Forte Barbara 6. Cutrone Luisa 7. Succi Claudio 8. Fioretti Marinella 9 Fioretti Ludovica 10. Auliano Giuseppina 11. Rossi Pasquale 12. Mattei Maria Teresa 13. Corbo Nicolino 14. Ricci Piero 15. Pette Placido 16. Scarselli Genife 17. Ciotti Terriaca Gerardo 18. Lanza Nicola 19. Giardiello Diego 20. Rea Enrico 21. Bellano Vincenzo RITA FORMICHELLI- CENTROSINISTRA Isernia Prima di Tutto : 1. Di Baggio Roberto 2. Antenucci Ivan (detto Jvan oppure Ivan) 3. Covone Antonio 4. Cutone Luca 5. Dall’Olio Linda 6. D’Angelo Antonietta 7. Del Mancini Mattia 8. Delle Monache Simone 9. Di Ciocco Federica 10. Di Girolamo Marco 11. Di Lonardo Domenico 12. Di Nofa Antonio 13. Di Tore Vincenzina 14. Ercolano Marica 15. Fantozzi Luana 16. Ferritti Federica 17. Forte Filomena 18. Furioso Antonio 19. Iallonardi Alessia 20. Izzi Luciana 21. Lepore Enrico 22. Marino Benedetto 23. Mastrostefano Simone 24. Melaragno Giuseppina 25. Pallotta Antonio 26. Patriarca Antonia 27. Ricci Alessandro 28. Riccitiello Gabriele 29. Romano Bruno Benì 30. Tamburro Alessia 31. Tarquinio Giuseppina 32. Ucciferri Rita Partito Democratico 1. Sposato Luciano 2. Angelaccio Edmondo 3. Antenucci Michele 4. Caserta Maria Grazia 5. Chiacchiari Franca 6. Cutone Giovanni 7. D’Agostino Danilo 8. De Rose Francesco 9. Di Carlo Antonella 10. Di Donato Giulio 11. Di Giacomo Vincenzo 12. Di Martino Vincenzo 13. Di Vito Vilma 14. Emanuele Manuela 15. Fera Rita 16. Ferritti Anna 17. Fiorante Lucia 18. Frabotta Antonella 19. Iglieri Giuseppe 20. Innamorato Domenico 21. Matrunola Antonio 22. Metastasio Irma (detta Irma) 23. Onorato Fabia 24. Petrangelo Eugenio 25. Petrecca Annalisa 26. Popolo Raffaele 27. Sardelli Sergio 28. Sole Sebastiano 29. Tiberia Morena 30. Trivisonno Angelo 31. Voicu Camelia Florica 32. Zampiello Anna La città nuova 1. D’Achille Maria Teresa 2. Angiolilli Elena 3. Antenucci Carlo 4. Appugliese Angela 5. Balducci Alfonso 6. Berardinelli Sandro 7. Brizzi Augusto 8. Buccigrossi Michela 9. Carissimo Rossella 10. Ciarlante Michelina 11. Cirulli Andrea 12. Corbo Shana 13. D’Agostino Luciano 14. D’Antonio Luigia 15. De Mattia Pasqualino 16. Di Giacomo Aldo 17. Di Giorgio Serena 18. Di Luozzo Vincenzo detto Enzo 19. Di Placito Antonia 20. Esposito Assuntina 21. Fadda Joseph 22. Forte Roberto 23. Mazza Vanda 24. Montanaro Nicolino 25. Pavone Valentina 26. Petrocelli Luigi 27. Rago Antonio 28. Sellitto Giampaolo 29. Tagliaferri Marina 30. Tomeo Maurizio 31. Venditti Eugenio 32. Viespoli Ferdinando GIACOMO D’APOLLONIO- ISERNIA IN COMUNE Insieme per il Molise 1. Azzolini Salvatore 2. Barbato Irma 3. Caranci Enrico 4. Calabrese Melania 5. Casa Ernesto 6. Chiacchiari Domenico 7. Cocozza Maria Maddalena 8. D’Angelo Giuseppina detta Pina 9. De Marco Giovanni 10. Di Muccio Stefania 11. Di Palma Luca 12. Di Pasquale Gianluca 13. Di Perna Pietro Paolo 14. Di Pilla Rita 15. Fantozzi Giovanni 16. Fevola Giovanni 17. Guglielmi Emanuela 18. Lancellotta Elisabetta Christiana 19. Leonardi Antonio 20. Lombardi Antonio 21. Lombardi Michele 22. Lombardozzi Giuseppe detto Peppino 23. Malerba Gaetano 24. Moio Filomena 25. Notargiacomo Agostino 26. Nutolo Emanuele 27. Petrarca Nico 28. Petrollini Veronica 29. Pizzi Tiziana 30. Succi Vittoria 31. Tomassone Giuseppina 32. Volpe Evelina

Fratelli d’Italia 1. Kniahynicki Eugenio detto “Eugenio” 2. Bruno Francesca 3. De Stefano Raffaele 4. Delle Cave Giulio 5. Di Lucia Ramona 6. Di Nella Alberto 7. Ercolani Stefania 8. Ferrante Simona 9. Franciosa Simone 10. Frasca Fulvio 11. Furioso Roberto 12. Giannobile Goffredo 13. Izzi Domenico 14. Tamburri Iacova 15. Martino Ferdinando 16. Nardolilli Silvano 17. Pellecchia Fabiano 18. Petrecca Emiliano 19. Pitisci Rossella 20. Quaranta Enza 21. Schiazza Antonella 22. Amore Christian 23. Mezzanotte Nicola Andrea 24. Del Mastro Eustachio Antonello 25. Stellato Antonio 26. Antonelli Loredana Isernia in Comune 1. Antenucci Tonino 2. De Toma Sonia 3. Cimorelli Antonella 4. Antonelli Mario 5. Pietrangelo Cesare 6. Moscato Nicola 7. Dato Carmine 8. Di Tore Ludovica 9. D’Agnone Giovanni 10. Mancini Giampiero 11. Corrado Giuseppe 12. Mosca Achille 13. Evangelista Adolfo 14. Di Loreto Cosimino 15. Matticoli Maria Antonella detta Antonella 16. Izzi Graziella 17. Gennarelli Fabio 18. Gentilotti Federica 19. Notte Daniela 20. de Pasquale Matteo 21. Di Lemme Sonia 22. Papili Rita 23. Pagliuca Rotondo 24. Mucciarone Rosetta 25. Valeri Mario 26. Corbo Mario 27. Ricci Lucia 28. Turcinovic Jenny 29. Di Blasio Andrea 30. Berisha Binaze (detta Bina) 31. Bucci Domenico 32. Pitocco Angelina

(detto Marco) 3. Capozza Rosa Francesca (detta Francesca) 4. D’Alessandro Costantino 5. D’Aloise Pasqualino 6. Di Lemme Mario 7. Di Placido Nicola 8. Fraraccio Giuseppe 9. Galli Mariarosaria 10. Gentile Stefania 11. Giamattei Frederich (detto Fred o Freddy) 12. Monaco Vittorio (detto Sax o Sassofono) 13. Montella Gaiot Vincenzina (detta Enza Pontarelli) 14. Viscione Giovanni 15. Zullo Andrea 16. Abate Ramona 17. Berterame Patrizia 18. Campellone Emidio 19. Di Pasquale Franco 20. Di Tore Francesco 21. Policella Stefania 22. Rea Fabio 23. Ricci Paolo 24. Testamento Rosa Alba (detta Rosalba) 25. Tropeano Elia 26. Vitale Francesco 27. Zullo Antonio

GABRIELE MELOGLI: CENTRODESTRA Alleanza per il Futuro Melogli sindaco 1. Beltrani Stefano 2. Carnevale Ercole 3. Cicchetti Graziella 4. Colaianni Amico 5. Cristinzio Michele 6. Crudele Rita 7. Del Cioppo Sabrina 8. Del Prete Nello 9. De Marinis Giovanna 10. Doda Demetrio 11. Formichelli Raffaella 12. Fraticelli Barbara 13. Galasso Andrea 14. Giovinazzi Antonio Benedetto 15. Iannone Angelo 16. Izzi Ida 17. Magnanti Angela 18. Magnanti Benedetto 19. Mancini Giovancarmine 20. Margiotta Alfredo 21. Marzano Dora 22. Paliferro Emanuela 23. Palumbo Fabio 24. Petrecca Angela 25. Piermarino Attilio 26. Pulice Emanuela 27. Quaranta Addolorata Tiziana 28. Ricci Nicola 29. Santagata Luciano 30. Simeone Rita 31. Venditti Barbara Forza Italia 1. Fabrizio Raimondo (detto Raimondo) 2. Calenda Filomena 3. Addesso Vittorio 4. Antonilli Rossella 5. Caranci Alessandra 6. Carbone Monia 7. Casale Davide 8. Chiacchiari Lorenzo 9. Corrado Giuseppe 10. D’Alessandro Luigi 11. D’Aloia Anna Luisa 12. D’Orazio Cosmo Carmelo 13. Di Fiore Maria 14. Durante Stefania 15. Ercolano Adelina 16. Fantozzi Veronica 17. Gatta Antonella 18. Giuliani Barbara 19. Jayed Jalal 20. Manuppella Angelo 21. Marcello Livio 22. Melfi Silvia 23. Meloni Noemi 24. Moio Federica 25. Pietrangelo Mario 26. Pinelli Melissa 27. Rea Angela 28. Robertucci Michele 29. Ruggiero Alessandro 30. Scarfato Ferdinando 31. Serrricchio Massimo 31. Stefanelli Margherita Italia in Comune-Isernia Unica Melogli sindaco 1. Potena Francesco (detto Paolo) 2. Bertone Vanessa 3. Bucci Maria (detta Maridda) 4. Capaldi Antonio 5. Caranci Antonella 6. Castagna Alberto 7. Cipro Alberto 8. Crolla Luciano 9. D’Alise Filippo 10. D’Orsi Roberto 11. Di Baia Luciano 12. Di Bucci Antonio 13. Di Pasquale Palmina 14. Gentile Gianluca 15. Germano Giovanna 16. Laurenza Salvatore 17. Masciotra Antonio Pio 18. Palladini Nicola 19. Pandolfi Antonella 20. Patriarca Angelo 21. Perpetua Chiarina 22. Pisano Alessandro 23. Robertucci Maria 24. Santilli Italo 25. Silvestri Pasqualino 26. Smit Danielle Maria Christina Noi con Salvini 1. Antonelli Melisa Barbara 2. Biasella Alessandra 3. Bongiovanni Vincenzo 4. Bucci Vincenzo 5. Calabrese Silvano 6. Cirillo Ambrogio 7. Colella Francesco 8. Di Giglio Anngelo 9. Di Lorenzo Nicola 10. Di Pasquale Emanuele 11. Di Pasquale Giovanna 12. Durante Daniela 13. Evangelista Ivanantonio 14. Fusco Anna 15. Giancola Gaetana 16. Iacobucci Michele 17. Iaconianni Donatella 18. Iafelice Francesca 19. Marullo Giuseppe 20. Matticoli Maurizio 21. Moschetta Rodolfo Samuele 22. Orlando Antonietta 23. Ronzino Sebastiano 24. Santilli Katia Loredana 25. Testa Francesca 26. Valente Daniele

LUCIO PASTORE Pensiero Libero 1. Burraccione Diego 2. Calzona Lucia 3. Carlomagno Delia 4. Colecchia Daniele 5. D’Amico Nicola 6. D’Andrea Nicoletta 7. Del Corso Giuseppe 8. Di Tore Antonio 9. Ferrante Marilena 10. Frabotta Enrichetta Alba 11. Gambardella Claudio 12. Gentile Donato Alberto 13. Giordano Stefania 14. Marasco Chiara 15. Marino Loredana 16. Martino Antonietta 17. Matica Liliana Alina 18. Petti Miriam Francesca 19. Pizzi Marcello 20. Russo Nicolino 21. Santillo Luca 22. Serricchio Roberta 23. Tucci Innocenzo

MINO BOTTIGLIERI - Movimento Cinque Stelle 1. Angelone Marialuisa 2. Baccaro Marco Matteo Alfredo

STEFANO TESTA Persone e idee per Isernia 1. Angelone Sara 2. Avicolli Patrizia 3. Biello Piergiorgio 4. D’Amico Maddalena 5. Di Matteo Giovanni 6. Errico Pasquale 7. Fanari Rita 8. Fascino Michele 9. Ferritti Katia 10. Filipovici Eugen 11. Fornaro Giovanni 12. Garofalo Mario 13. Giancola Franco 14. Iannone Rosaria 15. Izzi Ilaria 16. Lancellotta Antonia 17. Matticoli Federico 18. Orlando Donato 19. Petrocelli Gianni 20. Rea Jolanda 21. Rondinella Remo 22. Scafuti Dario23. Scoscini Donato Riccardo 24. Spognardi Pierluigi 25. Torraco Fabrizio 26. Varone Maria Raffaella 27. Visco Angelo 28. Campanile Raffaele

COSMO TEDESCHI Progetto per Isernia 1. Di Pasquale Roberto 2. Armenti Daniele 3. Biscotti Piero 4. Febbraro Lorenzo 5. Lorenzoni Roberto 6. Grasso Alessandra 7. Matticoli Alfredo 8. De Luca Franco 9. Caramanna Daniela 10. Mainella Luciana 11. Barbetta Michelina 12. Di Pasquo Eminè 13. Schiavone Johnny 14. Fosca Marco 15. Angiolilli Eleonora 16. Giagnacovo Mario 17. Izzi Lucrezia 18. Farina Federica 19. Vannini Anna Lucia 20. Marrone Sandra 21. D’Alessandro Michela 22. Mastropaolo Mario 23. Fielli Sergio 24. Sarachella Giuseppe Officina delle Idee per Isernia 1. Rossi Giocondino 2. Avicolli Carla 3. Petrocelli Carlo 4. Vrapi Liliana 5. Di Sandro Alba 6. Tonti Fernando 7. Giannini Vincenzo 8. Furioso Matteo 9. Favalessa Tiziana 10. Sferra Rosa 11. Di Loreto Maurizio 12. Palmieri Giannantonio 13. Quadraro Pasquale 14. Angelone Morena 15. Barbaro Roberto Antonio 16. Ferritti Flavio 17. Ciccone Domenico 18. Mitrai Giulia 19. Carapozzolo Manuela 20. Rocco Eleonora 21. Passarelli Antonella 22. Valletta Monica 23. Raimondo Felice Isernia Civica Tedeschi sindaco 1 Avicolli Maria Rosaria 2 Venditti Antonello 3 Marra Tiziana 4 Campomizzi Giovanni 5 Cutone Katia 6 Tedeschi Tonino 7 Minichetti Ivan 8 Pette Giuseppe 9 Nucci Maria Vincenza 10 Vespone Alessandro 11 Di Gneo Vincenzo 12 D’Angelo Gianluca 13 Fantozzi Moira 14 Paguni Jessica 15 Tomasso Michelina 16 Scarselli Celestino 17 Boriati Fabrizio 18 Izzi Antonio 19 Centracchio Pietro 20 Iannone Carmine 21 Tortola Simona 22 Izzi Marco 23 Grassia Salvatore 24 Ucci Alex 25 Iarussi Roberto Uniamoci per Isernia 1. D’Ambrosio Alfredo 2. Campopiano Giovan Battista 3. Perrotta Angelo Antonio 4. Zullo Lorena 5. Enobodova Alena 6. Cutone Pasqualino 7. Riozzi Fulvio 8. Martella Donato 9. Tranchina Giovanni 10. Pirone Fernando 11. Madonna Giuliano 12. Coletta Mirko 13. Marra Tonino 14. De Giacomo Carlo 15. Tartaglione Norma 16. Del Monte Luciana 17. Tomasetti Mariana 18. Liberatore Sebastiano 19. Bustelli Gennaro 20. Giancola Libera 21. Lombardozzi Rita 22. Mancini Vincenzo 23. Renzi Stefania 24. Di Paolo Maria



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Termoli

8 maggio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Pronto soccorso, se non funziona le denunce” L’amministrazione comunale di Larino sarà domani al Vietri per verificare la funzionalità della struttura LARINO. L’Amministrazione del Comune di Larino domani alle ore 10:00 si recherà presso

l’Ospedale Vietri al fine di verificare la presenza del Servizio di Pronto Soccorso.

“Qualora si dovesse verificare l’interruzione delle attività del Pronto Soccorso, si procederà a denunciare la relativa interruzione di Pubblico Servizio all’attenzione della Procura della Repubblica di Larino. Il suddetto atto si rende necessario al fine di garantire i Servizi pubblici indispensabili per la Salute Pubblica di tutti i Cittadini di Larino e del

Troppi pregiudicati, sospesa la Scia A Termoli provvedimento di sospensione della licenza per un bar TERMOLI. Personale della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. e del Comando Compagnia Carabinieri di Termoli ha dato esecuzione ad un provvedimento di sospensione della SCIA per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, emesso per la durata di 7 giorni - dal Questore di Campobasso ai sensi dell’art. 100 del TULPS nei confronti della titolare di un bar della cittadina termolese. Il provvedimento, di natura cautelare e non sanzionatoria e fondato su esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica oggettivamente considerate, è stato ritenuto necessario in quanto in più circostanze personale della Squadra Volanti del Commissariato e del Radiomobile dei Carabinieri è intervenuto presso quell’esercizio pubblico per sedare risse e tafferugli, accertando nelle varie circostanze l’assidua frequentazione del locale da parte di persone pregiudicate. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale al 24 aprile u.s., allorquando personale dei Carabinieri e della Polizia di Stato procedeva all’ennesimo intervento e traeva in arresto due persone, di cui una già gravata da

altri precedenti penali, per oltraggio, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. In concomitanza della suddetta operazione di Polizia, nella medesima giornata del 6 maggio, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di un pregiudicato termolese. Nello specifico, nel corso della notte del 9 aprile u.s., personale della Squadra Volanti del Commissariato P.S. di Termoli interveniva presso il bar di cui in premessa, dove era stato segnalato un diverbio tra avventori. Sul posto, gli agenti rilevavano la presenza del predetto pregiudicato, il quale aveva violato la misura dell’obbligo di dimora cui era sottoposto. L’uomo veniva pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria che, a seguito di accertamenti esperiti dal suddetto personale di Polizia, sostituiva la misura dell’obbligo di dimora con quella della custodia cautelare in carcere. Il provvedimento restrittivo veniva eseguito con la traduzione della persona presso la Casa Circondariale di Larino.

Zuccherificio, intervengono i sindacati nazionali Al Ministero la discussione sulla filiera bieticolo-saccarifera dell’intero Centro-Sud TERMOLI. La disponibilità del Mipaaf a non lasciare soli lavoratori e rappresentanze sindacali della filiera bieticolo-saccarifera che orbita attorno allo Zuccherificio del Molise non ha tranquillizzato più di tanto i segretari nazionali di Fai-Cisl Sbarra-Cornelli; di Flai-Cgil Galli-Ronconi e della Uila-Uil Mantegazza-De Gasperis. Ma l’indirizzo a cui bussano alla porta non è quello del Mipaaf, bensì dell’assessorato regionale alle Politiche agricole. Ieri è partita la missiva che ufficializzava la sospensione del presidio, inviata anche alla struttura del dicastero di via XX

Settembre. “Ringraziandovi per aver manifestato la disponibilità a convocare entro fine mese un confronto sulla grave situazione in cui versa la filiera bieticolo-saccarifera al Centro-Sud, abbiamo convenuto di concerto con le rappresentanze del sito molisano di annullare la convocazione del presidio previsto per venerdì 6 maggio. Confidiamo nell’opportunità che il confronto che si terrà entro fine mese potrà tracciare un percorso teso a risolvere le attuali criticità e restituire prospettiva futura a un comparto agricolo e di trasformazione in grave sofferenza

suo Circondario a salvaguardia della vita umana. Come anticipato nell’incontro di giovedì 05 maggio 2016 con la Cittadinanza e la Stampa, questa Amministrazione si opporrà a tutte le scelle-

rate azioni che mettono a rischio la Salute dei Cittadini chiudendo la Sanità Pubblica di qualità, la quale, invece, se lasciata operare garantirebbe anche i benefici della mobilità attiva“.

Travaglini in attesa di ricevere la sesta bandiera nera di Nicola D’Ascanio Leggiamo su qualche testata che Travaglini e dintorni stiano tentando disperatamente di uscire dall’assedio in cui si sono cacciati, per lo scempio urbanistico e ambientale di cui sono autori in località Costa-Verde. Ma non ci riescono. Ormai come si muovono, nell’ansia di rimediare, rendono più oscure le loro operazioni e trovano sempre qualcuno che porta a galla le controversie del loro intelligente operato. Potremo citare esempi di diversa natura amministrativa, ma basta e avanza anche se restiamo solo ai fatti della Costa Verde. Da cui non ne escono perché, evidentemente, omettono di fare la cosa più naturale e doverosa: DARE RISPOSTE CONCRETE E TRASPARENTI SENZA SVIARE DALLE PROPRIE RESPONSABILITÀ. Come del resto in questo caso, richiedono i cittadini di “Uniti per Costaverde”. Risposte, quindi, che evitino che Green Coast costruisca circa 2.000 metri cubi sulla piazza centrale di Viale Cristoforo Colombo e sul piccolo arenile prospicienti il porto turistico. Anche noi, col permesso di Travaglini, condividiamo che su quelle aree non si debba costruire in quanto, se ciò accadesse, si assesterebbe un colpo mortale all’intero complesso e si vanificherebbero le residue possibilità di salvaguardia delle sue potenzialità turistiche. Già molto è stato compromesso sul terreno paesistico e ambientale per complicità di soggetti irresponsabili o interessati. E su questo tema faremo pronunciare le Sentenze, una volta per tutte e con buona pace di tutti, sia chiaro! Ma adesso, ora, chiediamo che l’Amministrazione Comunale, per la tutela dei suoi pubblici interessi, NON RILASCI IL PERMESSO DI COSTRUIRE SUI LOTTI 1, 2a, 2b ALLA GREEN COAST. Capito qual è la domanda? E lo chiediamo per le seguenti ragioni: 1) quelle sono di fatto aree di uso pubblico in quanto usate e gestite dal Comune e dalla collettività e sono parte integrante di un sistema di servizi e di relazioni pubbliche che si sono socialmente radicate nel tempo. 2) l’Amministrazione Comunale, con Travaglini sindaco, nell’anno 2012 ha riconosciuto solo a Green Coast, secondo il piano casa ed in modo estremamente controverso, una maggiore cubatura pari a circa 9.500. Perché? 3) il Piano di Lottizzazione, disciplinato nel 2006, va verificato sotto l’aspetto realizzativo e contrattuale. 4) la compensazione non sembra congrua in quanto il Comune aveva anzitempo già acquistato il sito per la chiesa (spendendo 100.000 euro). Per quale motivo ne ha contrattato anche un’altro, per costruire due chiese? ALLORA, BANDO ALLE CHIACCHIERE. SI CONVOCHI CON OGNI URGENZA IL CONSIGLIO COMUNALE PER DISCUTERE E DECIDERE ALLA LUCE DEL SOLE. COSA SI ASPETTA? AL RESTO CI PENSANO LE ALTRE AULE CHE CHIAMEREMO ALL’OPERA E OGNUNO SI PREOCCUPASSE PER LA PARTE CHE GLI COMPETE.



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