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Vorrei partire dal titolo del nostro incontro di oggi, concentrandomi sui tre termini che abbiamo scelto per caratterizzare il Convegno dell’Assoreti: innovazione, educazione e valore nella prestazione del servizio di consulenza. Tre termini che, oggi, vanno insieme inscindibilmente: • perché nell’offrire consulenza l’intermediario deve proporre e creare valore per l’investitore • utilizzando l’innovazione che la tecnologia pone al servizio di tutti ma, allo stesso tempo, innovando rispetto al presente ritenendo che sia già passato • tenendo a mente che solo un cliente, un cittadino finanziariamente educato, possa avvalersi consapevolmente e pienamente dei nuovi servizi offerti. L’innovazione, da un lato richiama il processo di digitalizzazione che sta pervadendo sempre più ogni sfera della nostra vita privata e che sta trasformando anche le nostre abitudini finanziarie. In una recente ricerca di KPMG viene messo in evidenza che il 73% degli italiani che utilizzano internet sfrutta le tecnologie mobili per gestire il proprio denaro e per effettuare pagamenti. In un’altra ricerca di Scratch (società di consulenza creativa di Viacom), (tesa a misurare il Millennial Disruption Index (MDI)), viene rilevato che su 10.000 millenials intervistati: • ben il 53% pensa che la propria banca non offra nulla di diverso rispetto alle altre banche, • mentre uno su tre è pronto a cambiare banca nei prossimi 90 giorni; • per il 68% degli intervistati, nei prossimi 5 anni le modalità di accedere al proprio denaro saranno completamente differenti rispetto ad oggi, e •
il 70% reputa che le modalità di pagamento saranno del tutto diverse 1