
14 minute read
MicroGeo.......................... pag
from Azimut n. 3/2022
Edilizia col fiato sospeso: caro materiali e costi energetici
Advertisement
Presidente Consiglio Generale ANCE Marche
Stefano Violoni
Amministratore dell’azienda VIOLONI srl di Altidona (FM), 41 anni, Stefano Violoni è stato per diversi anni Presidente di ANCE Fermo ed è stato eletto a settembre 2021 Presidente di ANCE Marche
Non si arresta la corsa folle dei prezzi trainata ancora una volta dai rincari dell’energia, a rischio interruzione 23'000 cantieri e migliaia d’imprese. Il fenomeno del “caro materiali” si ripercuote sempre più negativamente sulle imprese esecutrici.
Solo nell’ultimo anno, secondo le stime del Centro Studi di ANCE, il maggior costo registrato nei cantieri – per effetto diretto e indiretto dei rincari energetici – è pari a un +35%, e il problema pesa su tutti gli asset della filiera dell’industria delle costruzioni.
Riguardo il PNRR, l’extracosto stimato raggiunge quota 5 miliardi di euro, ed il rischio che le risorse non vengano utilizzate correttamente e nei tempi previsti si fa sempre più concreto. Basti pensare che il 73% dei progetti degli interventi del Recovery Plan candidati e/o finanziati non è stato aggiornato rispetto agli incrementi dei prezzi dei principali materiali da costruzione registrati nell’ultimo anno. PNRR a parte, la preoccupazione è alta in tutti i cantieri di opere pubbliche e lavori privati: le imprese sono indebolite sul lato finanziario della liquidità e sconfortate dall’incertezza.
IL DEDALO NORMATIVO
In coerenza con quanto previsto dalla normativa comunitaria di tutela della concorrenza, vige il principio fondamentale per cui l’importo posto a base della gara sia congruo, ossia rispondente ai prezzi effettivi del mercato, al fine di consentire, da un lato, la

libera concorrenza degli operatori economici e, dall’altro, la qualità del contratto per le pubbliche amministrazioni. In virtù di questo, le conseguenze dei rincari esponenziali ed irrefrenabili di materiali ed energia, che hanno investito il settore delle costruzioni a partire dal 2020 e che oramai hanno raggiunto livelli intollerabili, sono state sin ora mitigate fondamentalmente attraverso due meccanismi distinti di sostegno alle imprese.
Compensazioni 1° semestre 2021
Il tentativo di colmare il divario costi-ricavi previsto dal cosiddetto Sostegni-bis si è rivelato un totale insuccesso: con riferimento ai dati del primo semestre 2021, il regime di compensazione straordinario è riuscito a fronteggiare appena il 35% dei rincari registrati, con il restante 65% rimasto a carico delle imprese.
Con l’emanazione del D.L. n. 73 del 25 maggio 2021, infatti, è stato introdotto un regime di compensazione dei prezzi basato sulla rilevazione dei costi che ha coinvolto soltanto 56 materiali rispetto a quelli che hanno subito variazioni, e senza tenere conto degli elevati rincari di gasolio, petrolio ed energia, già in atto dagli inizi dell’anno. Quindi, quale presupposto per l’attivazione del meccanismo di compensazione straordinaria, l’11 novembre 2021 viene pubblicato il D.M. di rilevazione che l’ANCE ha ritenuto di dover impugnare in sede giurisdizionale.
Oltre a lamentarne l’illegittimità nella parte in cui stimava un incremento percentuale dei prezzi del tutto irragionevole e di gran lunga inferiore al reale aumento di mercato per un gran numero dei materiali rilevati, è stata evidenziata l’assenza di una metodologia univoca di rilevazione dei prezzi da parte dei tre enti rilevatori (Provveditorati, Unioncamere ed Istat), che ha condotto alla trasmissione di dati tra loro fortemente contraddittori, sia in valore assoluto che in termini di variazioni percentuali
Il T.A.R. Lazio, con la sentenza n. 7215/2022, ha accolto il ricorso presentato dalla nostra
Associazione ritenendo fondate le censure sollevate e prescrivendo al Ministero di procedere all’espletamento di un supplemento istruttorio.
Ciò nonostante, la situazione è divenuta critica poiché il decreto di assegnazione dei fondi statali in ausilio alle Pubbliche Amministrazioni è stato pubblicato solo lo scorso 15 settembre 2022. È evidente come il meccanismo non abbia funzionato: ben 18 mesi più tardi le imprese attendono ancora di ricevere il pagamento finale, inoltre, su 36mila stazioni appaltanti operative in Italia, hanno presentato domanda solo l’1.2% del totale. Infatti, in tutto sono state presentate richieste da parte di 813 imprese e, di conseguenza, 471 Stazioni Appaltanti si sono rivolte al Mims che, dopo le verifiche necessarie, ha assegnato le risorse a 446 P.A. che riceveranno 42.5 mln di euro dei 100 messi a disposizione nel fondo. Di questi, 27.9 mln di euro sono destinati alle grandi imprese, 10.76 milioni saranno erogati alle medie, mentre 3.84 milioni sono stati assegnati alle piccole imprese.
Compensazioni 2° semestre 2021
La normativa compensativa è stata emanata anche per il secondo semestre 2021 per effetto della pubblicazione della legge di bilancio 2022 e del D.M. di rilevazione, pubblicato il 12 maggio 2022 oltre due mesi dopo rispetto alla firma dello stesso.
Ancora una volta l’ANCE è intervenuta con un’istanza cautelare nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili accolta dal TAR Lazio con ordinanza cautelare n. 5916/22 il D.M.
In particolare, non risulta che sia stata esperita dall’amministrazione una adeguata istruttoria e valutazione critica dei dati trasmessi dagli enti rilevatori, soprattutto nella parte in cui gli stessi evidenziano risultati significativamente differenti tra di loro e notevoli scostamenti percentuali. Questi, infatti, vanno dal 20% a oltre il 40% – laddove le Linee Guida per la rilevazione sui prezzi dei materiali da costruzione prescrivono la necessità di evitare differenze anomale tra le varie fonti.
Tuttavia, per il 2° semestre 2021, non è ancora stato pubblicato il decreto di assegnazione dei fondi alle Stazioni Appaltanti, ed anche in questo caso hanno presentato domanda solo l’1.8% delle Pubbliche Amministrazioni.
Revisione prezzi 2022
Nonostante la volontà di intervenire al fine di ristorare le imprese di costruzioni, in generale, le misure introdotte risultano insufficienti rispetto alle immediate esigenze delle aziende, sia per il circoscritto elenco dei materiali per i quali è ammessa la compensazione, sia per i tempi di erogazione dei relativi contributi: lunghi, indeterminati ed incerti.
Per comprendere la realtà delle imprese basta considerare che le istanze di compensazione dovevano essere presentate dalle imprese alle stazioni appaltanti – a pena di decadenza – entro e non oltre l’8 dicembre 2021 (per il primo semestre 2021) e il 27 maggio 2022 (per il secondo semestre 2021) mentre le relative compensazioni non sono state ancora erogate.
Oltre all’incertezza relativa ai tempi per l’erogazione degli importi derivanti dall’istanze di compensazione, c’è forte preoccupazione poiché le somme stanziate a copertura potrebbero, eventualmente, non essere sufficienti per garantire la soddisfazione di tutte le domande presentate.

In tal senso, importanti passi avanti sono stati fatti con il Sostegni-ter (DL 4/2022) che prevede l’obbligo di inserimento, nei documenti di gara iniziali, delle clausole di revisione dei prezzi – previste dall'articolo 106, comma 1, lettera a), del Codice dei Contratti – e grazie al Decreto Aiuti (DL 50/2022) che introduce una procedura che consente di adeguare i prezzi ai valori correnti di mercato mediante un aggiornamento straordinario dei prezzari regionali.
Attraverso tale intervento normativo si mira, tra l'altro, ad assicurare la realizzazione degli interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse del PNRR e del PNC.
Tuttavia, un’evidente lacuna normativa interessa le gare bandite a gennaio 2022. Ovvero, per i bandi pubblicati anteriormente al 2022 le imprese hanno facoltà di richiedere la compensazione, per i bandi pubblicati dal 27 gennaio 2022 sussiste l’obbligatorietà della clausola di revisione prezzi, mentre per quelli pubblicati dal 1 al 26 gennaio 2022 le imprese non trovano attualmente supporto normativo a loro tutela.
L’unico strumento legislativo in grado di operare per queste casistiche è quello introdotto dall’art.7 del cosiddetto Decreto PNRR2 (DL 36/2022) che annovera il “caro materiali” tra le circostanze impreviste ed imprevedibili contemplate dall’art. 106, comma 1, lettera c), numero 1) del Codice dei Contratti.
Comunque, si segnala che anche per i bandi successivi alla pubblicazione del Sostegni-ter, nei quali dovrebbe essere inserita obbligatoriamente la clausola di revisione prezzi, invece, si riscontrano numerose vio-
lazioni alla norma, per la quale il legislatore ha “dimenticato” di imporre un’immediata sanzione. Probabilmente è questa la ragione per la quale le stazioni appaltanti spesso, nella prassi, bandiscono degli appalti pubblici sulla base di progetti redatti nel 2020 o 2021 la cui documentazione tecnico economica (computo metrico estimativo, elenco prezzi, QTE etc.) risulta non aggiornata al prezzario vigente (prezzario regionale secondo semestre 2022) e senza prevedere l’obbligo di revisione dei prezzi sopra citato.
In questi casi, l’unica alternativa per l’impresa è quella di astenersi dal partecipare alla gara ed eventualmente ricorrere in sede giurisdizionale avverso il bando illegittimo con aggravio di costi e spese legali pur di ottenere l’annullamento della gara e la ripubblicazione del bando corretto.
Anche l’ANAC, a seguito di una segnalazione fatta da ANCE, si è recentemente pronunciata sulla questione con un Atto del Presidente dello scorso 28settembre, giudicando illegittima una procedura di gara che non applicava le disposizioni contenute nell’art. 29, comma 1, lett. a) del D.L. 4/ 2022 (obbligo di inserimento della clausola di revisione prezzi) e nell’articolo 26 del D.L. 50/2022 , commi 2 e 3 (aggiornamento del prezzario e all’incremento fino al 20% del prezzario in uso nelle more della determinazione dei prezzari regionali).
LE CRITICITÀ SI SOMMANO
Nella tempesta ormai divenuta uragano, le imprese si trovano a dover fronteggiare anche la difficile reperibilità di alcuni materiali, che spesso non sono disponibili o che vengono consegnati con forti ritardi ai danni dell’operatore economico che non è in condizione, senza che ciò sia ad esso imputabile, di poter garantire i tempi di ulti mazione dei lavori, accumulando ritardi e conseguenti penali. Dall’altro lato, vero è che non sempre il committente pubblico, e tantomeno quello privato, sono disposti ad accettare le difficoltà delle imprese, concedendo proroghe del termine finale di consegna dei lavori, pattuizione che invece sarebbe auspicabile prevedere obbligatoriamente per legge al verificarsi di ritardi provocati da documentata irreperibilità dei materiali o addirittura della manodopera specializzata.

Infatti, l’altra annosa questione che le imprese edili si trovano a gestire risiede nella mancanza di operai specializzati in assenza dei quali le aziende sono costrette a rinunciare alle commesse o a rallentare l’esecuzione dei lavori.

Ingegneri, Architetti e Geometri in aiuto delle popolazioni alluvionate del senigallese
Conosciamo le criticità delle Marche secondo gli Ingegneri della Provincia di Ancona.
Presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona
Ing. Stefano Capannelli
Dirigente di due Direzioni del Comune di Ancona: del settore dei Lavori pubblici e Sport e delle manutenzioni. Già Consiliere, è oggi referente per la Commissione Lavori Pubblici e bandi di gara sia per l’Ordine provinciale degli Ingegneri e per la Federazione regionale.
Alcune informazioni per conoscere l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ancona:
In che anno è stato fondato? 1930
Quanti sono gli ingegneri iscritti? 2918
Come sono divisi tra uomini e donne? 2152 UOMINI, 766 DONNE
Le iscrizioni sono in aumento? SI
Quanto dura il suo mandato? 4 ANNI
Quando scadrà? Sono stato eletto a luglio 2022 e scadrò nel 2026 sto da 15 consiglieri. Vi sono due vicepresidenti, un segretario ed un vicesegretario ed un tesoriere. Gli altri sono consiglieri. Abbiamo istituito 27 commissioni ed ogni consigliere è referente di almeno due commissioni. La segreteria è composta da tre segretarie.
In merito alla Rete provinciale delle Professioni Tecniche, quali sono le iniziative che lei valuta più importanti e interessanti da intraprendere?
La rete provinciale c’è ed agisce ogni qualvolta ci siano problemi locali a livello provinciale. Lo abbiamo fatto di recente per segnalare all’amministrazione comunale di un comune della provincia di Ancona alcune problematiche di ritardi nella evasione del-
le pratiche relative agli uffici tecnici. Con il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona ci sono buonissimi rapporti.
State lavorando ad una Rete regionale. A che punto è? Cosa vi proponete con questa Rete?
Si la rete c’è e funziona. Di recente infatti abbiamo scritto alla presidenza del Consiglio dei Ministri ed alla presidenza della Regione Marche per avere la proroga della scadenza del 30 settembre per le scadenze del 110% nelle zone alluvionate della provincia di Ancona e Pesaro e Urbino in seguito agli eventi del 15 settembre 2022. Le popolazioni, le imprese ed i professionisti non sarebbero stati in grado di rispettare le scadenze in seguito a quanto accaduto in quel tragico evento.
Come può essere ampliata la collaborazione tra gli Ingegneri e gli altri Collegi ed Ordini professionali, in particolar modo con i Geometri?
La collaborazione è molto forte, lo abbiamo testato proprio nell’occasione delle problematiche sopraccennate di un comune della provincia di Ancona. Aggiungo che in questi giorni con gli Ordini degli Architetti e con il Collegio dei Geometri della Provincia di Ancona stiamo dando una mano ai cittadini alluvionati di Senigallia ed all’amministrazione comunale per la compilazione delle schede di quantificazione del danno in causato dagli eventi alluvionali. I tre ordini Ingegneri, Architetti e Geometri svolgono tutto ciò a titolo esclusivamente volontaristico.
Riguardo al Terremoto del 2016 come sono stati coinvolti gli Ingegneri nell'opera di ricostruzione in atto? Quali sono le maggiori difficoltà?
Le difficoltà sono state moltissime ovviamente, molte dovute al continuo aggiornamento normativo, alla rimozione iniziale delle macerie, alla difficoltà di poter adempiere alle progettazioni nei tempi imposti. Ultimamente la difficoltà a reperire imprese sul mercato e il rialzo dei prezzi ha complicato ulteriormente le cose, ma gli ingegneri, rimboccandosi le maniche, riusciranno comunque a adempiere alle proprie scadenze.
Una tematica che viene dibattuta a livello di professioni riguarda gli eccessivi ribassi proposti da professionisti per prendere incarichi pubblici, in sostanza quello che viene comunemente chiamato "svendita del titolo". Qual è il vostro punto di vista su questo tema?
Le regole le stabilisce il Codice dei contratti pubblici, emanato nel 2016 e più volte derogato a suon di decreti sblocca-cantieri e decreti semplificazioni. I nomi dei decreti illustrano bene gli scopi che gli stessi avevano. L’innalzamento della soglia degli affidamenti diretti 150.000,00 Euro per i lavori e 140.000,00 Euro per i servizi di ingegneria ed architettura ha diminuito molto i ribassi per gli affidamenti entro queste soglie. Per appalti al di sopra di questi importi sicuramente il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che valuta l’offerta da un punto di vista sia della qualità che del prezzo, fa diminuire le gare al ribasso. Il problema di questo metodo è però che le gare in questo caso sono più lunghe e determinano maggiori tempi per trovare l’aggiudicatario. Bisogna lavorare pe renderle più semplici ed immediate. Per il resto anche il mercato vuole la sua parte perché in questo momento di intenso lavoro per i tecnici anche le gare al ribasso sono meno ambite.
Quali sono, dal vostro punto di vista di Ingegneri, le emergenze più importanti nella regione Marche?
Velocizzazioni normative, sia a livello di norme nazionali che di quelle regionali per
la materie di competenza delle regioni. Investimenti nelle infrastrutture, sia infrastrutture fisiche ( stradali, ferroviarie, ciclabili ), ma anche di quelle telematiche. Ricostruzione dei territori martoriati dal terremoto. Ricostruzione delle zone alluvionate nel settembre 2015 ed una corrispondente politica di investimenti per la tutela dell’assetto idrogeologico. Risorse costanti per manutenzione ordinaria dei fossi e dei fiumi con relativa semplificazioni delle regole per la pulizia degli assi fluviali, individuazione chiara degli enti ( se possibile è necessario individuarne uno solo ad altra specializzazione ) che si devono occupare degli interventi su fossi e fiumi.
Qual è il suo pensiero sul Pnrr?
E’ un’ottima opportunità per gli investimenti nel nostro paese. Contiene in se il problema che determina degli importi non congrui per le spese tecniche con percentuali che rischiamo di fermare qualche intervento perché richiedono un impegno economico supplettivo degli enti attuatori che potrebbero in qualche caso non avere le risorse necessarie. Contiene inoltre un sistema di rendicontazione molto complicato.
Come valuta il provvedimento del Superbonus 110%?
E’ stato un ottimo strumento per la ripresa dell’attività tecnica nel nostro paese e con scopi molto importanti come la riqualificazione energetica ed il rafforzamento sismico delle nostre abitazioni. E’ stato anche però oggetto di alcuni errori. La percentuale del 110% sembra essere eccessiva perché si è determinato un elevato aumento dei prezzi. Le scadenze strette hanno fatto lievitare la domanda in poco tempo ed anche in questo caso sono cresciuti i prezzi delle materie per l’edilizia, anche per l’influenza negativa sulla filiera delle materie per l’edilizia di due anni covid e delle recente guerra in Ucraina. Sicuramente è necessario riorganizzare il sistema dei bonus edilizi che sono regolati in modi molto diversi tra loro e con percentuali di detrazione che vanno dal 50 al 110%. Inoltre vanno resi strutturali per molti anni, solo così si potrà arrivare ad un miglioramento ed una riqualificazione del nostro edificato, delle nostre città, dei nostri territori e ad un risparmio energetico che oltre ad essere importante dal punto di vista ambientale, nel contesto odierno assume anche un valore economico di primaria importanza.
Che rapporti ha il vostro Ordine con le Scuole superiori e le Università?
Ottimi rapporti che in particolar modo con l’istituzione universitaria. Ancona è la sede della Politecnica delle Marche che contiene la facoltà di Ingegneria. Questo fa capire molto bene quale sia il rapporto tra l’ordine professionale e la sua università dalla quale provengono molti dei professionisti iscritti all’Ordine. Il sottoscritto in qualità di presidente dell’Ordine è anche il referente per la commissione università–esami di stato, proprio per evidenziare il rapporto importante istituzionale che si vuole tenere con l’Ateneo marchigiano.
I rapporti con gli istituti superiori devono essere invece intensificati al fine di informare sempre di più gli studenti delle superiori delle opportunità che il mondo professionale dell’ingegneria può dare ai fini della successiva scelta universitaria.