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Collaborazione e comunicazione uguale sicurezza
from Azimut n. 1/2023
L'importanza dell'aggiornamento Coordinatori della Sicurezza in fase di Esecuzione e della comunicazione della cultura prevenzionistica.
Presentazione del corso di formazione rivolto alle figure di CSE e CSP
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Il professionista che ha l’obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza in ottemperanza a quanto stabilito dal D.P.R. n. 137/2012 e dal relativo Regolamento per l’Aggiornamento e Sviluppo Professionale Continuo. Pertanto la formazione e l’aggiornamento per coordinatore della sicurezza nei cantieri temporanei e mobili è finalizzato sia a garantire il mantenimento delle qualifiche, che il miglioramento delle competenze, nelle tematiche di specifico settore di interesse. Quando si parla di sicurezza sul lavoro si fa riferimento all'insieme di misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto all'interno dei luoghi di lavoro per tutelare la salute e l'integrità dei lavoratori, proteggendoli dai rischi presenti.
Si tratta, dunque, di un tassello fonda- mentale nel quadro della corretta gestione aziendale che fa leva su due dimensioni in particolari; la prevenzione ovvero le misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso; la protezione tovvero utte le misure previste per limitare le conseguenze che potrebbero fare insorgere un evento dannoso, infortunio. Si tratta dunque di una condizione necessaria per ogni realtà lavorativa dove in primo piano spiccano tre condizioni fondamentali quali sicurezza (la sicurezza efficace è rendere partecipe tutte le figure che concorrono per la realizzazione dell’opera), programmazione (programmare e coordinare in maniera efficace lo svolgimento dei lavori per ottenere una corretta osservanza della sicurezza), vigilanza (intraprendere un percorso di vigilanza coerente alla programmazione prestabilita).
Gli obblighi sanciti dal Testo Unico (D. Lgs. 81/08) si applicano in tutte le attività produttive. A tal proposito viene fornita una chiara definizione specifica di obblighi da rispettare per tutti coloro che entrano nell’orbita dell’applicazione della normativa antinfortunistica.
Il Collegio dei Geometri della Provincia di Ancona, che personalmente ringrazio per avermi coinvolto come docente, sta svolgendo un corso di Aggiornamento per Coordinatore della Sicurezza nei Cantieri 40 ore (CSP-CSE), disciplinato dall’art. 98 comma 2 e allegato XIV del D. Lgs. 81/08 e s.m., e dall’Accordo Stato-Regioni del 07 luglio 2016. Il corso rispecchia la necessità ormai acquisita da tutti i professionisti di mantenere le proprie competenze nel tempo attraverso percorsi formativi che consentano un continuo aggiornamento alle normative, sempre più articolate ed in continua evoluzione.
Il programma del corso è articolato in cinque giornate così distribuite: Unità Didattica Modulo A: Soggetti coinvolti nella prevenzione.
Le figure interessate alla realizzazione dell’opera, i compiti, gli obblighi, le responsabilità civili e penali:
• Le fasi di realizzazione dell’opera; • Gli attori del processo edilizio incaricati dall’appaltatore I soggetti del sistema di prevenzione aziendale: diritti, obblighi e responsabilità. • Datore di lavoro • Il lavoratore • Il dirigente • Il preposto • Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale • Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza • Il Medico competente • Gli addetti alla gestione delle emergenze• Il Committente • Il Responsabile dei lavori
• Il Responsabile Unico del Procedimento • L’impresa affidataria • Il lavoratore autonomo • Il preposto nei cantieri edili • Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nei cantieri edili
• Il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione • Il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione. Ruolo e funzione dei coordinatori per la sicurezza. Compiti del coordinatore in fase di esecuzione.
Unità Didattica Modulo B
Cantieri temporanei e mobili nel D.Lgs. 81/08; Organizzazione del cantiere; Generalità sulla Direttiva Cantieri; Sistema sanzionatorio nei cantieri; Procedure ispettive.
Unità Didattica Modulo C
La valutazione dei rischi: • Il Documento della valutazione dei rischi; • L’interferenza Tipologie e principali fattori di rischio.
Rischio elettrico. Verifica impianto elettrico secondo la normativa CEI 64-08 e CEI 64-14.
Rischio esposizione a sostanze pericolose: disposizioni generali. Rischio esposizione a sostanze pericolose: valutazione del rischio e misure di prevenzione e protezione. Rischio meccanico. Esposizione al rischio rumore: aspetti generali. Rischio rumore: aspetti normativi e tecnici. Rischio rumore: valutazione del rischio. Movimentazione manuale dei carichi. Movimentazione manuale dei carichi: procedure. Rischio vibrazioni. Valutazione del rischio vibrazioni. I rischi interferenziali e le azioni di coordinamento. Recinzione e viabilità nei cantieri.
Unità Didattica Modulo D
Lavori in quota: disposizioni generali. Rischio caduta dall'alto. Scale, piattaforme e passerelle. Lavori in quota mediante funi. Lavori in quota mediante funi: tecniche e procedure operative. Lavori presso parti attive. Scavi e fondazioni. Ponteggi provvisori. Ponteggi. Ponti su ruote a torre.
Demolizioni. Segnaletica di cantiere: disposizioni generali. Elenco dei segnali di cantiere.
Unità Didattica Modulo E
Il D.Lgs. 81/08 e la gestione delle emergenze. Primo soccorso e antincendio: disposizioni normative. Fascicolo dell'opera; Piano di sicurezza e coordinamento - PSC. Piano operativo di sicurezza - POS. Piano di sicurezza sostitutivo. PIMUS. Corso di formazione sulla sicurezza per i lavori in quota Corso di formazione sulla sicurezza per macchine CE.
Nella società moderna la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro riveste una valenza strategica quindi la cultura prevenzionistica deve essere trasmessa mediante opportuni strumenti di comunicazione quali riunioni periodiche, flyers sulla sicurezza, formazione attiva ed esperienziale.
Premesso che la maggior parte degli eventi infortunistici si verifica a causa degli human factors è necessario calibrare degli interventi formativi che tengano conto delle errate abitudini oltre che dei rischi specifici del settore di appartenenza.
Nei cantieri edili il passaggio di fondamentale importanza è rappresentato dall’analisi preliminare che dovrà essere effettuata durante la preparazione dei vari strumenti (piano di sicurezza e coordinamento, piano operativo di sicurezza, fascicolo dell’opera) attraverso la valutazione del rischio, che richiede il conseguente riconoscimento degli elementi di rischio in base alle singole situazioni che si potranno verificare durante i lavori. La valutazione del rischio, che è un obbligo assegnato al datore di lavoro (POS) e al coordinatore per la progettazione (PSC), trova la sua motivazione nella necessità preliminare di analisi e individuazione dei possibili rischi per poter definire: – le misure di prevenzione adeguate per le varie fasi di lavoro; – le attrezzature di lavoro; – l’organizzazione delle aree di lavoro; – la gestione delle situazioni di interferenza e sovrapposizione di lavoratori e mezzi; – la preven- zione di rischi particolari (chimici, biologici, meccanici); – la valutazione di fattori quali l’età, la provenienza da altri paesi; – lo stress lavoro-correlato. La parte del PSC destinata alla valutazione del rischio redatta nell’ambito della direzione lavori dovrebbe contenere una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa e i criteri utilizzati per tale valutazione.
L’obiettivo del corso di formazione rivolto alle figure di CSE e CSP è di sensibilizzare i presenti in relazione alle corrette procedure lavorative che devono essere applicate al fine di operare sempre in sicurezza, migliorando le conoscenze “sapere”, le capacità “saper fare” e gli atteggiamenti “saper essere” non mettendo mai a rischio l’incolumità propria e altrui durante le fasi di lavoro.
Le regole molto importanti che vengono da me applicate prima di iniziare un corso di formazione sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro sono evidenziare i vantaggi che potranno essere tratti dall’apprendimento ma soprattutto dall’applicazione di quanto imparato durante le fasi di lavoro; riportare ai presenti le conseguenze negative derivanti da un mancato apprendimento; ascoltare le esperienze dei presenti valorizzando le loro esperienze e competenze maturate.
Degli esempi concreti, durante lo svolgimento del corso, che richiedono un’analisi degli elementi rilevanti o la proposta di soluzioni adeguate per la situazione in essere, ritengo siano fondamentali per l’apprendimento e l’interesse dei discenti.
Purtroppo ad oggi esistono ancora delle situazioni come quelle riprodotteww nelle immagini proposte, pertanto credo fortemente che la collaborazione e comunicazione sia doverosa per la crescita delle maestranze che svolgono attività lavorativa. Dobbiamo tutti collaborare per una presa coscienza e cultura della sicurezza. Chiudo questa mia esposizione con un ringraziamento al Presidente del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona Diego
Sbaffi, all’organizzatrice del corso Simona Domizioli e tutti i discenti che stanno partecipando con uno spiccato interesse agli argomenti del programma.
Sibaldi, Presidente Collegio Geometri Pistoia: “Le libere professioni sono il cardine tra quelli che sono gli interessi privati rispetto a quelli che sono gli interessi pubblici”.
Martedì 4 Aprile u.s., su iniziativa del Senatore Avv. Manfredi Potenti, in collaborazione con Geo Network ed in diretta dalla Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica Italiana si è svolto un importante incontro sul tema: “La riforma dell’Equo Compenso: le novità per i professionisti”.
L’incontro è stato una occasione per i rappresentanti di diverse libere professioni di esprimere il loro pensiero sul DDL che è stato approvato all'unanimità in seconda lettura al Senato ed è in attesa di essere approvato dalla Camera dei Deputati per essere poi promulgato e diventare legge dello Stato.
Oltre 3,000 professionisti si sono collegati in diretta per seguire gli interventi dal Senato da parte di:
• Senatore Avv. Manfredi Potenti – Membro
2ª Commissione permanente (Giustizia)XIX Legislatura (dal 13 ottobre 2022)
• Avv. Stefano Bertollini – Consigliere del Consiglio Nazionale Forense
• Dott. Pasquale Mazza - Consigliere Nazionale CNDCEC con delega ai compensi professionali e deontologia
• Notaio Gabriele Noto - Membro Consiglio Direttivo Consiglio Nazionale del Notariato
• Ing. Franco Fietta - Presidente Fondazione Inarcassa ed in diretta, durante la 2° ora:
• Geom. Marco Sibaldi - Presidente Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Pistoia
• Dott. Giampiero Giovannetti - Consiglio
Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti
Industriali Laureati (CNPI)
• Dott. Andrea De Maio - Vice Presidente
Fondazione Inarcassa
• Ing. Domenico Condelli – Consigliere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri
• L’incontro è stato moderato da Devis Ciuccio e Andreana Hedges – Geo Network.
Riportiamo qui alcune delle considerazioni principali emerse durante l’incontro:
Senatore Avv. Manfredi Potenti
Quale uno dei protagonisti dietro la definizione del testo finale del disegno di legge, ritiene che la riforma rappresenti una conquista sociale per il mondo delle professioni, che non ha mai organizzato scioperi o manifestazioni di strada, ma che ha invece lavorato in modo silenzioso per portare la sua sensibilità alla politica. Il DDL riconosce la qualità dell’ equo compenso, definendolo come un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto ed alle caratteristiche della prestazione professionale. Il testo finale si basa sulla conformità ai compensi previsti dalle leggi ministeriali per le professioni iscritte agli ordini ma introduce anche una nuova normativa per le professioni non ordinistiche che non hanno un albo professionale. L'ambito di applicazione del disegno di legge riguarda inoltre i contraenti forti, ovvero le imprese bancarie e assicurative, le società da loro controllate e i soggetti imprenditoriali con più di 50 dipendenti ed un fatturato superiore a € 10 milioni.
Dott. Pasquale Mazza - Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
Esprime un giudizio positivo sulla legge sull'equo compenso, sebbene riconosca la necessità di migliorarla ulteriormente. Sono state citate opinioni delle commissioni, tra cui la Commissione Permanente Politiche dell'Unione Europea, che ha sostenuto che la fissazione di una tariffa minima può prevenire una concorrenza basata sulla riduzione dei prezzi, che a sua volta potrebbe portare ad una diminuzione della qualità dei servizi forniti.
La rimozione delle tariffe, introdotta oltre 10 anni fa, non ha portato ai benefici attesi per il mercato e per la tutela dei clienti e dei consumatori. Al contrario, ha provocato una forte riduzione delle tariffe ed una degradazione del lavoro dei professionisti. Infine ha sottolineato la necessità di una modifica dei codici deontologici per rendere la normativa ancora più efficace.
Avv. Stefano Bertollini - Consiglio Nazionale Forense
Qualsiasi provvedimento legislativo volto alla tutela della dignità della professione e delle libere professioni è altamente apprezzabile, anche se il disegno di legge potrebbe essere migliorato. In passato, l'applicazione dell'equo compenso è fallita perché sono stati abrogati i minimi tariffari e questo ha creato una concentrazione di avvocati che fissavano prezzi bassi per l'esercizio della professione. La legge attuale va incontro ai dettati costituzionali e va applicata anche ai rapporti con le pubbliche amministrazioni.
L'Avv. Bertollini ha lanciato un appello al Senato della Repubblica affinché il disegno di legge non subisca modifiche negative rispetto alla versione attuale. La pubblica amministrazione dovrebbe lavorare meglio per ridurre il contenzioso giudiziario e per evitare di trattenere indebitamente il compenso per l'attività svolta da un terzo. L'attuale provvedimento determina e consente la giusta applicazione dell'equo compenso.
La questione compensi è una questione molto trattata ed approfondita nel resto dell’Unione Europea. Il professionista malpagato è un problema per lo Stato, il cliente e l'ordine professionale stesso, e questo nuovo provvedimento del Governo cerca di affrontare questo problema. Dopo 16 anni di deregulation tariffaria, è necessario tornare a parlare di deontologia e di dignità della prestazione professionale. Il mercato professionale si basa sulla meritocrazia e sulla concorrenza, e le leggi sull'equo compenso servono a rafforzare e sanificare questi aspetti. I giovani professionisti hanno molte difficoltà ad inserirsi nel mercato, e questo è un problema che deve essere affrontato. Il professionista deve essere pagato non solo per ciò che è, ma soprattutto per ciò che fa, e solo così si creerà un rapporto di fiducia tra professionista e cliente. Il principio dell'equo compenso potrebbe essere applicato in vari campi in futuro, sulla base dell'articolo 3 della Costituzione sull'eguaglianza e parità di trattamento.
Ing. Franco Fietta - Presidente Fondazione Inarcassa
Ci sono ancora alcuni aspetti contraddittori, come la simmetria rispetto alle professioni senza ordini o la presenza di gare pubbliche con offerte al massimo ribasso, ma viene anche sottolineata la soddisfazione per la norma che ha avuto una particolare attenzione per i liberi professionisti. L'articolo 8 della norma recupera le interpretazioni consolidate sulla responsabilità professionale limitata a dieci anni dal compimento della prestazione e viene evidenziata la positività dell'abrogazione dell'articolo 2, comma 1, lettera a) del Decreto Bersani che determinava il divieto di tariffe orarie o comunque di minimi tariffari. In generale, viene sottolineato che c'è ancora lavoro da fare per quanto riguarda gli aspetti contraddittori tra la normativa e le esigenze dei liberi professionisti.
Durante la seconda ora della trasmissione hanno potuto condividere il loro pensiero altri rappresentanti delle professioni tecniche ed in particolare, il Consigliere Ing. Domenico Condelli del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il dott. Andrea De Maio, VICE Presidente Fonazione Inarcassa, il Consigliere Giampiero Giovannetti del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali ed il Geom. Marco Sibaldi, Presidente del Collegio dei geometri e dei geometri laureati di Pistoia.
Domanda posta al Geom. Marco Sibaldi –Presidente del Collegio dei Geometri di Pistoia:
A suo avviso il disegno di legge rappresenta uno strumento adeguato per tutelare i diritti all’equo compenso per le prestazioni svolte dai geometri?
Per rispondere alla domanda occorre che faccia una premessa, perché questa norma la dobbiamo leggere in maniera positiva, perché è un cambio di visuale rispetto a quello che è successo negli ultimi dieci anni. Le categorie professionali sono state considerate come delle lobby con delle situazioni di predominanza sugli altri e forse possono esserci stati alcuni casi specifici e secondo me in alcune professionalità, ma generalmente la situazione era completamente diversa e avevamo un minimo di tutela almeno per gli onorari, però la positività di questo provvedimento è certamente legato al cambiare rotta rispetto a come sono stati gli ultimi 10 anni. I nostri padri fondatori ci hanno detto con la Costituzione, sia con l'articolo 1 secondo cui la nostra è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro, con l'articolo 35 secondo cui la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni, oppure la formazione di elevazione professionale dei lavoratori, promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Questo non è stato fatto nel momento in cui l’Europa ci chiede- va di eliminare i minimi tariffari e come è stato detto, non credo che l’Europa imponesse questo. In Italia però le norme europee vengono spesso e volentieri travisate e vanno contro ad alcuni soggetti in questo caso di libera professione. Poi all'articolo 36, si ribadisce quello che è il lavoro; per cui dobbiamo tornare e forse questa norma non lo fa pienamente, ma comunque ripone e pone l'attenzione su un problema che è quello del lavoro. Il libero professionista è stato equiparato alle PMI – cosa che non mi trova assolutamente d'accordo. Noi non siamo imprese e non siamo imprenditori e mentre l'imprenditore vende o cede beni e servizi, dando anche un risultato, le libere professionisti assolvono ad una prestazione intellettuale e non hanno l'obbligo del risultato. Le libere professioni sono il cardine tra quelli che sono gli interessi privati rispetto a quelli che sono gli interessi pubblici. Le libere professioni sono il “trait d'union” tra le esigenze e le necessità dei privati e vi possiamo far rientrare anche alcune amministrazioni. Il lavoro deve consentire comunque alla persona di vivere una vita degna, di avere delle ambizioni ed è chiaro che deve essere riconosciuto un compenso o un pagamento equiparato all’impegno e alla qualità del lavoro. A me sembra abbastanza banale parlare di questo, perché sono le basi fondamentali di una società, altrimenti si va contro quella che è la visione di questo Pae- se. Purtroppo siamo stati presi tutti dal profitto; però dobbiamo comprendere che un libero professionista, all'interno della propria parcella ha tutta una serie di ulteriori fattori che inserisce oltre al compenso. Vi è la responsabilità professionale, inoltre il libero professionista deve essere anche indipendente e per esserlo deve avere una indipendenza e alle volte questa è riconosciuta da quello che uno fa. Secondo me è positivo il fatto che si stia andando in quella direzione, ma c’è ancora molto da fare e questo cambiamento dovrebbe essere anche sulla mentalità che un governo è tenuto a tenere, anche in termini di indirizzo. Il lavoro deve tornare come punto focale e il diritto che poi di deve essere nei confronti dei lavoratori. I professionisti non hanno ferie, i professionisti non hanno possibilità di ammalarsi e dunque alcune tutele non ce l'hanno. Chiaro che però a tutto questo deve esserci un contrappeso equo per l’impegno, il sacrificio per portare avanti le professioni. C’è ancora molta da fare.
E’ possibile scaricare la trascrizione degli interventi a questo link: https://www.geonetwork.it/webinar/Webinar%20Senato%2004%20 04/Trascrizione%20Conferenza%20 sull%27Equo%20Compenso%20-%20 04%20aprile%202023.pdf
Nuovo sito nazionale Geometri
Pronto il nuovo sito del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati che vuole congiungere l’impegno istituzionale alle esigenze quotidiane dei liberi professionisti
“Abbiamo rinnovato la nostra identità web e la direzione intrapresa è stata una: riunire in un solo indirizzo online le informazioni relative alle attività svolte dal Consiglio e i contenuti a disposiziowwne degli iscritti. È stato un passo necessario, a cui lavoravamo da tempo. Si tratta di un punto fermo e non di arrivo, che permetterà uno slancio ulteriore: le esperienze professionali e il racconto dai territori, le storie dei giovani che frequentano il corso di laurea e delle donne geometra che rivestono un ruolo dirigenziale nella categoria, ci accompagneranno presto in questa dimensione che ha la possibilità esclusiva di accomunarci”.
Così Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, ha delineato la scelta di fon- do che ha motivato lo sviluppo di un nuovo sito istituzionale, che presenta funzionalità aggiuntive e una riformulazione ampia dei contenuti, con lo scopo di informare e comunicare ancor più esaustivamente sulle iniziative e le attività istituzionali. In sintesi: una connotazione improntata all’accessibilità dei contributi e alla trasparenza dell’operato.
Utile per orientarsi nella navigazione e per presentare efficacemente l’identità, la versatilità e le diverse opzioni della nuova infrastruttura, in un elenco essenziale trovano posto le nuove aree, pagine e sezioni:
1. Il Consiglio - più che di una, dovremmo correttamente parlare di una serie di nuove pagine prima non esistenti. Oltre alla con- sueta presentazione del proprio profilo, per ciascun componente del Consiglio è stata infatti aggiunta una pagina che offre una serie di possibilità in più per dare risalto all’impegno svolto: le sezioni a disposizione possono ospitare foto, video, notizie, interventi e pubblicazioni. Il concept appositamente ideato richiama a un “diario digitale”, in cui voltare pagina e riportare nuovi contenuti;
2. Attività istituzionali - è una nuova area che si traduce subito in una opportunità: la sua impostazione, infatti, consente la possibilità di raccontare in un unico spazio le iniziative svolte, giorno dopo giorno, dal Consiglio nazionale, come le audizioni, gli incontri pubblici, la sinergia con RPT e gli obiettivi raggiunti nell’interesse della categoria, gli appuntamenti in agenda, le presentazioni e altro ancora;
3. Attività internazionali – è una nuova area cui viene ora assegnata una collocazione di primo piano, successiva alle attività istituzionali; viene riorganizzata anche nei contenuti e nella funzionalità: ospita news e un’agenda totalmente dedicate;
4. Assemblea dei Presidenti – è un nuovo spazio all’interno della pagina dei Collegi, in cui i referenti delle rappresentanze territoriali potranno trovare le presentazioni o altra documentazione relativa all’ultima Assemblea dei Presidenti;
5. I Progetti – in queste nuove pagine trovano respiro le azioni fortemente volute dal Consiglio nazionale per valorizzare la figura del geometra, per rispondere alle aspettative degli iscritti, per espletare le finalità e i compititi istituzionali;
6. Le Commissioni interne, i Gruppi di lavoro esterni, i Tavoli di lavoro esterni – nuove pagine che mettono in evidenza la poliedricità della presenza complessiva dei rappresentanti della categoria e la necessaria operosità per il conseguimento dei risultati, oltre a una partecipazione attiva della dirigenza negli ambiti istituzionali e professionali;
7. La Laurea - uno spazio dedicato al percorso accademico della Laurea in “Professioni Tecniche per l’edilizia e il territorio” e, soprattutto, alla riforma del percorso di accesso alla professione di geometra e geometra laureato;
8. Il Geometra e il Geometra Laureato - è la nuova area che nasce dalla precedente denominata “La Professione”, ampliandone l’orizzonte concettuale fin dalla denominazione; oltre al codice deontologico, agli standard di qualità, a come diventare geometra, quali sezioni già avviate, trovano qui ospitalità una descrizione più aggiornata della figura del geometra e del geometra laureato;
9. Opportunità e Convenzioni – collocate nell’area “Il Geometra e il Geometra Laureato” e sotto la voce “La Professione” sono riportate queste due nuove sottosezioni denominate Opportunità e Convenzioni; nella prima sono pubblicati gli accordi e le intese raggiunte, di volta in volta, dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati con la finalità di favorire l’esercizio della libera professione del geometra. Nella seconda, invece, sono elencate le convenzioni siglate dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati per sostenere le professionalità dei geometri liberi professionisti.
10.Esperti - una nuova sezione che accoglie gli elenchi dei geometri iscritti negli elenchi speciali antincendio, gas radon e REV. Consultabile da mobile grazie alla funzione responsive, il nuovo sito mantiene l’indirizzo www.cng.it.
Superbonus: le proposte dei Geometri
Savoncelli, Presidente CNGeGL: “Superare le criticità per pensare ad un grande progetto strutturale per il paese”
Autore Redazione
Promossa dall’On. le Erica Mazzetti (FI) e organizzata da Radio Parlamentare, alla conferenza stampa che si è tenuta oggi alla Camera dei Deputati erano presenti l’On. Andrea de Bertoldi (FdI), relatore del dl 11/23 sulla cessione dei crediti incardinato nella Commissione Finanze; l’On. Luca Squeri (FI) e l’on. Roberto
Pella (FI).
Al dibattito ha partecipato Maurizio Savoncelli, presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati (CNGeGL) mentre in sala erano presenti tutti i suoi consiglieri.
“Nei prossimi 10/15 anni sarà necessario per il nostro Paese puntare a questo: interventi con criteri premiali che permettano la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico e privato, avviando una rigenerazione complessiva dei quartieri che si possa connotare anche per gli interventi e le opere di interesse pubblico. Un percorso virtuoso in cui si inserisce agilmente la direttiva europea sulle case green e permette di portare avanti scelte e soluzioni per la tutela dell’ambiente.”
Queste le parole del presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli, che ha sottolineato l’importanza di una norma transitoria, che metta in salvo le criticità che si sono create all’indomani dell’ultimo decreto legge che ha sospeso la cessione dei crediti e lo sconto in fattura.
“Non solo: ci sono valutazioni di carattere demografico, economico, sociale e ambientale che motivano quanto finora proposto al Governo dagli attori del tavolo tecnico. Facendo parte della Rete Professioni Tecniche sosteniamo le ipotesi finora enunciate da ANCE, da Confindustria e riteniamo sia doveroso continuare a soste- nere coloro che non hanno la capienza per realizzare questi interventi, con l’unico scopo di favorire un processo che si qualifica per l’impronta ecologica. In pochi mesi con gli interventi attuati sono state ridotte le emissioni di C02 nell’atmosfera per 1,42 milioni di tonnellate. Un risultato di tutto rispetto verso i 70 milioni di tonnellate che restano da contenere, cui si aggiunge un abbattimento della spesa energetica delle famiglie per 962 euro annui di risparmio in bolletta (fonte dati: Nomisma)”.
Una volta superate le criticità – ha concluso - aggiungiamo l’opportunità di far confluire le esigenze del nostro Paese in un nuovo grande progetto strutturale, che sia definito nel giro dei prossimi 5 mesi e non richieda più interruzioni, variazioni e modifi che, nuove interpretazioni che possano continuare a generare confusione e aumento dei costi dei materiali e della manodopera per i tempi inadeguati”.
Un’efficace presentazione della Cassa Geometri con un excursus storico e la situazione attuale dell’Ente a sostegno di tutti gli iscritti
Lo scorso 8 febbraio si è tenuto presso il G Hotel di Osimo il corso formativo sul tema previdenziale: CASSA GEOMETRI: OLTRE LA SOSTENIBILITÀ “CONTRIBUTI-PRESTAZIONI-WELFARE”, organizzato dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della provincia di Ancona.
L’evento ha avuto lo scopo di dare maggiore chiarezza e conoscenza del sistema previdenziale di Categoria dopo le modifiche apportate al regolamento anche negli ultimi mesi, nonché far conoscere e promuovere il welfare e le attività della Cassa Geometri in favore degli iscritti, che hanno partecipato numerosi all’incontro.
I lavori sono stati introdotti dal delegato Cassa per il Collegio di Ancona, Geom Simona Domizioli la quale, ringraziando i massimi esponenti dell’Ente per aver accol- to l’invito, ha sottolineato l’alto rilievo dell’iniziativa presentandola come una opportunità di conoscenza, di approfondimento e di confronto, con la possibilità di interfacciarsi direttamente con loro per chiarire dubbi e perplessità.
Il Geom Domizioli ha informato l’assemblea che l’Ente ha messo a disposizione dei partecipanti all’evento delle postazioni Help Desk presenziate dalla dott.ssa De Angelis e dalla Dott.ssa Agrello, funzionari Cassa, per poter dare tutte le informazioni riguardanti la singola posizione contributiva degli iscritti che ne avessero fatto richiesta. Era presente tra gli ospiti anche la Dott.ssa Ancora di UNI Salute per la parte che riguarda l’assistenza sanitaria integrativa degli iscritti.
E’ stata poi la volta dell’intervento di Diego
Sbaffi, Presidente del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona il quale ha esordito ringraziando a sua volta della loro presenza il presidente della Cassa Diego Buono, i dirigenti dell’Ente e il Consigliere Cassa Carlo Cecchetelli. “Questa è un'iniziativa importante perché non si parla solamente di pensioni, ma di tantissime altre attività che svolge la Cassa Geometri liberi professionisti a favore di tutti noi e delle quali non siamo sufficientemente a conoscenza. E’ bello – ha proseguito - che in un momento di cambiamenti, in cui il Comitato dei delegati sta votando delle misure importanti per il nostro futuro previdenziale, lo staff della Cassa venga a parlarcene direttamente e per questo invito tutta l’assemblea a fare domande in modo che tutti possiamo crescere e apprendere”.
La Dott.ssa Maria Luisa Carovita di Toritto Direttore Generale della Cassa Geometri, si è unita ai saluti e ha ringraziato il Collegio di Ancona e tutti i presenti per questa opportunità “Il mio ringraziamento va soprattutto a voi che siete qui – ha esordito la Dott.ssa Carovita di Toritto - Io mi occupo di coordinare e far funzionare gli uffici della Cassa che devono svolgere tutte le attività di cui parlerà il presidente. Vi ringrazio perché questa occasione ci dà modo di accorciare le distanze e conoscere direttamente le esigenze dei nostri iscritti che sono dei professionisti che fanno altre attività ma che poi hanno dei momenti in cui si devono rapportare con noi per cose non sempre piacevoli ma che sono molto importanti. Quando si è insediato il Presidente e il nuovo Consiglio – ha proseguito il Direttore - il mandato che ci è stato dato è stato proprio quello di semplificare le attività, di accorciare le distanze e rendere il rapporto con gli iscritti più fluido, semplice, di minimizzare le questioni burocratiche. E un percorso lungo, che è stato accelerato molto dalla pandemia. Quello che dobbiamo sempre ricordare è che la nostra attività è disciplinata da regole che sono a tutela del risparmio previdenziale. Noi raccogliamo i contributi, eroghiamo prestazioni e tanti prodotti di welfare, quindi è giusto che ci siano delle regole di funzionamento a tutela del risparmio previdenziale però, a fronte di questo e del rispetto di queste regole, occorre fare una forte semplificazione e accorciare le distanze. Sono qui per raccogliere suggerimenti e consigli e domande sulla struttura della Cassa.”
Poi è stata la volta di Diego Buono Presidente della Cassa Geometri a prendere la parola per la sua esposizione.
“Ci tengo a precisare che sono un collega iscritto alla Cassa dal 1994. Finirò il mio mandato nel 2025 e non ho nessun interesse a raccontare di un Ente che è diverso dalla realtà; il mio interesse è quello di darvi la giusta informazione di quella che è stata l’evoluzione dell’Ente, il sistema che oggi vige al suo interno e tutte le notizie utili, sia per quello che riguarda l’assistenza ma anche la futura pensione.
Alla fine della mia presentazione vi renderete conto di come è complesso il mondo della previdenza, però cercherò di darvi le notizie nel modo più semplice possibile per mettervi nelle condizioni di conoscere il sistema, ragionare e preventivare quella che sarà la nostra pensione di domani.
Sono consapevole che questi problemi li risolvete anche tramite il Collegio che funge da organo decentrato della Cassa, dove il vostro delegato, Simona Domizioli, conosce molto bene quello che è il sistema e vi può facilitare nei contatti con l’Ente.”
Alcune Date Importanti Nella
STORIA DELLA CASSA GEOMETRI
Il presidente Buono, aiutato da una efficace presentazione grafica, ha ripercorso la storia dell’Ente, da quando è stato istituito fino ad oggi, facendo brevi passaggi e focalizzando sui punti più importanti ma soprattutto motivando le scelte che hanno segnato il suo percorso.
“La Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti” nasce nel 1955. Quando viene istituita, in base alla Legge 990/55, la C.I.P.A.G. non è altro che un Ente pubblico come lo è ancora oggi la gestione separata dell’INPS.
Nel 1967, in virtù della legge 37/67, l’iscrizione alla Cassa è stata resa obbligatoria a tutti gli iscritti che esercitano la libera professione. A differenza di altre professioni, alle quali l’accesso avviene tramite una laurea specialistica, nel 1967 la Cassa Geometri contava già 47.000 iscritti. Ovviamente avendo all’epoca grossi numeri di iscrizione, oggi abbiamo anche grossi numeri di colleghi che godono della pensione.
Nel 1982, quando la Cassa era ancora un Ente pubblico sotto la gestione dell’INPS, c’è stata la prima riforma previdenziale che ha cambiato il sistema di calcolo della pensione.
Dal 1955 al 1982 il sistema di calcolo era a prestazione definita, ovvero la pensione era già definita a monte; nel momento in cui ci si iscriveva alla Cassa già si conosceva quello che, alla fine della nostra carriera professionale, sarebbe stato il nostro assegno pensionistico.
Con la riforma del 1982 il sistema di calcolo diventa reddituale retributivo cioè la prestazione non è più definita al momento dell’iscrizione ma è frutto di un calcolo in base alla media reddituale. Quando è stato introdotto il nuovo sistema è stato stabilito che la media reddituale venisse calcolata sui migliori 10 anni degli ultimi 15. Praticamente questo era l’iter: ci si iscriveva alla casa, si faceva il proprio percorso professionale con le dichiarazioni e i versamenti annuali ma poi la pensione veniva fotografata e calcolata solo sugli ultimi 15 anni, normalmente dove, a fine carriera, i redditi erano i più elevati, si escludevano i cinque anni con minor reddito in modo che la media fosse sicuramente più alta e su quella media veniva calcolata la pensione. Si può ben capire che con questo sistema di calcolo venivano erogate delle pensioni molto generose perché non tenevano conto di tutto l’arco lavorativo, di quanto avevo versato e quant’altro; non solo, l’assegno di pensione era distaccato dai versamenti, la pensione non era frutto di quanto avevo versato ma di quanto avevo dichiarato.
1995 - Si arriva alla privatizzazione dell’Ente.
Il Decreto legislativo 30 giugno 1994, N. 509 sancisce “la trasformazione in persone giuridiche private di enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza”. Dal 1º gennaio 1995 La Cassa Geometri è stata privatizzata e trasformata in associazione di diritto privato con l'attuale denominazione.
Alla sua nascita come Ente privato la Cassa poteva disporre di un grosso patrimonio mobiliare ed immobiliare dovuto alla peculiare situazione: iscrizione obbligatoria nel 1967 con un numero già elevato di iscritti (47.000), un ente nato da poco con pochi pensionati, quindi accumulava risorse e non pagava pensioni perché ancora si dovevano maturare.
Nei primi anni ’90, nonostante le pensioni non fossero collegate alla contribuzione in quanto venivano calcolate sui redditi, i contributi venivano versati in base ad una percentuale che all’epoca era il 10% del reddi- to; in quegli anni fu detto “ma a cosa serve accumulare ancora risorse” e l’aliquota fu abbassata, prima al 7% e poi al 5%.
Questi due elementi, una pensione calcolata sui migliori 10 redditi degli ultimi 15 anni e l’abbassamento delle aliquote della contribuzione, contribuì ad aumentare lo squilibrio e a creare il debito previdenziale dell’Ente. A giustificazione delle scelte operate da chi all’epoca governava la Cassa va detto che allora il sistema si reggeva sul cambio intergenerazionale che oggi non esiste; oggi abbiamo un andamento demografico negativo, siamo una nazione che invecchia mentre allora eravamo una nazione che cresceva; prima c’era un rapporto 10 a 1, tra chi si iscriveva e chi andava in pensione e il sistema si reggeva. Poi, se uno si sofferma oggi, forse una riflessione in più si poteva fare.
Quando dopo l’insediamento da Ente Privato fu fatto il primo bilancio attuariale per misurare la sostenibilità nel lungo periodo risultò che quel “ricco” patrimonio sarebbe bastato per pagare le pensioni fino al 2003. Perché è logico che, se do pensioni generose da una parte e abbasso la contribuzione dall’altra, il patrimonio viene eroso velocemente fino ad esaurirsi. Dal 2003 in poi si sarebbe dovuto dismettere tutto il patrimonio mobiliare ed immobiliare per poter pagare le pensioni fino al 2008; dopo il 2008 la Cassa non sarebbe più stata in grado di onorare le pensioni.
1998 - Iniziano le riforme strutturali
Nel 1998 dopo aver fatto il bilancio attuariale ci si rese conto che c’era bisogno di fare degli interventi strutturali per poter mettere in equilibrio l’Ente e per prima cosa fu modificato quello che era il calcolo reddituale. Lasciando invariato il criterio di calcolo reddituale fu ampliato l’arco per calcolare la media; la pensione non veniva più calcolata sui migliori 10 degli ultimi 15 ma sui migliori 25 degli ultimi 30. Comunque era ed è ancora una pensione generosa perché viene calcolata sulla media reddituale anche se considera quasi tutto l’arco della carriera professionale. Oggi siamo arrivati ad un calcolo che prende in considerazione i migliori 30 degli ultimi 35 anni quindi la fotografia viene fatta quasi su tutta la carriera professionale che mediamente è di 40 anni.
2010 - Si passa al sistema di calcolo contributivo
Negli anni a seguire si è maturato il convincimento che fin tanto non si mettono in connessione i contributi con le prestazioni non si può mai avere un equilibrio economico finanziario.
Nel 2010, a compimento di questo percorso, è stato fatto un ulteriore cambiamento strutturale che ha visto la trasformazione del sistema di calcolo della pensione da reddituale a contributivo. Quello contributivo è il sistema che oggi viene adottato da tutti gli enti di previdenza, dall’Istituto Nazionale a tutti gli Enti di previdenza privati. Con questo metodo la pensione non e altro che il frutto dei versamenti che noi facciamo. Si può affermare che ognuno è responsabile del suo percorso previdenziale, ognuno si paga la sua pensione e questo fa sì che ci sia un equilibrio totale, tanto versi tanto prendi.
La Contribuzione Previdenziale Ed Il Welfare
Dopo essere passati al sistema di calcolo contributivo, ci si è posti un altro problema. L’equilibrio economico finanziario lo stiamo raggiungendo, ovviamente ci vorrà un po’ di tempo perché nel frattempo abbiamo accumulato un debito previdenziale che fino ad ora abbiamo pagato, fortunatamente non con i nostri sforzi perché quando siamo stati privatizzati l’unico “finanziamento pubblico” che lo Stato ci ha consentito è stato quello di mettere l’aliquota integrativa (contributo integrativo). In pratica lo Stato ci ha consentito di chiedere questi soldi al cittadino in modo che la Cassa ne facesse un uso che varia in 1000 spazi: quello più evidente è l’invalidità e l’inabilità.
Infatti, è vero che le pensioni sono frutto dei versamenti, ma se io dopo 10 anni di iscrizione subisco una invalidità e se sono invalido prendo il 70% della pensione calcolata con il sistema reddituale quindi una pensione generosa e posso continuare a lavorare, o addirittura se divento inabile, prendo una pensione al 100%, mi devo cancellare dalla Cassa e percepisco una pensione pari al 100% ma la prenderò per tutto l’arco della vita pur non avendo versato i contributi che soddisfano quella pensione; quindi parliamo delle pensioni assistenziali. Tutto quello che è il modo del welfare, tutto quello che è la gestione dell’Ente e tutto quello che era il debito previdenziale noi lo stiamo piano piano pagando con il contributo integrativo. Stiamo parlando mediamente di 170/175 milioni l’anno che noi, grazie ai nostri volumi di affari raccogliamo ma non sono soldi nostri, sono soldi dell’Ente che l’Ente utilizza per fare solidarietà di categoria.
Nel 2019, proprio perché piano piano con grossa fatica stiamo passando anche al contributivo, e nel frattempo sono state alzate le aliquote (oggi siamo al 18%), questo doppio bilanciamento ci ha consentito oggi di poter fare un alto ragionamento: dal 2019 in poi è stato detto “si, noi stiamo andando verso un equilibrio finanziario, verso la sostenibilità nel lungo periodo, però cosa accade alle pensioni? Io penso che quello che ci dovremmo porre noi come punto di domanda è quello di dire: io verso ma domani potrò avere una pensione che mi farà avere, non dico una vita agiata ma almeno sopravvivere? Dobbiamo almeno arrivare a questo. Quindi fu detto e fu pensato “se noi con il calcolo contributivo mettiamo in equilibrio il sistema per contro cosa accade all’assegno di pensione?” Mentre prima l’assegno di pensione restituiva grosse soddisfazioni, con il contributivo, se io verso “poco” “poco avrò” perché anche se verso il minimo 3.300 euro x 40 anni (= 132.000 Euro) quanto abbiamo accumulato? Se poi lo andiamo a dividere per gli anni in cui noi dobbiamo avere la pensione ovvero divido per 22 anni ottengo veramente poco. Quindi se vogliamo essere seri, la prima missione dell’Ente di previdenza è quello di dare assegni di pensione, poi il welfare, l’assistenza e tutto quello che vuoi ma la cosa fondamentale è dare assegni di pensione.
Quindi dal 2019 è stato deciso di restituire parte dell’integrativo benché non lo versiamo noi, perché noi lo raccogliamo e lo diamo alla Cassa. Spesso si sente dire dai colleghi: “io verso 5.000 euro di minimo”. No, non versi 5.000 di minimo ma 3.340; poi è vero, se non hai fatto un volume d’affari tale che hai accumulato 1.670 euro per il minimo dell’integrativo la differenza la metti tu ma nel caso in cui non ho raccolto tutta la somma che mi serviva per raggiungere il minimo quella somma che pago che non è frutto di quello che io ho raccolto me la posso portare in detrazione quindi la posso scontare sulle tasse.
Nel 2019 quindi è stato deciso che il 40% del contributo integrativo che noi raccogliamo, la Cassa ce lo riversa nei nostri montanti contributivi, cioè dal 2019 in poi il calcolo contributivo non è fatto solo dal montante contributivo, cioè l’accumulo di soldi raccolto con il contributo soggettivo che poi genera l’assegno di pensione ma è fatto anche dal 40% del contributo integrativo quello che fino al 2019 è stato utilizzato per appianare il debito previdenziale; l’altro 60% oggi svolge ancora quella funzione tra invalidità, inabilità e welfare e piano piano ci consente di recuperare quello che è il debito previdenziale.
La Contribuzione
La nostra contribuzione previdenziale che versiamo annualmente è formata da tre voci:
• Contributo soggettivo (CS)
• Contributo integrativo (CI)
• Contributo di maternità/paternità (CM)
Contributo soggettivo (CS).
Il contributo soggettivo è obbligatorio per tutti gli iscritti e si somma al montante contributivo. Questo contributo si calcola in modo percentuale e varia di anno in anno in base al reddito percepito dal geometra nell’anno precedente a quello in cui versa i contributi.
È, inoltre, previsto un minimo da versare, indipendentemente dal reddito registrato dal professionista. Il contributo soggettivo della Cassa geometri per il 2022 ammontava a:
• 18% per redditi inferiori a € 156.800;
• 3,5% sul reddito che eccede i € 156.800. Per il 2022 il contributo soggettivo minimo ammontava a € 3.340. Il contributo viene poi dedotto interamente dal reddito complessivo per il calcolo delle imposte. In virtù dell’andamento ISTAT (sia i contributi che le pensioni si rivalutano con il coefficiente ISTAT), per il 2023 sarà portato a € 3.405.
Contributo integrativo (CI)
Il contributo integrativo della Cassa Geometri è obbligatorio per tutti i professionisti iscritti. Sono, invece, esonerati, i praticanti, ossia i geometri che ancora non hanno ottenuto il certificato di avvenuta pratica rilasciato dal Consiglio dell’Ordine dei Geometri. Il contributo integrativo è finalizzato:
• alla gestione della Cassa;
• alle prestazioni assistenziali;
• al welfare di categoria;
• a incrementare il montante contributivo.
Il contributo integrativo è esposto in fattura e versato dal professionista per conto del committente. L’ammontare del contributo integrativo è pari al 5% del volume d’affari IVA generato dal geometra durante l’anno precedente.
Il contributo integrativo minimo è di € 1.670. Il Regolamento stabilisce, inoltre, che il contributo integrativo minimo nella quota non esposta in fattura è deducibile dal reddito complessivo ai fini delle imposte.
Il contributo integrativo serve per l’assistenza e dal 2019 ci viene retrocesso La retrocessione dell’integrativo. Andiamo a dargli anche un peso. La retrocessione del 40% nel 2019 ha significato che 32 milioni sono stati riversati nei nostri montanti contributivi, cioè la Cassa dei 170 milioni che prende, 32 ce li ha tornati indietro; nel
2020 sono stati 31 milioni, nel 2021 circa 39 milioni per un totale di 102 milioni che sono retrocessi nei nostri montanti contributivi.
Contributo di maternità (CM)
Anche il contributo di maternità è obbligatorio per tutti gli iscritti, che per il 2022 corrispondeva a 15 euro. L’indennità da erogare per le professioniste in maternità in questo caso viene calcolata in base all’80% rispetto a 5/12 del reddito dichiarato l’anno precedente a quello della nascita. La maternità viene garantita per 5 mensilità, in caso di: nascita, adozione, affidamento preadottivo, aborto.
Contributo volontario (CV)
Dal 2020 gli iscritti possono versare un contributo volontario, in aggiunta al contributo soggettivo obbligatorio. Il contributo volontario non è obbligatorio, quindi il professionista ogni anno può decidere di versare una quota aggiuntiva sommata al contributo soggettivo. Il versamento di questo contributo permette di incrementare il futuro trattamento pensionistico.
Questo contributo può andare dall’1% al 10% del reddito dichiarato e ad esso si aggiunge al contributo soggettivo. Non possono versare questo contributo i praticanti e i pensionati.
Il vantaggio del contributo volontario è soltanto fiscale: la somma suppletiva versata, essendo una previdenza obbligatoria, può essere dedotta fiscalmente senza il limite dei 5.165 euro prevista per i fondi di previdenza complementari. La convenienza aumenta con l’aumentare dell’aliquota del proprio scaglione di reddito.
Mediamente ogni anno entrano alla Cassa 4-5 milioni di CV; ovviamente queste somme vanno ad incrementare i cassetti contributivi dei geometri che le hanno versate.
Agevolazioni Previste Dalla Cassa Geometri
Sono anche previste dalla Cassa agevolazioni al pagamento dei contributi, in particolare per le seguenti categorie:
• neoiscritti;
• neodiplomati;
• praticanti;
• pensionati di invalidità.
Per i geometri liberi professionisti neoiscritti alla Cassa, con età compresa tra i 31 e i 55 anni, è prevista un’agevolazione per due anni che consiste nella riduzione del contributo soggettivo. Questo è ridotto a:
• un quarto per il primo anno;
• alla metà per il secondo anno. Inoltre, i neoiscritti non sono obbligati a versare il contributo integrativo minimo. Per i neodiplomati invece le agevolazioni consistono nel pagamento di:
• un quarto del contributo soggettivo minimo (e dell’eventuale autoliquidazione) per i primi due anni;
• metà del contributo soggettivo minimo per i tre anni successivi.
Anche in questo caso non c’è l’obbligo di versare il contributo integrativo minimo. Le agevolazioni sono riconosciute ai geometri liberi professionisti fino al compimento di 30 anni di età. In questo caso la Cassa interviene con il contributo figurativo cioè è come se il giovane comunque risulta aver versato tutto il contributo soggettivo Di conseguenza, per il 2022 i contributi da versare alla Cassa Geometri per i neodiplomati erano di:
• € 835 di contributo minimo per gli iscritti da meno di due anni o € 1.670 per gli iscritti da più di due anni;
• 4,5% del reddito IRPEF di contributo soggettivo per gli iscritti da meno di due anni o del 9% per gli iscritti da più di due anni;
• 5% di contributo integrativo;
• € 15 di contributo di maternità. Per quanto riguarda i praticanti geometri, iscritti alla Cassa, questi versano solamente:
• un quarto del contributo soggettivo minimo (€ 835 per il 2022);
• contributo di maternità (€ 15 per il 2022).
Sono, invece, esonerati dal versamento del contributo integrativo minimo.
LE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
Il Contributo soggettivo che noi versiamo annualmente va ad incrementare una sorta di cassetto previdenziale, un salvadanaio, ed è quello che forma la nostra pensione futura. Quando raggiungiamo uno dei requisiti per poter andare in pensione e decidiamo di andarci, si vede quanto ho messo da parte, logicamente i versamenti che faccio vengono rivalutati anno per anno; quello che ho messo da parte nel mio cassetto previdenziale, a seconda dell’età in cui ho deciso di uscire (60, 67, 70 anni) viene diviso per gli anni in cui dovrò godere la pensione. Oggi l’attesa di vita è di 82 anni per gli uomini e 86 anni per le donne.
Per chi si è iscritto prima del 2010 (entrata in vigore del calcolo contributivo) rispondere alla domanda “ma quanto prenderò di pensione?” è piuttosto complicato perché esiste la regola del “pro rata” ovvero “ogni volta che si cambia il sistema va fatto un calcolo diverso da quel momento in poi”. Esempio. Per un iscritto dal 1994: per 4 anni (fino al 1998) mi verrà considerata una porzione di pensione calcolata con le vecchie regole logicamente in proporzione agli anni in cui sono stato iscritto; dal ‘98 al 2010 il conteggio mi verrà fatto con il calcolo reddituale per gli anni che sono stato iscritto, dal 2010 in poi va con il calcolo contributivo. Se invece fossi stato iscritto dal 2010 la mia pensione sarebbe facilissimo calcolarla: si vede quanto ho versato ogni anno, lo sommo, lo divido per gli anni in cui devo godere la pensione, quello sarà il mio assegno di pensione, logicamente attualizzata alla data di uscita.
Tipologie di pensioni
A. DIRETTA
A.1 Pensione di vecchiaia
A.1.1 Pensione di vecchiaia reddituale
Requisiti
• 70 anni di età;
• 35 anni di anzianità contributiva.
• Sussistenza dell'effettivo versamento dei contributi per l'intero arco assicurativo fino al pensionamento.
Calcolo
Il calcolo pensionistico è reddituale per i primi 40 anni d'iscrizione e contributivo per le annualità eccedenti la quarantesima (cfr. sistema calcolo di pensione reddituale e contributivo).
A.1.2 Pensione di vecchiaia
Requisiti
• 67 anni di età
• 35 anni di anzianità contributiva minima;
• Sussistenza dell'effettivo versamento dei contributi per l'intero arco assicurativo fino al pensionamento.
Calcolo
Il calcolo è misto e cioè retributivo per le annualità fino al 31.12.2009 e contributivo, Legge n. 335 dell'8 agosto 1995, per le annualità successive (cfr. sistema calcolo di pensione reddituale e contributivo).
A.1.3 Pensione di vecchiaia anticipata
Requisiti
• 60 anni di età
• 40 anni di anzianità contributiva minima;
• sussistenza dell'effettivo versamento dei contributi per l'intero arco assicurativo fino al pensionamento.
• l'ammontare non deve essere inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale di cui all’art. 3,comma 6 legge 335/95
Calcolo
Il calcolo è misto e cioè retributivo per le annualità fino al 31.12.2009 e contributivo, Legge n. 335 dell'8 agosto 1995, per le annualità successive (cfr. sistema calcolo di pensione reddituale e contributivo).
La quota reddituale è ridotta nella misura dell’1% per ogni mese di anticipo rispetto ai 67 anni, con una riduzione minima pari al 12%.
A.1.4 Pensione di vecchiaia contributiva
Requisiti
• 67 anni di età;
• 20 anni di anzianità contributiva minima;
• l'ammontare della pensione non deve essere inferiore ad 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale Inps annualmente rivalutato. Ovvero al compimento di 70 anni di età con almeno 5 anni di anzianità contributiva.
Calcolo
La pensione è determinata secondo il sistema di calcolo contributivo previsto dall'Art. 1 della Legge n. 335/95 (cfr. sistema di cal- colo contributivo).
La pensione contributiva non viene integrata al trattamento minimo.
A.2 Pensione di invalidità Requisiti
Per il riconoscimento del diritto sono necessari i seguenti requisiti:
• iscrizione alla Cassa al momento della presentazione della domanda e all'insorgere dell'invalidità;
• effettiva iscrizione e contribuzione per almeno dieci anni in caso di malattia e cinque anni in caso di infortunio (continuativi o con interruzione massima non oltre i cinque anni);
• l'iscrizione alla Cassa deve essere avvenuta prima del compimento del quarantesimo anno di età, ovvero, al momento della reiscrizione, l'interruzione nell'iscrizione non deve essere superiore a cinque anni; La prestazione può essere corrisposta anche se non ricorre la condizione del 40° anno di età, con la riduzione di un quindicesimo per ogni anno o frazione di anno di iscrizione o reiscrizione alla Cassa Geometri a decorrere dal 40° anno di età. Condizione essenziale, in questo caso, è che l'iscritto non sia beneficiario di altra pensione derivante da attività svolta anche in epoca precedente all'iscrizione all'Albo;
• riconoscimento da parte della Commissione Medica della Cassa (composta da tre medici) dello stato invalidante nella misura superiore al 66%. La visita medica è effettuata a Roma. In caso d'impossibilità dell'interessato debitamente certificata, la visita può essere effettuata al domicilio. Calcolo Reddituale (cfr. calcolo reddituale).
La pensione di invalidità viene corrisposta nella misura del 70% della pensione spettante.
A.3 Pensione di inabilità
Requisiti
Per il riconoscimento del diritto sono necessari i seguenti requisiti:
• iscrizione alla Cassa al momento della presentazione della domanda e all'insorgere dell'inabilità;
• effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa per almeno dieci anni in caso di malattia e per almeno cinque anni in caso di infortunio (continuativi o con interruzione massima non oltre i cinque anni);
• l'iscrizione alla Cassa deve essere avvenuta prima del compimento del quarantesimo anno di età, ovvero, al momento della reiscrizione, l'interruzione nell'iscrizione non deve essere superiore a cinque anni; La prestazione può essere corrisposta anche se non ricorre la condizione del 40° anno di età, con la riduzione di un quindicesimo per ogni anno o frazione di anno di iscrizione o reiscrizione alla Cassa Geometri a decorrere dal 40° anno di età. Condizione essenziale, in questo caso, è che l'iscritto non sia beneficiario di altra pensione derivante da attività svolta anche in epoca precedente all'iscrizione all'Albo;
• riconoscimento da parte della Commissione Medica della Cassa (composta da tre medici) dello stato inabilitante nella misura del 100%. La visita medica è effettuata a Roma. In caso d'impossibilità dell'interessato debitamente certificata, la visita può essere effettuata al domicilio.
Calcolo
Reddituale (cfr. calcolo reddituale).
B. INDIRETTA
B.1 Pensione indiretta
Requisiti
La pensione indiretta spetta ai superstiti dell’assicurato deceduto che non ha maturato il diritto alla pensione alle seguenti condizioni:
• il geometra deve risultare iscritto alla Cassa Geometri al momento del decesso e non deve essere titolare di trattamento pensionistico;
• il geometra deceduto deve possedere almeno 10 anni continuativi di effettiva iscrizione e regolare contribuzione alla Cassa.
Calcolo
Reddituale (cfr. sistema di calcolo reddituale).
Qualora nel corso del periodo assicurativo sussistano delle irregolarità contributive, il trattamento può essere riconosciuto calcolandolo solo sulla base delle annualità regolari, fatta salva la contribuzione regolare per i 10 anni di anzianità contributiva minima. L’importo calcolato ai sensi dell’art. 2 viene moltiplicato per il coefficiente dato dal rapporto tra gli anni regolari e quelli di iscrizione. Detto importo non potrà essere inferiore a 3.150 euro annui lordi e comunque non potrà essere inferiore a quello calcolato per la pensione contributiva ai sensi dell’art. 33 sui soli anni regolari.
C. IN TOTALIZZAZIONE
Requisiti generali
L’istituto della totalizzazione consente di sommare gratuitamente i periodi contributivi non coincidenti posseduti presso diverse gestioni previdenziali ai fini dell’ottenimento di un’unica prestazione pensionistica.
Per poter accedere all'istituto della totalizzazione è necessario che:
• I periodi contributivi riguardino tutte le gestioni coinvolte nella loro interezza;
• Tutto l'arco contributivo sia regolare;
• I richiedenti non siano già titolari di un trattamento pensionistico.
Ai fini dell’anzianità contributiva si considerano i soli periodi assicurativi non coincidenti maturati nelle varie gestioni previdenziali, mentre ai fini del calcolo della quota sono presi in considerazione tutti i periodi assicurativi accreditati nella singola gestione indipendentemente dalla loro eventuale coincidenza con altri periodi accreditati presso altre gestioni.
Ogni ente presso cui sono stati versati i contributi è tenuto pro quota alla determina- zione del trattamento pensionistico secondo quanto previsto dalla disciplina dell’istituto; Il pagamento delle prestazioni è effettuato unicamente dall’INPS, ancorché non coinvolto come gestione nei due istituti, effettuando ciascuna gestione previdenziale la rimessa del dovuto all’INPS stesso.
C.1 Pensione di vecchiaia
Requisiti
• 66 anni di età comprensivi del requisito della speranza di vita (12 mesi dal 2019);
• 20 anni di anzianità contributiva complessiva tra le gestioni previdenziali coinvolte;
• sussistenza di eventuali ulteriori requisiti previsti dagli ordinamenti delle singole gestioni;
Calcolo
Il calcolo della quota è effettuato con il sistema contributivo (cfr. sistema di calcolo contributivo).
Viene invece applicato il calcolo reddituale ove raggiunto all'interno della Cassa il requisito di anzianità contributiva minima di 35 anni previsto per la vecchiaia (cfr. sistema di calcolo reddituale).
Alla pensione di vecchiaia in totalizzazione non è applicato l'istituto dell'integrazione al trattamento minimo ed è integralmente cumulabile con i redditi da lavoro.
C.2 Pensione di anzianità
Requisiti
• 41 anni di anzianità contributiva comprensivi del requisito della speranza di vita (12 mesi dal 2019) indipendentemente dall'età anagrafica; non si applica invece il requisito del raggiungimento del limite del volume d'affari minimo previsto dal comma 8 dell'art. 3 del regolamento di previdenza;
• sussistenza di eventuali ulteriori requisiti previsti dagli ordinamenti delle singole gestioni;
Calcolo
Il calcolo della quota è effettuato con il si- stema contributivo (cfr. sistema di calcolo contributivo).
Viene invece applicato il calcolo reddituale ove raggiunto all'interno della Cassa il requisito di anzianità contributiva minima di 35 anni previsto per la vecchiaia (cfr. sistema di calcolo reddituale).
Alla pensione di vecchiaia in totalizzazione non è applicato l'istituto dell'integrazione al trattamento minimo ed è integralmente cumulabile con i redditi da lavoro.
C.3 Pensione di inabilità
Requisiti
• I requisiti sono quelli di assicurazione e contribuzione richiesti nella forma pensionistica nella quale il geometra è iscritto al momento del verificarsi dell’evento inabilitante (per la Cassa almeno 10 anni di iscrizione e di effettiva contribuzione
Calcolo
Il calcolo della quota è effettuato con il sistema contributivo (cfr. sistema di calcolo contributivo).
Viene comunque applicato il calcolo reddituale ove raggiunto all'interno della Cassa il requisito di anzianità contributiva minima di 35 anni previsto per la vecchiaia (cfr. sistema di calcolo reddituale).
Alla pensione di inabilità in totalizzazione non è applicato l'istituto dell'integrazione al trattamento minimo ed è integralmente cumulabile con i redditi da lavoro.
C.4 Pensione indiretta
Requisiti
I requisiti sono quelli di assicurazione e contribuzione richiesti nella forma pensionistica nella quale il dante causa era iscritto al momento del decesso (per la Cassa almeno 10 anni di iscrizione e di effettiva contribuzione).
Si prescinde dal requisito dell’attualità dell’iscrizione (Art. 18, comma 6, del Regolamento per l'attuazione delle attività di previdenza ed assistenza a favore degli iscritti
e dei loro familiari).
Calcolo
Il calcolo della quota è effettuato con il sistema contributivo (cfr. sistema di calcolo contributivo).
Viene comunque applicato il calcolo reddituale ove raggiunto il requisito all'interno della Cassa di anzianità contributiva minima di 35 anni previsto per la vecchiaia (cfr. sistema di calcolo reddituale).
Alla pensione indiretta in totalizzazione non è applicato l'istituto dell'integrazione al trattamento minimo ed è integralmente cumulabile con i redditi da lavoro.
D. IN CUMULO
Requisiti generali
L’istituto del cumulo consente di sommare gratuitamente i periodi contributivi non coincidenti posseduti presso diverse gestioni previdenziali ai fini dell'ottenimento di un'unica prestazione pensionistica.
Per poter accedere all'istituto del cumulo è necessario che:
• I periodi contributivi riguardino tutte le gestioni coinvolte nella loro interezza;
• Tutto l'arco contributivo sia regolare;
• I richiedenti non siano già titolari di un trattamento pensionistico;
Ai fini dell'anzianità contributiva si considerano i soli periodi assicurativi non coincidenti maturati nelle varie gestioni previdenziali, mentre ai fini del calcolo della quota sono presi in considerazione tutti i periodi assicurativi accreditati nella singola gestione indipendentemente dalla loro eventuale coincidenza con altri periodi accreditati presso altre gestioni.
Ogni ente presso cui sono stati versati i contributi è tenuto pro quota alla determinazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo previste dal proprio ordinamento.
Il pagamento delle prestazioni è effettuato unicamente dall'INPS, ancorché non coinvolto come gestione nei due istituti, effet- tuando ciascuna gestione previdenziale la rimessa del dovuto all'INPS stesso.
D.1 Pensione di vecchiaia
Requisiti
• 70 anni di età;
• 35 anni di anzianità complessiva cumulati tra le gestioni interessate.
Calcolo
Il calcolo della quota è effettuato con il sistema contributivo (cfr. sistema di calcolo contributivo).
Viene comunque applicato il calcolo reddituale ove raggiunto all'interno della Cassa il requisito di anzianità contributiva minima di 35 anni previsto per la vecchiaia (cfr. sistema di calcolo reddituale).
D.2 Pensione anticipata
Requisiti
Spetta al raggiungimento dei requisiti contributivi previsti dall’Art. 24, comma 10, D.L. 201/2011:
• 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne;
• decorso della finestra di uscita di 3 mesi;
• non è richiesto nessun requisito anagrafico.
Calcolo
Il calcolo della quota è effettuato con il sistema contributivo (cfr. sistema di calcolo contributivo).
D.3 Pensione di inabilità
Requisiti
I requisiti sono quelli previsti dall'ente dove si è iscritti al momento del verificarsi dell'evento.
In cassa Geometri i requisiti sono:
• effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa per almeno dieci anni in caso di malattia e per almeno cinque anni in caso di infortunio (continuativi o con interruzione massima non oltre i cinque anni);
• l'iscrizione alla Cassa deve essere av- venuta prima del compimento del quarantesimo anno di età, ovvero, al momento della reiscrizione, l'interruzione nell'iscrizione non deve essere superiore a cinque anni; La prestazione può essere corrisposta anche se non ricorre la condizione del 40° anno di età, con la riduzione di un quindicesimo per ogni anno o frazione di anno di iscrizione o reiscrizione alla Cassa Geometri a decorrere dal 40° anno di età. Condizione essenziale, in questo caso, è che l'iscritto non sia beneficiario di altra pensione derivante da attività svolta anche in epoca precedente all'iscrizione all'Albo;
• riconoscimento da parte della Commissione Medica della Cassa (composta da tre medici) dello stato inabilitante nella misura del 100%. La visita medica è effettuata a Roma. In caso d'impossibilità dell'interessato debitamente certificata, la visita può essere effettuata al domicilio.
Calcolo
La quota di pensione è determinata secondo il sistema reddituale (cfr. sistema di calcolo reddituale). E’ calcolata invece con il sistema contributivo laddove l’anzianità maturata presso la Cassa sia inferiore a quella prevista per il trattamento ordinario (cfr. sistema di calcolo contributivo).
D.4 Pensione indiretta
Requisiti
I requisiti sono quelli previsti dall'ente presso cui si è iscritti al momento del decesso. I requisiti previsti dalla Cassa Geometri sono:
• il geometra deve risultare iscritto alla Cassa Geometri al momento del decesso e non deve essere titolare di trattamento pensionistico;
• il geometra deceduto deve possedere almeno 10 anni continuativi di effettiva iscrizione e regolare contribuzione alla Cassa;
Calcolo
La quota di pensione è determinata secondo il sistema reddituale (cfr. sistema di calcolo reddituale). E’ calcolata invece con il sistema contributivo laddove l’anzianità maturata presso la Cassa sia inferiore a quella prevista per il trattamento ordinario (cfr. sistema di calcolo contributivo).
E. DI REVERSIBILITÀ
E.1 Pensione di reversibilità
Requisiti
La pensione di reversibilità spetta ai superstiti aventi diritto del de cuius che risulti già titolare di trattamento pensionistico all'atto del decesso.
Aventi diritto
I soggetti aventi diritto sono:
• il coniuge (anche se legalmente separato o se divorziato titolare di assegno divorzile);
• l’unito civile (Legge Cirinnà n.76/2016);
• i figli minorenni;
• i figli maggiorenni studenti di età compresa tra i 18 e i 21 anni purché frequentino la scuola secondaria;
• i figli maggiorenni studenti universitari per tutta la durata del corso legale di laurea fino al 26° anno di età;
• i figli maggiorenni inabili, purché a carico del de cuius all'atto del decesso.
Calcolo
La pensione di reversibilità viene corrisposta nella misura del 60% della pensione goduta dal de cuius al momento del decesso se è titolare solo il coniuge, maggiorata del 20% per ogni figlio avente diritto fino al massimo del 100%
Considerazioni Sui Trattamenti Pensionistici
Oggi, la media di una pensione di vecchiaia a 67 anni, liquidata dalla Cassa, ammonta a 33-34 mila euro.
Se prendiamo la media della stessa pensione calcolata con il sistema reddituale arriviamo a 53-54 mila euro quindi, come vedete, c’è una grossa differenza.
Molti dicono “va be’ ma a me conviene andare a 70 anni”; io dico, non lo so, vedi bene, perché, innanzitutto dipende se ho o non ho lavoro, se sto bene, non sto bene, se ho voglia o non ho voglia di lavorare, perché secondo me economicamente cambia ben poco perché, è vero che ne prendo 53-54 mila ma ho rinunciato a 3 anni di pensione, quindi a 99 mila euro (33 x 3), ho pagato per altri 3 anni i contributi poi, è logico, diventa una scommessa con la vita, più vivrò allora mi è convenuto andare a 70 anni, meno vivo, ho fatto una cretinata e se muoio tra 77 e 70 anni non ho nemmeno avuto il piacere di andare in pensione. E’ vero però che le pensioni sono anche indirette e reversibili, cioè se io sono pensionato e muoio la mia pensione va a mia moglie e/o ai miei figli se hanno meno di 18 anni o 26 anni se sono studenti universitari; se invece muoio prima di andare in pensione, i miei figli, sempre se hanno meno di 18 anni o 26 anni se sono studenti universitari o mia moglie, possono chiedere (è un loro diritto) una pensione indiretta come se l’avesse chiesto il de cuius.
Riforme Recenti
Abrogazione della pensione di anzianità. Nel 2022 è stata fatta una riforma che ha previsto l’abrogazione della pensione di anzianità. Voi sapete che con 60 anni e 40 anni di contribuzione si poteva andare in pensione; forse non sapete che anche dopo l’abrogazione a 60 anni e 40 anni si può andare in pensione; è la stessa cosa, anzi, se parliamo a livello di accesso è stato reso anche più agevole perché prima per avere l’accesso alla pensione di anzianità io dovevo avere tutti i 40 anni (di contribuzione) con un volume di affari tale che gli anni erano validi perché c’era quella cosa antipatica, che qualcuno sicuramente avrà nel suo estratto conto e che oggi è stato eliminato “anno non valido ai fini della pensione di anzianità”. Ci chiamavano dicen- do: “ma come, io ho pagato tutto!”. Non è valido perché all’epoca il calcolo reddituale diceva che se non hai un volume di affari almeno di 9.000 e tot euro l’anno non è valido, ovvero, non è che non è valido, non ti fa scattare il requisito ovvero non arrivi a 40 a livello di requisito, ne hai fatti 39. Poi raggiungevi il 40°. Detto ciò cancelliamo tutto questo perché oggi non è più così, pure gli anni che erano stati dichiarati “non validi” ora sono validi. Come vedete l’accesso è stato addirittura agevolato, con 60 anni (di età) e 40 anni (di contributi) io posso andare in pensione. Dove sta la fregatura? E’ che prima ci andavo con il calcolo misto reddituale fino al 2007 (perché l’anzianità arrivava fino al 2007) e contributivo dal 2008 in poi. Oggi cosa avviene: se vuoi andare in pensione a 60 anni, certo non puoi avere una pensione talmente generosa che la prendi per 22 anni quindi è stata abolita quella pensione, ed è stato detto “io ti faccio raggiungere lo stesso risultato però tu anticipi la pensione di vecchiaia”.
Oggi ci sono rimasti due tipi di pensione: di vecchia a 67 anni e un’altra pensione a 70 anni.
La P. di vecchiaia a 67 anni la vuoi anticipare a 60 anni? Bene te la anticipi, il tuo calcolo di pensione sarà fatto a meno avrai il contributivo (a meno = ti torna indietro quello che hai versato) poi se hai dei calcoli molto alti di reddituale quel vantaggio che tu ottenevi (solo il vantaggio non la pensione) viene ridotto del’1% per ogni mese di anticipo. Quindi se vai a 60 anni ci vai ma ti prendi il contributivo perché l’1% (per ogni mese anticipato rispetto ai 67 anni) viene detratto. Stiamo dicendo ti levo l’84% del vantaggio; poi logicamente se vai a 61 te ne levo il 72 %, e così via in maniera decrescente; man mano che vai avanti negli anni riacquisti tutto il vantaggio. In alternativa, senza questo provvedimento, sarebbe stato continuare ad accumulare debito previdenziale ovvero tu ti godi la pensione generosa a 60 anni, noi te la paghiamo per 22 anni; questo sarebbe stato anche non generoso verso i giovani ai quali diciamo “iscriviti all’Albo, iscriviti alla Cassa, facciamo l’Orientamento”, ma poi ci dicono “si, ma io prendo un sistema contributivo, che è giusto non ti stiamo fregando però, se vado a vedere alle spalle dico ma tu hai qualcosa in più di me.”
Quindi nel 2022 è stata abrogata la pensione di anzianità, non è stata tolta la possibilità di andare a 60 e 40, però ognuno si fa i suoi calcoli. Perché poi il contributivo non è male come calcolo se ho fatto dei redditi alti lungo la carriera. Logicamente se ho fatto tutti redditi bassi il reddituale mi aiuta di più perché ha anche una pensione minima cosa che il contributivo non ha in quanto è un calcolo puro matematico.
Sostenibilità dell’ente. Nel 2022, dal bilancio attuariale è emerso che la Cassa continua ad avere un patrimonio abbastanza importate di 2,5 miliardi. Anche qua dobbiamo capire perché molto spesso mi scrivono “ah, veramente abbiamo un patrimonio di 2,5 Mrd; perché quest’anno non abbiamo deciso di abbassare i contributi”. Spieghiamo. Il patrimonio sono i soldi che noi abbiamo versato come se fossero delle obbligazioni ma sono i soldi che dovremo prendere quando andiamo in pensione, non è ricchezza, la Cassa non è un’azienda che produce ricchezza e dice “quest’anno il bilancio è andato bene facciamo gli sconti” no! altrimenti si rischia di fare l’errore dell’epoca e che ancora oggi stiamo pagando ”che paghiamo a fare i contributi tanto c’è il patrimonio che copre”. Questo patrimonio, oggi, proiettato in avanti con il bilancio attuariale, ci dice che noi fino al 2070 siamo sostenibili. Quindi vedete la differenza con quanto accaduto in passato. Poi se voi mi chiedete se noi siamo soste- nibili fino al 2070 io non ci scommetterei nemmeno 1 euro. Ma perché dico questo. Ci siamo imparati che è bastata una pandemia e ci ha messo in ginocchio a tutti, ci siamo imparati che la tecnologia va così veloce, ci siamo imparati che la nostra professione da un giorno all’altro non ha visto più il diploma di Geometra, allora dovremmo incominciare a chiederci: nel 2070 esisterà ancora il Geometra? Cosa farà, cosa è accaduto nel mondo, ci sarà stata un’altra guerra, un terremoto. Il bilancio attuariale è un puro esercizio matematico che ci consente di capire se stiamo andando nella direzione giusta (è come se sto in mezzo al mare, seguo una rotta e ogni tre anni dico “sto bene”, oppure “no, sto andando fuori rotta” e quindi mi devo innanzitutto collimare, aggiustare; se quello che io ho proiettato tre anni avanti non corrisponde a quello che è (lo stato attuale), per prima cosa partirò da quel livello.
Tutto questo che viene fatto in Cassa è controllato dal Ministero del Lavoro (MdL), dal Ministero dell’Economia (MdE), dal Collegio Sindacale che è composto da 5 membri, da tre colleghi di categoria, un dirigente del MdL e un dirigente del MdE. Significa che ogni riunione che noi facciamo, ogni consiglio, ogni giunta, ogni delibera, c’è la presenza di due dirigenti di ministeri. Diciamo che siamo obbligati fino a lì perché poi siamo soggetti alle gare di appalto, di privato teniamo ben poco.
La Commissione bicamerale che è la commissione di tutti e due i rami del parlamento, ogni anno logicamente e giustamente ci interroga e vede come sta andando. Dico “logicamente” perché le Casse di previdenza, benché private, partecipano al bilancio dello Stato, al consolidato dello Stato; la spesa pensionistica, la spesa assistenziale; quanto vediamo nel bilancio dello Stato un pezzettino siamo anche noi.
Corte dei conti compito di una autorità del MdL che controlla invece la parte degli in- vestimenti e poi la Società di revisione che ogni anno ci controlla e ci dà il benestare sul bilancio che abbiamo scritto (e certifica) la verità e che è tutto regolare.
TASSO DI SOSTITUZIONE (TdS)
Il tasso di sostituzione è il rapporto percentuale fra il primo assegno di pensione e l’ultimo stipendio percepito prima di lasciare il lavoro (nel caso di un lavoratore dipendente). Trattandosi di liberi professionisti non si può rapportare la pensione al reddito di un mese e tantomeno di un anno perché non hanno un andamento costante come per un dipendente, per questo motivo per il raffronto si prende la media delle annualità. Si tratta di un parametro che consente ai futuri pensionati di capire quale sarà effettivamente il loro potere d'acquisto una volta terminata la vita lavorativa.
Quando vigeva il calcolo reddituale, calcolato sui migliori 10 degli ultimi 15 anni avevamo un TdS al 90% cioè quando andavamo in pensione in quegli anni prendevamo quasi quello che era stato il nostro reddito. Dal 1998 al 2003 è passato alll’80%; dal 2003 al 2010 al 70%; nel 2010 con il passaggio al contributivo, se noi non fossimo intervenuti, avremmo avuto una pensione al 35%. E‘ quello che vi dicevo prima: se io verso 3.340 euro per 40 anni e lo divido per 22 (uscita a 60 anni con aspettativa di vita (uomini) 82 anni) alla fine sto prendendo una pensione sotto la soglia della povertà perché per avere una pensione che sia adeguata al costo della vita, da uno studio fatto dalla Comunità Europea e da tutti gli scienziati della previdenza, è stato detto “sotto il 50% di TdS stai sotto la soglia di povertà”. Perché TdS non è un importo ma una percentuale? Perché voi potete capire bene che l’importo può esser una cosa se parliamo di Enna e un’altra se parliamo di Milano dove ci sono costi della vita molto differenti. Quindi se vedete le proiezioni erano del tipo: “ok abbiamo messo in equilibrio il sistema previdenziale ma quando vai in pensione ti faccio “marameo”.
E’ vero anche che le pensioni, come dicevo, sono frutto di tanti pezzi; chi è iscritto dall’ 82 prenderà una pensione che attualmente è del 70%; per chi è iscritto da 30 anni si iniziano ad abbassare le medie. Oggi noi siamo in un contributivo al 61% (TdS), cioè contributivo, quello che dovrebbe essere il più basso è il 61%, questo prima delle modifiche di novembre 2022.
Esame Della Situazione Attuale
Oggi siamo 77.144 iscritti alla Cassa, pensionati attivi 7.137 (i pensionati possono godere della pensione e continuare ad esercitare, ovviamente se esercitano versano e se versano hanno dei supplementi di pensione); la platea per lo più è di sesso maschile, la componente femminile è del 10%; abbiamo un’età media oggi in categoria di 48 anni; mediamente ci si iscrive a 25 anni; si va in pensione a 66 anni; chi va in pensione lavora per altri 5 anni poi si cancella e si gode solo la pensione.
Per quanto riguarda la platea degli iscritti divisa tra nord, centro e sud ed in particolare gli anni di iscrizione, il nord è al 50% degli iscritti sul territorio nazionale.
Dal 2012 al 2015 dove ci sono stati gli anni di maggior crisi nel settore dell’edilizia i nostri redditi sono calati del 4% dopo di che hanno iniziato a riprendere, abbiamo avuto un freno con il covid nel 2020 ma un freno che tutto sommato è andato molto bene rispetto ad altre professioni (abbiamo perso soltanto il 4%)
Dichiarazione 2022 redditi 2021 è stato un anno molto buono per la nostra categoria perché abbiamo fatto il 44% in più di reddito e il 42% in più del volume di affari; la cosa positiva è che questi aumenti di reddito sono stati fatti in tutte le fasce di età.
Vi vorrei far focalizzare su questi due numeri.
Nel 2014 eravamo 95.000 iscritti oggi siamo 77.000 quindi 18.000 iscritti in meno
Le cancellazioni, nella media, sono sempre quelle. Quello che manca sono le iscrizioni. Mentre prima le iscrizioni erano tali da compensare quelle che erano le cancellazioni oggi questo non avviene. Ma anche qui c’è una lieve ripresa.
Nel 2014 avevamo 18.000 iscritti in più rispetto ad oggi. La slide mette in relazione le pensioni con la linea rossa e i contributi con la linea blu.
Nel 2014 nonostante avevamo gli iscritti in più (18 mila) e nonostante pagavamo 100 milioni in meno di adesso è stato l’unico anno negativo dove gli importi delle pensioni pagate sono state di più dei contributi incassati.
Se andiamo a vedere oggi nel 2022, non solo è positivo ma è positivo di 120 milioni.
Con questo cosa voglio dire? Che è vero che è importante il cambio intergenerazionale, ma più andiamo avanti meno importante sarà (io parlo di cassa non di professione) perché quando arriveremo ad un contributivo puro, perché oggi le nostre pensioni sono calcolate il 28% (stiamo facendo la media dei 40 anni) se voi ci fate caso il contributivo è nato nel 2010 quindi 12 anni sono calcolati con il contributivo ma 28 sono calcolati con il reddituale, man mano che aumento gli anni contributivi e diminuiscono quelli con il reddituale quell’equilibrio è sempre più rassicurato.
Oggi ancora è importante avere degli iscritti perché siamo ancora in un sistema misto ma andando avanti lo sarà sempre meno; ma con questa slide che cosa volevo dire:
Che è importante il numero degli iscritti ma ancora più importante è la salute della categoria cioè la capacità di produrre reddito perché, rispetto al 2014 abbiamo 18.000 iscritti in meno, paghiamo 100 milioni in più di pensioni e stiamo più in salute del 2014 questa è la prova più provata che, se la categoria va, se lavoriamo, se produciamo questo è ancora più importante degli innesti, parlo di Cassa.
Welfare
La Cassa Geometri prosegue la collaborazione assicurativa con Uni Salute per garantire l'assistenza sanitaria gratuita ai propri iscritti.
Divisa in tre pacchetti pensati per ogni esigenza, l'assistenza sanitaria integrativa è a disposizione degli iscritti e dei pensionati in attività ed è estendibile ai membri del proprio nucleo familiare, con un contributo integrativo.
Il Piano per gli iscritti e i pensionati in attività è offerto in forma automatica e gratuita da Cassa Geometri e prevede coperture in caso di ricovero per grandi interventi chirurgici, di spese per terapie radianti e chemioterapie e per visite specialistiche ed esami di alta diagnostica.
Prosegue l'impegno della Cassa anche sul fronte prevenzione, con un pacchetto comprensivo di molte prestazioni.
Attenzione alle donne soprattutto ad un momento delicato nella loro vita come quello della maternità con una serie di prestazioni quali ecografie, inclusa la morfologica, quattro visite di controllo ostetrico-ginecologiche, un esame a scelta tra amniocentesi, villocentesi o test equivalente, ecografia fetale e visita di controllo ginecologico post parto.
Confermato anche quest’anno il pacchetto indennità da non autosufficienza, con un indennizzo forfettario in caso di non autosufficienza per un importo pari a 1.600 euro mensili per 60 mesi.
Cassa Geometri ha sottoscritto una convenzione con la società AON/ONEnet che consente agli iscritti e ai pensionati attivi di accedere, a condizioni agevolate, ad un network di strutture sanitarie per sottoporsi ad accertamenti, visite specialistiche, trattamenti fisioterapici, cure odontoiatriche e in caso di ricovero, non compresi nella polizza sanitaria stipulata dalla Cassa in favore degli iscritti.
E’ stata rinnovata la polizza temporanea caso mors che, nel caso moriamo, i nostri eredi possono prendere 14.100 euro. Non è una grossa somma ma l’abbiamo tutti quanti, possiamo estenderla con dei pacchetti e in base all’età può più o meno crescere oltre ai 14.100 che comunque gli eredi avrebbero in ogni caso. Un aspetto importante di questa polizza è che ne può beneficiare anche il collega “malato terminale” che non si sarebbe mai potuto assicurare invece noi gli abbiamo dato la possibilità di assicurarsi, non solo, ma anche di estenderla al pari del collega che sta bene in salute; nessuno di noi ha avuto un questionario, una visita medica per vedere come stavamo, non c’è una cosa all’interno della polizza che esclude le malattie precedenti.
Provvidenze straordinarie, in caso di invalidità temporanea, per un infortunio, una malattia, oltre a rivolgermi all’assicurazione posso chiedere alla Cassa per una provvidenza straordinario per il periodo di fermo.
Assistenza Covid che ormai, per quanto riguarda il contagio non viene più erogata, adesso si eroga per i ricoveri, per terapie intensive oppure per morte.
Prestazione sanitaria a tariffa agevolata questo è, se dopo tutto questo non siamo contenti e vogliamo chiedere altre prestazioni aggiuntive, ci sono delle convezioni a tariffa agevolata.
Ramo professioni
Pacchetto start up. Agevolazione ai neo iscritti.
Incentivi alla formazione. Fino a 35 anni qualsiasi corso viene pagato il 50% del costo del corso stesso per un tetto massimo di 200 o 250 euro per corso. Questo vale anche per noi, senza limiti di età ma solo su certi corsi (antincendio, sicurezza, valutazioni immobiliari, amministratore di condominio, ecc.).
Pec, SPID, Firma digitale gratuita.
Carta di credito dei geometri.
Accesso al credito. I finanziamenti che abbiamo tramite il nostro istituto tesoriere con delle convenzioni.
Fondo rotativo. (anticipazione delle parcelle) La Cassa mette a disposizione un fondo di 3 milioni per pagare le prestazioni ai colleghi che operano con la pubblica amministrazione. Occorre però che sia stipulata una convenzione a monte tra la Cassa, il Collegio e l’Ente committente della prestazione il quale si obbliga a dare quelle somme a chi le ha anticipate.
Altre convenzioni. Acquisto macchine strumentazioni, occhiali, ecc.
Eventi straordinari. Calamità naturali, alluvioni, terremoti, anche la interveniamo con delle provvidenze straordinarie.
MODIFICHE GIÀ DELIBERATE MA NON ANCORA A REGIME.
Nel novembre 2022 sono state deliberate delle importanti modifiche al sistema contributivo che non sono ancora ufficiali ed operative, in quanto stanno seguendo l’iter di approvazione da parte del Ministeri dell’Economia e Ministero del Lavoro che mediamente impiega 5-6 mesi. Tali modifiche prevedono:
Blocco dell’integrativo. Voi sapete che l’integrativo cresce al crescere del soggettivo in quanto l’integrativo si calcola moltiplicando 10 volte il contributo soggettivo minimo e a quel valore che esce si applica il 5% quindi, se cresce il soggettivo di conseguenza cresce l’integrativo anche in maniera esponenziale perché si moltiplica per 10. Noi abbiamo detto basta oramai aumentare l’integrativo perché questo contributo oggi ha già raggiunto tutti i suoi scopi, sia quello di appianare il debito previdenziale che quello di incrementare i montanti contributivi. Tale provvedimento sarà operativo già nel 2023, l’integrativo non aumenterà più se non in base all’aumento ISTAT ma su quello non possiamo farci nulla.
Aumento della retrocessione. Già nel 2023, appena arriverà l’approvazione dei ministeri, non verseremo più il 40% ma il 60% cioè di quei 5 punti che noi raccogliamo dal committente, 3 ci tornano indietro in termini di pensione, quindi tesi ad aumentare quello che è il montante contributivo e la pensione del futuro.
Agevolazioni neo iscritti e Maternità Agevolazioni neo iscritti. Per i neo iscritti è stato eliminato il limite dei 30 anni (fino a 30 anni pago ¼ e la Cassa mette la rimanente parte) però è rimasto il figurativo fino a 30 anni. Mi spiego meglio. Se prima ti iscrivevi a 28 anni, il primo anno pagavi ¼, il secondo anno pagavi ¼ e poi direttamente, perché arrivato a 30 anni, non potevi godere degli altri 3 anni e pagavi l’intero. I giovani si sono lamentati di vedersi triplicata la contribuzione da un giorno all’altro. Il provvedimento preso dalla Cassa è stato quello di dire, va bene allora tu continui a godere dell’agevolazione però non puoi pesare su tutti gli altri che ti pagano i contributi quindi per gli anni fino a 30 ti diamo il figurativo, per gli anni dopo i 30 se vuoi, paghi metà invece di pagare per intero però ci penserai tu nei 5 anni successivi se vuoi incrementare o non incrementare.
Maternità. Oltre ad avere tutti i contributi e tutto quello che già è previsto, il Consiglio ha deliberato di andare incontro alla collega che è in gravidanza facendogli pagare il primo anno la metà dei contributi ma sempre con il contributo figurativo, cioè paga la metà senza perdere nulla in termini di pensione; per il secondo anno invece paga sempre la metà però senza il figurativo e nei 5 anni successivi può incrementare come se avesse pagato oggi per allora senza sanzioni ed interessi l’altro 50%, anche a rate, per evitare che poi si accavallino con i contributi correnti.
Opzione donna. Per agevolare il pensionamento alle colleghe, in particolare per quanto riguarda la Pensione anticipata, è stato modificato il requisito dell’età contributiva che ora risulta 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Per anticipare la pensione di anzianità, mentre per gli uomini la parte reddituale viene abbattuta dell’1% per ogni mese di anticipo per le donne l’abbattimento e dello 0,5%.
Eliminazione del limite del 10% sul volontario. L’aliquota per la contribuzione obbligatoria è del 18% poi, chi vuole, può versare un ulteriore 10%. Con il nuovo provvedimento è stato tolto il limite del 10% sul versamento del contributo volontario
Bonus figli da 0 a 3 anni. Sarà erogato un bonus figli direttamente a tutti coloro che hanno figli dal 0 a 3 anni; per quelli da 3 anni in poi invece sarà fatto un bando per un bonus sulla meritocrazia. Questo provvedimento è in ancora in fase di studio.
Aumento delle aliquote contributive. Sono previsti due aumenti contributivi con innalzamento dell’aliquota, uno nel 2025 e l’altro del 2027 che porteranno l’aliquota rispettivamente da 18 a 20 nel 2025 e da 20 a 22 nel 2027. Tutto questo per arrivare ad erogare pension ai giovani che si iscrivono alla Cassa non più al 35% come era previsto se non fossimo intervenuti ma al 61% (tasso di sostituzione). Di quella pensione al 61% di tasso di sostituzione, se facciamo 100 la pensione, il 20% sarà frutto della retrocessione dell’integrativo cioè il 20% della pensione di domani non sarà frutto soltanto di versamenti nostri spontanei ma di soldi che abbiamo raccolto e che fortunatamente abbiamo la possibilità di raccogliere.