E. Aiello L. Carmignani A. Piazzini
ESCURSIONI DI GEOLOGIA APPLICATA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE
CGT Centro di GeoTecnologie, Università degli Studi di Siena San Giovanni Valdarno, Italy
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ESCURSIONI DI GEOLOGIA APPLICATA
ESCURSIONE 1
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I dissesti franosi interessanti il territorio del Comune di Montespertoli (FI).
ESCURSIONE 2
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Interventi di bonifica e consolidamento dei dissesti gravitativi interessanti l'abitato di Santa Brigida (Pontassieve - FI).
I dissesti franosi interessanti il territorio del Comune di Montespertoli (FI). E. Aiello*, L. Carmignani**, A. Piazzini*** * Docente di Geotecnica e Geoingegneria ** Docente di Geologia Applicata *** Docente di Esercitazioni di Geologia Applicata
ESCURSIONE 1 ESERCITAZIONE DI GEOLOGIA APPLICATA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GEOLOGICHE
mαi
=
cos2αi[(1+tgαi·tgϕi)/Fs].
Come nel metodo di Bishop il coefficiente di sicurezza Fs compare anche al numeratore della (11), di conseguenza non sarà possibile la risoluzione diretta della equazione. Anche in questo caso la procedura da adottare dovrà essere di tipo iterativo, fino all'ottenimento della convergenza su un valore praticamente costante di Fs. Generalmente il procedimento richiede dalle quattro alle otto iterazioni per convergere. Il metodo di Janbu può condurre, rispetto ad altri metodi più rigorosi, a scarti non trascurabili, soprattutto in presenza di superfici potenziali di rottura profonde o in presenza di forte coesione. E' quindi consigliabile l'introduzione di un fattore correttivo che minimizzi tale scarto. Janbu suggerisce per tale coefficiente la seguente forma: (12) f = 1 + K·[d/l - 1.4 x (d/l)^2]; dove: l = lunghezza del segmento retto congiungente il piede del versante con la sua estremità superiore; d = scarto massimo fra la congiungente il piede del versante e l'estremità superiore e la superficie potenziale di scivolamento, misurato lungo la perpendicolare del primo; K = 0.31 in terreni privi di coesione (c=0); 0.5 in terreni coesivi (c>0). Il coefficiente di sicurezza corretto è dato da: (13) Fs' = f Fs -Metodo di Spencer Nel metodo di Spencer si pone la condizione che le forze d'interazione lungo le superfici di divisione dei singoli conci siano orientate parallelamente fra loro ed applicate nel punto medio della base del concio. E’ di fatto un'estensione del metodo di Bishop semplificato, ed è quindi valido per superfici di scivolamento sub-circolari. Imponendo l'equilibrio dei momenti rispetto al centro dell'arco descritto dalla superficie di scivolamento si ha: (14) Σ(Qi)·Rcos(α-θ) = 0 dove: Σ = sommatoria; Qi = [(c·l /Fs)·(W cos α- h·γw·l ·secα )·tgϕ / Fs - W·senα ] / [cos(α-θ)·{[Fs/tgϕ·tg(α-θ)] /Fs}, forza d'interazione fra i conci applicata nel punto medio della base del concio iesimo; R = raggio dell'arco di cerchio; θ = angolo d'inclinazione della forza Qi rispetto all'orizzontale. Imponendo l'equilibrio delle forze orizzontali e verticali si ha rispettivamente: (15) Σ(Qi cosθ) = 0; (16) Σ(Qi senθ) = 0. Con l'assunzione delle forze Qi parallele fra loro, si può anche scrivere: (17) Σ(Qi) = 0. 159
Il metodo propone di calcolare due coefficienti di sicurezza: il primo (Fsm) ottenibile dalla (14), legato all'equilibrio dei momenti; il secondo (Fsf) dalla (17), legato all'equilibrio delle forze. In pratica si procede risolvendo la (14) e la (17) per un dato intervallo di valori dell'angolo θ, considerando come valore unico del coefficiente di sicurezza quello per cui si abbia Fsm = Fsf.
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