m m o
S ne e o i n on riu dazi re di
errore,
è
non è uen etica; nza po
una lic amo il legalizzaid; downlo ow; talent sh ed sms; nostalgia e ricordi; messaggi
pop boutiq ue: e...state con noi; gli intramonta bili jeans
nt: a l o a vndenze b r e v rrispo Co
uini d g n i P lo su o p l a
to: oggi vi presen J-Ax; quella vera é la Magna matematica
le: fina a n pagi ibili poss eguenze ne cons a posizio dell yotard; di L o Cia zzi ciao raga
so
m
m
ar
io
ig
ia: n e Moa a r l Int scuo nza; ade a scie mpi nati di X oli pio X i camis de thes Ma
do il mon
t spotlight spotlight
i: n vecch made i mava si chiaMiller; Brand ebbia; e la n esa l'impr nale; eccezio in un volare nuovo mondo
ermate
il pare re nostr il www o: cambia che ha noi, fi to la vita; essere s eri di il divecout; in 3 di rtimento mensio ni
gh
io r a
tlight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlight sp o t li
h t spotlight spotlight spotlightspotlight spotlight spotlight spotlight spotligh t s p
l ight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlig h t s
po
ot
spotlight spotlight sp ot
l
RIUNIONE DI REDAZIONE
t spotlight spotlight
1
gh
gh i l
Eterea. Questa volta la riunione è eterea. Poco convenzionale, nuova, strana e contemporaneamente entusiasmante. Ormai, nell'era dei nativi digitali anche le prof, "tardive digitali" , si adeguano ad una comunicazione fatta di mail, file, penne usb che si incrociano nei corridoi del Liceo "Vecchi"(sempre più NUOVO!) e nell'etere appunto , insieme al flusso e alla corrente delle mille e mille onde elettromagnetiche. Denso, troppo denso di impegni questo mese di maggio, ormai agli sgoccioli, per pensare di poterci trovare tutti insieme nella classica aula delle nostre riunioni e così la tecnologia ci viene in aiuto ed ecco che, improvvisamente, tutte le informazioni si incontrano , si attraggono intorno ai poli calamitati dei PC delle prof . e danno vita al secondo numero di Spotlight! Le "tardive digitali" hanno un'altra idea( da non crederci!) : " E se questo numero lo pubblicassimo on line sul sito del benemerito Liceo? Così saremmo in tempo per farci leggere ora e anche in seguito , durante l'estate calda ,che già si fa sentire nelle aule del lato est della scuola! ". L'idea sembra buona e realizzabile, e vada per l'etere, again!!!!! Tra la messe di articoli arrivati scegliamo quelli più adatti, più interessanti e li distribuiamo nelle rubriche del giornalino, che prende forma davanti ai nostri occhi piano piano e ci assomiglia, asseconda il nostro stile, i nostri interessi . Molti gli articoli che parlano del nostro cibo quotidiano, il web, selezioniamo! Guarda un po', qualcuno si è accorto che l'italiano è in pericolo, selezioniamo e approviamo la scelta dell'argomento; in Istituto abbiamo un nutrito gruppo di scout, diamogli spazio; il cinema in 3D, che bella cosa, pubblichiamo ! Molti si scoprono poeti, più o meno tradizionali, spazio alla lirica! Anche la prosa fa capolino, proponiamo due testi inediti , un racconto ed una fiaba, buona lettura, boys and girls. In " Verba volant" questa volta proponiamo due testi a confronto e in corrispondenza, NOVEMBRE del grande Pascoli vs SETTEMBRE del nostro Antonio Filannino, emozionanti! Per sorridere un po' non mancano le assurdità della rubrica "Pinguini al Polo sud" , con le sue news sempre più incredibili e, dulcis in fundo, con dedica speciale ai "MAST" delle quinte classi, una pagina densa densa del prof. Formichella, da leggere con calma e meditazione ( meditate gente, meditate). A questo punto Spotlight numero due è fatto, ora ci serve la mente e l'abile tocco digitale del grafico, e poi il giornale sarà pronto a navigare nel mare magnum del web, seguendo sempre la giusta rotta. Buona navigazione a tutti! La Redazione
o tlight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlight sp o tli
t spotlight spotlight spotlightspotlight spotlight spotlight spotlight spotligh t s p
ight spotlight spotlight spotlight spotlight spotlig h t sp
otl
spotlight spotlight s p ot
" E se non lo capite così!!!!..." di Domenico Innino VB
" La postrofo" vien di notte con le scarpe tutte rotte. Tutti noi lo conosciamo ma le spalle gli giriamo. "Una e Uno" son davvero offesi, perché in considerazione non vengon presi. "La postrofo e Uno" sempre lite voglion fare, come due maschietti si devon far rispettare, e alla loro amata devono arrivare. "Una" il suo amore non l' ha mai svelato, ma adesso il momento è arrivato. Entrambi di lei sono innamorati, ed ora da una scelta verranno segnati. Lei per "Uno" un profondo odio ha sempre covato, ed il suo vero amore per "La postrofo" adesso ha svelato, e naturalmente questo è contraccambiato. Finalmente "Una" e "La postrofo" posson sposarsi E altri come loro genereranno nel procrearsi. "Uno" va via solo, triste e sconsolato, ma ora la luce della fede l' ha illuminato. P.S. " La postrofo" è una licenza poetica, poiché è un personaggio della filastrocca. Se l' apostrofo dopo un o una è un dilemma che attanaglia i ragazzi, questa mia filastrocca forse risolverà tutti i problemi. Purtroppo in quest' era tecnologica l' ortografia sta diventando cieca, avvolta da un buio pesto creato da una nuova scrittura, quella multimediale, che non bada ad accenti, virgole ed apostrofi. Naturalmente questa tendenza non giova a noi ragazzi in primis, i quali ormai, permeati da questo stile digitale, molto spesso per colpa di un apostrofo o di un accento, arriviamo a non superare in massa dei test universitari, a causa dell' ortografia ormai a noi quasi sconosciuta. Forse la soluzione sarebbe dire che ciò che noi compiamo non è un errore, ma una "licenza poetica", derivante da questo nuovo stile di scrittura, ma le sciocchezze sono brevi a durare. Allo stesso tempo non penso che sia possibile il completo recupero della tradizionale e sacrosanta scrittura italiana, ormai contaminata dal "New Deal letterario" che ha coinvolto gran parte dei ragazzi. Tutto ciò però non deve portare alla ignoranza totale delle generazioni future, ma bisogna far riemergere quelle norme basilari del "principio dell' inchiostro sulla carta", che hanno reso la cultura italiana famosa in tutto il mondo. Secondo me attendere l' autocoscienza di ciascun ragazzo significa sicuramente arrivare alla "morte" della grammatica italiana. Forse la via di salvezza deve profilarsi proprio tra i banchi di scuola, con almeno un' ora settimanale dedicata interamente all' ortografia. E riprendendo una citazione in latino del "poeta della guerra" Wilfred Owen << Dulce et decorum est >> conoscere la grammatica italiana!!!
o n do fermate il mondo
2
m
Non è un errore, è una licenza poetica"
f e rmate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate i l
i l mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mond o f e t
f e r m a t e i l m o n d o fermate il mo n d o
m ate il mondo r e
fermate il mondo fer m a
della classe II C
Nel mondo dell'informatica il download è l'azione di ricevere o prelevare dalla rete un file, trasferendolo sul disco rigido del computer o su altra periferica dell'utente. Fin dalla nascita di internet, risalente agli anni novanta, ogni utente poteva scaricare file come video e musica; questo fenomeno è diventato sempre più frequente soprattutto tra noi ragazzi che non possiamo fare a meno di scaricare canzoni, dalle più popolari alle meno conosciute senza pagare nulla. E' proprio per questo che le case discografiche hanno iniziato a perdere clienti nell'acquisto dei loro CD e hanno iniziato a do mandarsi se i download fossero la causa di tutto ciò. Ebbene è proprio così, infatti è stato affermato che i download sono un vero e proprio atto di pirateria e quindi scaricare musica è stato considerato un atto illegale. In effetti sono stati molti i siti chiusi dalla polizia postale poiché considerati illegali per il fatto di mostrare gratuitamente film e video musicali a tutta la rete. I ragazzi, d'altro canto, rispondono che il download è legale mentre vendere ciò che si è scaricato deve essere considerato come un atto di pirateria vero e proprio poiché non vi si possiedono i diritti legali per farlo. A scendere in campo a favore della legalizzazione dei download di musica digitale è niente meno che il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ha infatti concesso una forte apertura ai download legalizzati: Mentre i nostri vicini - la Francia con Hadopi e la Gran Bretagna con la legge Mandelson - stringono sempre più le maglie della rete stesa attorno ai condivisori di musica, Maroni afferma che scaricare brani musicali da Internet non è illegale, e che la vera pirateria è un'altra cosa. Il ministro dell'Interno ammette di scaricare egli stesso "per provocazione" e si spinge ancora più in là: dato che scaricare Mp3 è cosa giusta, sogna l'istituzione di un sito nazionale da cui sia possibile ottenere gratuitamente tutta la musica desiderata. Insomma il download è una consuetudine dell'era moderna e non possiamo fare a meno di attaccarci al pc appena sentiamo una nuova canzone che invade le stazioni radio.
Talent show: promesse o illusioni ? di Francesca D'Azzeo, Roberta Arpone e Domenico Sansonne (I E) Un talent show è un programma televisivo che vede contrapporsi giovani talenti al debutto in una serie di sfide a colpi di televoto. Questo tipo di programma si è sviluppato dapprima nel Regno Unito, poi ha conquistato tutto il mondo. Il motivo del successo mediatico è che forse ogni anno i talent "sfornano" una miriade di aspiranti: cantanti, ballerini e attori che vogliono entrare a far parte del mondo dello spettacolo, ma non è tutto oro quello che luccica, infatti, ci si dovrebbe chiedere quanto c'è di vero in tutto questo meccanismo e quanti debuttanti alla fine riescono a raggiungere il loro scopo. Pochissimi, la realtà ce l'ha dimostrato, infatti solo pochi sono riusciti a diventare cantanti, ballerini o attori famosi ed affermati. E gli altri che fine hanno fatto? Dispersi nel nulla. Non se ne sente più parlare, forse dopo questa breve esperienza sono tornati alla loro vita quotidiana oppure no, chissà. Quindi i talent rappresentano anche una forma di illusione per i giovani. Questi show inoltre da qualche anno a questa parte hanno condizionato anche il mercato musicale, infatti, grazie ad essi, gli aspiranti cantanti riescono ad ottenere un contratto di lavoro con le più importanti case discografiche di tutto il mondo, anche per questo la gente quando acquista un disco compra prima il personaggio televisivo e poi la sua musica.Infatti Marco Carta ha vinto tre dischi di platino con "La forza mia" e Alessandra Amoroso ha vinto sei dischi di platino e sta anche spopolando in tutte le città italiane con il suo ultimo tour. Questo tipo di meccanismo coinvolge anche il festival di San Remo dove da due anni i trionfatori sono due giovani talenti scoperti da "Amici" e dove non viene più premiata la canzone più bella, ma il personaggio televisivo a cui si è affezionati. Tuttavia i talent intrattengono e divertono e ad ogni puntata mantengono incollati alla TV milioni di persone.
o n do fermate il mondo
3
m
Legalizziamo il download
f e rmate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate i l
i l mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mond o f e t
f e r m a t e i l m o n d o fermate il mo n d o
m ate il mondo r e
fermate il mondo fer m a
loro schieramento. E poi quanto tempo ci vuole a perderlo per sempre quel"ti amo" o "mi manchi!"? Basta un niente, con tutte le possibili opzioni che ci sono per un messag gio, il limite tra SALVA e CANCELLA è troppo sottile. Forse l'aver perso il valore della scrit tura vuol dire aver perso il valore dei senti menti, perché in un mondo in cui ogni secon do è prezioso, fermarsi dieci minuti per scrivere una lettera alla persona più impor tante della propria vita, è sinonimo di tempo perso. Ma oggi non esiste soltanto il problema del"tempo perso" ma anche quello dello "spazio perso". Perché le parole, per occu pare meno spazio, sono diventate sempre più brevi, sempre più indecifrabili, hanno perso tutte le loro vocali. Pian piano sta nascendo una nuova lingua, "la lingua della velocità". Ed è così che molti matrimoni si rovinano, perché sono fondati su impersonali e silenziosi messaggi, messaggi sulla lava gnetta del frigo, messaggi sulla schermata dei cellulari, sui monitor dei computer, sui fogliettini di carta lasciati la mattina sul co modino. E poi, alla fine, ti dimentichi pure il colore degli occhi di quella persona a cui, davanti all'altare, avevi giurato amore eterno. E i sentimenti? Quelli li lasciamo al Grande Schermo.
Vi pongo una domanda e vorrei una risposta sincera! Pensate che scrivere "ti amo" e scrivere "ti amo!" sia la stessa cosa? Pensate che una persona possa provare la stessa emozione nel leggere queste due parole sullo schermo illuminato di un cellulare o sulla carta, spiegazzata dalle lacrime, di una let tera? Una volta la cassetta della posta rap presentava per le nostre nonne, allo stesso tempo, un acerrimo nemico e l'unica ragione di vita. Quando gli uomini erano lontani, in guerra magari, quelle donne assalivano il postino tutti i giorni implorandolo di conse gnare una busta bianca anche a loro. E quando quella busta non arrivava leggevi la paura nei loro occhi. Tutte quelle poche lettere che ricevevano diventavano il loro tesoro più grande e le leggevano e rileggevano attente che il loro profumo non scappasse via. Perfino gli errori di grammatica diventavano piccoli segni d'amore semplicemente un po' più incerti degli altri. E sono le stesse nonne che ora guardano spaventate quei rettangolini che si accendono e poi si spengono -da soli!dicono loro, emettono suoni e possono addirittura scattare fotografie. E poi sono così intelligenti che, se usi il T9, riescono pure a precederti! Prima che tu abbia finito di digitare tutte le lettere di una parola, loro l'hanno già composta! Certo, visti così fanno un po' paura. E se un giorno rispondessero ai messaggi ancor prima che tu li abbia letti?! Ma qualcosa di quell'ansia, di quell'attesa vive ancora nelle ragazze del ventunesimo secolo che dormono con un occhio chiuso e uno aperto per controllare se il loro cellulare si illumina. E gli uomini? Quelli si scocciano pure a mandare un messaggio. Ma i mes saggi alla fine cosa sono? Non li possiamo toccare, le loro lettere non hanno un colore, sono tutte perfettamente uguali come tanti soldatini in fila che cambiano ogni volta il
4
o n do fermate il mondo
di Eva Solinunte VB
m
NOSTALGIA E SMS
f e rmate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate i l
i l mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mond o f e t
f e r m a t e i l m o n d o fermate il mo n d o
m ate il mondo r e
fermate il mondo fer m a
amici corridoi e alla zona fumatori ripensare a voi maturandi del 2010, a voi che avete segnato questa lunga odissea, ma finalmente Itaca si riesce a intravederla. Messaggi mes saggi e ancora messaggi. Vorrei che il tempo si fermasse, vorrei continuare a rileggere i messaggi dei miei compagni di viaggio sa pendo che il giorno seguente saranno ai loro posti pronti ad aspettarmi, addormentarmi con la consapevolezza che domani la prof Leuci ci stupirà ancora con le sue mappe tangenziali o che la mia Ade possa ancora raccontarmi una pagina della sua vita. Rea lizzare che questi cinque anni di liceo son giunti al termine riesce a distruggermi, cerco un appiglio tra le coperte sapendo che potrei cadere, sapendo che potrei perdermi in que sto mondo che non è bello come sembra, in questo mondo che potrebbe lasciarmi sola
di Stefania Martinelli VB
22 messaggi. Meticolosamente, con la guancia premuta sulla verde fodera del cuscino, inizio a rileg gerli e a cancellarli. Non ha senso tenerli tutti quanti. È un gesto automatico, spontaneo e innaturale allo stesso tempo direi, ma accade con la sistematica puntualità a cui è difficile sottrarsi ti prende con forza quando la men te è libera, si aggrappa a te con forza quella voglia di ricordare, ed è cosi appagante lasciarsi cullare poco prima che il sonno ti venga a trovare. Quegli attimi decisivi prima che Morfeo ti raggiunga galoppante tutto riaffiora. Tutto. Ogni lacrima versata, ogni sorriso donato o ricevuto, ogni emozione vissuta su quel pezzo di banco troppo piccolo; troppo piccolo per sostenere le nostre cartelle prive di libri, ma cariche di sogni, per sorreggere il nostro peso alle prime luci dell'alba e per cullarci nelle ultime ore di una faticosa giornata lo stesso banco che si è trasformato in un mondo da colorare, d'arricchire con i nostri pensieri quel banco giallo,il nostro banco giallo. 190 messaggi. Gli occhi iniziano a ribellarsi, vorrebbero usufruire anche loro di un po' di tregua, scollegarsi abbandonando questa malinconia che si riesce a percepire in lontananza. Ora è il momento di ricordare. È più facile farlo anziché pensare a quello che ci attende a metà Giugno; ripensare a tutti i volti che hanno segnato questi cinque anni, alle spie gazioni impossibili dove solo qualche genietto riusciva ad essere attento, mentre la massa sperava nel suono della campanella salvatri ce, alle discussioni sui posti strategici da aggiudicarsi per le impossibili simulazioni delle terze prove, alle fantomatiche giustifi cazioni proposte per ogni entrata alla seconda ora, al sublime pranzo dei 100 giorni, agli
in balia di me stessa ho paura della fine, ho paura di perdere i contatti, ho paura che queste gioie non potranno più ripetersi, ho paura Mi rifugio tra le verdi lenzuola, atten dendo con ansia Morfeo sperando che questa tortura finisca il prima possibile il cellulare è meglio spegnerlo, riaffiorano troppi ricordi che credevo persi Arrivederci amore ciao, le nubi sono già più in là... finisce qua-a-a-a Chi se ne va che male fa? In fondo, che male facciamo?? Ritorneremo un giorno non troppo lontano Arrivederci liceo
o n do fermate il mondo
5
m
MESSAGGI E RICORDI
f e rmate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate i l
i l mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mondo fermate il mond o f e t
f e r m a t e i l m o n d o fermate il mo n d o
m ate il mondo r e
fermate il mondo fer m a
Il www che ha cambiato la nostra vita della classe II C
p arere nostro il parere
6
il
no
Internet, internet, internet ormai è evidente a tutti che in un mondo proiettato verso un futuro tecnologico, uno dei risultati più stupefacenti della rivoluzione informatica sia indub biamente rappresentato da internet. Chi avrebbe mai pensato che uno strumento nato per trasferire in modo rapido informazioni militari avrebbe cambiato il mondo intero? Ma cosa rappresenta internet per noi adolescenti? Di sicuro diremmo che è il più grande macrocircuito telematico, che oggi consente a milioni di utenti di scambiarsi informazioni di ogni tipo, a coronamento di uno sviluppo tecnologico che suscita nuove speranze, ma anche inquietanti interrogativi. "Facebook", "My Space", "MSN": ecco tre dei più famosi siti che permettono a questo grande <<network>> di assumere sempre più fama. Fama resa ancor più illimitata grazie alle immense possibilità offerte da internet stesso: si possono scambiare informazioni con utenti posti all'altro capo del mondo, consultare dati, fare ricerche bibliografiche, scambiare opinioni, spedire e-mail che verranno lette in tempo reale, effettuare acquisti, fino a proporre un qualsiasi tema di discussione con la sicurezza che qualcuno, da qualche parte del m o n d o , raccoglierà l'offerta ed esprimerà la sua opinione. È noto a tutti come ormai internet stia progressivamente prendendo spazio nelle abitudini quotidiane di vita degli adolescenti, avvicinandosi a quel punto di flesso in cui da opportunità posi tiva potrebbe tra sformarsi in fonte di dipendenza. . Per i più giovani, il rischio è che l'abuso della rete per comunicare crei confusione nella distinzione tra reale e virtuale, che non sia più facile comprendere cosa fa parte di Sé realmente e cosa è possibile sperimentare solo virtualmente, poiché ciò che è concesso in Rete non ha le stesse conseguenze che si produrrebbero nella realtà. Però siamo convinti che ogni proibizione assoluta e, soprattutto, immotivata, non porterebbe a nulla di buono, anzi potrebbe avere effetti controproducenti. Forse noi non ce ne rendiamo conto, ma le ore davanti a un videogioco o al computer non sono sempre così sprecate, poiché possono sviluppare alcune capacità. Certo, non tutte: ecco il motivo per cui non rinunciare mai anche alla lettura di un buon libro, o ad un altro tipo di svago o attività fisica. Ma teniamo presente che il giovane di oggi, che sia il manager o l'operaio specializzato o l'addetto ai servizi di domani , comunque, dovrà saper maneggiare internet, computer, telefonini, ed altri ritrovati della tecnica per riuscire con successo nel suo futuro. Crediamo infine che per noi ragazzi internet è e resta, prima di tutto, anche un formidabile strumento attraverso il quale tutti possono reperire informazioni, comunicare e dare spazio alla loro creatività. In realtà, il giudizio più equo sulla Grande Rete è espresso da coloro che ricordano che questo immenso <<network>> costituisce solo un ulteriore strumento posto a disposizione dell'uomo: quale uso ne farà ciascuno, dipende solo dalle valutazioni dei singoli e forse è giusto che ognuno sia miglior giudice di se stesso.
o il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nos t r o
stro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parer e n
i l p a r e r e n o s t r o il parere n o s
tr
t ro il parere nostro s o
il parere nostro il par e r e
NOI, FIERI DI ESSERE SCOUT!
"Un vero scout è considerato dagli altri ragazzi, e anche dai grandi, come uno di cui ci si può fidare". Questo è quello che pensava il fondatore degli scout, Baden Powell, ma non tutti la pensano in questo modo; per gli altri uno scout non è altro che un ragazzo di mentalità ottusa, che indossa strani vestiti, ma dietro quello strano abbigliamento ci sono cento anni di storia che contraddistin guono il mondo scout. Lo scoutismo, che nasce nel 1907 in Inghilterra con lo scopo di formare i cittadini delle nuove generazioni, si basa, quindi, su un semplice codice di valori di vita centrati sull'imparar facendo. Uno di questi codici è la fratellanza: "gli scout sono amici di tutti e fratelli di ogni altro scout". Proprio per questo esiste il JAMBOREE, ovvero "marmellata di ragazzi". Baden Powell gli diede questo nome perché voleva che un giorno tutti gli scout del mondo si incon trassero in un luogo per fare un campo insieme e quindi creassero una "marmellata" di colori e usanze. Questo evento si svolge ogni quattro anni e il prossimo, cioè il ventiduesi mo, si svolgerà a Rinkaby, in Svezia, dal 29 luglio al 7 agosto del 2011; tutti gli scout vor rebbero partecipa re, ma solo trentamila esploratori e guide avranno il privilegio di rappresentare al meglio la propria nazione. Il campo è la parte gioiosa della vita di uno scout, l' emozione di vivere all'aria aperta ventiquattro ore su ventiquattro, di montare una tenda e dormirci dentro, costruirsi un tavolo, cucinarsi da sè servendosi di poco è qualcosa che non si può descrivere su carta, ma si riesce a capire solo provando. Tutto ciò reca tanta gioia e salute, cosa impossibile da trovare tra i muri e lo smog della città.. Cosa si può trovare di male in tutto ciò? La gente pensa solo che gli scout sono stupidi e fanno cose da stupidi, ma non sa che le cose che si fanno , quelle cose che vengono considerate stupide fanno scoprire, conoscere, vivere e assaporare momenti che la gente comune non potrà mai capire.
p arere nostro il parere
7
il
no
di Simona Fanelli, Francesco Squatriti, Raffaele Di Giglio (I E)
o il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nos t r o
stro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parer e n
i l p a r e r e n o s t r o il parere n o s
tr
t ro il parere nostro s o
il parere nostro il par e r e
Il divertimento in 3 dimensioni: il cinema d'oggi di Samantha Bove, Francesco Sergio, Arianna Musicco, Silvia Funari, Pasquale Zecchillo (I E)
Il 28 dicembre 1895 a Parigi na sce il cinema, g r a z i e all'invenzione dei fratelli Lumiére; da allora il cinema si è evoluto enor memente. Inizial mente i film erano per lo più corto metraggi, muti e in bianco e nero. Oggi non solo le pellicole proiettate sono a colori e ravvivate dalle voci dei nostri amati attori, ma si è ar rivati anche ad una visione tridimen sionale. Alcuni dei più moderni film vengono proiettati in 3D, che in genere è la modalità più amata da giovani e bambini. La visione dei film in 3D ha il suo pregio nella partecipazione che, presupponendo una visione tridimensionale, porta a vedere attori,oggetti e qualsiasi cosa presente nel film vicino a noi. Ma nonostante il 3D sia apprezzato da tanti punti di vista (grafica ed effetti speciali) presenta alcuni svantaggi. Molta gente, dopo la proiezione del film ha accusato malesseri e dolori agli occhi dovuti agli occhiali, indispensabili per la visione del film in 3D. Per questo motivo il loro uso è stato proibito ai minori di sei anni. Il futuro del cinema sarà probabilmente il 4D, una nuova tecnologia che consiste nella visione del film in 3D ed inoltre prevede la presenza di particolari macchine che simulano il movimento, gli odori, il calore ed il freddo. Questa evoluzione ha portato ben oltre lo scopo iniziale del cinema perché tra fine '800 e inizio '900 esso aveva più uno scopo informativo. La gente, quando andava al cinema, non andava solo per vedere la pellicola ma anche per vedere una specie di notiziario che anticipava la proiezione del film. Ora invece il cinema non cerca più di diffondere notizie o cose
p arere nostro il parere
8
il
no
simili perché punta altrove, al divertimento.
o il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nos t r o
stro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parere nostro il parer e n
i l p a r e r e n o s t r o il parere n o s
tr
t ro il parere nostro s o
il parere nostro il par e r e
SI CHIAMAVA BRAND MILLER di Francesco Pesolo VB
9
V e cchi made in Vecchi
Ve
Sono passati settecentottantotto giorni da quando le forze armate mi hanno comunicato che tra le stelle e strisce dell' esercito non c'era più posto per un vecchio settantenne come me. "Signor Mc.Rooley, lei ha dato fin troppo per il paese, ma ora è finalmente giunto per lei il momento di godersi in serena tranquillità il resto della sua vita, siamo fieri di averla avuta fra le nostre fila". Stronzate...tutte stronzate...sapevo benissimo che quello era solo un modo decoroso e altisonante per comunicarti di farla finita e toglierti di mezzo. Carne fresca, braccia forti era tutto ciò di cui avevano bisogno. Fino a settecentottantotto giorni fa ero macchinista nel centoquarantaseiesimo reggimento dell'aviazione militare, responsabile del settore manutenzione. Ho prestato giuramento al mio paese dall'età di diciannove anni, e, per tutta risposta, hanno deciso di mandarmi a casa per godermi le feste in famiglia e il minestrone la sera. Da settecentottantotto giorni mi occupo del mio nuovo progetto: la costruzione di un aereo interamente ideato da me, con il quale partirò da solo in missione; la mia carriera è finita, ma la guerra non va mai in vacanza, e uomini come me sono sempre utili in questi casi. Settecentottantottesimo giorno, appena aperti gli occhi il primo pensiero che mi viene è la barba, non la faccio da cinque giorni e il mio viso ha perso gran parte dell' autorevolezza che aveva. Butto sul letto la valigia, non so bene che metterci dentro, del resto non so neanche dove finirò, mi limito ad un paio di vecchi jeans e ad una delle solite polo troppo grandi, che mia moglie si ostina a comprarmi. Ci metto anche il mio vecchio giubbino in pelle con l'aquila sul braccio, almeno quello mi va a pen nello, come in Vietnam. Vivo in Sud California da quando sono nato, in una zona calda, ma solo per quanto ri guarda il clima. Pur non essendo uno dei mi gliori, sono riuscito a metter su un piccolo aeroplano, forse simile in tutto e per tutto a quello dei fratelli Wrigth, ma pur sempre un aeroplano degno del nome e del suo modico costo. Ho assemblato un po' di pezzi raccattando qua e là in giro per il paese rimanenze di lavatrici, lamiere in ferro, componenti elettrici, che sono riuscito a riutilizzare dopo elaborate modifiche. Il tintinnio delle piastrine appese al collo preannunciano il mio ingresso in cucina ad Eveline. Si volta, mi guarda per un attimo con lo stesso sguardo rassegnato che ha da settecentottanotto giorni, per poi rigirarsi e continuare a trafficare con la caffettiera. "Ma quando la finirai con questa storia della guerra e degli aerei? Ma ti sei visto? Alla tua età sembri ancora un bambino...e poi smettila ogni giorno in quel maledetto garage, tu e quel rottame di latta, dovresti imparare a tenerlo un po' più pulito quel posto!". "Tu, invece, se ci sono delle cose che dovresti imparare a fare sono gli affari tuoi e il caffè". Nonostante le continue liti tra noi, Eveline è da sempre rimasta la persona più importante
in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi mad e i n
cchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in V e c c
i n V e c c h i made in Vecchi m a de
m ade in Vecchi m a d e i h
made in Vecchi made i n
10
V e cchi made in Vecchi
Ve
della mia vita, ed anche se dopo tanto tempo non sembra, credo di amarla come sempre. Penso che mi mancherà non appena partirò. "Io vado...". Non ricevo nessuna risposta. "Che fai non mi saluti? Sto per partire..." "Che faccio, devo lasciarti il minestrone per cena?". "Ma quale minestrone!.". Così di cendo chiudo la porta e me ne vado, mentre alle mie spalle lei continua a fissarmi, scuotendo la testa in segno di sconforto. Vado in garage, giusto il tempo per le ultime modifiche prima del decollo. Secondo i miei piani avrei dovuto alzarmi in volo dal vialetto centrale, prima dell' inizio dei campi, una manovra non facile, ma di certo alla mia portata... Indossata la divisa, mi appresto a salire sul sedile anteriore, ho il cuore in gola, la voglia di pilotare quel piccolo gioiellino da guerra è tanto grande quanto la voglia di riscatto. Prendo in mano il pulsante della saracinesca...accendo i motori... Inizio il conto alla rovescia...10...9...8...7...il rombo fa oscillare tutti gli scaffali...qualcosa cade, spero non siano le bambole in porcellana. 6...5...4...un cappa di fumo avvolge la stanza... 3...2...1...La saracinesca si alza, ma, con un colpo al cuore, faccio appena in tempo a togliere la mano dalla leva motore. Il vialetto non esiste più, della staccionata neanche l'ombra, il roseto dei Roland è in fiamme, ammesso che quello sia ancora il roseto dei Roland. I campi di grano hanno perso tutto il calore rustico di un tempo, ora fumano, e il fumo degli alberi si mischia a quello del mio aeroplano in una danza affascinante dal retroscena enigmatico. L'odore di carne bruciata mi ricorda due cose: l'arrosto di Natale e i cadaveri di guerra. Ma penso che quell' odore appartenga più alla seconda. All' angolo del vialetto, dove Charlie è solito fare i suoi bisogni, giace un cadavere. Non so se Charlie vorrà mai ritornarci. Un plotone di soldati avanza tra i ciliegi dei Clark se solo li vedessero. Tra i commilitoni riconosco il mio viso, scarno, più giovane e con la barba che a quel tempo mi donava.Zoppico, il ricordo di quella pallottola nel didietro la porto con me tutt'oggi. Uno di loro lancia una granata vicino al cancelletto, che da poco ho cambiato. "Ehi ehi, che cavolo fai, mi è costato quarantotto dollari, quello!". Un bassino tarchiato si volta di scatto, alzando il fucile. Lo guardo negli occhi e, come per istinto, mi fiondo sull' interruttore della saracinesca per abbassarla. Il tonfo di questa accompagna lo sparo del fucile. Ora tutto tace...forse qualcosa è andata storta nel montaggio dei pezzi. Eppure sembrava tutto a posto. Mi avvio verso le scale, raccolgo da terra la bambola di porcellana, per fortuna non si è rotta. Spengo la luce. Ora ricordo, si chiamava Brand Miller ed era il miglior tiratore del reggimento, non sbagliava mai un colpo. Chiudo la porta e salgo le scale, forse sono ancora in tempo per il minestrone.
in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi mad e i n
cchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in V e c c
i n V e c c h i made in Vecchi m a de
m ade in Vecchi m a d e i h
made in Vecchi made i n
E la nebbia E il Pensiero torna alla mestizia antica di costumanze dissolte dal Tempo. E sensazioni sovrastano latenti i ricordi. E il Pensiero ritorna e torna e ancora ritorna. E un uccello fende l'aere e la luna, sospesa, si ritrae. E l'uggia disvela il suo manto pietosa. E il Pensiero affranca la ricerca di Essenza nella antica dimora degli Antenati. E Vesta, custode dei Penati, alimenta, ancor, sacro il fuoco. E la nebbia e Monza e la Brianza.
11
V e cchi made in Vecchi
Ve
Prof. Domenico Formichella
in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi mad e i n
cchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in V e c c
i n V e c c h i made in Vecchi m a de
m ade in Vecchi m a d e i h
made in Vecchi made i n
L'IMPRESA ECCEZIONALE
ma neanche il tempo di scambiar qual che parola
della classe II C
Ve
che la campanella subito ci sconsola, così tutti abbattuti in classe ritorniamo e ad altre 2 ore di tortura ci prepariamo. Toc,toc! dalla porta arriva un rumore, è il bidello che ci porta il buon umore, arriva con un avviso che alle nostre facce ridona il sorriso: "Domani alle 9 dovete entrare per vostra fortuna un'altra oretta potete riposare" E dopo un bel po' di confusione Pian piano riprende la lezione, ma ora c'è un altro ostacolo da affron tare, il nostro stomaco inizia a bronto lare. L'ultima ora sembra durare un'eternità ma sappiamo che la campanella prima o poi ci salverà ed ecco così quel suono che a prima mattina ci ha rattristato adesso alla libertà ci ha riportato. I nostri incubi sono finiti, ma in fondo ammettiamolo, ci siamo divertiti!!
12
V e cchi made in Vecchi
Driin, l'incubo di ogni giornata Che annuncia la fatica appena iniziata, togli le coperte, prepara la cartella è questa la routine che ogni giorno ti martella. Ed ancora addormentati davanti alla nostra prigione siamo arrivati, al suono della campanella come bravi soldatini salia mo i nostri "cariodiati" scalini, e guai a chi in ritardo cerca di entrare con il p r e s i d e , nell'auditorium, i conti dovrà fare, ma intanto la lezione ha avuto inizio, e credetemi per i professori è proprio un vizio cercare di spiegare a facce addormen tate la storia di Renzo e Lucia o addi rittura le radici quadrate. Mentre si avvicina la ricreazione ecco la prima interrogazione: "Prof,le giuro ho studiato, è solo che all'improvviso tutto ho dimenticato", ma nonostante la scusa "ben" proget tata l'impreparazione è assicurata. Finalmente ha inizio l'intervallo I nostri unici minuti di "sballo", la macchinetta è già affollata e per le pizzelle una guerra si è scate nata,
in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi mad e i n
cchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in V e c c
i n V e c c h i made in Vecchi m a de
m ade in Vecchi m a d e i h
made in Vecchi made i n
"Volare in un mondo nuovo" di Arianna Pellegrino e Vanessa Tedeschi IE
13
V e cchi made in Vecchi
Ve
C'era una volta in un bosco incantato un piccolo coniglietto di nome Luiser, abbandonato e cresciuto fin da piccolo dalle fatine del bosco. In onore della sua nascita la regina delle fate gli porse come dono un bellissimo paio di ali magiche, grazie alle quali avrebbe realizzato un desiderio solo dopo essere diventato grande. Luiser viveva spensieratamente la sua vita da coniglietto all'insaputa di quello che gli sarebbe accaduto da grande. Ogni sera le piccole fatine gli raccon tavano le leggende del mondo in cui viveva, ma una notte accadde qualcosa d'insolito. La fatina Bianca, la più grande tra le fate, gli raccontò un'antica storia che parlava della nascita degli esseri umani.All'udire questa parole il piccolo rimase affascinato, poiché era un mondo a lui sconosciuto. Passarono gli anni, ma il suo desiderio era sempre lo stesso: trascorrere la sua vita nel mondo degli umani. Così, da coniglietto coraggioso, decise di prendere le ali magiche, custodite con sicurezza dalla regina delle fate e di far avverare il suo più grande sogno. Una volta presa la decisione indossò le ali magiche e all'improvviso si trasformò in un bellissimo ragazzo dagli occhi azzurri e con un sorriso splendente. Saputa la notizia, la regina si recò subito da Luiser per avvertirlo che la magia di quelle ali durava per un periodo di circa due anni e che, se nell'arco di questo tempo fosse tornato nel bosco, l'incantesimo sarebbe svanito. Così Luiser, grazie all'aiuto delle fatine e della regina, riuscì a recarsi nel mondo degli umani, attraversando il pericoloso ponte che divideva le due realtà. Lì conobbe una ragazza incantevole di nome Joy, la quale aveva fin dall'inizio un debole per lui. Tra i due fu subito amore e il loro primo hanno insieme passò velocemente, ma nonostante fosse trascorso così tanto tempo Luiser aveva ancora timore di raccontarle tutta la verità. Un altro anno passò e così Joy decise di organizzargli una sorpresa speciale portandolo nel bosco per trascorrere una giornata diversa dalle altre. Appena arrivati nel luogo incantato e dopo aver superato il ponte pericoloso, Luiser si ricordò subito di ciò che la regina gli raccomandò tempo fa e in un attimo cercò di portare la sua amata fuori dal bosco. Insospettita, Joy cominciò a fargli varie domande, ma per evitare che lei capisse tutto, Luiser decise di riportarla nel luogo incantato. Così, una volta sistemato tutto per il picnic, cominciarono a volteggiare intorno ai due delle lucciole che, stupite, avvertirono le fate del bosco. La notizia giunta alle splendide fatine era quella della presenza di due umani all'interno del loro bosco. Subito si pensò che questi fossero esseri terribilmente malefici. Per prima cosa la fatina Bianca accorse dalla regina per riferirle la tragedia e preoccupata decise di andare a controllare di persona questi due "umani". La regina però riconobbe subito che quel bellissimo ragazzo era il suo piccolo coniglietto Luiser, che non vedeva ormai da due lunghi anni. Allora, avendo
in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi mad e i n
cchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in V e c c
i n V e c c h i made in Vecchi m a de
m ade in Vecchi m a d e i h
made in Vecchi made i n
14
V e cchi made in Vecchi
Ve
riconosciuto gli umani, ella decise di intervenire per ricordare a Luiser di andar via il più presto possibile altrimenti sarebbe diventato di nuovo un coniglietto, questa volta però per sempre. Purtroppo non fu facile avvisarlo, poiché Joy avrebbe potuto capire oppure sospettare qualcosa. Così la regina decise di mandare due fatine per controllarli, due bruchi e due passerotti per distrarre la fanciulla, mentre lei ripeteva tutte le raccomandazioni a Luiser. Così tutti obbedirono agli ordini dell'amata regina e dopo tanti tentativi lei riuscì a parlare con il ragazzo. Ormai mancavano solo pochi minuti allo scadere del tempo dopo il quale Luiser si sarebbe trasformato in un coniglietto. Tutto ciò però non poteva accadere, così la regina delle fate provò ad aumentare la durata dell'incantesimo delle ali magiche ma fu tutto inutile, infatti dopo pochi attimi il piccolo Luiser divenne di nuovo un coniglietto e le ali fatate caddero sul prato ormai senza più potere. Disperato e triste cominciò a piangere, dato che era ormai destinato a restare per il resto della sua vita nel luogo magico senza la sua bellissima Joy. Profondamente preoccupata, la fanciulla cominciò a cercare per il bosco il suo Luiser, ma lì intorno non vedeva altro che fiori, lucciole, passerotti e coniglietti. Luiser era lì che la guardava, ma purtroppo non poteva rivolgerle la parola altrimenti avrebbe svelato il segreto proibito della magia. Pas sarono le ore e Joy cercava il suo amato senza mai trovarlo, così diventato ormai buio decise di riattraversare il ponte e ritornare a casa. La mattina successiva ella si recò di nuovo nel bosco, risistemò la tovaglia per il picnic e cominciò ad aspettare Luiser. Ciò continuò per settimane e settimane, infatti tutte le mattine la fanciulla aspettava invano il ragazzo.Nell'arco di questi lunghi giorni Joy imparò a conoscere un nuovo mondo fatto solo di pace, fiori e adorabili animaletti. Tutto d'un tratto a lei si avvicinò un bellissimo coniglietto che cominciò a sillabare qualcosa.Joy spaventata si alzò e scappò via. E per il resto della serata non fece altro che pensare a quell'insolita stranezza. Tuttavia la mattina dopo Joy si recò nel bosco magico. Ancora una volta il coniglietto, Luiser, le si avvicinò e cominciò a parlare. Le raccontò una strana storia che descriveva la vita di un piccolissimo coniglio nato per sbaglio in un'altra realtà. Joy rimase sbalordita e grazie a quella storia Luiser poté raccontarle tutta la verità dicendole alla fine che era lui quello che da giorni cercava. Triste, la fanciulla scoppiò in lacrime. Allora la regina delle fate decise di preparare un incantesimo per rendere anche la ragazza una dolcissima coniglietta. Joy senza pensarci decise di accettare la proposta della regina e subito prese la pozione e la bevve tutta d'un sorso. Dopo pochissimi attimi una luce accecante colpì gli occhi di tutti gli animali del bosco e all'improvviso davanti a loro apparve una fantastica e stupenda coniglietta dagli occhi chiari e dal pelo morbido e lucente. Ormai tra i due non c'erano più segreti e dopo aver vissuto tanto tempo insieme si sposarono e vissero per sempre felici e contenti una vita da coniglietti.
in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi mad e i n
cchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in Vecchi made in V e c c
i n V e c c h i made in Vecchi m a de
m ade in Vecchi m a d e i h
made in Vecchi made i n
BENTORNATO VERDE: E' una grande sor presa il ritorno del verde nelle nuove collezioni e il passo indietro del viola. FANGO E CIOCCOLATO: Caldi se si pensa ad una tazza di cioccolata calda, ma allo stesso tempo freschi se si pensa ad un buon gelato. Colori usati nel passato ma riemersi nel presente. Il vintage predominerà. ROSSO: Il rosso riemerge ma leggermente mutato. Diventa più particolare, più pomodoro, più fragola. GIALLO, ARANCIONE E COLORE "GELA TO": I colori sorbetto sono stati rimpiazzati dai colori gelato, più tenui ma sempre sfiziosi, giovani e divertenti! E per fare un tuffo in acqua invece, costumi interi e bikini. Sono coperti di paillette, abbelliti di borchie e non proprio adatti per nuotare. Per i piedi, sandaletti e tacchi alti o stivaletti aperti sul davanti. Va completato con tanti accessori e con borsette che sembrano più da sera che da mare. Insomma questi sono i nostri consigli per quest'estate Ed ora provateci voi, in un modo più diver tente, sconvolgendo il vostro guardaroba! Alla prossima!
15
u tique pop boutique
pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique pop bo u t i
BIANCO-NERO: E' la base per ogni stagione. Sì al total white e al total black sempre trendy ed eleganti ma allo stesso tempo casual. CIPRIA, PELLE, PERLA, BEIGE, SABBIA: Sono tonalità neutre davvero chic e vengono abbinate tra loro per un look raffinatissimo. Con queste tonalità non potete sbagliare.
di F. Berardi, II C La bellezza che non sfiorisce mai e si tramuta in eleganza. L'eleganza che non è appari scente. Non è un accumulo di arie ed esibizionismi. E' Stile, consapevolezza, misura. Un'equilibrata me scolanza di "istintivo" buon gusto e scelte precise, di cura della sostanza, ma anche minuziosa attenzione dei dettagli. Da Marilyn a Audrey, Brigitte, Sofia. "Dive" nel loro settore fino ad arrivare a Kennedy, The Beatles, Alì, Gandhi, Pelé. Tutti "Divi" (se quest'aggettivo può bastare per definirli) dotati di una grande eleganza. Sono loro che hanno rivoluzionato e portato avanti la moda, alcuni nel vestiario, nella politica, musica, società, sport. Personaggi da emu lare. Ma per quanti abbiano provato a raggiungere il li vello di Marilyn, Audrey, mai nessuno ci è riuscito. Forse perché loro erano, non puntavano ad apparire su tutti i muri o tutte le riviste giornalistiche. Loro apparivano in ogni azione, ogni gesto caratterizzato da un gran fascino, che li distinguevano da tutto e tutti. Comunque tutto ciò che oggi viviamo è frutto dei "divi" di ieri, che rinascono nelle mode di oggi. Personaggi che hanno fon dato, in un modo o nell'altro, le basi della società in cui viviamo. Gli stessi stilisti come Va lentino, Armani, Prada, Chanel. Essi sono, non ap paiono. Al contrario di molti che grazie all'abito firmato credono di essere. No! Loro appa iono solamente. Lo stilista, che viene elogiato da chi compra le sue idee, Egli E'.
bo
ue
della classe II C Rosso, giallo, arancione, turchese, blu?? Tutto quello che vuoi tu per quest' estate 2010. Che tu sia rossa, bruna o bionda puoi ri manere sulla cresta dell'onda" Sì, l'onda della moda Per scendere in spiaggia le tendenze sono soprattutto due, quella casual sportiva e quella ultra chic da diva. In entrambi i casi però avrai bisogno di un abbigliamento che sia al passo con la voga di quest'anno. Gli abbinamenti?? Eccoli qui:
L'eleganza e/e' la sostanza
t ique pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique p o p
E state con noi
p o p b o u t i q u e po p b ou
e pop boutique pop boutique u q
pop boutique pop bo u t i q
Gli intramontabili jeans di Giorgia Mastrogiacomo e Alessa Cozzoli I E
u tique pop boutique
16
bo
ue
Il jeans: era l'abito da lavoro, ora è il capo "in" delle passerelle. A zampa, a sigaretta, a vita bassa, finto trasandato, ora a vita alta. Donne e uomini con questo celebre capo d'abbigliamento hanno sfilato sulle passerelle di tutto il mondo, New York, Parigi, Milano. Era un indumento utilizzato da soli uomini come pantalone da lavoro per operai e minatori. Ma è solo nel secondo dopoguerra che il blue jeans abbandona l'idea di un indumento da lavoro e viene lanciato come abbigliamento per il tempo libero. E' nato a Genova nel 1500 con il nome di Blue de Genes indicando un particolare tipo di teli bluastri. Questo tessuto era famoso per la sua robustezza e proprio per questo venne utilizzato per i teloni da imballo e la copertura delle vele Il jeans arriva in Europa con le armate americane. Poco dopo comincia a entrare nelle case dei giovani insieme ai primi idoli del cinema e del rock'n'roll, come James Dean ed Elvis Presley. Negli anni sessanta il jeans diventa il simbolo della ribellione giovanile. Il pantalone blu fu scelto come divisa per la contestazione studentesca del 1968. Anche gli hippies fanno del jeans il loro simbolo e trasformano il modello classico, dando vita al modello a zampa di elefante. Successivamente qualcuno propone l'idea di un jeans elegante, che anche un uomo di successo può in dossare. Il nuovo jeans non è più solo un capo per i giovani e per il tempo libero, ma diventa un oggetto di lusso. La prima produttrice di jeans fu la Levi's che riuscì per tutto il '900 ad essere il maggiore produttore dei famosi pantaloni a cinque tasche grazie a un immigrato, Levi Strauss, che ebbe la geniale idea di metterli in commercio. Ancora oggi il jeans viene prodotto ed è un capo d'abbigliamento comune. Spopola tra i ragazzi ma viene utilizzato anche dagli adulti dal momento che ne esistono di tutti i modelli e fantasie.
t ique pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique p o p
pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique pop boutique pop bo u t i
p o p b o u t i q u e po p b ou
e pop boutique pop boutique u q
pop boutique pop bo u t i q
e nto... oggi vi presento..
17
es
o
ento... oggi vi presento... oggi vi presento... oggi vi presento... oggi vi presento .. . o
res
e' la ! a r e v a Quella matematic a" "Magn
ggi vi presento.. oggi vi presento... oggi vi presento... oggi vi presento... oggi v i p r
J-Ax, alia s Alessan del grupp dro Aleott o hip hop i (Milano -crossove membro d r Articolo , 5 agosto 1972[2]) ei Gemell , è un rap 31.J-Ax è i Diversi. rap e a cim per italian inoltre il fr Alessand entarsi ne o. È s a ro te llo maggio h a iniziato l freestyle il nome di re di Luca tato il vocalist a scrivere giovaniss J-Ax (che Aleotti, in im te d sti eriva prop o, assume A(le)x. Co arte Grido riamente d ndo da su n gli Artic , a o b ll lo it 'a o a realizza b 3 b 1 re è v ri iazione di uscito ed re il sogno J è (o s k d ta e i produrre r) esce un n to uno de u i primi rap uovo albu m, Messa n disco hip hop in it per pezzo de aliano. Ne di vespiri, dicato all l 1994 c a marijua duo milan na: Ohi M he contiene tra gli ese si ag a a ltri un ri g a iu .C nel 1994 dicò il pre on questa Ax insiem canzone e al rappe mio un disco per da vita all il l'Estate.S r a Spaghe empre tti Funk,cre Space One e al w Nel 2001 ri te w r Raptuz partecipa di ritrovo p TDK alla scrittu er artisti h brano con ra del bra ip hop mil tro tutto q no "Noi pa anesi. uello che che veng rte 2" con c'è di sba ono trasm gli 883, gliato e c essi e no da Max Pe o n ntro tutti sc zzali, amic i sogni o di Ax, e lo elti, drogandoti la nell'album mente, ca stesso J-A U ntato x. Il brano primo DVD no in più degli 883 venne pub uscito ne del duo m blicato l 2001. N ilanese, L il nuovo s el 2004 e a ri ingolo Ti a sce mo o ti am conquista del forum per semp . m L'8 settem il re, azzo. Altri bre 2006 le singoli di Ha vinto n Escono i pazzi, Ac buon succ radio com qua nella ella categ incia esso estra scuola (il oria Best è svolta in c tt It u i a i dall'ultimo no a trasmettere li Germania video è re , a Monac an Act durante l'ed disco son a un acceso li z z ato dai fa izione 200 o Piccoli o di Bavie dibattito s n di J-Ax) ra, il 1º no 7 degli M u Internet all'interno e T u T a v e V m m ri E amma. de bre. Con l'u guardo la urope Mu sic Award scelta di m scita del s è stato co l videoclip. Nel 200 s, che si ingolo Imm 9, in un ra odificare stretto a m " duno del orale si è odificare la c'è dubbio Vaffanclub Coca e Rum" con scaturito parola "co ! Un , J-Ax ha "Vodka e ca" nel vid vivacità, ri a grande carriera. c R h ia e e d Bull" ri o to Secondo per non v esce a str la vicenda noi J-Ax è iolare il co avolgere spiegando tutti gli sc p il y right della migliore p che hemi prefi erché, att ssati di un raverso la Coca-Cola. Non mondo ch sua natura e ormai v lezza e a DECAd endo. della clas se II C A ^ 1 Squeo di Lidia . cienze e alle s a fi o s ni e i filo re alla li Egizia ncetti lt g o , e a m c o o atemati greci. errori c o dai c are la m matica è dei mmettevano he. Partivan umenti della r o li ig m la mate enza ometric soli str non co nare e erfezio a, quindi, che soprattutto le formule ge guali, e con i ttraverso l'evid p a i c e a u gole. A certezz umeri e ifica m tati i Gr i sono ma Sono s ffermare con prove di ver razionale i n e angoli rett tuire nuove re re siste va la u ti a o o s o d d n ò c o o a e u ti c r p h m a c ca pa in Si guiv scivano si appli oppure nte un avano siomi. on ese Loro n esi, ma utilizz quali 1+1=2, compasso, riu lavano gli as i vari, media ica sviluppata ti anche in m a u i, Babilon e indiscutibil ovvero riga e ovvietà, form ale e ai teore e struttura log n buoni risult bisogno di , n i i o o e m r d r io r u c a i z o n , ta il c a r nti pli 'en ze en dare bas ia elem te regole sem a matematica onoscenza. L e nelle scien entivano il co é si potesse ano tr e m o s c n iv ge all ch nuova rche e ometria tivi ven e, affin rrivava e media logica ioma poi si a roduceva una matica, in ge esi da tali rice po applicativ imenti applica r r p s e .C.) Dall'as amento che ttutto in mat rano molto p llo stesso tem nche gli espe piegabile. 0-300 a olo n a e 0 s a e r io 6 n a in ( te p g c n o e a a o r e r s a lc ie ic m ali i, di 'ep i camp studiosi dell luzioni razion li. Successiva edeva in man ca greca arca reco per il ca g li c a in tutti o o r c i" s G p u tu p . 'e s e " a r ll ra mia vo ti n va de pi astrono enigmi e tro tifica agli even iò che in natu matica fisica approssimati ri esem e io c g e n r n te g " u e a a a ie i r lv c m d m e iatu lla riso ne s stati i ometria ulazion "in min iosi de iegazio oli sono tematica, ge p e una sp per spiegare o i primi stud i fino alla form l cerchio. c is d ma n uoi e ti s utilizza Pitagora furo cetti comples ra e l'area d Platone e i s iosi risultati in ni, che fe i, e d n s ic i Roma erche. n o r a te a c a o ll r i d g e g d a d it te Tale o o p d ie p ra e i perfic alle ric nquista svilup ducen con lo me e della su Talete, Pitago umana, pro rono co ati agli studi e fu e h e c ., lu s n rre gre del vo dal 300 a.C della ragio rtò ad interes e e che po iviltà do le te n furono mai lessandria. n a a e p u o q r A partir nza del poter o u di A an de ltre c resto e , un ar ri e fortune, m colare quella a ellenistica e ostarono in a ò r di evid etria. e p parti m teso irono si sp matic trigono ricerche sub eni, territori, trutte, in no della mate i più avanzati is d b o r i c te e d li Ques tatori , infatti venn e lungo dec di matemati onquis erano c teche greche un profondo ntale e gli stu e o Le bibli ivamente ci fu a civiltà occid s ll s e Succe bolimento d un inde ogredite. più pr
.. o
g g i v i p r e s e n t o ... oggi vi presento... oggi vi prese n t o
oggi vi presento... oggi v i p
vo l a n t verba volant verba volant verba vo
Novembre Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore...
Corrispondenze di Antonio Filannino VB
Ma secco è il pruno e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno; solo, alle ventate odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cadere fragile. E' l'estate, fredda, dei morti. G.Pascoli
Settembre
A voler ricercare una corrispondenza stagionale sul viale dei miei ricordi Novembre di Giovanni Pascoli non può che essere Settembre di Antonio Filannino. Come ogni poesia sulla natura ascoltata ad occhi chiusi, anche questa lirica ha creato o meglio ricordato nella mia mente le immagini de la campagna del nonno , come la mattonella colorata, regalata da noi nipoti, sullo stipite della porta che rinomina il vigneto di mio nonno. Vigneto e novembre insieme non formano una bella coppia, d'altro canto vigneto e settembre sono il connubio perfetto per una festa di odori, colori, sapori e profumi che trovano il loro trionfo nella vendemmia. Lo stesso luogo, lo stesso mese; come quasi ogni anno l'odorino amaro senti nel cuore , l'aria è quella fresca di settembre, che ancora porta con sé l'odore del mare, il sole è ancora forte in cielo eppure grossi nuvoloni grigio chiaro cercano di ostacolare i suoi imperturbabili raggi. La natura è spudoratamente la stessa sempre da tanti anni, a guardare il cielo non sembra nemmeno essere passato un giorno dalla mattina della mia prima vendemmia. A guardare il cielo. Abbassi lo sguardo, è il momento di lavorare, ti accorgi come l'inesorabile scorrere del tempo è proprio un vestito troppo attillato: lascia poco spazio all'immaginazione. La campagna del nonno , come del resto mio nonno, hanno iniziato a indossare vestaglia e pantofole.Bisogna fare in fretta, alcuni grappoli sono già secchi. I grappoli maturi animano le viti, che anno dopo anno paiono seccare sempre di più, e l'entusiasmo di mio nonno, come gli arbusti del vigneto, perde pezzi della corteccia. I soliti interpreti più invecchiati (alcuni talmente invecchiati da non esserci più) fanno suonare la vigna di gioiose bestemmie di fatica che il muto eco degli alberi trasmette in seconda serata; le folate di vento trasmettono le rumorose note della musica house dei festini delle vicine villette a schiera. Solo Stefano ascolta il soddisfatto sorriso degli occhi verdi di mio nonno all'uscita del primo mosto. E' l'estate, fredda, della mia generazione.
ve
r ba volant verba volant
18
n t verba volant verba volant verba volant verba volant verba volant verba vola n t
volant verba volant verba volant verba volant verba volant verba volant verba vo a b
n t ve r b a
la
la
volant verba volant ve r
In Alaska, un 500.000 doll a lotteria, con un prim per sostener ari, era destinata a racc o premio di "sex offend supporto alle e la lotta alle violenze seogliere fondi qualcuno a er". Il fatto aveva spinto vi ss tti ua m li e, e l'a da ss Together Aga re ociazione ST fosse assegnatchiedere che il premio più di co m e L o tt inst Rape - liberamen AR (Standing prevede "req o, ma poiché il regolam non gli ar e A ss ie m te en ui La lotteria ha e C o n tr o lotraducibile c' era nessun tip siti morali" per la vittor to non av S tu p ro ). uto un buon numerosi bi ia, no o di motivazio su cc no es gl n so ne ie ri , vendendo cevesse il pr tti, ma ha av perché Ahsoa n infatti, il bi em ut k o io un . A hs es oak ha di 54enne Alec glietto vincente è finito ito inatteso: ed ha annunc chiarato di avere cambi A in hs oa m k an di o al Anchorage, volte per ab alla STAR. L iato che donerà 100.00 ato vita, co il 1993 e unauso di minore (due nello ndannato tre però ammes a direzione dell'associa 0 dollari nel 2000), e stesso anno, so: "non è es zione ha presente nel immaginavam at registro dei o si sviluppatamente così che sero le cose ".
ekil we ante riodi che r u d ssi esti pe nti, erme u ne fo essi p uno di qndo alcu ue weekc n o rio in Seco , in d ono c veng ed è prop colpito. ttura due te a i o , r n d d iusci diri n n e ono r iuscendo ri ha bbero ad dei lae di s d e a n h l o c i te ne dit ti trare non r i sare rità n i seres i furt diversi. iò le auto barazzo, potuto enraltro e peniare? Chesono riusc ati v e o c o m i d p d n e ( r n a t o e ostan cert abbi valig ndesi carce rbati posto anti). Non ondere un e i ladri e indistu ingombr timo sare di si ladri ola rubando i presenti l 'u l n è e e e ti nasc egare compoi uscirn piuttosto Qual bbero peEppure d truttura, d ltri oggetla prigion . ers Reut a spi igione e di oggetti potre rigione? do nella s isori e a esso nel msterdamra in pr na serie una p o, entran ia i televo. E' succ -est di A a struttu e con u a farl tandosi v fuggend m a nord ratta di uni era fors o r t s e k m o i i s t p o 0 l celle ell'ul rca 4 a o che esto nelle oorn, a ci a aggiunt" (ma qu ollocati n v e r s o l ti v c e a , H z n o à i z enu t o n t d a veri e i o e r z s i d u i s c i t i Per l inima s i detenu m e t r a nSpesso a di "mto), dove p e n a , c osocietà. intui o d o d i e n e l l a p e r i egrazion reint
Journal Star
19
i al polo sud pinguini
, cato di Lincoln to un supermer uttosto insolito: na pi ra ha o m to pi Un uo furto un travestimen Nebraska, con gna fatto di carta igienica. Il ando ta qu on 0) .3 am ss 22 ulle un pa re è sabato notte (s è avvenuto di ano pochi clienti. Il rapinatoe via er ar c' rt o po zi e go te or nel ne poi aprire la cassaf riuscito a farsi precisata di denaro, fuggendo n no a m m una so ento sia stato a piedi. nsolito travestim l'i e ch ile ab ob E' pr
te utilizzando o, probabilmendo il rapinatore st po l su so ci de rmercato, quan un merce del supe o ch e sa re bb e st at o ut il e to ia nt sc co la ri so ha re n è no si , ma la polizia mascheramento ficiali in merito. dichiarazioni uf
in
la alva le s o c e i est dov dom etta i g l i a l l e i l m : v aia ella d i f a i a l a lm la n c a n e n a m a i a c o . o: i c o s a i u l d a ar de zi, a di ad card cas zione o" (an c c o contezz ti, il cco n a i t t e a t ra pr tt l tic fa cc un a a n e t t a e m e s n a lo la a . I n , n e Ha ltsm za, fa le "do u t o ua, e so la vit baiare u che a t A i v Ann c a n a v err ab uL a t o aia ato Jo in va i un md o h a iata a t a salv ito ad stata La pens are era ar e d q u a n ccasc ali le h o sub Ma è iala h a ferm fin Be L u ) , si è a anim mess corsi. la ma uscita bilista L u donna i due r si è ei soc fatti, ve è ri tomo La rito de o Bea irare d ne: in da, do un'au spi nolin di att tuazio la stra uire da cag tativo la si fino al si seg ten risoltondare a far ha e di a hina e ben macc una
KTUU.com
i ni al polo sud pinguini al polo sud pinguini al polo sud pinguini al polo sud pi n g u
o sud pinguini al polo sud pinguini al polo sud pinguini al polo sud pinguini al p o l l o
a l p o l o s u d pin gu
o
s u d pinguini al polo sud p i n g u i n i
al polo sud pinguini a l p
i n t r a m o e n i a intra moenia intra moe n i a
A scuola di scienza
All'inizio dell'anno i 200 giorni di frequenza scolastica sembrano un traguardo distante e faticoso, se a tutto questo si aggiunge l'appendice degli esami di stato è certo che un senso di angoscia invade gli animi di molti studenti moderni, poco propensi alla "fatica intellettuale". Ma la scuola non è sempre e solo un "carcere" come qualcuno potrebbe dire. E' pur sempre un luogo di formazione personale, dove quotidianamente si offre cultura per educare cittadini e uomini consapevoli. E poi solo la scuola è in grado di far provare mirabolanti esperienze, capaci di trasmettere sapere divertendo . E' per questo che sono nate iniziative come A Scuola di Scienza. Questa manifestazione, dopo una sospensione di tre anni , ha ripreso a essere il biglietto da visita del nostro Liceo. Un modo per mostrare la vitalità di un liceo che, a dispetto del nome " Vecchi", è una fucina di idee e di esperienze per noi ragazzi. Scommessa accolta e anche quest'anno vinta con successo. Il 15, 16 e 17 aprile le aule dell'istituto si sono trasformate in stand per esporre i lavori degli studenti, frutto di lunghe settimane di lavoro da parte di tutti. Gli ultimi giorni di allestimento sono stati un vero caos: alunni in continuo viavai tra aule e laboratorio di scienze, Professori impegnati con i ragazzi nei progetti e molto spesso più eccitati di questi nel fare, disfare e strafare, ovunque l'eco dei nomi più invocati in questi giorni, quello della professoressa Dell'Aquila, responsabile della manifestazione ,ma anche di un gran numero di progetti, e quello di Michele Alloggio, il tecnico di laboratorio . Alle continue richieste di materiali , strumenti e roba varia, spesso la risposta era NON C'E' o NON LO ABBIAMO o E' FINITO TUTTO, eppure alla fine nel nostro "magico" laboratorio, con un po' di pazienza, si trovava di tutto, ma proprio tutto. Nelle aule alla vigilia della manifestazione c'era fermento, ovunque una catena di montaggio fatta da alunni per spostare banchi, cattedre e sedie,mettendo alla prova i propri muscoli. E poi si dice che la scuola è solo fatica mentale! Quando si chiede ai ragazzi di diventare protagonisti del processo di apprendimento, di non limitarsi ad essere soggetti passivi di una lezione frontale, mostrano quasi sempre un fervente entusiasmo e un'inesauribile creatività. Progettare, realizzare ed esporre un esperimento non è facile, ma diventa entusiasmante quando si lavora in equipe. L'obiettivo principale della manifestazione A scuola di scienza è quello di creare nei ragazzi lo spirito di gruppo e la propensione a imparare e trasmettere conoscenze. E i risultati sono stati eccezionali. Non per il profitto o per l'affluenza, ma per la compostezza e la serietà che i ragazzi hanno mostrato, insomma, la "voglia di far bene" ha avuto la meglio su tutto il resto. Il tema di quest'anno non era così ricco di spunti come quello dell'anno scoro. Dalle fonti di energia rinnovabili si è passati all'acqua. H2O L'ACQUA IN TESTA diceva lo slogan. Il viaggio all'interno del percorso espositivo partiva dall'Antico Egitto e prevedeva persino il passaggio per IL CENTRO DELLA TERRA. Chi più chi meno, tutti si sono dati da fare. E la cosa è piaciuta. Lo dimostra la fierezza nel mostrare la maglia con il logo dell'omino bombardato da una pioggia di molecole d'acqua. Alla conclusione di tutto ci hanno pensato la Prof.ssa Di Nanni e il Prof. Sagliocca che hanno realizzato, dopo aver messo su un gruppo "teatrale" composto da ragazzi dell'istituto, uno spettacolo che racchiudeva il messaggio della manifestazione: tutelare l'acqua in quante bene non illimitato, ma soprattutto molto prezioso. Come sempre un modo per mettere in evidenza i talenti "nascosti" del Liceo. Resta l'imbarazzo della scelta per iniziare a compilare la lista dei complimenti e dei ringraziamenti, ma non penso che sia scorretto dire che, alla fine, in questa lista rientrino i nomi di tutti noi. Non è questa la sede per dei ringraziamenti speciali, anche perchè c'è già stato chi ha provveduto a farlo, invece tutti stiamo pensando seriamente a un altro tipo di riconoscimento, il Nobel, ma quella è un'altra storia e la riservo per un prossimo articolo.
ra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moenia i n t
di Nicola Ieva VB
moenia intra moenia
20
ra
a i ntra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moen i a i i n
r a moenia
int
nt
intra moenia intra m o e
i n t r a m o e n i a intra moenia intra moe n i a int
XX OLIMPIADE DEI CAMPIONATI MATHESIS di Nicholas Caputo IC
Il "V. Vecchi" è sicuramente il liceo che a Trani vanta il maggior numero di partecipanti ai campionati di logica Ma thesis. Ai giochi , organizzati in due fasi, una locale e l'altra re gionale, hanno partecipato gli alunni di varie scuole, dai Licei agli Istituti Tecnici e Profes sionali. La fase locale consisteva nella risoluzione di tre problemi e dai testi si può comprendere che ai loro ideatori certamente la fantasia non manca dunque, ogni classe dalle 1^ alle 5^ si è misurata con le altre per aggiudicarsi il passaggio alla fase regionale. Noi alunni della classe I C ci siamo riusciti e, accompagnati dalla professoressa Ferrante, abbiamo affrontato un ulteriore confronto su quesiti scientifici , presso il Politecnico di Bari. L'alto numero dei partecipanti ha creato qualche problema organizzativo e, ovviamente, come era logico aspettarsi, le prove della fase regionale sono state alquanto impegnative. I problemi sono stati sempre tre da risolvere in due ore . Al termine della gara c 'è stata un po' di confusione , ma, nonostante gli imprevisti , i campionati Mathesis sono una importante occasione di cre scita culturale. Speriamo che questa manifestazione ci veda ancora protagonisti e ci auguriamo che gli organizzatori riescano a rispondere sempre meglio alle esigenze dei partecipanti.
moenia intra moenia
21
ra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moenia i n t
a i ntra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moenia intra moen i a i i n
r a moenia
ra
nt
intra moenia intra m o e
Possibili conseguenze della posizione di Lyotard in relazione al postmoderno " La funzione narrativa perde i suoi funtori, i grandi eroi, i grandi pericoli, i grandi peripli ed i grandi fini " Jean-Francois Lyotard del prof. Domenico Formichella Toynbee adopera il termine " postmoderno " in relazione al fatto che l'Europa del 900 gli appariva come liberata dall'idea dello stato nazionale, che aveva caratterizzato la modernità, dal momento che si aprivano situazioni di globalità della politica europea. Lyotard fornisce una trattazione tematica del postmoderno nel volume "La condition postmoderne" scaturita da una ricerca sociologica commissionata dal governo di una regione del Canada sulle condizioni del sapere nelle società industriali avanzate. Lyotard chiama postmodernità l'epoca in cui vengono meno le grandi narrazioni; in quell'area del mondo dove si è sviluppata la filosofia greca la modernità appare a Lyotard come caratterizzata dal fatto di inquadrare la vicenda umana in grandi schemi che per qualche ragione si sono dissolti. Vattimo nella raccolta di saggi intitolata " La fine della modernità" apporta una modifica al contributo fornito da Lyotard circa il postmoderno, afferma infatti che l'elaborazione filosofica di Lyotard sia orfana della consapevolezza che il passaggio alla condizione postmoderna sia esso stesso un racconto. Pertanto Lyotard si avvale, in modo inconsapevole, di un metaracconto per affermare che lo stalinismo ha smentito il metaracconto marxista ed Auschwitz ha smentito il metaracconto idealista. E' accaduto un evento che ha un senso che viene interpretato e proposto da Lyotard. Ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad una forma di narrazione. Se riconosciamo che anche la condizione postmoderna si presenta come un metaracconto possiamo domandarci le ragioni della dissoluzione dei metaracconti. Prendere Lyotard alla lettera significa trovarsi senza un filo conduttore; i metaracconti, infatti, si sono dissolti lasciando il posto a piccoli racconti che risultano accettabili a priori per il semplice motivo che non sono metaracconti. Non sono queste, ovviamente, le conseguenze che trae Lyotard, ma sono possibili conseguenze della sua posizione. Se pensiamo, invece, che lo stesso avvento della postmodernità sia una vicenda che noi continuiamo a raccontare domandandoci come sia accaduta e se ci sia in essa una qualche razionalità, un qualche filo conduttore che continui a valere tuttora, probabilmente abbiamo un principio per le scelte future sulla base di una concezione dell'avvento del postmoderno come una continuità alla quale ci possiamo ricollegare per dare un significato argomentabile alle nostre azioni. Una rimozione dei me taracconti moderni a favore della pluralità delle ragioni, delle razionalità locali ci mette nella condizione, verificatasi negli anni passati, di sopravvalutare certi regimi politici che si sono instaurati in paesi ex coloniali e che si sono poi rivelati ancora più oppressivi di quelli coloniali di cui erano filiazione. Dinanzi all'idea che sia preferibile una pluralità di prospettive piuttosto che il racconto unitario della modernità, non abbiamo poi criteri per asserire che un tipo di regime sia migliore dell'altro. Se, invece, concepiamo la postmodernità come la storia della dissoluzione delle strutture centrali, delle strutture forti della razionalità, delle pretese universalizzanti del discorso, delle pretese imperialistiche dell'occidente europeo questa maniera si rivela poi un modo di pensare il passaggio dal moderno al postmoderno quale rapporto di conformità volto ad esprimere dei giudizi. La pluralizzazione promossa dal postmoderno é dettata dal punto di vista di una distruzione degli autoritarismi, dei centralismi e delle strutture gerarchiche. Tutto ciò che corrisponde a questo tipo di dissoluzione si colloca nel postmoderno, mentre il resto è pre moderno, barbarico, regresso. Quindi non penseremo più che qualunque regime si instauri nei paesi ex coloniali purchè sia autoctono e non dominato dall'occidente sia un buon regime. Ma questo è ancora un metaracconto. "Noi abbiamo pur sempre bisogno di un metaracconto che è il racconto della fine dei metaracconti" ( Gianteresio Vattimo ) .
i na finale pagina finale
22
ag
..dedicato ai "MAST" delle quinte...
p a gina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina final e p
p agina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina fina l e e l
f i n a l e pagina finale pagina fin a l
e
g ina finale p a g i n a a p
pagina finale pagina f i n a
CIAO RAGAZZI, CIAO "Ciao ragazzi ciao, voglio dirvi che, che vorrei per me grandi braccia perchè finalmente potrei abbracciare tutti voi." Ispirati dalle parole di una famosa canzone del "molleggiato" vogliamo dedicare un pensiero affettuoso a tutta la comunità scolastica del "V. Vecchi" Il primo ciao lo rivolgiamo ai nostri stupendi maturandi, idealmente scriviamo nell'animo di ogni singolo studente delle indimenticabili quinte dell'anno 2009/10 a caratteri d' oro l'antico motto "Pande vela", sì ragazzi spiegate le vele verso gli orizzonti che più affascinano le vostre menti e navigate le acque agitate del mondo non perdendo mai la bussola che vi indicherà sempre quei punti cardinali che il liceo "Vecchi " ha cercato di trasmettervi: libertà, onestà, cultura e lavoro. Ci mancherete tutti, ma sappiamo che in fondo resterete sempre legati a quella scuola così contestata eppure tanto amata a cui siamo orgogliosi di appartenere Il secondo ciao è per gli alunni delle altre classi, per quelli che hanno studiato con impegno e passione , per i genietti che si sono misurati in tante gare scolastiche, per i sognatori che in quest'anno hanno colto ogni singola occasione per varcare i limiti ristretti della lezione e raggiungere paesaggi incontaminati , dove lo studio appariva come un lontano e vago ricordo e per gli iperattivi, quelli del <<Posso uscire?>> a tutte le ore, assidui frequentatori dei bagni dell'istituto. Il terzo ciao è per i i docenti che di anno in anno vedono aumentare le proprie responsabilità educative, il carico di lavoro e gli impegni scolastici a dispetto di una busta paga sempre più leggera. Loro sono degli irriducibili con il cuore grande che nessuno riuscirà mai a deviare dalla bellissima missione di formare i cittadini e gli uomini del domani. Il quarto ciao è per il personale di segreteria e tutti i collaboratori scolastici alle prese con fotocopie, certificati, informazioni di vario tipo, abbiamo messo a dura prova il vostro selfcontrol, ne siamo consapevoli . Infine un caro saluto è rivolto al nostro Preside sempre impegnato a migliorare l'offerta formativa del nostro istituto e della scuola in generale. A tutti voi , riposatevi, divertitevi, viaggiate,esplorate nuovi territori e non dimenticate di portare sempre con voi un buon libro che è prezioso quanto un amico. Il prossimo appuntamento? Ma è chiaro: Settembre, stessa scuola, stesso entusiasmo, nuove idee. La redazione
ag
i na finale pagina finale
23
p a gina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina final e p
p agina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina finale pagina fina l e e l
f i n a l e pagina finale pagina fi n al
e
g ina finale p a g i n a a p
pagina finale pagina f i n a